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INIBACE PLUS 14CPR RIV5+12,5MG Produttore: CHEPLAPHARM ARZNEIMITTEL GMBH

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

INIBACE PLUS 5 MG + 12,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antipertensivi; ACE inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Ciascuna compressa rivestita con film contiene: 5,22 mg di cilazaprilpari a 5 mg di cilazapril anidro e 12,5 mg di idroclorotiazide.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: lattosio monoidrato, amido di mais, sodio stearilfumarato, ipromellosa 3 cP, talco. Rivestimento con film: ipromellosa 6 cP, talco, titanio diossido (E171), ossido di ferro rosso (E172).

INDICAZIONI

Questo farmaco e' indicato per il trattamento dell'ipertensione in pazienti adulti la cui pressione arteriosa non e' adeguatamente controllata da cilazapril in monoterapia.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti, ad altri ACE inibitori, ad altri diuretici tiazidici o ai derivatisulfonamidici. Anamnesi di angioedema associato a terapia precedente con ACE inibitori. Angioedema ereditario o idiopatico. Grave compromissione della funzionalita' renale (GFR < 30 ml/min/1,73 m^2) o anuria. Secondo e terzo trimestre di gravidanza. Uso concomitante di questo farmaco con prodotti contenenti aliskiren e' controindicato in pazienti con diabete mellito o compromissione della funzionalita' renale (GFR <60 ml/min/1,73 m^2). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. Cilazapril non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan.

POSOLOGIA

Posologia. Pazienti con funzione renale alterata: quando e' necessaria una terapia diuretica concomitante nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale, e' preferibile associare al cilazapril un diuretico dell'ansa anziche' un diuretico tiazidico. Pertanto, questo medicinale non e' raccomandato per i pazienti con compromissione grave della funzionalita' renale. Pazienti con cirrosi epatica: poiche' nei pazienti con cirrosi epatica trattati con dosi standard di ACE inibitori puo' svilupparsi ipotensione significativa, e' necessaria un'attenta titolazione della dose di ogni singolo componente qualora questi pazienti dovessero richiedere il trattamento con cilazapril e idroclorotiazide. Anziani: negli studi clinici, l'efficacia e la tollerabilita' di cilazapril e idroclorotiazide somministrati in concomitanza sono risultate simili nei pazienti ipertesi anziani e piu' giovani, sebbene i dati di farmacocinetica dimostrino che la clerarance di entrambii componenti e' ridotta nei pazienti anziani. Popolazione pediatrica:la sicurezza e l'efficacia di cilazapril e idroclorotiazide nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore a 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili. Non puo' essere fatta pertanto alcuna raccomandazione riguardante la posologia. Modo di somministrazione: la dose di questo farmaco e' di una compressa (5,0 mg di cilazaprile 12,5 mg di idroclorotiazide) una volta al giorno. Poiche' l'assunzione di alimenti non influisce significativamente sull'assorbimento, questo medicinale puo' essere somministrato prima o dopo i pasti. La dose deve essere sempre assunta approssimativamente alla stessa ora del giorno. La compressa non deve essere masticata o rotta e deve essere sempre ingerita con un sorso d'acqua.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

AVVERTENZE

Gravidanza: la terapia con ACE inibitori non deve essere iniziata in gravidanza. Salvo nei casi in cui la continuazione della terapia con ACE inibitori sia ritenuta essenziale, le pazienti che pianificano una gravidanza devono essere sottoposte a trattamenti antipertensivi alternativi, con un profilo di sicurezza ben delineato per l'uso in gravidanza. Una volta accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se opportuno, deve essere istituita una terapia alternativa. Ipotensione: i pazienti devono iniziare il trattamento con questo farmaco solo dopo la stabilizzazione con ciascun componente somministrato alla stessa dose del prodotto di associazione. Gli ACE inibitori possono causare grave ipotensione, in particolare all'inizio del trattamento. La maggiore probabilita' di ipotensione dopo la prima dose si ha nei pazienti in cui e' attivato il sistema renina-angiotensina-aldosterone, come nel caso dell'ipertensionerenovascolare, o per altre cause di ipoperfusione renale, deplezione di sodio o di volume o trattamento precedente con altri vasodilatatori. Queste condizioni possono coesistere, in particolare in presenza di grave insufficienza cardiaca. L'ipotensione deve essere trattata ponendo il paziente in posizione supina e praticando un'espansione del volume ematico. Una volta ripristinato il volume ematico del paziente, e' possibile continuare il trattamento con cilazapril, ma a dose ridotta;se l'ipotensione persiste occorre sospendere il farmaco. I pazienti arischio devono iniziare il trattamento con cilazapril sotto sorveglianza medica, ad una bassa dose iniziale e con un'attenta titolazione. Se possibile, la terapia diuretica deve essere temporaneamente sospesa.Precauzioni simili devono essere adottate per i pazienti affetti da angina pectoris o malattia cerebrovascolare, in cui l'ipotensione puo' causare ischemia miocardica o cerebrale. Doppio blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS): le evidenze indicano che l'uso concomitante di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren determina un aumento del rischio di ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (ivi compresa insufficienza renale acuta). Il doppio blocco del RAAS mediante l'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren non e' pertanto raccomandato. Nel caso in cui si ritenga chela terapia con il doppio blocco sia assolutamente necessaria, tale trattamento deve avvenire soltanto sotto la supervisione di uno specialista e fermo restando un monitoraggio attento e frequente della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa. Nei pazienti affetti da nefropatia diabetica, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina II non devono essere usati in associazione. Compromissione della funzionalita' renale: questo medicinale e' controindicato nei pazienti con clearance della creatinina < 30 ml/min/1,73 m^2. Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalita' renale, il dosaggio di cilazapril deve essere corretto in funzione della clearance della creatinina. Per i pazienti con compromissione della funzionalita' renale e' normale prassi medica istituire un monitoraggio diroutine del potassio e della creatinina. Gli ACE inibitori hanno effetti renoprotettivi noti, ma possono causare una compromissione reversibile della funzionalita' renale in caso di perfusione renale ridotta, sia che sia dovuta a stenosi bilaterale dell'arteria renale, grave insufficienza cardiaca congestizia, deplezione di volume, iponatriemia o dosaggi elevati di diuretici, e durante il trattamento con FANS. Le misure preventive comprendono l'interruzione o la sospensione temporaneadei diuretici, l'inizio della terapia con dosi molto basse di ACE inibitori e un'attenta titolazione della dose. Nei pazienti con stenosi dell'arteria renale, l'attivazione del sistema renina-angiotensina-aldosterone contribuisce a mantenere la perfusione renale in quanto causa costrizione dell'arteriola efferente. Di conseguenza, il blocco della formazione di angiotensina II, e forse anche un aumento della formazione di bradichinina, causano una vasodilatazione dell'arteriola efferente che produce una riduzione della pressione di filtrazione glomerulare. L'ipotensione contribuisce ulteriormente alla riduzione della perfusione renale. Come con altri farmaci che agiscono sul sistema renina-angiotensina, e' presente un aumento del rischio di insufficienza renale, inclusa l'insufficienza renale acuta, quando i pazienti affetti da stenosi dell'arteria renale sono trattati con cilazapril. Occorre dunque cautela in questi pazienti. Se si manifesta un'insufficienza renale, il trattamento deve essere interrotto. Ipersensibilita'/angioedema: l'angioedema e' stato associato agli ACE inibitori, con un'incidenza segnalata dello 0,1-0,5%. L'angioedema indotto dagli ACE inibitori puo'manifestarsi sotto forma di episodi ricorrenti di gonfiore del viso, che si risolvono con la sospensione del trattamento, o come edema orofaringeo acuto con occlusione delle vie respiratorie, che richiede un trattamento di emergenza e puo' essere potenzialmente letale. Una variante e' l'angioedema dell'intestino, che tende a manifestarsi nelle prime 24-48 ore di trattamento. Il rischio di angioedema sembra essere maggiore nei pazienti di colore. I pazienti con anamnesi di angioedema non correlato agli ACE inibitori possono essere esposti ad un maggior rischio. L'uso concomitante degli ACE inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di cilazapril. Il trattamento con cilazapril non deve essere iniziato prima chesiano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan. L'uso concomitante di ACE inibitori e racecadotril, inibitori dellamTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (come rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie). Occorre prestare cautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta gia' assumendo un ACE inibitore.

INTERAZIONI

Interazioni correlate principalmente a cilazapril. Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE inibitori esacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema. L'uso concomitante di ACE inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema. Doppio blocco del RAAS: i dati emersi dagli studi clinici hanno dimostrato che il doppio blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) mediantel'uso combinato di ACE inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren e' associato a una maggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperkaliemia e riduzione della funzionalita' renale (ivi compresa insufficienza renale acuta) rispetto all'utilizzo di un unico farmaco che agisce sul RAAS. Nel caso in cui si ritenga che il doppio blocco realizzato attraverso terapia di associazione a base di ACE inibitori + ARB sia assolutamente necessario, tale trattamento deve avvenire sotto la supervisione di uno specialista e fermo restando un monitoraggio attento e frequente della funzionalita' renale, degli elettroliti e della pressione arteriosa. L'associazione di ACE inibitori e aliskiren e' controindicata in pazienti con diabete mellito o compromissione della funzionalita' renale (GFR < 60 ml/min/1,73 m^2) e non e' raccomandata in altri pazienti. Litio: sono stati segnalati aumenti reversibili delle concentrazioni sieriche e della tossicita' del litio durante la somministrazione concomitante di litio e ACE inibitori. L'uso concomitante di diuretici tiazidici puo' aumentare il rischio di tossicita' del litio e incrementare il rischio di tossicita' del litio gia' aumentato con gli ACE inibitori. L'uso di cilazapril con il litio non e' raccomandato, ma se l'associazione si conferma necessaria, deve essere effettuato un attento monitoraggio delle concentrazioni sieriche di litio. Altri antipertensivi: si puo' osservare un effetto aggiuntivo quando questo farmaco viene somministrato in associazione ad altri antipertensivi. Diuretici risparmiatori di potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio: sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma,in alcuni pazienti trattati con cilazapril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori di potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare cilazapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di cilazapril con i farmaci sopracitati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicatol'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorarefrequentemente il potassio sierico. Ciclosporina: durante l'uso concomitante di ACE inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina: durante l'uso concomitante di ACE inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Diuretici (tiazidici o diuretici dell'ansa): il trattamento precedente condiuretici a dose elevata puo' determinare deplezione di volume e rischio di ipotensione quando si inizia la terapia con cilazapril. Gli effetti ipotensivi possono essere ridotti dalla sospensione del diuretico, dall'aumento di volume o dell'assunzione di sale o iniziando la terapia con una bassa dose di cilazapril. Antidepressivi triciclici/antipsicotici/anestetici/narcotici: l'impiego concomitante di alcuni anestetici, di antidepressivi triciclici e di antipsicotici con ACE inibitoripuo' determinare un'ulteriore riduzione della pressione arteriosa. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inclusa l'aspirina >= 3 g/giorno: quando si somministrano ACE inibitori contemporaneamente a farmaci antinfiammatori non steroidei (come l'acido acetilsalicilico a regimi posologici antinfiammatori, inibitori di COX-2 e FANS non selettivi), si puo' verificare un'attenuazione dell'effetto antipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori e FANS puo' determinare un aumento del rischio di peggioramento della funzionalita' renale, inclusa una possibile insufficienza renale acuta, e un aumento del potassio sierico,specialmente nei pazienti gia' caratterizzati da una scarsa funzionalita' renale. L'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nei pazienti anziani. Dopo l'avvio della terapia concomitante, e successivamente a cadenza periodica, i pazienti devono essere idratati adeguatamente e si deve considerare il monitoraggio della funzionalita' renale. Simpaticomimetici: i farmaci simpaticomimetici possonoridurre l'effetto antipertensivo degli ACE inibitori. Antidiabetici: studi epidemiologici indicano che la somministrazione concomitante di ACE inibitori e di farmaci antidiabetici (insulina, ipoglicemizzanti orali) puo' causare un effetto piu' marcato di riduzione della glicemia, con rischio di ipoglicemia. Questo fenomeno sembrava piu' probabile durante le prime settimane di trattamento di associazione e nei pazienti con insufficienza renale.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: gli eventi avversi piu' frequentiattribuibili al farmaco, osservati in pazienti trattati con ACE inibitori in monoterapia, sono tosse, rash cutaneo e disfunzione renale. Latosse e' piu' comune nelle donne e nei non fumatori. Se il paziente e' in grado di tollerare la tosse, e' ragionevole continuare il trattamento. In alcuni casi, la riduzione della dose puo' alleviare questo effetto. Eventi avversi correlati al trattamento, che determinino la sospensione della terapia, si verificano in meno del 5% dei pazienti trattati con ACE inibitori in monoterapia. L'evento avverso piu' frequenteattribuibile al farmaco osservato in pazienti trattati con tiazidi inmonoterapia, e' il capogiro. Alcune alterazioni biochimiche e metaboliche associate ai diuretici tiazidici sembrano essere attenuate dalla somministrazione concomitante di cilazapril. Eventi avversi correlati al trattamento, che determinino la sospensione della terapia, si verificano in circa lo 0,1% dei pazienti trattati con tiazidi in monoterapia. Il rischio complessivo di effetti avversi dovuti al trattamento conquesto medicinale e' simile a quello osservato in pazienti trattati con cilazapril in monoterapia. Riassunto delle reazioni avverse: il seguente elenco di reazioni avverse e' derivato dagli studi clinici e daidati di farmacovigilanza e comprende le reazioni avverse al farmaco osservate nei pazienti trattati con cilazapril e/o altri ACE inibitori in monoterapia, idroclorotiazide e/o altri diuretici tiazidici in monoterapia e nei soggetti sottoposti a terapia di associazione. Le stime delle frequenze sono basate sulla percentuale di pazienti che hanno segnalato eventuali reazioni avverse durante gli studi clinici con questo farmaco, che sono stati condotti su una popolazione totale combinatadi 1.097 pazienti. Le reazioni avverse che non sono state segnalate durante gli studi clinici su questo medicinale, ma che sono state segnalate in relazione all'impiego in monoterapia di uno dei due componenti, di altri ACE inibitori o diuretici tiazidici oppure derivate da casisegnalati in farmacovigilanza, sono classificate come "non comuni" (<1/100). La categoria "non comune" comprende le categorie "raro" (>= 1/10.000 e < 1/1.000) e "molto raro" (< 1/10.000) che potrebbero essereutilizzate negli RCP di altri prodotti. Le classi di frequenza sono: molto comune >= 1/10; Comune >= 1/100 e < 1/10; non comune < 1/100. Reazioni avverse al cilazapril. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: neutropenia, agranulocitosi, trombocitopenia, anemia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: angioedema (puo' colpire il viso, le labbra, la lingua, la laringe o il tratto gastrointestinale),anafilassi, sindrome lupus simile (i sintomi possono comprendere vasculite, mialgia, artralgia/artrite, anticorpi antinucleo positivi, aumento della velocita' di eritrosedimentazione, eosinofilia e leucocitosi). Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: disgeusia, ischemia cerebrale, attacco ischemico transitorio, ictus ischemico, neuropatia periferica. Patologie cardiache. Non comune: ischemia miocardica, angina pectoris, tachicardia, palpitazioni, infarto miocardico, aritmia. Patologie vascolari. Comune: capogiri; non comune: ipotensione, ipotensione posturale. I sintomi di ipotensione possono comprendere sincope, debolezza, capogiri e disturbi della vista. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: dispnea, broncospasmo, rinite, malattia polmonare interstiziale, bronchite,sinusite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea; non comune: secchezza delle fauci, stomatite aftosa, diminuzione dell'appetito, diarrea, vomito, glossite, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: alterazione dei valori della funzionalita' epatica (comprendenti transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma GT), epatite colestatica con o senza necrosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash, rash maculopapulare, dermatite psoriasiforme, psoriasi (esacerbazione), lichen planus, dermatite esfoliativa, orticaria, eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, pemfigoide bolloso, pemfigo, sarcoma di Kaposi, vasculite/porpora, reazioni di fotosensibilita', alopecia, onicolisi. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari, mialgia, artralgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione della funzionalita' renale, insufficienza renale acuta, aumento della creatininemia, aumento dell'uremia, iperkaliemia, iponatriemia, proteinuria, sindrome nefrosica, nefrite Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione sessuale, ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento; non comune: sudorazione eccessiva, rossore, astenia, disturbi del sonno. Reazioni avverse all'idroclorotiazide. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: trombocitopenia, anemia emolitica, insufficienza del midollo osseo, neutropenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: ipersensibilita' (angioedema, anafilassi), sindrome lupus-simile. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: ipokaliemia, iponatriemia, ipocloremia, ipomagnesiemia, ipercalcemia, ipocalciuria, ipovolemia/disidratazione, alcalosi metabolica, iperglicemia, iperuricemia, gotta, ipercolesterolemia (aumento del colesterolo totale, LDL e VLDL) e ipertrigliceridemia. Disturbi psichiatrici. Non comuni: disturbi del sonno,depressione.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. Cilazapril: l'uso di ACE inibitori quali il cilazapril non e' consigliato durante il primo trimestre di gravidanza. L'uso di ACE inibitori quali il cilazapril e' controindicato durante il secondo eil terzo trimestre di gravidanza. Le evidenze epidemiologiche emerse sul rischio teratogeno conseguente a esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non sono state conclusive; tuttavia non puo' essere escluso un modesto aumento del rischio. A meno che la continuazione della terapia sia considerata essenziale, le pazientiche stanno pianificando una gravidanza devono essere sottoposte a trattamenti antipertensivi alternativi che possiedano un profilo di sicurezza definito per l'uso in gravidanza. Quando viene accertata la gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere interrotto immediatamente e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione a una terapia con ACE inibitori durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza induce nell'uomo fetotossicita' (riduzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia). In caso di esposizione agli ACE inibitori a partire dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda unesame ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere sottoposti ad attenta osservazione per individuare segni di ipotensione. Idroclorotiazide: l'esperienza con l'idroclorotiazide in gravidanza e' limitata soprattutto nel primo trimestre. Gli studi sull'animale non sono sufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologico dell'idroclorotiazide l'uso di quest'ultimadurante il secondo e il terzo trimestre puo' compromettere la perfusione feto-placentare e determinare effetti fetali e neonatali, quali ittero, disturbi dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzata per trattare l'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia in considerazione del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare, senza un reale effetto benefico sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere usata per trattare l'ipertensione essenziale in donne in gravidanza, salvo nelle rare situazioni in cui non si possa utilizzare alcuna terapia alternativa. Allattamento. Cilazapril: poiche' non sono disponibili informazioni sull'uso di questo farmaco durante l'allattamento, il farmaco non e' consigliato ed e' preferibile un trattamento alternativo che possieda un profilo di sicurezza meglio definito per l'allattamento, specialmente in caso di neonati o prematuri. Idroclorotiazide: l'idroclorotiazide e' escreta nel latte materno in piccole quantita'. Le tiazidi ad alte dosi che determinano diuresi intensa possono inibire la produzione di latte. L'uso di questo farmaco durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se questo medicinale e' usato durante l'allattamento al seno, le dosi devono essere mantenute al minor livello possibile. Fertilita': non sono stati condotti studi preclinici relativi all'effetto sulla fertilita' con la combinazione fissa di cilazapril e idroclorotiazide.

Codice: 029103013
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA08
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Cilazapril e diuretici
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

36 MESI

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