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MYSOLINE 30CPR 250MG Produttore: SIT LABORATORIO FARMAC. SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

MYSOLINE 250 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici, barbiturici e derivati.

PRINCIPI ATTIVI

1 compressa contiene: primidone 250 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Povidone, gelatina, carmellosa calcica, magnesio stearato, acido stearico.

INDICAZIONI

Il Mysoline e' indicato nel trattamento del grande male e dell'epilessia psicomotoria (epilessia del lobo temporale). L'elevata efficacia del Mysoline in queste forme e' stata clinicamente documentata anche inpazienti resistenti ad altre terapie, affetti da forme idiopatiche, post-traumatiche, associate a chiari segni di lesione cerebrale o con modificazioni specifiche del tracciato EEG. Il Mysoline puo' anche essere utilizzato nella terapia delle crisi focali o Jacksoniane, delle crisi miocloniche e acinetiche.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, ai barbiturici in genere, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Pazienti conporfiria. Uso concomitante con alcune classi di medicinali (vedere paragrafo 4.5). Grave insufficienza respiratoria.

POSOLOGIA

Il trattamento con Mysoline deve essere sempre condotto su base individuale in relazione alla risposta clinica del paziente. In genere, la valutazione dell'efficacia del farmaco puo' essere effettuata dopo alcune settimane di terapia. In molti pazienti il Mysoline si e' dimostrato efficace da solo; in caso contrario e' opportuno associarlo ad altri anticonvulsivanti. Il trattamento deve essere iniziato gradualmente.Posologia. POSOLOGIA INIZIALE. Adulti: per i primi 3 giorni iniziare con mezza compressa al giorno a tarda sera. Aumentare ogni 3 giorni laposologia giornaliera di mezza compressa fino ad una dose di 2 compresse al giorno, da assumere mattina e sera. Successivamente aumentare ogni 3 giorni di una compressa fino al raggiungimento della posologia ottimale per il controllo delle crisi (dose massima 6 compresse/die). Popolazione pediatrica. Bambini fino a 9 anni: per i primi 3 giorni iniziare con mezza compressa al giorno; successivamente la posologia giornaliera puo' essere aumentata di mezza compressa ad intervalli di 3 giorni, fino al raggiungimento dell'effetto terapeutico (dose massima 4 compresse/die). POSOLOGIA MEDIA DI MANTENIMENTO. Adulti: 3-6 compresse/die. Popolazione pediatrica. Bambini fino a 2 anni: 1-2 compresse/die. Bambini da 2 a 5 anni: 2-3 compresse/die. Bambini da 6 a 9 anni: 3-4compresse/die. Bambini oltre i 9 anni: 3-6 compresse/die. Il dosaggiogiornaliero non deve superare i 2 g. Modo di somministrazione: conviene suddividere la posologia giornaliera in due dosi uguali, da assumere mattina e sera. In alcuni pazienti, puo' essere conveniente somministrare dosi maggiori quando le crisi sono piu' frequenti. Per esempio: somministrazione in dose unica serale, o con dosaggi maggiori serali, nel caso di attacchi notturni; nel caso gli attacchi siano associati aparticolari situazioni, come il ciclo mestruale, e' spesso utile aumentare leggermente il dosaggio in tale periodo. Pazienti anziani e debilitati: puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio negli anziani e nei pazienti debilitati o con compromissione della funzionalita' renale, epatica o respiratoria. Pazienti gia' in trattamento con altri farmaci anticonvulsivanti: nel caso la sintomatologia del paziente nonsia sufficientemente controllata da altri farmaci anticonvulsivanti osiano insorti rilevanti effetti collaterali, il Mysoline puo' venire associato o sostituire il trattamento in corso. Si consiglia di associare inizialmente il Mysoline al farmaco gia' in uso seguendo lo schemadi somministrazione graduale descritto. Una volta raggiunto un effetto clinico apprezzabile ed un dosaggio di Mysoline ritenuto sufficiente, si puo' sospendere, sempre gradualmente, la terapia precedente nell'arco di due settimane: una sospensione troppo rapida potrebbe provocare l'insorgenza di uno stato di male. Talora, sospendendo la cura precedente, occorre aumentare la dose di Mysoline. Tuttavia, se il trattamento precedente e' rappresentato in gran parte da fenobarbitale, sia lasua sospensione che la sostituzione della terapia con Mysoline, per prevenire un'eccessiva sonnolenza da interazione, devono avvenire in unmodo piu' rapido e nel contempo e' opportuno effettuare una valutazione accurata del dosaggio ottimale di Mysoline.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

Primidone non e' efficace per il trattamento delle assenze e degli attacchi mioclonici che a volte possono essere aggravati dall'uso di questo medicinale. A causa del suo effetto sedativo, si raccomanda di iniziare il trattamento con primidone con la dose piu' bassa la sera e poi aumentarla con un approccio graduale (vedere paragrafo 4.2). Osservare le comuni precauzioni della terapia anticonvulsivante con derivati barbiturici; dopo somministrazione prolungata si puo' sviluppare tolleranza e farmacodipendenza. La brusca sospensione del trattamento in pazienti epilettici puo' indurre uno stato di male epilettico, principalmente in caso di alcolismo. L'associazione con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico per evitare inattesi effetti indesiderabili da interazione. Il farmaco deve essere usato con cautela e puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio nei bambini, negli anziani, nei pazienti debilitati o con compromissione della funzionalita' renale, epatica o respiratoria. Donne in eta' fertile: il fenobarbitale e' uno dei principali metaboliti del primidone (vedere paragrafo 5.1). Il fenobarbitale puo' causare danni al feto se somministrato a una donna incinta. L'esposizione prenatale al fenobarbitale puo' aumentare il rischio di malformazioni congenite di circa2-3 volte (vedere paragrafo 4.6). Il fenobarbital non deve essere usato nelle donne in eta' fertile a meno che non si ritenga che il potenziale beneficio superi i rischi in seguito alla considerazione di altreopzioni di trattamento idonee. Le donne in eta' fertile devono esserepienamente informate del potenziale rischio per il feto se assumono fenobarbital durante la gravidanza. Prima di iniziare il trattamento con fenobarbitale nelle donne in eta' fertile deve essere preso in considerazione un test di gravidanza per escludere una gravidanza. Le donnein eta' fertile devono usare misure contraccettive altamente efficacidurante il trattamento e per 2 mesi dopo l'ultima dose. A causa dell'induzione enzimatica, il fenobarbitale puo' provocare un fallimento dell'effetto terapeutico dei farmaci contraccettivi orali contenenti estrogeni e/o progesterone. Si deve consigliare alle donne in eta' fertile di utilizzare altri metodi contraccettivi (vedere paragrafi 4.5 e 4.6). Le donne che stanno pianificando una gravidanza devono essere avvisate di consultare in anticipo il proprio medico ed avere una consulenza adeguata e possano essere discusse altre opzioni di trattamento appropriate prima del concepimento e prima che la contraccezione venga interrotta. Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di contattare immediatamente il proprio medico se rimangono incinte o pensano di poter essere incinte durante il trattamento con fenobarbitale. In donneche assumono contraccettivi orali e farmaci anticonvulsivanti sono stati rilevati sanguinamento intermestruale ed insuccesso della terapia contraccettiva: cio' e' probabilmente determinato dall'azione induttrice degli enzimi epatici provocata dagli anticonvulsivanti, a cui puo' conseguire un accelerato metabolismo ormonale. Suicidio/pensieri suicidi: casi di ideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazienti in trattamento con farmaci antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di trials clinici randomizzati verso placebo ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito e i dati disponibili non escludonola possibilita' di un incremento di rischio con Mysoline. Pertanto, ipazienti dovrebbero essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso dovrebbe essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura)dovrebbero essere istruiti ad avvertire il proprio medico curante qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari. Aggravamento della crisi: l'introduzione di un farmaco antiepilettico puo' essere raramente seguita da una recrudescenza delle crisi o dal verificarsidi un nuovo tipo di crisi per il paziente, indipendentemente dalle fluttuazioni osservate in alcune epilessie. Per il primidone, le cause di questi aggravamenti possono essere: la scelta di un trattamento inadeguato per le crisi o la sindrome epilettica in questo paziente, un cambiamento della terapia antiepilettica concomitante o un'interazione farmacocinetica, tossicita' o sovradosaggio. Non potrebbe esserci altraspiegazione che una reazione paradossa. Cessazione del trattamento: la sospensione improvvisa di un trattamento a dosi antiepilettiche efficaci puo' causare attacchi convulsivi e uno stato epilettico, principalmente in caso di assunzione concomitante di alcol. Il primidone e' unpotente depressivo del SNC ed e' parzialmente metabolizzato nel fenobarbitale. Dopo una somministrazione prolungata c'e' un potenziale di tolleranza, dipendenza e una reazione da astinenza in seguito a improvvisa cessazione del trattamento. Prevenzione delle carenze vitaminiche:il primidone e' un induttore enzimatico (CYP450) che puo' aumentare il catabolismo della vitamina D. Un incremento dose dipendente del rischio di osteomalacia e' stato osservato durante la terapia con il primidone, che puo' predisporre allo sviluppo di malattie ossee. Un supplemento di vitamina D puo' essere necessario durante la terapia con primidone a lungo termine (vedere paragrafo 4.8). Eccezionalmente, come confenitoina e fenobarbitale, si puo' sviluppare anemia megaloblastica che richiede sospensione del primidone. Questa condizione puo' rispondere al trattamento con acido folico e/o vitamina B12 (vedere paragrafo 4.8). Reazioni cutanee gravi: con l'uso di primidone sono state segnalate le reazioni cutanee potenzialmente fatali sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN) e reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS). I pazienti devono essere informati dei segni e dei sintomi e monitorati attentamente per l'insorgere di reazioni cutanee. Il rischio maggiore di evento di SJS, TEN o DRESS e' nelle prime settimane di trattamento. Se sono presenti sintomio segni di SJS, TEN o DRESS (ad es. eruzione cutanea progressiva spesso con vesciche o lesioni delle mucose), il trattamento con primidone deve essere interrotto. I migliori risultati nel trattamento di SJS, TEN e DRESS si ottengono con una diagnosi precoce e l'interruzione immediata di qualsiasi farmaco sospetto. La sospensione anticipata e' associata ad una prognosi migliore. Se il paziente ha sviluppato SJS, TEN o DRESS con l'uso di primidone (o fenobarbital), primidone non deve essere mai somministrato di nuovo in questo paziente (vedere paragrafo 4.8).

INTERAZIONI

Il fenobarbitale, metabolita del primidone, e' un induttore enzimatico; pertanto, la farmacocinetica e l'efficacia di numerosi farmaci possono essere modificate per accelerazione progressiva del metabolismo. Gli effetti di altre sostanze aventi un'azione depressiva sul sistema nervoso centrale possono essere potenziati dalla somministrazione di primidone. Associazioni controindicate. Acido colico: effetto antagonista del barbiturico. Cobicistat: rischio di diminuzione dell'efficacia acausa di un aumento del metabolismo. Daclatasvir: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di un aumento del metabolismo epatico. Dasabuvir: rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche.Delamanid: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di unaumento del metabolismo epatico. Erba di San Giovanni (Iperico): rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche e dell'efficacia di primidone. Grazoprevir + Elbasvir: rischio di diminuzione delle concentrazioni con possibile impatto sull'efficacia. Isavuconazolo: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di un aumento del metabolismo epatico. Ledipasvir: diminuzione significativa delle concentrazioni plasmatiche a causa dell'aumento del metabolismo. Lurasidone: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di un aumento del metabolismo epatico. Ombitasvir + Paritaprevir: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa dell'aumento del metabolismo epatico. Ossibato di sodio: aumento del rischio di depressione respiratoria, che puo' essere fatale in caso di sovradosaggio. Rilpivirina: diminuzione significativa delle concentrazioni plasmatiche a causa dell'aumento delmetabolismo. Sofosbuvir: rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa della diminuzione dell'assorbimento intestinale. Telaprevir: rischio di diminuzione molto significativa delle concentrazioni. Velpatasvir: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche, con possibile impatto sull'efficacia. Voriconazolo: rischio di diminuzione dell'efficacia a causa di un aumento del metabolismo epatico. Associazioni sconsigliate Abiraterone: diminuzione significativa delle concentrazioni plasmatiche, con potenziale riduzione dell'efficacia. Alcool: l'alcol aumenta l'effetto sedativo del primidone. L'alterazione della vigilanza puo' rendere pericolosa la guida e l'utilizzo di macchinari.Evitare le bevande alcoliche e le medicine che contengono alcol. Apixaban: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche, con possibile diminuzione dell'effetto terapeutico. Apremilast: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa della diminuzione del metabolismo da parte dell'induttore. Aprepitant: rischio di diminuzione molto significativa delle concentrazioni. Bedaquilina: diminuzione delle concentrazionia causa di un aumento del metabolismo. Boceprevir: rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche. Se l'associazione non puo' essere evitata, effettuare un regolare monitoraggio clinico e biologico, soprattutto all'inizio. Bosentan: rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche. Ciproterone (usato come contraccettivo ormonale): rischio di diminuzione dell'efficacia. Utilizzare preferibilmente un altro metodo contraccettivo, soprattutto meccanico, per la durata dell'associazione e per un ciclo successivo. Dabigatran: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche, con una possibile diminuzione dell'effettoterapeutico. Dolutegravir, in caso di resistenza alla classe degli inibitori dell'integrasi: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche acausa di un aumento del metabolismo. Dronedarone: diminuzione significativa delle concentrazioni a causa di un aumento del metabolismo, senza cambiamenti significativi nel metabolita attivo. Eribulin: rischio di diminuzione delle concentrazioni plasmatiche da parte dell'induttore. Contraccettivi estro-progestinici: diminuzione dell'efficacia dovuta all'aumento del metabolismo epatico del contraccettivo ormonale da parte dell'induttore. Utilizzare preferibilmente un altro metodo contraccettivo, in particolare un metodo meccanico, per la durata dell'associazione e per un ciclo successivo. Fentanyl: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di un aumento del metabolismo epatico. Preferire un altro derivato morfinico. Idelalisib: diminuzione delle concentrazioni plasmatiche a causa di un aumento del metabolismo epatico. Ifosfamide: rischio di aumento della neurotossicita' a causa di un aumento del metabolismo epatico. Inibitori della tirosin-chinasi (axitinib, bosutinib, crizotinib, dabrafenib, dasatinib, erlotinib, gefitinib,imatinib, lapatinib, nilotinib, pazopanib, ruxolitinib, sorafenib, sunitinib, vandetanib, regorafenib, vemurafenib, vismodegib, cabozantinib, ceritinib, ibrutinib): diminuzione delle concentrazioni plasmatichee dell'efficacia a causa dell'aumento del metabolismo.

EFFETTI INDESIDERATI

Se si verificano effetti collaterali in genere sono limitati alle prime fasi del trattamento: i pazienti possono presentare sonnolenza, irritabilita', disattenzione. Sono stati segnalati sintomi di tipo neurotossico quali atassia, vertigini, cefalea, nistagmo, disturbi visivi, nausea e vomito, ma sono di solito transitori anche quando intensi. Tuttavia nei casi di idiosincrasia, si possono presentare sintomi neurotossici in forma acuta e grave tali da imporre la sospensione del trattamento. Le reazioni avverse riportate di seguito, osservate durante la fase di post marketing, sono suddivise secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi e per frequenza: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000) e non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: anemia megaloblastica*, leucopenia,linfoadenopatia, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: ipersensibilita': sindrome infiammatoria multisistemica, spesso con febbre, rash, ipereosinofilia e danno epatico. Disturbi psichiatrici. Non nota: alterazione della personalita', disturbo da deficit di attenzione/iperattivita', disturbo psicotico, disturbo della libido,dipendenza (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema nervoso. Nonnota: sonnolenza, apatia, atassia, cefalea, disturbi visivi, nistagmo, vertigine. Patologie gastrointestinali. Non nota: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: reazioni allergiche, in particolare della pelle, che possono includere eruzione cutanea maculo papulare, morbilliforme o scarlattiniforme. Reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (dress) (vedere paragrafo 4.4); molto raro: sindrome di stevens-johnson (sjs) e necrolisi epidermica tossica (sindrome di lyell) (vedere paragrafo 4.4), dermatite esfoliativa, lupus eritematoso sistemico. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: artralgia, contrattura didupuytren, demineralizzazione ossea, osteomalacia**, osteopenia, osteoporosi e fratture trattate nel lungo termine. Patologie renali e urinarie. Non nota: poliuria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: appetito ridotto, edema periferico, irritabilita', stanchezza; raro: sete. Esami diagnostici. Non nota: enzima epatico aumentato***, compresa la gamma-glutamil transferasi (gamma gt) e la fosfatasi alcalina. *Eccezionalmente, come la fenitoina e il fenobarbitale, il primidone puo' causare anemia megaloblastica, che richiede interruzione del primidone. Questa condizione puo' rispondere al trattamento con acido folico e/o vitamina B12. ** Un'integrazione di vitamina D puo' essere necessaria durante la terapia a lungotermine con primidone, poiche' il catabolismo della vitamina D puo' aumentare. Sono stati riportati isolati casi di altre discrasie ematiche. Il meccanismo mediante cui e' influenzato il metabolismo osseo non e' stato identificato. *** Gli enzimi epatici elevati, legati alla natura enzimatica del primidone, non sono generalmente di significato clinico. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile/contraccezione: il fenobarbitale e' uno dei principali metaboliti del primidone (vedere paragrafo 5.1). Il fenobarbitale non deve essere usato nelle donne in eta' fertile a meno che, dopoun'attenta valutazione di idonee alternative di trattamento, il potenziale beneficio non sia giudicato superiore ai rischi. Prima di iniziare il trattamento con fenobarbitale nelle donne in eta' fertile deve essere preso in considerazione un test di gravidanza per escludere una gravidanza. Le donne in eta' fertile devono usare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento con fenobarbitale e per 2 mesi dopo l'ultima dose. A causa dell'induzione enzimatica, il fenobarbitale puo' provocare un fallimento dell'effetto terapeutico dei farmaci contraccettivi orali contenenti estrogeni e/o progesterone. Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di utilizzare altri metodi contraccettivi durante il trattamento con fenobarbitale, ad es. due forme complementari di contraccezione, tra cui un metodo di barriera, un contraccettivo orale contenente dosi piu' elevate di estrogeni o un dispositivo intrauterino non ormonale (vedere paragrafo 4.5). Le donne ineta' fertile devono essere informate e comprendere il rischio di potenziali danni al feto associati all'uso di fenobarbitale durante la gravidanza e l'importanza di pianificare una gravidanza. Le donne che stanno pianificando una gravidanza devono essere avvisate di consultare in anticipo il proprio medico in modo che possa essere fornita una consulenza medica specialistica e possano essere discusse altre opzioni ditrattamento appropriate prima del concepimento e prima di interrompere la contraccezione. Il trattamento antiepilettico deve essere riesaminato regolarmente e soprattutto quando una donna sta pianificando una gravidanza. Le donne in eta' fertile devono essere avvisate di contattare immediatamente il proprio medico se rimangono incinte o pensano dipoter essere incinte durante il trattamento con fenobarbitale. Gravidanza. Rischio correlato ai medicinali antiepilettici in generale: a tutte le donne in eta' fertile che assumono un trattamento antiepilettico, e in particolare alle donne che pianificano una gravidanza e alle donne in gravidanza, deve essere fornita una consulenza medica specialistica in merito ai potenziali rischi per il feto causati sia da crisi epilettiche che da trattamento antiepilettico. Deve essere evitata l'interruzione improvvisa della terapia con farmaci antiepilettici (AED) in quanto cio' puo' portare a convulsioni che potrebbero avere gravi conseguenze per la donna e il feto. La monoterapia e' preferita per il trattamento dell'epilessia in gravidanza quando possibile perche' la terapia con piu' farmaci antiepilettici potrebbe essere associata a un rischio piu' elevato di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli AED associati. Rischi legati al fenobarbitale: ilfenobarbitale e' uno dei principali metaboliti del primidone (vedere paragrafo 5.1). Il fenobarbitale attraversa la placenta. Studi su animali (dati di letteratura) hanno mostrato tossicita' riproduttiva nei roditori (vedere paragrafo 5.3). I dati di meta-analisi e studi osservazionali hanno mostrato un rischio di malformazioni maggiori da 2 a 3 volte superiore al rischio di base nella popolazione generale (che e' del 2-3%). Il rischio e' dose-dipendente; tuttavia, nessuna dose e' risultata priva di rischi. La monoterapia con fenobarbitale e' associata ad un aumentato rischio di malformazioni congenite maggiori, inclusi labbro leporino e palatoschisi e malformazioni cardiovascolari. Sono state segnalate anche altre malformazioni che coinvolgono vari sistemi corporei, inclusi casi di ipospadia, caratteristiche dismorfiche facciali, effetti del tubo neurale, dismorfismo cranio-facciale (microcefalia) e anomalie delle dita. I dati di uno studio del registro suggeriscono un aumento del rischio di bambini nati piccoli per eta' gestazionale o con lunghezza corporea ridotta, rispetto alla monoterapia con lamotrigina. Sono stati segnalati disturbi dello sviluppo neurologico tra i bambini esposti a fenobarbitale durante la gravidanza. Gli studi relativi al rischio di disturbi dello sviluppo neurologico nei bambini esposti a fenobarbitale durante la gravidanza sono contraddittori e non si puo' escludere un rischio. Effetti avversi sullo sviluppo neurologico sono stati riportati anche negli studi preclinici (vedere paragrafo5.3). Il fenobarbitale non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non si ritenga che il potenziale beneficio superi i rischi rispetto ad altre opzioni di trattamento idonee. Se, dopo la rivalutazione del trattamento con fenobarbitale, nessun'altra opzione di trattamento e' adatta, deve essere utilizzata la dose efficace piu' bassa di fenobarbitale. La donna deve essere pienamente informata e comprendere i rischi legati all'uso del fenobarbitale durante la gravidanza. Quando viene utilizzato nel terzo trimestre di gravidanza, possono verificarsi sintomi di astinenza nel neonato, inclusi sedazione, ipotonia e disturbo della suzione. Le pazienti che assumono fenobarbitale devono essere adeguatamente integrate con acido folico prima del concepimento edurante la gravidanza. La terapia anticonvulsivante in corso di gravidanza e' stata alle volte associata a disordini della coagulazione neineonati. Per tale motivo le pazienti gravide devono essere trattate durante l'ultimo mese di gravidanza e fino al momento del parto con vitamina K1. In assenza di questo pretrattamento, e' consigliabile somministrare alla partoriente 10 mg di vitamina K1 al momento del parto e 1mg al neonato subito dopo la nascita. Prima del parto/nel neonato. I farmaci antiepilettici che inducono gli enzimi possono talvolta causare al neonato di una madre trattata: una sindrome emorragica che puo' verificarsi durante il parto o nei primi giorni di vita. La prevenzionenella madre con vitamina K per os nel mese precedente il parto, e la vitamina K1 parenterale (IM o IV lenta) alla nascita nel neonato sembrano essere efficaci. Un test di emostasi normale nella madre non esclude anomalie di emostasi nel neonato; disturbi nel metabolismo fosfocalcico e mineralizzazione ossea, che l'integrazione di vitamina D della madre, durante il terzo trimestre, sembra essere in grado di prevenire; sintomi legati all'impatto del farmaco sul neonato, tra cui sedazione, ipotonia e scarsa suzione; raramente: una sindrome da astinenza moderata (movimenti anormali, suzione inefficace)".

Codice: 009340011
Codice EAN:

Codice ATC: N03AA03
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Barbiturici e derivati
  • Primidone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

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