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BLEOMICINA TEVA 10FL15000UI10M Produttore: TEVA ITALIA SRL

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

BLEOMICINA TEVA 15.000 UI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibiotici citotossici e sostanze correlate.

PRINCIPI ATTIVI

Bleomicina (come bleomicina solfato).

ECCIPIENTI

Non applicabile.

INDICAZIONI

Quasi sempre la bleomicina e' somministrata in associazione con altrifarmaci citostatici e/o con radioterapia. Bleomicina e' indicata per il trattamento di: carcinoma a cellule squamose (CCS) di testa e collo, dei genitali esterni e della cervice uterina; linfoma di Hodgkin; linfoma non Hodgkin nell'adulto con grado di malignita' medio-alto; carcinoma dei testicoli (seminoma e non seminoma); terapia intrapleurica della effusione pleurica maligna.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

La bleomicina e' controindicata in pazienti: ipersensibili alla bleomicina; con una reazione idiosincratica alla bleomicina; con un'infezione polmonare acuta o con funzione renale gravemente compromessa; con tossicita' polmonare collegata alla bleomicina o ridotta funzione polmonare che puo' indicare tossicita' polmonare collegata alla bleomicina;con atassia telangiectasia; che stanno allattando al seno.

POSOLOGIA

Per tutte le indicazioni terapeutiche la posologia e' espressa in UI e non in mg. Alcuni protocolli ospedalieri possono dichiarare l'uso di"mg" anziche' di Unita' (U o UI). Tale valore in mg si riferisce all'attivita' in mg e non al peso in mg del materiale secco in quanto si tratta di due valori diversi. Si raccomanda di ignorare tale posologia in mg e di usare realmente la posologia in Unita' Internazionali (UI) cosi' come descritta nel presente RCP per le relative indicazioni terapeutiche. Si noti che 1 mg di sostanza secca equivale a circa 1500 - 2000 UI. Si raccomanda comunque di non utilizzare questa conversione perche' potrebbe provocare un sovradosaggio a causa delle differenze fral'attivita' in mg e il peso in mg del materiale secco. Pertanto il medicinale deve essere prescritto solo in unita' internazionali (UI). Lableomicina deve essere utilizzata unicamente sotto la stretta sorveglianza di un medico specializzato in farmaci oncolitici, preferibilmente in ospedali con esperienza in questo tipo di terapie. La bleomicina puo' essere somministrata per via endovenosa, intramuscolare, intrapleurica, endoperitoneale o endoarteriosa. Occasionalmente puo' essere indicata l'iniezione locale direttamente nel tumore. La dose e l'intervallo fra le iniezioni dipendono dall'indicazione, dal modo di somministrazione, dall'eta' e dalle condizioni del paziente. Si raccomanda di adeguare la dose alla superficie corporea del paziente. Carcinoma a cellule squamose: iniezione intramuscolare o endovenosa di 10-15 x 10^3 UI/m^2 una o due volte a settimana. Il trattamento puo' essere proseguito nelle settimane successive oppure, metodo piu' comune, a intervallidi 3-4 settimane fino a una dose cumulativa totale pari a 400 x 10^3 UI. Infusione endovenosa di 10-15 x 10^3 UI/m^2 al di' per 6-24 ore in4-7 giorni consecutivi ogni 3-4 settimane. L'insorgenza di stomatite e' il modo piu' efficace per determinare la tolleranza individuale rispetto alla dose massima. Carcinoma dei testicoli: iniezione intramuscolare o endovenosa di 10-15 x 10^3 UI/m^2 una o due volte a settimana. Il trattamento puo' essere proseguito nelle settimane successive oppure, metodo piu' comune, a intervalli di 3-4 settimane fino a una dose cumulativa totale pari a 400 x 10^3 UI. Infusione endovenosa di 10-15 x10^3 UI/m^2 al di' per 6-24 ore in 5-6 giorni consecutivi ogni 3-4 settimane. L'insorgenza di stomatite e' il modo piu' efficace per determinare la tolleranza individuale rispetto alla dose massima. Linfomi maligni (Hodgkin e non Hodgkin): per l'uso in monoterapia, la dose raccomandata e' 5-15 x 10^3 UI una o due volte a settimana, fino a una dosetotale di 225 x 10^3 UI. A causa del maggiore rischio di reazione anafilattica nel linfoma, i pazienti devono iniziare la terapia con una dose inferiore (per esempio 2 x 10^3 UI). Se nell'arco di 4 ore di osservazione non si verificano reazioni acute, si puo' seguire il normale programma di somministrazione. Terapia intrapleurica della effusione pleurica maligna: la bleomicina in monoterapia con singola dose da 60 x10^3 UI per via intrapleurica. Per maggiori dettagli consultare la letteratura attuale. Dopo avere eseguito il drenaggio della cavita' pleurica, sciogliere 60 x 10^3 UI di bleomicina in 100 ml di soluzione fisiologica e somministrarli per infusione attraverso l'ago o la cannula di drenaggio. Al termine della somministrazione rimuovere l'ago o la cannula di drenaggio. Se necessario, ripetere la somministrazione. Sara' assorbito circa il 45% della bleomicina, questa percentuale dovra' essere tenuta presente per la definizione della dose totale (superficiecorporea, funzione renale, funzione polmonare). Terapia in associazione: per i dettagli circa i programmi utilizzati per le specifiche indicazioni consultare la letteratura attuale. Per l'uso della bleomicina nella terapia di associazione possono essere necessari adeguamenti della dose. L'uso della bleomicina in associazione con radioterapia aumenta il rischio di danno alle mucose. Per tale ragione puo' essere necessario ridurre la dose di bleomicina. Spesso la bleomicina e' utilizzata come componente in schemi chemioterapici a piu' farmaci (per esempionel carcinoma a cellule squamose, nel carcinoma dei testicoli e nei linfomi). Nella selezione e nella scelta delle dosi dei prodotti con tossicita' simile, utilizzati in programmi di somministrazione di farmaci in associazione, si deve prendere in considerazione la tossicita' della bleomicina per la mucosa. Pazienti anziani: il rischio di tossicita' polmonare associata alla bleomicina e' superiore nei pazienti anziani. Alcuni pazienti piu' anziani possono mostrare un aumento della sensibilita' alla bleomicina. I pazienti anziani devono essere attentamente monitorati e il dosaggio deve essere aggiustato se necessario. Bambini: finche' non saranno disponibili maggiori informazioni, la somministrazione di bleomicina ai bambini va effettuata solo in casi eccezionali e in centri specializzati. La dose dovra' basarsi sulla dose raccomandata per gli adulti e adeguata alla superficie corporea e al peso del bambino. Funzione renale ridotta In caso di funzione renale ridotta, in particolare con clearance della creatinina <35 ml/min, l'eliminazione della bleomicina e' piu' lenta. Tuttavia non sono disponibili linee guida per specifici adeguamenti di dose per questo tipo di pazienti. Si suggerisce comunque quanto segue: i pazienti con insufficienza renale moderata (VFG 10 - 50 ml/minuto) devono assumere il 75% della dose abituale somministrata al normale intervallo di dosi, mentre i pazienti con insufficienza renale grave (VFG inferiore a 10 ml/minuto) devono assumere il 50% della dose abituale somministrata ai normali intervalli di dose. Non sono necessari adeguamenti della dose in pazienti con una VFG superiore a 50 ml/minuto. >>Modo di somministrazione. Iniezione intramuscolare e sottocutanea: sciogliere la dose necessaria in unmassimo di 5 ml di un diluente adatto, come sodio cloruro 0,9%. In caso di dolore nella sede dell'iniezione, puo' essere aggiunto un anestetico locale (soluzione di lidocaina all'1%) alla soluzione da iniettare. Somministrazione endovenosa: sciogliere la dose necessaria in 5 - 1000 ml di sodio cloruro 0,9% e iniettarla lentamente oppure aggiungerla a un'infusione in corso. Somministrazione per via endoarteriosa: infusione lenta con una soluzione fisiologica salina. Iniezione per via intrapleurica: sciogliere 60 x 10^3 UI in 100 ml di sodio cloruro 0,9%.Iniezione locale/intratumorale: sciogliere la bleomicina in sodio cloruro 0,9% in concentrazioni di soluzione pari 1-3 x 10^3 UI/ml.

CONSERVAZIONE

Prima dell'apertura: Conservare in frigorifero (2 - 8 gradi C).

AVVERTENZE

I pazienti trattati con bleomicina devono essere osservati attentamente e di frequente durante e dopo la terapia. La bleomicina deve essereusata con estrema cautela nei pazienti con grave compromissione dellafunzionalita' renale o con compromissione della funzionalita' polmonare. Nei pazienti trattati con bleomicina, si deve procedere a un esameregolare della funzione polmonare nonche' a una radiografia del torace. Questa procedura deve continuare per 8 settimane dopo la conclusione della terapia. In caso di radioterapia concomitante del torace, si deve procedere eventualmente all'esame o a radiografie del torace piu' frequenti. L'esame della funzione polmonare, in particolare la misurazione della diffusione del monossido di carbonio e della capacita' vitale, spesso rende possibile una diagnosi precoce di tossicita' dei polmoni. Se si verificano tosse inspiegabile, dispnea, crepitii basali oppure se alle radiografie del torace si osservano diffuse immagini reticolari, questi fenomeni sono una motivazione per interrompere la somministrazione di bleomicina immediatamente, finche' non si sia esclusa latossicita' della bleomicina come possibile causa. Si consiglia la somministrazione di antibiotici e, se necessario, di corticosteroidi (peresempio 100 mg al giorno di idrocortisone per via intramuscolare sotto forma di sodio succinato, per 5 giorni, seguiti da 10 mg di prednisolone 2 volte al giorno). In caso di danno polmonare in seguito alla somministrazione di bleomicina, sospendere la terapia con bleomicina. Latossicita' polmonare si verifica nel 10% dei pazienti trattati. In circa l'1% polmonite non specifica indotta dalla bleomicina progredisce in fibrosi polmonare e morte. Sebbene la tossicita' polmonare della bleomicina aumenti chiaramente con una dose cumulativa di 400 U (225 U/m^2), si puo' avere tossicita' anche con una dose notevolmente piu' bassa, in particolare in pazienti anziani, in pazienti con funzione renale o epatica ridotta, con sofferenza polmonare pre-esistente, che si sono sottoposti a una precedente radioterapia dei polmoni e in pazienti sottoposti a ossigeno-terapia. In questi casi vi e' un fattore di rischio per la tossicita' polmonare. Nei pazienti sottoposti a trattamentocon bleomicina non si devono eseguire esami della funzione polmonare con ossigeno al 100%. Si raccomandano esami della funzione polmonare con ossigeno al 21%. A causa degli effetti della bleomicina sul tessutopolmonare, i pazienti che hanno assunto il medicinale sono piu' esposti al rischio di sviluppare una tossicita' polmonare allorche' si somministra ossigeno durante un intervento chirurgico. Un'esposizione prolungata a concentrazioni molto alte di ossigeno e' una causa nota di danno polmonare, ma in seguito alla somministrazione di bleomicina, puo'verificarsi danno polmonare a concentrazioni di ossigeno inferiori a quelle solitamente considerate sicure. Sono consigliate le seguenti misure di prevenzione: mantenere la FiO 2 a concentrazioni simili a quelle dell'aria ambiente (25%) durante la chirurgia ed il periodo postoperatorio; monitorare attentamente la sostituzione del fluido, concentrandosi maggiormente sulla somministrazione di colloidi piuttosto che dicristalloidi. La bleomicina deve essere utilizzata con estrema cautela in pazienti con carcinoma polmonare in quanto questi pazienti evidenziano una maggiore incidenza di tossicita' polmonare. La sensibilita' alla bleomicina aumenta nei soggetti anziani. Poiche' i 2/3 della dosedi bleomicina somministrata viene escreta immodificata nelle urine, la velocita' di eliminazione e' notevolmente influenzata dalla funzionerenale. Quando vengono somministrate le dosi abituali a pazienti con disturbi della funzione renale, le concentrazioni plasmatiche risultano estremamente elevate. La sicurezza e l'efficacia della bleomicina nei pazienti pediatrici non sono stati stabilite. Lo stravaso solitamente non richiede precauzioni specifiche. In caso di dubbi (soluzione concentrata o tessuto sclerotico), deve essere somministrata per perfusione con soluzione salina. Il medicinale non deve essere somministrato alle donne in gravidanza o che allattano al seno. Studi condotti su animali hanno dimostrato che la bleomicina, come la maggior parte dei farmaci citostatici, puo' avere caratteristiche teratogene o mutagene. Pertanto tutti i pazienti, sia uomini che donne, dovranno assumere adeguati metodi contraccettivi fino a tre mesi dopo la sospensione della terapia. La tossicita' polmonare della bleomicina pare essere collegata alla dose, con un evidente aumento quando questa supera le 400 x 10^3 UI. Dosi complessive superiori a 400 x 10^3 UI devono essere somministrate con molta cautela.

INTERAZIONI

Digossina: sono stati segnalati casi di effetto ridotto della digossina in seguito a una ridotta biodisponibilita' orale quando viene associata con la bleomicina. Fenitoina e fosfofenitoina: sono stati segnalati casi di livelli ridotti di fenitoina quando e' stata associata con la bleomicina. Vi e' un rischio di esacerbazione di convulsioni derivanti dal ridotto assorbimento digestivo della fenitoina da parte di farmaci citotossici oppure un rischio di aumento della tossicita' o di perdita di efficacia del farmaco citotossico dovuto all'incremento del metabolismo epatico causato dalla fenitoina. L'uso concomitante non e' raccomandato. Alcaloidi della vinca: in pazienti con carcinoma dei testicoli trattati con un'associazione di bleomicina e alcaloidi della vinca e' stata descritta una sindrome simile al fenomeno di Raynaud: ischemia delle parti periferiche del corpo che puo' portare a necrosi (dita delle mani e dei piedi, naso). Vaccini vivi: la vaccinazione con vaccini vivi come quello per la febbre gialla ha provocato infezioni gravi e letali quando e' stata utilizzata in associazione con farmaci chemioterapici immunosoppressori. Questo rischio aumenta in soggetti gia'immunosoppressi a causa della malattia sottostante. Utilizzare un vaccino inattivato quando disponibile (poliomielite). Non utilizzare questa associazione. Sostanze nefrotossiche, come il cisplatino: il danno renale indotto dal cisplatino puo' comportare una riduzione della clearance della bleomicina. In pazienti che assumevano bleomicina e cisplatino e' stato osservato un aumento della tossicita' polmonare, in alcuni casi fatale. Ossigeno: la somministrazione di ossigeno nel corso diun'anestesia puo' dare luogo a fibrosi polmonare. I pazienti trattaticon bleomicina corrono un rischio maggiore di tossicita' polmonare quando viene loro somministrato ossigeno nel corso di un intervento chirurgico. Si raccomanda di ridurre le concentrazioni di ossigeno nel corso dell'intervento e nel decorso post-operatorio. Radioterapia: una radioterapia concomitante puo' aumentare il rischio di insorgenza di tossicita' polmonare e dermatologica. Una radioterapia del torace pregressa o in corso rappresenta un fattore importante che puo' aumentare l'incidenza e la gravita' della tossicita' polmonare. Con la somministrazione concomitante di altri agenti con tossicita' polmonare, per esempio carmustina, mitomicina C, ciclofosfamide e metotrexato e' stato descritto un incremento del rischio di tossicita' polmonare. Ciclosporina,tacrolimus: eccessiva immunosoppressione con rischio di linfoproliferazione.

EFFETTI INDESIDERATI

Come la maggior parte dei farmaci citostatici, la bleomicina puo' causare un effetto tossico sia acuto che ritardato. Sintomi acuti: anoressia, stanchezza, nausea e febbre. Infezioni ed infestazioni. Molto raro: cancrena periferica (punte delle dita). Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Non noto: dolore tumorale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: lieve soppressione del midollo osseo, trombopenia; raro: sindrome emolitico-uremica. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita' inclusa anafilassi, reazioni anafilattoidi, reazioni idiosincratiche. Disturbi del sistema nervoso. Raro: insufficienza circolatoria cerebrale; non noto: parestesia e iperestesia, arterite cerebrale. Patologie cardiache. Raro: infarto del miocardio, malattia arterio-coronarica, pleuropericardite. Patologie vascolari. Raro: ferite vascolari ad es. cardiache o cerebrali, ipotensione; non noto: episodi ipotensivi, ipotensione arteriosa, tromboflebite locale, occlusione venosa, fenomeno di Raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Molto comune: tossicita'polmonare, fibrosi polmonare, polmonite interstiziale. Patologie gastrointestinali Molto comune: lesione della mucosa, infiammazione delle mucose (mucosite, stomatite), ulcera intestinale, nausea, vomito, inappetenza, perdita di peso. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: disturbi della cute: iperpigmentazione, prurito, iperkeratosi, eritema, esantema, strie, vescicole, variazione/discolorazione delle unghie, sensibilita' e gonfiore delle punte delle dita, gonfiore della pelle, alopecia, scleroderma. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non noto: dolore muscolare, dolore alle estremita'. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non noto: spermatozoi aneuploidi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: iperpiressia, dolore alla sedi di somministrazione, dolore nell'area del tumore, reazioni acute con iperpiressia e collasso cardio-respiratorio; raro: casi dimorte farmaco-correlati.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non ci sono sufficienti dati documentati riguardanti l'uso della bleomicina in donne in gravidanza. Gli studi condotti su animali hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. In base ai risultati degli studi condotti sugli animali e all'efficacia farmacologica del prodotto, vi e' un rischio potenziale di anomalie dell'embrione e del feto. La bleomicina passera' nella placenta. Pertanto la bleomicina non deve essereusata durante la gravidanza se non in caso di assoluta necessita', inparticolare durante il terzo trimestre. Se si verifica una gravidanzanel corso del trattamento, la paziente deve essere informata sui rischi per il feto e monitorata con molta attenzione. Sia le donne che gliuomini sessualmente attivi devono usare metodi contraccettivi efficaci durante il trattamento e fino a tre mesi dopo la conclusione del trattamento. Deve essere considerata la possibilita' di consulenza genetica. La consulenza genetica e' anche raccomandata per i pazienti che desiderano avere bambini dopo la terapia. Data la possibilita' di infertilita' irreversibile dovuta alla terapia con bleomicina, si consiglia di richiedere una consulenza per la conservazione dello sperma prima di iniziare il trattamento. Non e' noto se la bleomicina o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. L'allattamento al seno e' controindicato durante il trattamento con bleomicina a causa della possibilita' di effetti estremamente dannosi per il bambino. La terapia con bleomicina puo' causare infertilita' irreversibile.

Codice: 039269028
Codice EAN:

Codice ATC: L01DC01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Antibiotici citotossici e sostanze correlate
  • Altri antibiotici citotossici
  • Bleomicina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi
Forma farmaceutica: PREPARAZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: SCATOLA

PREPARAZIONE INIETTABILE

36 MESI

SCATOLA