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FLEBOCORTID RICHTER 3F 25MG+3F Produttore: SANOFI SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

FLEBOCORTID RICHTER POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Corticosteroidi sistemici, glucocorticoidi.

PRINCIPI ATTIVI

25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale: una fiala contiene 33,4 mg di idrocortisone succinato sodico equivalente a 25 mg di idrocortisone. 100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale: una fiala contiene 133,7 mg di idrocortisone succinato sodico equivalente a 100 mg di idrocortisone. 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: un flacone contiene 668 mg di idrocortisone succinato sodico equivalente a 500 mg di idrocortisone. 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: un flacone contiene 1337 mg di idrocortisone succinato sodico equivalente a 1 gdi idrocortisone.

ECCIPIENTI

25 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale, 100 mg/2 ml polvere e solvente per soluzioni iniettabili, da nebulizzare o rettale: sodio fosfato, metile-p-idrossibenzoato, propile-p-idrossibenzoato. Una fiala di solvente contiene: sodio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili. 500 mg/5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso, 1 g/10 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile per uso endovenoso: sodio fosfato. Una fiala di solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Per trattamenti sistemici: crisi iposurrenalica degli addisoniani e dei surrenectomizzati. Stati anafilattici allergici gravi non rispondenti alla terapia tradizionale (asma bronchiale, reazioni da medicamenti, edema angioneurotico e della glottide). Reazioni trasfusionali. Shock grave (chirurgico, traumatico, emorragico, ostetrico, anafilattico, allergico, cardiogeno, farmacologico, da ustioni, da iposurrenalismo acuto) resistente alla terapia antishock standard. Per trattamenti locali: asma bronchiale e bronchite asmatica; rinite allergica (mediante aerosol e inalazione). Pleuriti essudative; versamenti pleurici traumatici; neoplasie pleuropolmonari (mediante instillazione endopleurica). Come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o una riacutizzazione) in: artrite reumatoide, periartriti scapolo-omerali; rigidita' articolari; borsiti, tenosinoviti (mediante iniezione endoarticolare e periarticolare). Lombosciatalgie; algie radicolari; meningite tubercolare con blocco subaracnoideo in atto o latente, sotto copertura antibiotica antitubercolare (mediante iniezione epidurale e subaracnoidea). Come coadiuvante nella rettocolite ulcerosa (mediante clistere).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Tubercolosi, ulcera peptica, psicosi, herpes oculare simplex, diabete, osteoporosi, infezioni acute e croniche in gravidanza, infezionimicotiche sistemiche. La terapia con corticosteroidi e' controindicata nei soggetti affetti da tubercolosi o infezioni aspecifiche acute o croniche a meno che sia associata ad una terapia specifica chemioterapica, o antibiotica.

POSOLOGIA

Per il trattamento degli stati di shock il farmaco deve sempre essereutilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali divolta in volta indicate. La posologia va impostata piu' sulla gravita' della indicazione clinica e sulla risposta terapeutica, che sull'eta' e sul peso del paziente. Per via endovenosa: da 100 a 200 mg e piu' pro dose ripetuti in seguito in rapporto al quadro clinico. Negli stati di shock, da 20 a 50 mg/kg/die in bolo unico o suddivisi in diverse somministrazioni. Per via intramuscolare: 25-50 mg oppure 100 mg da due a quattro volte a giorno. Per via aerosolica ed inalatoria (eventualmente in associazione ad antibiotici e broncodilatatori): 25 mg per una o due applicazioni. Per via endopleurica (eventualmente in associazione ad altri presidi): all'inizio 50-100 mg e, in seguito, 25 mg per volta ad intervalli da 3 a 8 giorni. Per via articolare e periarticolare: da 50 a 100 mg per le grandi articolazioni; 25 mg per le piccole, condizionando il numero delle applicazioni all'andamento clinico. Per via epidurale e subaraconidea: 25 mg per volta, distanziati secondo il parere del medico. Per via rettale (previa diluizione in acqua o in soluzione fisiologica): 25-50 mg in 100 ml di liquido, oppure 100 mg in 300-500 ml per clistere normale o goccia a goccia.

CONSERVAZIONE

Nessuna precauzione particolare per la conservazione.

AVVERTENZE

Le precauzioni relative all'impiego sono le stesse peculiari per l'utilizzazione dei cortisonici somministrati per via orale. L'idrocortisone emisuccinato sodico, un derivato dell'idrocortisone altamente solubile in acqua e che presenta le stesse proprieta' dell'ormone naturale,e' utilizzabile in clinica mediante somministrazione parenterale. Peril trattamento degli stati di shock il farmaco deve sempre essere utilizzato ad integrazione delle misure terapeutiche convenzionali di volta in volta indicate. La somministrazione intramuscolare deve essere fatta profondamente nelle grandi masse muscolari allo scopo di evitare atrofia del tessuto locale. Sebbene gli effetti collaterali correlati a trattamenti brevi e intensivi risultino infrequenti, puo' tuttavia verificarsi l'insorgenza di ulcera peptica. Le precauzioni relative all'impiego del farmaco sono le stesse peculiari per l'utilizzazione dei cortisonici sfruttando la via orale. Nei pazienti in terapia con glucocorticoidi sottoposti a particolari stress, e' indispensabile un adattamento della dose in rapporto alla entita' della condizione stressante. I glucocorticoidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti. Inquesti casi va sempre valutata l'opportunita' di istituire una adeguata terapia antibiotica. In corso di terapia prolungata e con dosi elevate, se si dovesse verificare una alterazione del bilancio elettrolitico, e' opportuno adeguare l'apporto di sodio e di potassio. Tutti i glucocorticoidi aumentano l'escrezione di calcio. I pazienti sotto terapia con glucocorticoidi non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Altri procedimenti immunizzanti non vanno intrapresi in pazienti che ricevono glucocorticoidi specialmente ad alte dosi, a causa di possibilirischi di complicazioni neurologiche e di insufficiente risposta anticorpale. Il trattamento sistemico con glucocorticoidi puo' causare corioretinopatia che puo' portare a disturbi visivi tra cui la perdita della vista. L'uso prolungato del trattamento sistemico con glucocorticoidi anche a basse dosi puo' causare corioretinopatia. Dopo somministrazione di corticosteroidi e' stata riportata crisi da feocromocitoma, che puo' essere fatale. I corticosteroidi devono essere somministrati apazienti con presunto o accertato feocromocitoma solo dopo un' adeguata valutazione del rapporto rischio/beneficio. Nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessita', sotto il diretto controllo del medico. Dopo somministrazione di idrocortisone nei neonati prematuri, e' stata riportata cardiomiopatia ipertrofica. Nei neonati che ricevono idrocortisone, devono essere eseguiti ecocardiogrammi per monitorare la struttura e la funzione miocardica. Unostato di insufficienza surrenale secondaria, indotta dal glucocorticoide puo' essere minimizzato con una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di relativa insufficienza puo' persistere per mesi dopo la sospensione della terapia. Quindi, in qualsiasi situazione di stress che si manifestasse in questo periodo, la terapia ormonica dovrebbe essere ripresa. Poiche' la secrezione mineralcorticoide puo' essere compromessa, bisognerebbe somministrare in concomitanza, cloruro sodico e/omineralcorticoide. Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai glucocorticoidi puo' essere aumentata. La posologiadi mantenimento deve essere sempre la minima capace di controllare lasintomatologia; una riduzione posologica va fatta sempre gradualmente. Durante la terapia possono manifestarsi alterazioni psichiche di vario genere: euforia, insonnia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave o sintomi di vere e proprie psicosi. Una preesistente instabilita' emotiva o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai glucocorticoidi. Nei pazienti con ipoprotrombinemia, si consiglia prudenza nell'associare l'acido acetilsalicilico ai glucocorticoidi. I glucocorticoidi devono essere somministrati con cautela nei seguenti casi: colite ulcerativa non specifica con pericolo di perforazione,ascessi e infezioni piogeniche in genere, diverticolite, anastomosi intestinali recenti, insufficienza renale, ipertensione, miastenia grave. I bambini sottoposti a prolungata terapia devono essere strettamente sorvegliati dal punto di vista della crescita e dello sviluppo. Poiche' si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmentequando il paziente risulti allergico a qualsiasi tipo di farmaco. La somministrazione intraarticolare (fiale da 25 e 100 mg) puo' produrre sia effetti sistemici che locali. L'esame del liquido articolare si rende necessario allo scopo di escludere processi settici in atto. Bisogna evitare di iniettare corticosteroidi in articolazioni precedentemente infette. Aumento del dolore ed edema locale, ulteriore diminuzione della motilita' articolare, febbre e malessere sono sintomi di artritesettica. Se la sepsi e' confermata occorre istituire adeguata terapiaantibatterica. I corticosteroidi non devono essere iniettati entro articolazioni instabili. Iniezioni ripetute nelle articolazioni colpite da osteoartrite possono accelerare la distruzione articolare. Evitare l'iniezione diretta di corticosteroidi nei tendini. Vi e' una maggioreincidenza di mortalita' nei pazienti con elevati valori di creatininasierica all'inizio del trattamento, come pure nei pazienti che hanno sviluppato una infezione secondaria dopo l'inizio del trattamento. Informazioni importanti su alcuni eccipienti: 25 mg/2 ml e 100 mg/2 ml contengono metile p-idrossibenzoato e propile p-idrossibenzoato che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate) e, eccezionalmente, broncospasmo.

INTERAZIONI

Nei pazienti diabetici che assumono glucocorticoidi, si puo' avere aumentata richiesta di insulina o di farmaci ipoglicemizzanti orali. Fenitoina, fenobarbital, efedrina e rifampicina, possono accelerare la metabolizzazione dei corticosteroidi con diminuzione dei livelli ematicie ridotta attivita' biologica che richiedono un aggiustamento del dosaggio di corticosteroide. In corso di trattamento con alcuni antibiotici (eritromicina, oleandomicina), si raccomanda invece di ridurre la dose di glucocorticoide. Il tempo di protrombina dovrebbe essere controllato frequentemente nei pazienti che ricevono corticosteroidi ed anticoagulanti cumarinici, poiche' i corticosteroidi potrebbero alterare la risposta a tali anticoagulanti. Quando i corticosteroidi sono somministrati in concomitanza con diuretici depletori di potassio, o con beta 2 agonisti (fenoterolo, reproterolo, etc.) i pazienti dovrebbero essere attentamente seguiti per possibile comparsa di ipokaliemia. L'ASA dovrebbe essere usato con cautela in concomitanza con corticosteroidi specie nelle ipotrombinemie. Gli steroidi possono aumentare la clearance renale dell'ASA. L'ipokaliemia indotta da steroidi puo' aumentare la tossicita' della digitale somministrata contemporaneamente. Si ritiene che il trattamento concomitante con inibitori di CYP3A, compresi i medicinali contenenti cobicistat, possa aumentare il rischio di effetti indesiderati sistemici. L'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e' necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi.

EFFETTI INDESIDERATI

In corso di terapia cortisonica, specie per trattamenti intensi e prolungati, possono manifestarsi alcuni tra i seguenti effetti: alterazioni del bilancio idroelettrolitico che, raramente ed in pazienti particolarmente predisposti, possono portare alla ipertensione, alla ritenzione idrica ed eventualmente all'insufficienza cardiaca congestizia; alterazioni muscoloscheletriche quali osteoporosi, fragilita' ossea, miopatie; alterazioni a carico dell'apparato gastrointestinale che possono arrivare fino alla comparsa o all'attivazione di ulcera peptica; alterazioni cutanee quali: ritardo nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilita' della cute, orticaria; alterazioni a carico dell'occhio quali: cataratta posteriore subcapsulare ed aumento della pressione endooculare e corioretinopatia; vertigini, cefalea e aumento della pressione endocranica; interferenza con la funzionalita' dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente in situazioni di stress; irregolarita' mestruali, crisi da feocromocitoma (effetto della classe dei corticosteroidi); aspetto similcushingoide; disturbi della crescita nei bambini, cardiomiopatia ipertrofica in neonati prematuri; diminuita tollerabilita' ai glucidi e possibile manifestazione di diabete mellito latente; alterazioni psichiche di vario genere (euforia, mutamenti dell'umore o della personalita', depressione grave o sintomi psicotici), insonnia; negativizzazione del bilancio dell'azoto. Inoltre a seguito disomministrazione parenterale sono state riportate: reazioni anafilattoidi, iper o ipopigmentazione cutanea, manifestazioni atrofiche a livello cutaneo e sottocutaneo. Ascessi sterili. Sensazione di calore a seguito di uso intraarticolare, artropatia tipo Charcot. Segnalati casi di aracnoidite a seguito di somministrazione intratecale e riferiti sintomi come cefalea, anoressia, irritazione del retrofaringe e del faringe a seguito di uso per via inalatoria. Segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con idrocortisone. In questo caso il medicinale va somministrato sotto diretto controllo del medico.

Codice: 013986017
Codice EAN:

Codice ATC: H02AB09
  • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
  • Corticosteroidi sistemici
  • Corticosteroidi sistemici, non associati
  • Glicocorticoidi
  • Idrocortisone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FIALA

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FIALA