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AMIODARONE MY 20CPR 200MG Produttore: MYLAN SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

AMIODARONE MYLAN GENERICS 200 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema cardiovascolare, antiaritmici, classe III.

PRINCIPI ATTIVI

Amiodarone cloridrato 200 mg.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato, amido di mais, polividone, silice colloidale anidra, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Terapia e prevenzione di gravi disturbi del ritmo resistenti alle altre terapie specifiche: tachicardie sopraventricolari (parossistiche e non parossistiche) extrasistoli atriali, flutter e fibrillazione atriale. Tachicardie parossistiche sopraventricolari reciprocanti come in corso di Sindrome di Wolff-Parkinson-White. Extrasistoli e tachicardie ventricolari. Trattamento profilattico delle crisi di angina pectoris.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' nota verso il prodotto o allo iodio. Bradicardie sinusali; blocco senoatriale; disturbi gravi di conduzione, senza elettrostimolatore (blocchi atrio-ventricolari gravi, blocchi bi- o trifascicolari); malattia sinusale senza elettrostimolatore (rischio di arrestosinusale); associazione con farmaci in grado di determinare "torsadesde pointes". Distiroidismi o antecedenti tiroidei. Nei casi dubbi (antecedenti incerti, anamnesi tiroidea familiare) fare un esame della funzionalita' tiroidea prima del trattamento. Gravidanza, eccetto casi eccezionali. Allattamento.

POSOLOGIA

L'amiodarone ha peculiari caratteristiche farmacologiche (assorbimento orale del 50%, estesa distribuzione tissutale, lenta eliminazione, ritardata risposta terapeutica per via orale) ampiamente variabili da individuo ad individuo; per questo la via di somministrazione, il dosaggio iniziale e quello di mantenimento debbono essere valutati caso percaso, adattandoli alla gravita' dell'affezione e alla risposta clinica. I dosaggi raccomandati sono: Trattamento dei disturbi del ritmo: Ildosaggio medio iniziale consigliato e' di 600 mg al giorno fino ad ottenere una buona risposta terapeutica, in media entro due settimane. Successivamente la dose puo' essere gradualmente ridotta fino a stabilire la dose di mantenimento abitualmente compresa tra 100-400 mg al giorno. Quando sia difficile stabilire una soddisfacente dose giornalieradi mantenimento, si puo' ricorrere ad una terapia discontinua (es. 2/3 settimane al mese o 5 giorni a settimana). Trattamento profilattico delle crisi di angor: attacco: 600 mg al giorno per circa 7 giorni mantenimento: 100-400 mg al giorno o in maniera discontinua (5 giorni a settimana o 2/3 settimane al mese). Terapia concomitante: per i pazienti che assumono amiodarone in concomitanza a inibitori dell'HMG-CoA reduttasi (statine),.

CONSERVAZIONE

Nessuna speciale precauzione.

AVVERTENZE

L'amiodarone puo' provocare manifestazioni collaterali di frequenza egravita' diverse. Le manifestazioni osservate con maggiore frequenza non giustificano la sospensione del trattamento. Tuttavia sono stati segnalati effetti collaterali gravi, in particolare a carico del polmone o lesioni da epatite cronica. Tossicita' Polmonare: e' una frequentee grave reazione avversa che si puo' manifestare fin nel 10% dei pazienti e che puo' essere fatale in circa l'8% dei pazienti affetti, soprattutto a causa di una mancata diagnosi. Il tempo d'insorgenza della reazione durante la terapia varia da pochi giorni ad alcuni mesi o annidi assunzione; in alcuni casi l'insorgenza puo' avvenire anche dopo un certo periodo di tempo dalla sospensione del trattamento. Il rischiodi tossicita' non rende tuttavia, sfavorevole il rapporto rischio/beneficio dell'amiodarone che mantiene la sua utilita'. Il rischio di tossicita' polmonare da amiodarone aumenta con dosaggi superiori a 400 mg/die, ma puo' presentarsi anche a bassi dosaggi assunti per periodi inferiori a 2 anni. La tossicita' polmonare si manifesta con alveolite polmonare, polmonite, polmonite interstiziale, fibrosi polmonare, asmabronchiale. Pazienti che sviluppano tossicita' polmonare spesso presentano sintomi non specifici, quali tosse non produttiva, dispnea, febbre e calo ponderale. Tutti questi sintomi possono essere mascherati dalla patologia per la quale e' indicato l'amiodarone e possono essere considerevolmente gravi in pazienti oltre i 70 anni di eta', i quali dinorma presentano ridotte capacita' funzionali o pre-esistenti patologie a carico dell'apparato cardio-respiratorio. La diagnosi precoce e' di cruciale importanza in quanto la tossicita' polmonare e' altamente reversibile, soprattutto nelle forme di bronchiolite obliterante e polmonite. La terapia deve essere sospesa in caso di sospetta tossicita' polmonare, prendendo in considerazione la terapia cortisonica: la sintomatologia regredisce di norma entro 2-4 settimane dalla sospensione dell'amiodarone. In taluni casi la tossicita' polmonare puo' manifestarsi tardivamente, anche dopo settimane dalla sospensione della terapia:i soggetti con funzionalita' organiche non ottimali, che potrebbero eliminare il farmaco piu' lentamente debbono essere quindi monitorati attentamente. In ogni caso la riduzione della posologia o la sospensione del trattamento dovranno venire considerate in funzione sia della potenziale gravita' dell'effetto collaterale sia della gravita' della forma cardiaca in atto. Il farmaco quindi deve essere utilizzato solo dopo aver valutato accuratamente le condizioni del paziente al fine di valutare se i benefici attesi compensano gli ipotetici svantaggi; inoltre il paziente dovra' essere attentamente sorvegliato dal punto di vista clinico e di laboratorio per poter cogliere le manifestazioni avverse ai loro primi segni ed adottare le misure idonee. L'azione farmacologica dell'amiodarone provoca cambiamenti elettrocardiografici: prolungamento del QT (correlato ad un allungamento della ripolarizzazione), con eventuale comparsa di onde U: questi non sono segni di tossicita'.Nei pazienti anziani puo' essere piu' accentuato il rallentamento della frequenza cardiaca. Il trattamento deve essere interrotto in caso di insorgenza di blocco A-V di 2. o 3. grado, di blocco senoatriale o di blocco bifascicolare. In relazione al ridotto effetto inotropo negativo, l'amiodarone puo' venire utilizzato per via orale in caso di insufficienza cardiaca. In caso di contemporanea prescrizione di altri farmaci cardiologici, assicurarsi che non esistano interazioni medicamentose note. La presenza di iodio nella molecola di amiodarone puo' interferire con la fissazione dello iodio radio-attivo. Comunque i test di funzionalita' tiroidea (T3, T4, TSH ultrasensibile (us TSH)) rimangonointerpretabili. In caso di offuscamento visivo o di diminuzione dell'acuita' visiva, praticare un esame oftalmologico. Ogni compressa contiene 71 mg di lattosio, pertanto in accordo al dosaggio raccomandato laquantita' massima di lattosio che e' possibile assumere con il farmaco e' di 213 mg al giorno. Queste compresse possono non essere adatte per persone con intolleranza al lattosio, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio. Precauzioni per l'uso Prima di iniziare il trattamento si raccomanda di effettuare l'ECG, il test us TSH e di misurare il potassio sierico. Gli effetti indesiderati dell'amiodarone sono generalmente dose-dipendenti, quindi si deve prestare particolare attenzione nel determinare la dose minima efficace di mantenimento, per evitare o minimizzare gli effetti indesiderati. Nel corso del trattamento e' consigliabile evitare l'esposizione alla luce solare o proteggersi. L'amiodarone puo' provocare distiroidismi in particolare in quei pazienti con anamnesi personale o familiare di disturbi della tiroide, o nei soggetti anziani. Quindi si raccomanda di effettuare monitoraggi clinici e biologici prima di iniziare e durante il trattamento, e per parecchi mesi dopo la sua interruzione. Nel caso di disfunzione tiroidea sospetta si devono misurare i livelli sierici di usTSH. La conferma di un ipertiroidismo impone la sospensione del trattamento che generalmente e' sufficiente ad avviare la guarigione clinica. In caso di ipertiroidismo di grado preoccupante, come tale, o in funzione delle sue ripercussioni a livello cardiaco, per l'efficacia incostante degli antitiroidei di sintesi, e' raccomandabile il ricorso ad una corticoterapia decisa (1 mg/kg) e sufficientemente protratta (3 mesi). Durante il trattamento si raccomanda un monitoraggio regolare dellafunzionalita' epatica (transaminasi). In caso di epatomegalia o sospetta colestasi il farmaco dovrebbe essere tempestivamente interrotto edil paziente sottoposto a controllo ecografico. Un aumento (2-4 volte la norma) asintomatico delle sole transaminasi non sembra costituire invece indicazione alla sospensione del farmaco. Per questi motivi il farmaco non puo' essere utilizzato nei pazienti con evidenti segni clinici e di laboratorio di epatopatia in atto; nei casi piu' lievi esso potra' essere impiegato solo quando indispensabile e dovra' essere sospeso allorche' si manifesti un peggioramento del danno epatico. Pazienti in eta' pediatrica: in questi pazienti la sicurezza e l'efficacia diamiodarone non sono state dimostrate. Anestesia. Prima dell'intervento chirurgico l'anestesista deve venire informato che il paziente e' intrattamento con amiodarone. Nei pazienti che assumono amiodarone in associazione a simvastatina, il dosaggio di Simvastatina non deve superare i 20 mg/die. La possibile interazione di amiodarone con le altre statine non e' nota. Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell'HMG - CoA reduttasi (statine).

INTERAZIONI

>>Associazioni controindicate. Farmaci in grado di provocare "torsadede pointes": antiaritmici come quelli della Classe IA, sotalolo, bepridil; non antiaritmici come vincamina, sultopride, eritromicina i.v., pentamidina per somministrazione parenterale, poiche' si puo' avere unaumento del rischio di "torsade de pointes" potenzialmente letali. Farmaci IMAO. >>Associazioni sconsigliate. Betabloccanti ed alcuni calcioantagonisti (verapamil, diltiazem) per la possibilita' di disturbi diautomatismo (bradicardia eccessiva) e di conduzione. Lassativi stimolanti: per la comparsa di una possibile ipokaliemia aumentando di conseguenza il rischio di "torsade de pointes"; si devono quindi utilizzarealtri tipi di lassativi. >>Associazioni che necessitano cautela. Farmaci in grado di dare ipokaliemia: diuretici in grado di dare ipokaliemia, soli o associati; glucocorticoidi e mineralcorticoidi per via generale, tetracosactide; amfotericina B per via i.v.. E' necessario prevenire l'ipokaliemia (e correggerla se necessario), si deve monitorare l'intervallo QT e, in caso di "torsade de pointes", non somministrare antiaritmici (utilizzare un elettrostimolatore; si puo' utilizzare magnesio per via i.v.). Anticoagulanti orali: poiche' l'effetto degli anticoagulanti orali e' potenziato, aumentando cosi' il rischio di sanguinamento, e' necessario monitorare i livelli di protrombina in modo piu'regolare ed aggiustare la posologia degli anticoagulanti sia durante il trattamento con amiodarone che dopo la sua interruzione. Digitale: possono presentarsi disturbi nell'automatismo (eccessiva bradicardia) e nella conduzione atrioventricolare (azione sinergica); inoltre e' possibile un aumento delle concentrazioni plasmatiche di digossina dovuto ad una diminuzione della clearance della digossina. Deve quindi essere effettuato un monitoraggio clinico, elettrocardiografico e biologico (includendo eventualmente anche i livelli plasmatici di digossina); potrebbe essere necessario aggiustare la posologia della digitale. Fenitoina: e' possibile un aumento dei livelli plasmatici di fenitoina con sintomi di sovradosaggio (in particolare sintomi neurologici); quindi si deve effettuare un monitoraggio clinico e non appena appaiono sintomi da sovradosaggio si deve ridurre il dosaggio della fenitoina; si devono determinare i livelli plasmatici della fenitoina. Ciclosporina:e' possibile un aumento dei livelli plasmatici di ciclosporina dovutiad una diminuzione della sua clearance; si deve aggiustare il dosaggio. Flecainide: e' possibile un aumento dei livelli plasmatici di flecainide; si deve aggiustare il dosaggio. Anestesia: in pazienti sottoposti ad anestesia generale sono state riportate complicazioni potenzialmente gravi: bradicardia (che non risponde all'atropina), ipotensione, disturbi della conduzione, diminuzione della gittata cardiaca. E' stato osservato qualche caso di complicazioni respiratorie gravi, qualche volta ad evoluzione fatale, generalmente nel periodo immediatamente seguente un intervento chirurgico (sindrome da distress respiratorio acuto dell'adulto); cio' puo' essere correlato ad una possibile interazione con un'alta concentrazione di ossigeno. Farmaci metabolizzati dal citocromo P450 3A4 Quando tali farmaci sono co-somministrati con amiodarone, inibitore del CYP 3A4, si puo' verificare un innalzamento delle loro concentrazioni plasmatiche che comporterebbe un possibile aumentodella loro tossicita'. L'associazione di amiodarone con alte dosi di simvastatina aumenta notevolmente il rischio di miopatia. La possibileinterazione di amiodarone con le altre statine non e' nota. Si suggerisce comunque una particolare attenzione quando amiodarone viene somministrato in associazione agli inibitori dell'HMG- CoA reduttasi (statine).

EFFETTI INDESIDERATI

Cardiaci: bradicardia. In alcuni casi (disfunzioni del nodo sinusale,pazienti anziani) sono stati riportati bradicardia marcata o, eccezionalmente, arresto sinusale. Si sono manifestati casi rari di disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco A-V di vario grado). Sono stati riportati casi di insorgenza o di peggioramento dell'aritmia, seguiti a volte da arresto cardiaco; sulla base delle conoscenze attuali, non e' possibile differenziare cio' che e' dovuto al farmaco da cio' che puo' essere correlato alle condizioni cardiache di base o da cio' che puo' essere il risultato di una perdita di efficacia della terapia. Oftalmologici: sono generalmente presenti microdepositi corneali,ma sono limitati all'area sotto la pupilla e non richiedono l'interruzione del trattamento. Eccezionalmente possono accompagnarsi alla percezione di aloni colorati in una luce abbagliante o a visione offuscata. I microdepositi corneali sono costituiti da depositi lipidici complessi e sono reversibili dopo sospensione del trattamento. E' stato osservato qualche caso di neuropatia/nevrite ottica. Poiche' la neuropatiaottica puo' progredire a cecita', si raccomanda un esame oftalmologico completo. La comparsa di neuropatia e/o neurite ottica richiede una rivalutazione della terapia con amiodarone. Dermatologici: fotosensibilizzazione: i pazienti devono essere informati che durante la terapia devono evitare di esporsi al sole (e ai raggi UV). In corso di radioterapia possono presentarsi casi di eritema. Sono stati riportati rash cutanei, generalmente non specifici, che includono casi eccezionali di dermatite esfoliativa, la cui relazione con il farmaco non e' stata formalmente stabilita. In caso di trattamento prolungato con dosaggi giornalieri elevati possono presentarsi pigmentazioni di colore bluastro o grigio ardesia; tali pigmentazioni scompaiono lentamente dopo l'interruzione del trattamento. Tiroidei: in relazione alla struttura chimica dell'amiodarone, sono solite presentarsi isolate alterazioni biochimiche (aumento del T 4 , mentre il T 3 e' normale o leggermente diminuito). In tali casi e in assenza di qualsiasi manifestazione clinica di disfunzione tiroidea, il trattamento non deve essere interrotto. Ipotiroidismo: i seguenti segni clinici, generalmente lievi, devono portaread una diagnosi di ipotiroidismo: aumento di peso, attivita' ridotta,bradicardia eccessiva in relazione all'effetto atteso dell'amiodarone. Tale diagnosi e' supportata da un chiaro aumento nel siero di TSH ultrasensibile. In genere si ottiene l'eutiroidismo entro 1-3 mesi dall'interruzione del trattamento. In situazioni di pericolo di vita, e' possibile proseguire la terapia con amiodarone, in associazione a L-tiroxina. Il dosaggio di L-tiroxina deve essere stabilito in base ai livelli di TSH. Ipertiroidismo: puo' presentarsi durante il trattamento e fino a parecchi mesi dopo la sua interruzione. I seguenti segni clinici, generalmente lievi, devono portare ad una diagnosi di ipertiroidismo: perdita di peso, insorgenza di aritmia, angina, insufficienza cardiaca congestizia. Tale diagnosi e' supportata da una chiara diminuzione nel siero di us TSH: sospendere il trattamento con amiodarone. Il ricupero generalmente avviene entro pochi mesi dalla fine del trattamento,mentre la guarigione clinica precede la normalizzazione dei test della funzionalita' tiroidea. I casi gravi, che qualche volta possono essere fatali, richiedono un trattamento terapeutico d'urgenza. Il trattamento deve essere stabilito su base individuale: farmaci antitiroidei che possono non essere sempre efficaci, terapia corticosteroidea, beta-bloccanti. Epatici: sono stati riportati, all'inizio della terapia, aumenti isolati, generalmente moderati delle transaminasi sieriche; questi aumenti possono regredire con la diminuzione della dose o anche spontaneamente. E' stato anche riportato qualche caso di epatopatia acuta, talvolta fatale, con transaminasi sieriche elevate e/o ittero; in tali casi interrompere il trattamento. Sono state anche riportate epatopatie croniche. I segni clinici e le alterazioni biologiche possono essere minime (possibile epatomegalia, transaminasi elevate da 1,5 a 5 volte il normale). Si raccomanda un monitoraggio regolare della funzionalita' epatica. Generalmente le anormalita' cliniche e biologiche regrediscono quando si interrompe il trattamento, ma sono stati riportati dei casi fatali. Polmonari: si puo' manifestare grave tossicita' polmonare che puo' anche essere fatale, soprattutto se non viene fatta una diagnosi tempestiva. Tale tossicita' comprende alveolite polmonare, polmonite, sintomi asmatici, polmonite lipoide e fibrosi polmonare. La tossicita' polmonare, la tosse e la dispnea possono essere accompagnate da segni radiografici e funzionali di polmonite interstiziale (alterazione della diffusione alveolo-capillare); l'emergere di questi segni clinici richiede la sospensione della terapia e la somministrazione di farmaci corticosteroidei. Tale sintomatologia puo' manifestarsi anche tardivamente dopo sospensione della terapia: e' quindi richiesto un attento e prolungato monitoraggio del paziente al fine di individuare possibili alterazioni della funzionalita' polmonare. Nei pazienti che manifestano dispnea da sforzo, da sola o associata a un decadimento dello stato generale (affaticamento, diminuzione di peso, febbre) deve essere effettuato un esame radiologico del torace. I disturbi polmonari sono generalmente reversibili dopo una precoce interruzione della terapia con amiodarone. Generalmente i segni clinici si risolvono entro 3-4settimane, seguiti da un miglioramento piu' lento della funzionalita'polmonare e del quadro radiologico (parecchi mesi). Quindi si deve sospendere la terapia con amiodarone e si deve valutare la terapia con icorticosteroidi. E' stato riportato qualche caso di broncospasmo nei pazienti con insufficienza respiratoria grave, e specialmente nei pazienti asmatici. E' stato osservato qualche caso, talvolta fatale, di sindrome da distress respiratorio acuto, in genere immediatamente dopo un intervento chirurgico. Neurologici: rari casi di neuropatia periferica sensomotoria e/o miopatia, generalmente reversibile con l'interruzione del farmaco. Altri: tremore extrapiramidale, atassia cerebellare, eccezionale ipertensione intracranica benigna (pseudo-tumor cerebri), incubi. Altri: generalmente, con la dose di carico si presentano disturbi gastrointestinali benigni che regrediscono con la riduzione della dose. Alopecia: sono stati riportati qualche caso di epididimite e alcuni casi di impotenza. Si sono verificati casi rari di manifestazioni cliniche varie che possono essere segno di una reazione di ipersensibilita': vasculiti, complicazioni renali con aumento dei livelli di creatinina e trombocitopenia. E' stato anche riportato qualche caso eccezionale di anemia emolitica o aplastica.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Amiodarone e' controindicato in gravidanza, eccetto in casi eccezionali, a causa dei suoi effetti sulla tiroide del feto. Amiodarone e' controindicato nelle madri che allattano poiche' viene escreto nel latte materno in quantita' significative.

Codice: 035417017
Codice EAN:

Codice ATC: C01BD01
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe iii
  • Amiodarone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE DIVISIBILI

36 MESI

BLISTER