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FEMOSTON 1/10 14CPR BI+14GRI Produttore: MYLAN IRE HEALTHCARE LIMITED

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

FEMOSTON 1/10 COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Apparato urogenitale e ormoni sessuali, progestinici ed estrogeni, preparati sequenziali.

PRINCIPI ATTIVI

14 compresse, ciascuna contenente 1 mg di 17beta-estradiolo (come emiidrato) e 14 compresse, ciascuna contenente 1 mg di 17beta-estradiolo (come emiidrato) e 10 mg di didrogesterone. Eccipiente con effetto noto: lattosio monoidrato 119,1 mg (compressa rivestita con film bianca) e 110,2 mg (compressa rivestita con film grigia). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, ipromellosa, amido di mais, silice colloidale anidra, magnesio stearato. Rivestimento della compressa. Formulazione: estradiolo 1 mg; colore della compressa: bianca; composizione: titanio diossido (e171), ipromellosa, macrogol 400. Formulazione: estradiolo 1 mg e didrogesterone 10 mg; colore della compressa: grigia; composizione: titanio diossido (e 171), ossido di ferro nero (e 172), polivinile alcool, macrogol 3350, talco.

INDICAZIONI

Terapia ormonale sostitutiva (TOS) per i sintomi da carenza estrogenica in donne in postmenopausa, da piu' di 6 mesi. Prevenzione dell'osteoporosi in donne in postmenopausa ad alto rischio di future fratture che presentano intolleranze o controindicazioni ad altri farmaci autorizzati per la prevenzione dell'osteoporosi (vedi anche paragrafo 4.4). L'esperienza relativa al trattamento di donne oltre i 65 anni e' limitata.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Cancro della mammella accertato, pregresso o sospetto; neoplasie estrogeno-dipendenti accertate o sospette (ad es. cancro dell'endometrio);sanguinamento genitale di origine non accertata; iperplasia endometriale non trattata; tromboembolismo venoso pregresso o in atto (trombosivenosa profonda, embolia polmonare); disturbi trombofilici noti (ad es. carenza di proteina C, di proteina S o di antitrombina, vedi paragrafo 4.4); patologia tromboembolica arteriosa attiva o recente (ad es. angina, infarto miocardico); epatopatia acuta o storia di epatopatia, qualora gli indici di funzionalita' epatica non si siano normalizzati;porfiria; ipersensibilita' nota ai principi attivi o ad uno qualsiasidegli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Femoston 1/10 e' una TOS per uso orale da assumere secondo uno schemacontinuo sequenziale. L'estrogeno e' dosato continuamente. Il progesterone e' aggiunto per gli ultimi 14 giorni del ciclo di 28 giorni, in maniera consecutiva. Il trattamento inizia con 1 compressa bianca al giorno per i primi 14 giorni seguita da 1 compressa grigia per i successivi 14 giorni, come indicato sul retro del blister. Femoston 1/10 deve essere assunto continuamente senza interruzione tra le confezioni. Per iniziare e proseguire il trattamento dei sintomi postmenopausali, deve essere impiegata la dose piu' bassa efficace per un periodo che sia il piu' breve possibile (vedi anche paragrafo 4.4). In generale, il trattamento combinato sequenziale deve iniziare con Femoston 1/10. In relazione alla risposta clinica, il dosaggio puo' successivamente essere adattato su base individuale. Le pazienti in trattamento con un regime ciclico o sequenziale continuo devono completare il ciclo di terapia di 28 giorni per poi iniziare il trattamento con Femoston 1/10. Le pazienti che provengono da un'altra terapia combinata continua, possono iniziare il trattamento in qualsiasi momento. Se si e' dimenticato di assumere una dose, si deve assumere la compressa dimenticata prima possibile. Se sono gia' trascorse piu' di 12 ore, si deve continuare con la dose successiva senza assumere la compressa dimenticata. La probabilita' di sanguinamenti interciclo o spotting puo' essere aumentata. Femoston 1/10 puo' essere somministrato indipendentemente dall'assunzione di cibo. Popolazione pediatrica: non ci sono indicazioni pertinenti per l'uso di Femoston 1/10 nella popolazione pediatrica.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Per il trattamento dei sintomi postmenopausali la TOS deve essere iniziata solo in presenza di sintomi che influiscano negativamente sulla qualita' di vita. Si deve comunque effettuare almeno ogni anno una accurata valutazione dei rischi e dei benefici e la terapia deve proseguire solo nel caso in cui i benefici superino i rischi. Prove relative ai rischi associati alla TOS nel trattamento della menopausa precoce sono limitate. Ad ogni modo, a causa del basso livello di rischio assoluto nelle donne piu' giovani, il rapporto dei rischi e dei benefici perqueste donne puo' essere piu' favorevole rispetto alle donne piu' anziane. Esame medico/controlli: prima di iniziare o ricominciare una TOS, e' opportuno disporre di una anamnesi personale e familiare completa. Su tale base sara' condotto l'esame fisico (compreso quello pelvico e del seno) e la valutazione delle controindicazioni e delle avvertenze per l'uso della terapia. Durante il trattamento si consigliano controlli periodici con frequenza e caratteristiche adattate alle esigenze individuali della donna. Le pazienti devono essere avvertite di riferire al proprio medico o al personale sanitario modificazioni avvertite nel seno (vedi "Cancro mammario" di seguito). Si deve inoltre effettuare un accurato monitoraggio del seno, compresa una appropriata diagnosi per immagine, es. una mammografia, in accordo con i programmi di controllo attualmente in uso, modificati in rapporto alle necessita' cliniche individuali. Condizioni che richiedono una supervisione: la paziente deve essere accuratamente controllata se si instaura, si e' verificata in passato, e/o si e' aggravata durante la gravidanza o durante precedenti trattamenti ormonali una delle condizioni di seguito indicate. Va presa in considerazione la possibilita' che tali condizioni possano ripresentarsi o aggravarsi durante il trattamento con Femoston 1/10, in particolare: leiomiomi (fibromi uterini) o endometriosi; fattoridi rischio per disordini tromboembolici (vedi oltre); fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti, ad es. ereditarieta' di primo grado per cancro mammario; ipertensione; malattie epatiche (ad es. adenomi epatici); diabete mellito con o senza compromissione vascolare; colelitiasi; emicrania o cefalea (severa); lupus eritematoso sistemico; storia di iperplasia endometriale (vedi oltre); epilessia; asma; otosclerosi; meningioma. Motivi per l'immediata sospensione della terapia: laterapia deve essere interrotta se compare una controindicazione e nelle seguenti situazioni: ittero o deterioramento della funzione epatica; aumento significativo della pressione arteriosa; esordio di cefalea tipo emicrania; gravidanza. Iperplasia endometriale e carcinoma: il rischio di iperplasia e carcinoma endometriale nelle pazienti con utero integro, aumenta quando gli estrogeni sono somministrati da soli per periodi prolungati. L'aumento riscontrato di rischio di cancro endometriale tra le utilizzatrici di solo estrogeno varia da 2 a 12 volte in piu' rispetto alle donne che non lo utilizzano, a seconda della durata del trattamento e del dosaggio dell'estrogeno (vedi paragrafo 4.8 Effetti indesiderati). Dopo l'interruzione del trattamento il rischio rimane elevato per almeno 10 anni. L'aggiunta di un progestinico somministrato ciclicamente per almeno 12 giorni al mese su un ciclo di 28 giorni o una terapia combinata continua estrogeno-progestinica nelle pazienti non isterectomizzate puo' prevenire il rischio eccessivo associato ad una TOS con soli estrogeni. Sanguinamenti interciclo e spotting possono verificarsi durante i primi cicli di trattamento. Se compaiono sanguinamenti interciclo o spotting dopo un certo periodo di tempo dall'inizio della terapia o continuano dopo l'interruzione del trattamento,va approfondita la causa, utilizzando anche la biopsia endometriale per escludere neoplasie dell'endometrio. Cancro mammario: evidenze generali dimostrano un aumento del rischio di cancro mammario nelle pazienti che assumono una TOS combinata estrogeno-progestinica o anche solo estrogenica, che dipende dalla durata del trattamento con una TOS. Terapia combinata estrogeno-progestinica: lo studio randomizzato, controllato verso placebo, "Women's Health Initiative study" (WHI), e una metanalisi di studi epidemiologici prospettici concordano nell'individuazione di un aumentato rischio di diagnosi di cancro mammario in donne in trattamento con la TOS combinata a base di estrogeni e progestinici che compare dopo circa 3 (1-4) anni (vedi paragrafo 4.8). Terapia a base di soli estrogeni: lo studio WHI ha dimostrato che il rischio di cancro mammario nelle donne isterectomizzate in trattamento con TOS a base di soli estrogeni, non aumenta. Studi osservazionali hanno riportato per lo piu' un leggero aumento del rischio di una diagnosi di cancromammario che e' piu' basso di quello riscontrato nelle utilizzatrici di terapie combinate a base di estrogeni-progestinici (vedi paragrafo 4.8). I risultati derivanti da un'ampia metanalisi hanno dimostrato che dopo l'interruzione del trattamento, il rischio aggiuntivo diminuira' con il tempo, e il tempo necessario per tornare al basale dipende dalla durata del precedente utilizzo della TOS. Qualora la TOS fosse stata assunta per un periodo superiore a 5 anni, il rischio puo' persistere per 10 anni o piu' a lungo. Cancro dell'ovaio: il cancro dell'ovaioe' molto piu' raro del cancro della mammella. L'evidenza epidemiologica derivata da una vasta meta-analisi indica un leggero aumento del rischio nelle donne che assumono una terapia a base di soli estrogeni o di estrogeni piu' progestinici; tale rischio e' maggiore entro 5 anni di utilizzo della terapia e si riduce col tempo dopo l'interruzione diessa. Alcuni altri studi, incluso lo studio WHI, suggeriscono che l'uso di una TOS combinata puo' essere associato a un rischio simile o leggermente inferiore (vedi paragrafo 4.8). Tromboembolismo venoso: la TOS e' associata ad un rischio da 1,3 a 3 volte maggiore di sviluppare tromboembolismo venoso (TEV), ad es. trombosi venosa profonda o embolia polmonare. La possibilita' che si verifichi tale evento e' piu' altanel primo anno di TOS che non successivamente (vedi paragrafo 4.8). Le pazienti con stati noti di trombofilia hanno un aumentato rischio diTEV e la TOS puo' aumentare questo rischio. La TOS e' pertanto controindicata in queste pazienti (vedi paragrafo 4.3).

INTERAZIONI

Non sono stati eseguiti studi sulle interazioni. L'efficacia di estrogeni e progestinici puo' essere ridotta: il metabolismo degli estrogeni e dei progestinici puo' essere aumentato dall'uso concomitante di sostanze in grado di causare induzione degli enzimi che metabolizzano i farmaci, in particolare degli enzimi del citocromo P450, quali gli anticonvulsivanti (ad es. fenobarbital, fenitoina, carbamazepina) ed anti-infettivi (ad es. rifampicina, rifabutina, nevirapina, efavirenz). Ritonavir e nelfinavir, sebbene noti come potenti inibitori, al contrario mostrano proprieta' inducenti, quando utilizzati in concomitanza congli ormoni steroidei. Preparazioni erboristiche contenenti l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono aumentare il metabolismo di estrogeni e progestinici. Dal punto di vista clinico, l'aumento del metabolismo degli estrogeni e dei progestinici puo' comportare una riduzione del loro effetto e modifiche nel profilo del sanguinamento uterino. Interazioni farmacodinamiche: negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro l'HCV costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggioridi 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente piu' frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenentietinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, e' necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir e con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir(vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

I piu' comuni effetti indesiderati riscontrati in pazienti trattate con estradiolo/didrogesterone durante studi clinici sono: cefalea, dolore addominale, dolore/dolorabilita' mammaria e dolore alla schiena. Nel corso di studi clinici (n=4929) sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati con una frequenza di seguito indicata: * effetti indesiderati riportati da segnalazioni spontanee non osservati negli studiclinici sono stati attribuiti con la frequenza "rara". Infezioni e infestazioni. Comune >=1/100, < 1/10: candidosi vaginale; non comune >=1/1.000, < 1/100: disturbi che simulano la cistite. Tumori benigni, maligni e non specificati. Non comune >=1/1.000, < 1/100: aumento di dimensione dei leiomiomi. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro >= 1/10.000, < 1/1.000: anemia emolitica*. Disturbi del sistema immunitario. Non comune >=1/1.000, < 1/100: ipersensibilita'. Disturbi psichiatrici. Comune >=1/100, < 1/10: depressione, nervosismo; non comune >=1/1.000, < 1/100: influenza sulla libido. Patologie del sistema nervoso.Molto comune >=1/10: cefalea; comune >=1/100, < 1/10: emicrania, capogiro; raro >= 1/10.000, < 1/1.000: meningioma*. Patologie dell'occhio.Raro >= 1/10.000, < 1/1.000: intolleranza alle lenti a contatto*, aumentata curvatura della cornea*. Patologie cardiache. Raro >= 1/10.000,< 1/1.000: infarto miocardico. Patologie vascolari. Non comune >=1/1.000, < 1/100: malattia vascolare periferica, vene varicose, tromboembolismo venoso*, ipertensione, ictus*. Patologie gastrointestinali. Molto comune >=1/10: dolore addominale; comune >=1/100, < 1/10: nausea, vomito, distensione addominale (inclusa flatulenza); non comune >=1/1.000, < 1/100: dispepsia. Patologie epatobiliari. Non comune >=1/1.000, <1/100: funzionalita' epatica anormale, talvolta con ittero, astenia omalessere, e dolore addominale, patologia della cistifellea. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune >=1/100, < 1/10: reazioni allergiche cutanee (ad esempio eruzione cutanea, orticaria, prurito); raro >= 1/10.000, < 1/1.000: angioedema, porpora vascolare, eritema nodoso*, cloasma o melasma, che puo' persistere quando il farmaco e'interrotto*. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Dolore alla schiena; raro >= 1/10.000, < 1/1.000: crampi alle gambe*. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Dolore/dolorabilit mammaria; comune >=1/100, < 1/10: disturbi mestruali (incluso perdite post menopausale, metrorragia, menorragia, oligomenorrea, mestruazioni irregolari, dismenorrea), dolore pelvico, secrezione cervicale uterina; non comune >=1/1.000, < 1/100: aumento del volume mammario, sindrome premestruale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune >=1/100, < 1/10: condizioni asteniche (astenia, affaticamento, malessere), edema periferico. Esamidiagnostici. Comune >=1/100, < 1/10: aumento di peso; non comune >=1/1.000, < 1/100: diminuzione di peso. Altre reazioni avverse sono stateriportate in relazione al trattamento estroprogestinico. Neoplasie benigne, maligne e di natura imprecisata: neoplasie estrogenodipendenti sia benigne sia maligne, ad es. cancro endometriale, cancro ovarico. Aumento delle dimensioni del meningioma. Disturbi del sistema immunitario: lupus eritematoso sistemico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione: ipertrigliceridemia. Patologie del sistema nervoso: probabile demenza, corea, esacerbazione di epilessia. Patologie vascolari: tromboembolismo arterioso. Patologie gastrointestinali: pancreatite (in donne con ipertrigliceridemia pre-esistente). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eritema multiforme. Patologie renali e urinarie:incontinenza urinaria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella: variazioni del seno fibrocistico, erosione della cervice uterina. Patologie congenite, familiari e genetiche: peggioramento della porfiria. Esami diagnostici: ormoni tiroidei totali aumentati. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinalee' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Femoston 1/10 non e' indicato in gravidanza. Se si instaura una gravidanza durante la somministrazione di Femoston 1/10, il trattamento deve essere interrotto immediatamente. Non vi sono dati adeguati sull'uso di estradiolo/didrogesterone in donne in gravidanza. I risultati della maggior parte degli studi epidemiologici, relativi all'esposizione involontaria del feto agli estrogeni e progestinici, non indicano effetti teratogenici o fetotossici. Allattamento: Femoston 1/10non e' indicato durante l'allattamento. Fertilita': Femoston 1/10 none' indicato durante il periodo fertile.

Codice: 033639055
Codice EAN:

Codice ATC: G03FB08
  • Sistema genito-urinario ed ormoni sessuali
  • Ormoni sessuali e modulatori del sistema genitale
  • Progestinici ed estrogeni in associazione
  • Preparati sequenziali estro-progestinici
  • Didrogesterone ed estrogeno
Temperatura di conservazione: non superiore a +30, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

36 MESI

BLISTER