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HULIO SC 1PEN 0,8ML 40MG+DISP Produttore: MYLAN ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

HULIO 40 MG SOLUZIONE INIETTABILE. Medicinale sottoposto a monitoraggio addizionale. Cio' permettera' la rapida identificazione di nuove informazioni sulla sicurezza. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta. Vedere paragrafo 4.8 per informazioni sulle modalita' di segnalazione delle reazioni avverse.

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Immunosoppressori, inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa (TNFA-alfa).

PRINCIPI ATTIVI

Hulio 40 mg soluzione iniettabile in siringa pre-riempita: ciascuna siringa pre-riempita monodose da 0,8 mL contiene 40 mg di adalimumab. Hulio 40 mg soluzione iniettabile in penna pre-riempita: ciascuna pennapre-riempita monodose da 0,8 mL contiene 40 mg di adalimumab. Adalimumab e' un anticorpo monoclonale umano ricombinante prodotto in celluleovariche di criceto cinese (Chinese hamster ovary). Eccipienti con effetti noti: ogni siringa pre-riempita o penna pre-riempita contiene 38,2 mg di sorbitolo (E420). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Glutammato monosodico, sorbitolo (E420), metionina, polisorbato 80, acido cloridrico (per la regolazione del pH), acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Artrite reumatoide. Hulio, in associazione con metotressato, e' indicato per: il trattamento di pazienti adulti affetti da artrite reumatoide attiva di grado da moderato a severo quando la risposta ai farmaci anti-reumatici modificanti la malattia (Disease Modifying Anti-Rheumatic Drugs - DMARD), compreso il metotressato, risulta inadeguata; il trattamento dell'artrite reumatoide grave, attiva e progressiva in adulti non precedentemente trattati con metotressato. Hulio puo' essere somministrato come monoterapia in caso di intolleranza al metotressato o quando il trattamento continuato con metotressato non e' appropriato. Adalimumab, in associazione con metotressato, inibisce la progressionedel danno strutturale, valutata radiograficamente, e migliora la funzionalita' fisica, in questa popolazione di pazienti. Artrite idiopatica giovanile. Artrite idiopatica giovanile: poliarticolare Hulio in associazione con metotressato e' indicato per il trattamento dell'artriteidiopatica giovanile poliarticolare attiva, nei pazienti dai 2 anni di eta', che hanno avuto una risposta inadeguata a uno o piu' farmaci anti-reumatici modificanti la malattia (Disease-Modifying Anti-Rheumatic Drug, DMARD). Hulio puo' essere somministrato come monoterapia in caso di intolleranza al metotressato o quando il trattamento continuato con metotressato non e' appropriato (per l'efficacia in monoterapia vedere paragrafo 5.1). Adalimumab non e' stato studiato in pazienti di eta' inferiore a 2 anni. Artrite associata ad entesite: Hulio e' indicato per il trattamento delle forme attive di artrite associata a entesite, nei pazienti dai 6 anni di eta', che hanno avuto una risposta inadeguata o che sono intolleranti alla terapia convenzionale (vedere paragrafo 5.1). Spondiloartrite assiale. Spondilite anchilosante (SA): Hulio e' indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da spondilite anchilosante attiva grave in cui la risposta alla terapia convenzionale non e' risultata adeguata. Spondiloartrite assiale senza evidenza radiografica di SA: Hulio e' indicato per il trattamento dei pazienti adulti affetti da spondiloartrite assiale grave senza evidenza radiografica di SA ma con segni oggettivi di infiammazione rilevati da elevati livelli di Proteina C Reattiva e/o RMN, che hanno avuto una risposta inadeguata a, o sono intolleranti a farmaci antinfiammatori non steroidei. Artrite psoriasica: Hulio e' indicato per il trattamento dell'artrite psoriasica attiva e progressiva in soggetti adulti quando larisposta a precedenti trattamenti con farmaci anti-reumatici modificanti la malattia (Disease Modifying Anti-rheumatic Drugs-DMARD) e' stata inadeguata. E' stato dimostrato che adalimumab riduce la percentualedi progressione del danno articolare periferico associato rilevato attraverso radiografie in pazienti affetti da sottogruppi poliarticolarisimmetrici della malattia (vedere paragrafo 5.1) e migliora la funzionalita' fisica. Psoriasi: Hulio e' indicato per il trattamento della psoriasi cronica a placche di grado da moderato a severo, in pazienti adulti candidati alla terapia sistemica. Psoriasi a placche pediatrica:Hulio e' indicato per il trattamento della psoriasi cronica a placchegrave in bambini e adolescenti dai 4 anni di eta' che abbiano avuto una risposta inadeguata o siano candidati inappropriati alla terapia topica e alle fototerapie. Idrosadenite suppurativa (HS): Hulio e' indicato per il trattamento dell'idrosadenite suppurativa (acne inversa) attiva di grado da moderato a severo in adulti e adolescenti dai 12 annidi eta' con una risposta inadeguata alla terapia sistemica convenzionale per l'HS (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). Malattia di Crohn: Hulio e'indicato nel trattamento della malattia di Crohn attiva di grado da moderato a severo in pazienti adulti che non hanno risposto ad un cicloterapeutico completo ed adeguato a base di corticosteroidi e/o di un immunosoppressore, o nei pazienti intolleranti a tali terapie o che presentino controindicazioni mediche ad esse. Malattia di Crohn in pazienti pediatrici: Hulio e' indicato nel trattamento della malattia di Crohn attiva di grado da moderato a severo nei pazienti pediatrici (dai 6 anni di eta') che hanno avuto una risposta inadeguata alla terapia convenzionale, inclusa la terapia nutrizionale primaria, e a una terapia a base di un corticosteroide e/o ad un immunomodulatore, o che sono intolleranti o hanno controindicazioni a tali terapie. Colite ulcerosa: Hulio e' indicato nel trattamento della colite ulcerosa attiva di grado da moderato a severo in pazienti adulti che hanno manifestato una risposta inadeguata alla terapia convenzionale inclusi i corticosteroidi e la 6-mercaptopurina (6-MP) o l'azatioprina (AZA) o che sono intolleranti o presentano controindicazioni a tali terapie. Colite ulcerosapediatrica: Hulio e' indicato per il trattamento della colite ulcerosa attiva di grado da moderato a severo nei pazienti pediatrici (dai 6 anni di eta') che hanno avuto una risposta inadeguata alla terapia convenzionale, inclusi corticosteroidi e/o 6-mercaptopurina (6-MP) o azatioprina (AZA), o che sono intolleranti o hanno controindicazioni mediche per tali terapie. Uveite: Hulio e' indicato per il trattamento dell'uveite non-infettiva intermedia, posteriore e panuveite in pazienti adulti che hanno avuto una risposta inadeguata ai corticosteroidi, in pazienti che necessitano di farmaci risparmiatori di corticosteroidi o nei quali il trattamento con corticosteroidi e' inappropriato. Uveite pediatrica: Hulio e' indicato per il trattamento dell'uveite anteriorepediatrica cronica non infettiva nei pazienti dai 2 anni di eta' che hanno avuto una risposta inadeguata o sono intolleranti alla terapia convenzionale o per i quali la terapia convenzionale non e' appropriata.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; tubercolosi attiva o altre gravi infezioni come sepsi e infezioni opportunistiche (vedere paragrafo 4.4); insufficienza cardiaca da moderata a grave (classe III/IV NYHA) (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

La terapia con Hulio deve essere iniziata e monitorata da medici specialisti con esperienza nella diagnosi e nel trattamento delle patologie per cui Hulio e' indicato. Gli oculisti sono invitati a consultare uno specialista appropriato prima di iniziare il trattamento con Hulio (vedere paragrafo 4.4). Ai pazienti trattati con Hulio deve essere consegnata la scheda promemoria per il paziente. Dopo adeguate istruzionisulla tecnica di iniezione di Hulio, i pazienti possono eseguire da soli l'iniezione, se il medico lo ritiene opportuno, e con controlli medici periodici, secondo necessita'. Durante il trattamento con Hulio, le altre terapie concomitanti (per esempio, i corticosteroidi e/o gli agenti immunomodulatori) devono essere ottimizzate. Posologia. Artritereumatoide: la dose di Hulio indicata per i pazienti adulti con artrite reumatoide e' di 40 mg di adalimumab in un'unica somministrazione ogni due settimane per via sottocutanea. Il metotressato deve essere continuato durante il trattamento con Hulio. Glucocorticoidi, salicilati, farmaci anti-infiammatori non-steroidei o analgesici possono essere continuati in corso di terapia con Hulio. Per quanto riguarda l'associazione con altri DMARD diversi dal metotressato vedere paragrafi 4.4 e5.1. Alcuni pazienti che in monoterapia mostrano una riduzione nella risposta a 40 mg di Hulio a settimane alterne possono beneficiare di un aumento del dosaggio a 40 mg di adalimumab ogni settimana o 80 mg a settimane alterne. I dati disponibili suggeriscono che la risposta clinica viene di solito ottenuta entro 12 settimane di trattamento. In unpaziente che non risponde entro questo periodo di tempo, la continuazione della terapia deve essere riconsiderata. Hulio puo' essere disponibile in altre concentrazioni e/o formulazioni a seconda delle necessita' individuali di trattamento. Sospensione della dose: ci puo' esserenecessita' di interruzione della somministrazione, per esempio prima di un intervento chirurgico o in caso di grave infezione. Dati disponibili indicano che la re-introduzione di adalimumab, dopo sospensione di 70 giorni o piu', determina una risposta clinica della stessa importanza e con un profilo di sicurezza simile rispetto a prima della sospensione del dosaggio. Spondilite anchilosante, spondiloartrite assiale senza evidenza radiografica di SA e artrite psoriasica: la dose raccomandata di Hulio per i pazienti affetti da spondilite anchilosante, spondiloartrite assiale senza evidenza radiografica di SA e per i pazienti con artrite psoriasica e' di 40 mg di adalimumab somministrati ogni due settimane in dose singola per via sottocutanea. I dati disponibilisuggeriscono che la risposta clinica viene di solito ottenuta entro 12 settimane di trattamento. In un paziente che non risponde entro questo periodo di tempo, la continuazione della terapia deve essere riconsiderata. Psoriasi: la dose raccomandata di Hulio per i pazienti adultie' costituita da una dose iniziale pari a 80 mg, somministrati per via sottocutanea, seguita da una dose pari a 40 mg, per via sottocutanea, somministrati a settimane alterne, ad iniziare dalla settimana successiva all'assunzione della dose iniziale. Sarebbe opportuno valutare attentamente se sia il caso di proseguire la terapia oltre le 16 settimane qualora i pazienti non abbiano sviluppato una risposta soddisfacente entro tale periodo. Dopo 16 settimane, i pazienti con una risposta inadeguata a 40 mg di Hulio a settimane alterne possono beneficiare diun incremento del dosaggio a 40 mg ogni settimana o 80 mg a settimanealterne. Devono essere attentamente riconsiderati i benefici e i rischi della terapia settimanale continuativa con 40 mg o 80 mg a settimane alterne in pazienti con una risposta inadeguata dopo l'aumento del dosaggio (vedere paragrafo 5.1). Se si ottiene una risposta adeguata con 40 mg ogni settimana o 80 mg a settimane alterne, il dosaggio puo' essere successivamente ridotto a 40 mg a settimane alterne. Hulio puo' essere disponibile in altre concentrazioni e/o formulazioni a seconda delle necessita' individuali di trattamento. Idrosadenite suppurativa:la dose raccomandata di Hulio per i pazienti adulti con idrosadenite suppurativa (HS) e' inizialmente di 160 mg al giorno 1 (somministrata in quattro iniezioni da 40 mg in un giorno o in due iniezioni da 40 mgal giorno per due giorni consecutivi), seguita da 80 mg due settimanedopo (giorno 15), somministrati in due iniezioni da 40 mg in un giorno. Due settimane dopo (giorno 29) continuare con una dose di 40 mg a settimana o 80 mg a settimane alterne (somministrata in due iniezioni da 40 mg in un giorno). Se necessario, e' possibile continuare la terapia antibiotica durante il trattamento con Hulio. Durante il trattamento con Hulio si raccomanda ai pazienti di usare tutti i giorni una soluzione di lavaggio antisettica sulle lesioni correlate all'HS. La prosecuzione della terapia oltre 12 settimane di trattamento deve essere valutata attentamente se i pazienti non sono migliorati in tale periodo.Laddove fosse necessario interrompere il trattamento, e' possibile riprendere la terapia con Hulio 40 mg ogni settimana o 80 mg a settimanealterne (vedere paragrafo 5.1). La valutazione dei benefici e dei rischi del trattamento continuato a lungo termine deve essere effettuata periodicamente (vedere paragrafo 5.1). Hulio puo' essere disponibile in altre concentrazioni e/o formulazioni a seconda delle necessita' individuali di trattamento. Malattia di Crohn: la dose di Hulio indicata in caso di terapia di induzione e' pari a 80 mg alla settimana 0 per ipazienti adulti affetti da malattia di Crohn attiva di grado da moderato a severo, seguita da una dose di 40 mg alla settimana 2. Nel caso in cui sia necessario indurre una risposta piu' rapida alla terapia, puo' essere somministrata una dose pari a 160 mg alla settimana 0 (somministrata in quattro iniezioni da 40 mg in un giorno oppure due iniezioni da 40 mg al giorno per due giorni consecutivi), seguita da 80 mg alla settimana 2 (somministrata in due iniezioni da 40 mg in un giorno), tenendo presente che il rischio di eventi avversi risulta maggiore durante l'induzione. Dopo il trattamento di induzione, la dose raccomandata e' di 40 mg a settimane alterne per via sottocutanea. In alternativa, nel caso in cui un paziente abbia interrotto il trattamento con Hulio e qualora dovesse ricorrere la sintomatologia tipica della malattia, la terapia con Hulio puo' essere somministrata nuovamente. Esistono pochi dati sulla risomministrazione di Hulio qualora sia trascorso un periodo di 8 settimane dalla somministrazione della dose precedente.Nel corso della terapia di mantenimento, il dosaggio di corticosteroidi puo' essere gradatamente ridotto in base alle linee guida elaborateper la gestione clinica della malattia.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (2 gradi C - 8 gradi C). Non congelare. Tenere la siringa pre-riempita o la penna preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce. Una singola siringa pre-riempita o una penna pre-riempita di Hulio puo' essere conservata a temperature fino a un massimo di 25 gradi C per un periodo non oltre 8 settimane. La siringa preriempita o la penna pre-riempita deve essere protetta dalla luce e gettata se non usata durante il periodo dei 8 settimane.

AVVERTENZE

Tracciabilita': al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome ed il numero di lotto del prodotto somministrato devono essere chiaramente registrati. Infezioni: i pazienti in trattamento con antagonisti del TNF sono piu' suscettibili alle infezioni gravi. Una funzione polmonare compromessa puo' aumentare il rischio di sviluppare infezioni. I pazienti devono pertanto essere attentamente esaminati per la valutazione di infezioni, compresa la tubercolosi, prima, durante e dopo il trattamento con adalimumab. Poiche' l'eliminazionedi adalimumab puo' richiedere fino a quattro mesi, il controllo deve essere continuato durante tale periodo. La terapia con Hulio non va iniziata in pazienti con infezioni attive, incluse le infezioni cronicheo localizzate, fino a che queste non siano sotto controllo. In pazienti che sono stati esposti alla tubercolosi ed in pazienti che hanno viaggiato in aree ad alto rischio di tubercolosi o di micosi endemiche, quali istoplasmosi, coccidioidomicosi o blastomicosi, il rischio ed i benefici del trattamento con Hulio devono essere considerati prima di iniziare la terapia (vedere "Altre infezioni opportunistiche"). I pazienti che sviluppano una nuova infezione durante la terapia con Hulio devono essere attentamente seguiti ed essere sottoposti ad una completavalutazione diagnostica. In caso di insorgenza di una nuova infezionegrave o di sepsi, la somministrazione di Hulio deve essere interrottae deve essere istituita una idonea terapia antimicrobica o antifungina fino a quando l'infezione non sia sotto controllo. I medici devono porre cautela nell'usare adalimumab in pazienti con storia di infezionirecidivanti o con patologie concomitanti che possano predisporre i pazienti alle infezioni, incluso l'uso concomitante di farmaci immunosoppressivi. Gravi infezioni: sono stati riportati casi di infezioni gravi, inclusa sepsi, causata da batteri, micobatteri, funghi invasivi, parassiti, virus o altre infezioni opportunistiche, quali listeriosi, legionellosi e pneumocistosi in pazienti trattati con adalimumab. Altre infezioni gravi osservate nel corso di studi clinici includono polmonite, pielonefrite, artrite settica e setticemia. Sono stati riportati casi di ospedalizzazione o di eventi fatali associati alle infezioni. Tubercolosi: e' stata riportata tubercolosi, inclusa riattivazione e nuova manifestazione di tubercolosi, in pazienti che utilizzano adalimumab. Sono stati riportati casi di tubercolosi polmonare ed extra-polmonare (ovvero disseminata). Prima di iniziare la terapia con Hulio, tutti i pazienti devono essere esaminati per valutare la presenza di tubercolosi attiva o inattiva ("latente"). Tale valutazione deve includere un'anamnesi clinica dettagliata dei pazienti con una storia pregressa di tubercolosi o eventuali contatti con persone affette da tubercolosiattiva, e con precedenti e/o concomitanti terapie immunosoppressive. Devono essere eseguiti appropriati esami di screening (ovvero il test cutaneo alla tubercolina e la radiografia toracica) in tutti i pazienti (possono essere seguite le linee guida locali). Si raccomanda che l'esecuzione e i risultati di tali test vengano registrati nella scheda promemoria per il paziente. I medici devono porre attenzione al rischio di falsi negativi al test cutaneo alla tubercolina, soprattutto in pazienti gravemente ammalati o immunocompromessi. Se si diagnostica unatubercolosi attiva, la terapia con Hulio non deve essere iniziata (vedere paragrafo 4.3). In tutte le situazioni di seguito descritte e' opportuno effettuare un'attenta valutazione del rapporto beneficio/rischio della terapia a base di Hulio. Se si sospetta una tubercolosi latente, e' consigliabile consultare un medico specializzato nel trattamento della tubercolosi. In caso di diagnosi positiva di tubercolosi latente, prima di iniziare la terapia con Hulio deve essere istituito il trattamento di profilassi anti-tubercolare in accordo alle raccomandazioni locali. L'istituzione di un trattamento di profilassi anti-tubercolare deve essere presa in considerazione anche prima di iniziare il trattamento a base di Hulio in pazienti con diversi o significativi fattori di rischio per la tubercolosi nonostante un test negativo per la tubercolosi e in quei pazienti che all'anamnesi presentano una storia personale di tubercolosi latente o attiva nei quali non sia possibile confermare se il ciclo di trattamento cui sono stati sottoposti sia risultato adeguato. Nonostante il trattamento di profilassi per la tubercolosi, si sono verificati casi di riattivazione di tubercolosi in pazienti trattati con adalimumab. Nel corso del trattamento con adalimumab,alcuni pazienti trattati con successo per la tubercolosi attiva hannomanifestato nuovamente la comparsa di tubercolosi. I pazienti devono essere avvisati di rivolgersi al medico se, durante o dopo la terapia con Hulio, si manifestano segni/sintomi indicativi di possibile infezione tubercolare (per es. tosse persistente, deperimento, perdita di peso, febbre moderata, svogliatezza). Altre infezioni opportunistiche: in pazienti che hanno assunto adalimumab sono stati osservati casi di infezioni opportunistiche, incluse infezioni fungine invasive. Queste infezioni non sono state correttamente diagnosticate in pazienti che assumevano antagonisti del TNF e cio' ha comportato un ritardo nel trattamento appropriato, talvolta con esito fatale. In pazienti che sviluppano segni e sintomi quali febbre, malessere, perdita di peso, sudorazione, tosse, dispnea e/o infiltrato polmonare o altre malattie sistemiche gravi con o senza shock concomitante si deve sospettare un'infezione fungina invasiva e deve essere prontamente interrotta la somministrazione di Hulio. La diagnosi e la somministrazione di terapia antifungina empirica in questi pazienti dovrebbero essere effettuate consultando un medico specializzato nella cura di pazienti con infezioni fungineinvasive. Riattivazione dell'epatite B: in pazienti portatori cronicidel virus dell'epatite B sottoposti a trattamento con antagonisti delTNF, incluso adalimumab, si e' verificata una riattivazione dell'epatite B (ad es. antigene di superficie positivo). Alcuni casi hanno avuto un esito fatale. Prima di iniziare il trattamento con adalimumab, i pazienti devono essere testati per l'infezione da virus dell'epatite B. Si raccomanda la consultazione di un medico con esperienza nel trattamento dell'epatite B per quei pazienti che risultano positivi al testper l'epatite B. I portatori del virus dell'epatite B che necessitanodi un trattamento con Hulio devono essere attentamente monitorati allo scopo di rilevare la comparsa dei segni e sintomi dell'infezione attiva da virus dell'epatite B non solo nel corso di tutta la terapia, maanche durante i mesi successivi alla sospensione della terapia.

INTERAZIONI

La terapia con adalimumab e' stata studiata in monoterapia e in associazione con metotressato in pazienti affetti da artrite reumatoide, artrite idiopatica giovanile poliarticolare e artrite psoriasica. Quandoadalimumab e' stato somministrato in associazione con metotressato laformazione di anticorpi e' stata inferiore rispetto alla monoterapia.La somministrazione di adalimumab senza il metotressato ha determinato un aumento della formazione di anticorpi, un aumento della clearanceed una riduzione dell'efficacia di adalimumab (vedere paragrafo 5.1).L'associazione di adalimumab e anakinra non e' raccomandata (vedere paragrafo 4.4 "Somministrazione concomitante di DMARD biologici o antagonisti del TNF"). L'associazione di adalimumab e abatacept non e' raccomandata (vedere paragrafo 4.4 "Somministrazione concomitante di DMARDbiologici o antagonisti del TNF").

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: adalimumab e' stato studiato in 9.506 pazienti nel corso di studi clinici principali controllati e in aperto per un periodo fino a 60 mesi o superiore. Tali studi sono statieffettuati su pazienti affetti da artrite reumatoide ad insorgenza precoce e di lunga durata, artrite idiopatica giovanile (artrite idiopatica giovanile poliarticolare e artrite associata ad entesite), cosi' come su pazienti affetti da spondiloartrite assiale (spondilite anchilosante e spondiloartrite assiale senza evidenza radiografica di spondilite anchilosante), artrite psoriasica, malattia di Crohn, colite ulcerosa, psoriasi, idrosadenite suppurativa e uveite. Gli studi registrativi controllati sono stati condotti su 6.089 pazienti sottoposti a trattamento con adalimumab e su 3.801 pazienti cui e' stato somministrato placebo o un comparatore attivo durante il periodo di controllo. La percentuale di pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di eventi avversi durante la fase in doppio cieco, controllata, degli studi registrativi e' stata del 5,9% per i pazienti che hanno assunto adalimumab e del 5,4% per i pazienti trattati con il controllo. Le reazioni avverse piu' comunemente riportate sono infezioni (quali rinofaringiti, infezione delle alte vie respiratorie e sinusite), reazioni al sito di somministrazione (eritema, prurito, emorragia, dolore o tumefazione), cefalea e dolore muscoloscheletrico. Sono state riportate reazioni avverse gravi per adalimumab. I farmaci anti-TNF, come adalimumab, influenzano il sistema immunitario e il loro uso puo' influenzare le difese dell'organismo contro infezioni e cancro. A seguito della somministrazione di adalimumab, sono stati riportati anche casi di infezioni fatali (inclusi casi di sepsi, infezioni opportunistiche e TBC), riattivazione dell'infezione da HBV e vari tipi di tumori maligni (inclusi casi di leucemia, linfomi e linfoma epato-splenico a cellule T-HSTCL).Sono state inoltre riportate gravi reazioni ematologiche, neurologiche e autoimmuni. Queste ultime includono rari casi di pancitopenia, anemia aplastica, eventi di demielinizzazione centrale e periferica e casi di lupus, condizioni lupus-correlate e sindrome di Stevens-Johnson. Popolazione pediatrica: in generale, gli eventi avversi nei pazienti pediatrici sono risultati simili a quelli riscontrati nei pazienti adulti sia in termini di frequenza che di tipologia. Elenco delle reazioniavverse. La seguente lista di reazioni avverse e' basata su esperienza proveniente da studi clinici ed esperienze post- marketing riportatidi seguito ed e' classificata in base al sistema/organo coinvolto e alla frequenza: molto comune (>1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000,a <1/1.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. E' stata inclusa la frequenza piu' elevata osservata tra le varie indicazioni. Effetti indesiderati. Infezioni ed infestazioni*. Molto comune: infezioni delle vie respiratorie (tra cui infezioni delle vie respiratorie superiori ed inferiori, polmonite, sinusite, faringite, rinofaringite e polmonite da herpes virus); comune: infezioni sistemiche (tra cui sepsi, candidosi ed influenza), infezioni intestinali (tra cui gastroenterite virale), infezioni della pelle e dei tessuti molli (tra cui paronichia, cellulite, impetigine, fascite necrotizzante ed herpes zoster), infezioni dell'orecchio, infezioni del cavo orale (tra cui herpes simplex, herpes oraleed infezioni dentali), infezioni dell'apparato riproduttivo (tra cui infezione vulvovaginale micotica), infezioni delle vie urinarie (tra cui pielonefriti), infezioni fungine, infezioni articolari; non comune:infezioni neurologiche (tra cui meningite virale), infezioni opportunistiche e tubercolosi (tra cui coccidioidomicosi, istoplasmosi e infezioni da mycobacterium avium complex), infezioni batteriche, infezioni oculari, diverticolite ^1. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)*. Comune: tumore cutaneo escluso il melanoma (tra cui carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose), neoplasia benigna; non comune: linfoma**, tumori solidi (tra cui carcinomamammario, neoplasia polmonare e neoplasia tiroidea), melanoma**; raro: leucemia ^1; non nota: linfoma epato-splenico a cellule T ^1, carcinoma a cellule di Merkel (carcinoma neuroendocrino della pelle) ^1, sarcoma di Kaposi. Patologie del sistema emolinfopoietico*. Molto comune:leucopenia (tra cui neutropenia e agranulocitosi), anemia; comune: leucocitosi, trombocitopenia; non comune: porpora trombocitopenica idiopatica; raro: pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario*. Comune: ipersensibilita', allergie (inclusa allergia stagionale); non comune: sarcoidosi ^1, vasculite; raro: anafilassi ^1. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iperlipidemia; comune: ipokaliemia, iperuricemia, alterazione della sodiemia, ipocalcemia, iperglicemia,ipofosfatemia, disidratazione. Disturbi psichiatrici. Comune: disturbi dell'umore (tra cui depressione), ansia, insonnia. Patologie del sistema nervoso*. Molto comune: cefalea; comune: parestesia (tra cui ipoestesia), emicrania, compressione di radice nervosa; non comune: accidente cerebrovascolare ^1, tremore, neuropatia; raro: sclerosi multipla,disturbi demielinizzanti (e.s. neurite ottica, sindrome di Guillain- Barre') ^1. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi visivi, congiuntivite, blefarite, edema periorbitale; non comune: diplopia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine; non comune: perdita dell''udito, tinnito. Patologie cardiache*. Comune: tachicardia; non comune: infarto del miocardio ^1, aritmia, insufficienza cardiaca congestizia; raro: arresto cardiaco. Patologie vascolari. Comune: ipertensione, vampate, ematoma; non comune: aneurisma dell''aorta, occlusione vascolare arteriosa, tromboflebite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche*. Comune: asma, dispnea, tosse; non comune: embolia polmonare ^1, interstiziopatia polmonare, malattia polmonare cronica ostruttiva, polmonite, effusione pleurica ^1; raro: fibrosi polmonare ^1. Patologie gastrointestinali. Molto comune: dolore addominale, nausea e vomito; comune: emorragia gastrointestinale, dispepsia, malattia da reflusso gastroesofageo, sindrome sicca; non comune: pancreatite, disfagia, edema facciale; raro: perforazione intestinale ^1. Patologie epatobiliari*. Molto comune: aumento degli enzimi epatici; non comune: colecistite e colelitiasi, steatosi epatica, aumento della bilirubina; raro: epatite, riattivazione epatite B ^1, epatite autoimmune ^1; non nota: insufficienza epatica ^1.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile: le donne in eta' fertile devono considerare l'utilizzo di un adeguato metodo contraccettivo per prevenire una gravidanza e l'uso di tale metodo deve proseguire per almeno cinque mesi dopo l'ultimo trattamento con Hulio. Gravidanza: un numero elevato (circa2.100) di gravidanze esposte ad adalimumab, raccolte in modo prospettico, che hanno portato a nati vivi con esiti noti e che includevano piu' di 1.500 gravidanze esposte durante il primo trimestre, non ha indicato un aumento del tasso di malformazione nel neonato. In un registrodi coorte prospettico, sono state arruolate 257 donne con artrite reumatoide (AR) o malattia di Crohn (MC) trattate con adalimumab almeno durante il primo trimestre di gravidanza e 120 donne con AR o MC non trattate con adalimumab. L'endpoint primario e' stato la prevalenza di gravi difetti alla nascita. Il tasso delle gravidanze che si sono concluse con la nascita di almeno un neonato vivo con un grave difetto allanascita e' stato 6/69 (8,7%) nelle donne con AR trattate con adalimumab e 5/74 (6,8%) nelle donne con AR non trattate (OR non aggiustato 1,31; 95% IC 0,38-4,52) e 16/152 (10,5%) nelle donne con MC trattate conadalimumab e 3/32 (9,4%) nelle donne con MC non trattate (OR non aggiustato 1,14, 95% IC 0,31-4,16). L'OR aggiustato (che considera le differenze rispetto la baseline) era 1,10 (95% IC 0,45-2,73) per AR e MC combinate. Tra le donne trattate con adalimumab e quelle non trattate non ci sono state evidenti differenze negli endpoint secondari come aborti spontanei, difetti minori alla nascita, parto pretermine, dimensione del neonato e infezioni gravi o opportunistiche e non sono stati riportati casi di nati morti o tumori maligni. L'interpretazione dei dati puo' essere influenzata dalle limitazioni metodologiche dello studio, compresi la piccola dimensione del campione e il disegno non randomizzato. In uno studio di tossicologia dello sviluppo condotto su scimmie, non e' stata riscontrata tossicita' nella madre, ne' embriotossicita' o teratogenicita'. Non sono disponibili dati preclinici sulla tossicita' postnatale di adalimumab (vedere paragrafo 5.3). A causa dell'inibizione del TNFalfa, la somministrazione di adalimumab durante la gravidanza puo' interferire con la normale risposta immunitaria del neonato. Adalimumab deve essere utilizzato in gravidanza soltanto se strettamente necessario. Adalimumab puo' attraversare la placenta e raggiungere il siero dei bambini nati da madri trattate con adalimumab durantela gravidanza. Di conseguenza, questi bambini sono soggetti ad un maggior rischio di infezione. La somministrazione di vaccini vivi (ad es.vaccino BCG) a bambini esposti ad adalimumab nell'utero non e' raccomandata fino a 5 mesi dall'ultima somministrazione di adalimumab alla madre durante la gravidanza. Allattamento al seno: le limitate informazioni dalla letteratura pubblicata indicano che adalimumab e' escreto nel latte materno in concentrazioni molto basse e che la concentrazionedi adalimumab nel latte umano e' pari allo 0,1%-1% del livello sierico della madre. Somministrate per via orale, le immunoglobuline G sono sottoposte a proteolisi intestinale ed hanno una scarsa biodisponibilita'. Non si ritiene che possa avere effetti su neonati/lattanti. Conseguentemente, Hulio puo' essere utilizzato durante l'allattamento. Fertilita': non sono disponibili dati preclinici sugli effetti di adalimumab sulla fertilita'.

Codice: 047088048
Codice EAN:

Codice ATC: L04AB04
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Immunosoppressori
  • Inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa
  • Adalimumab
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: PENNA

SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

PENNA