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ATENATIV IV FL 1000UI+FL 20ML Produttore: OCTAPHARMA ITALY SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ATENATIV POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE ENDOVENOSA

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agenti antitrombotici: gruppo eparina.

PRINCIPI ATTIVI

Descrizione generale. Principio attivo: Antitrombina III concentrata da plasma umano. Ciascun flaconcino contiene nominalmente 500/1000 UI di antitrombina III. Dopo ricostituzione con il preparato contiene 50 UI di antitrombina III per ml di soluzione pronta per l'infusione. La potenza (UI) viene determinata con il test cromogenico della Farmacopea Europea. L'attivita' specifica e' approssimativamente 2.9 UI/mg proteine.

ECCIPIENTI

Sodio cloruro, albumina umana stabilizzata con acetiltriptofano e acido caprilico. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili

INDICAZIONI

Deficit congenito di antitrombina. Profilassi della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in condizioni cliniche di rischio (specialmente durante intervento chirurgico, parto e post-parto), in associazione all'eparina, se indicata. Prevenzione della progressione della trombosi venosa profonda e del tromboembolismo in associazione ad eparina come indicato. Deficit acquisito di antitrombina.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' accertata o presunta verso i componenti della preparazione.

POSOLOGIA

Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento di pazienti con deficit di antitrombina. Neldeficit congenito, il dosaggio deve essere individualizzato per ciascun paziente, tenendo in considerazione l'anamnesi familiare relativamente agli eventi trombo embolici, ai fattori di rischio clinici attualie le analisi di laboratorio. La dose e la durata della terapia sostitutiva nella deficienza acquisita dipendono dal livello plasmatico di antitrombina, dalla presenza di segni di aumentato ricambio, dalla malattia di base e dalla gravita' delle condizioni cliniche. La quantita' di farmaco da somministrare e la frequenza di somministrazione devono essere sempre basate caso per caso sulle risultanze cliniche e sulla valutazione degli esami di laboratorio. Il numero di unita' di antitrombina somministrate e' espresso in Unita' Internazionali (UI) che sono correlate allo standard attuale del WHO per l'antitrombina. L'attivita' antitrombinica del plasma e' espressa come percentuale (relativa al plasma umano normale) o come Unita' Internazionali (relative allo Standard Internazionale per l'antitrombina nel plasma). Una unita' (1 UI) di attivita' di antitrombina equivale alla quantita' di antitrombina presente in 1 ml di plasma umano normale. Il calcolo della dose richiesta di antitrombina si basa sul dato empirico che 1 unita' Internazionale (UI) di antitrombina /Kg peso corporeo aumenta l'attivita' plasmatica dell'antitrombina di circa l'1%. Per determinare la dose iniziale deve essere utilizzata la seguente formula: Unita' necessarie = peso corporeo (kg) x (livello desiderato - livello reale di attivita' antitrombinica in [%]). Il livello iniziale desiderato di attivita' di antitrombina dipende dalla situazione clinica. Quando viene stabilita l'indicazione per la sostituzione dell'antitrombina, la dose deve essere sufficiente a raggiungere l'attivita' antitrombinica desiderata e a mantenere un livello efficace. La dose deve essere determinata e monitoratasulla base di valutazioni di laboratorio dell'attivita' antitrombinica, che devono essere effettuate almeno due volte al giorno finquando il paziente non e' stabilizzato e quindi una volta al giorno, preferibilmente subito prima della successiva infusione. La correzione del dosaggio deve tenere in considerazione i segni di aumentato ricambio dell'antitrombina sulla base di analisi di laboratorio e del decorso clinico. L'attivita' antitrombinica deve essere mantenuta al di sopra dell'80% per la durata del trattamento, a meno che caratteristiche cliniche non indichino un diverso livello efficace. La dose iniziale usuale neldeficit congenito e' 30-50 UI/Kg. In seguito il dosaggio e la frequenza e la durata del trattamento devono essere aggiustati sulla base deidati biologici e della situazione clinica. Trattamento terapeutico dideficit acquisito di antitrombina. Pazienti con deficit acquisito di antitrombina vengono trattati per normalizzare la coagulazione. Durante tutto il periodo di trattamento deve essere mantenuto un livello normale di antitrombina. La determinazione del livello di antitrombina deve essere eseguita almeno 2 volte al giorno finche' il paziente si e' stabilizzato ed in seguito una volta al giorno. Bisogna tenere presente che l'emivita di Antitrombina III puo' essere notevolmente ridotta in alcune condizioni cliniche. Dosaggi giornalieri superiori sono allora richiesti e le determinazioni di antitrombina devono essere eseguiteogni 4-6 ore. Il trattamento continua finche' lo stato di coagulazione e' normalizzato. Trattamento profilattico del deficit ereditario di antitrombina. Chirurgia. La prima dose deve essere somministrata immediatamente prima dell'intervento, la successiva entro 12 ore dalla prima. Il dosaggio e' quindi direttamente rapportato al livello di antitrombina nel plasma del paziente. Il trattamento deve essere continuato per almeno 2-6 giorni e deve essere supportato da altre forme di profilassi contro la tromboembolia. La natura esatta del trattamento dipendedal tipo di intervento previsto. Gravidanza: Si da' inizio ad un trattamento sottocutaneo con eparina non appena accertata la gravidanza. Inizialmente vengono somministrate 12.500 UI due volte al giorno. La concentrazione di antitrombina nel plasma deve essere monitorata durantetutta la gravidanza. Il giorno prima della data prevista per il partola dose di eparina deve essere ridotta a 5.000 UI per via sottocutanea, due volte. Inoltre devono essere somministrate 50 UI di antitrombina per kg di peso corporeo. Durante il parto e la settimana seguente, il livello di antitrombina deve essere mantenuto superiore all' 80% di quello trovato nel plasma umano normale. Sono normalmente richieste 30UI per kg di peso corporeo/giorno. Dopo il parto e' consigliato un trattamento profilattico anticoagulante per 8-12 settimane. Trattamento terapeutico di deficit ereditario. Il dosaggio deve essere determinatosu base individuale e rapportato al livello di antitrombina nel plasma del paziente. Il trattamento deve essere continuato per almeno una settimana ed associato ad una terapia anticoagulante idonea. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia nei bambini non e' stata stabilita. Non ci sono dati disponibili. Modo di somministrazione. Sciogliere il liofilo. Il medicinale deve essere somministrato per via endovenosa. La velocita' di somministrazione raccomandata nell'adulto e' di 50 UI/min. e non deve superare le 300 UI/min.

CONSERVAZIONE

Conservare tra +2 gradi C e +8 gradi C anche se la conservazione del prodotto per 1 mese a temperatura ambiente non influisce sulla stabilita' del prodotto stesso.

AVVERTENZE

Come con tutti i prodotti contenenti proteine somministrati per via endovenosa, sono possibili reazioni di ipersensibilita' di tipo allergico. I pazienti devono essere strettamente monitorati per la comparsa di qualunque sintomo durante il periodo di infusione. I pazienti devonoessere informati dei segni precoci delle reazioni di ipersensibilita', quali pomfi, orticaria generalizzata, costrizione toracica, respiro sibilante, ipotensione e anafilassi. In caso di comparsa di questi sintomi, devono interrompere immediatamente l'utilizzo del prodotto e rivolgersi al medico. In caso di shock l'infusione deve essere sospesa immediatamente e devono essere osservate le procedure mediche standard per il trattamento dello shock. Sicurezza virale. Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall'uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezione e l'inclusione di fasi di produzione efficaciper l'inattivazione / rimozione dei virus. Nonostante questo, quando sono somministrati prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano, la possibilita' di trasmissione di agenti infettivi non puo' essere totalmente esclusa. Questo vale anche per virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni. Le misure adottate sono considerate efficaci per i virus capsulati dell' immunodeficienza umana (HIV), dell'epatite B (HBV), dell' epatite C (HCV),e per il virus non capsulato dell'epatite A (HAV). Le misure adottate possono essere di valore limitato contro alcuni virus non capsulati come il Parvovirus B19. L'infezione da Parvovirus B19 puo' essere grave per le donne in gravidanza (infezione fetale) e per i soggetti affetti da immunodeficienza o eritropoiesi aumentata (ad es. anemia emolitica). Una appropriata vaccinazione (epatite A e B) deve essere presa in considerazione nei pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti a base di antitrombina derivati da plasma umano. Nell'interesse dei pazienti ogni volta che viene loro somministrato, si raccomanda di registrare il nome commerciale del prodotto ed il numero di lotto di produzione, in modo tale da mantenere la tracciabilita' tra il paziente ed il lotto del prodotto. Sorveglianza clinica e biologica quando l'antitrombina e' usata insieme all'eparina: devono essere effettuati regolarmente controlli del livellodi anticoagulazione (APPT e, se appropriato, attivita' anti-FXa) a intervalli stretti e in particolare nei primi minuti/ore successivi all'inizio dell'utilizzo dell'antitrombina, per aggiustare il dosaggio dell'eparina e evitare un'eccessiva ipocoagulabilita'. Deve essere effettuata una misurazione quotidiana dei livelli di antitrombina, per aggiustare il dosaggio individuale, a causa del rischio di riduzione dei livelli di antitrombina dovuti ad un trattamento prolungato con eparina non frazionata. Popolazione pediatrica. I dati degli studi clinici e delle revisioni sistematiche relative all'uso di antitrombina III per il trattamento di neonati prematuri nell'indicazione non approvata di sindrome da distress respiratorio infantile (Infant Respiratory Distress Syndrome, IRDS) suggeriscono un aumento del rischio di sanguinamentointracranico e della mortalita' in assenza di un effetto benefico dimostrato. Informazioni importanti su alcuni dei componenti. Questo medicinale contiene sodio nelle quantita' di 36 mg (Atenativ 500 UI) o 72 mg (Atenativ 1000 UI) per flacone, equivalenti rispettivamente all'1,8% e al 3,6% della dose giornaliera massima raccomandata dall'OMS di 2 g di sodio nell'adulto.

INTERAZIONI

Eparina. La terapia sostitutiva con antitrombina in corso di somministrazione di eparina a dosaggio terapeutico aumenta il rischio di sanguinamento. L'effetto dell'antitrombina e' fortemente aumentato dall'eparina. L'emivita dell'eparina puo' essere considerevolmente ridotta nelcaso di trattamento concomitante con eparina a causa di un acceleratoricambio dell'antitrombina. Pertanto la somministrazione contemporanea di eparina e antitrombina in un paziente ad aumentato rischio di sanguinamento deve essere monitorata a livello clinico e biologico.

EFFETTI INDESIDERATI

Raramente sono state osservate reazioni da ipersensibilita' o di tipoallergico (che possono comprendere: angioedema, sensazione di bruciore e di puntura nel sito dell'iniezione, brividi, vampate, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, sensazione di irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, formicolio, vomito, dispnea). In taluni casi e' stato osservato un progressivo peggioramento fino ad anafilassi grave (incluso lo shock). In rari casi e' stata osservata febbre. La tabella seguente riassume le frequenze delle reazioni avverse correlate al medicinale che sono state identificate nell'esperienza post-commercializzazione, classificate utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequnza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Disturbi del sistema immunitario. Non nota: shock anafilattico, reazione anafilattica, ipersensibilità, reazione anafilattoide. Disturbi psichiatrici. Non nota: ansia. Patologie cardiache. Non nota: tachicardia. Patologie vascolari. Non nota:ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: dispnea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: orticaria, dermatite allergica. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: dolore alla schiena. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Nonnota: febbre, reazione al sito dell'iniezione, vampate, iperidrosi. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non sono stati eseguiti studi clinici controllati per dimostrare la sicurezza d'uso in gravidanza del concentrato di antitrombina III da plasma umano. Gli studi condotti nell'animale non sono comunque sufficienti per valutarne completamente la sicurezza di impiego nell'uomo in relazione a riproduzione, sviluppo embrionale o fetale, gravidanza e sviluppo peri-postnatale. Deve essere somministrato a donne con deficit di antitrombina durante la gravidanza e l'allattamento soltanto se chiaramente indicato, tenendo in considerazione che la gravidanza aumentail rischio di eventi trombo embolici in queste pazienti.

Codice: 031118021
Codice EAN:

Codice ATC: B01AB02
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Eparinici
  • Antitrombina iii
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

36 MESI

FLACONE