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NIPIN 14CPR 60MG RM Produttore: LISAPHARMA SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

NIPIN COMPRESSE RIVESTITE CON FILM A RILASCIO MODIFICATO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema cardiovascolare: calcioantagonisti.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa da 30 mg contiene il principio attivo: nifedipina 30 mg. Ogni compressa da 60 mg contiene il principio attivo: nifedipina 60mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere par. 6.1.

ECCIPIENTI

Nipin 30 mg compresse rivestite con film a rilascio modificato: idrossipropilmetilcellulosa 50,35 mg; polivinilpirrolidone 12,5 mg; carbossimetilcellulosa 40 mg; magnesio stearato 2 mg; silice colloidale 1 mg;talco 6,73 mg; polietilenglicole 6000 1,73 mg; simeticone 0,08 mg; titanio biossido (E171) 0,85 mg; ferro ossido rosso (E172) 0,26 mg. Nipin 60 mg compresse rivestite con film a rilascio modificato: idrossipropilmetilcellulosa 93,8 mg; polivinilpirrolidone 25 mg; carbossimetilcellulosa 80 mg; magnesio stearato 4 mg; silice colloidale 2 mg; talco 12,3 mg; polietilenglicole 6000 2,3 mg; simeticone 0,11 mg; titanio biossido (E171) 1,15 mg; ferro ossido rosso (E172) 0,34 mg.

INDICAZIONI

Trattamento della cardiopatia ischemica: angina pectoris cronica stabile (angina da sforzo); trattamento dell'ipertensione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Nipin non dev'essere somministrato in caso di ipersensibilita' nota alla nifedipina o ad uno degli eccipienti (vedi paragrafo 4.4, vedi paragrafo 6.1). Nipin non dev'essere somministrato in caso di shock cardiocircolatorio. Nipin non dev'essere somministrato a pazienti con saccadi Kock (ileostomia successiva a proctocolectomia). La nifedipina nondev'essere somministrata in associazione alla rifampicina in quanto tale combinazione non consente di ottenere livelli plasmatici efficaci della nifedipina a causa dell'induzione enzimatica (vedi paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

Posologia: il trattamento va possibilmente adattato alle necessita' individuali in funzione della gravita' della malattia e della risposta del paziente. Nei pazienti con funzionalita' epatica compromessa puo' rendersi necessario un accurato controllo della situazione pressoria e, nei casi gravi, una riduzione del dosaggio. Salvo diversa prescrizione medica per l'adulto valgono le seguenti direttive posologiche. Adulti: cardiopatia ischemica, angina pectoris cronicamente stabile (angina da sforzo); dose: 1 cpr da 30 mg al di'. La dose puo' essere gradatamente aumentata, in accordo con le esigenze individuali dei pazienti, fino ad un dosaggio massimo di 120 mg somministrato una volta al giorno, al mattino. Ipertensione arteriosa: 1 cpr da 30 mg al di'. In alcuni casi puo' risultare opportuno incrementare gradualmente la dose, secondo le esigenze individuali, fino ad un dosaggio massimo di 60 mg somministrato una volta al giorno, al mattino. Popolazione pediatrica: lasicurezza e l'efficacia della nifedipina nei bambini al di sotto dei 18 anni di eta' non sono state stabilite. I dati al momento disponibili per l'uso della nifedipina nell'ipertensione sono riportati nel paragrafo 5.1. Modo di somministrazione: la compressa rivestita con film deve essere inghiottita con un po' di acqua al mattino a digiuno; le compresse non devono essere masticate o spezzate. Qualsiasi aggiustamento ai dosaggi superiori o inferiori deve essere effettuato solo sotto controllo medico. La sostanza fotosensibile contenuta nella compressa e' sostanzialmente protetta dalla luce all'interno e al di fuori della confezione. Internamente alla confezione, le compresse sono anche protette dall'umidita' e quindi devono essere estratte dall'astuccio solo a scopo di assunzione. Durata del trattamento: secondo prescrizione del medico curante.

CONSERVAZIONE

Il principio attivo fotosensibile e' sostanzialmente protetto dalla luce all'interno ed al di fuori della confezione; si consiglia tuttaviadi non esporre a lungo le compresse alla luce solare diretta. La protezione dall'umidita' e' garantita solo all'interno della confezione; le compresse dovrebbero quindi essere estratte dall'astuccio solo immediatamente prima dell'uso.

AVVERTENZE

Si richiede cautela nei pazienti con pressione arteriosa molto bassa (ipotensione grave con pressione sistolica inferiore a 90 mm HG), in caso di palese insufficienza cardiaca e di grave stenosi aortica. La nifedipina non dev'essere usata in gravidanza, salvo il caso in cui le condizioni cliniche della donna richiedano il trattamento con nifedipina. L'uso della nifedipina dev'essere riservato alle donne con ipertensione grave che non rispondono alla terapia standard (vedere paragrafo 4.6). L'uso della nifedipina durante l'allattamento e' sconsigliato inquanto e' stato osservato che la nifedipina viene escreta nel latte materno e gli effetti dell'assorbimento orale di piccole quantita' di nifedipina non sono noti (vedere paragrafo 4.6). Occorre monitorare attentamente la pressione arteriosa, quando la nifedipina viene somministrata contestualmente con il solfato di magnesio per via endovenosa, a causa della possibilita' di un calo eccessivo di pressione che potrebbe danneggiare sia la madre che il feto. Come per altri materiali non deformabili, occorre usare cautela nella somministrazione di Nipin in pazienti con preesistente stenosi gastrointestinale grave, in quanto potrebbero verificarsi sintomi di ostruzione. In casi rarissimi si e' verificata la formazione di bezoari che hanno richiesto l'intervento chirurgico. In casi isolati sono stati riportati sintomi di ostruzione anche in pazienti senza anamnesi nota di disturbi gastrointestinali. Nelcorso di indagini radiologiche (a raggi x) con contrasto di bario, Nipin puo' causare effetti falsamente positivi (come dei difetti di riempimento interpretabili come polipi). Nei pazienti con compromissione della funzione epatica si richiede un attento monitoraggio e, in casi gravi, puo' essere necessaria una riduzione di dosaggio. La nifedipina viene metabolizzata tramite il sistema del citocromo P450 3A4. Pertanto tutti i farmaci che notoriamente inibiscano o inducano tale sistema enzimatico possono alterare il primo passaggio o la clearance della nifedipina (vedere paragrafo 4.5). I farmaci inibitori del sistema del citocromo P450 3A4 e che pertanto possono provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche della nifedipina sono, p. es.: antibiotici macrolidi (p. es. eritromicina), inibitori della proteasi anti-HIV (p.es., ritonavir), antimicotici azolici (p.es. ketoconazolo), gli antidepressivi nefazodone e fluoxetina, chinupristina/dalfopristina, acido valproico, cimetidina. In caso di co-somministrazione di questi farmaci, occorre monitorare la pressione arteriosa e, se necessario, prendere in considerazione la possibilita' di ridurre la dose della nifedipina. Durante il trattamento di pazienti diabetici o a rischio diabetico, laglicemia deve essere accuratamente controllata; se compare iperglicemia la terapia deve essere sospesa. Per quanto riguarda l'impiego in popolazioni speciali vedi paragrafo 4.2.

INTERAZIONI

La nifedipina viene metabolizzata tramite il sistema del citocromo P450 3A4 localizzato sia a livello della mucosa intestinale che del fegato. Pertanto i farmaci che notoriamente inibiscono o inducono questo sistema enzimatico possono alterare l'effetto di primo passaggio (dopo somministrazione orale) o la clearance della nifedipina (vedi paragrafo 4.4). Occorre quindi prendere in considerazione sia la portata che la durata delle interazioni quando si somministra la nifedipina insiemeai seguenti farmaci. Rifampicina: la rifampicina e' un forte induttore del sistema del citocromo P450 3A4. Se co-somministrata con la rifampicina, la biodisponibilita' della nifedipina viene nettamente ridotta, con conseguente indebolimento della sua efficacia. L'uso della nifedipina in associazione con la rifampicina e' pertanto controindicato (vedere paragrafo 4.3). In caso di co-somministrazione con i seguenti inibitori da deboli a moderati del sistema del citocromo P450 3A4, e' necessario monitorare la pressione arteriosa e, se necessario, prendere in considerazione la possibilita' di ridurre la dose della nifedipina (vedi paragrafo 4.2). Antibiotici macrolidi (p.es. eritromicina): non sono stati effettuati studi sull'interazione tra la nifedipina e gli antibiotici macrolidi. E' noto che alcuni antibiotici macrolidi inibiscono il metabolismo mediato dal citocromo P450 3A4 di altri farmaci. Pertanto, in caso di co-somministrazione di questi farmaci, non si puo' escludere la possibilita' di un aumento delle concentrazioni plasmatiche della nifedipina (vedi paragrafo 4.4). L'azitromicina, sebbene strutturalmente correlata alla classe degli antibiotici macrolidi, non e' inibitore di CYP3A4. Inibitori della proteasi anti-HIV (p. es. ritonavir): non sono stati ancora eseguiti studi clinici per investigare le potenziali interazioni farmacologiche tra nifedipina e alcuni inibitoridella proteasi anti-HIV. E' noto che farmaci di questa classe inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4. E' stato inoltre dimostrato chefarmaci di questa classe inibiscono in vitro il metabolismo della nifedipina mediato dal citocromo P450 3A4. Pertanto in caso di co-somministrazione di farmaci di questa categoria con la nifedipina non si puo'escludere un sostanziale aumento delle concentrazioni plasmatiche di nifedipina a causa della diminuzione del metabolismo di primo passaggio e della riduzione dell'eliminazione (vedere paragrafo 4.4). Antimicotici azolici (p. es. ketoconazolo): non e' stato ancora condotto nessuno studio formale per investigare la potenziale interazione farmacologica tra la nifedipina e alcuni antimicotici azolici. E' noto che i farmaci di questa classe inibiscono il sistema del citocromo P450 3A4. Incaso di co-somministrazione orale con la nifedipina non si puo' escludere un sostanziale aumento della biodisponibilita' sistemica della nifedipina a causa di una diminuzione del metabolismo di primo passaggio(vedere paragrafo 4.4). Fluoxetina: non sono stati ancora condotti studi clinici per investigare la potenziale interazione farmacologica tra la nifedipina e la fluoxetina. E' stato dimostrato che la fluoxetinainibisce in vitro il metabolismo della nifedipina mediato dal citocromo P450 3A4. Non si puo' pertanto escludere un aumento delle concentrazioni plasmatiche della nifedipina in caso di cosomministrazione dei due farmaci (vedere paragrafo 4.4). Nefazodone: non sono stati ancora condotti studi clinici per investigare la potenziale interazione farmacologica tra la nifedipina e il nefazodone. E' noto che il nefazodone inibisce il metabolismo di altri farmaci, qualora esso sia mediato dal sistema del citocromo P450 3A4. Non si puo' pertanto escludere un aumento delle concentrazioni plasmatiche di nifedipina in caso di cosomministrazione dei due farmaci (vedere paragrafo 4.4). Chinupristina/dalfopristina: la somministrazione contemporanea di chinupristina/dalfopristina e nifedipina puo' far aumentare le concentrazioni plasmatiche della nifedipina (vedere paragrafo 4.4). Acido valproico: non sono stati ancora condotti studi formali per investigare la potenziale interazione tra la nifedipina e l'acido valproico. Poiche' e' stato dimostrato che, a causa dell'inibizione enzimatica, l'acido valproico aumenta la concentrazione plasmatica della nimodipina, un calcio antagonista strutturalmente simile alla nifedipina, non si puo' quindi escludere un aumento delle concentrazioni plasmatiche della nifedipina e, di conseguenza, un aumento della sua efficacia (vedere paragrafo 4.4). Cimetidina:a causa del suo effetto di inibizione del citocromo P450 3A4, la cimetidina fa aumentare le concentrazioni plasmatiche di nifedipina, con la possibilita' di potenziarne l'effetto antipertensivo (vedere paragrafo 4.4). Ulteriori studi. Cisapride: la somministrazione contemporaneadi cisapride e nifedipina puo' condurre ad un aumento delle concentrazioni plasmatiche di nifedipina. Farmaci anti-epilettici induttori delsistema del citocromo P450 3A4, come la fenitoina, la carbamazepina eil fenobarbital: la fenitoina e' un induttore del sistema del citocromo P450 3A4. Se la nifedipina viene cosomministrata con la fenitoina, la sua biodisponibilita' e' ridotta con conseguente indebolimento della sua efficacia. Se i due farmaci vengono co-somministrati, occorre monitorare la risposta clinica alla nifedipina e, se necessario, si deveprendere in considerazione un aumento della dose della nifedipina. Sedurante il trattamento in associazione dei due farmaci, si aumenta ladose della nifedipina, occorre prendere in considerazione una riduzione della dose di nifedipina, nel momento in cui si sospende il trattamento con la fenitoina. Non sono stati condotti studi formali per investigare la potenziale interazione tra la nifedipina e la carbamazepina o il fenobarbital. Poiche' e' stato dimostrato che entrambi i farmaci riducono le concentrazioni plasmatiche della nimodipina, un calcio-antagonista con struttura analoga alla nifedipina, a causa dell'induzioneenzimatica, non si puo' escludere una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche della nifedipina e, di conseguenza, una diminuzione della sua efficacia. Effetti della nifedipina su altri farmaci. Farmaci antipertensivi. La nifedipina puo' potenziare l'effetto antipertensivo di farmaci antipertensivi contestualmente somministrati, quali: diuretici, beta-bloccanti, ACE-inibitori, antagonisti dei recettori dell'angiotensina 1 (AT-1), altri calcio-antagonisti, agenti bloccanti alfa-adrenergici, inibitori della PDE5, alfa- metildopa. Quando la nifedipina viene somministrata contestualmente con beta-bloccanti, il paziente dev'essere attentamente monitorato, perche' in alcuni casi isolati si e'osservato un peggioramento dell'insufficienza cardiaca.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse al farmaco (ADRs) sulla base di studi controllativerso placebo con la nifedipina, suddivisi per categorie di frequenzaCIOMS III (database dei trial clinici: nifedipina n = 2.661; placebo n = 1.486; stato dell'informazione: 22 feb 2006 e studio ACTION: nifedipina n = 3.825; placebo n = 3.840), sono elencati di seguito. Le ADRselencate alla voce "comuni" sono state osservate con una frequenza inferiore al 3% ad eccezione dell'edema (9,9%) e del mal di testa (3,9%). Le frequenze di ADRs riferite con l'uso di prodotti contenenti nifedipina sono state riassunte di seguito. All'interno di ogni raggruppamento di frequenza, gli effetti indesiderati vengono presentati in ordine di gravita' decrescente. La frequenza si definisce come comune (da >=1/100 a < 1/10), non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100) e rara (da >=1/10.000 a < 1/1.000). Le ADRs individuate solo nel corso della sorveglianza postmarketing, la cui frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili, vengono elencate come frequenza "non nota". Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: agranulocitosi, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione allergica, edema allergico/angioedema (incl. Edema della laringe ^1); raro: prurito, orticaria, eruzione cutanea (rash); non nota: reazione anafilattica/anafilattoide. Disturbi psichiatrici. Non comune: reazioni d'ansia, disturbi del sonno. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iperglicemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea; non comune: vertigini, emicrania, capogiri, tremore; raro: parestesia/disestesia; non nota: ipoestesia, sonnolenza. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi; non nota: dolore oculare. Patologie cardiache. Non comune: tachicardia, palpitazioni; non nota: dolore toracico(angina pectoris). Patologie vascolari. Comune: edema, (incl. Edema periferico), vasodilatazione; non comune: ipotensione, sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: emorragie nasali, congestione nasale; non nota: dispnea, edema polmonare*. Patologiegastrointestinali. Comune: stipsi; non comune: dolore gastrointestinale e addominale, nausea, dispepsia, flatulenza, bocca secca; raro: iperplasia gengivale; non nota: bezoario, disfagia, ostruzione intestinale, ulcera intestinale, vomito, insufficienza dello sfintere gastroesofageo. Patologie epatobiliari. Non comune: temporaneo innalzamento degli enzimi epatici; non nota: ittero. Patologie della cute e del tessutosottocutaneo. Non comune: eritema. Non nota: necrolisi epidermica tossica, reazione allergica di fotosensibilita', porpora palpabile. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: crampi muscolari, gonfiore articolare. Non nota: artralgia, mialgia. Patologie renali e urinarie. Non comune: poliuria, disuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malessere; non comune: dolore aspecifico, brividi. ^1 Puo' avere un esito potenzialmente fatale. * Sono stati segnalati casi nell'impiego come farmaco tocolitico in gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Nei pazienti dializzati con ipertensione maligna e ipovolemia, a seguito della vasodilatazione puo' verificarsi un marcato calo della pressione arteriosa. E' importante comunicare le sospette reazioni avverse dopo l'autorizzazione del prodotto medicinale. Cio' permette un monitoraggio continuo del bilancio beneficio/rischio del prodotto medicinale. Ai medici viene richiesto di comunicare qualsiasi sospetta reazione avversa attraverso il sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili dell'Agenzia Italiana del Farmaco - Italia.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: la nifedipina non dev'essere assunta in gravidanza, a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano il trattamentocon la nifedipina. La nifedipina dev'essere riservata alla terapia didonne con ipertensione grave che non rispondono alla terapia standard(vedere paragrafo 4.4). Non esistono studi adeguati e ben controllatisulle donne in gravidanza. Le informazioni disponibili non sono sufficienti ad escludere effetti avversi del farmaco sul feto e sul neonato. In studi condotti su animali la nifedipina ha prodotto embriotossicita', fetotossicita' e teratogenicita' (vedi paragrafo 5.3). Le evidenze cliniche disponibili non mostrano uno specifico rischio prenatale. Ciononostante e' stato riportato un aumento dell'asfissia perinatale, del ricorso al taglio cesareo, di nascite premature e di ritardo nella crescita intrauterina. Non e' chiaro se tali evidenze siano dovute alla condizione d'ipertensione esistente, al suo trattamento o ad uno specifico effetto del farmaco. E' stato osservato edema polmonare acuto con la somministrazione di farmaci calcioantagonisti, tra cui nifedipina, come agenti tocolitici durante la gravidanza (vedere paragrafo 4.8), soprattutto in casi di gravidanza multipla (gemellare o plurigemellare), per via endovenosa e/o in associazione a beta-2 agonisti. Allattamento: la nifedipina viene escreta nel latte materno. La concentrazione di nifedipina nel latte materno e' quasi paragonabile alla sua concentrazione sierica nella madre. Per le formulazioni a rilascio immediato si propone di ritardare l'allattamento al seno o il prelievo del latte per 3-4 ore dopo la somministrazione del farmaco, onde ridurre l'esposizione del lattante alla nifedipina (vedere paragrafo 4.4). Fertilita': in casi isolati di fecondazione in vitro i calcio-antagonisti come la nifedipina sono stati associati ad alterazioni biochimiche reversibili in corrispondenza della parte apicale dello spermatozoo, con possibile alterazione funzionale dello sperma. Nel caso di ripetuto insuccesso della fecondazione in vitro, non riconducibile ad altri motivi, i calcio-antagonisti come la nifedipina dovrebbero essere considerati come possibile causa.

Codice: 031806021
Codice EAN:

Codice ATC: C08CA05
  • Sistema cardiovascolare
  • Calcio-antagonisti
  • Calcio-antagonisti selettivi con preval.effetto vascolare
  • Derivati diidropiridinici
  • Nifedipina
Temperatura di conservazione: al riparo da luce e umidita'
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO MODIFICATO
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO MODIFICATO

36 MESI

BLISTER