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ACTOS 28CPR 15MG Produttore: CHEPLAPHARM ARZNEIMITTEL GMBH

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ACTOS COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci usati nel diabete, farmaci che riducono il glucosio ematico, escluse le insuline.

PRINCIPI ATTIVI

Actos 15 mg compresse: ogni compressa contiene 15 mg di pioglitazone (come cloridrato). Eccipiente con effetti noti: ciascuna compressa contiene 92,87 mg di lattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Actos 30mg compresse: ogni compressa contiene 30 mg di pioglitazone (come cloridrato). Eccipiente con effetti noti: ciascuna compressa contiene 76,34 mg di lattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Actos 45 mg compresse: ogni compressa contiene 45 mg di pioglitazone (come cloridrato).Eccipiente con effetti noti: ciascuna compressa contiene 114,51 mg dilattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Carmellosa calcica, iprolosa, lattosio monoidrato, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Pioglitazone e' indicato come trattamento di seconda o terza linea per il diabete mellito di tipo 2, come esposto qui di seguito: in monoterapia; in pazienti adulti (in particolare pazienti in sovrappeso) non adeguatamente controllati dalla dieta e dall'esercizio fisico per i quali il trattamento con metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza in duplice terapia orale in associazione con metformina, in pazienti adulti (in particolare pazienti in sovrappeso)con insufficiente controllo glicemico nonostante la massima dose tollerata di monoterapia con metformina; una sulfonilurea, solo in pazienti adulti che mostrano intolleranza a metformina o per i quali metformina e' controindicata, con insufficiente controllo glicemico nonostantela massima dose tollerata di monoterapia con una sulfonilurea in triplice terapia orale in associazione con metformina e una sulfonilurea, in pazienti adulti (in particolare pazienti in sovrappeso) con insufficiente controllo glicemico nonostante la duplice terapia orale. Pioglitazone e' anche indicato in associazione con insulina nei pazienti adulti con diabete mellito di tipo 2 che non raggiungono un sufficiente controllo glicemico con insulina, per i quali l'uso di metformina e' inappropriato a causa di controindicazioni o intolleranza (vedere paragrafo 4.4). Dopo l'inizio della terapia con pioglitazone, i pazienti devono essere rivalutati dopo 3-6 mesi per verificare l'adeguatezza dellarisposta al trattamento (ad esempio, la riduzione della emoglobina glicata HbA1c). Nei pazienti che non rispondono adeguatamente, il trattamento con pioglitazone deve essere interrotto. Alla luce dei potenziali rischi di una terapia prolungata, i prescrittori devono confermare, in occasione delle visite successive, che i benefici del trattamento con pioglitazone siano mantenuti (vedere paragrafo 4.4).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pioglitazone e' controindicato in pazienti con: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; insufficienza cardiaca o storia di insufficienza cardiaca (NYHA stadi da I a IV); insufficienza epatica; chetoacidosi diabetica; carcinoma della vescica in fase attiva o anamnesi positiva per carcinomadella vescica; ematuria macroscopica di natura non accertata.

POSOLOGIA

Posologia: il trattamento con pioglitazone puo' essere iniziato con una dose iniziale di 15 mg o 30 mg una volta al giorno. La dose puo' essere aumentata gradualmente fino a 45 mg una volta al giorno. In associazione con insulina, la dose in uso di insulina puo' essere mantenutaall'inizio del trattamento con pioglitazone. Se i pazienti riferiscono ipoglicemia, la dose di insulina deve essere ridotta. Popolazioni speciali. Anziani: non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2). I medici devono iniziare il trattamento con la dose piu' bassa disponibile ed aumentarla gradualmente, in particolare quando pioglitazone viene utilizzato in associazione con insulina (vedere paragrafo 4.4 Ritenzione idrica e insufficienzacardiaca). Insufficienza renale: non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina > 4 mL/min) (vedere paragrafo 5.2). Non sono disponibili informazioni su pazienti in dialisi, pertanto in tali pazientipioglitazone non deve essere usato. Insufficienza epatica: Pioglitazone non deve essere usato in pazienti con insufficienza epatica (vedereparagrafi 4.3 e 4.4). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Actos nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione: le compresse di pioglitazone vengono assunte per via orale una volta al giorno con o senza cibo. Le compresse devono essere inghiottite con un bicchiere d'acqua.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Ritenzione idrica e insufficienza cardiaca: Pioglitazone puo' causareritenzione idrica che puo' esacerbare o precipitare una insufficienzacardiaca. Quando vengono trattati pazienti che presentano almeno un fattore di rischio per lo sviluppo di insufficienza cardiaca congestizia (es. precedente infarto del miocardio, malattia coronarica sintomatica o anziani), i medici devono iniziare il trattamento con la piu' bassa dose disponibile e aumentare la dose gradualmente. I pazienti devono essere osservati relativamente a segni e sintomi di insufficienza cardiaca, aumento di peso o edema; particolarmente quelli con una ridotta riserva cardiaca. Durante la commercializzazione sono stati riportati casi di insufficienza cardiaca quando pioglitazone e' stato usato inassociazione con insulina o in pazienti con storia di insufficienza cardiaca. I pazienti devono essere osservati rispetto a segni e sintomidi insufficienza cardiaca, aumento di peso ed edema quando pioglitazone e' usato in associazione con insulina. Poiche' sia insulina che pioglitazone causano ritenzione idrica, la somministrazione concomitante puo' aumentare il rischio di edema. Durante la commercializzazione sono stati riportati anche casi di edema periferico ed insufficienza cardiaca in pazienti con uso concomitante di pioglitazone e farmaci anti-infiammatori non steroidei, compresi gli inibitori selettivi della COX-2. Pioglitazone deve essere sospeso se si manifesta qualsiasi deterioramento dello stato cardiaco. Uno studio di outcome cardiovascolare di pioglitazone e' stato effettuato in pazienti di eta' inferiore a 75 anni con diabete mellito di tipo 2 e preesistente malattia macrovascolare maggiore. Pioglitazone o placebo sono stati aggiunti alla terapia antidiabetica e cardiovascolare in corso fino a 3,5 anni. Questo studio ha mostrato un aumento nelle segnalazioni di insufficienza cardiaca, tuttavia cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in questo studio. Anziani: l'uso in associazione di pioglitazone ed insulina deveessere valutato con cautela negli anziani, a causa dell'aumento del rischio di insufficienza cardiaca grave. Alla luce dei rischi correlatiall'eta' (in particolare carcinoma della vescica, fratture ed insufficienza cardiaca) il bilancio tra i rischi ed i benefici deve essere considerato accuratamente negli anziani sia prima che durante il trattamento con pioglitazone. Carcinoma della vescica: in una metanalisi su studi clinici controllati i casi di carcinoma della vescica sono stati segnalati piu' frequentemente con pioglitazone (19 casi su 12.506 pazienti, 0,15%) rispetto ai gruppi di controllo (7 casi su 10.212 pazienti, 0,07%) HR = 2,64 (95% CI; 1,11-6,31; p = 0,029). Dopo avere esclusoi pazienti nei quali l'esposizione al medicinale in studio era stata inferiore ad un anno al momento della diagnosi di carcinoma della vescica, i casi relativi a pioglitazone erano 7 (0,06%) mentre quelli relativi ai gruppi di controllo erano 2 (0,02%). Inoltre, studi epidemiologici hanno suggerito un lieve aumento del rischio di carcinoma della vescica nei pazienti diabetici trattati con pioglitazone, sebbene non tutti gli studi abbiano identificato un aumento statisticamente significativo del rischio. I fattori di rischio per il carcinoma della vescica devono essere valutati prima di iniziare il trattamento con pioglitazone (i rischi includono l'eta',il fumo, l'esposizione ad alcune sostanze usate in ambienti lavorativi o chemioterapici quali ciclofosfamideoppure precedente radioterapia con esposizione dell'area pelvica). Qualunque ematuria macroscopica deve essere indagata prima di iniziare la terapia con pioglitazone. I pazienti devono consultare immediatamente il proprio medico se durante il trattamento dovessero insorgere sintomi quali ematuria macroscopica, disuria o urgenza della minzione. Monitoraggio della funzionalita' epatica: durante la commercializzazione raramente e' stata riportata disfunzione epatocellulare (vedere paragrafo 4.8). Si raccomanda, quindi, che i pazienti trattati con pioglitazone siano sottoposti a monitoraggio periodico degli enzimi epatici. Gli enzimi epatici devono essere controllati prima di iniziare la terapia con pioglitazone in tutti i pazienti. La terapia con pioglitazone non deve essere iniziata in pazienti con aumentati livelli basali degli enzimi epatici (ALT > 2,5 volte il limite superiore della norma) o conqualsiasi evidenza di malattia epatica. Dopo l'inizio della terapia con pioglitazone, si raccomanda di monitorare gli enzimi epatici periodicamente secondo necessita' clinica. Se i livelli di ALT sono aumentati di 3 volte il limite superiore della norma durante la terapia con pioglitazone, i livelli degli enzimi epatici devono essere rivalutati appena possibile. Se i livelli di ALT rimangono > 3 volte il limite superiore della norma, la terapia deve essere interrotta. Se qualche paziente manifesta sintomi che suggeriscono disfunzione epatica, che possono includere nausea inspiegabile, vomito, dolore addominale, affaticamento, anoressia e/o urine scure, devono essere controllati gli enzimi epatici. La decisione se continuare a trattare il paziente con pioglitazone deve essere guidata dal giudizio clinico in attesa delle valutazioni di laboratorio. Se si manifesta ittero, il medicinale deve essere sospeso. Aumento di peso: negli studi clinici con pioglitazone si e' evidenziato aumento di peso dose correlato, che puo' essere dovuto ad accumulo di adipe e in qualche caso associato a ritenzione idrica. In alcuni casi l'aumento di peso puo' essere un sintomo di insufficienza cardiaca, quindi il peso deve essere attentamente monitorato. Il controllo della dieta fa parte del trattamento del diabete. I pazienti devono essere informati che devono seguire rigorosamente una dieta a calorie controllate. Ematologia: e' stata osservata una lieve riduzione dell'emoglobina media (riduzione relativa del 4%) e dell'ematocrito (riduzione relativa del 4,1%) durante la terapia con pioglitazone, consistente in emodiluizione. Modifiche simili sono state osservate in pazientitrattati con metformina (riduzione relativa dell'emoglobina 3-4% e dell'ematocrito 3,6-4,1%) ed in misura minore in quelli trattati con sulfonilurea e insulina (riduzione relativa dell'emoglobina 1-2% e dell'ematocrito 1-3,2%) in studi comparativi controllati con pioglitazone. Ipoglicemia: come conseguenza dell'aumentata sensibilita' all'insulina,i pazienti che ricevono pioglitazone in duplice o triplice terapia orale con una sulfonilurea o in duplice terapia con insulina possono essere a rischio di ipoglicemia dose-correlata, e puo' essere necessaria una riduzione nella dose della sulfonilurea o dell'insulina.

INTERAZIONI

Studi di interazione hanno dimostrato che pioglitazone non ha alcun effetto rilevante ne' sulla farmacocinetica ne' sulla farmacodinamica di digossina, warfarin, fenprocumone e metformina. La co-somministrazione di pioglitazone con sulfoniluree non sembra influenzare la farmacocinetica della sulfonilurea. Studi condotti nell'uomo suggeriscono che non vi sia induzione del principale citocromo inducibile P450, 1A, 2C8/9 e 3A4. Studi in vitro non hanno evidenziato alcuna inibizione di alcun sottotipo del citocromo P450. Non sono attese interazioni con medicinali metabolizzati da tali enzimi, ad es. contraccettivi orali, ciclosporina, calcio antagonisti e inibitori della HMGCoA reduttasi. La co-somministrazione di pioglitazone con gemfibrozil (un inibitore del citocromo P450 2C8) ha comportato un aumento di 3 volte dell'AUC di pioglitazone. Poiche' e' possibile un aumento degli eventi avversi dose-correlati, puo' essere necessario diminuire la dose di pioglitazone quando gemfibrozil e' somministrato in concomitanza. Si deve considerare un attento monitoraggio del controllo glicemico (vedere paragrafo 4.4).La co-somministrazione di pioglitazone con rifampicina (un induttore del citocromo P450 2C8) ha comportato una diminuzione del 54% dell'AUCdi pioglitazone. Puo' essere necessario aumentare la dose di pioglitazone quando la rifampicina e' somministrata in concomitanza. Si deve considerare un attento monitoraggio del controllo glicemico (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse riportate in misura maggiore (> 0,5%) rispetto alplacebo e in piu' di un caso isolato in pazienti che ricevevano pioglitazone in studi in doppio-cieco sono sotto elencate secondo la terminologia MedDRA per classificazione per sistemi e organi e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come: molto comune (>= 1/10), comune(>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classificazione per sistemi e organi, le reazioni avverse sono riportate in ordine decrescente di incidenza e di gravita'. Monoterapia. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità e reazioni allergiche^1. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune:insonnia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi^2; non nota:edema maculare. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee^4. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale^6; non nota: aumento della alanina aminotransferasi^7. Associazione con metformina. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità e reazioni allergiche^1. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipoestesia,cefalea; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi^2; non nota: edema maculare. Patologie gastrointestinali. Noncomune: flatulenza. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee^4, artralgia. Patologie renali e urinarie. Comune: ematuria. Patologie dell'apparato riproduttivo edella mammella. Comune: disfunzione erettile. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale^6; non nota: aumento della alanina aminotransferasi^7. Associazione con sulfonilurea. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune: sinusite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità e reazioni allergiche^1. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipoglicemia, aumento dell'appetito. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune: cefalea; comune: capogiro; non comune: insonnia. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi^2; non nota: edema maculare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini. Patologie gastrointestinali.Comune: flatulenza. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee^4. Patologie renali e urinarie. Non comune: glicosuria, proteinuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: affaticamento. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale^6; non comune: aumento della lattico-deidrogenasi; non nota: aumento della alanina aminotransferasi^7. Associazione con metformina e sulfonilurea. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori; non comune:sinusite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità e reazioni allergiche^1. Disturbidel metabolismo e della nutrizione. Molto comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune: insonnia; nonnota: edema maculare. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee^4, artralgia. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale^6, aumento della creatina fosfochinasinel sangue; non nota: aumento della alanina aminotransferasi^7. Associazione con insulina. Infezioni ed infestazioni. Comune: infezioni delle vie aeree superiori, bronchite; non comune: sinusite. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non comune: carcinoma della vescica. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilità e reazioni allergiche^1. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Comune: ipoglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: ipoestesia; non comune: insonnia; non nota: edema maculare. Patologie cardiache. Comune: insufficienza cardiaca^3. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: fratture ossee^4, artralgia, dolore alla schiena. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: edema^5. Esami diagnostici. Comune: aumento ponderale^6; non nota: aumento della alanina aminotransferasi^7. Descrizione di reazioni avverse selezionate. ^1 Sonostate segnalate reazioni di ipersensibilita' in pazienti trattati conpioglitazone dopo l'introduzione sul mercato. Queste reazioni comprendono anafilassi, angioedema e orticaria. ^2 Disturbi visivi sono statiriportati principalmente all'inizio del trattamento e sono correlati alle modifiche della glicemia e sono dovuti ad un'alterazione temporanea della turgidita' e dell'indice di rifrazione del cristallino come osservato con altri agenti ipoglicemizzanti. ^3 In studi clinici controllati l'incidenza di segnalazioni di insufficienza cardiaca riportate con il trattamento con pioglitazone e' stata la stessa osservata nei gruppi trattati con placebo, metformina e sulfonilurea, ma era aumentata quando pioglitazone e' stato utilizzato in terapia di associazione con insulina. In uno studio su pazienti con malattia macrovascolare maggiore pre-esistente, l'incidenza di insufficienza cardiaca grave e' stata dell'1,6% piu' alta con pioglitazone rispetto al placebo, quando aggiunti ad una terapia che includeva insulina. Tuttavia, cio' non ha comportato un aumento nella mortalita' in questo studio. In questo studio, in pazienti che hanno ricevuto pioglitazone ed insulina, e' stata osservata una piu' alta percentuale di pazienti con insufficienza cardiaca in quelli con eta' >= 65 anni, rispetto a pazienti con meno di 65anni (9,7% rispetto a 4,0%). In pazienti in terapia con insulina senza pioglitazone, l'incidenza di insufficienza cardiaca e' stata di 8,2%nei pazienti con eta' >= 65 anni, rispetto a 4,0% in pazienti con meno di 65 anni.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza Non sono disponibili dati adeguati sull'uomo per determinare la sicurezza di pioglitazone durante la gravidanza. Studi condotti sull'animale con pioglitazone hanno evidenziato un rallentamento dellosviluppo del feto. Questa osservazione e' stata attribuita all'azionedi pioglitazone nel diminuire l'iperinsulinemia materna e all'aumentata insulino-resistenza che si verifica durante la gravidanza riducendoquindi la disponibilita' dei substrati metabolici per la crescita delfeto. La rilevanza di un simile meccanismo nell'uomo non e' chiara e pioglitazone non deve essere usato in gravidanza. Allattamento: Pioglitazone e' stato ritrovato nel latte di ratti in allattamento. Non e' noto se pioglitazone passi nel latte materno. Quindi, pioglitazone non deve essere somministrato in donne in allattamento. Fertilita': negli studi sulla fertilita' nell'animale non e' stato osservato alcun effetto sulla copulazione, sulla fecondazione o sull'indice di fertilita'.

Codice: 034946018
Codice EAN:

Codice ATC: A10BG03
  • Apparato gastrointestinale e metabolismo
  • Farmaci usati nel diabete
  • Ipoglicemizzanti, escluse le insuline
  • Tiazolindioni
  • Pioglitazone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE

36 MESI

BLISTER OPACO