Cercafarmaco.it

ARICEPT 28CPR RIV 10MG Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

ARICEPT 10 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci anti-demenza, anticolinesterasici.

PRINCIPI ATTIVI

Ciascuna compressa da 10 mg di donepezil cloridrato equivale a 9,12 mg di donepezil base.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa. Lattosio monoidrato, amido di mais, cellulosamicrocristallina, iprolosa magnesio stearato. Il film di rivestimentocontiene: talco macrogol ipromellosa titanio diossido "E 171" ossido di ferro giallo "E 172".

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al donepezil cloridrato, ai derivati della piperidina, o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

POSOLOGIA

Adulti/Persone anziane. Il trattamento deve iniziare alla dose di 5 mg/die (monosomministrazione giornaliera). La dose di 5 mg/die dovra' essere mantenuta per almeno un mese per poter valutare le prime risposte cliniche al trattamento e consentire il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario di donepezil cloridrato. Dopo la valutazione clinica del trattamento somministrato per un mese alla dose di 5mg/die, la dose puo' essere aumentata a 10 mg/die (monosomministrazione giornaliera). La massima dose giornaliera raccomandata e' di 10 mg/die. Dosi superiori a 10 mg/die non sono state ancora sperimentate nelcorso di studi clinici. Il trattamento deve essere avviato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in conformita' allelinee guida accettate (es. DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil deve essere avviata solo se e' disponibile una persona che assista il paziente e che controlli regolarmente l'assunzione del farmaco. La terapia di mantenimento puo' proseguire fino a quando esiste un beneficioterapeutico per il paziente e pertanto il beneficio clinico del donepezil deve essere regolarmente rivalutato. Quando l'effetto terapeuticonon e' piu' evidente deve essere presa in considerazione la possibilita' di interrompere il trattamento. La risposta individuale al trattamento con donepezil non puo' essere prevista. Quando la somministrazione del farmaco viene sospesa, si osserva una graduale riduzione degli effetti benefici. Popolazione pediatrica. La somministrazione nei bambini e negli adolescenti al di sotto dei 18 anni di eta' non e' raccomandata. Pazienti con danno renale ed epatico. Il medesimo schema posologico puo' essere applicato ai pazienti con danno renale, perche' la clearance del donepezil cloridrato non viene modificata in questi pazienti. Poiche' nei pazienti con compromissione epatica di grado lieve-moderato puo' verificarsi una maggiore esposizione al farmaco, l'incremento della dose deve essere effettuato in base alla tollerabilita' individuale. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica. Modo di somministrazione. Deve essere assunto per via orale alla sera, prima di coricarsi.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Non e' stato valutato l'uso nei pazienti affetti da grave demenza di Alzheimer, da altre forme di demenza o di compromissione della memoria(p.es. deterioramento della funzione cognitiva correlato all'eta'). Anestesia. Il medicinale, inibitore della colinesterasi, puo' determinare nei pazienti sotto anestesia un aumento del rilassamento muscolare simile a quello determinato dalla succinilcolina. Disturbi cardiovascolari. A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (es. bradicardia). L'effetto di questo meccanismo puo' essere particolarmente rilevante nei pazienti con "malattia del nodo del seno" o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come bloccoatrioventricolare o senoatriale. Sono stati segnalati casi di sincopee crisi convulsive. Quando questi pazienti vengono esaminati deve essere presa in considerazione l'eventualita' di blocco cardiaco o di pause sinusali prolungate. Disturbi gastrointestinali. I pazienti che sono maggiormente a rischio per lo sviluppo di ulcera, per esempio quellicon una storia pregressa di ulcera o quelli in terapia concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), devono essere monitorati per l'insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinicicondotti non hanno evidenziato, rispetto al placebo, un aumento di incidenza degli episodi di ulcera peptica o di sanguinamento gastrointestinale. Disturbi genitourinari. I farmaci colinomimetici possono causare ostruzione del flusso urinario; tuttavia cio' non e' stato osservato nel corso degli studi clinici condotti. Disturbi neurologici. Crisi Convulsive. Si ritiene che i farmaci colinomimetici possano causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, le crisi convulsive possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer. I farmaci colinomimetici possono peggiorare o causare sintomi extrapiramidali. Sindrome neurolettica maligna (NMS). La sindrome neurolettica maligna (NMS) e' una condizione potenzialmente pericolosa per la vita ed e' caratterizzata da ipertermia, rigidita' muscolare, instabilita' autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero. La NMS e' stata riscontrata molto raramente in associazione condonepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto. Disturbi polmonari. A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con una storia di asma o di pneumopatia ostruttiva. La somministrazione concomitante con altri inibitori della colinesterasi, agonisti o antagonisti del sistema colinergico, deve essere evitata. Compromissione epatica grave. Non sono disponibili dati in pazienti con grave compromissione epatica. Mortalita' negli studi clinici sulla Demenza Vascolare.Sono stati effettuati tre studi clinici della durata di 6 mesi in soggetti che rientravano nei criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stabiliti per identificare i pazienti la cui demenza sembra essere dovuta solo a cause vascolari e per escludere pazienti con malattia di Alzheimer. Nelprimo studio, il tasso di mortalita' e' stato di 2/198 (1,0%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) nel gruppo placebo. Nel secondo studio, il tasso di mortalita' e' stato 4/208 (1,9%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) nel gruppo donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) nel placebo. Nel terzo studio il tasso di mortalita' e' stato di11/648 (1,7%) nel gruppo donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) nel placebo. Combinando i risultati dei tre studi VaD, il tasso di mortalita' nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) e' stato numericamente piu' alto rispetto al placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non e' statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti trattati sia con donepezil cloridrato che con placebo sembrano risultare da diverse cause vascolari, prevedibili nella popolazione anziana con malattia vascolare. Un'analisi di tutti gli eventi vascolari fatalie non fatali non ha mostrato una differenza tra il gruppo donepezil cloridrato e placebo. Negli studi combinati sulla malattia di Alzheimer(n=4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono staticombinati con altri studi sulla demenza, inclusi quelli sulla demenzavascolare (totale n=6888), il tasso di mortalita' nel gruppo placebo e' risultato numericamente superiore a quello del gruppo donepezil cloridrato. Eccipienti. Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio - galattosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell'uomo il metabolismo di teofillina, warfarin, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hannodimostrato che l'isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo del donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo del donepezil. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina, possono inibire il metabolismodel donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcol, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiche' non si conosce l'entita' di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cura. Donepezil cloridrato puo' interferire con i farmaci dotati di attivita' anticolinergica. E' inoltre possibile un'attivita' sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con i beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli eventi avversi piu' comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticabilita', nausea, vomito e insonnia. Le reazioni avverse segnalate inpiu' di un singolo caso sono elencate di seguito, classificate per sistemi e organi e in base alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (>=1/10) comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1.000, <1/100), rara (>=1/10.000, <1/1.000); molto rara (<1/10.000) e nonnota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Comune: Comune raffreddore. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: Anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: Allucinazioni, Agitazione, Comportamento aggressivo,Sogni anomali e incubi. Patologie del Sistema Nervoso. Comune: Sincope, Capogiri Insonnia. Non comune: Crisi convulsive. Raro: Sintomi extrapiramidali. Molto raro: Sindrome neurolettica maligna (NMS). Patologie cardiache. Non comune: Bradicardia. Raro: Blocco seno- Atriale, Blocco atrioventricolare. Patologie gastrointestinali. Molto comune: Diarrea, Nausea. Comune: Vomito, Disturbi addominali. Non comune: Emorragiagastrointestinale, Ulcere gastriche e duodenali, Ipersecrezione salivare. Patologie epatobiliari. Raro: Disfunzione epatica, inclusa epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: Eruzione cutanea, Prurito. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: Crampi muscolari; Molto raro: Rabdomiolisi. Patologie renali e urinarie. Comune: Incontinenza urinaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: Cefalea; Comune: Affaticamento, Dolore. Esami diagnostici. Non comune: Incrementi minimi nelle concentrazioni sieriche della creatinchinasi muscolare. Traumatismi, avvelenamento. Comune: Incidenti. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non sono disponibili dati sufficienti sull'uso di donepezil in gravidanza. Studi condotti sugli animali non hanno dimostrato effetti teratogeni, ma hanno evidenziato una tossicita' peri e post natale. Non e' noto il rischio potenziale per l'uomo. Non deve essere usato in gravidanza a meno che non sia strettamente necessario. Donepezil viene escreto nel latte di ratti femmina. Non e' noto se il donepezil cloridrato venga escreto nel latte materno umano e non sono stati condotti studi clinici sulle donne che allattano. Pertanto, le donne in trattamento con donepezil devono evitare l'allattamento al seno.

Codice: 033254020
Codice EAN:

Codice ATC: N06DA02
  • Sistema nervoso
  • Psicoanalettici
  • Farmaci anti-demenza
  • Anticolinesterasici
  • Donepezil
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 48 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

48 MESI

BLISTER