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TRIPLIAM 30CPR 10+2,5+5MG FL Produttore: SERVIER ITALIA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

TRIPLIAM COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE inibitori, associazioni. ACE inibitori, bloccanti dei canali del calcio e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa rivestita con film contiene 3,395 mg di perindopril equivalenti a 5 mg di perindopril arginina, 1,25 mg di indapamide e 6,935mg di amlodipina besilato equivalenti a 5 mg di amlodipina. Una compressa rivestita con film contiene 3,395 mg di perindopril equivalenti a5 mg di perindopril arginina, 1,25 mg di indapamide e 13,870 mg di amlodipina besilato equivalenti a 10 mg di amlodipina. Una compressa rivestita con film contiene 6,790 mg di perindopril equivalenti a 10 mg di perindopril arginina, 2,5 mg di indapamide e 6,935 mg di amlodipina besilato equivalenti a 5 mg di amlodipina. Una compressa rivestita confilm contiene 6,790 mg di perindopril equivalenti a 10 mg di perindopril arginina, 2,5 mg di indapamide e 13,870 mg di amlodipina besilato equivalenti a 10 mg di amlodipina.

ECCIPIENTI

Nucleo. Composto di calcio carbonato amido: calcio carbonato 90%, amido di mais pregelatinizzato 10%, cellulosa microcristallina (E460), croscarmellosa sodica (E468), magnesio stearato (E572), silice colloidale anidra, amido pregelatinizzato. Rivestimento con film: glicerolo (E422), ipromellosa 6 mPa.s (E464), macrogol 6000, magnesio stearato (E572), titanio biossido (E171).

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato come terapia di sostituzione per il trattamento dell'ipertensione essenziale, in pazienti gia' controllati con l'associazione a dose fissa perindopril/indapamide e amlodipina, assuntialla stessa dose.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pazienti in dialisi; pazienti con insufficienza cardiaca scompensata non trattata; danno renale grave (clearance della creatinina inferiorea 30 ml/min); danno renale moderato (clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min) per i dosaggi del medicinale contenenti 10 mg/2,5 mgdell'associazione perindopril/indapamide (es. il farmaco da 10 mg/2,5mg/5 mg e 10 mg/2,5 mg/10 mg); ipersensibilita' ai principi attivi, ad altre sulfonammidi, ai derivati delle diidropiridine, a qualsiasi altro ACE inibitore o ad uno qualsiasi degli eccipienti; anamnesi di angioedema (edema di Quincke) correlato a precedente terapia con ACE inibitori; angioedema ereditario/idiopatico; secondo e terzo trimestre di gravidanza; allattamento; encefalopatia epatica; compromissione epatica grave; ipokaliemia; ipotensione grave; shock, incluso shock cardiogeno; ostruzione del tratto di efflusso del ventricolo sinistro (es. stenosi aortica di grado elevato); insufficienza cardiaca con instabilita' emodinamica dopo infarto acuto del miocardio; uso concomitante di questo farmaco con medicinali contenenti aliskiren nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (GFR <60 ml/min/1,73 m^2); uso concomitante di sacubitril/valsartan; trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente;importante stenosi bilaterale dell'arteria renale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante.

POSOLOGIA

Posologia. Una compressa rivestita con film del farmaco al giorno come dose singola, preferibilmente da assumere al mattino e comunque prima di un pasto. L'associazione a dosi fisse non e' idonea per la terapia iniziale. Se e' richiesta una modifica della posologia, deve essere fatta una titolazione dei singoli componenti. Popolazioni speciali. Danno renale. In caso di danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min), il trattamento e' controindicato. Nei pazienticon danno renale moderato (clearance della creatinina 30-60 ml/min), il farmaco alle dosi 10 mg/2,5 mg/5 mg e 10 mg/2,5 mg/10 mg e' controindicato. Si raccomanda di iniziare il trattamento con un dosaggio adeguato dell'associazione libera. Il controllo medico periodico dovra' prevedere un monitoraggio frequente della creatinina e del potassio. L'uso concomitante di perindopril con aliskiren e' controindicato nei pazienti con danno renale (GFR <60 ml/min/1,73 m^2). Compromissione epatica. Il medicinale e' controindicato in caso di grave compromissione epatica. In pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, Tripliam deve essere somministrato con cautela, poiche' non sono stati stabiliti dosaggi specifici per l'amlodipina in questi pazienti. Anziani. L'eliminazione del perindoprilato diminuisce negli anziani. Gli anziani possono essere trattati con Tripliam in base alla funzione renale.Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del medicinale neibambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Uso orale.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Tutte le avvertenze relative a ogni componente, come elencato di seguito, si applicano anche all'associazione fissa del medicinale. Avvertenze speciali. Litio. La combinazione di litio con l'associazione perindopril-indapamide e' generalmente non raccomandata. Duplice blocco delsistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS). Esiste l'evidenza chel'uso concomitante di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren aumenta il rischio di ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta). Il duplice blocco del RAAS attraverso l'uso combinatodi ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Se la terapia del duplice bloccoe' considerata assolutamente necessaria, cio' deve avvenire solo sotto la supervisione di uno specialista e con uno stretto e frequente monitoraggio della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione sanguigna. Gli ACE-inibitori e gli antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati contemporaneamente in pazienticon nefropatia diabetica. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti potassio. L'associazione di perindopril con diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti di potassio e' generalmente sconsigliata. Neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia/anemia. In pazienti trattati con ACE inibitori sono stati riscontrati casi di neutropenia/agranulocitosi/trombocitopenia e anemia. Nei pazienti con funzione renale normale e in assenza di altri fattori di complicazione, raramente compare neutropenia. Il perindopril deve essere somministrato con estrema cautela a pazienti con collagenopatie vascolari, trattati con agenti immunosoppressori, con allopurinolo o procainamide, o che presentino una combinazione di questi fattori di complicazione, specialmente in presenza di antecedente compromissione renale. Alcuni di questi pazienti hanno sviluppato infezioni gravi, che in pochi casi non hanno risposto a una terapia antibiotica intensiva. Se questi pazienti vengono trattati con perindopril, si raccomanda di eseguire un controllo periodico della conta dei globuli bianchi e di invitarli a segnalare qualunque episodio di infezione (es. mal di gola, febbre). Ipertensione renovascolare. Nei pazienti con stenosi bilaterale dell'arteriarenale o stenosi dell'arteria in caso di un unico rene funzionante intrattamento con ACE inibitori, vi e' un aumentato rischio di ipotensione e insufficienza renale. Il trattamento con diuretici puo' essere un fattore contribuente. In pazienti con stenosi unilaterale dell'arteria renale, in caso di modifiche anche lievi dei livelli di creatinina sierica, puo' verificarsi una perdita della funzionalita' renale. Ipersensibilita'/angioedema. Un angioedema al volto, alle estremita', allelabbra, alla lingua, alla glottide e/o alla laringe e' stato raramente segnalato in pazienti trattati con inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina, perindopril incluso. Cio' puo' verificarsi in qualunque momento durante la terapia. In questi casi il trattamento conperindopril deve essere immediatamente sospeso e deve essere intrapreso un controllo appropriato per assicurare la completa risoluzione deisintomi prima della dimissione del paziente. Nel caso di edema limitato al volto e alle labbra, la reazione si e' generalmente risolta senza trattamento, sebbene gli antistaminici siano stati utili nell'alleviare i sintomi. Un angioedema associato ad un edema laringeo puo' essere fatale. Nel caso in cui ci sia il coinvolgimento della lingua, dellaglottide o della laringe che possano provocare l'ostruzione delle vieaeree, deve essere somministrata prontamente una terapia appropriata,che puo' includere una soluzione di adrenalina sottocutanea a 1:1000 (da 0,3 ml a 0,5 ml) e/o misure per il mantenimento della pervieta' delle vie aeree. Nei pazienti di etnia nera trattati con ACE inibitori e' stata riportata una maggiore incidenza di angioedema rispetto ai pazienti di altre etnie. Pazienti con anamnesi di angioedema non correlato al trattamento con ACE inibitore possono presentare un rischio maggiore di comparsa di angioedema quando trattati con un ACE inibitore. E'stato riportato raramente angioedema intestinale in pazienti trattaticon ACE inibitori. Questi pazienti presentavano dolore addominale (con o senza nausea o vomito); in alcuni casi non vi era una precedente anamnesi di angioedema del viso e i livelli di C-1 esterasi erano normali. L'angioedema e' stato diagnosticato tramite procedure che includevano TAC addominale o ultrasuoni o con la chirurgia e i sintomi si sonorisolti dopo la sospensione dell'ACE inibitore. L'angioedema intestinale deve essere incluso nella diagnosi differenziale dei pazienti in trattamento con ACE inibitori che presentano dolore addominale. L'uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan e' controindicato a causa dell'aumentato rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 ore dall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. Se il trattamento con sacubitril/valsartan viene interrotto, la terapia con perindopril non deve essere cominciatao prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Anche l'uso concomitante di altri inibitori di NEP (ad es. racecadotril) e ACE inibitori aumenta il rischio di angioedema. Pertanto, nei pazienti che assumono perindopril, sirende necessaria una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio prima di cominciare il trattamento con gli inibitori di NEP (ad es. racecadotril). Uso concomitante di inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus). I pazienti che assumono come terapia concomitante inibitori di mTOR (ad es. sirolimus, everolimus, temsirolimus) possono presentare un aumento del rischio di angioedema (ad es. gonfiore del tratto respiratorio o della lingua, con o senza insufficienza respiratoria). Reazioni anafilattoidi durante trattamento di desensibilizzazione. In pazienti in terapia con ACE inibitori, sottoposti a un trattamento desensibilizzante per punture di imenotteri (api, vespe) sono stati riportati casi isolati di reazioni anafilattoidi severe ea rischio di vita per il soggetto. Gli ACE inibitori devono essere impiegati con cautela in pazienti allergici desensibilizzati ed evitati in quelli che si stanno sottoponendo a immunoterapia. Tuttavia, tali reazioni possono essere prevenute sospendendo temporaneamente l'ACE inibitore almeno 24 ore prima di intraprendere il trattamento di desensibilizzazione, in quei pazienti che necessitano sia del trattamento con ACE inibitori che del trattamento di desensibilizzazione.

INTERAZIONI

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina- aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina IIo aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversiquali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS. Farmaci che inducono iperkaliemia. Alcuni farmaci o classi terapeutiche possono aumentare l'incidenza di iperkaliemia: aliskiren, sali di potassio, diuretici risparmiatori di potassio, ACE inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensinaII, FANS, eparine, agenti immunosoppressori come ciclosporina o tacrolimus, trimetoprim. L'associazione di questi farmaci aumenta il rischio di iperkaliemia. Associazioni controindicate. Aliskiren: in pazientidiabetici o con danno renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalita' renale e della morbilita' cardiovascolare e aumento della mortalita'. Trattamenti extracorporei. I trattamenti extracorporei che causano il contatto del sangue con superfici caricate negativamente come la dialisi o l'emofiltrazione con alcuni tipi di membrana ad alto flusso (ad es. membrane poliacrilonitriliche) e l'aferesi delle lipoproteine a bassa densita' con destrano solfato, a causa dell'aumentato rischio di reazioni anafilattoidi gravi. Se tali trattamenti sono necessari, dovrebbe essere considerato l'utilizzo di un diverso tipo di membrana dialitica o una diversa classe di farmaci antipertensivi. Sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di perindopril con sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' la concomitante inibizione della neprilisina a dell'enzima di conversione (ACE) dell'angiotensina I, puo' aumentare il rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere cominciato prima che siano trascorse 36 oredall'assunzione dell'ultima dose di perindopril. La terapia con perindopril non deve essere cominciata prima che siano trascorse 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. Associazioni non raccomandate. Perindopril/ indapamide. Litio: Durante la somministrazione concomitante di litio con ACE inibitori sono stati riportati aumenti reversibilidelle concentrazioni di litio nel siero e tossicità. L'associazione di perindopril e indapamide con litio non è raccomandata, ma qualora sirendesse necessaria tale associazione, deve essere effettuato un controllo rigoroso dei livelli di litio nel siero. Perindopril. Aliskiren:in pazienti diversi dai diabetici o con danno renale, rischio di iperkaliemia, peggioramento della funzionalità renale e della morbilità cardiovascolare e aumento della morbilità e della mortalità. Terapia concomitante con ace inibitore e bloccante dei recettori dell'angiotensina: è stato riportato in letteratura che in pazienti con malattia aterosclerotica conclamata, insufficienza cardiaca o diabete con danno d'organo terminale, la terapia concomitante con ace inibitore e bloccante del recettore dell'angiotensina è associata ad una più elevata frequenza di ipotensione, sincope, iperkaliemia e peggioramento della funzionalità renale (inclusa insufficienza renale acuta) in confronto all'usodi un singolo agente del sistema renina- angiotensina-aldosterone. Ildoppio blocco (ad es. Associando un ace inibitore con un antagonista del recettore dell'angiotensina ii) deve essere limitato a casi definiti singolarmente con stretto monitoraggio della funzionalità renale, livelli di potassio e pressione sanguigna. Estramustina: rischio di un aumento degli effetti avversi come edema angioneurotico (angioedema). Diuretici risparmiatori di potassio (ad es. Triamterene, amiloride, ...), sali di potassio: iperkaliemia (potenzialmente letale), specialmente in associazione a danno renale (effetti additivi iperkaliemici). L'associazione di perindopril con i farmaci sopramenzionati non è raccomandata. Se, nonostante ciò, l'uso concomitante è indicato, devono essere usati con cautela e con un monitoraggio frequente del potassio sierico. Co- trimossazolo: i pazienti che assumono co-trimossazolo come terapia concomitante, possono presentare un aumento del rischio di iperkaliemia. Amlodipina. Dantrolene (infusione): negli animali, in seguitoa somministrazione di verapamil e dantrolene per via endovenosa sono stati osservati fibrillazione ventricolare letale e collasso cardiovascolare associati a iperkaliemia. A causa del rischio di iperkaliemia, si raccomanda di evitare la somministrazione concomitante di bloccantidei canali del calcio come amlodipina in pazienti soggetti ad ipertermia maligna e nel trattamento dell'ipertermia maligna. Pompelmo o succo di pompelmo: la biodisponibilità potrebbe aumentare in alcuni pazienti e, di conseguenza, potenziare l'effetto antipertensivo. Associazioni che necessitano di particolari precauzioni. Perindopril/ indapamide.Baclofene: potenziamento dell'effetto antipertensivo. Controllo dellapressione arteriosa e adattamento della dose dell'antipertensivo, se necessario. Farmaci antiinfiammatori non steroidei (compreso l'acido acetilsalicilico a dosi elevate): quando gli ace inibitori vengono somministrati contemporaneamente a farmaci antiinfiammatori non steroidei (ad es. L'acido acetilsalicilico a regimi di dosaggio antiinfiammatorio, inibitori delle cox-2 e fans non selettivi), può verificarsi un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ace inibitori e di fans può portare ad un aumento del rischio di peggioramento della funzionalità renale, compresa una possibile insufficienza renaleacuta, e ad un aumento del potassio sierico, in particolare nei pazienti con preesistente bassa funzionalità renale. Tale combinazione deveessere somministrata con cautela, in particolare nei pazienti anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzionalità renale dopo l'inizio della terapia concomitante ed, in seguito, periodicamente. Perindopril. Antidiabetici (insulina, agenti ipoglicemizzanti orali): studi epidemiologici hanno suggerito che la somministrazione concomitante di ace inibitori e farmaci antidiabetici (insuline, agenti ipoglicemizzanti orali) possono causare un aumento dell'effetto di abbassamento del glucosio ematico con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembra verificarsi maggiormente durante le prime settimane del trattamento in associazione e in pazienti con danno renale. Diuretici non risparmiatori di potassio: pazienti che assumono diuretici, e specialmente quelli che presentano deplezione del volume e/o salina, possono presentare una eccessiva riduzione della pressione sanguigna dopo l'inizio della terapia con un ace inibitore.

EFFETTI INDESIDERATI

Perindopril. Infezioni e infestazioni. Molto raro: riniti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: eosinofilia; molto raro: agranulocitosi; molto raro: pancitopenia, leucopenia, neutropenia, anemiaemolitica, trombocitopenia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, iperkaliemia reversibile su interruzione,iponatriemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: alterazione dell'umore (inclusa ansia), disturbi del sonno; molto raro: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, parestesia; non comune: sonnolenza; comune: disgeusia; non comune: sincope; molto raro: possibilità di ictus secondario dovuto ad eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie dell'occhio. Comune: compromissione della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune:tinnito, vertigini. Patologie cardiache. Non comune: palpitazioni; non comune: tachicardia; molto raro: angina pectoris, aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale), infartodel miocardio, possibilmente secondario a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione); non comune: vasculite; non nota: fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, dispnea; non comune: broncospasmo; molto raro: polmoniteeosinofila. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea, vomito; non comune: secchezzadella bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune:prurito, eruzione cutanea; non comune: orticaria, angioedema, iperidrosi, reazione di fotosensibilità; raro: aggravamento della psoriasi; non comune: pemfigoide; molto raro: eritema multiforme. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari; non comune: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie.molto raro: insufficienza renale acuta; non comune: insufficienza renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Non comune: dolore al petto, malessere, edema periferico, piressia. Esami diagnostici. Non comune: aumento dell'urea ematica, aumento della creatinina ematica; raro: aumento della bilirubina ematica, aumento degli enzimi epatici; molto raro: riduzione emoglobina e riduzione ematocrito. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Non comune: caduta. Indapamide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: agranulocitosi, anemia aplastica, leucopenia, anemia emolitica, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iponatriemia; molto raro: ipercalcemia; non nota: deplezione di potassio con ipokaliemia, particolarmente serio in alcunepopolazioni ad alto rischio. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, parestesia; non nota: sincope, possibilità di comparsa di encefalopatia epatica in caso di insufficienza epatica. Patologie dell'occhio. Non nota: compromissione della visione, miopia, visione annebbiata.Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: vertigini. Patologie cardiache. Molto raro: aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); non nota: torsione di punta (potenzialmente fatale). Patologie vascolari. Molto raro: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione). Patologie gastrointestinali. Raro: costipazione, nausea; non comune: vomito; raro: secchezza della bocca; molto raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non nota: epatite; molto raro: funzione epatica anormale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione maculopapulosa; molto raro: orticaria, angioedema; non comune: porpora; non nota: reazione di fotosensibilità; molto raro: sindrome di stevens-johnson, necrolisi epidermica tossica.Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: possibile peggioramento di preesistente lupus eritematoso sistemico. Patologie renali e urinarie. Molto raro: insufficienza renale.Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: affaticamento. Esami diagnostici. Non nota: aumento degli enzimi epatici, elettrocardiogramma qt prolungato, aumento del glucosio ematico, aumento dell'acido urico ematico. Amlodipina. Infezioni e infestazioni. Non comune: riniti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: leucopenia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: insonnia, alterazione dell'umore (inclusa ansia), depressione; raro: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea; non comune: parestesia; comune: sonnolenza; non comune: ipoestesia, disgeusia, tremore, sincope; molto raro: ipertonia, neuropatia periferica; non nota: patologie extrapiramidali (sindrome extrapiramidale). Patologie dell'occhio. Comune: compromissione della visione, diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie cardiache.Comune: palpitazioni; non comune: aritmia (inclusa bradicardia, tachicardia ventricolare e fibrillazione atriale); molto raro: infarto del miocardio, possibilmente secondario a eccessiva ipotensione in pazienti ad alto rischio. Patologie vascolari. Comune: rossore; non comune: ipotensione (e effetti correlati all'ipotensione); molto raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: tosse; comune: dispnea. Patologie gastrointestinali. Comune: dolore addominale, costipazione, diarrea, dispepsia, nausea; non comune: vomito, secchezza della bocca; comune: cambiamenti nelle abitudini intestinali; molto raro: iperplasia gengivale, pancreatite, gastrite, patologie epatobiliari. Molto raro: epatite, ittero. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: prurito, eruzione cutanea, orticaria; molto raro: angioedema; non comune: alopecia, porpora, decolorazione cutanea, iperidrosi, esantema; molto raro: reazione di fotosensibilità, eritema multiforme, sindrome di stevens-johnson, dermatite esfoliativa; non nota: necrolisi epidermica tossica; molto raro: edema di quincke. Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Comune: spasmi muscolari, gonfiore alle caviglie; non comune: artralgia, mialgia, dolore alla schiena. Patologie renali e urinarie. Non comune: disordini della minzione, nicturia, pollachiuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile, ginecomastia; comune: affaticamento; molto comune: edema; non comune: dolore al petto, dolore, malessere.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Dati gli effetti dei singoli componenti di questa associazione sulla gravidanza e l'allattamento, il medicinale non e' raccomandato duranteil primo trimestre di gravidanza. Il farmaco e' controindicato durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento. Si deve quindi decidere se interrompere l'allattamento o interrompere il medicinale considerando l'importanza di questa terapia per la madre. Gravidanza. Perindopril. L'uso degliACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza. L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. A meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapiacon un ACE inibitore, per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitore durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza induce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. Ineonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente osservati per quanto riguarda l'ipotensione. Indapamide. I dati relativi all'uso dell'indapamide in donne in gravidanza non esistono o sono in un numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte). L'esposizione prolungata alla tiazide durante il terzo trimestre di gravidanza puo' ridurre il volume del plasma materno nonche' il flusso sanguigno uteroplacentare, che possono provocare ischemia feto-placentare e ritardo della crescita. Inoltre, sono stati segnalati rari casi di ipoglicemia e trombocitopenia in neonati in seguito ad esposizione al termine della gravidanza. Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicita' riproduttiva. Amlodipina. La sicurezza di amlodipina durante la gravidanza non e' stata stabilita. Negli studi sugli animali e' stata osservata tossicita' riproduttiva inseguito a somministrazione di dosi elevate. Allattamento al seno. Il medicinale e' controindicato durante l'allattamento. Perindopril. Poiche' non sono disponibili dati riguardanti l'uso di perindopril durantel'allattamento, perindopril non e' raccomandato e sono da preferire trattamenti alternativi con comprovato profilo di sicurezza per l'uso durante l'allattamento, specialmente in caso di allattamento di neonatio prematuri. Indapamide. Esistono informazioni insufficienti sull'escrezione dell'indapamide/metaboliti nel latte materno. Possono manifestarsi ipersensibilita' ai farmaci derivati delle sulfonamidi e ipokaliemia. Non puo' essere escluso un rischio per i neonati/bambini. Indapamide e' molto simile ai diuretici tiazidici i quali sono stati associati durante l'allattamento ad una diminuzione o anche a una soppressionedella produzione di latte materno. Amlodipina. Amlodipina viene escreta nel latte materno. La porzione della dose materna ricevuta dal neonato e' stata stimata con uno scarto interquartile del 3-7%, fino ad unmassimo del 15%. L'effetto di amlodipina sui neonati non e' conosciuto. Fertilita'. Comuni a perindopril e indapamide. Studi di tossicita' riproduttiva non hanno dimostrato effetti sulla fertilita' nei ratti femmina e maschio. Nell'uomo non sono attesi effetti sulla fertilita'. Amlodipina. In alcuni pazienti trattati con bloccanti dei canali del calcio sono state riportate modificazioni biochimiche reversibili alla testa degli spermatozoi. Non sono disponibili dati clinici sufficientisul potenziale effetto di amlodipina sulla fertilita'. In uno studio sui ratti, sono stati riportati effetti avversi sulla fertilita' maschile.

Codice: 042407167
Codice EAN:

Codice ATC: C09BX01
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori, altre associazioni
  • Perindopril, amlodipina e indapamide
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

FLACONE