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NEKACIN IM IV 5F 500MG 2ML Produttore: NEW RESEARCH SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

NEKACIN SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibiotico aminoglucosidico.

PRINCIPI ATTIVI

Nekacin 500 mg soluzione iniettabile, una fiala contiene: Amikacina solfato mg 667,50 (pari a mg 500 di Amikacina base). Nekacin 1000 mg soluzione iniettabile, una fiala contiene: Amikacina solfato mg 1335,00 (pari a mg 1000 di Amikacina base). Eccipiente(i) con effetti noti: sodio e sodio metabisolfito. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Sodio citrato, sodio metabisolfito, acido solforico q.b. a pH 4,5; acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Nekacin e' indicato per il trattamento a breve termine di infezioni gravi sostenute da germi Gram-negativi sensibili all'antibiotico. In particolare l'amikacina risulta indicata nelle seguenti forme: batteriemie e setticemie (inclusa la sepsi neonatale), infezioni complicate e ricorrenti delle vie genito-urinarie, infezioni dell'apparato respiratorio, dell'apparato osteo-articolare, del sistema nervoso centrale (compresa la meningite) e del tessuto cutaneo e sottocutaneo, infezioni endo-addominali (compresa la peritonite), ustioni ed infezioni postoperatorie. Occorre tener conto delle direttive ufficiali sull'uso appropriato degli antibiotici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

L'amikacina solfato iniettabile e' controindicata in pazienti con allergia nota all' amikacina o ad uno qualsiasi degli eccipienti. In seguito ad una storia di ipersensibilita' o a gravi reazioni tossiche agliaminoglicosidi l'uso di qualsiasi aminoglicoside e' controindicato a causa della sensibilita' nota crociata dei pazienti ai farmaci appartenenti a questa classe.

POSOLOGIA

La durata del trattamento e', in genere, di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa, e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare. Alle dosi consigliate, le infezioni meno gravi causate da organismi sensibili rispondono alla terapia entro 24-48 ore. Adulti e bambini sopra i 12 anni: il dosaggio intramuscolare o endovenoso raccomandato per adulti e adolescenti con funzionalita' renale normale (clearancedella creatinina >= 50 ml/min.) e' di 15 mg/kg/die da somministrarsi come dose giornaliera singola o frazionato in due dosi uguali, ovvero 7,5 mg/kg ogni 12 ore. La dose giornaliera totale non deve superare 1,5 g. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Bambini di eta' compresa tra 4 settimane e 12 anni: la dose intramuscolare o endovenosa (infusione venosa lenta) raccomandata per i bambini con funzionalita' renale normale e' di 15-20 mg/kg/die somministrabile come dose unica di 15-20 mg/kg o frazionata in due dosi da 7,5 mg/kg ogni 12 ore. Nei pazienti con endocardite e neutropenia febbrile la posologia deve essere di due somministrazioni al giorno, in quanto non si dispone di dati sufficienti a supporto della somministrazione giornaliera unica. Neonati: un'iniziale dose di carica di 10 mg/kg seguita da 7,5 mg/kg ogni 12 h (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Lattanti prematuri: la dose raccomandata nei prematuri e' di 7,5 mg/kg ogni 12 ore (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti affetti da disfunzione renale, la dose giornaliera deve essere ridotta e/o aumentati gli intervalli tra una somministrazione e l'altra onde evitare un accumulo del farmaco. Un metodo consigliato per stabilire le dosi da somministrare a pazienti con una diminuita funzionalita' renale, sospetta o accertata, e' quello di moltiplicare per 9 le concentrazioni sieriche di creatinina: il risultato ottenuto rappresenta l'intervallo, espresso in ore, tra una dose e l'altra. Ad esempio se il tasso sierico della creatininae' di 2 mg, la dose consigliabile dovra' essere somministrata dopo 18ore. Poiche' le funzioni renali possono alterarsi notevolmente nel corso della terapia, il tasso sierico della creatinina deve essere controllato frequentemente e, se necessario, le somministrazioni dovranno essere modificate. Qualora sia ritenuta utile o necessaria la somministrazione endovenosa, questa deve essere eseguita diluendo la quantita' di farmaco calcolata in modo da far durare la somministrazione almeno un'ora o anche piu'. Come solvente sono indicate in questo caso la soluzione fisiologica o la soluzione isotonica di glucosio. Raccomandazione specifica per la somministrazione endovenosa: nei pazienti pediatrici la quantita' di diluenti da usare dipendera' dalla quantita' di amikacina tollerata dal paziente. Normalmente la soluzione deve essere infusa in un tempo compreso tra 30 e 60 minuti. I lattanti devono ricevere l'infusione in un intervallo di tempo compreso tra 1 e 2 ore

CONSERVAZIONE

Non sono necessarie particolari precauzioni per la conservazione.

AVVERTENZE

I pazienti devono essere ben idratati durante la terapia con Amikacina. Il medicinale contiene Sodio citrato, Sodio metabisolfito, Acido solforico. Cautela deve essere esercitata nei pazienti con pre-esistenteinsufficienza renale, o pre-esistente danno all'udito o vestibolare. I pazienti in trattamento con aminoglicosidi per via parenterale devono rimanere sotto stretto controllo clinico a causa della potenziale ototossicita' e nefrotossicita' associata al loro utilizzo. La sicurezzanon e' stata stabilita per periodi di trattamento che sono superiori ai 14 giorni. Neuro/ototossicita': la neurotossicita', manifestata come ototossicita' uditiva vestibolare e/o bilaterale, puo' verificarsi in pazienti in trattamento con aminoglicosidi. Il rischio di ototossicita' indotta da aminoglicoside e' maggiore nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale, o in quelli la cui terapia e' prolungata oltre 5-7 giorni di trattamento, anche in pazienti sani. In genere,la sordita' inizia verso le onde acustiche ad alta frequenza, per cuisi puo' determinare solo mediante tests audiometrici. Possono comparire anche vertigini, che sono indice di danno vestibolare. Altre manifestazioni di neurotossicita' possono includere intorpidimento, sensibilita' della pelle, spasmi muscolari e convulsioni. Pazienti che sviluppano danno cocleare o vestibolare possono non avere sintomi durante la terapia che avverta loro dello sviluppo della tossicita' dell'ottavo nervo, e possono verificarsi sordita' irreversibile bilaterale totale oparziale o vertigini disabilitanti dopo che il trattamento e' stato sospeso. L'ototossicita' indotta dall'Amikacina e' di solito irreversibile. Sussiste un aumento del rischio di ototossicita' nei pazienti conmutazioni del DNA mitocondriale (in particolare a livello del nucleotide 1555 con la sostituzione di A con G nel gene 12S rRNA), anche se ilivelli sierici di aminoglicosidi rientrano nel range raccomandato durante il trattamento. In questi pazienti devono essere prese in considerazione opzioni terapeutiche alternative. Nei pazienti con anamnesi familiare di mutazioni rilevanti o sordita' indotta da aminoglicosidi devono essere presi in considerazione trattamenti alternativi o test genetici prima della somministrazione. Nefrotossicita': gli aminoglicosidi sono potenzialmente nefrotossici. La nefrotossicita' e' indipendente dal picco plasmatico ottenuto (C max). Il rischio di nefrotossicita'aumenta nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale e in quelli che ricevono dosi elevate, o una terapia prolungata. I pazienti devono essere ben idratati durante il trattamento e la funzionalita' renale deve essere monitorata con i metodi abituali prima di iniziare la terapia e tutti i giorni durante il corso del trattamento. Una riduzione del dosaggio e' necessaria se si verifica l'evidenza di una disfunzione renale, come la presenza di cilindri urinari, globuli bianchi o rossi nel sedimento, albuminuria, riduzione della clearance dellacreatinina, diminuzione del peso specifico delle urine, aumento dellaazotemia, creatinina sierica, o oliguria. Se l'azotemia aumenta, o sesi verifica una progressiva diminuzione dell'escrezione urinaria, il trattamento deve essere interrotto. I pazienti anziani possono avere una ridotta funzionalita' renale, che puo' non essere evidente nei testdi laboratorio di routine, come l'azotemia o la creatinina sierica. Un esame della clearance della creatinina puo' essere piu' utile. E' particolarmente importante il monitoraggio della funzionalita' renale nei pazienti anziani durante il trattamento con aminoglicosidi. In particolare nei pazienti con nota o sospetta insufficienza renale, ed anchenei pazienti con funzionalita' inizialmente normale ma nei quali questa si e' alterata nel corso del trattamento, si devono controllare costantemente la funzionalita' renale e quella dell'VIII paio di nervi cranici. Le concentrazioni sieriche di amikacina devono essere monitorate quando possibile per assicurare livelli adeguati per evitare livellipotenzialmente tossici. Le urine devono essere controllate relativamente alla riduzione del peso specifico, alla proteinuria, e alla presenza di cellule o di cilindri nel sedimento. L'azotemia, la creatinina sierica o la clearance della creatinina deve essere controllata periodicamente. Si raccomanda di effettuare audiogrammi seriali quando possibile nei pazienti abbastanza anziani per essere testati, in particolarenei pazienti ad alto rischio. In caso si manifesti ototossicita' (capogiri, vertigini, tinnito, ronzio auricolare o perdita di udito) o nefrotossicita' occorre modificare la posologia o interrompere il farmaco. L'uso contemporaneo e/o sequenziale sistemico, orale o topico di altri farmaci neurotossici o nefrotossici deve essere evitato. Altri fattori che possono aumentare il rischio di tossicita' sono l'eta' avanzata e la disidratazione. L'inattivazione dell'aminoglicoside e' clinicamente significativa solo nei pazienti con grave compromissione della funzionalita' renale. L'inattivazione puo' continuare in campioni di fluidi corporei raccolti per l'analisi, provocando letture aminoglicosidiche imprecise. Tali campioni devono essere adeguatamente trattati (prontamente analizzati, congelati, o trattati con beta-lattamasi). Tossicita' neuromuscolare: a seguito di iniezione parenterale, instillazionetopica (come in ortopedia e lavaggio addominale o nel trattamento locale di empiema) e dopo l'uso orale di aminoglicosidi sono stati riportati blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria. La possibilita' di paralisi respiratoria deve essere presa in considerazione se gli aminoglicosidi sono somministrati attraverso qualsiasi via, in particolare nei pazienti in trattamento con anestetici, agenti bloccanti neuromuscolari (vedere sezione 4.5). Se si verifica il blocco neuromuscolare, isali di calcio possono invertire la paralisi respiratoria, ma puo' risultare necessaria l' assistenza respiratoria meccanica. Il blocco neuromuscolare e la paralisi muscolare sono stati dimostrati negli animali da laboratorio trattati con alte dosi di amikacina. Gli aminoglicosidi devono essere usati con cautela nei pazienti con disturbi muscolaricome la miastenia grave o parkinsonismo dal momento che questi farmaci possono aggravare la debolezza muscolare a causa del loro effetto curaro-simile sulla giunzione neuromuscolare.

INTERAZIONI

Si deve evitare l'uso concomitante o successivo di altri agenti neurotossici, ototossici o nefrotossici, in particolare bacitracina, cisplatino, amfotericina B, ciclosporina, tacrolimus, cefaloridina, paromomicina, viomicina, polimixina B, colistina, vancomicina, o altri aminoglicosidi Kanamicina, Gentamicina, Tobramicina, Neomicina, Streptomicina, sia per via sistemica che topica a causa della possibilita' di effetti additivi. Un aumento della nefrotossicita' e' stato riportato a seguito della somministrazione parenterale concomitante di antibiotici aminoglicosidi e cefalosporine. L'uso concomitante di cefalosporina puo'falsamente elevare le determinazioni dei livelli sierici di creatinina. L'Amikacina non deve essere somministrata insieme a diuretici potenti (es. acido etacrinico, furosemide, sodio metalluride, sodio mercaptomerin e mannitolo) poiche' i diuretici sono di per se' ototossici. Inoltre i diuretici, se somministrati per via e.v. aumentano la tossicita' degli aminoglicosidi, alterandone la concentrazione nel siero e neitessuti. Una riduzione nell'attivita' sierica puo' verificarsi anche quando un farmaco aminoglicoside o penicillino-simile e' somministratoin vivo per vie separate. C'e' un aumentato rischio di ipocalcemia quando gli aminoglicosidi sono somministrati con bifosfonati. Vi e' un aumento del rischio di nefrotossicita' e possibilmente di ototossicita'quando gli aminoglicosidi sono somministrati con composti del platino. La Tiamina (vitamina B1) somministrata contemporaneamente puo' essere distrutta dalla componente reattiva metabisolfito di sodio della formulazione dell'amikacina solfato. A volte Nekacin puo' essere indicatocome terapia concomitante ad altri agenti antibatterici in infezioni miste o superinfezioni; in tali casi Nekacin non deve essere mescolatoinsieme ad altri agenti antibatterici nelle stesse siringhe o negli stessi flaconi per perfusioni. L'indometacina puo' aumentare la concentrazione plasmatica dell'amikacina nei neonati. C'e' il rischio di paralisi respiratoria in pazienti che ricevono anestetici, agenti bloccanti neuromuscolare, come la succinilcolina, decametonio, atracurio, rocuronio, vecuronio o in pazienti che ricevono trasfusioni massicce di sangue con anticoagulante a base di citrato.

EFFETTI INDESIDERATI

Tutti gli aminoglicosidi sono potenzialmente in grado di indurre ototossicita', tossicita' renale, e il blocco neuromuscolare. Questi effetti tossici si verificano piu' frequentemente nei pazienti con insufficienza renale, nei pazienti trattati con altri farmaci ototossici e nefrotossici,con dosi superiori o a periodi di trattamenti piu' lunghi diquelli raccomandati, (vedere paragrafo 4.4) L'elenco presenta la classificazione per sistemi e organi, secondo la terminologia MedDRA, e lafrequenza che utilizza le seguenti categorie: molto comune (>= 1/10),comune (>= 1/100, <1/10), non comune (>= 1/1. 000, <1/100), raro (>= 1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non comune: superinfezioni o colonizzazione con batteri resistenti o lieviti^a. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: risposta anafilattica (reazione anafilattica, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipomagnesiemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: paralisi^a; raro: tremore^a, parestesia^a, cefalea, disturbi dell'equilibrio^a. Patologie dell'occhio. Raro: cecita'^b, ischemia retinica^b. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Raro: tinnito^a, ipoacusia^a; non nota: sordita'^a, sordita' neurosensoriale^a. Patologie vascolari. Raro: ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: apnea, broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Non comune: nausea, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash cutaneo; raro: prurito, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, contrazioni muscolari^a. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urine^a; raro: oliguria^a, aumentata creatinina nel sangue^a, albuminuria, azotemia, globuli rossi nelle urine^a, globuli bianchi nelle urine^a. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Raro: piressia. ^a Vedi sezione 4.4. ^b L'amikacina non e' formulata per uso intravitreale. La cecita' e l'ischemia retinica sono stati riportate aseguito di somministrazioni intravitreali (iniezione nell'occhio) di amikacina Le modifiche della funzionalita' renale sono generalmente reversibili quando viene interrotto il trattamento. Effetti tossici a livello dell'ottavo paio di nervi cranici possono causare la perdita dell'udito, perdita di equilibrio, o di entrambi. L' amikacina colpisce principalmente la funzione uditiva. Il danno cocleare include sordita' ad alta frequenza e di solito si verifica prima che la perdita clinicadell'udito possa essere rilevata dal test audiometrico (vedere paragrafo 4.4) E' possibile allergia crociata con altri aminoglucosidi. Il prodotto contiene sodio metabisolfito, tale sostanza puo' provocare in soggetti sensibili e particolarmente negli asmatici reazioni di tipo allergico ed attacchi asmatici gravi. Sebbene ci siano isolate segnalazioni di depressione respiratoria in seguito alla somministrazione parenterale di Amikacina, tuttavia non ci sono prove conclusive che questoeffetto collaterale possa prodursi seguendo le dosi raccomandate. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la possibilita' di impiego di Nekacin in corso di gravidanza non e' stata ancora accertata, pertanto nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di riconosciuta ed elettiva indicazione sotto il diretto controllo del medico. Si dispone di dati limitati sull'uso degli aminoglicosidi in gravidanza. Gli aminoglicosidi possono causare danno fetale. Gli aminoglicosidi attraversano la barriera placentare e sono stati riportati casi di sordita' congenita bilaterale totale e irreversibile in bambini alle cui madri era stata somministrata streptomicina in gravidanza. Sebbene non siano stati riportati effetti indesiderati nei feti o neonati di donne incinte trattate con altri aminoglicosidi, il potenziale rischio permane. Se si somministra amikacina in gravidanza o se lapaziente resta incinta durante il trattamento con questo farmaco, essa deve essere messa al corrente dei potenziali rischi per il feto. Allattamento: non e' noto se l'amikacina venga escreta nel latte materno.Si dovra' pertanto decidere se interrompere l'allattamento o la terapia. Fertilita': studi di tossicita' riproduttiva in topi e ratti non hanno evidenziato effetti sulla fertilita' o tossicita' fetale. La somministrazione di amikacina nelle donne incinte e nei neonati va effettuata solo in caso di assoluta necessita' e sotto controllo medico (vedere paragrafo 4.4).

Codice: 033190024
Codice EAN:

Codice ATC: J01GB06
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Antibatterici aminoglicosidici
  • Altri aminoglicosidi
  • Amikacina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FIALA