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METINAL IDANTOINA 30CPR Produttore: BAYER SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

METINAL-IDANTOINA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici, fenitoina, associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

Metinal - idantoina: fenitoina 50 mg, metilfenobarbitale 100 mg. Metinal - idantoina L: fenitoina 50 mg, metilfenobarbitale 50 mg, fenobarbitale 50 mg.

ECCIPIENTI

Metinal - idantoina: amido di mais, magnesio stearato, talco. Metinal- idantoina L: lattosio, amido di mais, gelatina, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Trattamento delle crisi generalizzate (grande male) e delle crisi parziali, compresi gli equivalenti psicomotori, quando i singoli farmaci presi separatamente a dosi adeguate non diano risultati soddisfacenti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Ipersensibilita' ai prodotti idantoinici e ai barbiturici. Porfiria. Leucopenia. Insufficienza epatica e renale. Insufficienza respiratoria. Gravi disturbi della conduzione cardiaca e del ritmo, gravi lesioni del miocardio. Soggetti intossicati da alcol, ipnotici, narcotici, analgesici e psicofarmaci.

POSOLOGIA

Secondo l'indicazione del medico, in soggetti adulti, 1-3 compresse al giorno dopo i pasti. Metinal-Idantoina L e' specialmente indicato nei casi in cui la contemporanea somministrazione di Luminale viene considerata indispensabile. Puo' essere utile eseguire periodiche determinazioni dei livelli plasmatici di fenitoina. Modo di somministrazione: le compresse vanno prese dopo i pasti e con un po' di liquido.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

La fenitoina puo' influenzare il metabolismo glucidico ed e' stata descritta la comparsa di iperglicemia. Si consiglia cautela nel trattarepazienti diabetici. La brusca sospensione della fenitoina nei pazienti epilettici puo' produrre uno stato di male epilettico. Quando, a giudizio del medico, si rende necessaria una riduzione di dose, una sospensione del trattamento o una sostituzione con altro medicamento anticonvulsivo, questo deve essere sempre fatto in modo graduale. I barbiturici possono determinare assuefazione. E' consigliabile che non si faccia uso di alcol durante la loro somministrazione. L'associazione con farmaci psicotropi richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico ad evitare inattesi effetti indesiderati da interazione. Altrettanto puo' dirsi dell'associazione con antiistaminici. Preparazioni a base di Hypericum perforatum non devono essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti fenobarbitale e/o fenitoina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di questi ultimi. Persone anziane, pazienti con alterata funzione del fegato o affetti da gravi malattie metabolizzanopiu' lentamente la fenitoina e quindi richiedono una posologia adeguata a queste condizioni: una piccola percentuale di individui puo' presentare un metabolismo piu' lento nei confronti di questo farmaco, a causa di una deficienza enzimatica di natura genetica. Se durante il trattamento dovesse manifestarsi un ingrandimento delle linfoghiandole, si deve ricorrere ad altra medicazione anticonvulsiva. I farmaci che controllano il grande male non sono efficaci per il piccolo male quindi,se le due condizioni sono presenti, e' necessario ricorrere alla terapia combinata. Sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. II piu' alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimanedi trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni dellamucosa) il trattamento con deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l' immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione e' associata ad una migliore prognosi. Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN, il farmaco non deve essere piu' riutilizzato in questo paziente. Casi di Lupus eritematoso sistemico indotti da farmaco sono stati riportati con l'utilizzo di fenitoina. In questi casi si deve prendere in considerazione una terapia alternativa. Il farmaco deve essere sospeso definitivamente in caso di comparsa di eruzione esfoliativa purpurea o bollosa. Se invece l'eruzione e' di lieve entita' (morbilliforme o scarlattiniforme) la terapia puo' essere ripresa dopo che l'eruzione e' completamente scomparsa. Se l'eruzione si ripresenta con la ripresa della terapia, la prosecuzione deltrattamento e' controindicata. Negli individui di origine tailandese o di origine cinese di etnia Han, la presenza dell'allele HLA-B* 1502 puo' essere associata con un aumento del rischio di sviluppare la sindrome di Stevens-Johnoson (SJS) in caso di trattamento con fenitoina. Se questi pazienti risultano positivi per l'allele HLA-B* 1502, l'uso della fenitoina deve essere preso in considerazione solo qualora i benefici siano ritenuti superiori ai rischi. Nella popolazione caucasica egiapponese, la frequenza dell'allele HLA-B* 1502 e' estremamente bassa e non e' pertanto possibile al momento trarre conclusioni circa una correlazione di rischio. Non sono attualmente disponibili informazioniadeguate sulla correlazione di rischio in altre etnie. Cautela si richiede inoltre nel trattare pazienti con turbe psichiche, con tendenze suicide, o con disposizione all'abuso di barbiturici o in quelli con debilitazione generale e malattie polmonari. Casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento confarmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio. Pertanto, i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deveessere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti(e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. Durante il trattamento attenersi ad una dieta povera di sale, limitando comunque l'ingestione di liquidi. Metinal-Idantoina L contiene lattosio.

INTERAZIONI

Alcuni farmaci (come la cumarina, gli anticoagulanti, il disulfiram, il fenilbutazone, il sulfafenazolo, l'isoniazide), inibiscono il metabolismo della fenitoina aumentandone l'attivita' e gli effetti secondari. I barbiturici, invece, aumentano la velocita' del metabolismo dellafenitoina: questo effetto e' variabile e non prevedibile. Gli antidepressivi triciclici ad alte dosi possono favorire la comparsa di attacchi: il loro eventuale impiego richiede pertanto un adattamento posologico della fenitoina. I risultati di alcuni esami di laboratorio possono essere modificati dall'uso del medicinale. In caso di trattamento protratto con barbiturici puo' manifestarsi un incremento della produzione enzimatica che puo' accelerare il metabolismo di alcuni farmaci. I livelli sierici di fenitoina e l'efficacia del fenobarbitale possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Cio' a seguito dell'induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto, non devono essere somministrate in concomitanza con fenobarbitale e/o fenitoina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione deltrattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di fenobarbitale e/o fenitoina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematici di fenobarbitale e/o fenitoinapossono aumentare con l'interruzione dell'assunzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di fenobarbitale e/o fenitoina puo' necessitare di un aggiustamento.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni secondarie da fenitoina alle dosi consigliate sono relativamente rare. Sono stati riportati casi di ideazione e comportamento suicidari. Raramente possono manifestarsi reazioni di intolleranza. Queste possono comprendere eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), detta anche sindrome di ipersensibilita' da anticonvulsivi, o sintomi come febbre, alterazioni della funzionalita' epatica, fotosensibilita', gravi reazioni cutanee (come la dermatite esfoliativa, la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica) e disturbi a carico del rene o del midollo osseo. Alcuni fenomeni gastroenterici come nausea, vomito, pirosi gastrica e stitichezza, possono essere evitati somministrando il farmaco durante o subito dopo i pasti. Talora, possono comparire eruzioni cutanee (morbilliformi o scarlattiniformi), piu' rare le altre di tipo bolloso, esfoliativo e purpureo. Sono stati riportati alcuni casi di agranulocitosi. Data la possibilita' di manifestazioni ematologiche (trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia) si consigliano opportuni esami del sangue. L'occasionale comparsa di macrocitosi o anemia megaloblastica puo' essere prevenuta ocombattuta con somministrazione di acido folico. In soggetti particolari, trattamenti prolungati con fenitoina possono determinare tumefazione gengivale; questo fenomeno puo' essere evitato o ridotto notevolmente di entita' con una accurata pulizia della bocca e dei denti (ripetuta piu' volte al giorno), associata a delicati massaggi gengivali e ad alimentazione equilibrata con sufficiente apporto calorico e vitaminico. E' consigliabile l'uso quotidiano di succo di limone o di altri agrumi. Raramente possono verificarsi, con l'uso di barbiturici, disturbi digestivi, sonnolenza ed eruzioni cutanee su base allergica con o senza prurito e orticaria, specialmente in soggetti ipersensibili o conprecedenti di asma bronchiale o edema angioneurotico. A seguito dell'assunzione di fenobarbitale, sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati. Cutanei: sono stati riportati casi sporadici di eritema multiforme, gravi reazioni avverse cutanee (SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN - Sindrome di Lyell) sono state segnalate. Molto raro. Epato-biliari: casi sporadici di epatite tossica. Ematologici: casi sporadici di leucopenia, agranulocitosi, trombocitopenia e porpora. Sistema nervoso centrale: inalcuni soggetti possono manifestarsi raramente: eccitazione, agitazione e delirio. Il trattamento prolungato con fenobarbital puo' dare luogo a osteomalacia, rachitismo e/o osteoporosi. Sono stati riportati casi di diminuzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine. Il meccanismo mediante influenza il metabolismo osseo non e' stato identificato. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Alle pazienti che possono iniziare una gravidanza o che siano in eta'fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessita' del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza. Gravidanza Il rischio di difetti congeniti e' aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico; quelli piu' frequentemente riportati sono labbro leporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia con farmaci antiepilettici puo' essere associatacon un rischio piu' alto di malformazioni congenite della monoterapia. Percio' e' importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici, che puo' avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino.

Codice: 006432013
Codice EAN:

Codice ATC: N03AB52
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Derivati dell'idantoina
  • Fenitoina, associazioni
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

60 MESI

BLISTER