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NIPENT IV FL 10MG Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

NIPENT 10 MG POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Pentostatina e' un inibitore della adenosindeaminasi (ADA).

PRINCIPI ATTIVI

Un flaconcino contiene Pentostatina 10 mg. Quando ricostituita (vedere il paragrafo 6.6) la risultante soluzione contiene pentostatina 2 mg/ml. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Mannitolo, idrossido di sodio o acido cloridrico (come correttori delpH).

INDICAZIONI

Pentostatina e' indicata come agente terapeutico singolo per il trattamento dei pazienti adulti con leucemia a cellule capellute.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Pentostatina e' controindicata nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo o ai suoi eccipienti. La pentostatina e' controindicata nei pazienti con funzionalita' renale compromessa (clearance della creatinina < 60 ml/min). La pentostatina e' controindicata nei pazienticon infezioni in fase attiva.

POSOLOGIA

Pentostatina e' indicata per il trattamento di pazienti adulti. Somministrazione: prima di somministrare pentostatina, si raccomanda di idratare i pazienti solo con 500-1000 ml di glucosio al 5%, oppure di glucosio al 5% in soluzione salina 0,18% o 0,9%, oppure di glucosio al 3,3% in soluzione salina 0,3%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina 0,45% o soluzioni equivalenti. Dopo la somministrazione di pentostatina si deve infondere ancora solo 500 ml di glucosio al 5%, o glucosio al 5% in soluzione salina 0,18% o 0,9%, oppure di glucosio al 2,5% in soluzione salina 0,45%, o equivalente. Il dosaggio raccomandato di pentostatina per il trattamento della leucemia a cellule capellute e' 4 mg/m^2 in singola somministrazione ogni 15 giorni. Pentostatina puo' essere somministrata per via endovenosa in un unico bolo o diluita in un grosso volume e somministrata lentamente in 20-30 minuti. (Vedi Precauzioni particolari per la manipolazione nel paragrafo 6.6). Dosaggi piu' elevati non sono raccomandati. Negli studi clinici non sono stati riportati danni extravasali. Non e' stata determinata la durata ottimale del trattamento. In assenza di rilevante tossicita' e se si osserva un continuo miglioramento, il paziente deve essere trattato fino al raggiungimento di una risposta completa. Sebbene non stabilita comecosa necessaria, si raccomanda la somministrazione di due ulteriori dosi dopo il raggiungimento di una risposta completa. Dopo 6 mesi di trattamento con pentostatina tutti i pazienti devono essere controllati per verificare la risposta al trattamento. Se non e' stata raggiunta una risposta completa o almeno parziale il trattamento con pentostatinadeve essere interrotto. Se e' stato raggiunto un risultato parziale il trattamento deve essere continuato allo scopo di raggiungere un risultato completo. Successivamente dopo il raggiungimento di una rispostacompleta, si raccomanda di somministrare due dosi aggiuntive. Il trattamento con pentostatina deve quindi essere interrotto. Se la rispostaal trattamento dopo 12 mesi e' solo una risposta parziale, si raccomanda di sospendere il trattamento. In caso di comparsa di gravi eventi indesiderati, puo' essere necessario sospendere o interrompere temporaneamente le somministrazioni. Il trattamento con il farmaco deve essere sospeso in pazienti con grave rash e interrotto temporaneamente o sospeso in pazienti che riportano tossicita' a livello del sistema nervoso. Il trattamento con pentostatina va interrotto temporaneamente in pazienti con infezioni attive, ma puo' essere ripristinato dopo il controllo terapeutico dell'infezione. Dosaggi nei pazienti con citopenia: non si consigliano riduzioni di dosaggio all'inizio della terapia con pentostatina in pazienti con anemia, neutropenia o trombocitopenia. Inoltre, non si raccomandano riduzioni di dosaggio durante il trattamento di pazienti con anemia e trombocitopenia. Si deve interrompere temporaneamente la terapia se il conteggio assoluto dei neutrofili si riduce sotto le 200 cellule/mm^3 in pazienti con conteggio iniziale superiore a 500/mm^3 e di somministrare ancora pentostatina quando il conteggio ritorna a livelli pre trattamento. Insufficienza renale: e' disponibile una limitata esperienza in pazienti con compromissione della funzione renale (clearance della creatinina <60 ml/min) (vedere paragrafo 5.2). La clearance della creatinina deve essere valutata prima di ognitrattamento con Nipent. Alterata funzione epatica: a causa di una limitata esperienza si consiglia cautela per il trattamento di pazienti con alterazione della funzione epatica. Somministrazione in pazienti anziani: il dosaggio raccomandato negli anziani affetti da leucemia a cellule capellute e' di 4 mg/m^2 in singola somministrazione ogni 15 giorni. Gli studi clinici che comprendevano pazienti di eta' superiore a 65 anni, non hanno riportato reazioni avverse specifiche per questo gruppo di eta'. Uso in eta' pediatrica: la leucemia a cellule capellute e' una malattia dell'adulto e si verifica piu' comunemente nella sestadecade di vita. Non sono state documentate efficacia e sicurezza di Nipent nei bambini.

CONSERVAZIONE

Conservare in frigorifero (tra 2 gardi C. e 8 gradi C). Per le condizioni di conservazione del prodotto medicinale ricostituito, vedere il paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Avvertenze: pentostatina va somministrata sotto il controllo di un medico esperto e qualificato nell'uso di agenti antineoplastici. Si sconsiglia l'uso di dosi piu' elevate di quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.2). Gravi tossicita' a livello renale, epatico, polmonare, e del SNC dose limitanti sono state riportate negli studi di fase 1 in cuipentostatina e' stata impiegata a dosaggi piu' alti (20-50 mg/m^2 persomministrazione) di quelli raccomandati. In una sperimentazione clinica in pazienti con leucemia linfocitica cronica refrattaria, l'impiego di pentostatina alle dosi raccomandate in associazione con fludarabina fosfato, 4 dei 6 pazienti dello studio hanno riportato una tossicita' polmonare grave o fatale. Non e' raccomandato l'uso di pentostatinain associazione con fludarabina fosfato. Studi biochimici hanno dimostrato che pentostatina potenzia gli effetti della vidarabina, un nucleoside purinico ad attivita' antivirale. L'associazione di vidarabina epentostatina puo' determinare un incremento degli eventi avversi associati a ciascun farmaco. Il beneficio terapeutico della loro associazione non e' stato accertato. I pazienti con leucemia a cellule capellute possono sviluppare una mielosoppressione soprattutto durante i primicicli di trattamento. I pazienti con infezioni prima del trattamento con pentostatina hanno in alcuni casi sviluppato un peggioramento delle condizioni con esito fatale, laddove altri hanno raggiunto una risposta terapeutica completa. I pazienti con infezioni devono essere trattati solo quando il potenziale beneficio supera il rischio potenziale. Si deve comunque cercare di controllare l'infezione prima di iniziare o riprendere il trattamento. In pazienti con leucemia a cellule capellute progressiva l'inizio del trattamento con pentostatina e' stato associato a peggioramento della neutropenia. Pertanto, sono necessari durante questo periodo frequenti controlli del conteggio delle cellule ematiche. Se una grave neutropenia perdura oltre i cicli iniziali si deve valutare lo stato di malattia, includendo un esame del midollo osseo. Pentostatina potrebbe avere effetti dannosi sul genotipo. Si raccomanda pertanto agli uomini di evitare la procreazione durante e fino a 6mesi dopo la fine del trattamento. Le donne in eta' fertile devono usare efficaci metodi contraccettivi. Se si verifica una gravidanza durante il trattamento va preso in considerazione la possibilita' di un consulto genetico. Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide: edema polmonare acuto ed ipotensione ad esito infausto sono stati descritti in letteratura in pazienti trattati con pentostatina in associazione con carmustina, etoposide, e alte dosi di ciclofosfamide come parte di un regime ablativo per il trapianto del midollo osseo. Non e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte dosi di ciclofosfamide. Nel corso del trattamento con pentostatina sono state riportate alterazioni dei test di funzionalita' epatica, generalmente reversibili. Nei primi studi e' stata osservata tossicita' renale ai dosaggi piu' alti; tuttavia, in pazienti trattati alle dosi raccomandate sono state osservate elevazioni di creatinina sierica abitualmente lievie reversibili. Alcuni pazienti che avevano iniziato il trattamento con funzione renale normale, ad un controllo finale si e' riscontrato una lieve o moderata tossicita' (vedere Somministrazione [4.2]). Sono stati spesso riportati dei rash occasionalmente gravi, che possono peggiorare durante il prosieguo del trattamento e che possono richiedere l'interruzione del trattamento (vedere Somministrazione [4.2]). Particolari attenzioni vanno poste per il trattamento di pazienti in cattive condizioni generali all'inizio della terapia. Precauzioni: la terapia con pentostatina richiede una regolare osservazione del paziente ed un monitoraggio dei parametri ematologici ed ematochimici. Al manifestarsi di gravi eventi avversi il farmaco deve essere sospeso e devono essere intraprese misure correttive in accordo con il giudizio del medico (vedere Somministrazione [4.2]). Il trattamento con pentostatina va interrotto o sospeso in pazienti che riportano tossicita' del sistema nervoso. Prima di iniziare la terapia con pentostatina, si deve controllare la funzione renale dosando la creatinina sierica o la clearance della creatinina (vedere Proprieta' farmacocinetiche [5.2] e Somministrazione [4.2]). Prima di ogni somministrazione di pentostatina e ad intervalli appropriati durante la terapia devono essere effettuati un conteggio completo delle cellule ematiche e la determinazione della creatinina sierica e dell'azotemia. E' stata segnalata grave neutropenia in seguito ai primi cicli di somministrazione di pentostatina e percio' si consigliano frequenti controlli del conteggio delle cellule ematichedurante le prime fasi della terapia. Se i parametri ematologici non migliorano ai cicli successivi, si deve valutare lo stato della malattia dei pazienti, incluso un esame del midollo osseo. Devono essere effettuati controlli periodici del sangue periferico per le cellule capellute per verificare la risposta al trattamento. Inoltre, possono essererichiesti aspirati e biopsie del midollo osseo ad intervalli di 2-3 mesi per controllare la risposta al trattamento. Informazioni sugli eccipienti: questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per fiala. I pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di sodio possono essere informati che questo medicinale e' essenzialmente "senzasodio".

INTERAZIONI

Allopurinolo: allopurinolo e pentostatina sono entrambi stati associati a rash cutaneo. In studi clinici su 25 pazienti refrattari, ai quali furono somministrati allopurinolo e pentostatina non si e' osservataun'incidenza di rash cutaneo maggiore rispetto a quella osservata in pazienti in trattamento con solo pentostatina. E' stato segnalato un paziente trattato con entrambi i farmaci, che ha sviluppato una vasculite da ipersensibilita' risultata fatale. Non e' stato chiarito se l'evento e la susseguente morte fossero collegati all'associazione dei duefarmaci. Vidarabina: studi biochimici hanno dimostrato che pentostatina potenzia gli effetti della vidarabina, un nucleoside purinico con attivita' antivirale. L'associazione dei due farmaci puo' comportare degli eventi avversi piu' frequenti rispetto a quelli osservati con i singoli farmaci. Il beneficio terapeutico dell'associazione dei due farmaci non e' stato comunque definito. Fludarabina: si sconsiglia l'associazione di pentostatina e fludarabina fosfato in quanto e' stata associata ad un maggior rischio di tossicita' polmonare fatale (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze). Trapianto di midollo osseo con alte dosi di ciclofosfamide: edema polmonare acuto ed ipotensione ad esito letale sonostati descritti in letteratura in pazienti trattati con pentostatina in associazione con carmustina, etoposide, e alte dosi di ciclofosfamide come parte di un regime ablativo per il trapianto del midollo osseo. Non e' raccomandata la combinazione di pentostatina ed alte dosi di ciclofosfamide.

EFFETTI INDESIDERATI

Pentostatina e' linfotossica. Oltre che mielosoppressiva, pentostatina e' immunosoppressiva con effetto in particolare sul sottogruppo dei linfociti CD 4 ^+ . Valori di CD 4 ^+ inferiori a 200/mcL vengono comunemente osservati durante il trattamento con pentostatina e questi valori possono persistere fino a piu' di 6 mesi dopo la fine del trattamento. Le conseguenze cliniche di questa soppressione dei livelli di CD 4 ^+ nella leucemia a cellule capellute, ad eccezione della comparsa frequente di herpes zoster, non sono ancora state comprese. Le conseguenze a lungo termine non sono prevedibili, ma allo stato attuale non c'e' evidenza di una piu' alta frequenza di neoplasie secondarie. Si riportano gli effetti indesiderati piu' comuni segnalati durante gli studi clinici in pazienti con leucemia a cellule capellute refrattari al trattamento con alfa-interferone o trattati con terapia di prima linea.La maggior parte dei pazienti hanno riportato un evento avverso. Le reazioni piu' comunemente segnalate sono state nausea e/o vomito o leucopenia, ciascuna riportata nel 60% circa dei pazienti. La febbre, rashe stanchezza erano riportate nel 40% circa dei pazienti. La maggior parte degli eventi avversi erano modesti o moderati e diminuivano in frequenza con il prosieguo della terapia. Il 12% dei pazienti ha interrotto il trattamento a causa di un evento avverso. Molti pazienti affetti da leucemia a cellule capellute hanno riportato eventi avversi durante la terapia con pentostatina. Date la storia naturale della malattiae le proprieta' farmacologiche del medicinale, in alcuni casi puo' essere difficile discriminare fra gli eventi avversi correlati al farmaco e quelli correlati alla malattia. Negli studi clinici non sono statisegnalati danni da stravaso.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Alle donne in eta' fertile in trattamento con pentostatina va sconsigliato di iniziare una gravidanza. Non sono stati condotti studi sulla fertilita' negli animali. Atrofia non completamente reversibile e degenerazione dei tubuli seminiferi nei ratti e nei cani possono essere indicativi di potenziali effetti sulla fertilita' maschile. Non sono stati determinati i possibili effetti avversi sulla fertilita' nell'uomo.Non sono disponibili dati sull'uso di pentostatina nelle pazienti in gravidanza. Gli studi negli animali hanno dimostrato una tossicita' riproduttiva. La pentostatina e' stata dimostrata essere teratogena negli studi sui roditori. La pentostatina non e' raccomandata in gravidanza e nelle donne fertili che non fanno uso di metodi contraccettivi. Sela paziente resta incinta mentre e' in trattamento con pentostatina, la paziente deve essere avvisata dei potenziali rischi per il feto. Non e' noto se pentostatina e' escreta nel latte umano. Poiche' molti farmaci sono escreti nel latte umano e poiche' ci sono potenziali eventiavversi gravi nei lattanti, si sconsiglia l'allattamento durante la terapia con pentostatina.

Codice: 028645012
Codice EAN:

Codice ATC: L01XX08
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Altri antineoplastici
  • Pentostatina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FLACONE