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COMBIVIR 60CPR RIV150+300MG FL Produttore: VIIV HEALTHCARE SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

COMBIVIR 150 MG/300 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per il trattamento dell'infezione da HIV, associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di lamivudina e 300mg di zidovudina. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina (E460), sodio amido glicolato, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimentodella compressa: ipromellosa (E464), titanio biossido (E171), macrogol 400, polisorbato 80.

INDICAZIONI

Combivir e' indicato nella terapia di associazione antiretrovirale per il trattamento dell'infezione da Virus dell'Immunodeficienza Umana (HIV) (vedere paragrafo 4.2).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. La zidovudina e' controindicata nei pazienti con marcata neutropenia (<0,75 x 10^9 /L) oppure con livelli molto bassi di emoglobina (<7,5 g/dL o 4,65 mmol/L). Pertanto Combivir e'controindicato in questi pazienti (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

La terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nella gestione dell'infezione da HIV. Combivir puo' essere assunto con o senza cibo. Al fine di garantire la somministrazione dell'intera dose, la compressa dovrebbe idealmente essere deglutita senza essere rotta. Per ipazienti che non sono in grado di deglutire le compresse, queste possono essere frantumate e aggiunte ad una piccola quantita' di cibo semi-solido o di liquido, il tutto deve essere assunto immediatamente (vedere paragrafo 5.2). Adulti e adolescenti di peso almeno pari a 30 kg: la dose raccomandata di Combivir e' di una compressa due volte al giorno. Bambini di peso compreso fra 21 kg e 30 kg: la dose orale raccomandata di Combivir e' di mezza compressa assunta al mattino e di una compressa intera assunta alla sera. Bambini di peso compreso fra 14 kg e 21 kg: la dose orale raccomandata di Combivir e' di mezza compressa due volte al giorno. Il regime posologico per pazienti in eta' pediatrica che pesino tra 14 e 30 kg e' basato soprattutto su modelli farmacocinetici e supportato dai dati derivanti da studi clinici, che prevedonol'uso dei componenti singoli lamivudina e zidovudina. Puo' verificarsi una sovraesposizione farmacocinetica di zidovudina, percio' deve essere assicurato un attento monitoraggio di questi pazienti. Se si verifica intolleranza gastrointestinale nei pazienti con peso compreso fra 21 e 30 kg, puo' essere adottato uno schema posologico alternativo cheprevede l'assunzione di mezza compressa tre volte al giorno nel tentativo di migliorare la tollerabilita'. Non si devono usare le compressedi Combivir in bambini con peso inferiore ai 14 kg, dal momento che non e' possibile aggiustare in modo appropriato le dosi in base al pesodel bambino. Questi pazienti devono assumere lamivudina e zidovudina in formulazioni separate secondo le raccomandazioni di dosaggio prescritte per questi prodotti. Per questi pazienti e per quelli non in grado di inghiottire le compresse, sono disponibili le soluzioni orali di lamivudina e zidovudina. Dove siano necessarie o l'interruzione della terapia con uno dei principi attivi di Combivir o la riduzione di dose, sono disponibili preparazioni a base di lamivudina e zidovudina separate in compresse/ capsule o in soluzione orale. Compromissione renale: nei pazienti con compromissione renale, i livelli di lamivudina e zidovudina sono aumentati a causa della ridotta clearance (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, poiche' possono essere necessari aggiustamenti della posologia si raccomanda di utilizzare preparazioni separate di lamivudina e zidovudina nei pazienti con compromissione renale severa (clearance creatinina <=30 mL/min). Il medico e' invitato a fare riferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative aisingoli medicinali. Compromissione epatica: dati limitati in pazienticon cirrosi suggeriscono che puo' verificarsi accumulo di zidovudina in pazienti con compromissione epatica a causa della diminuzione dellaglucuronidazione. I dati ottenuti da pazienti con compromissione epatica di entita' da moderata a grave, mostrano che la farmacocinetica della lamivudina non e' significativamente alterata dalla disfunzione epatica. Tuttavia, poiche' possono rendersi necessari adattamenti posologici della zidovudina, si raccomanda di usare preparazioni separate dilamivudina e zidovudina nei pazienti con grave compromissione epatica. Il medico e' invitato a fare riferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative ai singoli medicinali. Aggiustamenti posologici nei pazienti con reazioni avverse ematologiche: possono rendersi necessari aggiustamenti nella posologia della zidovudina sei livelli di emoglobina scendono al di sotto di 9 g/dL o 5,59 mmol/L o la conta dei neutrofili scende al di sotto di 1,0 x 10^9 /L (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Poiche' non e' possibile l'aggiustamento della posologia di Combivir devono essere usate preparazioni separate di zidovudina e lamivudina. Il medico e' invitato a fare riferimento per la prescrizione di questi farmaci alle informazioni relative ai singoli medicinali. Posologia nell'anziano: non sono disponibili dati specifici,tuttavia e' consigliata speciale attenzione in questa classe di eta' alla quale si associano modificazioni come la diminuita funzionalita' renale e le alterazioni dei parametri ematologici.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Sebbene un'efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale ha dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puo' essere escluso. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali. In questa sezione vengono incluse le speciali avvertenze e precauzioni relative sia a lamivudina sia a zidovudina. Non vi sono ulteriori precauzioni e avvertenze relative al prodotto di associazione Combivir. Nei casi in cui viene richiesto un aggiustamento della posologia, si raccomanda che vengano somministrate preparazioni medicinali separate di lamivudina e zidovudina (vedere paragrafo 4.2). In questi casi il medico e' invitato a far riferimento alle informazioni relative ai singoli medicinali. L'uso concomitante di stavudina con zidovudina deve essere evitato (vedere paragrafo 4.5). Infezioni opportunistiche: i pazienti che ricevono Combivir o altre terapie antiretrovirali possono continuare a sviluppare infezioni opportunistiche ed altre complicanze dell'infezione da HIV. Pertanto i pazienti devono rimanere sotto stretta osservazione clinica da parte di medici esperti nel trattamento dell'infezione da HIV. Reazioni ematologiche avverse: ci si puo'attendere che nei pazienti in trattamento con zidovudina si verifichino anemia, neutropenia e leucopenia (di solito secondaria alla neutropenia). Queste reazioni avvengono con maggior frequenza ai dosaggi piu'alti di zidovudina (1200 - 1500 mg/die) e in pazienti con una scarsa riserva di tessuto midollare prima del trattamento, in particolar modoin quelli con una malattia da HIV in fase avanzata. Pertanto i parametri ematologici devono essere attentamente tenuti sotto controllo (vedere paragrafo 4.3) nei pazienti che ricevono Combivir. Questi effetti ematologici di solito non vengono osservati prima di 4-6 settimane di trattamento. Nei pazienti con malattia da HIV sintomatica in fase avanzata, si raccomanda generalmente di effettuare i controlli ematologicialmeno ogni due settimane per i primi tre mesi di terapia ed almeno ogni mese in seguito. Nei pazienti con malattia da HIV in fase precoce le reazioni avverse ematologiche sono infrequenti. A seconda delle condizioni generali del paziente i test ematologici possono essere effettuati con minor frequenza, per esempio ogni uno-tre mesi. Inoltre, puo'essere richiesto un aggiustamento della posologia della zidovudina sesi verificano anemia grave e mielosoppressione durante il trattamentocon Combivir, o nei pazienti con preesistente compromissione midollare, ad es. emoglobina <9 g/dL (5,59 mmol/L) o conta dei neutrofili <1,0x 10^9 /L (vedere paragrafo 4.2). Poiche' non e' possibile un aggiustamento della posologia di Combivir, devono essere impiegate preparazioni separate di lamivudina e zidovudina. Il medico e' invitato a far riferimento, per la prescrizione di questi farmaci, alle informazioni relative ai singoli medicinali. Pancreatite: raramente si sono verificati casi di pancreatite nei pazienti trattati con lamivudina e zidovudina. Tuttavia, non e' chiaro se questi casi siano stati provocati dal trattamento antiretrovirale o dalla malattia da HIV in corso. Il trattamento con Combivir deve essere interrotto immediatamente se si verificano segni clinici, sintomi, o anomalie di laboratorio indicativi di pancreatite. Acidosi lattica : con l'uso di zidovudina e' stata riportataacidosi lattica di solito associata ad epatomegalia e steatosi epatica. Sintomi precoci (iperlattatemia sintomatica) che includono sintomi non gravi a carico dell'apparato digerente (nausea, vomito e dolore addominale), malessere non specifico, perdita di appetito, perdita di peso, sintomi respiratori (respirazione accelerata e/o profonda) o sintomi neurologici (compresa debolezza motoria). L'acidosi lattica presenta un'alta mortalita' e puo' essere associata a pancreatite, insufficienza epatica o insufficienza renale. L'acidosi lattica e' stata in genere osservata sia dopo i primi mesi di trattamento sia dopo molti mesi.Il trattamento con zidovudina deve essere interrotto in caso di comparsa di iperlattatemia sintomatica e acidosi metabolica/lattica, epatomegalia progressiva o rapido incremento dei livelli di aminotransferasi. Si deve prestare cautela nel somministrare zidovudina a pazienti (inparticolare donne obese) con epatomegalia, epatite od altri noti fattori di rischio di malattia epatica e steatosi epatica (compresi alcunimedicinali e alcool). I pazienti con infezione concomitante da epatite C e trattati con alfa interferone e ribavirina possono essere ad alto rischio. I pazienti con aumentato rischio devono essere attentamenteseguiti. Disfunzione mitocondriale dopo esposizione in utero: gli analoghi nucleosidici e nucleotidici possono influire sulla funzione mitocondriale a livelli variabili, piu' pronunciati con stavudina, didanosina e zidovudina. Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici; queste riguardavano prevalentemente regimi terapeutici contenenti zidovudina. Le principali reazioni avverse riportate sono disturbi ematologici (anemia, neutropenia) e disturbi del metabolismo (iperlattatemia, iperlipasemia). Questi eventi sono stati spesso transitori. Raramente sono stati riportati disordini neurologici ad insorgenza tardiva (ipertonia, convulsioni, comportamento anormale). Non e' noto attualmente se tali disordini neurologici sono transitori opermanenti. Questi risultati devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleosidici e nucleotidici che presenta manifestazioni cliniche severe di eziologia non nota, in particolare manifestazioni neurologiche. Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza al fine di prevenire la trasmissione verticale dell'HIV. Lipoatrofia: il trattamento con zidovudinae' stato associato con la perdita del grasso sottocutaneo che e' stato collegato alla tossicita' mitocondriale. L'incidenza e la gravita' della lipoatrofia sono legate all'esposizione cumulativa. Questa perdita di grasso che risulta piu' evidente nel viso, negli arti e nei glutei, puo' non essere reversibile quando si passa ad un regime terapeutico privo di zidovudina. I pazienti devono essere regolarmente valutati per i segni di lipoatrofia durante la terapia con zidovudina e con medicinali contenenti zidovudina (Combivir e Trizivir). Qualora vi sia ilsospetto di sviluppo di lipoatrofia, si deve passare ad un regime terapeutico alternativo. Peso e parametri metabolici: durante la terapia antiretrovirale si puo' verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio.

INTERAZIONI

Combivir contiene lamivudina e zidovudina, pertanto qualsiasi interazione identificata con questi singoli componenti riguarda Combivir. Glistudi clinici hanno mostrato che non vi sono interazioni clinicamentesignificative tra lamivudina e zidovudina. Zidovudina e' per la maggior parte metabolizzata dagli enzimi UGT; la somministrazione concomitante di induttori o inibitori degli enzimi UGT potrebbe alterare l'esposizione a zidovudina. Lamivudina e' eliminata per via renale. La secrezione renale attiva di lamivudina nell'urina avviene attraverso i trasportatori dei cationi organici ( organic cation transporter - OCT); lasomministrazione concomitante di lamivudina con inibitori OCT o farmaci nefrotossici puo' aumentare l'esposizione a lamivudina. Lamivudina e zidovudina non sono metabolizzati in maniera significativa dagli enzimi del citocromo P 450 (come il CYP3A4, CYP2C9 o CYP2D6) e non inibiscono o inducono nemmeno tale sistema enzimatico. Pertanto, vi e' un ridotto potenziale di interazioni con gli inibitori della proteasi antiretrovirale, con i non nucleosidi e altri medicinali metabolizzati dai principali enzimi P 450 . Studi di interazione sono stati condotti solo negli adulti. L'elenco di seguito riportato non deve essere considerato esaustivo ma e' rappresentativo delle classi studiate. Medicinali antiretrovirali. Didanosina/lamivudina; didanosina /zidovudina: non è necessario alcun aggiustamento della dose. Stavudina/lamivudina; stavudina/zidovudina: associazione non raccomandata. Medicinali antinfettivi. Atovaquone/lamivudine; atovaquone/zidovudina (750 mg due volte al giorno con il cibo /200 mg tre volte al giorno): poiche' i dati disponibili sono limitati il significato clinico non è conosciuto. Claritromicina/lamivudina; claritromicina/zidovudina (500 mg due volte al giorno/100 mg ogni 4 ore): somministrazione separata di combivir e claritromicina di almeno 2 ore. Trimetoprim/sulfametossazolo (co-trimossazolo)/lamivudina (160 mg/800 mg una volta al giorno per 5 giorni/300 mg singola dose): non e' necessario alcun aggiustamento della dose di combivir, a meno che il paziente non abbia insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2). Trimetoprim/sulfametossazolo (co-trimossazolo)/zidovudina: qualora venga richiesta la somministrazione concomitante con co-trimossazolo, si raccomanda che i pazienti siano monitorati clinicamente. Alte dosi di trimetoprim/sulfametossazolo per il trattamento della polmonite da pneumocystis jirovecii (pcp) e della toxoplasmosi non sono state studiate e devono essere evitate. Antifungini. Fluconazolo/lamivudina; poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato cliniconon e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Fluconazolo/zidovudina (400 mg una volta al giorno/200 mg tre volte al giorno): antimicobatterici. Rifampicina/lamivudina; dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento della dose. Rifampicina/zidovudina (600 mg una volta al giorno/200 mg tre volte algiorno): anticonvulsivanti. Fenobarbital/lamivudina; fenobarbital/zidovudina: dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento della dose. Fenitoina/lamivudina; fenitoina /zidovudina: monitoraggio delle concentrazioni di fenitoina. Acido valproico /lamivudina; acido valproico /zidovudina (250 mg o 500 mg tre volte al giorno/100 mg tre volte algiorno): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non è conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Antistaminici (antagonisti dei recettori h1dell'istamina). Ranitidina/lamivudina; non è necessario alcun aggiustamento della dose. Ranitidina/zidovudina: cimetidina/lamivudina; cimetidina/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Citotossici. Cladribina/lamivudina: pertanto, l'uso concomitante di lamivudina con cladribina non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Oppioidi. Metadone/lamivudina; metadone/zidovudina (da 30 a 90 mg una voltaal giorno/200 mg ogni 4 ore): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Aggiustamenti della dose di metadone sono improbabili nella maggior parte dei pazienti; talvolta puo' essere richiesta una ri-titolazione di metadone. Uricosurici. Probenecid/lamivudina; probenecid/zidovudina (500 mg quattro volte al giorno/2 mg/kg tre volte al giorno): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non è conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Varie. Sorbitolo soluzione (3,2 g, 10,2 g, 13,4 g)/ lamivudina: quando possibile, evitare la co-somministrazione cronica di combivir con medicinali contenenti sorbitolo o altri poli-alcoli ad azione osmotica o alcoli monosaccaridici (per esempio xilitolo, mannitolo, lactitolo, maltitolo). Prendere in considerazione un monitoraggio più frequente della carica virale dell'hiv-1 qualora la co-somministrazione cronica non possa essereevitata. Un peggioramento dell'anemia dovuta a ribavirina e' stato riportato quando zidovudina e' inclusa nel regime di trattamento dell'HIV, sebbene l'esatto meccanismo non sia ancora stato stabilito. L'uso concomitante di ribavirina con zidovudina non e' raccomandato a causa dell'aumentato rischio di anemia (vedere paragrafo 4.4). Si deve prendere in considerazione la sostituzione di zidovudina nel regime di combinazione ART se tale regime e' gia' stato intrapreso. Cio' potrebbe essere particolarmente importante nei pazienti con nota storia di anemia indotta da zidovudina. La terapia concomitante, in special modo la terapia acuta, con medicinali potenzialmente nefrotossici o mielosoppressivi (ad esempio pentamidina sistemica, dapsone, pirimetamina, co-trimossazolo, amfotericina, flucitosina, ganciclovir, interferone, vincristina, vinblastina e doxorubicina) puo' anche aumentare il rischio di reazioni avverse a zidovudina. Ove la terapia concomitante con Combivir ed uno qualsiasi di questi medicinali si renda necessaria, ulteriore cautela dovra' essere posta nel monitoraggio della funzionalita' renalee dei parametri ematologici e, se richiesto, la dose di uno o piu' farmaci deve essere ridotta. Dati limitati provenienti da studi clinici non indicano un aumento significativo del rischio di reazioni avverse a zidovudina con co-trimossazolo (vedere informazioni sulle interazioni sopra riportate relative a lamivudina e a co-trimossazolo), pentamidina per aerosol, pirimetamina e aciclovir alle dosi usate in profilassi.

EFFETTI INDESIDERATI

Sono state riportate reazioni avverse durante la terapia per la malattia da HIV con lamivudina e con zidovudina, da sole od in associazione. Per molte di esse non e' chiaro se siano correlate a lamivudina, a zidovudina, o all'ampia gamma di medicinali usati per il trattamento della malattia da HIV, oppure se siano dovute al decorso della malattia di base. Poiche' Combivir contiene lamivudina e zidovudina, ci si possono attendere reazioni avverse del tipo e della gravita' associate a ciascuno dei due composti. Non vi sono prove di tossicita' additiva a seguito della concomitante somministrazione dei due composti. Con l'usodi zidovudina sono stati riferiti casi di acidosi lattica, talvolta fatali, di solito associati a grave epatomegalia e steatosi epatica (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento con zidovudina e' stato associato alla perdita del grasso sottocutaneo che risulta piu' evidente nel viso, negli arti e nei glutei. I pazienti in trattamento con Combivir devono essere frequentemente esaminati e interrogati per i segni di lipoatrofia. Qualora si riscontri tale sviluppo, il trattamento con Combivir non deve essere continuato (vedere paragrafo 4.4). Durante la terapia antiretrovirale il peso e i livelli ematici dei lipidi e del glucosio possono aumentare (vedere paragrafo 4.4). In pazienti affetti da HIVcon deficienza immunitaria grave al momento dell'inizio della terapiaantiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati anche segnalati disturbi autoimmuni (come il morbo di Graves e l'epatite autoimmune) in un contesto di riattivazione immunitaria; tuttavia il tempo di insorgenza segnalato e' piu' variabile e questi eventi possono verificarsi molti mesi dopo l'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4). Casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattiada HIV in stadio avanzato e/o esposti per lungo tempo alla CART. La frequenza di tali casi e' sconosciuta (vedere paragrafo 4.4). Lamivudina: le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a < 1/10), non comune (da >=1/1000 a < 1/100), raro (da >=1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravita' decrescente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: neutropenia ed anemia (entrambe talvolta gravi), trombocitopenia; molto raro: aplasia eritrocitaria pura. Disturbi del metabolismo e della nutrizione Molto raro: acidosi lattica. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia; molto raro: neuropatia periferica (o parestesie). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, sintomatologia nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolori o crampi addominali, diarrea; raro: pancreatite, aumenti dell'amilasi sierica. Patologie epatobiliari. Non comune: aumenti transitori degli enzimi epatici (AST, ALT); raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, alopecia; raro: angioedema. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, disturbi muscolari; raro: rabdomiolisi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, malessere, febbre. Zidovudina: il profilo delle reazioni avverse appare simile sia negli adulti sia negli adolescenti. Le reazioni avverse piu' gravi includono anemia (chepuo' richiedere trasfusioni), neutropenia e leucopenia. Questi insorgono piu' frequentemente ai dosaggi maggiori (1200 - 1500 mg/die) ed inpazienti con malattia da HIV in fase avanzata (specialmente in caso di compromissione midollare antecedente al trattamento) e particolarmente in pazienti con numero di cellule CD4 inferiore a 100/mm^3 (vedere paragrafo 4.4). L'incidenza di neutropenia e' altresi' aumentata nei pazienti che presentano basse conte dei neutrofili, anemia o bassi livelli di vitamina B 12 al momento dell'inizio della terapia con zidovudina. Le reazioni avverse considerate almeno possibilmente correlate al trattamento sono elencate di seguito per organo, apparato/sistema e frequenza assoluta. Le frequenze sono definite come molto comune (>=1/10), comune (da >=1/100 a < 1/10), non comune (da >=1/1.000 a < 1/100), raro (da >=1/10.000 a <1/1.000), molto raro (<1/10.000). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine di gravita' decrescente. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, neutropenia e leucopenia; non comune: trombocitopenia e pancitopenia (con ipoplasia midollare); raro: aplasia eritrocitaria pura; molto raro: anemia aplastica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: acidosi lattica in assenza di ipossiemia, anoressia. Disturbi psichiatrici. Raro: ansia e depressione. Patologie delsistema nervoso. Molto comune: cefalea; comune: capogiri; raro: insonnia, parestesie, sonnolenza, perdita di concentrazione mentale, convulsioni. Patologie cardiache. Raro: cardiomiopatia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, dolori addominali e diarrea; non comune: flatulenza; raro: pigmentazione dellamucosa orale, disgeusia e dispepsia. Pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: innalzamento dei livelli ematici degli enzimi epatici e della bilirubina; raro: affezioni epatiche quali grave epatomegalia consteatosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash e prurito; raro: pigmentazione delle unghie e della pelle, orticaria e sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia; non comune: miopatia. Patologie renali e urinarie. Raro: pollachiuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malessere; non comune: febbre, algie diffuse e astenia; raro: brividi, dolore toracico e sindrome simil-influenzale. I dati disponibili relativi a studi controllati con placebo e condotti in aperto indicano che l'incidenza di nausea e di altri effetti indesiderati di frequente osservazione si riducono nel tempo durante le prime settimane di terapia con zidovudina.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza Come regola generale, quando si decide di usare un agente antiretrovirale per il trattamento dell'infezione da HIV nelle donne in gravidanza e di conseguenza per ridurre il rischio di trasmissione verticale dell'HIV al neonato, devono essere presi in considerazione i dati sull'impiego negli animali cosi' come l'esperienza clinica nelle donne in gravidanza. Nel caso specifico, l'impiego di zidovudina nelledonne in gravidanza con successivo trattamento dei bambini appena nati ha mostrato di ridurre la frequenza di trasmissione materno-fetale dell'HIV. Una grande quantita' di dati su donne in gravidanza trattate con lamivudina o zidovudina indicano che non vi e' alcuna tossicita' alivello di malformazioni (piu' di 3000 esiti di esposizioni dal primotrimestre di gravidanza di cui oltre 2000 esiti riguardavano esposizioni sia a lamivudina sia a zidovudina). Il rischio di malformazioni e'improbabile nell'uomo sulla base della menzionata grande quantita' didati. I principi attivi di Combivir possono inibire la replicazione del DNA cellulare e zidovudina ha dimostrato di essere cancerogena per via transplacentare in uno studio nell'animale (vedere paragrafo 5.3).La rilevanza clinica di queste osservazioni non e' conosciuta. Per lepazienti con infezione concomitante da epatite che vengono trattate con medicinali contenenti lamivudina come Combivir e che successivamente iniziano una gravidanza, deve essere presa in considerazione la possibilita' di una recidiva dell'epatite legata alla sospensione di lamivudina. Disfunzione mitocondriale : gli analoghi nucleosidici e nucleotidici sia in vivo che in vitro hanno dimostrato di causare un grado variabile di danno mitocondriale. Sono stati riportati casi di disfunzione mitocondriale in neonati HIV-negativi esposti agli analoghi nucleosidici in utero e/o dopo la nascita (vedere paragrafo 4.4). Allattamento Sia lamivudina che zidovudina sono escrete nel latte materno in concentrazioni simili a quelle ritrovate nel siero. Sulla base di piu' di 200 coppie madre/figlio in trattamento per l'HIV, le concentrazioni sieriche di lamivudina nei lattanti allattati al seno da madri in trattamento per l'HIV sono molto basse (meno del 4% delle concentrazioni sieriche materne) e progressivamente diminuiscono a livelli non rilevabili quando i lattanti allattati al seno raggiungono le 24 settimane di eta'. Non esistono dati disponibili sulla sicurezza di lamivudina quando somministrata a bambini di eta' inferiore a tre mesi. Dopo somministrazione di una singola dose di 200 mg di zidovudina a donne con infezione da HIV, la concentrazione media di zidovudina era simile nel lattematerno e nel siero. Si raccomanda che le madri con infezione da HIV non allattino al seno i loro bambini in nessun caso al fine di evitarela trasmissione dell'HIV. Fertilita' Ne' zidovudina ne' lamivudina hanno mostrato evidenza di compromissione della fertilita' negli studi nei ratti maschi e femmine. Non esistono dati sul loro effetto sulla fertilita' nella donna. Nell'uomo zidovudina non ha mostrato di interferire sul numero, sulla morfologia e sulla motilita' degli spermatozoi.

Codice: 034092027
Codice EAN:

Codice ATC: J05AR01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antivirali per uso sistemico
  • Antivirali ad azione diretta
  • Antivirali per il trattamento delle infezioni da hiv, assoc.
  • Zidovudina e lamivudina
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

24 MESI

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