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CISPLATINO PFIZER EV 100MG100M Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

CISPLATINO PFIZER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antineoplastici, composti del platino.

PRINCIPI ATTIVI

Cisplatino Pfizer 10 mg/10 ml soluzione per infusione, ogni flacone da 10 ml contiene: cisplatino 10 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 10 ml contiene 35,4 mg di sodio. Cisplatino Pfizer 50 mg/50 ml soluzione per infusione, ogni flacone da 50 ml contiene: cisplatino 50 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 50ml contiene 177 mg di sodio. Cisplatino Pfizer 100 mg/100 ml soluzione per infusione, ogni flacone da 100 ml contiene: cisplatino 100 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 100 ml contiene 354mg di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo6.1.

ECCIPIENTI

Sodio cloruro, mannitolo, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Cisplatino Pfizer, somministrato come farmaco singolo o in associazione ad altri chemioterapici, e' indicato per il trattamento di: 1. Carcinoma germinale metastatico-non-seminoma; 2. Carcinoma avanzato e refrattario dell'ovaio; 3. Carcinoma avanzato e refrettario della vescica;4. Carcinoma epidermoide della testa e del collo.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Cisplatino Pfizer e' controindicato nei pazienti con storia di ipersensibilita' al principio attivo, o ad altri medicinali contenenti platino o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Cisplatino Pfizer e' controindicato in pazienti con mielosoppressione, in pazienti disidratati e quelli con precedenti problemi di disfunzione renale o con problemi all'udito in quanto cisplatino e' nefrotossico e neurotossico (in particolare ototossico) e durante la gravidanza o l'allattamento. Tali tossicita' possono essere cumulative se queste problematiche sono pre-esistenti la somministrazione. Le pazienti che assumono cisplatino non devono allattare. La contemporanea somministrazionedi vaccino per la febbre gialla e' controindicata.

POSOLOGIA

Posologia. i) Monoterapia per adulti e popolazione pediatrica, la posologia consigliata e': 50-100 mg/m^2, in singola infusione endovenosa della durata di 6-8 ore, ogni 3-4 settimane; oppure, infusione lenta endovenosa di 15-20 mg/m^2 per 5 giorni, ogni 3-4 settimane. Il dosaggio deve essere ridotto nei pazienti con depressione midollare. Cisplatino Pfizer non contiene agenti batteriostatici. Per ridurre i rischi dicontaminazioni microbiologiche si raccomanda che ulteriori diluizionivengano effettuate immediatamente prima dell'uso e che, dopo la preparazione della soluzione, si inizi l'infusione non appena possibile. L'infusione deve essere completata entro 24 ore dalla preparazione dellasoluzione e i residui devono essere eliminati. ii) Terapia in associazione con altri farmaci, Cisplatino Pfizer viene comunemente utilizzato in associazione con i seguenti agenti citotossici: per il trattamento dei tumori ai testicoli: vinblastina, bleomicina, actinomicina D; per il trattamento dei tumori dell'ovaio: ciclofosfamide, doxorubicina (adriamicina), esametilmelamina, fluorouracile; per il trattamento dei tumori alla testa e al collo: bleomicina, metotrexato. iii) Trattamento successivo con cisplatino, la successiva dose di cisplatino non deveessere somministrata fino a quando: a) il valore della creatinina sierica non sia inferiore a 140 mcmol/l e/o il valore dell'azotemia non sia inferiore a 9 mmol/l, e b) gli elementi corpuscolari del sangue nonsiano ad un livello accettabile (piastrine almeno 100.000/mm^3, globuli bianchi almeno 4.000/mm^3). Prima di iniziare il trattamento, e' consigliabile effettuare un audiogramma e sottoporre il paziente a periodici controlli per diagnosticare un eventuale deterioramento dell'udito (vedere paragrafo 4.4). iv) Alterazioni della funzionalita' epatica:gli studi clinici condotti nell'uomo hanno indicato un forte assorbimento di cisplatino a livello epatico. Sono stati riportati elevati livelli di AST e di fosfatasi alcalina, con manifestazioni cliniche di tossicita' epatica. Il cisplatino deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di disfunzioni epatiche. v) Alterazioni della funzionalita' renale: il cisplatino viene fortemente assorbito a livello renale e determina nefrotossicita' correlata alla dose e cumulativa. Il farmaco viene escreto principalmente nelle urine. L'emivita plasmatica del cisplatino e' prolungata ed i livelli plasmatici sono fortemente elevati in caso di insufficienza renale. Il farmaco deve essere somministrato con cautela a pazienti con anamnesi di insufficienza renale. Cisplatino Pfizer e' controindicato in pazienti con livelli di creatinina superiori a 200 mcmol/l. Non e' consigliato ripetere il trattamento fino a che i livelli di creatinina sierica non siano scesi al disotto di 140 mcmol/l e/o i livelli ematici di azotemia non siano inferiori a 9 mmol/l. Si consiglia di idratare adeguatamente il paziente prima e per le 24 ore successive alla somministrazione del cisplatino, per assicurare una buona minzione e minimizzare la nefrotossicita'. a)Pretrattamento: il paziente puo' essere idratato con una infusione intravenosa di 2 litri di glucosio al 5% in soluzione salina da 1/2 a 1/3 Normale, per 2-4 ore. b) Somministrazione: Cisplatino Pfizer puo' venire diluito in 1 litro di soluzione salina Normale e somministrato per infusione per il periodo di tempo desiderato. c) Post-trattamento: e' importante mantenere un adeguato livello di idratazione e di minzione per 24 ore dopo l'infusione. Istruzioni per la preparazione e l'uso:come per tutti gli altri agenti antineoplastici, Cisplatino Pfizer deve essere maneggiato da personale addestrato, in un'area appositamentedesignata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata per trattare composti citotossici). Il personale dovra' indossare guantidi protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle o mucose, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone. Si raccomanda l'uso di siringhe Luer-Lock. E' preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare la pressione e la possibile formazione di aerosol. Il cisplatino interagisce con l'alluminio, formando un precipitato nero. Aghi, siringhe, cateterio set per somministrazione E.V. che contengano alluminio, non devono essere utilizzati per la somministrazione del cisplatino. Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di Cisplatino Pfizer o adibiti alla raccolta di rifiuti corporei devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1100 gradi C. Procedura da seguire in caso di versamento della soluzione: in caso di versamento della soluzione, e' necessario limitare l'accesso nell'area interessata. Il personale dovra' indossare due paia di guanti (gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). E' possibile utilizzare anche ipoclorito di sodioal 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventuali altri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante inmodo chiaro la seguente dicitura: "rifiuti citotossici da incenerire a 1100 gradi C". I rifiuti devono essere inceneriti a 1100 gradi C. per almeno 1 secondo. Ripulire l'area dove si e' verificato il versamento con abbondante acqua.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura compresa tra i 15 e i 25 gradi C. Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Il cisplatino reagisce con l'alluminio per formare un precipitato nero di platino. Tutti i set per infusione, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio devono essere evitati. Cisplatino Pfizer deve esseresomministrato sotto stretto controllo di un medico qualificato, specialista nell'uso di agenti chemioterapici. Un controllo e una gestione appropriata del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo a fronte di una diagnosi adeguata e di esatte condizioni di impiego. Dal momento che un trattamento con cisplatino puo' causare sterilita' irreversibile i pazienti maschi e femmine devono essere controllatidurante il trattamento e per almeno 6 mesi dopo il trattamento con cisplatino (vedere paragrafo 4.6). 1) Nefrotossicita': l'insufficienza renale relativa alla dose totale e correlata alla dose singola, costituisce la principale limitazione di dosaggio del cisplatino. Le modificazioni piu' comunemente osservate sono una caduta del volume di filtrazione glomerulare, che provoca l'elevazione dei livelli di creatinina sierica e la riduzione dell'effettivo flusso plasmatico a livello renale. L'idratazione pre e post-trattamento puo' ridurre la nefrotossicita' (vedere paragrafo 4.2). Prima di iniziare un nuovo ciclo di trattamento, la funzione renale deve essere tornata a valori normali. Il cisplatino causa grave nefrotossicita' cumulativa. Un'escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicita' di cisplatino. Questo si puo' realizzare con un'idratazione preventiva di 2 litri di un'appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazionepost infusione (si raccomandano 2500 ml/m^2/24h). Se l'idratazione massiccia e' insufficiente a mantenere adeguata l'escrezione di urina, puo' essere somministrato un diuretico osmotico (ad esempio mannitolo).2) Neuropatie: sono stati segnalati casi gravi di neuropatie. Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una sensazione di vibrazioni. E' stata riportata anche la perdita della funzione motoria. Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari. 3) Ototossicita': l'ototossicita' e' in relazione alla dose totale e si verifica principalmente con trattamenti ad alte dosi. Tinnito o riduzioneoccasionale della capacita' di udire normali conversazioni, sono sintomi di ototossicita' frequentemente osservati. Il tinnito e' solitamente di natura transitoria, con una durata che varia da alcune ore ad una settimana, dopo la sospensione del trattamento. La frequenza e la gravita' di questi disturbi dell'udito aumentano con il proseguimento del trattamento e i danni gravi potrebbero essere non reversibili. La funzione uditiva deve essere attentamente controllata per evitare questisintomi di ototossicita'. Ototossicita' e' stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino di 50 mg/m^2, e si manifesta con tinnito e/o perdita dell'udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000Hz). Occasionalmente si puo' verificareuna diminuzione della capacita' di percepire i toni di una conversazione. L'effetto ototossico puo' essere piu' pronunciato nei bambini chericevono cisplatino. Nella popolazione pediatrica sono stati segnalati casi di perdita dell'udito a insorgenza ritardata. In questa popolazione si raccomanda un monitoraggio a lungo termine. La perdita dell'udito puo' essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare piu' frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente e' stata segnalata sordita' dopo la dose iniziale di cisplatino. L'ototossicita' puo' essere aumentata da una precedente irradiazione cranica simultanea e puo' essere collegata al picco della concentrazione plasmatica del cisplatino. Non e' chiaro se l'ototossicita' indotta da cisplatino sia reversibile. Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria. E' stata riportata anche tossicita' vestibolare (vedere paragrafo 4.8). 4) Fenomeni allergici: come con gli altri prodotti a base di platino, si possono verificare reazioni di ipersensibilita' che appaiono nella maggior parte dei casi durante l'infusione, e richiedono la sospensione dell'infusione e un appropriato trattamento sintomatico. Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafi 4.8 e 4.3). 5) Funzione epatica e conta ematologica: la conta ematologia e la funzione epatica devono esserecontrollate a intervalli regolari. 6) Potenziale cancerogeno: negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l'utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni. Il cisplatino e' un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali. La cancerogenicita' e' possibile, ma non e' stata dimostrata. Il cisplatino e' teratogeno ed embriotossico nei topi. 7) Reazioni nel sito di iniezione: durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Data la possibilita' di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilita' d'infiltrazione durante la somministrazione del farmaco. Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso.8) Mielotossicita': anche la tossicita' a livello ematico e' correlata alla dose singola e al dosaggio totale. I livelli piu' bassi di piastrine e di leucociti circolanti si osservano generalmente dopo 18-23 giorni (varia da 7,3 a 45). Nella maggior parte dei pazienti il recupero avviene entro il trentanovesimo giorno (varia da 13 a 62). Leucopenia e trombocitopenia sono piu' marcate con la somministrazione di dosi superiori a 50 mg/m^2. Non devono essere effettuati ulteriori cicli ditrattamento con cisplatino fino a che le piastrine non abbiano raggiunto livelli di oltre 100.000/mm^3 e i globuli bianchi, livelli superiori a 4.000/mm^3. 9) Anemia: l'anemia (diminuzione dell'emoglobina superiore a 2 g/100 ml), si verifica in un significativo numero di pazienti, generalmente dopo vari cicli di trattamento. Nei casi gravi, si possono rendere necessarie trasfusioni di globuli rossi. A seguito della somministrazione del cisplatino e' stato segnalato un caso di anemia emolitica con test di Coombs positivo. Ulteriori cicli di trattamento con cisplatino in pazienti con sensibilizzazione a questo farmaco, possono causare aumento dell'emolisi. 10) Nausea e vomito: marcata nausea e vomito si osservano in quasi tutti i pazienti sottoposti al trattamento con il cisplatino e talvolta questi sintomi sono cosi' gravi da dover procedere ad una riduzione del dosaggio o alla sospensione del trattamento.

INTERAZIONI

Farmaci potenzialmente nefrotossici o ototossici, quali gli antibiotici amminoglicosidici o i diuretici dell''ansa, possono aggravare gli effetti nefrotossici ed ototossici del cisplatino. Il cisplatino interagisce con l'alluminio (vedere paragrafo 4.2). Sostanze nefrotossiche: la somministrazione concomitante di medicinali nefrotossici (ad esempio cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad esempio aminoglicosidi) potenzia l'effetto tossico del cisplatino sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino siraccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, come ad esempio agenti citostatici come la bleomicina e il metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell'eliminazione renale. Latossicita' renale di ifosfamide puo' essere maggiore se usato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevutocisplatino. Farmaci escreti per via renale: in alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide,e' stata riscontrata una riduzione dei valori di litio del sangue. Siraccomanda pertanto di monitorare i valori di litio. Sostanze ototossiche: la somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell'ansa) potenzia l'effetto tossico del cisplatino sulla funzione uditiva. Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiore a 60 mg/m^2, la cui secrezione urinaria e' inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell'ansa considerando i possibili danni per l'apparato renale e l'ototossicita'. Ifosfamide puo' aumentare la perdita dell'udito a causa di cisplatino. Vaccini vivi attenuati: il vaccino contro la febbre gialla e' strettamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione (vedere paragrafo 4.3). In considerazione del rischio di malattia generalizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile. Anticoagulanti orali: in caso di utilizzo contemporaneo di anticoagulanti orali come anticoagulanti cumarinici/warfarin, si consiglia di controllare regolarmente l'INR. Antistaminici, fenotiazine e altro: l'uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozine, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi di ototossicita' (come vertigini e tinnito). Agenti antiepilettici: nei pazienti che ricevono cisplatino e antiepilettici, i livelli plasmatici di agenti antiepilettici (ad es. fenitoina) potrebbero essere ridotti e diventare potenzialmente subterapeutici. Questo e'probabilmente il risultato di un ridotto assorbimento e/o di un aumento del metabolismo. In questi pazienti, i livelli sierici degli antiepilettici devono essere monitorati e devono essere apportati aggiustamenti al dosaggio, laddove necessari. Combinazione piridossina + altretamina: durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta e' stato sfavorevolmente influenzato quando piridossina e' stata usata in combinazione con altretamina (Esametilmelamina) e cisplatino. Paclitaxel: il trattamento con cisplatino prima di un'infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearancedel paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicita'.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati dipendono dalla dose utilizzata e possono avere effetti cumulativi. Gli eventi avversi piu' frequentemente riportati (> 10%) per cisplatino sono stati quelli ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomitoe diarrea), disturbi dell'udito (compromissione dell'udito), disturbirenali (insufficienza renale, nefrotossicita', iperuricemia) e febbre. Gravi effetti tossici sui reni, midollo osseo e l'udito sono stati riportati fino a circa un terzo dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino; gli effetti sono generalmente correlati alla dose ecumulativi. Ototossicita' puo' essere piu' grave nei bambini. Nella popolazione pediatrica sono stati segnalati casi di perdita dell'udito a insorgenza ritardata (vedere paragrafo 4.4). Sono stati segnalati casi ad insorgenza ritardata con manifestazione anche mesi/anni dopo la somministrazione. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 a <1/10); non comune (>=1/1.000 a <1/100), rari (>=1/10.000 a <=1/1000); molto rari (<=1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non nota: infezione^a; comune: sepsi. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Rara: leucemia acuta. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: insufficienza midollare, trombocitopenia, leucopenia, anemia; non nota: anemia emolitica positiva al test di coombs. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattoidi. Patologie endocrine. Non nota: amilasi ematica aumentata, secrezione inappropriata di ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: disidratazione, ipopotassiemia, ipofosfatemia, iperuricemia, ipocalcemia, tetania; non comune: ipomagnesemia; molto comune: iponatriemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: accidenti cerebrovascolari, ictus emorragico, ictus ischemico, ageusia, arterite cerebrale, segno di lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica; rara: convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile. Patologie dell'occhio. Non nota: visione offuscata, cecita' per i colori acquisita, cecita' corticale, neurite ottica, papilledema, pigmentazione retinica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicita'; non nota: tinnito, sordita'. Patologie cardiache. Non nota: disturbi cardiaci; comune: aritmia, bradicardia, tachicardia; rara: infarto del miocardio;molto rara: arresto cardiaco. Patologie vascolari. Comune: tromboembolismo venoso; non nota: microangiopatia trombotica (sindrome uremica emolitica), fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: embolia polmonare. Patologie gastrointestinali.Non nota: vomito, nausea, anoressia, singhiozzo, diarrea; rara: stomatite. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento degli enzimi epatici, bilirubinemia aumentata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: rash, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletricoe del tessuto connettivo. Non nota: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, insufficienza nella funzione renale^b, disturbo tubulare renale. Patologie dell'apparatoriproduttivo e della mammella. Non comune: spermatogenesi anomala. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: piressia (molto comune), astenia, malessere, stravaso in sede di iniezione^c. a: complicazioni infettive hanno portato alla morte di alcuni pazienti. b: aumenti di azotemia e creatinina, acido uricosierico, e/o una diminuzione della clearance della creatinina sono compresi nel concetto di insufficienza renale. c: tossicita' locale per i tessuti molli, comprese cellulite dei tessuti, fibrosi e necrosi (comune), dolore (comune), edema (comune) ed eritema (comune) a seguito di stravaso. Patologie gastrointestinali: nausea marcata e vomito generalmente iniziano entro 1-4 ore dal trattamento e possono perdurare peruna settimana. Questo puo' rendere necessaria la sospensione del trattamento. Patologie renali e urinarie: la nefrotossicita' e' cumulativae correlata alla dose ed e' l'effetto tossico piu' limitante per il paziente. La tossicita' renale tende a essere piu' persistente e grave con il ripetersi dei cicli di trattamento fino a diventare irreversibile (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico: puo' verificarsi una lieve tossicita' a livello del midollo osseo, provocando sia leucopenia che trombocitopenia e, in seguito, anemia. Questi effetti sono solitamente reversibili dopo l'interruzione del trattamento. Disturbi del sistema immunitario: reazioni di tipo anafilattico sono state riportate in pazienti precedentemente sottoposti a trattamento con il cisplatino. Tali reazioni consistono principalmente in edema facciale, broncospasmo, tachicardia, eruzioni cutanee e ipotensione. Le reazioni si manifestano solitamente entro pochi minuti dalla somministrazione del farmaco e possono essere controllate con la somministrazione E.V. di adrenalina, corticosteroidi e/o antistaminici. Patologie dell'orecchio e del labirinto: nel 10-30% dei pazienti, si possono verificare tinnito e/o perdita dell'udito alle alte frequenze (>4000 Hz).La perdita dell'udito puo' essere unilaterale o bilaterale. Anche l'ototossicita' e' dose correlata e cumulativa e puo' essere piu' grave nei bambini. La funzionalita' uditiva deve essere tenuta sotto stretto controllo durante il trattamento. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: si possono verificare, oltre che ipofosfatemia, casi di ipomagnesiemia e ipocalcemia, che si manifestano con irritazione muscolare e crampi, cloni, tremori, spasmo carpopedale e/o tetano. Quale aspettodella nefrotossicita' si puo' manifestare iperuricemia, particolarmente a dosi superiori a 50 mg/m^2. Il picco dei livelli ematici viene raggiunto 3-5 giorni dopo la somministrazione del farmaco. E' possibile somministrare allopurinolo per ridurre i livelli sierici di acido urico. Patologie del sistema nervoso: neuropatie periferiche, che si manifestano come parestesia, areflessia e perdita della propriocezione e della sensazione vibratoria si possono verificare, specialmente se il cisplatino viene somministrato a dosi piu' elevate o piu' frequentementedi quanto non sia consigliato. La neuropatia puo' insorgere o progredire anche dopo l'interruzione del trattamento.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile/contraccezione negli uomini e nelle donne: le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive efficaci durante il trattamento con cisplatino e per almeno 29 settimane (almeno 7 mesi) dopo l'ultima dose. Gli uomini con partner di sesso femminile in eta' fertile devono essere informati della necessita' di usare un metodo contraccettivo efficace durante il trattamento con cisplatino e peralmeno 17 settimane (almeno 4 mesi) dopo l'ultima dose. Gravidanza: studi condotti su animali hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva e cancerogenesi transplacentare (paragrafo 5.3); pertanto, non e' raccomandata la somministrazione di questo prodotto in donne gravide. Le donne in eta' fertile devono utilizzare adeguate misure contraccettive e la somministrazione del cisplatino va effettuata solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi di tale terapia. Nel caso dipazienti che restino gravide durante la terapia con il cispaltino, esse dovranno essere informate dei rischi per il feto. Il cisplatino puo' essere tossico per il feto quando somministrato ad una donna incinta. Allattamento: dati limitati pubblicati in letteratura riportano la presenza di cisplatino nel latte materno. Le donne non devono allattaredurante il trattamento con cisplatino e per 4 settimane dopo l'ultimadose di cisplatino. Fertilita': e' possibile che Cisplatino Pfizer abbia influenza sulla fertilita' maschile e femminile. Donne: sulla basedei risultati non clinici (paragrafo 5.3) e clinici, la fertilita' femminile puo' essere compromessa dal trattamento con cisplatino. L'uso di cisplatino e' stato associato a insufficienza ovarica, menopausa precoce e ridotta fertilita' con effetto cumulativo e dose-dipendente. Uomini: il cisplatino puo' influenzare la fertilita' maschile. Sono state segnalate compromissione della spermatogenesi e azoospermia (paragrafo 4.8). Sebbene la compromissione della spermatogenesi possa essere reversibile, gli uomini sottoposti a trattamento con cisplatino devonoessere informati dei possibili effetti avversi sulla fertilita' maschile. Sia gli uomini che le donne dovrebbero chiedere consiglio in merito alle metodiche di conservazione della fertilita' prima del trattamento.

Codice: 032775037
Codice EAN:

Codice ATC: L01XA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Altri antineoplastici
  • Composti del platino
  • Cisplatino
Temperatura di conservazione: da +15 a +25 gradi, al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PER INFUSIONE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE PER INFUSIONE

24 MESI

FLACONE