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MAXIPIME IM EV FL 500MG+F1,5ML Produttore: BRISTOL-MYERS SQUIBB SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MAXIPIME

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici beta-lattamici.

PRINCIPI ATTIVI

Cefepime dicloridrato monoidrato.

ECCIPIENTI

L-arginina (circa 725 mg di L-arginina per g di cefepime sostanza attiva).

INDICAZIONI

Trattamento delle infezioni moderate e gravi determinate da batteri sensibili, fra cui le infezioni dell'apparato respiratorio e le infezioni (complicate e non complicate) del tratto urinario inferiore e superiore, le infezioni della cute e dei tessuti molli, le infezioni intra-addominali, comprese le peritoniti e le infezioni biliari, le setticemie/batteriemie compresi gli episodi febbrili in pazienti immunocompromessi; trattamento empirico degli episodi febbrili nei pazienti neutropenici: in pazienti neutropenici ad alto rischio di infezioni gravi (adesempio: pazienti sottoposti recentemente a trapianto di midollo osseo, con ipotensione all'esordio, con sottostante patologia ematologica maligna o con grave e prolungata neutropenia), puo' non essere appropriata una monoterapia antimicrobica, ci sono dati insufficienti a supportare l'efficacia di una terapia con cefepime da solo in tali pazienti; trattamento nei bambini della meningite cerebrospinale sostenuta da germi sensibili; trattamento delle infezioni causate da uno o piu' ceppi batterici sensibili, aerobi ed anaerobi (per l'ampio spettro antibatterico, dopo aver ottenuto i risultati dei test di sensibilita', il farmaco puo' essere usato da solo come prima scelta; quando opportuno, e' indicato in associazione con antibiotici aminoglicosidici o con altri antibiotici); profilassi chirurgica nei pazienti sottoposti a chirurgia intra-addominale.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti, alle cefalosporine, alle penicilline o ad altri antibiotici beta-lattamici.

POSOLOGIA

Il medicinale puo' essere somministrato per via endovenosa e per via intramuscolare. Quando somministrato per via intramuscolare da solo, il farmaco non causa generalmente dolore. Il dosaggio e la via di somministrazione variano secondo la suscettibilita' dell'organismo in causa, della gravita' dell'infezione, della funzione renale e delle condizioni generali del paziente. La via di somministrazione endovenosa e' preferibile per quei pazienti con infezioni gravi, soprattutto che mettano in pericolo di vita il paziente stesso, specialmente se presente shock settico. Adulti e bambini di eta' superiore a 12 anni con funzionerenale normale. Infezioni urinarie (UTI): 500 mg - 1 g ev o im ogni 12h. Infezioni non-UTI: 1 g ev o im ogni 12h. Infezioni gravi: 2 g ev ogni 12h. Infezioni molto gravi (pericolo di vita): 2 g ev ogni 8h. La durata della terapia varia normalmente tra i 7 e i 10 giorni; infezioni piu' severe possono richiedere un trattamento piu' lungo. Il trattamento empirico della neutropenia febbrile (pazienti immunocompromessi) deve durare 7 giorni o fino alla risoluzione della neutropenia. Profilassi chirurgica (adulti). Una dose singola di 2 g ev (infusione di 30 minuti) da iniziare 60 minuti prima dell'intervento chirurgico. Dopo la fine dell'infusione puo' essere immediatamente somministrata, se ritenuta opportuna, una dose singola di 500 mg ev di metronidazolo. A causa della incompatibilita', il medicinale e metronidazolo non devono essere mescolati nello stesso contenitore; si raccomanda di lavare il deflussore con un liquido compatibile prima della somministrazione di metronidazolo. Se la durata dell'intervento supera le 12 ore, una seconda dose di medicinale seguita da metronidazolo, se opportuno, deve essere somministrata 12 ore dopo la dose profilattica iniziale. >>Bambini di eta' compresa tra 1 mese e 12 anni con normale funzione renale. Meningite batterica. Pazienti >2 mesi di eta' e <=40 kg di peso: 50 mg/kgogni 8 ore per 7-10 giorni. L'esperienza nei pazienti al di sotto deidue mesi di eta' e' limitata. Mentre quest'esperienza e' stata ottenuta a 50 mg/kg, i dati di farmacocinetica ottenuti su individui sopra i2 mesi suggeriscono che un dosaggio di 30 mg/kg ogni 12 o 8 ore puo' essere considerato adeguato a pazienti pediatrici tra il primo e il secondo mese d'eta'. Le dosi di 30 mg/kg tra 1 e 2 mesi e quelle di 50 mg/kg tra 2 mesi e 12 anni sono confrontabili con i 2 g dell'adulto. Lasomministrazione in questi pazienti dovra' essere attentamente controllata. Per i pazienti pediatrici con peso superiore a 40 kg si possonoapplicare gli schemi per adulti. Per i pazienti d'eta' superiore a 12anni e di peso <=40 kg dovra' essere usato lo schema per i piu' giovani con peso <=40 kg. Il dosaggio pediatrico non deve superare il dosaggio per gli adulti (2 g ogni 8 ore). L'esperienza della somministrazione intramuscolare nei pazienti pediatrici e' limitata. Anziani: non e'richiesta una modifica di dosaggio, tranne in caso di concomitante insufficienza renale. Ridotta funzionalita' epatica: non e' richiesta una modifica di dosaggio, tranne in caso di concomitante insufficienza renale. Ridotta funzionalita' renale: si deve modificare il dosaggio dicefepime per compensare la minore eliminazione renale. La dose iniziale raccomandata di cefepime nei pazienti con disfunzione renale da lieve a moderata deve essere la stessa dei pazienti con funzione renale normale. Dose di mantenimento nell'insufficienza renale. CLcr >50 ml/min (dose normale, nessun aggiustamento): 2 g ogni 8h, 2 g ogni 12h, 1 g ogni 12h, 500 mg ogni 12h. CLcr 30-50 ml/min: 2 g ogni 12h, 2 g ogni24h, 1 g ogni 24h, 500 mg ogni 24h. CLcr 11-29 ml/min: 2 g ogni 24h, 1 g ogni 24h, 500 mg ogni 24h, 500 mg ogni 24h. CLcr <=10 ml/min: 1 g ogni 24h, 500 mg ogni 24h, 250 mg ogni 24h, 250 mg ogni 24h. Emodialisi: 500 mg ogni 24h, 500 mg ogni 24h, 500 mg ogni 24h, 500 mg ogni 24h.I pazienti che ricevono cefepime e che allo stesso tempo siano sottoposti ad emodialisi devono ricevere il dosaggio seguente: una dose di carico da 1 g il primo giorno di terapia con cefepime e, successivamente, 500 mg al giorno. Nei giorni di dialisi il cefepime deve essere somministrato immediatamente dopo di essa. Quando possibile il cefepime deve essere somministrato alla stessa ora ogni giorno. Pazienti sottoposti a emodialisi: circa il 68% della quantita' totale di cefepime presente nell'organismo all'inizio della dialisi e' eliminato nell'arco di3 ore. Alla fine di ciascuna seduta di dialisi dovrebbe essere somministrata una dose equivalente alla dose iniziale. Nella dialisi peritoneale continua, il farmaco puo' essere somministrato alle dosi normalmente consigliate per i pazienti con normale funzione renale (ovvero 500mg, 1 g o 2 g in base alla gravita' dell'infezione) ma ogni 48 ore. Pazienti pediatrici con funzione renale compromessa: dato che l'escrezione urinaria e' la via prevalente di eliminazione del cefepime, si consiglia di aggiustarne il dosaggio nei pazienti pediatrici e con funzione renale compromessa. Come raccomandato nella tabella 2, devono essere usati gli stessi incrementi degli intervalli tra i dosaggi e/o una riduzione di questi ultimi.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore a 30 gradi C. Tenere il medicinale al riparo dalla luce. La soluzione ricostituita va conservata a temperatura non superiore a 25 gradi C per 24 ore o, in alternativa, a temperatura compresa tra 2-8 gradi C per 7 giorni.

AVVERTENZE

Nei pazienti con disfunzione renale, come una riduzione della diuresiper insufficienza renale (CLcr <=50 ml/min) o ad altre condizioni chepossono compromettere la funzione renale, il dosaggio deve essere modificato per compensare la minore eliminazione renale. A causa del fatto che si determinano elevate e prolungate concentrazioni sieriche di antibiotico ai dosaggi usuali nei pazienti con insufficienza renale o altre condizioni che possono compromettere la funzione renale, quando il cefepime e' somministrato a questi pazienti il dosaggio di mantenimento deve essere ridotto. Dosaggi ripetuti devono essere determinati inbase al grado di disfunzione renale, della gravita' dell'infezione e dalla sensibilita' dell'agente eziologico. Durante la sorveglianza post-marketing sono stati riportati i seguenti eventi avversi gravi: encefalopatia reversibile (disturbi della coscienza che hanno incluso confusione, allucinazioni, stupore, e coma), mioclono, convulsioni (incluso stato epilettico non convulsivo) e/o insufficienza renale. La maggior parte dei casi e' stata riportata in pazienti con disfunzione renaleche hanno ricevuto dosi al di sopra di quelle consigliate. In generale, i sintomi di neurotossicita' sono scomparsi dopo la sospensione delcefepime e/o dopo emodialisi; tuttavia alcuni casi hanno avuto esito fatale. Prima di istituire la terapia, si deve attentamente valutare che il paziente non sia precedentemente risultato ipersensibile alle penicilline o ad altri farmaci; in tal caso il farmaco dovrebbe essere somministrato con estrema cautela. In caso di reazione allergica, la terapia deve essere interrotta ed il paziente trattato adeguatamente. Lereazioni gravi da ipersensibilita' possono richiedere adrenalina e misure di supporto. E' stata riportata diarrea associata a Clostridium difficile che puo' variare in gravita' da diarrea lieve a colite fatale. E' da prendere in considerazione la diagnosi di C. difficile associata a diarrea in tutti i pazienti che presentano diarrea in seguito a terapia antibiotica. E' necessaria un'accurata anamnesi clinica dato che e' stato riportato che insorgenza di diarrea associata a C. difficile puo' verificarsi anche nei due mesi successivi alla somministrazionedi agenti antibatterici. In caso di C. difficile, sospetta o accertata, puo' essere necessario interrompere la terapia antibiotica non prescritta per questa patologia. In caso di uso concomitante di farmaci potenzialmente nefrotossici come aminoglicosidi e potenti diuretici e' necessario controllare attentamente la funzione renale. Anziani: alle dosi comunemente raccomandate per gli adulti, hanno mostrato efficacia clinica e sicurezza confrontabili a quelle dei pazienti adulti, a menoche i pazienti non avessero insufficienza renale. Le differenze sono limitate ad un modesto allungamento dell'emivita e ad una piu' bassa clearance renale rispetto ai pazienti piu' giovani. Se la funzione renale e' compromessa, si raccomanda di aggiustare il dosaggio. E' noto che cefepime e' escreto sostanzialmente per via renale e il rischio di reazioni tossiche a questo farmaco puo' essere maggiore nei pazienti con disfunzione renale. Dato che i pazienti anziani hanno piu' facilmente un decadimento della funzione renale occorre essere cauti nella selezione del dosaggio e monitorare la funzione renale. Nei pazienti geriatrici con insufficienza renale cui sono state somministrate dosi usuali di cefepime si sono manifestati eventi avversi gravi tra cui encefalopatia reversibile (disturbi della coscienza che hanno incluso confusione, allucinazioni, stupore, e coma), mioclono, convulsioni (incluso stato epilettico non convulsivo) e/o insufficienza renale.

INTERAZIONI

Positivita' al test di Coombs diretto, senza evidenza di emolisi, e' stata osservata nel 12,3% dei pazienti che hanno ricevuto, nel corso di studi clinici, il medicinale ogni 12 ore. Si possono osservare reazioni falsamente positive di glicosuria quando siano utilizzati agenti riducenti. Reazioni falsamente positive non sono state osservate con i metodi che comprendano la glucoso-ossidasi.

EFFETTI INDESIDERATI

Reazioni avverse riportate riportate con una incidenza compresa tra 0,1 e 1% (se non diversamente specificato). Ipersensibilita': rash cutaneo (1,8%), prurito, orticaria. Apparato digerente: nausea, vomito, candidosi orale, diarrea (1,2%), colite (inclusa colite pseudomembranosa). Sistema nervoso centrale: cefalea. Altro: febbre, vaginiti, eritema. Reazioni avverse riportate con una incidenza compresa tra 0,05 e 0,1%: dolore addominale, costipazione, vasodilatazione, dispnea, vertigine, parestesia, prurito genitale, alterazioni del gusto, brividi, candidosi non specificata. Eventi di significato clinico occorsi in meno dello 0,05% dei casi hanno incluso anafilassi e convulsioni. Reazioni locali. Nel sito di infusione EV (5,2%): flebite (2,9%) e infiammazione (0,1%). Nell'area di iniezione intramuscolare: dolore ed infiammazione(2,6%). Alterazioni dei parametri di laboratorio sviluppatesi durantei trial clinici nei pazienti con valori di base normali sono state transitorie. Quelle che si sono verificate con incidenza 1-2% (se non altrimenti specificato) sono state: anemia, eosinofilia, trombocitopenia(0,5-1%), positivita' al test di Coombs senza emolisi (18,7%), aumento delle transaminasi (ALT 3,6%; AST 2,5%), della fosfatasi alcalina, della bilirubinemia totale, dell'azotemia (0,5-1%), della creatininemia(0,5-1%), del tempo di protrombina e del tempo di tromboplastina parziale (2,8%). Sono stati osservati rari casi di leucopenia e neutropenia transitori. Dall'esperienza post-marketing sono stati riportati i seguenti eventi, in cui tuttavia non e' stato possibile determinare il nesso causale con il farmaco: encefalopatia (disturbi della coscienza compresi confusione, allucinazioni, stupore e coma), convulsioni, mioclono, e/o insufficienza renale. La maggior parte dei casi sono stati riportati in pazienti con disfunzione renale che hanno ricevuto dosi al di sopra di quelle raccomandate. Sono stati riportati inoltre: anafilassi (incluso shock anafilattico), leucopenia transitoria, neutropenia,agranulocitosi, e trombocitopenia. Pazienti pediatrici: il profilo disicurezza nei bambini e' simile a quello osservato negli adulti, essendo il rash l'evento riportato piu' frequentemente negli studi clinici.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non e' stata stabilita la sicurezza del farmaco nelle donne in stato di gravidanza dato che non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati. Studi sulla riproduzione eseguiti su animali con dosi fino a 8-10 volte la dose massima giornaliera, non indicano effetti dannosidiretti o indiretti sulla riproduzione, sullo sviluppo embrionale o fetale, sul periodo della gestazione, e sullo sviluppo peri- e postnatale. Poiche' gli studi sulla riproduzione animale non sono sempre predittivi della risposta sull'uomo, si consiglia di usare il farmaco durante la gravidanza solo in casi di effettiva necessita'. Cefepime e' escreto in concentrazioni molto basse nel latte materno e quindi si consiglia cautela nel somministrare il farmaco a donne che allattano.

Codice: 028899019
Codice EAN:

Codice ATC: J01DE01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici beta-lattamici
  • Cefalosporine di quarta generazione
  • Cefepima
Temperatura di conservazione: non superiore a +30 gradi e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FLACONE