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ANTAXONE OS 10FL 50MG/10ML Produttore: ZAMBON ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ANTAXONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci del sistema nervoso, farmaci usati nei disturbi da disassuefazione.

PRINCIPI ATTIVI

ANTAXONE 50 mg capsule rigide. Una capsula contiene: Naltrexone cloridrato 50 mg. Eccipiente con effetti noti: lattosio ANTAXONE 50 mg/10 ml soluzione orale. Un contenitore contiene: Naltrexone cloridrato 50 mg. Eccipienti con effetti noti: para-idrossi benzoati, sorbitolo, etanolo (contenuto nell'aroma), glucosio (contenuto nell'aroma). ANTAXONE 100 mg/20 ml soluzione orale Un contenitore contiene: Naltrexone cloridrato 100 mg. Eccipienti con effetti noti: para-idrossi benzoati, sorbitolo, etanolo (contenuto nell'aroma), glucosio (contenutonell'aroma).Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

ANTAXONE 50 mg capsule rigide: lattosio, magnesio stearato. Capsula contenitrice: gelatina, titanio biossido (E 171), Indigotina (E 132). ANTAXONE 50 mg/10 ml soluzione orale e 100 mg/20 ml soluzione orale: sorbitolo 70%, aroma amaro 1631 (contenente: etanolo, sorbitolo e glucosio), saccarina, metil-paraidrossibenzoato, propil-paraidrossibenzoato,acqua depurata.

INDICAZIONI

ANTAXONE consente di bloccare gli effetti farmacologici dagli oppiacei somministrati per via esogena, favorendo cosi' il mantenimento dellanon dipendenza da oppiacei in individui disintossicati ex-tossicodipendenti. Non esistono dati che dimostrino un indiscutibile effetto benefico di ANTAXONE sui tassi di recidiva fra individui disintossicati e precedentemente dipendenti da oppiacei.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

ANTAXONE e' controindicato: in pazienti che assumono medicinali contenenti oppiacei (vedere paragrafo 4.5). in pazienti dipendenti da oppiacei. in pazienti in crisi di astinenza da oppiacei. in pazienti che non abbiano superato il test del naloxone (cioe' pazienti positivi al test del naloxone) (vedere paragrafo 4.2). in pazienti che presentino unreperto urinario positivo per gli oppiacei. in pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Non e' stata accertata l'eventuale sensibilita' crociata con il naloxone o altri oppiacei fenantrenici. in pazienti conepatite acuta o insufficienza epatica. - in pazienti con grave insufficienza renale. In combinazione con metadone (vedere paragrafo 4.5); in pazienti in eta' pediatrica (vedere paragrafo 4.4) Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento (vedere paragrafo 4.6)

POSOLOGIA

Il trattamento con ANTAXONE andra' iniziato nei centri clinici specializzati nel trattamento della tossicodipendenza e andra' poi proseguito sotto lo stretto controllo dei medici addetti a tali centri. Inizio della terapia: 1. Non iniziare il trattamento fino a che il paziente non si sia astenuto da assumere stupefacenti per 7-10 giorni. Le dichiarazioni del paziente che sostiene di essersi astenuto dall'uso di oppiacei dovranno essere verificate mediante analisi delle urine. Il paziente non dovra' presentare sintomatologia da astinenza, ne' riferire sintomi da crisi di astinenza. 2. Sottoporre il paziente al test del naloxone. Test del Naloxone - Test di provocazione per via endovenosa: somministrare 0,2 mg di naloxone per via endovenosa. Se dopo 30 secondi non si manifestano reazioni avverse, somministrare un'altra dose di 0,6 mg di naloxone. Continuare ad osservare i pazienti per almeno 20 minuti per verificare l'insorgenza di segni di crisi d'astinenza - Test di provocazione per via sottocutanea: somministrare 0,8 mg di naloxone per via sottocutanea. osservare il paziente per almeno 20 minuti per verificare eventuali segni e sintomi di crisi di astinenza Se dopo taleprova si osservassero segni di astinenza, rinunciare al trattamento con ANTAXONE. Il test del naloxone deve essere ripetuto dopo 24 ore. Inquesto caso, il test dovrebbe essere ripetuto con 1,6 mg di naloxone.NON INZIARE NESSUNA TERAPIA FINO A CHE IL TEST DEL NALOXONE NON RISULTERA' NEGATIVO. Il test del naloxone non deve essere eseguito su pazienti che presentino segni o sintomi di astinenza da oppiacei, ne' su pazienti le cui urine contengano oppiacei (vedere paragrafo 4.3). 3. Il trattamento dovra' iniziare con cautela, aumentando lentamente la dosedi ANTAXONE somministrata. Lo si potra' fare somministrando inizialmente 20-25 mg di ANTAXONE e tenendo quindi il paziente sotto osservazione per un'ora. Se non si verificheranno segni di astinenza, si potra' somministrare al paziente il resto della dose giornaliera. Terapia di mantenimento: dopo che il paziente ha superato la fase di induzione con ANTAXONE, saranno sufficienti 50 mg ogni 24 ore per mantenere un adeguato blocco dell'azione degli oppiacei somministrati per via parenterale (cioe' questa dose blocchera' l'effetto di un bolo di 25 mg di eroina iniettata per via endovenosa). In alternativa si potra' ricorrere ad una posologia piu' flessibile. In questo modo si potra' somministrare ai pazienti 50 mg di ANTAXONE durante i primi 5 giorni della settimana e una dose di 100 mg il sabato. Oppure i pazienti potranno ricevere 100 mg a giorni alterni, o anche 150 mg un giorno su tre. Benche' ilgrado di blocco degli oppiacei possa risultare relativamente ridotto dall'uso di dosi piu' elevate a intervalli piu' distanziati, la somministrazione ogni 48-72 ore potrebbe migliorare l'accettazione da parte del paziente. Alcuni studi clinici pubblicati in letteratura hanno utilizzato la seguente posologia: 100 mg il lunedi', 100 mg il mercoledi'e 150 mg il venerdi'. Questa posologia si e' dimostrata accettabile per molti pazienti che sono riusciti a mantenersi in stato di disassuefazione per tempi adeguati. Si raccomanda di non eccedere la dose raccomandata di 150 mg al giorno poiche' e' stata osservata una maggiore incidenza di effetti secondari. L'impiego della soluzione orale e' particolarmente indicato nel trattamento di pazienti che tendano a simularel'ingestione del farmaco nella forma capsule. Anziani: la sicurezza di impiego del prodotto durante il trattamento della dipendenza da oppiacei negli anziani non e' stata stabilita. Popolazione pediatrica: ANTAXONE non e' raccomandato nei soggetti minori di 18 anni. La sicurezzad'impiego nei soggetti minori non e' stata stabilita.

CONSERVAZIONE

Capsule: conservare a temperatura inferiore a 30 gradi C. Soluzione orale: nessuna particolare.

AVVERTENZE

La terapia con Naltrexone deve essere iniziata e supervisionata da unmedico specializzato nel trattamento di pazienti dipendenti da oppiacei. Poiche' ANTAXONE e' prevalentemente metabolizzato dal fegato ed escreto nelle urine e' richiesta cautela nella somministrazione del medicinale in pazienti con compromessa funzionalita' renale ed epatica. Epatotossicita': a dosi elevate e prolungate ANTAXONE puo' causare dannial fegato. Prima di prescrivere una terapia con ANTAXONE, il medico dovra' accertare la presenza di lesioni o malattie epatiche subcliniche. Nei pazienti con malattia epatica meno grave o la cui anamnesi presenti episodi recenti di malattia epatica, l'opportunita' dell' utilizzazione deve essere considerata con estrema cautela in considerazione della potenziale epatotossicita'. La dimostrazione della epatotossicita'di ANTAXONE non e' stata evidenziata nel corso di specifici studi cheprevedevano l'impiego del prodotto alle dosi raccomandate per il blocco degli oppiacei, e nei quali i cambiamenti dei livelli serici degli enzimi epatici osservati erano simili a quelli presenti a livello di base nella popolazione studiata. Tuttavia il margine di separazione trale dosi epatotossiche e quelle apparentemente sicure sembra essere dicinque volte o meno. Tests di laboratorio: prima di iniziare una terapia con ANTAXONE, e in seguito periodicamente, si dovranno eseguire analisi di laboratorio per individuare eventuali lesioni epatiche. E' fondamentale sottoporre periodicamente i pazienti ad idonee analisi cliniche dopo l'inizio della terapia per individuare il piu' precocemente possibile un eventuale danno epatico indotto da ANTAXONE. Durante i primi sei mesi si raccomandano esami mensili, con impiego degli idonei tests per l'identificazione di eventuali danni epatici. In seguito ci si affidera' al giudizio clinico per stabilire la frequenza dei controlli di laboratorio. Alterazioni dei test di funzionalita' epatica sono state riportate nei pazienti obesi e negli anziani che assumono naltrexone e che non hanno una storia di abuso di farmaci. Tests di funzionalita' epatica devono essere effettuati sia prima che durante il trattamento. In pazienti dipendenti da oppiacei ANTAXONE puo' far precipitare una sindrome di astinenza; i segni ed i sintomi possono manifestarsientro i primi cinque minuti e durare fino a 48 ore. Il trattamento deve essere sintomatico e puo' includere la somministrazione di oppiacei. Il test del naloxone e' raccomandato per identificare l'utilizzo di oppiacei; una sindrome di astinenza precipitata dal naloxone cloridrato sara' di piu' breve durata rispetto ad una precipitata da ANTAXONE. Il test del naloxone non deve essere effettuato nei pazienti con sintomi di astinenza clinicamente significativi e nei pazienti positivi al test degli oppiacei nelle urine. Il trattamento con naltrexone deve iniziare solo quando gli oppiacei sono stati interrotti per un periodo di tempo sufficiente (da 5 a 7 giorni per l'eroina e almeno 10 giorni per il metadone). Induzione indesiderata della crisi di astinenza: per evitare il manifestarsi di una crisi di astinenza o l'aggravamento di una sindrome subclinica di astinenza preesistente, i pazienti non devono assumere oppiacei per un minimo di 7-10 giorni prima di iniziare laterapia con ANTAXONE. Poiche' la non evidenza di oppiacei nelle urinenon e' generalmente una prova sufficiente che il paziente sia disintossicato, si dovra' effettuare il test del naloxone per escludere la possibilita' di provocare una crisi di astinenza a seguito della somministrazione di ANTAXONE. Autosomministrazione di oppioidi I pazienti devono essere informati delle gravi conseguenze di un tentativo di superare il blocco degli oppiacei. Anche se ANTAXONE e' un potente antagonista, con un effetto farmacologico prolungato (da 24 a 72 ore), il blocco dei recettori oppiacei e' comunque sormontabile. Questo puo' essere utile nei pazienti che avessero bisogno di analgesia. Tuttavia costituisce un rischio potenziale per gli individui che cercassero, da soli, di superare il blocco recettoriale assumendo dosi elevate di oppiacei esogeni. In effetti qualsiasi tentativo da parte del paziente di superare l'antagonismo assumendo oppiacei e' molto pericoloso e puo' condurre a una intossicazione fatale. Tale evento puo' insorgere in quanto la concentrazione plasmatica degli oppiacei, raggiunta immediatamente dopo una somministrazione acuta, puo' essere sufficiente per superare il blocco competitivo del recettore. Di conseguenza il paziente puo' trovarsi in breve tempo in pericolo di vita a causa della intossicazioneda oppiacei (arresto respiratorio, collasso circolatorio). Inoltre, anche quantita' minime di oppiacei esogeni possono risultare pericolosese assunte secondo modalita' e in quantita' sufficienti da persisterenell'organismo piu' a lungo delle concentrazioni efficaci di naltrexone e dei suoi metaboliti (cioe' dopo un periodo di tempo relativamentelungo dall'ultima assunzione di naltrexone) . Come intervenire quandoe' necessario superare il blocco da ANTAXONE : In una situazione di emergenza che richieda analgesia inducibile soltanto con oppiacei, la quantita' necessaria potra' essere superiore alla norma e pertanto la depressione respiratoria che ne conseguira' potra' essere piu' profondae piu' prolungata. I lavori clinici controllati non hanno consentito la messa a punto di alcun metodo per rendere reversibile l'eventuale sovradosaggio indotto. Di conseguenza, in tali circostanze si dovra' preferire un analgesico ad azione rapida che minimizzi la depressione respiratoria. La quantita' di analgesico somministrato dovra' essere calcolata in funzione delle necessita' del singolo paziente. Possono inoltre verificarsi effetti collaterali non mediati dal recettore per gli oppiacei (per esempio, edema facciale, prurito, eritema generalizzato)probabilmente attribuibili a liberazione di istamina. Indipendentemente dal farmaco prescelto per far regredire il blocco indotto da ANTAXONE il paziente deve essere seguito attentamente da personale addestrato e in ambiente ospedaliero. Come intervenire quando ANTAXONE provoca accidentalmente una crisi di astinenza: Sono stati riferiti casi di gravi sindromi di astinenza provocate da ingestione accidentale di ANTAXONE in individui tossicodipendenti da oppiacei. I sintomi sono generalmente comparsi entro cinque minuti dall'assunzione di ANTAXONE e sono durati in alcuni casi fino a 48 ore. Si sono manifestate alterazioni dello stato mentale, come confusione, sonnolenza e allucinazioni visive. Per compensare le perdite idriche dovute a vomito e diarrea, si e' resa necessaria la somministrazione di fluidi per via endovenosa. In tutti i casi i pazienti sono stati seguiti attentamente ed e' stata instaurata una idonea terapia per far fronte alle esigenze individuali.

INTERAZIONI

Attualmente le esperienze cliniche ed i dati sperimentali sull'effetto del naltrexone sulla farmacocinetica di altre sostanze sono limitati. Il concomitante uso di naltrexone ed altri medicinali deve essere condotto con cautela e deve essere seguito attentamente. Non sono stati condotti studi di interazione. Gli studi in vitro hanno mostrato che ne' il naltrexone e ne' il suo principale metabolita 6-beta-naltrexolo sono metabolizzati dagli enzimi del citocromo P450. Pertanto e' improbabile che la farmacocinetica del naltrexone venga influenzata dai farmaci inibitori degli enzimi del citocromo P450. Associazioni non raccomandate: oppiacei (analgesici, preparati contro la tosse, trattamenti sostitutivi), antipertensivi centrali (alfa-metildopa). I pazienti trattati con ANTAXONE potrebbero non trarre vantaggio da farmaci contenenti oppiacei, come preparati contro la tosse e il raffreddore, antidiarroici e analgesici. Pertanto, quando possibile, si dovra' ricorrere a farmaci alternativi privi di oppiacei. La somministrazione concomitantedi naltrexone con farmaci contenenti oppiacei deve essere evitata (vedere paragrafo 4.3). In associazione con il metadone in terapia sostitutiva vi e' il rischio di insorgenza di sindrome da astinenza (vedere paragrafo 4.3). Associazioni da prendere in considerazione: barbiturici, benzodiazepine, altri ansiolitici oltre le benzodiazepine (es. meprobamato), ipnotici, sedativi antidepressivi (amitriptilina, dossepina,mianserina, trimipramina), sedativi antistaminici H1, neurolettici (droperidolo), baclofene, talidomide. L'interazione con altri agenti psicofarmacologici (es. disulfiram, amitriptilina, dossepina, litio, clozapina, benzodiazepine) non e' stata studiata. I dati provenienti da uno studio sulla sicurezza e tollerabilita' della co-somministrazione dinaltrexone con acamprosato in soggetti alcol-dipendenti non alla ricerca di trattamento, hanno dimostrato che la somministrazione di naltrexone aumenta in modo significativo il livello plasmatico di acamprosato. In seguito a somministrazione di naltrexone e tioridazina sono stati riportati sonnolenza ed astenia. Ad oggi non sono stati descritti casi di interazione tra cocaina e naltrexone cloridrato. Non sono note interazioni tra naltrexone ed alcool. Uso pediatrico: gli studi di interazione sono stati condotti solo su pazienti adulti.

EFFETTI INDESIDERATI

Negli studi per valutare la capacita' di ANTAXONE di bloccare i recettori degli oppiacei si sono rilevate alterazioni della funzionalita' epatica e linfocitosi: queste anomalie sono frequenti nelle popolazionidi alcolisti e di drogati che assumono la sostanza oppiacea per via parenterale ed erano comunque presenti agli esami di laboratorio in buona parte dei pazienti gia' all'inizio del trattamento. Alcuni studi clinici che prevedevano la somministrazione di naltrexone a dosi cinque volte superiori (fino a 300 mg al giorno) a quelle raccomandate per bloccare i recettori degli oppiacei, hanno evidenziato lesioni epatocellulari in buona parte dei pazienti sottoposti a tali dosi elevate. Non esistono tuttavia prove che consentano di identificare ANTAXONE (somministrato a qualsiasi dose) come causa di specifici rilevanti effetti indesiderati in pazienti disintossicati. E' invece essenziale sottolineare che ANTAXONE puo' precipitare, o aggravare, i segni e i sintomi diastinenza in ogni individuo non completamente disintossicato. Si riporta di seguito una tabella relativa alla frequenza degli effetti indesiderati. Frequenza: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10);non comune (>= 1/1000, < 1/100); raro (>= 1/10000, <1/1000); molto raro (< 1/10000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascun gruppo di frequenzagli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravita'. Le reazioni avverse gravi sono rare. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: linfoadenopatia; rari: porpora trombocitopenica idiopatica. Disturbi del sistema immunitario. Molto rari: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: perdita dell'appetito; non comune: appetito aumentato. Disturbi psichiatrici. Molto comune: disturbo del sonno, ansia, nervosismo; comune: irritabilità, disordini dell'affettività; non comune: disordini della libido, cioè libido aumentata, libido diminuita, depressione, paranoia, agitazione, stato confusionale, disorientamento, allucinazioni, incubi, sognianormali; rari: idea suicida, tentato suicidio. Patologie del sistemanervoso. Molto comune: cefalea irrequietezza; comune: vertigini; non comune: tremori, sonnolenza. Patologie dell'occhio. Comune: lacrimazione aumentata; non comune: visione annebbiata, irritazione oculare, fotofobia, tumefazione degli occhi, dolore oculare, tensione oculare. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: fastidio auricolare,dolore auricolare, tinnitus, vertigini. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni, tachicardia, modifiche dell'ecg. Patologie vascolari. Non comune: flebite, vampate di calore, flushing, fluttuazione della pressione sanguigna. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dolore toracico; non comune: congestione nasale, fastidio al naso, rinorrea, starnuti, dolore orofaringeo, disordini sinusali, dispnea, disfonia, tosse, epistassi, sbadiglio, muco aumentato. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolori addominali, nausea e/o vomito; comune: diarrea, stipsi; non comune: flatulenza, emorroidi, bocca secca, ulcera. Patologie epatobiliari. Non comune: anomalia nei test di funzionalità epatica*, aumento della bilirubina nel sangue*, epatiti*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eritema; non comune: prurito, seborrea, acne, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: mialgia, artralgia; non comune: dolore muscoloscheletrico, dolore alle estremità, contrazioni muscolari, dolore inguinale; molto rari: rabdomiolisi. Patologierenali e delle vie urinarie. Non comune: pollachiuria, disturbi alla minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: alterazione della potenza erettile, eiaculazione ritardata; rari: priapismo. Infezioni ed infestazioni. Non comune: herpes orale, dermatofitosi del piede. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Molto comune: astenia; comune: sete, affaticamento, brividi, aumento dell'energia iperidrosi; non comune: gonfiore ghiandolare, dolore, edema, piressia, sensazione di freddo alle estremità, sensazione di caldo, peso diminuito, peso aumentato; rari: sindrome da astinenza. Esami diagnostici. Non comune: pressione arteriosa aumentata, elettrocardiogramma anormale. * Durante il trattamento puo' verificarsi un aumento delle transaminasi epatiche. In seguito all'interruzione di ANTAXONE le transaminasi ritornano ai livelli basali nell'arco di alcune settimane. Tossicodipendenza e abuso di droga: ANTAXONE e'un antagonista puro degli oppiacei. Non induce dipendenza fisica o psicologica. Non si conoscono casi di tolleranza all'effetto antagonistasugli oppiacei. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non sono riportati studi adeguati e ben controllati sulledonne in stato di gravidanza, ne' e' stato accertato se ANTAXONE influisca o meno sulla durata del parto. Dati relativi agli studi sugli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Idati non sono sufficienti per stabilire una rilevanza clinica. Non e'noto il potenziale rischio per l'uomo. Pertanto ANTAXONE deve essere usato in gravidanza soltanto quando il beneficio atteso giustifica il potenziale rischio per il feto. Allattamento: Non sono disponibili dati clinici sull'uso di naltrexone cloridrato durante l'allattamento. Non e' noto se ANTAXONE o il 6-beta-naltrexolo sia escreto attraverso illatte materno. L'allattamento al seno non e' raccomandato durante il trattamento con naltrexone. Fertilita'. studi su modelli animali che hanno utilizzato dosi elevate hanno mostrato segni di alterazioni sullafertilita' (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 025855065
Codice EAN:

Codice ATC: N07BB04
  • Sistema nervoso
  • Altri farmaci del sistema nervoso
  • Farmaci utilizzati nei disturbi da dipendenza
  • Farmaci utilizzati nella dipendenza da alcool
  • Naltrexone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE ORALE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: CONTENITORE MONODOSE

SOLUZIONE ORALE

24 MESI

CONTENITORE MONODOSE