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EXTAVIA SC 14FL 250MCG/ML+14SI Produttore: NOVARTIS FARMA SPA

  • PARAFARMACO
  • Prezzo: libero

DENOMINAZIONE

EXTAVIA 250 MICROGRAMMI/ML, POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Immunostimolanti.

PRINCIPI ATTIVI

Il medicinale contiene 300 microgrammi (9,6 milioni di UI) di interferone beta-1b ricombinante per flaconcino. Dopo ricostituzione, ciascunml contiene 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) di interferone beta-1b ricombinante. Prodotto per ingegneria genetica da un ceppo di Escherichia coli.

ECCIPIENTI

Polvere, albumina umana, mannitolo (E421), solvente, sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Il medicinale e' indicato per il trattamento di: pazienti che abbianomanifestato un singolo evento demielinizzante con un processo infiammatorio attivo abbastanza grave da giustificare il trattamento con corticosteroidi per via endovenosa, per i quali siano state escluse altre diagnosi, e che siano considerati ad alto rischio per lo sviluppo di una sclerosi multipla clinicamente definita. Pazienti con sclerosi multipla recidivante remittente caratterizzata da due o piu' recidive nell'arco degli ultimi due anni. Pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva con malattia in fase attiva, evidenziata da recidive.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' all'interferone beta naturale o ricombinante, all'albumina umana o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti che presentano una grave depressione e/o ideazione suicida. Pazienti con scompenso epatico.

POSOLOGIA

La terapia con il medicinale va iniziata sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della malattia. Posologia. Adulti e adolescenti di eta' compresa tra i 12 e i 17 anni. La dose raccomandata del medicinale e' di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI), contenuti in 1 ml di soluzione ricostituita, da iniettare sottocute a giorni alterni. In generale si raccomanda la titolazione della dose all'inizio del trattamento. Si consiglia di cominciare con 62,5 microgrammi (0,25 ml)per via sottocutanea a giorni alterni e di aumentare lentamente la dose fino a raggiungere 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni. Il periodo di titolazione puo' essere modificato in caso di comparsa di unaqualsiasi reazione avversa significativa. Per ottenere una buona efficacia e' opportuno arrivare ad una dose di 250 microgrammi (1,0 ml) a giorni alterni. Schema di titolazione. Giorno di trattamento: 1, 3, 5;dose: 62,5 microgrammi; volume: 0,25 ml. Giorno di trattamento: 7, 9,11; dose: 125 microgrammi; volume: 0,5 ml. Giorno di trattamento: 13,15, 17; dose: 187,5 microgrammi; volume: 0,75 ml. Giorno di trattamento: >=19; dose: 250 microgrammi; volume: 1,0 ml. La dose ottimale non e' stata chiaramente definita. Attualmente non e' noto per quanto tempo il paziente debba essere trattato. Sono disponibili dati di follow-up raccolti nell'ambito di studi clinici controllati fino a 5 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente e fino a 3 anni per pazienti affetti da sclerosi multipla secondariamente progressiva. Nella sclerosi multipla recidivante-remittente e' stata dimostrata l'efficacia del trattamento per i primi due anni. I dati disponibili per i restanti tre anni supportano l'efficacia del trattamento conil medicinale per l'intero periodo. Nei pazienti che abbiano manifestato un singolo evento clinico indicativo di sclerosi multipla, l'efficacia e' stata dimostrata per un periodo di tre anni. Il trattamento non e' consigliato nei pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente che abbiano avuto meno di due recidive nei 2 anni precedenti o nei pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva che non hanno presentato una forma attiva della malattia nei 2 anni precedenti. Se il paziente non risponde, per esempio si riscontra una progressione costante alla EDSS ("Expanded Disability Status Scale") per 6mesi, o e' necessaria la somministrazione per almeno 3 cicli di ormone adrenocorticotropo (ACTH) o di corticosteroidi nel corso di un anno malgrado la terapia con il farmaco, il trattamento con Extavia deve essere interrotto. Popolazione pediatrica. Non sono stati condotti studiclinici specifici o studi di farmacocinetica su bambini e adolescenti. Tuttavia i pochi dati pubblicati suggeriscono che il profilo di sicurezza negli adolescenti dai 12 ai 17 anni d'eta' che hanno assunto il medicinale alla dose di 8,0 milioni di UI per via sottocutanea a giorni alterni e' simile a quello osservato negli adulti. Non ci sono dati disponibili sull'uso del farmaco nei bambini al di sotto di 12 anni d'eta' e pertanto il medicinale non deve essere utilizzato in questa tipologia di pazienti. Modo di somministrazione. La soluzione ricostituita deve essere iniettata sottocute a giorni alterni.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Non congelare.

AVVERTENZE

Tracciabilita'. Al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Disturbi del sistema immunitario. La somministrazione di citochine a pazienti con preesistente gammopatia monoclonale e' stata associata con lo sviluppo della sindrome da alterata permeabilita' capillare sistemica, con sintomatologia shock- simile ed esito fatale. Patologie dell'apparato gastrointestinale. Durante l'uso del medicinale sono stati osservati casi di pancreatite, spesso associata a ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso. Il farmaco deve essere somministrato con prudenza nei pazienti che presentano o che hanno presentato disturbi depressivi, in particolare in quelli con precedenti di ideazione suicida. E' noto che la depressione e l'ideazione suicida si manifestano piu' frequentemente nei pazienti affetti da sclerosi multipla e in associazione all'uso di interferone.I pazienti in trattamento con il medicinale devono segnalare immediatamente qualsiasi sintomo di depressione e/o ideazione suicida al medico. I pazienti che manifestino depressione devono essere strettamente monitorati durante la terapia con il farmaco e trattati adeguatamente. Deve essere considerata la sospensione del trattamento con il medicinale. Il farmaco deve essere somministrato con cautela nei pazienti con pregressa storia di convulsioni, nei pazienti in trattamento con antiepilettici, e in particolare nei pazienti con epilessia che non sono adeguatamente controllati con antiepilettici. Poiche' questo medicinale contiene albumina umana, puo' comportare un rischio potenziale di trasmissione di malattie virali. Il rischio di trasmissione della malattiadi Creutzfeld-Jacob (CJD) non puo' essere escluso. Test di laboratorio. Nei pazienti con pregressa storia di disfunzione tiroidea si raccomanda di eseguire test di funzionalita' tiroidea regolarmente o secondoindicazione clinica. Prima di iniziare il trattamento con il medicinale e ad intervalli regolari in corso di terapia, oltre ai test di laboratorio normalmente richiesti per il monitoraggio di pazienti con sclerosi multipla devono essere effettuati una conta completa delle cellule ematiche ed una conta leucocitaria differenziale, una conta delle piastrine ed esami chimici del sangue, tra cui i test di funzionalita' epatica (ad es. aspartato aminotransferasi o transaminasi sierica glutammico-ossalacetica (SGOT), alanina aminotransferasi o transaminasi sierica glutammico-piruvica (SGPT) e gamma glutamiltransferasi), da ripetere poi periodicamente in assenza di sintomi clinici. I pazienti con anemia, trombocitopenia o leucopenia (da sole o in qualsiasi combinazione) possono richiedere un monitoraggio piu' accurato della conta completa delle cellule ematiche, associata a conta differenziale e piastrinica. I soggetti che vanno incontro a neutropenia dovranno essere accuratamente monitorati per la possibile insorgenza di febbre o di infezioni. Si sono avute segnalazioni di trombocitopenia con notevole diminuzione della conta piastrinica. Patologie epatobiliari. Aumenti asintomatici delle transaminasi sieriche, nella maggior parte dei casi leggeree transitorie, si sono verificati comunemente in pazienti trattati con il medicinale durante gli studi clinici. Come per gli altri interferoni beta, casi di gravi lesioni epatiche, inclusa insufficienza epatica, sono stati riportati in pazienti trattati con il farmaco. Gli eventi piu' gravi si sono presentati spesso in pazienti esposti ad altri medicinali o sostanze note per essere associate con epatotossicita' o inpresenza di condizione medica di comorbidita' (per esempio malattia maligna metastatica, infezione grave e sepsi, abuso di alcool). I pazienti devono essere controllati per i sintomi di lesione epatica. Il riscontro di un innalzamento delle transaminasi sieriche richiede attentasorveglianza ed analisi. Si raccomanda di prendere in considerazione la sospensione del trattamento con il medicinale in caso di incrementosignificativo dei livelli o di presenza contemporanea di sintomi clinici, come ad esempio l'ittero. In assenza di evidenza clinica di un danno epatico e dopo normalizzazione dei livelli degli enzimi epatici, si puo' considerare di riprendere il trattamento effettuando un appropriato monitoraggio delle funzioni epatiche. Microangiopatia trombotica (TMA). Sono stati segnalati casi di TMA, che si manifesta come porporatrombotica trombocitopenica (TTP) o sindrome emolitico uremica (HUS),compresi casi fatali con prodotti a base di interferone-beta. Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi nel corso del trattamento e possono manifestarsi da diverse settimane a diversi anni dopo l'iniziodel trattamento con interferone-beta. Le caratteristiche cliniche iniziali comprendono trombocitopenia, ipertensione di nuova insorgenza febbre, sintomi a carico del sistema nervoso centrale (ad es. confusione, paresi) e funzione renale compromessa. I risultati di laboratorio che suggeriscono la presenza di TMA comprendono la riduzione delle contepiastriniche, l'aumento della lattato-deidrogenasi (LDH) nel siero dovuto a emolisi e la presenza di schistociti (frammentazione degli eritrociti) su uno striscio ematico. Di conseguenza, se si osservano le caratteristiche cliniche della TMA, si raccomanda l'effettuazione di ulteriori esami dei livelli delle piastrine nel sangue, della LDH nel siero, degli strisci ematici e della funzione renale. Nel caso di diagnosi di TMA, e' necessario il trattamento tempestivo (considerando lo scambio plasmatico) ed e' raccomandata l'interruzione immediata del medicinale. Patologie renali e urinarie. Si raccomanda di usare cautela e di monitorare attentamente i pazienti con grave insufficienza renale qualora venga loro somministrato interferone beta. Sindrome nefrosica. Durante il trattamento con prodotti a base di interferone beta sono stati segnalati casi di sindrome nefrosica con diverse nefropatie sottostanti, tra cui la glomerulosclerosi focale segmentaria collassante ( collapsing focal segmental glomerulosclerosis, FSGS), la malattia a lesioni minime ( minimal change disease, MCD), la glomerulonefrite membranoproliferativa ( membranoproliferative glomerulonephritis, MPGN ) e laglomerulopatia membranosa ( membranous glomerulopathy , MGN). Gli eventi sono stati segnalati in tempi diversi durante il trattamento e possono manifestarsi dopo diversi anni di trattamento con interferone beta. Si raccomanda il monitoraggio periodico dei segni o sintomi precoci, quali ad esempio edema, proteinuria e compromissione della funzione renale, in particolare nei pazienti a maggior rischio di malattia renale. La sindrome nefrosica deve essere trattata tempestivamente e deve essere presa in considerazione l'interruzione del trattamento con il medicinale.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati studi d'interazione. L'effetto della somministrazione a giorni alterni di 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) delmedicinale sul metabolismo di farmaci in pazienti con sclerosi multipla non e' noto. La somministrazione, per periodi fino a 28 giorni, di corticosteroidi o di ACTH per la terapia delle recidive e' risultata ben tollerata dai soggetti in trattamento con il farmaco. Data la mancanza di esperienza clinica, nei pazienti con sclerosi multipla l'uso concomitante del medicinale e di immunomodulatori diversi dai corticosteroidi o dall'ACTH e' sconsigliato. E' stato segnalato che gli interferoni riducono l'attivita' degli enzimi epatici dipendenti dal citocromoP450 nell'uomo e negli animali. E' necessario essere prudenti nei casi in cui il farmaco venga somministrato in associazione a farmaci che presentano un ristretto indice terapeutico e la cui clearance e' largamente dipendente dal sistema del citocromo P450 epatico, ad esempio gli antiepilettici. Ulteriore cautela deve essere adottata in caso di associazione con farmaci che abbiano effetti sul sistema ematopoietico.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza. All'inizio del trattamento le reazioni avverse sono comuni, ma generalmente queste diminuiscono con la prosecuzione del trattamento. Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza comprendono un complesso sintomatologico simil-influenzale (febbre, brividi, artralgia, malessere generale, sudorazione, cefalea o mialgia), principalmente dovuti agli effetti farmacologici del medicinale. Dopo somministrazione del medicinale si sono verificate frequentemente reazioni nella sede di iniezione. Eritema, gonfiore, alterazioni del colorito della cute, infiammazione, dolore, ipersensibilita',necrosi e reazioni aspecifiche sono state associate significativamente al trattamento con 250 microgrammi (8,0 milioni di UI) del medicinale. In linea generale, si raccomanda una titolazione della dose all'inizio del trattamento al fine di aumentare la tollerabilita' del farmaco. I sintomi simil- influenzali possono essere ridotti anche con la somministrazione di medicinali antinfiammatori non steroidei. L'incidenzadelle reazioni nel sito d'iniezione puo' essere ridotta con l'uso di un autoiniettore. Elenco delle reazioni avverse. Nella seguente tabella viene usato il termine MedDRA piu' adatto per descrivere una determinata reazione, i suoi sinonimi e le patologie correlate. Il seguente elenco di eventi avversi si basa sui risultati degli studi clinici e sull'osservazione dell'utilizzo del medicinale nel periodo successivo alla commercializzazione (frequenze - quando note - basate su studi clinici aggregati (molto comune >= 1/10, comune >= 1/100, <1/10, non comune >= 1/1.000, <1/100, raro >= 1/10.000, <1/1.000, molto raro <1/10.000)). L'esperienza con il medicinale in pazienti con sclerosi multipla (SM) e' limitata, quindi gli eventi avversi che si verificano molto raramente possono non essere stati ancora osservati. Eventi avversi e anomalie degli esami di laboratorio con valori di frequenza >=10% e le rispettive percentuali inferiori al placebo; effetti indesiderati associati in maniera significativa <10% sulla base delle segnalazioni derivanti dagli studi clinici. Infezioni ed infestazioni: infezione, ascesso. Patologie del sistema emolinfopoietico: diminuzione conta linfocitaria (<1500/mm^3), diminuzione conta assoluta neutrofili. (<1500/mm^3), diminuzione conta leucocitaria (<3000/mm^3), linfoadenopatia. Disturbidel metabolismo e della nutrizione: glicemia ridotta (<55 mg/dl). Disturbi psichiatrici: depressione, ansia. Patologie del sistema nervoso:cefalea, vertigini, insonnia, emicrania, parestesia. Patologie dell'occhio: congiuntivite, anomalie della visione. Patologie dell'orecchio e del labirinto: otalgia. Patologie cardiache: palpitazioni. Patologievascolari: vasodilatazione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche: infezione delle vie respiratorie superiori, sinusite, aumento della tosse, dispnea. Patologie gastrointestinali: diarrea, costipazione, nausea, vomito, dolore addominale. Patologie epatobiliari: aumento dell'alanina aminotransferasi (sgpt >5 volte il basale), aumento dell'aspartato aminotransferasi (sgot >5 volte il basale).Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Disturbi della pelle, rash. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo: ipertonia, mialgia, miastenia, dolore alla schiena, dolori alle estremità. Patologie renali e urinarie: ritenzione urinaria, presenza di proteine nelle urine (>1+), frequenza della minzione, incontinenza urinaria, urgenza di minzione. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Dismenorrea, disturbi mestruali, metrorragie, impotenza. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Reazione nella sede d'iniezione (di vario tipo), necrosi nella sede d'iniezione, sintomi simil-influenzali, febbre, dolore, dolore toracico, edema periferico, astenia, brividi, sudorazione, malessere. Reazioni avverse identificate nel periodo successivo alla commercializzazione (frequenze - dove note - calcolate sulla base di dati aggregati derivanti da studi clinici n=1.093). Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia; non comune: trombocitopenia; raro: microangiopatia trombotica, comprendente porpora trombotica trombocitopenica/sindrome emolitico uremica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazionianafilattiche. Frequenza non nota: sindrome da alterata permeabilità capillare in gammopatia monoclonale preesistente. Patologie endocrine.Comune: ipotiroidismo; raro: ipertiroidismo, disturbi della tiroide. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: aumento ponderale, diminuzione ponderale; non comune: aumento della trigliceridemia; raro: anoressia. Disturbi psichiatrici. Comune: stato confusionale; non comune: tentativo di suicidio, instabilità emotiva. Patologie del sistema nervoso. Non comune: convulsioni. Patologie cardiache. Comune: tachicardia; raro: cardiomiopatia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: broncospasmo; frequenza non nota: ipertensione arteriosa polmonare. Patologie gastrointestinali. Raro: pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: aumento della bilirubinemia; non comune: aumento della gamma-glutamiltransferasi, epatite; raro: danno epatico (inclusa epatite), insufficienza epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: orticaria, prurito, alopecia; non comune: alterazione del colore della cute. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artralgia; frequenza non nota: lupus eritematoso indotto da farmaci. Patologie renale e urinarie. Non comune: sindrome nefrosica, glomerulosclerosi. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: menorragia. Ipertensione arteriosa polmonare. Casi di ipertensione arteriosa polmonare (IAP) sono stati segnalati con i medicinali contenenti interferone beta. Glieventi sono stati segnalati in tempi diversi, anche diversi anni dopol'inizio del trattamento con interferone beta. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale disegnalazione riportato nell'Allegato V.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Numerosi dati (risultati ottenuti da piu' di 1000 gravidanze) derivanti dai registri del farmaco, dai registri nazionali e dall'esperienza post-marketing indica che non vi e' un aumentato rischio di anomalie congenite maggiori in seguito ad esposizione prima del concepimento o ad esposizione durante il primo trimestre di gravidanza. Tuttavia la durata dell'esposizione durante il primo trimestre non e' certa, poiche' i dati sono stati raccolti quando l'uso di interferone beta era controindicato in gravidanza e il trattamento veniva probabilmente interrotto quando la gravidanza era gia' in corso e/o confermata. L'esperienza relativa all'esposizione durante il secondo e il terzo trimestre e' molto limitata. I dati ottenuti sugli animali suggeriscono la possibilita' di un aumentato rischio di aborto spontaneo. Il rischio di aborto spontaneo nelle donne in gravidanza esposte ad interferonebeta non puo' essere adeguatamente valutato con i dati attualmente disponibili, ma i dati al momento non suggeriscono un aumento del rischio. Se clinicamente necessario, l'uso del medicinale puo' essere considerato durante la gravidanza. Allattamento. Le limitate informazioni disponibili sul passaggio di inteferone beta-1b nel latte materno insieme alle caratteristiche chimico/fisiologiche di inteferone beta-1b suggeriscono che i livelli di inteferone beta1b escreti nel latte materno umano siano trascurabili. Non sono attesi effetti dannosi sul neonato allattato. Il medicinale puo' essere usato durante l'allattamento. Fertilita'. Non sono stati condotti studi sulla fertilita'.

Codice: 038545101
Codice EAN:

Codice ATC: L03AB08
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Immunostimolanti
  • Interferoni
  • Interferone beta-1b
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, non congelare
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE