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DESFERAL 10FL 500MG/5ML+10F5ML Produttore: NOVARTIS FARMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

DESFERAL 500 MG/5 ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agente chelante.

PRINCIPI ATTIVI

Desferal 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile, unflacone in vetro chiaro da 7,5 ml con chiusura a tappo perforabile ingomma contiene: deferoxamina mesilato 500 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Una fiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili 5 ml.

INDICAZIONI

Uso terapeutico, trattamento monoterapico di chelazione del ferro in caso di accumulo cronico di ferro, come: emosiderosi trasfusionale, specialmente nella talassemia maggiore, altre anemie congenite, anemia sideroblastica, anemia emolitica autoimmune; emocromatosi idiopatica (primaria) in pazienti nei quali malattie concomitanti (per es. grave anemia, malattie cardiache, ipoproteinemia) impediscono la flebotomia; accumulo di ferro associato a porfiria cutanea tarda in pazienti non ingrado di tollerare la flebotomia. Trattamento dell'intossicazione marziale acuta. Trattamento dell'accumulo cronico di alluminio in pazienti con insufficienza renale terminale (in dialisi di mantenimento) con:malattie ossee correlate ad alluminio e/o encefalopatia dialitica e/oanemia riferita ad alluminio. Uso diagnostico: per la diagnosi di accumulo di ferro o alluminio.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, tranne quando sia fattibile una desensibilizzazione che renda possibile il trattamento.

POSOLOGIA

Posologia, trattamento dell'accumulo cronico di ferro: in caso di pazienti ben controllati con accumulo di ferro non complicato da effetti tossici, lo scopo principale della terapia chelante e' quello di mantenere un equilibrio tra ferro introdotto e ferro eliminato allo scopo di prevenire il danno da emosiderosi. In caso di pazienti con accumulo di ferro grave, lo scopo e' quello di raggiungere un bilancio negativodel ferro per ridurre gli aumentati depositi di ferro e ridurne gli effetti tossici. Bambini e adulti: si deve iniziare la terapia con Desferal dopo le prime 10-20 trasfusioni di sangue o quando si evidenzia, con il monitoraggio clinico, la presenza di un sovraccarico cronico diferro (es. ferritina sierica >1.000 ng/ml). Un sovraccarico di ferro o dosi eccessive di Desferal potrebbero determinare un ritardo nella crescita. Nel caso in cui la chelazione sia iniziata in pazienti al di sotto dei 3 anni di eta', e' necessario monitorare attentamente la crescita del bambino e la dose media giornaliera non deve superare i 40 mg/kg (vedere paragrafo 4.4). Il dosaggio ed il modo di somministrazione devono essere determinati individualmente e, nel corso della terapia, adattati in base all'entita' del carico personale di ferro. Si deve impiegare la dose minima efficace. Per valutare la risposta alla terapia chelante si dovrebbe controllare l'escrezione urinaria del ferro nelle 24 ore all'inizio giornalmente e stabilire la risposta a dosi crescenti di Desferal. Una volta stabilita la giusta dose, l'escrezione urinaria del ferro puo' essere determinata ad intervalli di qualche settimana. Alternativamente, il dosaggio medio giornaliero puo' essere aggiustato a seconda dei livelli di ferritina allo scopo di mantenere l'indice terapeutico inferiore a 0,025 (cioe' il rapporto fra la dose giornaliera media, in mg/kg, di Desferal e il livello di ferritina sierica, in mcg/l, deve essere inferiore a 0,025). L'indice terapeutico e' un valido strumento nella protezione del paziente dall'eccesso di chelazione, ma non deve sostituire un attento monitoraggio clinico. La dosegiornaliera media di Desferal e' generalmente compresa tra 20 e 60 mg/kg. In genere, pazienti con livelli di ferritina sierica inferiori a 2.000 ng/ml necessitano di circa 25 mg/kg/die. Pazienti con livelli diferritina sierica fra 2.000 e 3.000 ng/ml necessitano di circa 35 mg/kg/die. Pazienti con livelli di ferritina sierica superiori possono richiedere fino a 55 mg/kg/die. Non e' consigliato superare regolarmenteuna dose giornaliera media di 50 mg/kg/die, eccetto quando sia necessaria una chelazione molto intensa in pazienti che hanno completato la crescita. Nel caso in cui i livelli di ferritina scendano al di sotto di 1.000 ng/ml, aumenta il rischio di tossicita' da Desferal. E' importante monitorare con particolare attenzione questi pazienti e prenderein considerazione la possibilita' di ridurre la dose totale settimanale. Le dosi qui considerate corrispondono alle dosi medie giornaliere.Poiche' molti pazienti assumono Desferal meno di 7 giorni per settimana, la dose reale per ogni infusione di solito differisce da quella giornaliera media (per es. se e' necessaria una dose giornaliera media di 40 mg/kg/die e il paziente utilizza la pompa per 5 notti la settimana, ogni infusione deve contenere 56 mg/kg). E' stato osservato che unaregolare chelazione con Desferal migliora l'attesa di vita nei pazienti con talassemia. Infusione sottocutanea lenta: l'infusione sottocutanea lenta, effettuata utilizzando una pompa portatile leggera per 8-12ore, e' ritenuta efficace e adatta specialmente per i pazienti ambulatoriali, ma puo' essere utilizzata anche per un periodo di 24 ore. Desferal deve essere di norma somministrato con la pompa per 5-7 volte per settimana. Desferal non e' formulato per essere somministrato in bolo per via sottocutanea. Pazienti anziani (65 anni di eta' e superiore): gli studi clinici con Desferal non hanno incluso un numero sufficiente di pazienti di eta' pari e superiore a 65 anni per determinare se rispondano in modo differente rispetto ai pazienti piu' giovani. In generale, la dose per un paziente anziano deve essere scelta con attenzione, di solito iniziando con la dose al limite inferiore dell'intervallo consigliato, considerando la maggior frequenza di riduzione della funzionalita' epatica, renale o cardiaca e di malattie concomitanti o altre terapie (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Compromissione della funzionalita' epatica: non sono stati condotti studi in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica. Infusione endovenosa nel corso di trasfusioni: la disponibilita' di un accesso endovenoso durante una trasfusione di sangue, rende possibile la somministrazione di un'infusione endovenosa, per esempio per i pazienti che presentano una scarsa accettabilita' e/o non tollerano l'infusione sottocutanea. La soluzione di Desferal non deve essere introdotta direttamente nella sacca del sangue, ma puo' essere aggiunta mediante l'utilizzo di un adattatore a "Y" posto vicino al sito di iniezione endovenosa. Per la somministrazione di Desferal si dovrebbe utilizzare la pompa usuale. A causa del limitato quantitativo di farmaco che puo' essere somministrato mediante infusione endovenosa durante una trasfusione di sangue, il beneficio clinico di questa modalita' di somministrazione e' limitato. I pazienti e il personale paramedico devono essere informati di non accelerare l'infusione, poiche' un bolo endovenoso di Desferal puo' provocare collasso circolatorio (vedere paragrafo 4.4). Infusione endovenosa continua: in caso di terapia chelante intensiva puo' essere utilizzato un sistema di impianto endovenoso. L'infusione endovenosa continua e' indicata in pazienti che non sono in grado di continuare l'infusione sottocutanea ed in quelli con problemi cardiaci secondari ad accumulo di ferro. La dose di Desferal dipende dal grado di accumulo di ferro del paziente. Quando sia richiesta una intensa chelazione (e.v.) si deve misurare regolarmente l'escrezione urinaria del ferro nelle 24 ore e correggere la dose di conseguenza. In caso di lavaggio della linea, si deve evitare un'improvvisa infusione di Desferal rimasto nello spazio morto della linea, per la possibile insorgenza di un collasso circolatorio (vedere paragrafo 4.4). Somministrazione intramuscolare: poiche' e' piu' efficace l'infusione sottocutanea, si deve utilizzare la somministrazione per via intramuscolare solo nel caso in cui la prima non sia fattibile. Qualunque sia la via di somministrazione scelta, la dose di mantenimento individuale dipendera' dal tasso di escrezione del ferro del singolo paziente. Uso contemporaneo di vitamina C: i pazienti con accumulo di ferro sviluppano generalmente una deficienza di vitamina C, probabilmente perche' il ferro ossida la vitamina.

CONSERVAZIONE

Non conservare i flaconi di polvere per soluzione iniettabile a temperatura superiore a 25 gradi C. Per le condizioni di conservazione dopola ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Infusione endovenosa rapida: un'infusione endovenosa rapida puo' provocare ipotensione e shock (es. arrossamenti, tachicardia, collasso circolatorio e orticaria). Compromissione della vista e dell'udito: alte dosi di Desferal, specialmente in pazienti con bassi livelli di ferritina sierica, possono causare disturbi della visione e dell'udito (vedere paragrafo 4.8). Pazienti con insufficienza renale in dialisi di mantenimento e con bassi livelli di ferritina possono essere particolarmente predisposti a reazioni secondarie, dato che sono stati riportati disturbi della visione dopo una singola dose di Desferal. Il rischio dieffetti secondari e' ridotto quando si utilizzi una terapia a basse dosi. Se si verificano disturbi della visione o dell'udito occorre sospendere immediatamente il trattamento con Desferal. Le variazioni indotte da Desferal sono di norma reversibili in caso di identificazione precoce. Il trattamento con Desferal puo' essere ripreso successivamentea dosi ridotte, ma e' necessario uno stretto controllo oftalmologico e/o audiologico. Si raccomanda di effettuare esami oftalmologici e audiologici specialistici prima di iniziare un trattamento con Desferal, e successivamente a intervalli regolari (ogni 3 mesi), soprattutto se i livelli di ferritina sono bassi. In pazienti talassemici, il rischiodi anormalita' audiometriche puo' essere ridotto mantenendo il rapporto fra dose giornaliera media di Desferal (in mg/kg) e i livelli di ferritina sierica (in mcg/l), al di sotto di 0,025. Compromissione dellafunzionalita' renale: nei pazienti con normale funzionalita' renale con accumulo di ferro la meta' circa del complesso Desferal-metallo e' eliminata per via renale. In caso di grave insufficienza renale, occorre quindi procedere con cautela. I complessi di deferoxamina con ferroed alluminio sono dializzabili per cui, in pazienti con insufficienzarenale, la loro eliminazione puo' essere aumentata con la dialisi. Sono stati riportati casi isolati di insufficienza renale acuta (vedere paragrafo 4.8). Si deve considerare il monitoraggio dei pazienti per evidenziare eventuali variazioni nella funzione renale (es. aumento della creatinina sierica). Popolazione pediatrica: ritardo della crescita: pazienti trattati con alte dosi di Desferal e con bassi livelli di ferritina sierica o pazienti in giovane eta' (inferiore ai 3 anni all'inizio della terapia) sono stati associati con un ritardo della crescita (vedere paragrafo 4.2). Il ritardo della crescita, se associato con dosi eccessive di Desferal, deve essere ben distinto da quello causatodall'accumulo di ferro. Quello dovuto a Desferal e' raro quando le dosi siano mantenute sotto i 40 mg/kg. Se il ritardo nella crescita e' associato a dosi superiori a questo valore, la riduzione della dose puo' portare ad una normale velocita' di crescita, che, comunque, non permette il raggiungimento dell'altezza prevista da adulto. I pazienti ineta' pediatrica in trattamento con Desferal devono essere controllatiogni 3 mesi per verificare il peso corporeo e la crescita staturale. Sindrome da distress respiratorio acuto: in pazienti con intossicazione marziale acuta e anche nei talassemici, in seguito a trattamento condosi e.v. eccessivamente alte di Desferal, e' stata descritta una sindrome da distress respiratorio acuto. Non si devono quindi superare ledosi giornaliere raccomandate. Infezioni: si e' notato che, in pazienti con accumulo patologico di ferro, Desferal aumenta la predisposizione alle infezioni, per es. con Yersinia enterocolitica e Yersinia pseudotuberculosis. Se un paziente in terapia con Desferal presenta febbree enterite/enterocolite acuta, dolore addominale diffuso o faringite,occorre sospendere temporaneamente il trattamento, effettuare idonei tests batteriologici ed istituire subito un'adatta terapia antibiotica. Dopo la scomparsa dell'infezione si puo' riprendere il trattamento con Desferal. In pazienti in terapia con Desferal per accumulo di alluminio e/o ferro sono stati segnalati raramente casi di zigomicosi, alcuni con esito fatale. Se si manifesta qualche segno o sintomo sospetto,il trattamento con Desferal deve essere interrotto, si devono eseguire tests micologici e istituire immediatamente un'idonea terapia. La zigomicosi puo' verificarsi anche in pazienti non in trattamento con Desferal; cio' indica che altri fattori (quali dialisi, diabete mellito, disturbi del bilancio acido-base, tumori ematologici, farmaci immunosoppressori, o compromissione del sistema immunitario) possono avere un ruolo nello sviluppo di questa infezione. Colorazione dell'urina: l'escrezione del complesso col ferro puo' conferire all'urina una tinta rossastra. Compromissione della funzionalita' cardiaca con alte dosi di vitamina C: in pazienti con grave accumulo cronico di ferro e' stato riportato un peggioramento della funzionalita' cardiaca a seguito di uso contemporaneo di Desferal e alte dosi di vitamina C (oltre 500 mg/die). La disfunzione cardiaca e' risultata reversibile con la sospensione della vitamina C. Quando Desferal e vitamina C vengono somministraticontemporaneamente, si devono osservare le seguenti precauzioni: non somministrare supplementi di vitamina C a pazienti con insufficienza cardiaca; iniziare il trattamento con vitamina C solo dopo un mese di regolare terapia con Desferal; somministrare vitamina C solo se il paziente e' in regolare terapia con Desferal, possibilmente subito dopo l'installazione della pompa; non superare una dose giornaliera di 200 mgdi vitamina C, in dosi frazionate; e' consigliabile un monitoraggio della funzionalita' cardiaca nel corso di tale terapia associata. Pazienti trattati per accumulo cronico di alluminio: in pazienti con encefalopatia alluminio-correlata alte dosi di Desferal possono esacerbare una disfunzione neurologica (convulsioni), probabilmente a causa di un aumento improvviso dell'alluminio in circolo (vedere paragrafo 4.8). Desferal puo' precipitare l'insorgenza di demenza da dialisi. Per prevenire questo peggioramento neurologico si e' rivelato utile un pretrattamento con clonazepam. Inoltre, il trattamento dell'accumulo di alluminio puo' determinare ipocalcemia ed un peggioramento dell'iperparatiroidismo. Precauzioni per l'uso e la manipolazione: Desferal non deve essere somministrato a dosi piu' alte di quelle raccomandate. Non deve essere somministrato a concentrazioni superiori a 95 mg/ml per via sottocutanea poiche' cio' aumenta il rischio di reazioni locali (vedere paragrafo 6.6). Quando si deve utilizzare obbligatoriamente la via intramuscolare, puo' essere necessario impiegare concentrazioni maggiori per facilitare l'iniezione (vedere paragrafo 6.6).

INTERAZIONI

Un trattamento concomitante con Desferal e proclorperazina, un derivato fenotiazinico, puo' causare una temporanea alterazione della coscienza. In pazienti con grave accumulo cronico di ferro, trattati contemporaneamente con Desferal ed alte dosi di vitamina C (oltre 500 mg/die), e' stato osservato un peggioramento della funzionalita' cardiaca (vedere paragrafo 4.4), per altro reversibile dopo sospensione della vitamina C. I risultati dell'immagine con gallio 67 possono risultare distorti a causa della rapida escrezione urinaria del Desferal legato al gallio 67. E' consigliabile la sospensione di Desferal 48 ore prima della scintigrafia.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse al farmaco sono elencate secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi. All'interno di ciascuna classe per sistemi e organi, le reazioni avverse al farmaco sono riportate secondo la frequenza, con le reazioni piu' frequenti all'inizio. All'interno diciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse al farmaco sono presentate in ordine decrescente di gravita'. Inoltre, la corrispondente classe di frequenza per ciascuna reazione avversa al farmaco e' basatasulla seguente convenzione (CIOMS III): molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000) comprese le segnalazioni isolate; non nota (quando non e' possibile stimare in modo attendibile la frequenza delle reazioni avverse riportate dall'esperienza post-marketing perche' queste segnalazioni si riferiscono a una popolazione di incerta numerosita'). Alcuni dei segni e sintomi riportati come effetti indesiderati possono essere anche manifestazioni della malattia di base (accumulo di ferro e/o alluminio). Reazioni avverse al farmaco (ADR)riportate negli studi clinici, nell'esperienza postmarketing e nelle prove di laboratorio. Infezioni ed infestazioni. Raro: zigomicosi. Molto raro: gastroenterite da yersinia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: patologie ematiche (comprese trombocitopenia, leucopenia). Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: shock anafilattico, reazione anafilattica, angioedema. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Molto raro: disturbi neurologici compresi capogiri, encefalopatia*, neuropatia periferica, parestesia. Non nota: convulsioni (vedere note speciali in fondo). Patologie dell'occhio. Raro: perdita della visione, alterazione del campo visivo, degenerazione della retina, neurite ottica, cataratta, ridotta acutezza visiva, visione offuscata, cecita' notturna, difetti del campo visivo, cromatopsia, opacita' corneale. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: sordita' neurosensoriale, tinnito. Patologie vascolari. Raro: ipotensione, tachicardia e shock**. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: asma; molto raro: sindrome da distress respiratorio acuto, infiltrazione polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: vomito, dolore addominale; molto raro: diarrea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria; molto raro: rash generalizzato. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artralgia, mialgia; comune: ritardo nella crescita, alterazioni ossee (displasia metafisaria***); non nota: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, tubulopatia renale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazioni al sito di iniezione, dolore al sito di iniezione, tumefazione al sito di iniezione, stravaso al sito di iniezione, eritema al sito di iniezione, prurito al sito di iniezione, croste al sito di iniezione; comune: febbre; non comune: reazioni al sito di iniezione, vescicole al sito diiniezione, edema al sito di iniezione, sensazione di bruciore al sitodi iniezione. Esami diagnostici. Non nota: aumento della creatinina ematica. * precipitazione o esacerbazione della encefalopatia dialiticaalluminio-correlata. ** se non sono rispettate le raccomandazioni perla somministrazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). *** a dosi alte e nei bambini piccoli (vedere paragrafo 4.4 e note speciali in fondo). Note speciali: sordita' neurosensoriale e tinnito compaiono occasionalmente se le dosi si mantengono entro i livelli consigliati e se vengono ridotte in caso di caduta dei livelli di ferritina (il rapporto fra dose giornaliera media di Desferal e livelli sierici di ferritina deve essere inferiore a 0,025) (vedere paragrafo 4.4). Le varie patologie dell'occhio sono rare, tranne che in caso di somministrazione di dosi elevate (vedere paragrafo 4.4). Un ritardo nella crescita e alterazioni ossee (es. displasia metafisaria) sono comuni in pazienti trattati condosi superiori a 60 mg/kg, specialmente in quelli che iniziano la terapia chelante durante i primi tre anni di vita. Il rischio e' considerevolmente ridotto con dosi di 40 mg/kg o inferiori. Al sito di iniezione sono molto comuni: dolore, tumefazione, infiltrazione, eritema, prurito, escara/croste, mentre si manifestano occasionalmente vescicole, edema locale e sensazione di bruciore. Manifestazioni locali possono essere accompagnate da reazioni sistemiche come artralgia/mialgia (molto comuni); cefalea, orticaria, nausea e febbre (comuni); vomito, dolore addominale o asma (non comuni). L'escrezione del complesso col ferropuo' conferire all'urina una colorazione rossastra. Convulsioni sono state riportate principalmente nei pazienti dializzati con sovraccarico di alluminio (vedere paragrafo 4.4). Rari casi di aumento delle transaminasi sono stati riportati nei pazienti che sono stati trattati conDesferal, tuttavia non e' stata stabilita una causalita' con il prodotto medicinale. Pazienti trattati per accumulo cronico di alluminio: la terapia chelante con Desferal per l'accumulo di alluminio puo' determinare ipocalcemia ed un peggioramento dell'iperparatiroidismo (vedereparagrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne potenzialmente fertili: in ogni caso i benefici per la madre devono essere soppesati con eventuali rischi per il bambino. Gravidanza:i dati relativi all'uso di deferoxamina in donne in gravidanza sono in numero limitato. Gli studi sugli animali (conigli) hanno mostrato una tossicita' riproduttiva/teratogenicita' (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per il feto e la madre non e' noto. Deferoxamina deve essere usata durante la gravidanza solo se il beneficio atteso e' superiore al potenziale rischio per il feto. Allattamento: non e' noto se deferoxamina sia escreta nel latte materno. Poiche' molti farmaci sono escreti nel latte umano, e a causa del potenziale di reazioni avverse al farmaco serie nei neonati/bambini allattati al seno, deve essere presa la decisione se astenersi dall'allattamento al seno o astenersi dall'uso del medicinale tenendo in considerazione l'importanza del medicinale per la madre.

Codice: 020417022
Codice EAN:

Codice ATC: V03AC01
  • Vari
  • Tutti gli altri prodotti terapeutici
  • Sostanze chelanti del ferro
  • Deferoxamina
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FLACONE