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METALYSE IV 1 FLACONE 10000U/10ML+SI Produttore: BOEHRINGER INGELHEIM IT.SPA

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Agente antitrombotico.

INDICAZIONI

E' indicato per il trattamento trombolitico dell'infarto miocardico sospetto con persistente elevazione del ST o recente blocco di branca sinistra entro 6 ore dall'insorgenza dei sintomi dell'infarto miocardico acuto (IMA).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

E' controindicato nei seguenti casi, perche' la terapia trombolitica e' associata ad un piu' elevato rischio di emorragia: significativi disordini emorragici sia in corso che negli ultimi 6 mesi; pazienti sottoposti a concomitante terapia anticoagulante orale (INR > 1.3); qualsiasi storia di danno al sistema nervoso centrale (cioe' neoplasma, aneurisma, intervento chirurgico intracranico o intraspinale); diatesi emorragica nota; ipertensione grave non controllata; interventi chirurgici maggiori, biopsia di un organo parenchimale, o trauma significativo negli ultimi 2 mesi (questo comprende qualsiasi trauma associato al presente IMA); trauma recente alla testa o al cranio; rianimazione cardiopolmonare prolungata (> 2 minuti) entro le ultime 2 settimane; rericardite acuta e/o endocardite batterica subacuta; pancreatite acuta; disfunzione epatica grave, compreso insufficienza epatica, cirrosi, ipertensione portale (varici esofagee) ed epatite attiva; ulcera peptica attiva; aneurisma arterioso e malformazione venosa/arteriosa nota; neoplasia con aumentato rischio emorragico; qualsiasi storia nota di ictus emorragico o di ictus di origine sconosciuta; storia nota di ictus ischemico o di attacco ischemico transitorio nei 6 mesi precedenti; demenza; ipersensibilita' al principio attivo tenecteplase o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

POSOLOGIA

Deve essere prescritto da medici esperti nell'utilizzo del trattamento trombolitico e che dispongano delle attrezzature necessarie per monitorare tale uso. Il trattamento dovrebbe essere iniziato il piu' precocemente possibile dall'insorgenza dei sintomi. deve essere somministrato sulla base del peso corporeo, con una dose massima di 10.000 unita'(50 mg di tenecteplase). Il volume necessario per somministrare la dose corretta puo' essere calcolato come segue: Tenecteplase(6000 U) 30 mg, corrispondente volume della soluzione ricostituita 6 ml: <60 kg. Tenecteplase(7000 U) 35 mg, corrispondente volume della soluzione ricostituita 7 ml: >=60 fino a <70 kg. Tenecteplase(8000 U) 40 mg, corrispondente volume della soluzione ricostituita 8 ml: >=70 fino a <80 kg. Tenecteplase(9000 U) 45 mg, corrispondente volume della soluzione ricostituita 9 ml: >=80 fino a <90 kg. Tenecteplase(10000 U) 50 mg, corrispondente volume della soluzione ricostituita 10 ml: >=90 kg. La dose necessaria deve essere somministrata come singolo bolo endovenoso di circa 10 secondi. Una preesistente linea endovenosa puo' essere utilizzata per la somministrazione del faramco solo con soluzione di sodio cloruro allo 0,9%. Il medicinale e' incompatibile con soluzione di destrosio. Nessun altro farmaco deve essere aggiunto alla soluzione per iniezione. L'uso non e' raccomandato nei bambini (eta' inferiore a 18 anni)per mancanza di dati sulla sicurezza e sull'efficacia. La terapia antitrombotica aggiuntiva con inibitori delle piastrine ed anticoagulantideve essere somministrata in accordo alle attuali linee guida di trattamento relative alla gestione dei pazienti con infarto miocardico conelevazione del tratto ST. Eparina non frazionata ed enoxaparina sono state utilizzate come terapia antitrombotica aggiuntiva negli studi clinici. L'acido acetilsalicilico deve essere somministrato il prima possibile dopo l'insorgenza dei sintomi e continuato come trattamento cronico, se non controindicato.

AVVERTENZE

La complicanza piu' comunemente riscontrata durante la terapia e' il sanguinamento. L'uso concomitante di terapia anticoagulante con eparina puo' contribuire al sanguinamento. Poiche' la fibrina subisce una lisi durante la terapia, puo' verificarsi sanguinamento nel sito di una recente iniezione. Pertanto la terapia trombolitica richiede un'attenzione particolare per tutti i possibili siti in cui puo' verificarsi unsanguinamento (inclusi i siti di inserzione del catetere, i siti di iniezione intrarteriosa e venosa, i siti di incannulazione e i siti di puntura da ago). Durante il trattamento occorre evitare l'uso di cateteri rigidi come pure di iniezioni intramuscolari e la manipolazione non essenziale del paziente. Sono state osservate piu' frequentemente emorragie nel luogo di iniezione e occasionalmente sanguinamento genitourinario e gengivale. Nel caso si verifichi grave sanguinamento, in particolare emorragia cerebrale, la somministrazione concomitante di eparina deve essere interrotta immediatamente. Si deve considerare la somministrazione di protamina se e' stata somministrata eparina entro 4 ore prima dell'insorgenza della sintomatologia emorragica. Per i pochi pazienti che non hanno risposto a queste misure prudenziali, puo' essere indicato un utilizzo corretto di prodotti di trasfusione. La trasfusione di crioprecipitato, plasma fresco congelato e piastrine va monitorata con valutazioni cliniche e di laboratorio dopo ogni somministrazione. Con l'infusione di crioprecipitato e' auspicabile un livello di fibrinogeno pari a 1g/l. Come ultima alternativa si possono somministrare agenti antifibrinolitici. Nelle condizioni seguenti, il rischio della terapia con Metalyse puo' aumentare e deve essere valutato rispettoi benefici attesi: Pressione sistolica >160 mm Hg; Malattia cerebrovascolare; Sanguinamento gastrointestinale o genitourinario recente (entro gli ultimi 10 giorni); Alta probabilita' di trombo del cuore sinistro, come per esempio in caso di stenosi mitrale con fibrillazione atriale; Qualsiasi iniezione intramuscolare recente nota (entro gli ultimi2 giorni); Eta' avanzata, cioe' superiore a 75 anni; Basso peso corporeo < 60 kg. La trombolisi coronarica puo' indurre aritmie associate alla perfusione. Si raccomanda di tenere immediatamente disponibile unaterapia antiaritmica per bradicardia e/o tachiaritmie ventricolari (pace-maker, defibrillatore) quando viene somministrato il medicinale. Poiche' al momento non c'e' esperienza circa la ri-somministrazione delfarmaco, la stessa non puo' essere raccomandata. Tuttavia, non e' stata osservata la formazione di anticorpi contro Tenecteplase. Nel caso si verifichi una reazione anafilattoide, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente e deve essere iniziata una terapia appropriata. In ogni caso tenecteplase non deve essere risomministrato prima di avervalutato i livelli dei fattori emostatici quali fibrinogeno, plasminogeno e alfa2-antiplasmina. Se e' programmato un PCI primario in accordo alle correnti linee guida di trattamento, Metalyse, somministrato come nello studio ASSENT-4 PCI non deve essere utilizzato.

INTERAZIONI

Non sono stati effettuati studi ad hoc per valutare l'interazione traMetalyse e altri medicinali comunemente somministrati a pazienti con IMA. Comunque, l'analisi dei dati di piu' di 12.000 pazienti trattati durante la fase I, II e III non ha rivelato alcuna interazione clinicamente rilevante con medicinali comunemente utilizzati nei pazienti conIMA e utilizzati contemporaneamente a Metalyse. Il rischio di emorragia prima, durante o dopo la terapia di Metalyse, puo' aumentare con l'uso di medicinali che infuenzano la coagulazione o che alterano la funzione delle piastrine (per esempio ticlopidina, clopidogrel, LMWH). L'uso concomitante degli antagonisti del GPIIb/IIIa aumenta il rischio di sanguinamento.

EFFETTI INDESIDERATI

L'emorragia e' un effetto indesiderato molto comune associato all'usodi tenecteplase. L'emorragia nel luogo di iniezione e' principalmentedi grado superficiale. Comunemente si osservano ecchimosi ma solitamente non richiedono nessun trattamento specifico. Nei pazienti con ictus (incluso sanguinamento intracranico) ed altri episodi di sanguinamento grave sono state riportate morte ed invalidita' permanente. Frequenze: molto comune(>1/10), comune(>1/100 <1/10), non comune(>1/1000 <1/100), raro(>1/10000 <1/1000), molto raro(<1/10000). Sistema immunitario: non comune:reazioni anafilattoidi (compreso rash cutaneo, broncospasmo, edema laringeo). Disturbi del sistema nervoso: non comune:emorragia intracranica (quale emorragia cerebrale, ematoma cerebrale, ictus emorragico, trasformazione emorragica dell'ictus, ematoma intracranico, emorragia subaracnoidea) compresi sintomi associati quali sonnolenza, afasia, emiparesi, convulsioni. Patologie dell'occhio: molto raro:emorragia oculare. Disturbi cardiaci: molto comune:aritmie da riperfusione(quali asistole, aritmia idioventricolare accelerata, aritmia, extrasistole, fibrillazione atriale, blocco atrioventricolare dal grado I fino al completo, bradicardia, tachicardia, aritmia ventricolare, fibrillazione ventricolare, tachicardia ventricolare) si verificano in stretta relazione temporale al trattamento con tenecteplase. Le aritmie da riperfusione possono portare ad arresto cardiaco, possono mettere a rischio la vita e richiedere l'uso di terapie antiaritmiche convenzionali. Raro:emopericardio. Sistema vascolare: molto comune:sanguinamento; non comune:embolia (embolizzazione trombotica). Disturbi respiratori, del torace e del mediastino: comune:epistassi; non comune: emorragia polmonare. Apparato gastrointestinale: comune:emorragia gastrointestinale (quale emorragia gastrica, ulcera gastrica emorragica, emorragia rettale, ematemesi, melena, emorragia del cavo orale), nausea, vomito; non comune:emorragia retroperitoneale (quale ematoma retroperitoneale).Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: comune:ecchimosi. Sistema urinario: comune:emorragia urogenitale (quale ematuria, emorragia del tratto urinario). Disordini generali e alterazioni del sito di somministrazione: molto comune:sanguinamento superficiale, normalmente da punture o da vasi sanguigni danneggiati. Esami diagnostici: molto comune:diminuzione della pressione arteriosa; comune:aumento della temperatura corporea. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura: molto raro:embolizzazione di grasso (embolismo da cristalli di colesterolo) che puo' portare alle corrispondenti conseguenze negli organi coinvolti.Come con gli altri agenti trombolitici, sono stati riportati come postumi dell'infarto miocardico e/o somministrazione trombolitica i seguenti effetti: molto comune:ipotensione, disturbi del battito cardiaco e del ritmo, angina pectoris; comune:ischemia ricorrente, insufficienza cardiaca, re-infarto, shock cardiogeno, pericardite, edema polmonare; non comune:arresto cardiaco, insufficienza mitralica, versamento pericardico, trombosi venosa, tamponamento cardiaco, rottura del miocardio; raro:embolia polmonare. Questi effetti cardiovascolari possono essere pericolosi per la vita e possono portare alla morte.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non c'e' esperienza sull'impiego di tenecteplase durante la gravidanza. Poiche' gli studi condotti negli animali hanno evidenziato un elevato rischio di sanguinamento vaginale presumibilmente dalla placenta e di interruzione della gravidanza, il beneficio del trattamento deve essere valutato rispetto ai rischi potenziali che possono aggravare una situazione acuta pericolosa per la vita. Non e' noto se tenecteplase e' escreto nel latte materno. L'allattamento deve essere sospeso entro leprime 24 ore successive alla terapia trombolitica.

Codice: 035370030
Codice EAN:

Codice ATC: B01AD11
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Enzimi
  • Tenecteplase
Temperatura di conservazione: non superiore a +30 gradi e al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: SCATOLA

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

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