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BETAFERON 5FL 0,25MG/ML+1SIR Produttore: BAYER SPA

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

BETAFERON 250 MICROGRAMMI/ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Citochine, interferoni.

PRINCIPI ATTIVI

Interferone beta-1b * ricombinante 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) per ml di soluzione ricostituita. Betaferon contiene 300 microgrammi(9,6 milioni di UI) di interferone beta-1b ricombinante per flaconcino. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1. * prodotto per ingegneria genetica da un ceppo di Escherichia coli.

ECCIPIENTI

Flaconcino (con polvere per soluzione iniettabile): albumina umana, mannitolo. Solvente (soluzione di cloruro di sodio 5,4 mg/ml (0,54% p/v)): cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Betaferon e' indicato per il trattamento di: pazienti che abbiano manifestato un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio attivo abbastanza grave da giustificare il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, per i quali siano state escluse altre diagnosi, e che siano considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita (vedere paragrafo 5.1); pazienti con sclerosi multipla recidivante- remittente caratterizzata da due o piu' recidive nell'arco degli ultimi due anni; pazienti con sclerosimultipla secondariamente progressiva con malattia in fase attiva, evidenziata da recidive.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pazienti con pregressa storia di ipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante, all'albumina umana o ad uno qualsiasi deglieccipienti elencati al paragrafo 6.1; pazienti che presentano una grave depressione e/o ideazione suicida (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); pazienti con scompenso epatico (vedere paragrafi 4.4, 4.5 e 4.8).

POSOLOGIA

La terapia con Betaferon va iniziata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia. Posologia. Adulti: la dose raccomandata di Betaferon e' di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI), contenuti in 1 ml di soluzione ricostituita (vedere paragrafo 6.6), da iniettare sottocute a giorni alterni. Popolazione pediatrica: non sonostati condotti studi clinici specifici o studi di farmacocinetica su bambini e adolescenti. Tuttavia, i limitati dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti dai 12 ai 16 anni d'eta' che hanno assunto Betaferon alla dose di 8,0 milioni di UI per viasottocutanea a giorni alterni sia simile a quello osservato negli adulti. Non ci sono informazioni sull'uso di Betaferon nei bambini al di sotto di 12 anni d'eta'. Pertanto, Betaferon non deve essere utilizzato in questa tipologia di pazienti. In generale si raccomanda la titolazione della dose all'inizio del trattamento. I pazienti devono essere trattati con una dose iniziale di 62,5 microgrammi (0,25 ml) per via sottocutanea a giorni alterni e la dose deve essere aumentata lentamente fino a raggiungere 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni. Il periodo di titolazione puo' essere modificato in caso di comparsa di una qualsiasi reazione avversa significativa. Per ottenere una buona efficacia, deve essere raggiunta una dose di 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni. Per il periodo di titolazione e la fase iniziale di trattamento del paziente con Betaferon e' disponibile una confezione per titolazione composta di quattro confezioni triple, contenente il necessario per le prime 12 iniezioni. Le confezioni triple sono distinguibiligrazie a colori differenti (vedere paragrafo 6.5). Schema di titolazione*. Giorno di trattamento: 1, 3, 5, dose: 62,5 microgrammi, volume: 0,25 ml. Giorno di trattamento: 7, 9, 11; dose: 125 microgrammi; volume: 0,5 ml. Giorno di trattamento: 13, 15, 17; dose: 187,5 microgrammi; volume: 0,75 ml. Giorno di trattamento: 19, 21, 23 e seguenti; dose:250 microgrammi; volume: 1,0 ml. *Il periodo di titolazione puo' essere modificato in caso di comparsa di una qualsiasi reazione avversa significativa. La dose ottimale non e' stata chiaramente definita. Attualmente non e' noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato.Sono disponibili dati di follow-up raccolti nell'ambito di studi clinici controllati fino a 5 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente e fino a 3 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva. Nella sclerosi multipla recidivante-remittente e' stata dimostrata l'efficacia del trattamento peri primi due anni. I dati disponibili per i restanti tre anni supportano l'efficacia del trattamento con Betaferon per l'intero periodo. Neipazienti che abbiano manifestato un singolo evento clinico indicativodi sclerosi multipla, la progressione alla sclerosi multipla clinicamente definita e' stata ritardata in misura significativa per un periodo di cinque anni. Il trattamento non e' raccomandato nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente che abbiano avuto menodi due recidive nei 2 anni precedenti o nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva che non hanno presentato una forma attiva della malattia nei 2 anni precedenti. Se il paziente non risponde, per esempio si riscontri una progressione costante nella Expanded Disability Status Scale (EDSS) per 6 mesi, o sia necessaria la somministrazione per almeno 3 cicli di ACTH o di corticosteroidi nel corso di un anno malgrado la terapia con Betaferon, il trattamento con Betaferon deve essere interrotto. Modo di somministrazione: per iniezione sottocutanea. Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare. Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito, vedereparagrafo 6.3.

AVVERTENZE

Tracciabilita': al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Disturbi del sistema immunitario: la somministrazione di citochine a pazienti con preesistente gammopatia monoclonale e' stata associata con lo sviluppo della sindrome da alterata permeabilita' capillare sistemica, con sintomatologia shock-simile ed esito fatale. Patologie gastrointestinali: in rari casi e' stata osservata pancreatite durante l'uso di Betaferon, spesso associataa ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso: Betaferon deve essere somministrato con prudenza nei pazienti che presentano o che hanno presentato disturbi depressivi, in particolare in quelli con precedenti di ideazione suicida (vedere paragrafo 4.3). E' noto che la depressione e l'ideazione suicida si manifestano piu' frequentemente nei pazienti affetti da sclerosi multipla e in associazione all'uso di interferone. I pazienti in trattamento con Betaferon devono segnalare immediatamente qualsiasi sintomo di depressione e/o ideazione suicida al medico. I pazienti che manifestino depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia con Betaferon e trattati adeguatamente. Deve essere considerata la sospensione del trattamento con Betaferon (vedere anche paragrafi 4.3 e 4.8). Betaferon deve essere somministrato con cautela nei pazienti con pregressa storia di convulsioni e in quelli trattati con anti-epilettici, in modo particolare se l'epilessia non e' adeguatamente controllata con anti-epilettici (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Poiche' questo medicinale contiene albumina umana puo' comportare un rischio potenziale di trasmissione di malattie virali. Il rischio di trasmissione della malattia di Creutzfeld-Jacob (CJD) nonpuo' essere escluso. Test di laboratorio: nei pazienti con pregressa storia di disfunzione tiroidea sono raccomandati test di funzionalita'tiroidea da eseguirsi regolarmente o secondo indicazione clinica. Prima di iniziare il trattamento con Betaferon e ad intervalli regolari in corso di terapia, oltre ai test di laboratorio normalmente richiestiper il monitoraggio di pazienti con sclerosi multipla devono essere effettuati una conta completa delle cellule ematiche ed una conta leucocitaria differenziale, una conta delle piastrine ed esami chimici del sangue, tra cui i test di funzionalita' epatica (ad es. AST (SGOT), ALT (SGPT) e Gamma-GT), da ripetere poi periodicamente in assenza di sintomi clinici. I pazienti con anemia, trombocitopenia o leucopenia (da sole o in qualsiasi combinazione) possono richiedere un monitoraggio piu' accurato della conta completa delle cellule ematiche, associata a conta differenziale e piastrinica. I soggetti che vanno incontro a neutropenia dovranno essere accuratamente monitorati per la possibile insorgenza di febbre o di infezioni. Si sono avute segnalazioni di trombocitopenia con notevole diminuzione della conta piastrinica. Patologie epatobiliari: aumenti asintomatici delle transaminasi sieriche, nella maggior parte dei casi leggere e transitorie, si sono verificati comunemente in pazienti trattati con Betaferon durante gli studi clinici. Come per gli altri interferoni beta, lesioni epatiche gravi, inclusi i casi di insufficienza epatica, sono stati riportati raramente nei pazienti trattati con Betaferon. Gli eventi piu' gravi si sono presentati spesso in pazienti esposti ad altri medicinali o sostanze note per essere associate con epatotossicita' o in presenza di condizione medica di comorbidita' (per esempio malattia maligna metastatica, infezione grave e sepsi, abuso di alcol). I pazienti devono essere controllati peri sintomi di lesione epatica. Il riscontro di un innalzamento delle transaminasi sieriche richiede attenta sorveglianza ed analisi. Si raccomanda di prendere in considerazione la sospensione del trattamento con Betaferon in caso di incremento significativo dei livelli o di presenza contemporanea di sintomi clinici, come ad esempio l'ittero. In assenza di evidenza clinica di un danno epatico e dopo normalizzazione dei livelli degli enzimi epatici, si puo' considerare di riprendere il trattamento effettuando un appropriato monitoraggio delle funzioni epatiche. Patologie renali e urinarie: si raccomanda di usare cautela e dimonitorare attentamente i pazienti con grave insufficienza renale qualora venga loro somministrato interferone beta. Sindrome nefrosica: durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati, casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante (collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime (minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membrano-proliferativa (membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN) e la glomerulopatia membranosa (membranous glomerulopathy, MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale in particolare nei pazienti a maggiore rischio di malattia renale.La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento con Betaferon. Patologie cardiache: Betaferon deve essere somministrato con cautela nei pazienti affetti da preesistenti alterazioni cardiache. I pazienti con significativi disturbi cardiaci preesistenti, ad esempio insufficienza cardiaca congestizia, malattia coronarica o aritmia, devono essere monitorati per il possibile peggioramento delle condizioni cardiache, in particolare all'inizio del trattamento con Betaferon. Mentre Betaferon non presenta nessuna tossicita' cardiaca nota ad azione diretta, i sintomi della sindrome simil-influenzale associati agli interferoni beta possono rivelarsi stressanti per pazienti affetti da significativa malattia cardiaca preesistente. Durante il periodo successivo all'immissione in commercio molto raramente e' stato riferito un peggioramento delle condizioni cardiache in soggetti con significativa malattia cardiaca preesistente, temporaneamente associato all'inizio della terapia con Betaferon. Sono stati riferiti rari casi di cardiomiopatia.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati studi d'interazione. L'effetto della somministrazione a giorni alterni di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) di Betaferon sul metabolismo di farmaci in pazienti con sclerosi multiplanon e' noto. La somministrazione, per periodi fino a 28 giorni, di corticosteroidi o di ACTH per la terapia delle recidive e' risultata bentollerata dai soggetti in trattamento con Betaferon. Data la mancanzadi esperienza clinica, nei pazienti con sclerosi multipla l'uso concomitante di Betaferon e di immunomodulatori diversi dai corticosteroidio dall'ACTH non e' raccomandato. E' stato segnalato che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi epatici dipendenti dal citocromo P450 nell'uomo e negli animali. E' necessario essere prudenti nei casiin cui Betaferon venga somministrato in associazione a medicinali chepresentano un ristretto indice terapeutico e la cui clearance e' largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio gli antiepilettici. Ulteriore cautela deve essere adottata in caso di associazione con medicinali che abbiano effetti sul sistema ematopoietico. Non sono stati condotti studi d'interazione con antiepilettici.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: all'inizio del trattamento le reazioni avverse sono comuni, ma generalmente queste diminuiscono con la prosecuzione del trattamento. Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza comprendono un complesso sintomatologico simil-influenzale (febbre, brividi, artralgia, malessere generale, sudorazione, cefalea o mialgia) e reazioni a livello della sede d'iniezione, principalmente dovuti agli effetti farmacologici del medicinale. Dopo somministrazione di Betaferon si sono verificate frequentemente reazioni nella sede di iniezione. Eritema, gonfiore, alterazioni del colorito della cute, infiammazione, dolore, ipersensibilita', infezione, necrosi e reazioni aspecifiche sono state associate significativamente al trattamento con 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) di Betaferon. Le reazioni avverse piu' serie includono la microangiopatia trombotica (TMA) e l'anemia emolitica (HA). In linea generale, si raccomanda una titolazione della dose all'inizio del trattamento al fine di aumentare la tollerabilita' del Betaferon (vedere paragrafo 4.2). I sintomi simil-influenzali possono essere ridotti anche con la somministrazione di farmaci antinfiammatori non steroidei. L'incidenza delle reazioni nel sito d'iniezione puo' essere ridotta con l'uso di un autoiniettore. Elenco delle reazioni avverse: il seguente elenco di eventi avversi si basa sui risultati degli studi clinici e sull'osservazione post-marketing (molto comune >= 1/10, comune >= 1/100, < 1/10, non comune >= 1/1.000, < 1/100, raro >= 1/10.000, < 1/1.000, molto raro < 1/10.000) dell'uso di Betaferon. Viene usato il termine MedDRA piu' adatto per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le patologie correlate. Reazioni avverse a farmaci (ADR) basate sui report degli studi clinici e identificate durante l'osservazione post-marketing (frequenze, ove note, calcolate sulla base dei dati congiunti degli studi clinici). Patologie delsistema emolinfopoietico. Molto comune (>= 1/10): diminuzione della conta linfocitaria (<1500/mm3), diminuzione della conta dei globuli bianchi (<3000/mm3)^ e, diminuzione della conta assoluta dei neutrofili (<1500/mm3)^ e; comune (>= 1/100, < 1/10): linfoadenopatia, anemia; noncomune (>= 1/1.000, < 1/100): trombocitopenia; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): microangiopatia trombotica^d, comprendente porpora tromboticatrombocitopenica/sindrome emolitico uremica ^b; frequenza non nota: anemia emolitica ^a, d. Disturbi del sistema immunitario. Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): reazioni anafilattiche; frequenza non nota: sindromeda aumentata permeabilita' capillare in presenza di gammopatia monoclonale preesistente^a. Patologie endocrine. Comune (>= 1/100, < 1/10): ipotiroidismo; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): ipertiroidismo, disturbidella tiroide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune (>= 1/100, < 1/10): aumento del peso corporeo, diminuzione del peso corporeo; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): aumento dei trigliceridi nel sangue; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): anoressia^a. Disturbi psichiatrici. Comune (>= 1/100, < 1/10): stato confusionale; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): tentato suicidio (vedere anche paragrafo 4.4), instabilita' emotiva; frequenza non nota: depressione, ansia. Patologie del sistema nervosa. Molto comune (>= 1/10): cefalea, insonnia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): convulsione; frequenza non nota: capogiro. Patologie cardiache. Comune (>= 1/100, < 1/10): tachicardia; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): cardiomiopatia^a; frequenza non nota: palpitazioni. Patologie vascolari. Comune (>= 1/100, < 1/10): ipertensione; frequenzanon nota: vasodilatazione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune (>= 1/100, < 1/10): dispnea; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): broncospasmo^a; frequenza non nota: ipertensione arteriosa polmonare^c. Patologie gastrointestinali. Molto comune (>= 1/10): dolore addominale; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): pancreatite; frequenza non nota: nausea, vomito, diarrea. Patologie epatobiliari. Molto comune (>= 1/10): aumento dell' alanina aminotransferase (alat > 5 volte il basale)^e; comune (>= 1/100, < 1/10): aumento dell'aspartame aminotrasferasi (asat>5 volte il basale)^ e, aumento della bilirubinemia; non comune(>= 1/1.000, < 1/100): aumento della gamma glutamil transferasi, epatite; raro (>= 1/10.000, < 1/1.000): danno epatico, insufficienza epatica^a. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune (>= 1/10): eruzione cutanea, malattia della pelle; comune (>= 1/100, < 1/10): orticaria, prurito, alopecia; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): alterazione del colore della cute. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune (>= 1/10): mialgia, ipertonia, artralgia; frequenza non nota: lupus eritematoso indotto da farmaco. Patologie renali e urinarie. Molto comune (>= 1/10): urgenza urinaria; non comune (>= 1/1.000, < 1/100): sindrome nefrosica, glomerulosclerosi (vedere paragrafo 4.4)^a,b. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune (>= 1/100, < 1/10): menorragia impotenza, metrorragia; frequenza non nota: disturbo mestruale. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune (>= 1/10): reazione in sede di iniezione (diversi tipif), sintomi simil-influenzali (complesso di sintomi^g), dolore, febbre, brividi, edema periferico, astenia; comune (>= 1/100, < 1/10): necrosi in sede di iniezione, dolore toracico, malessere. Frequenza non nota: sudorazione. ^a adr osservate solo in fase post-marketing. ^b effetto di classe per i prodotti a base di interferone-beta (vedere paragrafo 4.4). ^c effetto di classe per i medicinali contenenti interferone, vedere di seguito ipertensione arteriosa polmonare.^d sono stati segnalati casi di pericolo di vita e/o di morte. ^e anormalita' di laboratorio. ^f reazionein sede di iniezione (diversi tipi)' comprende tutti i diversi eventiche si verificano in sede di iniezione (eccetto la necrosi del sito di iniezione), ad esempio i seguenti termini: atrofia in sede di iniezione, edema in sede di iniezione, emorragia in sede di iniezione, ipersensibilita' in sede di iniezione, infezione in sede di iniezione, infiammazione in sede di iniezione, massa in sede di iniezione, dolore in sede di iniezione e reazione in sede di iniezione. ^g complesso dei sintomi simil-influenzali' denota la sindrome influenzale e/o una combinazione di almeno due eventi avversi come febbre, brividi, mialgia, malessere, sudorazione. Ipertensione arteriosa polmonare: casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: una grande mole di dati (piu' di 1.000 esiti di gravidanza) provenienti dai registri dell'interferone beta, dai registri nazionali e dall'esperienza post-marketing non indica un aumento del rischiodi anomalie congenite maggiori dopo l'esposizione all'interferone beta prima del concepimento o durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia, l'effettiva esposizione durante il primo trimestre risulta incerta in termini temporali, poiche' i dati sono stati raccolti quando l'uso dell'interferone beta era controindicato durante la gravidanza eil trattamento era verosimilmente interrotto quando la gravidanza veniva rilevata e/o confermata. L'esperienza con l'esposizione durante ilsecondo e terzo trimestre risulta molto limitata. Sulla base dei datirelativi agli animali (vedere paragrafo 5.3), esiste un possibile aumento del rischio di aborto spontaneo. Il rischio di aborti spontanei nelle donne incinte esposte all'interferone beta non puo' essere valutato adeguatamente sulla base dei dati attualmente disponibili, ma i dati non suggeriscono, ad oggi, un aumento del rischio. Se clinicamente necessario, l'uso di Betaferon durante la gravidanza puo' essere considerato. Allattamento: le limitate informazioni disponibili sul passaggio dell'interferone beta-1b nel latte materno, cosi' come le caratteristiche chimico/fisiologiche dell'interferone beta, suggeriscono che i livelli di interferone beta-1b escreto nel latte umano siano trascurabili. Non sono, dunque, previsti effetti dannosi per il neonato/lattanteallattato al seno. Betaferon puo' essere usato durante l'allattamento. Fertilita': non sono stati condotti studi sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 032166050
Codice EAN:

Codice ATC: L03AB08
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Immunostimolanti
  • Interferoni
  • Interferone beta-1b
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, non congelare
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE