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MIFLO INAL 200D 200MCG Produttore: PROMEDICA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MIFLO 200 MICROGRAMMI PER EROGAZIONE SOLUZIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Altri farmaci per malattie respiratorie ostruttive, glucocorticoidi per via inalatoria.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni erogazione contiene 200 microgrammi di budesonide. Eccipienti con effetti noti: MIFLO contiene 8,4 mg di etanolo per erogazione. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere par. 6.1.

ECCIPIENTI

HFA 134a (norflurano), etanolo, glicerolo.

INDICAZIONI

MIFLO e' indicato per il trattamento dell'asma persistente lieve, moderato e severo.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

POSOLOGIA

La posologia di MIFLO va adattata al singolo paziente in relazione alla gravita' dell'asma ed alla fase della terapia. Il trattamento deve essere individualizzato nei pazienti che utilizzavano un altro tipo didispositivo inalatore e che vengono trasferiti alla terapia con MIFLO. In questi casi va tenuto conto del precedente principio attivo, regime posologico e metodo di erogazione. Adulti e adolescenti di eta' superiore a 12 anni: nei casi di asma severo all'inizio della terapia concorticosteroidi per via inalatoria o in corso di riduzione o sospensione della terapia corticosteroidea per via orale, la posologia consigliata e' di 200 microgrammi (1 erogazione) 2-4 volte al di'. Nei periodi di asma severo la posologia giornaliera puo' essere aumentata fino ad un massimo di 1600 microgrammi. La dose di mantenimento e' individuale e dovrebbe essere la dose minima che permetta l'assenza di sintomatologia: usualmente e' sufficiente una erogazione (200 mcg) al giorno. Bambini di eta' compresa fra 6 e 12 anni: in genere 200 microgrammi (una erogazione) al giorno. In caso di necessita', la posologia puo' essere aumentata fino a 400 mcg al giorno. Il limite di eta' e' determinato dalla possibilita' di impiegare correttamente MIFLO. La dose va ridotta a quella minima efficace per mantenere un buon controllo dell'asma. Pazienti non trattati con corticosteroidi: l'effetto terapeutico diMIFLO si manifesta di solito entro 10 giorni dall'inizio del trattamento, tuttavia in quei pazienti in cui e' presente abbondante secrezione bronchiale, tale da ostacolare la penetrazione del principio attivo nella mucosa, si consiglia di associare per un breve periodo (circa 2 settimane) un trattamento corticosteroideo orale. Inizialmente si comincia con dosaggio pieno e si riduce gradualmente fino ad effettuare ilmantenimento solo con MIFLO. Le riacutizzazioni dell'asma a seguito di infezioni batteriche dovranno essere trattate con antibiotici incrementando la posologia di MIFLO. Pazienti trattati con corticosteroidi: particolare attenzione deve essere posta nel trasferire un paziente dalla terapia corticosteroidea orale a quella con MIFLO, a causa del lento ripristino delle funzioni ipotalamiche alterate da un trattamento prolungato con corticosteroidi orali. L'introduzione di MIFLO nella terapia dovra' avvenire in una fase relativamente stabile del paziente. MIFLO dovra' essere associato per circa 10 giorni alla terapia orale e quindi si dovra' iniziare la riduzione della dose del corticosteroide orale fino alla dose minima che in associazione con MIFLO da' una risposta stabile; in molti casi e' possibile sospendere del tutto la somministrazione per via orale, mentre in alcuni casi si dovra' mantenere il trattamento con una dose minima di corticosteroidi orali. Tuttavia, nel passare dalla terapia orale a MIFLO, in qualche caso, potra' verificarsi una diminuzione dell'effetto steroideo sistemico con comparsa di sintomi quali rinite, eczema, cefalea, dolori muscolari ed articolari e, raramente, nausea e vomito. In questi casi sara' il medico a giudicare l'opportunita' o meno di mantenere il paziente in terapia per via inalatoria. Il tempo necessario per recuperare la produzione fisiologica di corticosteroidi naturali puo' essere lungo ed in alcune condizioni, quali stress fisico per infezioni gravi, traumi e interventi chirurgici, puo' essere necessario associare a MIFLO un trattamento di corticosteroidi per via orale; anche nei casi di riacutizzazioni, specialmente se associate ad un aumento di viscosita' e formazione di tappi di muco, puo' essere necessario un trattamento complementare di breve durata con steroidi orali. E' essenziale che il paziente esegua correttamente le istruzioni per l'uso. Istruzioni per l'uso. Per l'utilizzo eseguire le seguenti operazioni: confezione con erogatore normale: il buon esito del trattamento dipende da un corretto uso dell'inalatore. Prova del funzionamento dell'inalatore: prima di impiegare l'inalatoreper la prima volta oppure se esso non sia stato usato per tre giorni o piu', rimuovere la chiusura di protezione del boccaglio premendolo delicatamente sui lati e premere una volta nell'aria per rilasciare unaerogazione in modo da assicurarsi dell'effettivo funzionamento. Nell'uso seguire attentamente le seguenti istruzioni: 1) tenere l'erogatoretra il pollice e l'indice, con il boccaglio dalla parte inferiore; 2)togliere la chiusura di protezione; 3) effettuare una espirazione completa e quindi collocare il boccaglio tra le labbra ben chiuse; 4) inspirare a lungo e profondamente con la sola bocca, contemporaneamente premere con l'indice una sola volta. Terminata l'inspirazione trattenere il respiro il piu' a lungo possibile. Terminate le inalazioni, richiudere il boccaglio con la chiusura di protezione. Il boccaglio va sempre tenuto pulito. La pulizia va effettuata con acqua tiepida, dopo aver estratto il contenitore sotto pressione. Nei bambini le inalazioni devono essere effettuate sotto la sorveglianza di un adulto. E' utile chiudere le narici del bambino durante l'inalazione. Confezione con dispositivo Jet: nell'uso seguire attentamente le seguenti istruzioni: 1)JET in posizione chiusa. 2) Togliere la chiusura di protezione dal JET e tenerlo in posizione capovolta, con la bomboletta verso l'alto. 3)Effettuare un'espirazione completa e quindi collocare il boccaglio fra le labbra ben chiuse. 4) Premere con l'indice sul contenitore sotto pressione ed inspirare profondamente anche dopo pochi istanti (e' possibile effettuare anche piu' atti respiratori attraverso il JET). 5) Terminata l'inspirazione trattenere il respiro piu' a lungo possibile e richiudere il JET con l'apposita chiusura di protezione. 6) Il JET deve essere tenuto pulito: la pulizia va effettuata con acqua tiepida, dopo aver estratto il contenitore sotto pressione. Lasciare asciugare completamente in un luogo caldo. Evitare un calore eccessivo. Per minimizzare il rischio di infezioni da candida nel tratto orofaringeo, il paziente deve risciacquarsi la bocca con acqua dopo ogni inalazione (vedere anche par. 4.4).

CONSERVAZIONE

Il contenitore sotto pressione non va forato, non deve essere avvicinato, anche se vuoto, a fonti di calore, non deve essere congelato e non deve essere esposto alla luce solare diretta. Non conservare al di sopra di 25 gradi C.

AVVERTENZE

MIFLO non e' indicato per un rapido miglioramento degli attacchi acuti d'asma ove si richiede un broncodilatatore inalatorio a breve duratad'azione. I pazienti devono essere istruiti sul corretto uso dell'inalatore. MIFLO costituisce un trattamento di base della malattia asmatica per cui deve essere assunto regolarmente alle dosi prescritte e finche' il medico lo riterra' opportuno e non deve essere interrotto all'improvviso. In caso di ulcera a carico dell'apparato digerente si impone un'attenta sorveglianza del paziente durante tutta la durata della terapia. Particolare attenzione deve essere posta sia nel trasferimento dei pazienti dalla terapia con corticosteroidi orali a corticosteroidi per via inalatoria sia nel loro successivo mantenimento. I pazientidevono essere in una fase relativamente stabile della malattia prima di iniziare la terapia inalatoria con corticosteroidi a dosi elevate, in aggiunta alla dose di mantenimento abituale con corticosteroidi sistemici (vedere anche la sezione 4.2 Posologia e modo di somministrazione). Dopo circa 10 giorni si puo' iniziare a ridurre gradualmente la dose giornaliera del corticosteroide orale fino alla dose minima efficace. In molti casi e' possibile sostituire del tutto il corticosteroideorale con quello per via inalatoria. I pazienti con alterazioni dellafunzionalita' surrenalica potrebbero necessitare di un trattamento supplementare con corticosteroidi per via sistemica durante periodi di stress fisico. Nel passaggio dalla terapia orale a quella con budesonide per via inalatoria possono insorgere sintomi che risultavano in precedenza soppressi dal trattamento sistemico con corticosteroidi, con manifestazioni quali rinite, eczema, cefalea, dolori muscolari ed articolari e, raramente, nausea e vomito. In questi casi sara' necessario istituire un trattamento specifico in associazione alla terapia inalatoria. Alcuni pazienti potrebbero lamentare sintomi non specifici durantela sospensione graduale dei corticosteroidi sistemici, nonostante la funzione respiratoria sia mantenuta o anche migliorata. In questi casii pazienti vanno incoraggiati a proseguire il trattamento con budesonide per via inalatoria e a sospendere i corticosteroidi orali salvo che non compaiano segni clinici che indichino un'insufficienza surrenalica. I pazienti che abbiano richiesto alte dosi di corticosteroidi d'urgenza o un trattamento prolungato alle dosi piu' alte consigliate di corticosteroidi inalatori, possono anche presentare il rischio di funzione surrenale compromessa. Tali pazienti possono mostrare segni e sintomi di insufficienza surrenale quando esposti a forti stress. Si deve prendere in considerazione la necessita' di un trattamento supplementare per via sistemica di corticosteroidi durante periodi di stress o incaso di interventi chirurgici di elezione. Come con altri trattamentiper via inalatoria, dopo la somministrazione puo' manifestarsi broncospasmo paradosso con sibili espiratori. In questo caso, il trattamentocon la budesonide per via inalatoria deve essere immediatamente interrotto, il paziente valutato e si deve istituire se necessario una terapia alternativa. In caso di insorgenza di dispnea acuta, nonostante iltrattamento con budesonide sia ben condotto, va utilizzato un broncodilatatore ad azione rapida ed il paziente va rivalutato dal punto di vista medico. Se i sintomi dell'asma non sono adeguatamente controllatida dosi massime di corticosteroidi inalatori, puo' essere necessario un trattamento complementare di breve durata con corticosteroidi per via sistemica. Si possono presentare effetti sistemici con i corticosteroidi inalatori, in particolare quando prescritti ad alte dosi per periodi prolungati. Tali effetti si verificano con meno probabilita' rispetto al trattamento con i corticosteroidi orali. I possibili effetti sistemici includono la sindrome di Cushing, aspetto Cushingoide, soppressione surrenalica, ritardo della crescita in bambini e adolescenti, riduzione della densita' minerale ossea, cataratta, glaucoma e, piu' raramente una serie di effetti psicologici o comportamentali che includono iperattivita' psicomotoria, disturbi del sonno, ansieta', depressione o aggressivita' (particolarmente nei bambini). E' importante, quindi che la dose dei corticosteroidi per inalazione sia la piu' bassa dose possibile con cui viene mantenuto il controllo effettivo dell'asma. Si sono verificati casi molto rari di crisi surrenaliche acute in ragazzi esposti a dosi piu' alte di quelle raccomandate (circa 1000 mcg/die) per periodi prolungati (diversi mesi o anni). I sintomi di insufficienza surrenalica inizialmente sono aspecifici ed includono anoressia,dolore addominale, perdita di peso, stanchezza, mal di testa, nausea,vomito; sintomi specifici in caso di trattamento con corticosteroidi inalatori comprendono ipoglicemia con riduzione dello stato di coscienza e/o convulsioni. Situazioni che potrebbero potenzialmente determinare una crisi surrenalica sono: traumi, interventi chirurgici, infezioni e rapida riduzione del dosaggio. I pazienti che ricevono dosi elevate devono essere strettamente valutati e la dose gradualmente ridotta. Il monitoraggio della riserva surrenalica puo' anche essere necessario. Si raccomanda di eseguire verifiche periodiche dell'altezza dei bambini e adolescenti in trattamento di lunga durata con corticosteroidi inalatori. In caso di ritardo della crescita, la terapia va rivista allo scopo di ridurre il dosaggio del corticosteroide alla dose minima compatibile con un efficace controllo dell'asma. Va inoltre valutata l'opportunita' di indirizzare il paziente presso uno specialista pneumologo pediatrico. I pazienti in precedenza dipendenti da corticosteroidi orali possono, come risultato di in trattamento prolungato con corticosteroidi sistemici, manifestare gli effetti di un'alterata funzionalita' surrenalica.

INTERAZIONI

Nei pazienti in terapia con corticosteroidi per via orale il passaggio all'impiego del solo MIFLO per via inalatoria deve avvenire in modo graduale. Dopo stabilizzazione del paziente, si associa MIFLO e si riduce progressivamente la dose di corticosteroide orale, controllando lostato generale del paziente ad intervalli regolari. Cio' e' necessario a causa del lento ripristino della funzionalita' surrenalica compromessa dall'impiego prolungato del corticosteroide orale (vedere par. 4.2). Il metabolismo della budesonide e' principalmente mediato da CYP3A4. Inibitori di questo enzima, come ad es. ketoconazolo, itraconazolo,e cobicistat, possono percio' aumentare di molto l'esposizione sistemica alla budesonide, vedi par. 4.4. Dal momento che non vi sono dati asupporto di un dosaggio consigliato, l'associazione deve essere evitata a meno che il beneficio non superi il maggior rischio di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi; in questo caso e' necessario monitorare i pazienti per verificare l'assenza di effetti indesiderati sistemici dovuti ai corticosteroidi. Se questo non fosse possibile, l'intervallo tra i trattamenti deve essere il piu' lungo possibile e potrebbe essere presa in considerazione anche una riduzione delladose di budesonide. Un numero limitato di dati su questa interazione per alte dosi di budesonide per via inalatoria, indicano che possono insorgere marcati aumenti di livelli plasmatici (in media 4 volte) se itraconazolo, 200 mg una volta al giorno, viene somministrato in concomitanza con budesonide per via inalatoria (dose singola di 1000 mcg). Aumenti dei livelli plasmatici ed effetti potenziati di corticosteroidisono stati osservati in donne trattate anche con estrogeni e steroidicontraccettivi, ma nessun effetto e' stato osservato con budesonide ela concomitante assunzione di combinazioni a bassa dose di contraccettivi orali. Dal momento che la funzione surrenalica puo' essere soppressa, un test di stimolazione con ACTH per la diagnosi dell'insufficienza ipofisaria potrebbe mostrare risultati falsati (valori bassi). Il prodotto contiene una piccola quantita' di etanolo, 8,4 mg per erogazione, che e' equivalente a 0,12 mg/kg per somministrazione negli adulti e 0,42 mg/kg per somministrazione nei bambini. Esiste la teorica possibilita' di un'interazione con disulfiram o metronidazolo, in soggetti particolarmente sensibili in trattamento con tali farmaci.

EFFETTI INDESIDERATI

Elenco degli effetti indesiderati: gli effetti indesiderati sono elencati di seguito suddivisi per classificazione per sistemi ed organi e per frequenza. Le seguenti definizioni si applicano all'incidenza degli effetti indesiderati: molto comune (>=1/10), comune (tra >=1/100 e <1/10), non comune (tra >=1/1000 e <1/100), raro (>=1/10000 e <1/1000),molto raro (<1/10000), non noto (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Comune: candidiasi orofaringea. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni di ipersensibilità immediata o ritardata che includono eruzione cutanea, dermatite da contatto, orticaria, angioedema e reazione anafilattica. Patologie endocrine. Raro: segni e sintomi di effetti da corticosteroidi sistemici, che includono soppressione surrenale e ritardo della crescita*. Disturbi psichiatrici. Non comune: ansia, depressione; raro: disturbo psicotico, irrequietezza, nervosismo, cambiamenti comportamentali (prevalentemente nei bambini); non noto: disturbi del sonno,iperattività psicomotoria, aggressione. Patologie del sistema nervoso. Non comune: tremore; Molto raro: disgeusia. Patologie dell'occhio. Non comune: cataratta; non comune: visione, offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4); non noto: glaucoma. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, raucedine, irritazione della gola; raro: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: disfagia; molto raro: nausea, glossodinia, stomatite, bocca secca. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: atrofia della cute, prurito, eritema, contusione. Patologie del sistema muscolare scheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: spasmi muscolari; molto raro: dolore dorsale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: irritabilità; esami diagnostici. Molto raro: densità ossea ridotta. *Si riferisce alla popolazione pediatrica. Occasionalmente, segni o sintomi di effetti indesiderati sistemici da corticosteroidipossono verificarsi con corticosteroidi per via inalatoria, presumibilmente dipendenti dalla dose, del tempo di esposizione, della concomitante e precedente esposizione a corticosteroidi e dalla sensibilita' individuale. E' presente un aumento del rischio di polmonite nei pazienti con BPCO diagnosticata di recente che iniziano il trattamento con corticosteroidi inalatori. Comunque, una stima valutata di 8 studi clinici raggruppati che coinvolgono 4643 pazienti affetti da BPCO trattaticon budesonide e 3643 pazienti randomizzati a trattamenti non-CSI nonha dimostrato un aumentato rischio di polmonite. I risultati dei primi 7 di questi 8 studi sono stati pubblicati come metanalisi. Sono stati analizzati i dati di studi clinici condotti su 13.119 pazienti trattati con budesonide per via inalatoria e 7.278 pazienti trattati con placebo. Nei pazienti trattati con budesonide per via inalatoria si e' verificata ansia con una frequenza di 0,52% mentre nei pazienti trattati con placebo la frequenza e' stata 0,63%; la depressione si e' verificata con frequenza 0,67% nei pazienti trattati con budesonide per via inalatoria e 1,15% nei pazienti trattati con placebo. Negli studi clinici controllati verso placebo, la cataratta e' stata riportata con frequenza non comune nel gruppo placebo. Popolazione pediatrica: a causa del rischio di ritardo della crescita nella popolazione pediatrica, lacrescita deve essere monitorata come descritto nella sezione 4.4 Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo all'indirizzo www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: studi nell'animale con corticosteroidi hanno evidenziato la comparsa di malformazioni. La maggior parte dei risultati di studi epidemiologici prospettici e dati post-marketing a livello mondiale non sono stati in grado di rilevare un aumento del rischio di effetti indesiderati per il feto e per il neonato derivante dall'uso di budesonide per via inalatoria durante la gravidanza. E' importante per il fetoe per la madre mantenere un adeguato trattamento dell'asma durante lagravidanza. Come per altri farmaci somministrati durante il periodo di gravidanza, il beneficio della somministrazione di budesonide per lamadre deve essere soppesato coi rischi per il feto. Deve essere utilizzata la dose minima efficace di budesonide richiesta per mantenere unadeguato controllo dell'asma. Allattamento: la budesonide viene escreta nel latte materno. Comunque, con le dosi terapeutiche di budesonidenon sono previsti effetti collaterali nei lattanti. Budesonide puo' essere usato durante l'allattamento. Il trattamento di mantenimento conbudesonide per via inalatoria (200 o 400 microgrammi due volte al di') in donne asmatiche che allattano porta ad un'esposizione sistemica trascurabile di budesonide nei lattanti. In uno studio farmacocinetico,la dose quotidiana stimata per il neonato era dello 0,3% della dose giornaliera materna per entrambi i livelli di dose, e la concentrazioneplasmatica media nei neonati era calcolata in 1/600imo delle concentrazioni osservate nel plasma materno, presumendo una biodisponibilita' orale completa nel neonato. Le concentrazioni di budesonide in campioni plasmatici del neonato erano tutte inferiori al limite di quantificazione. Sulla base dei dati di budesonide per via inalatoria e del fatto che la budesonide mostra proprieta' farmacocinetiche lineari all'interno degli intervalli di dosaggio terapeutico dopo somministrazioni nasali, inalatorie, orali e rettali, alle dosi terapeutiche di budesonide, l'esposizione che si prevede per i neonati e' bassa.

Codice: 035657016
Codice EAN:

Codice ATC: R03BA02
  • Sistema respiratorio
  • Farmaci per disturbi ostruttivi delle vie respiratorie
  • Altri farm. per disturbi ostruttivi vie respir. per aerosol
  • Glicocorticoidi
  • Budesonide
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, tenere lontano da fonti di calore, evitare la luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE
Scadenza: 18 MESI
Confezionamento: BOMBOLETTA

SOLUZIONE PRESSURIZZATA PER INALAZIONE

18 MESI

BOMBOLETTA