Cercafarmaco.it

AMALESS 100CPR DISP50MG Produttore: AUROBINDO PHARMA ITALIA SRL

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

AMALESS COMPRESSE DISPERSIBILI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa dispersibile di Amaless 5 mg contiene 5 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 25 mg contiene 25 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 50 mg contiene 50 mgdi lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 100 mg contiene 100 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile di Amaless 200 mgcontiene 200 mg di lamotrigina.

ECCIPIENTI

Cellulosa microcristallina, magnesio carbonato pesante, polacrilina potassio, sucralosio, povidone (K30), magnesio stearato, aroma di ribesnero [maltodestrina, Aromi Artificiali, triacetina, alcool benzilico,acido acetico e color caramello].

INDICAZIONI

Epilessia. Adulti ed adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni.Trattamento aggiuntivo o in monoterapia delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le convulsioni tonico-cloniche. Crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Lamotrigina e' somministrata come terapia aggiuntiva ma puo' essere il farmaco antiepilettico con cui iniziare il trattamento della sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini eadolescenti da 2 a 12 anni di eta'. Trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le convulsioni tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Disturbo bipolare. Adulti di eta' pari o superiore a 18 anni. Prevenzione degli episodi depressivi in pazienti con disturbo bipolare di tipo I che presentano prevalentemente episodi depressivi. Il farmaco non e' indicata per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti.

POSOLOGIA

Posologia. Le compresse dispersibili del medicinale possono essere masticate, disciolte in una piccola quantita' di acqua (almeno sufficiente a coprire l'intera compressa), o deglutite intere con un po' d'acqua. Se la dose calcolata di lamotrigina (ad esempio nel trattamento di bambini con epilessia o pazienti con insufficienza epatica) non equivale a compresse intere, la dose che deve essere somministrata e' ugualeal numero piu' basso di compresse intere. Ripresa della terapia dopo sospensione Quando viene ripresa la terapia con il farmaco in pazientiche per qualunque motivo l'avevano interrotta, il medico deve valutare la necessita' di utilizzare una titolazione posologica a incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento, dal momento che ilrischio di eruzione cutanea grave e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali e al superamento della posologia prevista dalla titolazione raccomandata per la lamotrigina. Piu' ampio e' l'intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiormente va considerato l'utilizzo della titolazione posologica a incrementi successivi per raggiungere la dose di mantenimento. Quando l'intervallo dall'interruzione della somministrazione di lamotrigina supera le cinque emivite, generalmente la titolazione della dose del medicinale per raggiungere la dose di mantenimento deve seguire lo schema posologico appropriato. Si raccomanda che la somministrazione del farmaco non venga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa di eruzione cutanea associata a unprecedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Epilessia. Di seguito viene riportata la posologia raccomandata per la titolazione della dose e per la dose di mantenimento negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni e in bambini e adolescenti da 2 a 12 anni. A causa del rischio di eruzione cutanea, non si devono superare le dosi iniziali e le dosi successive per la titolazione. Qualora vengano sospesi farmaci antiepilettici assunti in concomitanza o qualora altri farmaci, antiepilettici o meno, vengano aggiunti a regimi di trattamento contenenti lamotrigina, deve essere preso in considerazione l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica della lamotrigina. In monoterapia. Settimane 1+2: 25 mg/die (una volta al giorno). Settimane 3+4: 50 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100-200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. In alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia aggiuntiva con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina). Questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente daqualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1+2: 12,5 mg/die (somministrati come 25 mg a giorni alterni). Settimane 3+4: 25 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 25-50 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina. Questa posologia deve essere usata senza valproato ma con: fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir. Settimane 1+2: 50 mg/die (una volta al giorno). Settimane 3+4: 100 mg/die (suddivisi in due dosi). Dose di mantenimento usuale: 200 - 400 mg/die (suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale in alcuni pazienti sono stati richiesti 700 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia in associazione senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina. Questa posologia deve essere usata con altri medicinali che non inibiscono né inducono in modo significativo la glucuronidazione della lamotrigina. Settimane 1+2: 25 mg/die (una volta al giorno). Settimane 3+4: 50 mg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Nei pazienti che assumono medicinaliper i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina, deve essere seguito il regime di trattamento raccomandato per lamotrigina in concomitanza con valproato. Bambini e adolescenti di età compresa tra 2 e 12 anni - schema posologico raccomandatonell'epilessia (dose totale giornaliera in mg/kg di peso corporeo/die) Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Settimane 1+2: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Settimane 3+4: 0,6 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Dose di mantenimento usuale: 1 - 15 mg/kg/die, (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale con una dose di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronazione della lamotrigina). Questa posologia deve essere usata in associazione al valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1+2: 0,15 mg/kg/die (una volta al giorno). Settimane 3+4: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno). Dose di mantenimento usuale: 1-5 mg/kg/die (una voltaal giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,3 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale, con una posologia di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronazione della lamotrigina.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede nessuna speciale condizione di conservazione.

AVVERTENZE

Eruzione cutanea. Sono state segnalate reazioni avverse cutanee che si sono generalmente verificate entro le prime 8 settimane dopo l'inizio del trattamento con lamotrigina. La maggior parte delle eruzioni sono lievi ed autolimitanti, tuttavia sono state segnalate anche eruzionigravi che hanno richiesto ospedalizzazione e interruzione della terapia con lamotrigina. Queste hanno incluso eruzioni potenzialmente pericolose per la vita quali la sindrome di Stevens - Johnson (SSJ), la necrolisi epidermica tossica (NET) e la reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS); conosciuta anche come sindrome da ipersensibilita' (HSS). Nei pazienti adulti arruolati in studi clinici chehanno utilizzato gli schemi posologici di lamotrigina attualmente raccomandati, l'incidenza di gravi eruzioni cutanee e' di circa 1 ogni 500 pazienti affetti da epilessia. Circa la meta' di questi casi sono stati segnalati come sindrome di Stevens-Johnson (1 su 1000). Negli studi clinici in pazienti con disturbo bipolare, l'incidenza di gravi eruzioni cutanee e' di circa di 1 su 1000. Il rischio di gravi eruzioni cutanee e' maggiore nei bambini rispetto agli adulti. I dati disponibilidi alcuni studi indicano che l'incidenza di eruzione cutanea associata a ospedalizzazione in bambini e' compresa da 1 su 300 a 1 su 100. Nei bambini la manifestazione iniziale di eruzione cutanea puo' essere scambiata per un'infezione, il medico deve prendere in considerazione la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppino sintomi di eruzione cutanea e febbre durante le prime otto settimane di terapia. Inoltre il rischio complessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi raccomandate per la titolazione posologica della terapia con lamotrigina; uso concomitante di valproato. Si raccomanda cautela anche quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o eruzione cutanea in seguito ad assunzione di altrimedicinali antiepilettici, in quanto la frequenza di eruzione cutaneanon grave dopo trattamento con lamotrigina e' risultata circa tre volte maggiore in questi pazienti rispetto a quelli che non presentavano tale anamnesi. Tutti i pazienti (adulti e bambini) che sviluppano eruzione cutanea devono essere prontamente valutati e lamotrigina sospesa immediatamente, a meno che l'eruzione cutanea sia chiaramente non correlata al trattamento con lamotrigina. Si raccomanda che la somministrazione di lamotrigina non venga ripresa in pazienti che che avevano interrotto il trattamento a causa di eruzione cutanea associata a un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficiosuperi chiaramente il rischio. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso di lamotrigina, il trattamento con lamotrigina non deve essere ripreso in nessun momento. E' stata anche segnalata eruzione cutanea nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata con un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici, epatici e meningite asettica. La sindrome si presenta con un'ampia gamma di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e all'insufficienza multiorgano. E' importante osservareche manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) si possono comunque verificare senza alcuna evidenza dieruzione cutanea. Se tali segni e sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e la lamotrigina sospesa fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. Nella maggior parte dei casi la meningite asettica e' stata reversibile con la sospensione del farmaco, ma si e' ripresentata in un numero di casi con la ri-esposizione a lamotrigina. La ri- esposizione hadeterminato un rapido ritorno dei sintomi che spesso sono stati piu' gravi. Lamotrigina non deve essere ripresa in pazienti che l'hanno interrotta a causa di meningite asettica associata a un precedente trattamento con lamotrigina. Peggioramento clinico e rischio di suicidio. Inpazienti trattati con farmaci antiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione e comportamenti suicidi. Una meta-analisidi studi randomizzati, controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha inoltre mostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicida. Il meccanismo di tale rischio non e' noto e idati disponibili, non escludono la possibilita' di un rischio aumentato per la lamotrigina. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per ideazione e comportamenti suicidari e deve essere preso in considerazione un trattamento appropriato. I pazienti (e chi si prende cura deipazienti) devono essere avvertiti di chiedere consiglio al medico se dovessero emergere segni di ideazione o comportamento suicida. In pazienti con disturbo bipolare, che assumano o meno medicinali per il disturbo bipolare, inclusa lamotrigina, puo' comparire un peggioramento dei sintomi depressivi e/o la comparsa di propensione al suicidio. Pertanto i pazienti che ricevono la lamotrigina per il disturbo bipolare devono essere strettamente controllati per il peggioramento del quadro clinico (incluso lo sviluppo di nuovi sintomi) e la propensione al suicidio, soprattutto all'inizio di un ciclo di trattamento o al momento di modifiche posologiche. Alcuni pazienti, quali quelli con anamnesi positiva per comportamento o pensieri suicidi, giovani adulti, e quei pazienti che manifestano un livello significativo di ideazione suicida prima dell'inizio del trattamento, possono essere a rischio maggiore dipensieri suicidi o di tentativi di suicidio, e devono essere attentamente controllati durante il trattamento. Si deve prendere in considerazione la modifica del regime terapeutico, inclusa la possibilita' di sospendere il medicinale, in pazienti che manifestino peggioramento clinico (incluso lo sviluppo di nuovi sintomi) e/o la comparsa di ideazioni/comportamenti suicidi, soprattutto se questi sintomi sono gravi, a insorgenza improvvisa, o non erano presenti tra i sintomi iniziali delpaziente.

INTERAZIONI

Sono stati condotti studi di interazione solo in adulti. La UDP-glucuroniltransferasi e' stata identificata quale enzima responsabile del metabolismo della lamotrigina. Non vi sono prove che la lamotrigina causi induzione o inibizione clinicamente significativa degli enzimi epatici ossidativi che metabolizzano i farmaci, ed e' improbabile che vi siano interazioni tra la lamotrigina e i farmaci metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450. La lamotrigina puo' causare induzione del suostesso metabolismo, ma l'effetto e' modesto ed e' improbabile che abbia conseguenze significative sul piano clinico. Effetti di altri medicinali sulla glucuronidazione di lamotrigina. Medicinali che inibisconoin modo significativo la glucuronazione della lamotrigina: valproato.Medicinali che inducono in modo significativo la glucuronazione dellalamotrigina: fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir, associazione etinilestradiolo/levonorgestrel, atazanavir/ritonavir. Medicinali che non inibiscono né inducono in modo significativo la glucuronazione della lamotrigina: oxcarbazepina, felbamato, gabapentin, levetiracetam, pregabalin, topiramato, zonisamide, litio, bupropione, olanzapina, aripiprazolo. Interazioni che riguardano farmaci antiepilettici. Il valproato inibisce la glucuronazione della lamotrigina rallentandone il metabolismo e aumentandone l'emivita media di circa due volte. In pazienti che ricevono una terapia concomitante con valproato, deve essere utilizzato un regime terapeutico appropriato. Alcuni farmaci antiepilettici (come fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone) inducendo gli enzimi epatici, inducono la glucuronazione di lamotrigina e ne accelerano il metabolismo. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale o primidone, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico. Sono stati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale, compresi capogiro, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, in pazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi sirisolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Uneffetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina e oxcarbazepina in volontari sani adulti, anche se non e' stata studiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteratura di riduzione dei livelli di lamotrigina quando lamotrigina era stata somministrata in associazione con oxcarbazepina. Tuttavia, in uno studio prospettico su volontari sani adulti, trattati con 200 mg di lamotrigina e1200 mg di oxcarbazepina, l'oxcarbazepina non ha modificato il metabolismo della lamotrigina e la lamotrigina non ha modificato il metabolismo della oxcarbazepina. Pertanto in pazienti che ricevono una terapiaconcomitante con oxcarbazepina, deve essere utilizzato il regime terapeutico di lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valproato e senza induttori della glucuronazione della lamotrigina. In uno studio su volontari sani, la somministrazione contemporanea di felbamato (1200 mg due volte al giorno) e di lamotrigina (100 mg due volte al giorno per 10giorni) non ha mostrato di avere effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sulla base di una analisi retrospettiva dei livelli plasmatici in pazienti che ricevevano lamotrigina con o senza gabapentin, gabapentin non ha mostrato di modificare la clearance apparente di lamotrigina. Le potenziali interazioni farmacologiche tra levetiracetam e lamotrigina sono state definite valutando in studi clinici controllati con placebo le concentrazioni sieriche dei due farmaci. Questi dati indicano che la lamotrigina non influenza la farmacocinetica di levetiracetam e che levetiracetam non influenza la farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo stato stazionario di lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di pregabalin (200 mg 3 volte al giorno). Non vi sono interazioni farmacocinetiche tra lamotrigina e pregabalin. Il topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. In uno studio in pazienti con epilessia, la somministrazione concomitante di zonisamide (da 200 a 400 mg al giorno) e di lamotrigina (da 150 a 500 mg al giorno) per 35 giorni non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sebbene siano state riportate modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che lamotrigina influisca sulle concentrazioni plasmatiche di farmaci antiepilettici assunti in concomitanza. Studi in vitro indicano che la lamotrigina non spiazza gli altri farmaci antiepilettici dai siti di legame proteico. Interazioni che riguardano altri farmaci psicoattivi. La farmacocinetica del litio,valutata dopo somministrazione due volte al giorno di 2 g di gluconato di litio anidro per sei giorni a 20 soggetti sani, non e' risultata alterata dalla somministrazione contemporanea di 100 mg/die di lamotrigina. Dosi orali multiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di lamotrigina in 12 soggetti, il bupropione ha indotto solo un lieve incremento dell'AUC della lamotrigina glucuronide. In uno studio su volontari sani adulti, 15 mg di olanzapina hanno ridotto i valori medi di AUC e di C max di lamotrigina in media del 24% e del 20% rispettivamente. Non si ritiene che un effetto di tale entita' possa essere, in genere, clinicamente rilevante. La lamotrigina alla dose di 200 mg non modifica la farmacocinetica di olanzapina. Dosi orali multiple di lamotrigina 400 mg al giorno non hanno avuto un effetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di una dose singola di 2 mg di risperidone in 14 volontari sani adulti. A seguito della somministrazione contemporanea di risperidone 2 mg con lamotrigina, 12 volontari su 14 hanno riferito sonnolenza, rispetto ad 1 volontario su 20 con risperidone somministrato da solo, e nessuno con lamotrigina somministrata da sola.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati per le indicazioni epilessia e disturbo bipolare si basano sui dati disponibili da studi clinici controllati e altre esperienze cliniche e sono elencati nella tabella sotto. Le categorie di frequenza sono derivate da studi clinici controllati (monoterapia nell'epilessia e nel disturbo bipolare). Laddove le categorie di frequenza differiscono tra i dati degli studi clinici sull'epilessia e sul disturbo bipolare viene mostrata la frequenza piu' conservativa. Tuttavia, laddove non sono disponibili dati provenienti da studi clinici,le categorie di frequenza sono state ottenute da altre esperienze cliniche. Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico.Molto raro: anomalie ematologiche incluse neutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi,linfoistiocitosi emofagocitica (hlh); non nota: linfadenopatia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilità (inclusi sintomi come febbre, linfadenopatia, edema facciale, anomalie ematologiche ed epatiche, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorgano); non nota: ipogammaglobulinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressività, irritabilità; molto raro: confusione, allucinazioni, tic; non nota: incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: sonnolenza, capogiri, tremore, insonnia agitazione; non comune: atassia; raro: nistagmo; molto raro: instabilità, disturbi della motilità, peggioramento della malattia di parkinson, effetti extrapiramidali, coreoatetosi, aumento nella frequenza dellecrisi convulsive; raro: meningite asettica. Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia, visione offuscata; raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea, bocca secca. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienza epatica, disfunzione epatica, incremento nei valori degli esami di funzionalità epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea; raro: sindrome di stevens - johnson; molto raro: necrolisi epidermica tossica reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia; molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza, dolore, mal di schiena. Sono state segnalate eruzioni cutanee gravi, potenzialmente pericolose per la vita, comprese la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con la sospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possonoresiduare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati a esito fatale. Il rischio complessivo di eruzione cutanea appare fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino la posologia a incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina; uso concomitante di valproato. Eruzione cutanea e' stata anche segnalata come parte di una sindrome di ipersensibilita' associata ad un quadro clinico variabile di sintomi sistemici. Ci sono state segnalazioni di diminuzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture nei pazienti in terapia a lungo termine con lamotrigina. Non e' stato identificato il meccanismo mediante il quale lamotrigina influisce sul metabolismo osseo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale. Alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessita' di un trattamento antiepilettico deve essere riconsiderata nel caso la paziente stia pianificando una gravidanza. L'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia deve essere in ogni caso evitata, in quanto puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Quando possibile, si deve preferire la monoterapia poiche' la terapia con farmaci antiepilettici multipli potrebbe essere associata ad un rischio superiore di malformazionicongenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici associati. Rischi correlati alla lamotrigina. Gravidanza. Una grande quantita' di dati relativi a donne in gravidanza esposte alla moterapia con lamotrigina durante il primo trimestre di gravidanza (piu' di 8700) non suggeriscono aumenti sostanziali del rischio di malformazioni congenite maggiori, inclusa schisi orale. Studi sugli animali hanno mostrato tossicita' sullo sviluppo. Se si considera necessaria una terapiacon il farmaco durante la gravidanza, si raccomanda di impiegare la dose terapeutica piu' bassa possibile. La lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sull'acido diidrofolico reduttasi e pertanto potrebbe teoricamente portare, attraverso la riduzione dei livelli di acido folico, ad un aumento del rischio di danno embriofetale. Si puo' prendere in considerazione la somministrazione di acido folico quando viene pianificata una gravidanza e durante il periodo iniziale della gravidanza.Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influire sui livelli di lamotrigina e/o sul suo effetto terapeutico. Vi sono stati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durante la gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-dipendenti. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo la nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere le concentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica. Inoltre, dopo lanascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-dipendenti. Allattamento. E' stato osservato che la lamotrigina passa nel latte materno in concentrazioni altamente variabili che causano livelli totali di lamotrigina negli infanti fino a circa il 50% di quelli della madre. Pertanto, in alcuni neonati allattati, le concentrazioni sieriche di lamotrigina possono raggiungere livelli ai quali possonoverificarsi effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento al seno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di effetti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattare al seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve essere monitorato per la comparsa di effetti avversi quali sedazione, eruzione cutanea e scarso aumento di peso. Fertilita'. Studi su animali non hannorilevato compromissione della fertilita' causata dalla lamotrigina.

Codice: 041087519
Codice EAN:

Codice ATC: N03AX09
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Altri antiepilettici
  • Lamotrigina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DISPERSIBILI
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE DISPERSIBILI

48 MESI

BLISTER