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PLATAMINE EV 1FL 25MG Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

PLATAMINE POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antineoplastici, composti del platino.

PRINCIPI ATTIVI

PLATAMINE 10 mg polvere per soluzione iniettabile, ogni flacone da 10mg contiene: cisplatino 10 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 10 mg contiene 17,7 mg di sodio PLATAMINE 25 mg polvere per soluzione iniettabile, ogni flacone da 25 mg contiene: cisplatino 25 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 25 mg contiene 44,3 mg di sodio. PLATAMINE 50 mg polvere per soluzione iniettabile, ogni flacone da 50 mg contiene: cisplatino 50 mg. Eccipiente con effetti noti: sodio. Ogni flacone da 50 mg contiene 88,6 mg di sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Sodio cloruro, mannitolo.

INDICAZIONI

PLATAMINE ha dimostrato elevata attivita' antitumorale sia come singolo agente, sia in combinazione con altri farmaci antitumorali specialmente nei tumori del testicolo e dell'ovaio. Usato in polichemioterapiaPLATAMINE si e' dimostrato efficace contro altri tumori solidi: carcinoma della testa e del collo, della prostata e della vescica. Dati preliminari indicano che PLATAMINE e' attivo anche nei sarcomi, linfomi, cancro polmonare, cancro esofageo, cancro della tiroide, neuroblastomae melanoma maligno.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

PLATAMINE e' controindicato nei pazienti con storia di ipersensibilita' al principio attivo o ad altri medicinali contenenti platino o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. PLATAMINE e' controindicato in pazienti con mielosoppressione, in pazienti disidratati e quelli con precedenti problemi di disfunzione renale o con problemi all'udito in quanto cisplatino e' nefrotossico e neurotossico (in particolare ototossico) e durante la gravidanza o l'allattamento. Talitossicita' possono essere cumulative se queste problematiche sono pre-esistenti la somministrazione. Le pazienti che assumono cisplatino non devono allattare. La contemporanea somministrazione di vaccino per la febbre gialla e' controindicata.

POSOLOGIA

Posologia: quando usato in monochemioterapia i due schemi piu' comunemente seguiti prevedono l'iniezione endovenosa, preferibilmente per infusione lenta (6 ore), di una dose unica di 50-100 mg/m^2 ogni 3-4 settimane, oppure di 15-20 mg/m^2 al giorno per 5 giorni consecutivi ogni3-4 settimane. Nei pazienti con ridotta funzionalita' renale o depressione midollare si useranno dosi piu' basse. Nel caso di impiego in associazione con altri farmaci antitumorali, le dosi devono essere opportunamente vagliate. Modo di somministrazione: PLATAMINE deve essere disciolto in acqua per preparazioni iniettabili in modo da ottenere una soluzione contenente 1 mg/ml di farmaco: tale soluzione deve essere diluita in almeno 500 ml di soluzione fisiologica salina. PLATAMINE viene somministrato dopo idratazione del paziente per ridurre la nefrotossicita'. Diversi autori hanno impiegato a questo scopo anche il mannitolo per infusione. Il paziente puo' essere idratato con una infusione intravenosa di 2 litri di glucosio al 5% in soluzione salina da 1/2 a 1/3 Normale, per 2-4 ore. E' consigliabile continuare una adeguata idratazione per tutte le 24 ore successive alla somministrazione del farmaco. La quantita' totale di liquidi da introdurre per ogni singolo trattamento, varia a seconda della modalita' di somministrazione. Durante la fleboclisi, il flacone deve essere mantenuto al riparo dalla luce. Poiche' PLATAMINE a contatto con l'alluminio si degrada, non si devonousare apparecchiature contenenti tale metallo.

CONSERVAZIONE

Le soluzioni ricostituite possono essere conservate per 24 ore a temperatura ambiente e al riparo dalla luce. Le soluzioni poste in ambiente freddo possono dar luogo a precipitati.

AVVERTENZE

PLATAMINE deve essere somministrato sotto il controllo del medico specialista in chemioterapia antitumorale, esclusivamente in centri specializzati e opportunamente attrezzati. Il cisplatino reagisce con l'alluminio per formare un precipitato nero di platino. Tutti i set per infusione, aghi, cateteri e siringhe contenenti alluminio devono essere evitati. PLATAMINE deve essere somministrato sotto stretto controllo diun medico qualificato, specialista nell'uso di agenti chemioterapici.Un controllo e una gestione appropriata del trattamento e delle sue complicazioni sono possibili solo a fronte di una diagnosi adeguata e di esatte condizioni di impiego. 1) Nefrotossicita': prima dell'inizio della terapia e ad ogni ciclo e' necessario valutare la funzionalita' renale mediante controlli di azotemia, creatininemia e, in particolare, della clearance della creatinina. E' opportuno inoltre controllare la diuresi e la concentrazione degli elettroliti del siero, compresa lamagnesiemia. La tossicita' renale si aggrava con il ripetersi dei cicli di trattamento. La funzionalita' renale deve ritornare alla norma prima di somministrare la dose successiva. Al fine di minimizzare il rischio di nefrotossicita', si consiglia di idratare il paziente prima edopo il trattamento con il Platamine (vedere paragrafo 4.2). Il cisplatino causa grave nefrotossicita' cumulativa. Un'escrezione di urina di 100 ml/h o maggiore tende a minimizzare la nefrotossicita' di cisplatino. Questo si puo' realizzare con un'idratazione preventiva di 2 litri di un'appropriata soluzione endovenosa, e da una simile idratazionepost infusione (si raccomandano 2500 ml/m^2/24h). Se l'idratazione massiccia e' insufficiente a mantenere adeguata l'escrezione di urina, puo' essere somministrato un diuretico osmotico (ad esempio mannitolo).2) Neuropatie: sono stati segnalati casi gravi di neuropatie. Queste neuropatie possono essere irreversibili e possono manifestarsi con parestesia, areflessia e perdita propriocettiva e una sensazione di vibrazioni. E' stata riportata anche la perdita della funzione motoria. Un esame neurologico deve essere effettuato ad intervalli regolari. 3) Ototossicita': dosi elevate possono essere ototossiche; e' consigliabilevalutare la capacita' uditiva prima e a intervalli regolari durante la terapia. Ototossicita' e' stata osservata fino al 31% dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino di 50 mg/m^2, e si manifesta con tinnito e/o perdita dell'udito nella gamma di frequenza elevata (da 4000 a 8000Hz). Occasionalmente si puo' verificare una diminuzionedella capacita' di percepire i toni di una conversazione. L'effetto ototossico puo' essere piu' pronunciato nei bambini che ricevono cisplatino. La perdita dell'udito puo' essere unilaterale o bilaterale e tende a diventare piu' frequente e grave con dosi ripetute; tuttavia, raramente e' stata segnalata sordita' dopo la dose iniziale di cisplatino. L'ototossicita' puo' essere aumentata da una precedente irradiazionecranica simultanea e puo' essere collegata al picco della concentrazione plasmatica del cisplatino. Non e' chiaro se l'ototossicita' indotta da cisplatino sia reversibile. Prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di cisplatino deve essere eseguito un controllo accurato tramite audiometria. E' stata riportata anche tossicita' vestibolare (vedere paragrafo 4.8). 4) Fenomeni allergici: come con gli altriprodotti a base di platino, si possono verificare reazioni di ipersensibilita' che appaiono nella maggior parte dei casi durante l'infusione, e richiedono la sospensione dell'infusione e un appropriato trattamento sintomatico. Reazioni crociate, talvolta fatali, sono state riportate con tutti i composti del platino (vedere paragrafi 4.8 e 4.3). 5)Funzione epatica e conta ematologica: la conta ematologia e la funzione epatica devono essere controllate a intervalli regolari. 6) Potenziale cancerogeno: negli esseri umani, in rari casi la comparsa di leucemia acuta ha coinciso con l'utilizzo di cisplatino, che era in genere associato con altri agenti leucemogeni. Il cisplatino e' un agente mutageno nei batteri e provoca aberrazioni cromosomiche in colture su cellule animali. La cancerogenicita' e' possibile, ma non e' stata dimostrata. Il cisplatino e' teratogeno ed embriotossico nei topi. 7) Reazioni nel sito di iniezione: durante la somministrazione di cisplatino possono verificarsi reazioni nel sito di iniezione. Data la possibilita'di stravaso, si raccomanda di controllare attentamente il sito di infusione per la possibilita' d'infiltrazione durante la somministrazionedel farmaco. Al momento, non si conosce un trattamento specifico per le reazioni da stravaso. 8) Mielotossicita': la mielotossicita' e' dose dipendente; e' necessario controllare frequentemente la crasi ematica mediante conteggio di eritrociti, leucociti e piastrine. 9) Neurotossicita': la possibile neurotossicita' da PLATAMINE richiede esami neurologici regolari. 10) Reazioni di tipo anafilattico: le reazioni di tipo anafilattico possono essere controllate con antistaminici, adrenalina e/o glicocorticoidi.

INTERAZIONI

Farmaci potenzialmente nefrotossici o ototossici, quali gli antibiotici amminoglicosidici o i diuretici dell'ansa, possono aggravare gli effetti nefrotossici ed ototossici del cisplatino. PLATAMINE puo' essereopportunamente associato ad altri farmaci antineoplastici. Tuttavia e' sconsigliabile mescolare contemporaneamente piu' farmaci nella stessa siringa. Sostanze nefrotossiche: la somministrazione concomitante dimedicinali nefrotossici (ad esempio cefalosporine, aminoglicosidi, amfotericina B o mezzi di contrasto) o ototossici (ad esempio aminoglicosidi) potenzia l'effetto tossico del cisplatino sui reni. Durante o dopo il trattamento con cisplatino si raccomanda cautela con sostanze eliminate prevalentemente per via renale, come ad esempio agenti citostatici come la bleomicina e il metotrexato, a causa della potenziale riduzione dell'eliminazione renale. La tossicita' renale di ifosfamide puo' essere maggiore se usato in combinazione con cisplatino o in pazienti che in precedenza hanno ricevuto cisplatino. In alcuni casi, dopo il trattamento con cisplatino in combinazione con bleomicina ed etoposide, e' stata riscontrata una riduzione dei valori di litio del sangue.Si raccomanda pertanto di monitorare i valori di litio. Sostanze ototossiche: la somministrazione concomitante di sostanze ototossiche (ad esempio aminoglicosidi, diuretici dell'ansa) potenzia l'effetto tossico del cisplatino sulla funzione uditiva. Fatta eccezione per i pazienti trattati con dosi di cisplatino superiore a 60mg/m^2, la cui secrezione urinaria e' inferiore a 1000 ml per 24 ore, non dovrebbe essere applicata nessuna diuresi forzata con diuretici dell'ansa considerando ipossibili danni per l'apparato renale e l'ototossicita'. Ifosfamide puo' aumentare la perdita dell'udito a causa di cisplatino. Vaccini vivi attenuati : Il vaccino contro la febbre gialla e' strettamente controindicato a causa del rischio di malattia sistemica fatale da vaccinazione (vedere paragrafo 4.3). In considerazione del rischio di malattiageneralizzata, si consiglia di utilizzare un vaccino inattivato, se disponibile. Anticoagulanti orali: in caso di utilizzo contemporaneo dianticoagulanti orali, si consiglia di controllare regolarmente l'INR.Antistaminici, fenotiazine e altro: l'uso contemporaneo di antistaminici, buclizina, ciclizina, loxapina, meclozine, fenotiazine, tioxanteni o trimetobenzamidi puo' mascherare i sintomi di ototossicita' (come vertigini e tinnito). Sostanze antiepilettiche: le concentrazioni sieriche di farmaci anticonvulsivanti possono rimanere a livelli subterapeutici durante il trattamento con cisplatino. Combinazione piridossina + altretamina: durante uno studio randomizzato del trattamento del carcinoma ovarico avanzato, il tempo di risposta e' stato sfavorevolmenteinfluenzato quando piridossina e' stata usata in combinazione con altretamina (Esametilmelamina) e cisplatino. Paclitaxel: il trattamento con cisplatino prima di un'infusione di paclitaxel potrebbe ridurre la clearance del paclitaxel del 33% e quindi intensificare la neurotossicita'.

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati dipendono dalla dose utilizzata e possono avere effetti cumulativi. Gli eventi avversi piu' frequentemente riportati (> 10%) per cisplatino sono stati quelli ematologici (leucopenia, trombocitopenia e anemia), gastrointestinali (anoressia, nausea, vomitoe diarrea), disturbi dell'udito (compromissione dell'udito), disturbirenali (insufficienza renale, nefrotossicita', iperuricemia) e febbre. Gravi effetti tossici sui reni, midollo osseo e l'udito sono stati riportati fino a circa un terzo dei pazienti trattati con una singola dose di cisplatino; gli effetti sono generalmente correlati alla dose ecumulativi. Ototossicita' puo' essere piu' grave nei bambini. Le frequenze sono definite utilizzando la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100 a <1/10); non comune (>=1/1.000 a <1/100), rari (>=1/10.000 a <=1/1000); molto raro (<=1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni e infestazioni. Non nota: infezionea; comune: sepsi. Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi). Rara: leucemia acuta. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: insufficienza midollare, trombocitopenia, leucopenia, anemia; non nota: anemia emolitica positiva al test di coombs. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni anafilattoidi. Patologie endocrine. Non nota: amilasi ematica aumentata, secrezione inappropriata di ormone antidiuretico. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: disidratazione, ipopotassiemia, ipofosfatemia, iperuricemia, ipocalcemia, tetania; non comune: ipomagnesemia; molto comune: iponatriemia. Patologie del sistema nervoso. Non nota: accidenti cerebrovascolari, ictus emorragico, ictus ischemico, ageusia, arterite cerebrale, segno di lhermitte, mielopatia, neuropatia autonomica; rara: convulsioni, neuropatia periferica, leucoencefalopatia, sindrome della leucoencefalopatia posteriore reversibile. Patologie dell'occhio. Non nota: visione offuscata, cecità per i colori acquisita, cecità corticale, neurite ottica, papilledema, pigmentazione retinica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: ototossicità; non nota: tinnito, sordità. Patologie cardiache. Non nota: disturbi cardiaci; comune: aritmia, bradicardia, tachicardia; rara: infarto del miocardio; molto rara: arresto cardiaco.Patologie vascolari. Comune. Tromboembolismo venoso; non nota: microangiopatia trombotica (sindrome uremica emolitica), fenomeno di raynaud. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: emboliapolmonare. Patologie gastrointestinali. Non nota: vomito, nausea, anoressia, singhiozzo, diarrea; rara: stomatite. Patologie epatobiliari. Non nota: aumento degli enzimi epatici, bilirubinemia aumentata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: rash, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Nonnota: spasmi muscolari. Patologie renali e urinarie. Non nota: insufficienza renale acuta, insufficienza nella funzione renaleb , disturbo tubulare renale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: spermatogenesi anomala. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: piressia (molto comune), astenia, malessere, stravaso in sede di iniezionec. ^a: complicazioni infettive hanno portato alla morte di alcuni pazienti. ^b: aumenti di azotemia e creatinina, acido urico sierico, e/o una diminuzionedella clearance della creatinina sono compresi nel concetto di insufficienza renale. ^c: tossicita' locale per i tessuti molli, comprese cellulite dei tessuti, fibrosi e necrosi (comune), dolore (comune), edema (comune) ed eritema (comune) a seguito di stravaso. Patologie renalie urinarie: la possibile tossicita' renale dopo cicli ripetuti richiede uno scrupoloso monitoraggio della funzione renale. La compromissione renale e' svelata da un aumento dell'azotemia, della creatininemia edell'uricemia, nonche' da una diminuita clearance della creatinina. Sono stati inoltre osservati casi di microematuria. Le lesioni renali sono localizzate nei tubuli distali e nei dotti collettori. Patologie gastrointestinali: gran parte dei pazienti trattati con PLATAMINE lamenta nausea e vomito. I sintomi iniziano di solito entro un'ora dal trattamento e durano fino a 24 ore. A volte anoressia, nausea e vomito possono persistere piu' a lungo, fino ad una settimana e talvolta questi sintomi sono cosi' gravi da dover procedere alla sospensione del trattamento. Patologie del sistema emolinfopoietico: PLATAMINE puo' provocare una depressione di tutte e tre le serie cellulari. La leucopenia e'dose-dipendente, forse cumulativa ed e' di solito reversibile: essa inizia tra il sesto e ventiseiesimo giorno dalla somministrazione e regredisce tra il ventunesimo e quarantacinquesimo giorno. Anche la piastrinopenia rappresenta un effetto dose-limitante di PLATAMINE, ma e' solitamente reversibile; essa inizia tra il decimo e ventiseiesimo giorno dalla somministrazione e regredisce tra il ventottesimo e quarantacinquesimo giorno. L'anemia (caduta dell'emoglobina superiore a 2 g/100 ml), che si presenta con una certa frequenza, e' un effetto di difficile interpretazione data la molteplicita' dei fattori che, nel pazientecanceroso, possono portare ad anemia. Patologie dell'orecchio e del labirinto: si manifesta con ronzii e perdita dell'udito alle frequenze piu' elevate (4.000-8.000 Hz); e' stata osservata anche dopo una dose singola, ma sembra correlata alla dose totale o alla somministrazione di alte dosi. Nei bambini essa appare particolarmente grave. E' ancoraoggetto di discussione se sia reversibile. Patologie del sistema nervoso: in alcuni pazienti e' stata segnalata la comparsa di una neuropatia periferica con parestesie agli arti superiori e inferiori e tremori.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Fertilita': e' possibile che PLATAMINE abbia influenza sulla fertilita' maschile e femminile. Gravidanza: il cisplatino ha dimostrato di essere mutagenico nelle colture batteriche e produce alterazioni cromosomiche nelle colture tissutali di cellule animali. Nei topi, il cisplatino ha azione teratogena ed embriotossica; pertanto, non e' raccomandata la somministrazione di questo prodotto in donne gravide. Le donne in eta' fertile devono utilizzare adeguate misure contraccettive e la somministrazione del cisplatino va effettuata solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi di tale terapia. Nel caso di pazienti che restino gravide durante la terapia con il cispaltino, esse dovranno essere informate dei rischi per il feto. Il cisplatino puo' essere tossico per il feto quando somministrato ad una donna incinta. Durante il trattamento con cisplatino e per almeno i successivi 6 mesi, devono essere intraprese misure appropriate per evitare la gravidanza; questo vale per i pazienti di entrambi i sessi. E' raccomandata una consulenza genetica se il paziente desidera avere figli dopo la cessazione del trattamento. Dal momento che un trattamento con cisplatino puo' causare sterilita' irreversibile, si raccomanda che gli uomini che desiderino diventare padri in futuro, chiedano consiglio sulla crioconservazione di sperma prima del trattamento. Allattamento: il cisplatino viene escreto nel latte materno. I pazienti trattati con cisplatino nondevono allattare.

Codice: 024772028
Codice EAN:

Codice ATC: L01XA01
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Altri antineoplastici
  • Composti del platino
  • Cisplatino
Temperatura di conservazione: al riparo dalla luce
Forma farmaceutica: POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

FLACONE