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MOBIC 7,5 10CPR 7,5MG Produttore: BOEHRINGER INGELHEIM IT.SPA

  • FARMACO DI CLASSE C
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MOBIC 7,5 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci antinfiammatori e antireumatici, non steroidei.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene 7,5 mg di meloxicam. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni compressa contiene lattosio monoidrato equivalente a 22,3mg di lattosio anidro. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedereparagrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio citrato, lattosio monoidrato, cellulosa microcristallina, povidone K25, silice colloidale anidra, crospovidone, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Trattamento sintomatico di breve durata di stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi; trattamento sintomatico a lungo termine dell'artrite reumatoide o della spondilite anchilosante; Mobic e' indicato in adulti ebambini di eta' superiore ai 16 anni.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Questo medicinale e' controindicato nei seguenti casi: ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati alparagrafo 6.1; terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6 "Fertilita', gravidanza e allattamento"); bambini e adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni; ipersensibilita' a sostanze con azione similare,es. antinfiammatori non steroidei (FANS), aspirina. Meloxicam non deve essere somministrato a pazienti che hanno manifestato segni di asma,polipi nasali, angioedema o orticaria dopo la somministrazione di aspirina o di altri antinfiammatori non steroidei (FANS); storia di sanguinamento o perforazione gastrointestinale, correlati ad una precedenteterapia con FANS; storia di ulcera peptica/emorragia ricorrente o in atto (due o piu' episodi distinti, comprovati di ulcerazione o sanguinamento); grave alterazione della funzionalita' epatica; pazienti con grave insufficienza renale non sottoposti a dialisi; sanguinamento gastrointestinale, anamnesi di emorragia cerebrovascolare o altri episodi di sanguinamento; severa insufficienza cardiaca.

POSOLOGIA

Posologia: la dose totale giornaliera deve essere assunta in un'unicasomministrazione. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzaticon l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.4). Il sollievo sintomatico del paziente e la risposta alla terapia devono essere ri-valutati periodicamente, soprattutto nei pazienti con osteoartrite. Stati acuti dolorosi nell'osteoartrosi: 7,5 mg/die (una compressa da 7,5 mg). Se necessario, in assenza di miglioramento, la posologia puo' essere aumentata a 15 mg/die (due compresse da 7,5 mg). Artrite reumatoide, spondilite anchilosante: 15 mg/die (due compresse da 7,5 mg) (vedere anche il paragrafo seguente "Popolazioni speciali"). In funzione della risposta terapeutica, la dose puo' essereridotta a 7,5 mg/die (una compressa da 7,5 mg). Non superare la dose di 15 mg al giorno. Popolazioni speciali. Pazienti anziani (vedere paragrafo 5.2): nei pazienti anziani la dose raccomandata per il trattamento a lungo termine di artrite reumatoide e spondilite anchilosante e'di 7,5 mg/die (vedere paragrafi 4.2 "Pazienti ad elevato rischio di reazioni avverse" e 4.4). Pazienti ad elevato rischio di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.4): in pazienti ad elevato rischio di reazioni avverse, ad es. storia di patologia gastrointestinale o fattori di rischio per una malattia cardiovascolare, il trattamento deve iniziare aduna dose di 7,5 mg al giorno. Compromissione renale (vedere paragrafo5.2): questo medicinale e' controindicato in pazienti non dializzati con grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.3). In pazienti affetti da grave insufficienza renale all'ultimo stadio, sottoposti ad emodialisi, non deve essere superata la posologia di 7,5 mg/die. Non e' necessario ridurre il dosaggio in pazienti con compromissione renale lieve o moderata (es. pazienti con livelli di clearance della creatinina superiori a 25 ml/min). Compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2): non e' necessario ridurre il dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve o moderata. (Per i pazienti con funzionalita' epatica gravemente compromessa vedere paragrafo 4.3). Popolazione pediatrica: Mobic 7,5 mg compresse e' controindicato nei bambini e negli adolescenti di eta' inferiore ai 16 anni (vedere paragrafo 4.3). Questo medicinale e' disponibile in altri dosaggi che possono essere piu' appropriati. Modo di somministrazione: per uso orale. Mobic 7,5 mg compresse deve essere ingerito con acqua o altro liquido durante i pasti.

CONSERVAZIONE

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall'umidita'. Non conservare a temperatura superiore a 30 gradi C.

AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e i paragrafi sottostanti sui rischi gastrointestinali e cardiovascolari). In caso di un insufficiente effetto terapeutico, la dose massima giornaliera raccomandata non deve essere superata, ne' si deve assumere in aggiunta un altro FANS, in quanto cio' puo' aumentare la tossicita', senza peraltro alcun vantaggio terapeutico dimostrato. L'utilizzo di meloxicam in associazione a FANS, inclusi gli inibitori selettivi della ciclo-ossigenasi 2, deve essere evitato. Meloxicam non e' indicato per il trattamento di pazienti che richiedono sollievo dal dolore acuto. Se non si verifica un miglioramento dopo diversi giorni, il beneficio clinico del trattamento deve essere rivalutato. Prima di iniziare il trattamento con meloxicam va valutata ogni eventuale storia di esofagite, gastrite e/o ulcera peptica con lo scopo di accertare la relativa guarigione. Occorre controllare abitualmente la possibile insorgenza di recidive in seguito a trattamento con meloxicam in pazienti con tali precedenti. Effetti gastrointestinali: sanguinamento gastrointestinale,ulcerazione o perforazione, che possono essere fatali, sono stati riportati con l'utilizzo di tutti i FANS in qualsiasi momento del trattamento, con o senza sintomi prodromi od una pregressa storia di gravi eventi gastrointestinali. Il rischio di sanguinamento gastrointestinale,ulcerazione o perforazione aumenta insieme alla dose di FANS, in pazienti con storia di ulcera, in particolare se complicata da emorragia operforazione (vedere paragrafo 4.3) e nei pazienti anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento con il minor dosaggio disponibile. Deve essere presa in considerazione una terapia di associazione conagenti protettivi (ad es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) per questi pazienti ed anche per quelli che assumono in concomitanza bassi dosaggi di aspirina od altri farmaci che analogamente aumentano il rischio gastrointestinale (vedere di seguito e paragrafo 4.5). I pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale, in particolare se anziani, devono riportare ogni sintomo addominale insolito (soprattutto sanguinamento gastrointestinale) specialmente nelle fasi inizialidel trattamento. L'associazione con meloxicam non e' raccomandata neipazienti in trattamento concomitante con medicinali che possano aumentare il rischio di ulcerazione o sanguinamento quali l'eparina come trattamento o somministrata in geriatria, gli anticoagulanti come il warfarin, altri medicinali antiinfiammatori non steroidei, o l'acido acetilsalicilico somministrato a dosi >= 500 mg come singola somministrazione o >= 3 g come quantita' totale giornaliera (vedere paragrafo 4.5).Qualora si verifichi sanguinamento o ulcerazione gastrointestinale inpazienti che assumano meloxicam, il trattamento deve essere sospeso. I FANS devono essere somministrati con cautela a pazienti con storia di patologie gastrointestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn) poiche' queste condizioni possono peggiorare (vedere paragrafo 4.8 - Effettiindesiderati). Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: un adeguato monitoraggio ed opportune istruzioni sono necessarie nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata poiche' in associazione al trattamento con iFANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema. Si raccomanda il monitoraggio clinico della pressione sanguigna per i pazienti a rischio al basale e particolarmente durante la fase iniziale del trattamento con meloxicam. Studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS incluso meloxicam (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus). Non ci sono dati sufficienti per escludereun rischio simile per meloxicam. I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia, cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con meloxicam soltanto dopo attenta valutazione. Analoghe considerazioni devono essere effettuate prima di iniziare un trattamento di lunga durata in pazienti con fattori di rischio per malattia cardiovascolare (ad es. ipertensione, iperlipidemia, diabete mellito, fumo). Reazioni cutanee. Con l'uso di meloxicam sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il piu' alto rischio d'insorgenza diSJS o TEN si manifesta nelle prime settimane di trattamento. Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo, frequentemente associato a vesciche o lesioni della mucosa)il trattamento con meloxicam deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l'immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una sospensione precoce e' associata ad una migliore prognosi. Se, con l'uso di meloxicam, il paziente ha sviluppato SJS o TEN, meloxicam non deve essere piu' riutilizzato in questo paziente. Con meloxicam sono stati segnalati casi di eruzione fissa da farmaci (FDE). Meloxicam non deve essere reintrodotto in pazienti con anamnesi di FDE correlata a meloxicam. Potrebbe verificarsi una potenziale reazione crociata con altri oxicam. Parametri di funzionalita' epatica e renale: come per la maggior parte dei FANS, sono stati occasionalmente osservati aumenti dei valori delle transaminasi sieriche, della bilirubina sierica o di altri parametri di funzionalita' epatica, cosi' come aumentidella creatinina sierica e della concentrazione ematica di azoto ureico e altre alterazioni di parametri di laboratorio. Nella maggior parte dei casi si e' trattato di alterazioni lievi e transitorie. In caso di alterazioni significative o persistenti, si deve interrompere il trattamento con meloxicam e prescrivere esami appropriati. Insufficienzarenale funzionale: i FANS inibendo l'effetto vasodilatatore delle prostaglandine renali, possono indurre insufficienza renale funzionale per riduzione della filtrazione glomerulare. Questo evento avverso e' dose dipendente.

INTERAZIONI

Rischio relativo all'iperkaliemia. Alcuni medicinali, o classi terapeutiche, possono promuovere l'iperkaliemia: sali di potassio, diureticirisparmiatori di potassio, inibitori dell'enzima di conversione dell'angiotensina (ACE), antagonisti dei recettori dell'angiotensina II, farmaci anti-infiammatori non steroidei, eparine (a basso peso molecolare o non frazionate), ciclosporina, tacrolimus e trimetoprim. L'insorgenza dell'iperkaliemia puo' dipendere dall'associazione di piu' fattori. Il rischio e' maggiore quando i medicinali sopra menzionati sono somministrati insieme a meloxicam. Interazioni farmacodinamiche. Altri farmaci anti- infiammatori non steroidei (FANS) e acido acetilsalicilico: l'uso concomitante di meloxicam con altri FANS, acido acetilsalicilico a dosi >=500 mg per singola somministrazione o >= 3 g come dose giornaliera totale, non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Corticosteroidi (es. Glucocorticoidi): l'uso concomitante con corticosteroidi richiede cautela a causa di un aumentato rischio di sanguinamento o di ulcera gastrointestinale. Anticoagulanti o eparina: il rischio di fenomeni emorragici aumenta notevolmente per effetto dell'inibizione dellafunzione piastrinica e del danno alla mucosa gastroduodenale. I FANS possono aumentare gli effetti dei medicinali anticoagulanti come il warfarin (vedere paragrafo 4.4). Non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS e anticoagulanti o eparina somministrata in geriatria o a dosicurative (vedere paragrafo 4.4). Negli altri casi di utilizzo di eparina (ad esempio dosi preventive) e' richiesta cautela per un aumentatorischio di sanguinamento. Nei casi in cui non sia possibile evitare l'associazione, e' indispensabile uno stretto monitoraggio dell'INR. Trombolitici ed antipiastrinici: aumento del rischio di sanguinamento per l'inibizione dell'attivita' delle piastrine e danno alla mucosa gastroduodenale. Inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI): aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale. Diuretici, ACE inibitori e antagonisti del recettore dell'angiotensina II: i FANS possono ridurre l'effetto dei diuretici e degli altri farmaci antipertensivi. In alcuni pazienti con funzionalita' renale compromessa (per es. pazienti disidratati o anziani con funzionalita' renale compromessa) la co-somministrazione di un ACE inibitore o degli antagonisti del recettore dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi puo' determinare un ulteriore peggioramento della funzionalita' renale, inclusa possibile insufficienza renale acuta, solitamente reversibile. Pertanto l'associazione deve essere somministrata con cautela soprattutto negli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il controllo della funzionalita' renale dopo aver iniziato la terapia concomitante, e poi periodicamente (vedere anche paragrafo 4.4). Altri antipertensivi (es. beta-bloccanti): come per i precedenti medicinali antipertensivi, puo' verificarsi una diminuzione dell'effetto antipertensivo dei beta-bloccanti (a causa dell'inibizione delle prostaglandine ad effetto vasodilatatorio). Inibitori della calcineurina (es. ciclosporina, tacrolimus): la tossicita' renale degli inibitori della calcineurina puo' essere aumentata dai FANS attraverso un effetto renale mediato dalle prostaglandine. Durante il trattamento in associazione la funzionalita' renale deve essere controllata. Si raccomanda un attento controllo della funzionalita' renale, soprattutto nei pazienti anziani. Deferasirox: la somministrazione concomitante di meloxicam e deferasirox puo' aumentare il rischio di reazioni avverse gastrointestinali. Durante l'associazione di questi medicinali e' necessario prestare cautela. Interazioni farmacocinetiche. Effetto di meloxicam sulla farmacocinetica di altri medicinali. Litio: e' stato osservato che i FANS provocano un aumento deilivelli di litio (attraverso la diminuzione dell'escrezione renale del litio), che puo' raggiungere valori di tossicita'. Il concomitante uso di FANS e litio non e' raccomandato. Se questa combinazione e' necessaria la concentrazione plasmatica del litio deve essere regolarmentecontrollata all'inizio del trattamento, ogni qualvolta la posologia venga modificata e all'interruzione del trattamento con meloxicam. Metotressato: i FANS possono ridurre la secrezione tubulare del metotressato aumentando in questo modo la concentrazione plasmatica del medesimo. Per questa ragione, ai pazienti cui vengono somministrate alte dosi (piu' di 15 mg/settimana) di metotressato non e' raccomandato l'uso concomitante di FANS (vedere paragrafo 4.4). Il rischio di interazione tra farmaci antinfiammatori non steroidei e metotressato deve essere preso in considerazione anche per i pazienti che ricevono basse dosi di metotressato, specialmente in quelli con una funzionalita' renale compromessa. In caso di associazione si raccomanda uno stretto controllo della crasi ematica e della funzionalita' renale. E' necessaria la massima prudenza se FANS e metotressato in associazione vengono somministrati per un periodo di tre giorni; in tale caso puo' aumentare la concentrazione del metotressato a livello ematico e, quindi, la tossicita'.Sebbene non sia stata rilevata un'effettiva compromissione della farmacocinetica del metotressato (15 mg/settimana) con l'uso concomitante di meloxicam, e' necessario tenere in considerazione che la tossicita'del metotressato a livello ematico puo' essere amplificata dal trattamento con FANS (vedere sopra) (vedere paragrafo 4.8). Pemetrexed: per l'uso concomitante di meloxicam con pemetrexed in pazienti con clearance della creatinina da 45 a 79 ml/min, il trattamento con meloxicam deve essere sospeso per 5 giorni prima, il giorno stesso e per 2 giorni dopo la somministrazione di pemetrexed. Se l'uso combinato di pemetrexed e meloxicam e' necessario, i pazienti devono essere strettamente monitorati, specialmente riguardo alla mielosoppressione e alle reazioniavverse gastrointestinali. La somministrazione concomitante di meloxicam e pemetrexed non e' raccomandata in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 45 ml/min). Nei pazienti con funzionalita' renale normale (clearance della creatinina >= 80 ml/min) dosi di meloxicam pari a 15 mg possono ridurre l'eliminazione di pemetrexed e, di conseguenza, aumentare l'incidenza degli effetti avversi di pemetrexed. Pertanto deve essere esercitata cautela quando si somministrano 15 mg di meloxicam in concomitanza con pemetrexed apazienti con funzionalita' renale normale (clearance della creatinina>= 80 ml/min). Interazioni farmacocinetiche. Effetto di altri medicinali sulla farmacocinetica di meloxicam.

EFFETTI INDESIDERATI

a) Descrizione Generale: studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (ad es. infarto del miocardio o ictus) (vedere paragrafo 4.4). In associazione al trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipertensione e insufficienza cardiaca. Gli eventi avversi piu' comunemente riportati sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcera peptica, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali soprattutto nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Nausea, vomito, diarrea, flatulenza, stipsi, dispepsia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatite ulcerativa, esacerbazione della colite e morbo di Crohn's (vedere paragrafo 4.4) sono stati riportati in seguito alla somministrazione. La gastritee' stata riportata meno frequentemente. Sono stati riportati gravi effetti indesiderati cutanei (Severe cutaneous adverse reactions, SCAR):sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN) (vedere paragrafo 4.4). Le frequenze sotto elencate si basano sulla corrispondente frequenza degli eventi avversi riportati in 27 studi clinici con una durata di trattamento di almeno 14 giorni. Le informazioni si basano su studi clinici condotti su 15.197 pazienti che sono stati trattati con dosi giornaliere di 7,5 o 15 mg di meloxicam come compresse o capsule, per un periodo fino ad un anno. Sono incluse le reazioni avverse emerse dai report ricevuti in relazione alla somministrazione del medicinale commercializzato. Le reazioni avverse sono state classificate per frequenza secondo la seguente scala convenzionale: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000,< 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). b) Elenco delle reazioni avverse. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: anemia; raro: alterazioni della crasi ematica (inclusa la conta differenziale dei globuli bianchi), leucocitopenia, trombocitopenia; molto raro: sono stati riportati casi di agranulocitosi (vedere sezione c). Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni allergiche all'infuori di reazioni anafilattiche o anafilattoidi; non nota: reazioni anafilattiche, reazioni anafilattoidi. Disturbi psichiatrici. Raro: alterazione dell'umore, incubi; non nota: stato confusionale, disorientamento. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: vertigini, torpore. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi visivi compresa visione offuscata, congiuntivite. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini; raro: tinnitus. Patologie cardiache. Raro: palpitazioni. E' stata riportata insufficienza cardiaca in associazione al trattamento con i FANS. Patologie vascolari. Non comune: aumento della pressione sanguigna (vedere paragrafo 4.4), vampate. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Raro: insorgenza di attacchi d'asma in alcuni individui allergici all'aspirina o ad altri FANS. Patologie gastrointestinali. Molto comune: eventi avversi gastrointestinali come dispepsia, nausea, vomito, dolori addominali, stipsi, flatulenza, diarrea; non comune: sanguinamento gastrointestinale occulto o macroscopico, stomatite, gastrite, eruttazione; raro: colite, ulcera gastroduodenale, esofagite; molto raro: perforazione gastrointestinale; non nota: pancreatite. Emorragia gastrointestinale, ulcerazione o perforazione possono talvolta essere gravi e potenzialmente fatali specie nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Patologieepatobiliari. Non comune: disturbo della funzionalita' epatica (es. aumento delle transaminasi o bilirubina); molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: angioedema, prurito, eruzione cutanea; raro: sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, orticaria; molto raro: dermatite bollosa, eritema multiforme; non nota: reazioni di fotosensibilizzazione, eruzione fissa da farmaci (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Non comune: ritenzione di sodio e idrica, iperkaliemia (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego e paragrafo 4.5), test alterati di funzionalita' renale (aumento della creatinina nel siero e/ourea nel siero); molto raro: insufficienza renale acuta in pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: infertilita' femminile, ritardo dell'ovulazione. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: edema incluso edema agli arti inferiori. c) Informazioni relative a reazioni avverse individuali gravi e/o frequentemente osservate: sono stati riportati casi molto rari di agranulocitosi in pazienti trattati con meloxicam in associazione ad altri medicinali potenzialmente mielotossici (vedere paragrafo 4.5). d) Reazioni avverse che non sono ancora state osservate in relazione al prodotto, ma che sono generalmente attribuibili agli altri componenti della stessa classe. Lesione organica renale che puo' portare a insufficienza renale acuta: sono stati riportati casi molto rari di nefrite interstiziale, necrosi acuta tubulare, sindrome nefrotica e necrosi papillare (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influire negativamente sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embrio/fetale. Dati derivanti da studi epidemiologici suggeriscono un incremento del rischio di aborto spontaneo, di malformazioni cardiache e di gastroschisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine all'inizio della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazione cardiovascolare e' incrementato da meno dell'1%, fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio aumenti con l'incremento della dose e della durata della terapia. Negli animali la somministrazione di un inibitore della sintesi delle prostaglandine ha determinato un aumento della perdita pre- e post- impianto e sono stati riportati effetti letali sull'embrione e sul feto. Inoltre e' stato riportato un aumento della incidenza di varie malformazioni, incluse quelle cardiovascolari in animali trattati con un inibitore della sintesi delle prostaglandine durante il periodo di organogenesi. A partire dalla ventesima settimana di gravidanza, l'uso di meloxicam puo' causare oligoidramnios derivante da disfunzione renale fetale. Cio' puo' verificarsi poco dopo l'inizio del trattamento ed e' generalmente reversibile dopo l'interruzione. Inoltre, sono stati riportati casi di costrizione del dotto arterioso a seguito del trattamento nel secondo trimestre, la maggior parte dei quali si e'risolta dopo la cessazione del trattamento. Pertanto durante il primoe il secondo trimestre di gravidanza meloxicam non deve essere somministrato se non chiaramente necessario. Se meloxicam e' somministrato adonne che intendano concepire, o durante il primo e secondo trimestredi gravidanza la dose deve essere mantenuta la piu' bassa possibile ela durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. Deve essere preso in considerazione il monitoraggio prenatale per oligoidramnios e costrizione del dotto arterioso dopo l'esposizione a meloxicam per diversi giorni dalla settimana gestazionale 20 in poi. Meloxicam deve essere interrotto se si riscontrano oligoidramnios o costrizione del dotto arterioso. Durante il terzo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il fetoa: tossicita' a livello cardiopolmonare (costrizione/chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale (vedere sopra). Alla fine della gravidanza, la madre e il neonato possono essere esposti ai seguenti rischi: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' verificarsi anche a dosaggi molto bassi, inibizione delle contrazioni uterine che possono determinare un ritardo o un prolungamento del travaglio di parto.Di conseguenza la somministrazione di meloxicam e' controindicata durante il terzo trimestre di gravidanza. Allattamento: sebbene non esista un'esperienza specifica su meloxicam nell'uomo, e' noto che i FANS sono escreti nel latte materno. Meloxicam e' stato rilevato nel latte di animali in allattamento. Per tale ragione non e' raccomandato l'uso durante l'allattamento. Fertilita': l'uso di meloxicam, cosi' come qualsiasi altro medicinale noto per inibire la ciclossigenasi/sintesi delle prostaglandine, puo' ridurre la fertilita' femminile e non e' raccomandato alle donne che intendono concepire. Nelle donne che presentanodifficolta' a concepire o che si stanno sottoponendo ad indagini per l'infertilita', la sospensione della terapia con meloxicam deve esserepresa in considerazione.

Codice: 031985106
Codice EAN:

Codice ATC: M01AC06
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
  • Oxicam-derivati
  • Meloxicam
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

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36 MESI

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