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ATENOLOLO AHCL 100CPR 50MG Produttore: ACCORD HEALTHCARE ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ATENOLOLO AHCL COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Beta-bloccanti.

PRINCIPI ATTIVI

Atenololo AHCL 25 mg compresse: ogni compressa contiene 25 mg di atenololo. Atenololo AHCL 50 mg compresse: ogni compressa contiene 50 mg di atenololo. Atenololo AHCL 100 mg compresse: ogni compressa contiene 100 mg di atenololo. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Carbonato di magnesio pesante, amido di mais, sodio laurilsolfato, gelatina, magnesio stearato (E572), cellulosa microcristallina, talco.

INDICAZIONI

Ipertensione, angina pectoris cronica stabile, prevenzione secondariadopo infarto miocardico acuto: intervento precoce entro 12 ore, aritmie sopraventricolari: tachicardia sopraventricolare parossistica (nel trattamento terapeutico o nella profilassi); fibrillazione atriale e flutter atriale: in caso di risposta inadeguata a dosi massime di glicosidi cardioattivi; nel caso in cui i glicosidi cardioattivi fossero controindicati o fossero associati ad un rapporto rischio/beneficio sfavorevole. Aritmie ventricolari: extrasistole ventricolare (come trattamento profilattico o terapeutico), se la extrasistole e' il risultato di un'accresciuta attivita' simpatica; tachicardie ventricolari e fibrillazione ventricolare (come trattamento profilattico), soprattutto quando l'anomalia ventricolare e' il risultato di una elevata attivita' simpatica.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo atenololo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Shock cardiogeno, insufficienza cardiaca non controllata, sindrome del nodo del seno (incluso il blocco seno-atriale), blocco cardiaco di secondo e terzo grado, feocromocitoma non trattato, acidosi metabolica, bradicardia (< 50 bpm prima dell'inizio del trattamento), ipotensione, gravi disturbi della circolazione periferica, floctafenina, asma grave e gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari quali ostruzioni delle vie aree; la somministrazione endovenosa di calcioantagonisti (tipo verapamil o diltiazem) e' controindicata in pazienti che usano atenololo (eccetto nelle unita' di terapia intensiva).

POSOLOGIA

Il dosaggio deve essere adattato individualmente, soprattutto in baseall'effetto clinico. Si raccomanda di iniziare la terapia con il dosaggio piu' basso, in modo da poter rilevare tempestivamente l'insufficienza cardiaca, la bradicardia e i sintomi bronchiali. Ipertensione: siraccomanda una dose iniziale di 50 mg. Il dosaggio abituale di mantenimento nell'ipertensione e' pari a una compressa (50-100 mg) al giorno. L'effetto massimo sara' raggiunto dopo 1-2 settimane. Se si desideraun ulteriore miglioramento della pressione arteriosa, si puo' combinare l'atenololo con un altro antipertensivo, per es. un diuretico. La dose da 25 mg e' indicata solo nei pazienti affetti da insufficienza renale grave o come terapia iniziale nei pazienti anziani, se necessario. Angina pectoris: 50-100 mg al giorno, in relazione all'effetto clinico. Aumentando la dose giornaliera oltre 100 mg non si ottiene generalmente un maggiore beneficio antianginoso. Se si desidera, la dose giornaliera di 100 mg puo' essere suddivisa in due somministrazioni. Aritmie: la dose orale abituale di mantenimento e' pari a 50-100 mg di atenololo al giorno. Prevenzione secondaria dopo infarto del miocardio: ladose orale di mantenimento fino alla dimissione dall'ospedale e' di 50-100 mg al giorno in 1-2 somministrazioni in pazienti emodinamicamente stabili. Popolazione pediatrica: non esistono esperienze cliniche relative all'uso di atenololo nei bambini. Pertanto non e' raccomandato somministrare atenololo ai bambini. Pazienti anziani: negli anziani e'necessario iniziare la terapia utilizzando un dosaggio inferiore. Il dosaggio deve essere adattato in base all'effetto clinico. Danno renale. Velocita' di filtrazione glomerulare (ml/min/1,73 m^2 di superficiecorporea: > 35; dose raccomandata di atenololo (mg/die): nessuna modifica della dose. Velocita' di filtrazione glomerulare (ml/min/1,73 m^2di superficie corporea: 15-35; dose raccomandata di atenololo (mg/die): 25-50 (o 50-100/2 giorni). Velocita' di filtrazione glomerulare (ml/min/1,73 m^2 di superficie corporea: < 15; dose raccomandata di atenololo (mg/die): 25-50/2 giorni. In caso di emodialisi somministrare unacompressa da 50 mg dopo ogni dialisi. La somministrazione deve essereeffettuata in ambiente ospedaliero in quanto possono verificarsi improvvise riduzioni della pressione arteriosa. Insufficienza epatica: none' necessario modificare la dose raccomandata. L'atenololo deve essere ingerito con una sufficiente quantita' di liquido (per es. un bicchiere d'acqua) prima dei pasti. Si raccomanda di non interrompere improvvisamente il trattamento con atenololo perche' potrebbe portare ad un peggioramento di ipertensione, insufficienza cardiaca o cardiopatia ischemica, con possibilita' di infarto del miocardio. Il dosaggio di atenololo deve essere sempre ridotto gradualmente.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare per la conservazione.

AVVERTENZE

Cardiopatie ischemiche: il trattamento non deve essere interrotto improvvisamente, soprattutto nei pazienti affetti da cardiopatia ischemica. Il dosaggio deve essere ridotto gradualmente, ossia nell'arco di 1-2 settimane e, se necessario, contemporaneamente all'inizio della terapia sostitutiva per prevenire l'esacerbazione dell'angina pectoris. Possono anche svilupparsi ipertensione e aritmie. Inoltre vi e' il rischio di infarto del miocardio e morte improvvisa. L'atenololo non deve essere somministrato a pazienti con insufficienza cardiaca congestizia non trattata. Questa condizione deve essere prima stabilizzata. Interventi chirurgici: se e' stato deciso di interrompere la somministrazione di beta-bloccanti in preparazione ad un intervento chirurgico, si deve sospendere la terapia per almeno 24 ore. Il proseguimento del trattamento con beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione, ma aumenta anche il rischio di ipotensione. Se si prosegue il trattamento, si deve prestare attenzione nell'uso di alcuni farmaci anestetici. Si deve proteggere il paziente da reazioni vagali mediante somministrazione endovenosa di atropina. Disturbi della circolazione periferica: in pazienti con disturbi circolatori periferici (malattia o sindrome di Raynaud, claudicazione intermittente), l'atenololo deve essere usato con la massima cautela poiche' potrebbero aggravarsi questi disturbi. I disturbi circolatori periferici gravi sono una controindicazione (vedere controindicazioni). Frequenza cardiaca: l'atenololo puo' indurre bradicardia. Se la frequenza cardiaca scende al di sotto di 50-55 battiti al minuto a riposo e il paziente manifesta sintomi correlati alla bradicardia, si deve ridurre il dosaggio. Vierespiratorie: nei pazienti con gravi disturbi cronici ostruttivi polmonari si puo' aggravare l'ostruzione delle vie respiratorie. Pertanto l'atenololo deve essere usato in questi pazienti solo con estrema cautela. Blocco cardiaco: a causa del suo effetto negativo sul tempo di conduzione cardiaca, l'atenololo deve essere somministrato con cautela apazienti con blocco cardiaco di primo grado. Danno renale: nei pazienti con danno renale il dosaggio deve essere adattato alla ridotta velocita' di filtrazione glomerulare (vedere paragrafo 4.2 "Posologia"). Anziani: i pazienti anziani devono essere trattati con particolare cautela (vedere il paragrafo 4.2 "Posologia"). Angina di Prinzmetal: nei pazienti affetti da angina di Prinzmetal, l'atenololo puo' aumentare ilnumero e la durata degli attacchi di angina a causa della vasocostrizione arteriosa coronarica non contrastata mediata da alfa-recettori. In questi pazienti l'atenololo deve essere usato con la massima cautela. Psoriasi: ai pazienti con anamnesi di psoriasi l'atenololo deve essere somministrato solo dopo un'attenta valutazione. Allergeni: l'atenololo puo' aumentare sia la sensibilita' verso gli allergeni sia la gravita' delle reazioni anafilattiche. L'atenololo puo' ridurre l'efficacia dell'epinefrina. Ipersensibilita': l'atenololo puo' causare reazionidi ipersensibilita', compresi angioedema e orticaria. Pazienti diabetici: i sintomi di ipoglicemia, in particolare la tachicardia, le palpitazioni e la sudorazione possono essere mascherati dall'atenololo. Neipazienti trattati con atenololo puo' risultare ridotta la sensibilita' all'insulina. Tireotossicosi: il trattamento con beta-bloccanti puo'mascherare i sintomi cardiovascolari da tireotossicosi. Beta-bloccanti oftalmici: gli effetti sistemici dei beta-bloccanti orali possono essere potenziati quando usati in concomitanza con beta-bloccanti oftalmici. Feocromocitoma trattato: nei pazienti con feocromocitoma (tumore della ghiandola surrenale) Atenololo deve essere somministrato solo dopo il blocco del recettore alfa. La pressione arteriosa deve essere monitorata attentamente.

INTERAZIONI

Associazioni controindicate. Floctafenina: i beta-bloccanti adrenergici possono impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock che possono essere indotti dalla floctafenina. Calcio-antagonisti: verapamil e, in misura minore, diltiazem: influenza negativa sulla contrattilita' e sulla conduzione atrio-ventricolare. Associazioni non raccomandate. Glicosidi digitalici: l'associazione con atenololo puo' aumentare il tempo di conduzione atrio-ventricolare. Inibitori delle monoamminossidasi (eccetto gli inibitori della MAO-B). Clonidina: i beta-bloccanti aumentano il rischio di ipertensione rebound. Sultopride: l'atenololo non deve essere somministrato inassociazione con sultopride, in quanto vi e' un aumentato rischio chesi verifichino aritmie ventricolari, per es. torsioni di punta. Precauzioni per l'uso. Antiaritmici di classe I (per es. disopiramide, chinidina) e amiodarone: possono essere potenziati gli effetti sul tempo di conduzione atriale e puo' essere indotto un effetto inotropo negativo. Insulina e antidiabetici orali: possono essere potenziati gli effetti ipoglicemizzanti (soprattutto per i beta-bloccanti non selettivi); i beta-bloccanti adrenergici possono mascherare i sintomi di ipoglicemia (tachicardia). Anestetici: attenuazione della tachicardia di riflesso e aumento del rischio di ipotensione. Il proseguimento dell'uso di beta-bloccanti riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. L'anestesista deve essere informato del fatto che il paziente e' in terapia con beta-bloccanti. E' meglio evitare l'uso di anestetici che causano depressione del miocardio, quali ciclopropano e tricloroetilene, lidocaina, procainamide e gli stimolanti beta-adrenergici quali la noradrenalina (norepinefrina). Baclofene: causa un aumento dell'attivita' antipertensiva. Mezzi di contrasto iodati: l'atenololo puo' impedire le reazioni cardiovascolari compensatorie associate all'ipotensione o allo shock indotto dai mezzi di contrasto iodati. Amiodarone: la combinazione con atenololo puo' potenziare l'effetto deprimentesulla conduzione e l'effetto inotropo negativo, soprattutto nei pazienti con sottostante disfunzione del nodo del seno o del nodo atrio-ventricolare. Associazioni da tenere in considerazione. Calcio-antagonisti: derivati diidropiridinici come la nifedipina: possono aumentare il rischio di ipotensione. Nei pazienti con insufficienza cardiaca latente, il trattamento con atenololo puo' provocare collasso cardiaco. Inibitori della prostaglandina sintetasi: (come i FANS) possono ridurre gli effetti ipotensivi dell'atenololo. Agenti simpaticomimetici: (per es. adrenalina) possono contrastare l'effetto dell'atenololo. Somministrazione concomitante di antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazine ed altri agenti antipertensivi: puo' essere potenziato l'effettoipotensivo. Ampicillina: puo' ridurre la biodisponibilita' dell'atenololo. Per questo motivo il medico deve controllare la risposta del paziente alla terapia con atenololo per evidenziarne l'eventuale alterazione, soprattutto quando siano somministrate in concomitanza dosi elevate di ampicillina. Antipertensivi, diuretici, vasodilatatori, antidepressivi triciclici, barbiturici e fenotiazina possono aumentare l'effetto antipertensivo dell'atenololo. Rilassanti muscolari periferici (peres. suxametonio alogenuro, tubocurarina): l'uso concomitante di atenololo puo' aumentare ed estendere l'effetto dei rilassanti muscolari.

EFFETTI INDESIDERATI

Per classificare la frequenza degli effetti indesiderati e' stata usata la seguente terminologia: molto comune: >=1/10; comune: >=1/100 e <1/10; non comune: >=1/1000 e <1/100; raro: >=1/10.000 e <1/1000; moltoraro: <1/10.000; non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia, leucopenia. Patologie endocrine: i beta-bloccanti possono mascherare i sintomi della tireotossicosi e dell'ipoglicemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno; raro: allucinazioni, psicosi, confusione, depressione, incubi, ansia. Patologie del sistema nervoso. Raro: cefalea, capogiri, parestesia delle estremita'. Patologie dell'occhio. Raro: visione ridotta, disturbi visivi, secchezza agli occhi. Patologie cardiache. Comune: bradicardia; raro: rallentata conduzione atrio-ventricolare o aumento di un blocco atrio-ventricolare gia' esistente, peggioramento dell'insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: estremita' fredde e cianotiche; raro: ipotensione (talvolta associata a sincope), fenomeno di Raynaud, aumento diuna claudicazione intermittente gia' esistente. Patologie del sistemamuscolo scheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: sindrome simil-lupoide. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o con anamnesi di affezioniasmatiche. Patologie gastrointestinali. Comune: problemi gastrointestinali, nausea, vomito, diarrea e stipsi; raro: secchezza delle fauci. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash cutaneo, alopecia, reazioni cutanee di tipo psoriasico, aggravamento della psoriasi, porpora; frequenza non nota: reazioni di ipersensibilita', compresi angioedema e orticaria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, sudorazione. Esami diagnostici. Molto raro: e' stato osservato un aumento degli anticorpi antinucleari, tuttavia non e' chiara la rilevanza clinica. Patologie epatobiliari. Non comune: aumento dei livelli delle transaminasi; raro: tossicita' epatica, compresa colestasi intraepatica. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: impotenza. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalarequalsiasi reazione avversa sospetta direttamente tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza e allattamento. Gravidanza: i beta-bloccanti, riducendo laperfusione placentare, possono causare la morte intrauterina del fetoe provocare parti immaturi e prematuri. Inoltre, possono verificarsi effetti negativi sul feto e sul neonato (soprattutto ipoglicemia e bradicardia). Nel periodo postnatale vi e' un maggior rischio di complicazioni cardiache e polmonari. Pertanto il neonato deve essere attentamente monitorato. L'atenololo attraversa la placenta. Se durante la gravidanza si assume atenololo regolarmente, si deve consultare il medico.L'atenololo e' stato usato, sotto stretto controllo medico, con buonirisultati per il trattamento dell'ipertensione gravidica. Non si sonoverificate anomalie fetali; occorre tuttavia precisare che l'atenololo e' stato usato solo dopo la ventesima settimana di gravidanza. Inoltre, non vi sono indicazioni di effetti avversi durante il parto o durante il periodo dell'allattamento. Tuttavia, non si puo' escludere un effetto pericoloso per il feto. Allattamento: la concentrazione nel latte materno e' tre volte superiore a quella nel sangue. Durante l'allattamento si sono rilevate solo basse concentrazioni di atenololo nel bambino. Comunque, nella terapia a lungo termine non si puo' escludere il manifestarsi di effetti beta-bloccanti nel bambino. Se possibile, siconsiglia di rispettare un intervallo di sei ore tra l'assunzione di atenololo e l'allattamento al seno. Durante questo periodo di tempo ilbambino puo' essere allattato artificialmente. Durante la gravidanza e l'allattamento, si devono soppesare attentamente i vantaggi e gli svantaggi dell'uso del farmaco.

Codice: 041098245
Codice EAN:

Codice ATC: C07AB03
  • Sistema cardiovascolare
  • Betabloccanti
  • Betabloccanti, selettivi
  • Atenololo
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE DIVISIBILI

36 MESI

BLISTER