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CRIXIVAN 180CPS 200MG FL Produttore: MSD ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

CRIXIVAN 200 MG CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per uso sistemico, inibitore della proteasi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni capsula rigida contiene indinavir solfato pari a 200 mg di indinavir.

ECCIPIENTI

Contenuto della capsula: lattosio anidro magnesio stearato. Costituenti della capsula: gelatina biossido di titanio (E171); inchiostro da stampa: indigotina (E132).

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato per il trattamento di pazienti adulti con infezione da HIV-1 in associazione con analoghi nucleosidici antiretrovirali.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Indinavir con o senza ritonavir non deve essere somministrato in concomitanza a medicinali con un basso indice terapeutico e che sono substrati del CYP3A4. L'inibizione del CYP3A4 da parte sia del farmaco che di ritonavir potrebbe determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali, causando potenzialmente reazioni serie o pericolose per la vita. Il medicinale con o senza ritonavir non deve essere somministrato in concomitanza con amiodarone, terfenadina, cisapride, astemizolo, quetiapina, alprazolam, triazolam, midazolam somministrato per via orale (per le precauzioni relative all'uso di midazolam somministrato per via parenterale), pimozide, derivati dell'ergot, simvastatina o lovastatina. L'associazione di rifampicina con il medicinale con o senza somministrazione concomitante di ritonavir a bassa dose e' controindicata. L'uso concomitante di indinavir con preparazioni erboristiche contenenti l'erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) e' controindicato. Inoltre indinavir con ritonavir non devono essere somministrati con alfuzosina, meperidina, piroxicam, propoxifene, bepridil, encainide, flecainide, propafenone, chinidina, acido fusidico, clozapina, clorazepato, diazepam, estazolam e flurazepam. Indinavir non deve essere somministrato con ritonavir a pazienti con patologia epatica in fase di scompenso poiche' ritonavir e' metabolizzato ed eliminato principalmente dal fegato. Quando il farmaco e' usato con ritonavir, si deve consultare il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di ritonavir per verificare ulteriori controindicazioni.

POSOLOGIA

Il farmaco deve essere somministrato da medici esperti nel trattamento dell'infezione da HIV. Sulla base degli attuali dati di farmacodinamica, indinavir deve essere usato in associazione con altri agenti antiretrovirali. Quando indinavir e' somministrato in monoterapia, emergono rapidamente virus resistenti. Posologia. La dose raccomandata di indinavir e' 800 mg per os ogni 8 ore. Dati derivanti da studi pubblicatisuggeriscono che il medicinale da 400 mg in associazione con ritonavir 100 mg, entrambi somministrati per os due volte al giorno, puo' essere un regime di dosaggio alternativo. Il suggerimento si basa su un numero limitato di dati pubblicati. Qualora si somministri in concomitanza itraconazolo o ketoconazolo deve essere considerata una riduzione della dose di indinavir a 600 mg ogni 8 ore. Popolazioni speciali. Compromissione epatica. In pazienti con compromissione epatica lieve-moderata dovuta a cirrosi, la dose di indinavir deve essere ridotta a 600 mg ogni 8 ore. Questa raccomandazione e' basata su dati limitati di farmacocinetica. I pazienti con compromissione epatica grave non sono stati studiati; di conseguenza, non e' possibile formulare raccomandazioni per la dose. Compromissione renale. Non e' stata studiata la sicurezza in pazienti con compromissione renale; tuttavia, meno del 20% di indinavir viene escreto nelle urine come medicinale immodificato o come metaboliti. Popolazione pediatrica. La sicurezza e l'efficacia del medicinale in bambini di eta' inferiore a 4 anni non sono state stabilite. Modo di somministrazione. Le capsule rigide devono essere ingerite intere. Dal momento che il medicinale deve essere assunto ad intervallidi 8 ore, e' opportuno stabilire uno schema di somministrazione conveniente per il paziente. Per un assorbimento ottimale del medicinale, il farmaco deve essere somministrato a digiuno, con acqua, 1 ora prima o 2 ore dopo i pasti. In alternativa, il medicinale puo' essere somministrato con un pasto leggero a basso contenuto di grassi. Il farmaco puo' essere somministrato con o senza alimenti qualora si somministri in concomitanza con ritonavir. Per assicurare una adeguata idratazione,si raccomanda che nell'arco delle 24 ore gli adulti bevano almeno 1,5litri di liquidi.

CONSERVAZIONE

Conservare nel flacone originale. Tenere il flacone ben chiuso per proteggerlo dall'umidita'.

AVVERTENZE

Nefrolitiasi e nefrite tubulointerstiziale. In corso di terapia con indinavir si e' verificata nefrolitiasi in pazienti adulti con una frequenza cumulativa del 12,4% (range tra i singoli studi: da 4,7% a 34,4%). La frequenza cumulativa di eventi di nefrolitiasi aumenta con l'aumentare della esposizione al medicinale; tuttavia, il rischio nel temporimane relativamente costante. In alcuni casi la nefrolitiasi si e' accompagnata ad alterazione della funzionalita' renale o insufficienza renale acuta; nella maggior parte di questi casi l'alterazione della funzionalita' renale e l'insufficienza renale acuta sono regredite. Se si manifestano segni e sintomi di nefrolitiasi, quali dolore al fiancocon o senza ematuria (anche ematuria microscopica), si puo' prendere in considerazione l'interruzione temporanea della terapia (ad es., 1-3giorni) durante la fase acuta dell'episodio di nefrolitiasi o la sospensione della terapia. Gli esami possono consistere in analisi delle urine, BUN e creatinina sierici, e ultrasonografia dei reni e della vescica. Si raccomanda un adeguato apporto idrico in tutti i pazienti in trattamento con indinavir. Nei pazienti con uno o piu' episodi di nefrolitiasi, la gestione medica deve comprendere una adeguata idratazionee puo' includere l'interruzione temporanea della terapia (ad esempio,da 1 a 3 giorni) durante l'episodio acuto di nefrolitiasi o la sospensione della terapia. Sono stati osservati casi di nefrite interstiziale con calcificazione midollare ed atrofia corticale in pazienti con leucocituria grave asintomatica (>100 cellule/campo ad alta risoluzione). Deve essere preso in considerazione lo screening urinario dei pazienti ad alto rischio. In presenza di leucocituria grave persistente puo'essere necessario eseguire ulteriori indagini. Interazioni con medicinali. Indinavir deve essere usato con cautela con altri medicinali chesiano potenti induttori del CYP3A4. La somministrazione concomitante puo' determinare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di indinavir e, di conseguenza, aumentare il rischio di un livello sub-ottimale di medicinale e facilitare lo sviluppo di resistenza. In caso di somministrazione concomitante di indinavir con ritonavir, la relativa interazione puo' risultare aumentata. Si deve consultare anche la scheda tecnica del produttore di ritonavir per informazioni sulle potenziali interazioni. Atazanavir e indinavir sono associati con iperbilirubinemia indiretta (non coniugata) a causa dell'inibizione della UDP-glucuronosiltransferasi (UGT). Combinazioni di atazanavir con o senza ritonavir e il medicinale non sono state studiate e la somministrazione concomitante di questi prodotti medicinali non e' raccomandata a causa del rischio di peggioramento di queste reazioni avverse. L'uso concomitante di indinavir con lovastatina o simvastatina non e' raccomandato per l'aumentato rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi. In base airisultati di uno studio di interazione lopinavir/ritonavir, non e' raccomandata la somministrazione contemporanea di rosuvastatina ed inibitori della proteasi. Si deve inoltre usare cautela se indinavir e' usato in associazione con atorvastatina. Non e' nota l'interazione di indinavir o indinavir/ritonavir con pravastatina o fluvastatina. Si prevede che la somministrazione contemporanea del medicinale con il sildenafil, tadalafil e vardenafil (inibitori della PDE5) aumenti sostanzialmente le concentrazioni plasmatiche di questi composti e puo' risultarein un aumento degli eventi indesiderati associati agli inibitori della PDE5 che comprendono ipotensione arteriosa, alterazioni della vista e priapismo. Trasmissione dell'HIV. Sebbene una efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale ha dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puo'essere escluso. Si devono prendere precauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali. Anemia emolitica acuta. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica acuta, alcuni dei quali gravi e rapidamente progressivi. Una volta fatta la diagnosi, devono essere messe in atto le opportune misure terapeutiche per il trattamento dell'anemia emolitica, che possono anche comprendere la sospensione di indinavir. Peso e parametri metabolici. Durante la terapia antiretrovirale si puo' verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio. Tali cambiamenti potrebbero in parte essere correlati al controllo della malattia e allo stile di vita. Per i lipidi, in alcuni casi vi e' evidenza di un effetto del trattamento, mentre per l'aumento di peso non esiste un'evidenza forte che lo correlia un trattamento particolare. Per il monitoraggio dei livelli dei lipidi ematici e del glucosio si fa riferimento alle linee guida stabilite per il trattamento dell'HIV. I disturbi del metabolismo lipidico devono essere gestiti in maniera clinicamente appropriata. Epatopatie. Lasicurezza e l'efficacia di indinavir nei pazienti con significative patologie epatiche di base non sono state dimostrate. Il rischio di reazioni avverse gravi e potenzialmente fatali a carico del fegato e' aumentato nei pazienti con epatite cronica B o C trattati con terapia antiretrovirale di associazione. In caso di terapia antivirale concomitante per epatite B o C, fare riferimento alle informazioni del caso contenute nelle schede tecniche dei relativi medicinali. Nel corso della terapia antiretrovirale di associazione la frequenza di alterazioni della funzionalita' epatica nei pazienti con disfunzioni epatiche preesistenti, inclusa l'epatite cronica attiva, e' aumentata e deve essere sottoposta a monitoraggio secondo le procedure standard. In presenza di segni di deterioramento dell'epatopatia in questi pazienti, si deve prendere in considerazione la sospensione o l'interruzione del trattamento. E' stato osservato un aumento dell'incidenza di nefrolitiasi nei pazienti con epatopatie al basale trattati con indinavir. Sindrome da riattivazione immunitaria In pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione ( Combination AntiRetroviral Therapy , CART), puo'insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residuali e causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi. Tipicamente, tali reazioni sono state osservate entro le primissime settimane o mesi dall'inizio della CART. Esempi rilevanti di cio' sono le retiniti da citomegalovirus, le infezioni micobatteriche generalizzate e/o focali e la polmonite da Pneumocystis carinii. Qualsiasi sintomo infiammatorio deve essere valutato e deve essere instaurato un trattamento, se necessario.

INTERAZIONI

Il metabolismo di indinavir e' mediato dall'enzima CYP3A4 del citocromo P450. Quindi, altre sostanze che condividono questa via metabolica o modificano l'attivita' del CYP3A4 possono influenzare la farmacocinetica di indinavir. Similmente, indinavir potrebbe modificare anche la farmacocinetica di altre sostanze che condividono questa via metabolica. Indinavir boosterizzato (indinavir con ritonavir) puo' avere effetti farmacocinetici aggiuntivi sulle sostanze che condividono la via metabolica CYP3A4 poiche' sia ritonavir che indinavir inibiscono l'enzimaCYP3A4 del citocromo P450. Indinavir con o senza ritonavir non deve essere somministrato in concomitanza a medicinali con un basso indice terapeutico e che sono substrati del CYP3A4. L'inibizione del CYP3A4 daparte sia del medicinale che di ritonavir potrebbe determinare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali, causando potenzialmente reazioni serie o pericolose per la vita. Il medicinale con o senza ritonavir non deve essere somministrato in concomitanza conamiodarone, terfenadina, cisapride, astemizolo, quetiapina, alprazolam, triazolam, midazolam somministrato per via orale (per le precauzioni relative all'uso di midazolam somministrato per via parenterale), pimozide, derivati dell'ergot, simvastatina o lovastatina. Inoltre indinavir con ritonavir non devono essere somministrati con alfuzosina, meperidina, piroxicam, propoxifene, bepridil, encainide, flecainide, propafenone, chinidina, acido fusidico, clozapina, clorazepato, diazepam, estazolam e flurazepam. L'uso concomitante di indinavir con rifampicina o preparazioni erboristiche contenenti l'erba di S. Giovanni (Hypericum perforatum) e' controindicato. Anti-infettivi. Antiretrovirali. Nrti. Didanosina formulazione con buffer: indinavir e formulazioni di didanosina contenenti buffer devono essere somministrati ad almeno un'ora di distanza l'uno dall'altra, a stomaco vuoto. Didanosina a rivestimento enterico 400 mg sd (indinavir 800 mg sd): possono essere somministrati senza alcuna restrizione relativamente al tempo di somministrazione e agli alimenti. Stavudina 40 mg bid (indinavir 800 mg tid); zidovudina 200 mg tid (indinavir 1.000 mg tid); zidovudina/lamivudina 200/150 mg tid (indinavir 800 mg tid): indinavir e nrti possono essere co-somministrati senza aggiustamenti della dose. Nnrti. Delavirdina 400 mgtid (indinavir 600 mg tid); delavirdina 400 mg tid indinavir 400 mg tid: deve essere considerata una riduzione della dose del medicinale a 400-600 mg ogni 8 ore. Efavirenz 600 mg qd (indinavir 1.000 mg tid); efavirenz 200 mg qd (indinavir 800 mg tid): non possono essere fornite raccomandazioni specifiche sulla dose. Nevirapina 200 mg bid (indinavir 800 mg tid): deve essere considerato un aumento della dose di indinavir a 1.000 mg ogni 8 ore quando somministrato con nevirapina. Ip. Amprenavir 1.200 mg bid (indinavir 1.200 mg bid): per questa associazionenon sono stati stabiliti dei dosaggi appropriati rispetto a sicurezzaed efficacia. Atazanavir: la combinazione di atazanavir con o senza ritonavir e il medicinale non è raccomandata a causa di un aumento del rischio di iperbilirubinemia. Ritonavir 100 mg bid (indinavir 800 mg bid); ritonavir 200 mg bid (indinavir 800 mg bid); ritonavir 400 mg bid(indinavir 800 mg bid); ritonavir 400 mg bid (indinavir 400 mg bid); ritonavir 100 mg bid (indinavir 400 mg bid): per questa associazione non sono stati stabiliti dei dosaggi appropriati rispetto a sicurezza ed efficacia. Dati clinici preliminari suggeriscono che il medicinale 400 mg in associazione con ritonavir 100 mg, entrambi somministrati duevolte al giorno per via orale, possono essere un regime di dosaggio alternativo. Un dosaggio boosterizzato indinavir 800 mg/ritonavir 100 mg due volte al giorno porta ad un aumento del rischio di eventi avversi. Saquinavir 600 mg sd (formulazione capsule hard gel) (indinavir 800mg tid); saquinavir 800 mg sd (formulazione capsule soft gel) (indinavir 800 mg tid); saquinavir 1.200 mg sd (formulazione capsule soft gel) (indinavir 800 mg tid): per questa associazione non sono stati stabiliti dei dosaggi appropriati rispetto a sicurezza ed efficacia. Antibiotici. Sulfametossazolo/ trimetoprim 800 mg/160 mg bid (indinavir 400 mg qid): indinavir e sulfametossazolo/ trimetoprim possono essere co-somministrati senza aggiustamento della dose. Antifungini. Fluconazolo 400 mg qd (indinavir 1.000 mg tid): indinavir e fluconazolo possono essere cosomministrati senza aggiustamento della dose. Itraconazolo 200 mg bid (indinavir 600 mg tid): con la somministrazione contemporanea di itraconazolo è raccomandata una riduzione della dose del medicinale a 600 mg ogni 8 ore. Ketoconazolo 400 mg qd (indinavir 600 mg tid); ketoconazolo 400 mg qd (indinavir 400 mg tid): deve essere presa in considerazione una riduzione della dose del medicinale a 600 mg ogni 8 ore. Antimicobatterici. Isoniazide 300 mg qd (indinavir 800 mg tid): indinavir e isoniazide possono essere cosomministrati senza aggiustamento della dose. Rifabutina 300 mg qd (indinavir 800 mg tid); rifabutina 150 mg qd (indinavir 800 mg tid): la riduzione della dose di rifabutina e l'aumento della dose del medicinale non è stata confermata in studi clinici. Pertanto la somministrazione concomitante non è raccomandata.Qualora si abbia bisogno di un trattamento con rifabutina si devono ricercare medicinali alternativi per il trattamento della infezione da hiv. Rifampicina 600 mg qd (indinavir 800 mg tid): l'uso di rifampicina con indinavir è controindicato. Analgesici. Metadone 20-60 mg qd (indinavir 800 mg tid): indinavir e metadone possono essere cosomministrati senza aggiustamento della dose. Antiaritmici. Chinidina 200 mg sd (indinavir 400 mg sd): si deve prestare attenzione ed è raccomandato ilmonitoraggio della concentrazione terapeutica della chinidina quando è somministrata con il medicinale. È controindicato l'uso di indinavir/ritonavir con chinidina. Antiasmatico. Teofillina 250 mg sd (indinavir 800 mg tid): indinavir e teofillina possono essere co-somministrati senza aggiustamento della dose. Anticoagulante. Warfarin: può essere necessario un aggiustamento della dose di warfarin. Anticonvulsivanti. Carbamazepina, fenobarbital, fenitoina: quando questi medicinali sono somministrati con indinavir si raccomanda un attento monitoraggio degli effetti terapeutici e degli effetti avversi. Antidepressivi. Venlafaxina 50 mg tid (indinavir 800 mg sd): il significato clinico di questainterazione non è noto. Antipsicotici. Quetiapina: la somministrazione concomitante di indinavir e quetiapina può aumentare le concentrazioni plasmatiche di quetiapina con conseguente tossicità correlata alla quetiapina, compreso il coma.

EFFETTI INDESIDERATI

In un'analisi derivante da diversi studi clinici controllati la nefrolitiasi si e' verificata in circa il 10% dei pazienti trattati con i dosaggi del medicinale raccomandati (non boosterizzati). Le reazioni cliniche avverse segnalate dai ricercatori come possibilmente, probabilmente o sicuramente correlate al farmaco, verificatesi in una percentuale >= 5% dei pazienti trattati con il medicinale in monoterapia o in combinazione con NRTI (n = 309) per 24 settimane sono elencate di seguito. Molte di queste reazioni avverse sono state anche identificate come una condizione comune preesistente o di frequente osservazione clinica in questa popolazione di pazienti. Queste reazioni avverse sono state: nausea (35,3%), cefalea (25,2%), diarrea (24,6%), astenia/affaticamento (24,3%), eruzione cutanea (19,1%), disgeusia (19,1%), secchezza della cute (16,2%), dolore addominale (14,6%), vomito (11,0%), capogiro (10,7%). Fatta eccezione per secchezza della cute, eruzione cutanea e disgeusia, l'incidenza di reazioni cliniche avverse e' stata simile o piu' elevata tra i pazienti del gruppo di controllo trattati con analoghi nucleosidici antiretrovirali rispetto ai pazienti trattati con il farmaco in monoterapia o in combinazione con NRTI. Questo profilo disicurezza complessivo e' rimasto simile nei 107 pazienti trattati conil medicinale in monoterapia o in combinazione con NRTI fino a 48 settimane. Reazioni avverse, che includono la nefrolitiasi, possono comportare l'interruzione del trattamento. In studi clinici controllati condotti in tutto il mondo, indinavir e' stato somministrato da solo o inassociazione con altri agenti antiretrovirali (zidovudina, didanosina, stavudina e/o lamivudina) a circa 2.000 pazienti, la maggior parte dei quali erano soggetti adulti di sesso maschile (15% donne) e di razza caucasica. Indinavir non ha alterato il tipo, la frequenza o la gravita' delle principali reazioni avverse conosciute associate all'uso della zidovudina, della didanosina o della lamivudina. Sono state segnalate le seguenti reazioni avverse durante gli studi clinici negli adulti e/o l'uso postmarketing del medicinale in monoterapia e/o del farmaco con terapia antiretrovirale di combinazione (CART). Molto comune (>=1/10); Comune (>=1/100, <1/10); Non comune (>=1/1.000, <1/100); Rari (>=1/10.000, <1/1.000); Molto rari (<1/10.000); Non nota (la frequenzanon puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Reazioni avverse sono state segnalate anche durante l'esperienza post-marketing.Le incidenze non possono essere determinate in quanto si tratta di segnalazioni spontanee. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: aumenti dell'mcv, diminuzione dei neutrofili; non nota: aumento del sanguinamento spontaneo in pazienti con emofilia, anemia inclusa anemia emolitica acuta, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anafilattoidi. Disturbi del metabolismo e dellanutrizione. Non nota: diabete mellito di nuova insorgenza o iperglicemia, o riacutizzazione di diabete mellito preesistente, ipertrigliceridemia, ipercolesterolemia. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea, capogiro; comune: insonnia, ipoestesia, parestesia; non nota: parestesia orale. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea, vomito, diarrea, dispepsia; comune: flatulenza, secchezza della bocca, rigurgito acido; non nota: epatite, incluse segnalazioni di insufficienza epatica, pancreatite. Patologie epatobiliari. Molto comune: iperbilirubinemia asintomatica isolata, aumenti di alt e ast; non nota: alterazioni della funzionalità epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea, secchezza della cute; comune: prurito; non nota: eruzione cutanea incluso eritema multiforme e sindrome di stevens-johnson, vasculite da ipersensibilità, alopecia, iperpigmentazione, orticaria, unghie delle dita dei piedi incarnite e/o paronichia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia; non nota: miosite, rabdomiolisi, aumento della cpk, osteonecrosi, periartrite. Patologie renali e urinarie. Molto comune: ematuria, proteinuria, cristalluria; comune: nefrolitiasi, disuria; non nota: nefrolitiasi, in alcuni casi con insufficienza renale o insufficienza renale acuta, pielonefrite, nefrite interstiziale, talvolta associata a presenza di depositi di cristalli di indinavir. In alcuni pazienti, la risoluzione della nefrite interstiziale non si è verificata a seguito di interruzione della terapia con indinavir, insufficienza renale, scompenso renale, leucocituria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: astenia/affaticamento, disgeusia, dolore addominale. Parametri metabolici. Durante la terapia antiretrovirale il peso e i livelli ematici dei lipidi e del glucosio possono aumentare. Nei pazienti con HIV e immunodeficienza grave all'inizio della terapia antiretrovirale di associazione (CART) puo' verificarsi una reazione infiammatoria alle infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l'epatite autoimmune); tuttavia il tempo di insorgenza registrato e' piu' variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l'inizio del trattamento. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Nefrolitiasi.E' stata segnalata nefrolitiasi, incluso dolore al fianco con o senzaematuria (inclusa ematuria microscopica), in circa il 10% (252/2.577)dei pazienti trattati con il medicinale in studi clinici alla dose raccomandata rispetto al 2,2% nei bracci di controllo. In generale, questi eventi non sono stati associati a disfunzione renale e si sono risolti con l'idratazione e l'interruzione temporanea della terapia (ad es. 1 - 3 giorni). Iperbilirubinemia. Iperbilirubinemia asintomatica isolata (bilirubina totale >= 2,5 mg/dL, 43 mcmol/L), segnalata principalmente come aumento della bilirubina indiretta e raramente associata con aumenti di ALT e AST, o fosfatasi alcalina, si e' verificata in circa il 14% dei pazienti trattati con il farmaco da solo o in associazione con altri medicinali antiretrovirali. La maggior parte dei pazienti ha continuato il trattamento con il medicinale senza riduzione della dose e i valori della bilirubina sono diminuiti gradualmente verso il basale. La iperbilirubinemia si e' verificata piu' di frequente a dosaggi superiori a 2,4 g/die rispetto a dosaggi inferiori a 2,4 g/die. Popolazione pediatrica. Negli studi clinici in pazienti pediatrici (di eta' >=3 anni), il profilo delle reazioni avverse e' stato simile a quello dei pazienti adulti tranne che per una maggiore frequenza di nefrolitiasi del 29% (20/70) nei pazienti pediatrici che sono stati trattaticon il farmaco.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Non vi sono studi adeguati e ben controllati nelle pazienti in gravidanza. Indinavir deve essere usato durante la gravidanza solo se i potenziali benefici giustificano il rischio potenziale per il feto. Dato che in un piccolo studio su donne in gravidanza con infezione da HIV sono state osservate esposizioni ad indinavir sostanzialmente inferiori prima del parto e che i dati in questa popolazione di pazienti sono limitati, l'uso di indinavir non e' raccomandato nelle pazienti in gravidanza con infezione da HIV. Durante il trattamento con indinavir nel 14% dei pazienti si e' manifestata iperbilirubinemia, soprattutto come elevata bilirubina indiretta. Poiche' non e' noto se indinavir esacerbera' l'iperbilirubinemia fisiologica nei neonati, e' necessaria un'accurata valutazione dell'opportunita' di usare indinavir in donne in gravidanza al momento del parto. La somministrazione di indinavir a neonati di scimmia Rhesus ha causato un lieve aumento dell'iperbilirubinemia fisiologica transitoria, osservata in questa specie dopola nascita. La somministrazione di indinavir a scimmie Rhesus duranteil terzo trimestre di gravidanza non ha causato nei neonati un simileaumento; comunque, si e' verificato un passaggio di indinavir, sia pur limitato, attraverso la placenta. Allattamento. Si raccomanda che unneonato non venga in nessun caso allattato dalla madre con infezione da HIV, al fine di evitare la trasmissione del virus. Non e' noto se indinavir e' escreto nel latte umano. Le madri devono essere informate che, durante il trattamento, l'allattamento deve essere sospeso. Fertilita'. Non ci sono dati disponibili sugli effetti potenziali del trattamento con il medicinale sulla fertilita' di uomini o donne.

Codice: 030644037
Codice EAN:

Codice ATC: J05AE02
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antivirali per uso sistemico
  • Antivirali ad azione diretta
  • Inibitori delle proteasi
  • Indinavir
Temperatura di conservazione: al riparo dall'umidita'
Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

CAPSULE RIGIDE

36 MESI

FLACONE