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ANBINEX FL 1000UI+SIR 20ML+SET Produttore: GRIFOLS ITALIA SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ANBINEX

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antitrombotici; gruppo eparinici.

PRINCIPI ATTIVI

Antitrombina umana.

ECCIPIENTI

D-Mannitolo; sodio cloruro; sodio citrato; acqua p.p.i. (solvente).

INDICAZIONI

Pazienti con deficit congenito di antitrombina: profilassi della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in situazioni cliniche a rischio (specialmente durante interventi chirurgici o durante il periododel peri-parto), in associazione ad eparina se indicato; prevenzione della progressione della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in associazione con eparina come indicato. Pazienti con deficit acquisito di antitrombina: per la profilassi e terapia nei casi di coagulazione intravascolare disseminata (CID).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti con deficit di antitrombina. Neldeficit congenito, il dosaggio deve essere individualizzato per ogni paziente, tenendo conto dell'anamnesi familiare riguardo agli eventi tromboembolici, i fattori di rischio effettivi e i dati di laboratorio.Nel deficit acquisito, il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dal livello plasmatico di antitrombina, dalla presenza di segni di un aumentato turnover, dalla patologia di base e dalla gravita' della condizione clinica. La quantita' e la frequenza con cui deve essere somministrato il prodotto si devono basare, caso per caso, sull'efficacia clinica del trattamento e sulle valutazioni individuali di laboratorio. Il numero di unita' di antitrombina somministrate e' espresso in Unita' Internazionali (UI), in aderenza allo standard corrente dell'OMS per l'antitrombina. L'attivita' dell'antitrombina nel plasma e' espressa sia come percentuale (relativa al plasma umano normale), sia in Unita' Internazionali (relative allo Standard Internazionale per l'antitrombina nel plasma). Una Unita' Internazionale (UI) di attivita' dell'antitrombina e' equivalente alla quantita' di antitrombina presente in un millilitro di plasma umano normale. Il calcolo del dosaggio di antitrombina richiesta si basa sull'osservazione sperimentale che una Unita' Internazionale di antitrombina per chilogrammo di peso,aumenta l'attivita' dell'antitrombina plasmatica di circa l'1%. La dose iniziale da somministrare si ottiene mediante la formula seguente: Unita' necessarie =peso (kg) x (100 - attivita' dell'antitrombina rilevata al momento, espressa in percentuale) x 0,8 L'attivita' iniziale di antitrombina che si desidera ottenere dipende dalla situazione clinica. Quando e' indicata una sostituzione di antitrombina, il dosaggio deve essere sufficiente a raggiungere l'attivita' desiderata e mantenerla ad un livello efficace. La dose va determinata e monitorata sulla base dell'attivita' di antitrombina misurata in laboratorio, che deve essere determinata almeno due volte al giorno finche' il paziente non si e' stabilizzato e poi una volta al giorno, possibilmente subito prima dell'infusione successiva. L'aggiustamento della dose deve tenere conto sia dei segni di aumentato turnover di antitrombina, in accordo aicontrolli di laboratorio, sia del decorso clinico. Si deve mantenere un'attivita' superiore all'80% durante tutto il trattamento, a meno che le condizioni cliniche non indichino un diverso livello di efficacia. Nel deficit congenito, la dose iniziale usuale e' di 30 - 50 UI/kg. Successivamente, dosaggio, frequenza e durata del trattamento devono essere regolati in base ai valori biologici e allo stato clinico. Popolazione pediatrica: non ci sono dati sufficienti per raccomandare l'usodel medicinale nei bambini al di sotto dei 6 anni. Modo di somministrazione: il prodotto deve essere somministrato per infusione endovenosalenta. La velocita' di infusione non deve superare gli 0,08 ml/kg/min.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C; tenere al riparodalla luce; conservare nell'imballaggio esterno; non congelare.

AVVERTENZE

Come per tutti i prodotti endovenosi a base di proteine, sono possibili reazioni da ipersensibilita' di tipo allergico. I pazienti devono essere strettamente monitorati e tenuti sotto attenta osservazione per gli eventuali sintomi che si possono presentare durante l'infusione. Ipazienti devono essere informati dei primi segni delle reazioni di ipersensibilita': orticaria, eritema generalizzato, senso di costrizioneal torace, sibili, ipotensione, fino allo shock anafilattico. Se questi sintomi si presentano dopo la somministrazione, i pazienti devono controllare il loro medico. In caso di shock, si devono seguire le attuali linee guida per il trattamento di tale condizione. Le procedure standard adottate per prevenire infezioni trasmesse con l'uso di medicinali preparati da sangue e plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening di donazioni individuali e plasma pool su specifici marker virali e l'inclusione di efficaci metodi d'inattivazione / rimozione virale durante il processo produttivo. Tuttavia, quando vengono somministrati farmaci derivati da sangue o plasma umano, non si puo' escludere in maniera assoluta la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi. Cio' vale anche per virus sconosciuti o emergenti e altri agenti patogeni. Le procedure standard sono considerate efficaci per virus con involucro lipidico, come il Virus dell'immunodeficienza umana (HIV), il Virus dell'epatite B (HBV) ed il Virus dell'epatite C (HCV), nonche' per il virus senza involucro lipidico dell'epatite A. Le misure adottate possono avere valore limitato contro i virus senza involucro come il parvovirus B19. L'infezione da parvovirus B19 puo' essere grave per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per le persone con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (anemia emolitica ad esempio). Un'appropriata vaccinazione (epatite A e B) e' consigliata per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente concentrati di antitrombina derivata dal plasma. E' fortemente consigliato che, ogni volta che il farmaco viene somministrato ad un paziente, vengano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilita' del lotto utilizzato. Sorveglianza clinica e biologica quando l'antitrombina e' usata insieme all'eparina: per regolare il dosaggio dell'eparina e per evitare un'eccessiva ipocoagulabilita', vanno eseguiti regolarmente i controlli relativi ai parametri dell'anticoagulazione (APPT e, dove appropriato, attivita' anti-FXa), a intervalli ravvicinati e in particolare nei primi minuti / ore seguenti l'inizio della somministrazione di antitrombina; per regolare la dose individuale vanno controllati ogni giorno i livelli di antitrombina, in quanto esiste il rischio di una diminuzione dei livelli di antitrombina dovuto ad un prolungato trattamento con eparina non frazionata. Il farmaco contiene sodio. Popolazione pediatrica: i dati degli studi clinici e delle revisioni sistematiche relative all'uso di antitrombina III per il trattamento di neonati prematuri nell'indicazione non approvata di Sindrome da Distress Respiratorio Infantile (IRDS) suggeriscono un aumento del rischio di sanguinamento intracranico e della mortalita' in assenza di un effetto benefico dimostrato.

INTERAZIONI

Eparina: la sostituzione di antitrombina durante la somministrazione di eparina in dosi terapeutiche aumenta il rischio di emorragia. L'effetto dell'antitrombina viene fortemente potenziato dall'eparina. L'emivita dell'antitrombina puo' essere notevolmente ridotta da un trattamento concomitante con eparina, per un accelerato turnover dell'antitrombina stessa. Pertanto, la somministrazione contemporanea di eparina edantitrombina ad un paziente con aumentato rischio di sanguinamento vacontrollata sia dal punto di vista clinico che biologico.

EFFETTI INDESIDERATI

Sono state osservate con bassa frequenza reazioni di ipersensibilita'o allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e dolore al sito d'iniezione, brividi, arrossamento, eritema generale, mal di testa, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, agitazione, tachicardia, senso di costrizione al torace, formicolii, vomito, sibili respiratori) che possono in alcuni casi progredire fino ad uno shock anafilattico. In rare occasioni, e' comparsa febbre. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

L'esperienza relativa alla sicurezza d'uso dell'antitrombina umana indonne gravide e' limitata. Il farmaco va usato durante la gravidanza e l'allattamento in donne con deficit di antitrombina solo se chiaramente indicato, tenendo in considerazione che la gravidanza comporta un aumento del rischio di eventi tromboembolici in questi pazienti.

Codice: 034330047
Codice EAN:

Codice ATC: B01AB02
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Eparinici
  • Antitrombina iii
Temperatura di conservazione: non superiore a 30 gradi, non congelare, al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

36 MESI

FLACONE