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LAMOTRIGINA DOC 56CPR DISP 50 Produttore: DOC GENERICI SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

LAMOTRIGINA DOC COMPRESSE DISPERSIBILI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa dispersibile da 25 mg di LAMOTRIGINA DOC contiene 25 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 50 mg di LAMOTRIGINA DOC contiene 50 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 100 mg di LAMOTRIGINA DOC contiene 100 mg di lamotrigina. Ogni compressa dispersibile da 200 mg di LAMOTRIGINA DOC contiene 200 mg di lamotrigina. Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Crospovidone Acesulfame potassio (E 950) Aroma arancio Mannitolo (E 421) Silice colloidale anidra Sodio stearilfumarato

INDICAZIONI

Epilessia. Adulti ed adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni.Trattamento aggiuntivo o in monoterapia delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche. Crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. LAMOTRIGINA DOC e' somministrato come terapia aggiuntiva ma puo' essere il farmaco antiepilettico con cuiiniziare nella sindrome di Lennox-Gastaut. Bambini ed adolescenti da 2 a 12 anni di eta'. Trattamento aggiuntivo delle crisi parziali e delle crisi generalizzate, comprese le crisi tonico-cloniche e le crisi associate alla sindrome di Lennox-Gastaut. Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Disturbo bipolare Adulti di eta' pari o superiore ai 18 anni. Prevenzione degli episodi depressivi nei pazienti con disturbobipolare di tipo I che presentano prevalentemente episodi depressivi (vedere paragrafo 5.1). LAMOTRIGINA DOC non e' indicato per il trattamento acuto degli episodi maniacali o depressivi.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o uno qualsiasi degli eccipientielencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Posologia: se la dose calcolata di lamotrigina (ad esempio nel trattamento di bambini con epilessia o pazienti con insufficienza epatica) non equivale a compresse intere, la dose che deve essere somministrata e' uguale al numero piu' basso di compresse intere. Ripresa della terapia dopo sospensione: quando viene ripresa la terapia con LAMOTRIGINA DOC in pazienti che per qualunque motivo l'avevano interrotta, il medico deve valutare la necessita' di incrementare la dose per raggiungerequella di mantenimento, dal momento che il rischio di eruzione cutanea grave e' associato alla somministrazione di elevate dosi iniziali edal superamento della dose di incremento raccomandata per la lamotrigina (vedere paragrafo 4.4). Piu' ampio e' l'intervallo di tempo dalla dose precedente, maggiore considerazione deve essere data all'incremento della dose per il raggiungimento di quella di mantenimento. Quando l'intervallo dall'interruzione della somministrazione di lamotrigina supera le cinque emivite (vedere paragrafo 5.2), generalmente la dose diLAMOTRIGINA DOC deve essere ridotta a dosi scalari fino al raggiungimento di quella di mantenimento secondo lo schema posologico appropriato. Si raccomanda che la somministrazione di LAMOTRIGINA DOC non venga ripresa in pazienti che l'avevano interrotta a causa dell'eruzione cutanea associata ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio sia chiaramente superiore al rischio. Epilessia: di seguito viene riportata la posologia raccomandata per l'incremento della dose e per le dosi di mantenimento negli adulti e negli adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni e nei bambini e negli adolescenti da 2 a 12 anni. A causa del rischio di eruzione cutanea, non si devono superare la dose iniziale e i successivi incrementi di dose (vedere paragrafo 4.4). Qualora vengano sospesi farmaci antiepiletticiassunti in concomitanza o qualora altri farmaci, antiepilettici o meno, vengano aggiunti a regimi di trattamento contenenti lamotrigina, deve essere preso in considerazione l'effetto che cio' puo' avere sulla farmacocinetica di lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Adulti e adolescenti di eta' pari o superiore ai 13 anni - schema posologico raccomandato nell'epilessia. Monoterapia. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). Per raggiungere la posologia di mantenimento, ledosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale in alcuni pazienti sono stati richiesti 500 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronidazione di lamotrigina - vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1 + 2: 12,5 mg/die (somministrati come 25 mg a giorni alterni); settimane 3 + 4: 25 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una voltaal giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 25-50 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronidazione di lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata senza valproato ma con: fenitoina carbamazepina fenobarbitale primidone rifampicina lopinavir/ritonavir. Settimane 1 + 2: 50 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 100 mg/die (suddivisiin due dosi); dose di mantenimento usuale: 200 - 400 mg/die (suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale in alcuni pazienti sono stati richiesti 700 mg/die per ottenere la risposta desiderata. Terapiain associazione senza valproato e senza induttori della glucuronidazione di lamotrigina (vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata con altri medicinali che non inibiscono ne' inducono in modo significativo la glucuronidazione di lamotrigina. Settimane 1 + 2: 25 mg/die (una volta al giorno); settimane 3 + 4: 50 mg/die (una volta al giorno); dose di mantenimento usuale: 100 - 200 mg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 50-100 mg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale. Nei pazienti che assumono medicinali per i quali non siano attualmente note le interazioni farmacocinetiche con lamotrigina (vedere paragrafo 4.5), deve essere seguito lo schema posologico raccomandato per lamotrigina in concomitanza con valproato. Bambini ed adolescenti di eta' compresa tra 2 e 12 anni - schema posologico raccomandato nell'epilessia (dose totale giornaliera in mg/kg di peso corporeo/die). Monoterapia delle crisi di assenza tipiche. Settimane 1 + 2: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) (*); settimane 3 + 4: 0,6 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) (**); dose di mantenimento usuale: 1-10 mg/kg/die, sebbene alcuni pazienti abbiano richiesto dosi piu' alte (fino a 15 mg/kg/die) per ottenere la risposta desiderata (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi) (**)per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,6 mg/kg/die ogni una-due settimane fino al raggiungimento della risposta ottimale. Terapia in associazione con valproato (inibitore della glucuronidazione di lamotrigina - vedere paragrafo 4.5). Questa posologia deve essere usata in associazione a valproato indipendentemente da qualsiasi altro medicinale concomitante. Settimane 1 + 2: 0,15 mg/kg/die (una volta al giorno) (*); settimane 3 + 4: 0,3 mg/kg/die (una volta al giorno) (*); dose di mantenimento usuale: 1-5 mg/kg/die (una volta al giorno oppure suddivisi in due dosi). (**) per raggiungere la posologia di mantenimento, le dosi possono essere aumentate al massimo di 0,3 mg/kg ogni una-due settimane fino al raggiungimento della dose ottimale, con una posologia di mantenimento massima di 200 mg/die. Terapia in associazione senza valproato e con induttori della glucuronidazione di lamotrigina (vedere paragrafo 4.5).

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

ECG tipo-Brugada: nei pazienti trattati con lamotrigina sono stati riportati anormalita' aritmogena ST-T e pattern ECG tipico di Brugada. L'uso di lamotrigina deve essere valutato attentamente nei pazienti consindrome di Brugada. Linfoistiocitosi Emofagocitica (HLH) In pazientiche assumevano lamotrigina e' stata segnalata HLH (vedere paragrafo 4.8). L'HLH e' caratterizzata da segni e sintomi quali febbre, eruzionecutanea, sintomi neurologici, epatosplenomegalia, linfoadenopatia, citopenia, ferritina sierica elevata, ipertrigliceridemia e anomalie della funzione epatica e della coagulazione. I sintomi si verificano generalmente entro 4 settimane dall'inizio del trattamento, l'HLH puo' essere pericolosa per la vita. I pazienti devono essere informati dei sintomi associati alla HLH e devono essere avvertiti di rivolgersi immediatamente al medico se manifestano questi sintomi durante la terapia con lamotrigina. Valuti immediatamente i pazienti che sviluppano questi segni e sintomi e prenda in considerazione una diagnosi di HLH. Lamotrigina deve essere tempestivamente sospesa a meno che possa essere stabilita una diversa eziologia. Eruzione cutanea: sono state segnalate reazioni avverse cutanee, che generalmente si sono verificate entro le prime otto settimane dall'inizio del trattamento con lamotrigina. La maggioranza dei casi di eruzione cutanea sono di lieve entita' ed auto-limitanti, tuttavia sono state anche segnalate reazioni cutanee gravi che hanno richiesto l'ospedalizzazione e l'interruzione del trattamentocon lamotrigina. Sono stati inclusi casi di eruzione cutanea potenzialmente pericolosi per la vita, quali la sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica e rash farmacologico con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti adulti arruolati in studi clinici che hanno utilizzato gli schemi posologici di lamotrigina attualmente raccomandati, l'incidenza di eruzione cutanea grave e' di circa 1 ogni 500 pazienti affetti da epilessia. Circa la meta' di questi casi sono stati segnalati come sindrome di Stevens-Johnson (1 su 1000). Negli studi clinici in pazienti con disturbo bipolare, l'incidenza di eruzione cutanea grave e' di circa di 1 su 1000. Il rischio di eruzioni cutanee gravi e' maggiore nei bambini rispetto agli adulti. I dati disponibili di alcuni studi indicano che l'incidenza di eruzioni cutanee associate ad ospedalizzazione in bambini affettida epilessia va da 1 su 300 a 1 su 100. Nei bambini la manifestazioneiniziale di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per un'infezione, il medico deve prendere in considerazione la possibilita' di una reazione al trattamento con lamotrigina in bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante le prime otto settimane di terapia. Inoltre il rischio complessivo di eruzione cutanea appare essere fortemente associato con: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino le dosi di incremento raccomandate per la terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2); uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2). Si raccomanda cautela anche quando vengono trattati pazienti con anamnesi di allergia o eruzione cutanea in seguito ad assunzionedi altri medicinali antiepilettici, in quanto la frequenza di eruzione cutanea non grave dopo trattamento con lamotrigina e' risultata circa tre volte maggiore in questi pazienti rispetto a quelli che non presentavano tale reperto anamnestico. Tutti i pazienti (adulti e bambini)che manifestano eruzione cutanea devono essere prontamente valutati eLAMOTRIGINA DOC sospeso immediatamente, a meno che l'eruzione cutaneasia chiaramente non correlata al trattamento con lamotrigina. Si raccomanda che la somministrazione di LAMOTRIGINA DOC non venga ripresa nei pazienti che l'avevano interrotta a causa di eruzione cutanea associata ad un precedente trattamento con lamotrigina, a meno che il potenziale beneficio superi chiaramente il rischio. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso di lamotrigina, il trattamento con lamotrigina non deve piu' essere ripreso in questo paziente. E' stata anche segnalata eruzione cutanea nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata ad un insieme variabile di sintomi sistemici, qualifebbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazione dei parametri ematologici ed epatici e meningite asettica (vedere paragrafo 4.8). La sindrome mostra un ampio spettro di gravita' clinica e puo', raramente,portare a coagulazione intravascolare disseminata e a insufficienza multiorgano. E' importante osservare che manifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) possono verificarsi comunque senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni e sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e LAMOTRIGINA DOC sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire una eziologia alternativa. La meningite asettica e' stata in molti casi reversibile con la sospensione del farmaco, ma si e' ripresentata in un certo numero di casi con la ri- esposizione a lamotrigina. La ri-esposizione ha determinato un rapido ritorno dei sintomi che frequentemente sono stati piu' gravi. Lamotrigina non deve essere iniziata di nuovo nei pazienti che hanno interrotto il trattamento a causa di meningite asettica associata al precedente trattamento con lamotrigina. Sono state riportate inoltre reazioni da fotosensibilita' associate all'uso di lamotrigina (vedere paragrafo 4.8). In molti casi, lareazione si e' manifestata con una dose elevata (pari a 400 mg o oltre), con un incremento della dose o con un rapido aumento del dosaggio.In caso di sospetta fotosensibilita' associata a lamotrigina in un paziente che mostra segni di fotosensibilita' (ad esempio un'ampia ustione solare, si deve valutare la sospensione del trattamento. Se il trattamento continuato con lamotrigina e' considerato clinicamente giustificato, si deve raccomandare al paziente di evitare l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV artificiali e di adottare misure di protezione (ad es. l'uso di indumenti protettivi e protezioni solari). Peggioramento clinico e rischio di suicidio: in pazienti trattati con farmaciantiepilettici per varie indicazioni sono stati segnalati ideazione ecomportamento suicidari. Una meta-analisi di studi randomizzati, controllati con placebo, con farmaci antiepilettici ha anche mostrato un piccolo aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidari. Il meccanismo alla base di questo rischio non e' noto ed i dati disponibili non escludono la possibilita' di un aumento del rischio per lamotrigina. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per segni di ideazione e comportamenti suicidari e deve essere preso in considerazione untrattamento appropriato.

INTERAZIONI

Studi di interazione sono stati condotti solo in adulti. La UDP-glucuroniltranferasi e' stata identificata quale enzima responsabile del metabolismo di lamotrigina. Non vi sono prove che lamotrigina causi induzione o inibizione clinicamente significativa degli enzimi epatici ossidativi che metabolizzano i farmaci, ed e' improbabile che vi siano interazioni tra lamotrigina ed i farmaci metabolizzati dal citocromo P450. Lamotrigina puo' causare induzione del suo stesso metabolismo, ma l'effetto e' modesto ed e' improbabile che abbia conseguenze significative sul piano clinico. Effetti di altri medicinali sulla glucuronidazione di lamotrigina. medicinali che inibiscono in modo significativo laglucuronazione di lamotrigina: valproato. medicinali che inducono in modo significativo la glucuronazione di lamotrigina: fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, primidone, rifampicina, lopinavir/ritonavir, combinazione etinilestradiolo/levonorgestrel (*), atazanavir/ritonavir (**). medicinali che non inibiscono ne' inducono in modo significativola glucuronidazione di lamotrigina: oxcarbazepina, felbamato, gabapentina, levetiracetam, pregabalin, topiramato, zonisamide, litio, bupropione, olanzapina, aripiprazolo. (*) Per informazioni sulla posologia (vedere paragrafo 4.2). (**) Altri contraccettivi ormonali e trattamenti ormonali sostitutivi non sono stati studiati, ma e' possibile che influenzino in modo simile i parametri farmacocinetici di lamotrigina (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Interazioni che riguardano farmaci antiepilettici: Valproato, inibendo la glucuronazione di lamotrigina, ne rallenta il metabolismo e ne aumenta l'emivita media di circa due volte. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con valproato, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico (vedere paragrafo 4.2). Alcuni farmaci antiepilettici (come fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale e primidone), inducendo gli enzimi epatici che metabolizzano i farmaci, inducono la glucuronazione di lamotrigina e ne acceleranoil metabolismo. Nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale o primidone, deve essere utilizzato l'appropriato regime terapeutico (vedere paragrafo 4.2). Sono stati segnalati casi di effetti a carico del sistema nervoso centrale,compresi vertigini, atassia, diplopia, visione offuscata e nausea, inpazienti che assumono carbamazepina, in seguito all'introduzione della terapia con lamotrigina. Questi eventi si risolvono di solito con una riduzione della dose di carbamazepina. Un effetto simile e' stato osservato durante uno studio con lamotrigina ed oxcarbazepina in volontari adulti sani, anche se non e' stata studiata la riduzione della dose. Vi sono segnalazioni in letteratura di riduzione dei livelli di lamotrigina quando lamotrigina era stata somministrata in associazione conoxcarbazepina. Tuttavia, in uno studio su volontari sani adulti, trattati con 200 mg di lamotrigina e 1200 mg di oxcarbazepina, l'oxcarbazepina non ha modificato il metabolismo di lamotrigina e lamotrigina nonha modificato il metabolismo della oxcarbazepina. Pertanto nei pazienti che ricevono una terapia concomitante con oxcarbazepina, deve essere utilizzato il regime terapeutico di lamotrigina in terapia aggiuntiva senza valproato e senza induttori della glucuronazione di lamotrigina (vedere paragrafo 4.2). In uno studio su volontari sani, la somministrazione contemporanea di felbamato (1200 mg due volte al giorno) e dilamotrigina (100 mg due volte al giorno per 10 giorni) non ha mostrato di avere effetti clinici rilevanti sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sulla base di una analisi retrospettiva dei livelli plasmatici inpazienti che ricevevano lamotrigina con o senza gabapentina, gabapentina non ha mostrato di modificare la clearance apparente di lamotrigina. Le potenziali interazioni farmacologiche tra levetiracetam e lamotrigina sono state definite valutando le concentrazioni sieriche dei duefarmaci in studi clinici controllati con placebo. Questi dati indicano che lamotrigina non influenza la farmacocinetica di levetiracetam e che levetiracetam non influenza la farmacocinetica di lamotrigina. Le concentrazioni plasmatiche minime allo stato stazionario di lamotrigina non sono state influenzate dalla somministrazione concomitante di pregabalin (200 mg 3 volte al giorno). Non vi sono interazioni farmacocinetiche tra lamotrigina e pregabalin. Topiramato non ha causato modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di lamotrigina. La somministrazione di lamotrigina ha dato luogo ad un aumento del 15% delle concentrazioni di topiramato. In uno studio in pazienti con epilessia, la somministrazione concomitante di zonisamide (da 200 a 400 mg al giorno) e dilamotrigina (da 150 a 500 mg al giorno) per 35 giorni non ha avuto alcun effetto significativo sulla farmacocinetica di lamotrigina. Sebbene siano state segnalate modifiche nelle concentrazioni plasmatiche di altri farmaci antiepilettici, studi controllati non hanno mostrato alcuna evidenza che lamotrigina influisca sulle concentrazioni plasmatiche di farmaci antiepilettici assunti in concomitanza. Studi in vitro indicano che lamotrigina non spiazza gli altri farmaci antiepilettici dai siti di legame proteico. Interazioni che riguardano altri farmaci psicoattivi La farmacocinetica del litio, valutata dopo somministrazionedi 2 g di gluconato di litio anidro, due volte al giorno per sei giorni a 20 soggetti sani, non e' risultata alterata dalla somministrazione contemporanea di 100 mg/die di lamotrigina. Dosi orali multiple di bupropione non hanno avuto effetti statisticamente significativi sulla farmacocinetica di una singola dose di lamotrigina in 12 soggetti, bupropione ha indotto solo un lieve incremento dell'AUC di lamotrigina glucuronide. In uno studio su volontari sani adulti, 15 mg di olanzapinahanno ridotto i valori di AUC e di C max di lamotrigina in media del 24% e del 20% rispettivamente. Non si ritiene che un effetto di tale entita' possa essere, in genere, clinicamente rilevante. Lamotrigina alla dose di 200 mg non modifica la farmacocinetica dell'olanzapina. Dosi orali multiple di 400 mg al giorno di lamotrigina non hanno avuto uneffetto clinicamente significativo sulla farmacocinetica di una dose singola di 2 mg di risperidone in 14 volontari adulti sani. A seguito della somministrazione contemporanea di 2 mg di risperidone con lamotrigina, 12 volontari su 14 hanno riferito sonnolenza, rispetto ad 1 volontario su 20 con risperidone in monoterapia, e nessuno con lamotrigina somministrata da sola.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati sono stati suddivisi nelle sezioni relative all'epilessia ed al disturbo bipolare sulla base dei dati attualmente disponibili. Tuttavia, entrambe queste sezioni devono essere consultate quando si prende in considerazione il profilo globale di sicurezza di lamotrigina. Gli effetti indesiderati identificati negli studi clinici in monoterapia (identificati con il simbolo ^(*) ) e durante altre esperienze cliniche sono elencati di seguito in base alla loro incidenza negli studi clinici. Per la classificazione degli effetti indesiderati e' stata adottata la seguente convenzione: molto comune (>=1/10), comune (>=1/100, <1/10), non comune (>=1/1000, <1/100), raro (>=1/10000, <1/1000), molto raro (<1/10000), frequenza non nota (non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Epilessia. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: anomalie ematologiche^1, incluseneutropenia, leucopenia, anemia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia aplastica, agranulocitosi; linfoistiocitosi emofagocitica (hlh); nonnota: linfoadenopatia^1. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: sindrome di ipersensibilita'^2 (inclusi sintomi come febbre, linfoadenopatia, edema facciale, anomalie del sangue e del fegato, coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza multiorgano); non nota: ipogammaglobulinemia. Disturbi psichiatrici. Comune: aggressione, irritabilita'; molto raro: confusione, allucinazioni, tic. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea^†; comune: sonnolenza^†, vertigini^†, tremore^†, insonnia^†; non comune: atassia^†; raro: nistagmo^†; molto raro: agitazione, instabilita', disturbi del movimento, peggioramento della malattia di parkinson^3, effetti extrapiramidali, coreoatetosi^†, aumento nella frequenza delle crisi convulsive; non nota: meningite asettica (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell'occhio. Non comune: diplopia^†, visione offuscata^†; raro: congiuntivite. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea^†, vomito^†, diarrea^†. Patologie epatobiliari. Molto raro: insufficienza epatica, disfunzione epatica^4, incremento nei valori degli esami di funzionalita' epatica. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: eruzione cutanea^5; non comune: reazione da fotosensibilita'; raro: sindrome di stevens-johnson; molto raro: necrolisi epidermica tossica; non nota: dress. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto raro: reazioni lupus-simili. Patologie sistemiche e condizioni relativealla sede di somministrazione. Comune: stanchezza. Descrizione degli effetti indesiderati selezionati. ^1 Le anomalie ematologiche e la linfoadenopatia possono essere associate o meno ad una sindrome di ipersensibilita' (vedere Disturbi del sistema immunitario^2). ^2 E' stata segnalata eruzione cutanea nel contesto di una sindrome di ipersensibilita' associata a un insieme variabile di sintomi sistemici, quali febbre, linfoadenopatia, edema facciale, alterazioni dei parametri ematologici ed epatici. Questa sindrome si presenta con un ampio spettro di gravita' clinica e puo', raramente, portare a coagulazione intravascolare disseminata e insufficienza multiorgano. E' importante osservare chemanifestazioni precoci di ipersensibilita' (ad esempio febbre, linfoadenopatia) si possono verificare anche senza alcuna evidenza di eruzione cutanea. Se tali segni/sintomi dovessero manifestarsi, il paziente deve essere immediatamente valutato e LAMOTRIGINA DOC sospeso fino a quando non sia stato possibile stabilire un'eziologia alternativa. ^3 Questi effetti sono stati segnalati durante altre esperienze cliniche. E' stato segnalato che lamotrigina puo' peggiorare i sintomi parkinsoniani in pazienti con preesistente malattia di Parkinson e sono stati segnalati casi isolati di effetti extrapiramidali e di coreoatetosi in pazienti senza questa patologia di base. ^4 La disfunzione epatica generalmente compare in associazione con reazioni di ipersensibilita', masono stati segnalati casi isolati senza segni evidenti di ipersensibilita'. ^5 Negli studi clinici aggiuntivi condotti in doppio cieco in adulti, si sono verificati esantemi della cute in circa il 10% dei pazienti che assumevano lamotrigina e nel 5% dei pazienti che assumevano placebo. Gli esantemi della cute hanno determinato l'interruzione del trattamento con lamotrigina nel 2% dei pazienti. L'eruzione cutanea, che normalmente si presenta come maculopapulare, appare generalmente entro otto settimane dall'inizio del trattamento e si risolve con la sospensione di LAMOTRIGINA DOC (vedere paragrafo 4.4). Sono stati segnalati esantemi della cute gravi, potenzialmente pericolosi per la vita, compresi la sindrome di Stevens-Johnson e la necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell). Sebbene nella maggioranza dei pazienti queste reazioni regrediscano con la sospensione del trattamento con lamotrigina, in alcuni casi possono residuare cicatrici permanenti e vi sono stati rari casi associati ad esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Il rischio complessivo di eruzione cutanea appare fortemente associato a: elevate dosi iniziali di lamotrigina, che superino la posologia ad incrementi successivi raccomandata nella terapia con lamotrigina (vedere paragrafo 4.2); uso concomitante di valproato (vedere paragrafo 4.2). L'eruzione cutanea e' stata anche segnalata come parte di una sindrome diipersensibilita' associata ad un quadro clinico variabile di sintomi sistemici (vedere Disturbi del sistema immunitario^2). Disturbo bipolare: per ottenere un profilo globale di sicurezza di lamotrigina, gli effetti indesiderati sotto riportati devono essere considerati insieme a quelli riportati in pazienti con epilessia. Gli eventi avversi inclusi di seguito sono stati identificati durante gli studi clinici nel disturbo bipolare. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea;comune: agitazione, sonnolenza, vertigini. Patologie gastrointestinali. Comune: bocca secca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune^1: eruzione cutanea; raro: sindrome di stevens- johnson; molto raro: necrolisi epidermica tossica; non nota: dress. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore, mal di schiena. ^1 Se si considerano tuttigli studi (controllati e non controllati) condotti con lamotrigina nel disturbo bipolare, si sono verificati esantemi della cute nel 12% dei pazienti trattati con lamotrigina. Mentre negli studi clinici controllati in pazienti con disturbo bipolare, si sono verificati esantemi della cute nell'8% dei pazienti che hanno ricevuto lamotrigina e nel 6%dei pazienti che hanno ricevuto placebo.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Rischi correlati a farmaci antiepilettici in generale: si deve richiedere il parere di uno specialista nel caso di donne che sono in eta' fertile. Deve essere riconsiderata la necessita' di un trattamento antiepilettico nel caso in cui la donna stia pianificando una gravidanza. Deve essere in ogni caso evitata l'improvvisa interruzione della terapia antiepilettica nelle donne in trattamento per epilessia, in quanto questo puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la madre e per il nascituro. Il rischio di malformazioni congenite e' aumentato da 2 a 3 volte nei nati da madri trattate con antiepilettici in confronto con l'incidenza attesa nella popolazione generale, che e' di circa il 3%. I difetti riportati piu' frequentemente sono labioschisi, malformazioni cardiovascolarie difetti del tubo neurale. Poiche' una politerapia antiepilettica e'associata a un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, deve essere utilizzata una monoterapia ogniqualvolta cio' sia possibile. Rischi correlati a lamotrigina. Gravidanza: dati di post-marketing tratti da diversi registri prospettici di gravidanza hanno documentato i risultati in piu' di 2000 donne esposte a lamotrigina in monoterapia durante il primo trimestre di gravidanza. Complessivamente, questi dati non suggeriscono un sostanziale aumento del rischio di malformazioni congenite maggiori, sebbene i dati siano ancora troppo limitati per escludere un aumento moderato del rischio di schisi orale. Studi nell'animale hanno mostrato effetti tossici sullo sviluppo (vedere paragrafo 5.3). Se si considera necessaria una terapia con LAMOTRIGINA DOC durante la gravidanza, si raccomanda di impiegare la dose terapeutica piu' bassa possibile. Lamotrigina ha un lieve effetto inibitorio sulla diidrofolato reduttasi e pertanto potrebbe teoricamente portare, attraverso la riduzione dei livelli di acido folico, adun aumento del rischio di danno embriofetale (vedere paragrafo 4.4). Si puo' prendere in considerazione la somministrazione di acido folicoquando viene pianificata una gravidanza e durante il periodo inizialedella gravidanza. Le modifiche fisiologiche durante la gravidanza possono influire sui livelli di lamotrigina e/o sul suo effetto terapeutico. Vi sono stati casi di diminuzione dei livelli plasmatici di lamotrigina durante la gravidanza, con un potenziale rischio di perdita del controllo delle crisi convulsive. Dopo la nascita i livelli di lamotrigina possono aumentare rapidamente, con il rischio di eventi avversi dose-correlati. Pertanto le concentrazioni sieriche di lamotrigina devono essere monitorate prima, durante e dopo la gravidanza, e immediatamente dopo la nascita. Se necessario, la dose deve essere adattata per mantenere le concentrazioni sieriche di lamotrigina agli stessi livelli di prima della gravidanza, o adattata in base alla risposta clinica.Inoltre, dopo la nascita, si deve monitorare la comparsa di effetti indesiderati dose-correlati. Allattamento: e' stato segnalato che lamotrigina passa nel latte materno in concentrazioni altamente variabili, dando luogo a livelli totali di lamotrigina nel bambino fino a circa il 50% di quelli della madre. Pertanto, in alcuni bambini che vengono allattati al seno, le concentrazioni sieriche di lamotrigina possono raggiungere livelli ai quali si manifestano effetti farmacologici. I potenziali benefici dell'allattamento al seno devono essere valutati in confronto al potenziale rischio di effetti avversi nel bambino. Se una donna decide di allattare al seno mentre e' in terapia con lamotrigina, il bambino deve essere monitorato per la comparsa di effetti avversiquali sedazione, eruzione cutanea e scarso aumento di peso. Fertilita': gli studi nell'animale non hanno rilevato compromissione della fertilita' causata da lamotrigina (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 036821635
Codice EAN:

Codice ATC: N03AX09
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Altri antiepilettici
  • Lamotrigina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE DISPERSIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE DISPERSIBILI

36 MESI

BLISTER