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PROGLICEM 100CPS 25MG Produttore: MSD ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

PROGLICEM CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Farmaci per il trattamento dell'ipoglicemia.

PRINCIPI ATTIVI

Proglicem 100 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 100 mg di diazossido. Proglicem 25 mg capsule rigide: ogni capsula contiene 25 mg didiazossido. Eccipiente con effetti noti: lattosio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Magnesio stearato, lattosio. Composizione della capsula per Proglicem100 mg in blister: gelatina e titanio diossido (E171). Nella capsula opercolata per Proglicem 25 mg in blister: gelatina, acqua depurata.

INDICAZIONI

Proglicem e' indicato per il trattamento dell'ipoglicemia sintomaticada iperinsulinismo di diversa etiologia. Il medicinale si e' dimostrato efficace nelle seguenti forme: ipoglicemia idiopatica dell'infanzia: a) leucino-sensibile, b) non classificata. Tumori insulari funzionanti: a) maligni, b) benigni se inasportabili. Neoplasie extrapancreatiche determinanti ipoglicemia; ipoglicemia neonatale; tesaurismosi glicogenica; ipoglicemia ad etiologia sconosciuta. Proglicem puo' essere usato in periodo preoperatorio come rimedio temporaneo e dopo l'intervento se l'ipoglicemia persiste. Nel caso in cui altri rimedi specifici medici o chirurgici risultino inefficaci o inattuabili, si prendera' inconsiderazione il trattamento con Proglicem.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; ipoglicemia funzionale, ipersensibilita' ad altri tiazidici; come altri medicinali, Proglicem capsule non deve essere somministrato, se possibile, in gravidanza e durante l'allattamento. Nei casi in cui la vita della gestante e' in pericolo si devono valutare i benefici che dalla terapia puo' trarre la madre contro i rischi degli effetti dannosi a carico del feto o del neonato.

POSOLOGIA

Posologia: lo schema posologico va stabilito secondo le necessita' cliniche e la risposta del singolo paziente. E' essenziale la regolare determinazione della glicemia nei primi giorni di trattamento. Adulti eragazzi: la dose raccomandata giornaliera e' di 3-8 mg/kg da somministrare frazionati in 23 dosi uguali. Una dose iniziale di 3 mg/kg/die, frazionata in due o tre somministrazioni nelle 24 ore, fornira' la risposta del paziente al medicinale. Si potra' poi aumentare tale dose inmodo che i sintomi e la glicemia rispondano in modo soddisfacente. Nei pazienti affetti da tumori insulari benigni o maligni che producono grandi quantita' di insulina sono state eccezionalmente impiegate dosifino a 1.000 mg al giorno. Bambini e neonati: nei bambini affetti da ipoglicemia leucino-sensibile viene suggerita una dose media di 8-15 mg/kg/die frazionata in due o tre dosi, iniziando da 8 mg/kg/die. Pratico si e' dimostrato il seguente schema posologico ricavato dalle posologie descritte nei lavori clinici sinora apparsi. Ipoglicemia leucino sensibile. Bambini e ragazzi: 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die). Ipoglicemia idiopatica dell'infanzia. Bambini e ragazzi: 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die). Tumore insulare. Adulti: 2,5-15 mg/kg/die (sino a 1.000 mg/die); bambini e ragazzi: 5-60 mg/kg/die (sino a 600 mg/die). Neoplasie extrapancreatiche. Adulti: 2,5-10 mg/kg/die (sino a 600 mg/die); bambini e ragazzi: 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die). Tesaurismosi glicogenica. Bambini e ragazzi: 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die). Ipoglicemia ad etiologia sconosciuta. Adulti: 2,5-10 mg/kg/die (sino a600 mg/die); bambini e ragazzi: 5-20 mg/kg/die (sino a 200 mg/die). Ipoglicemia post-gastrectomia. Adulti: 2,5-5 mg/kg/die (sino a 300 mg/die). Si deve tener presente che le formule comuni per ottenere i dosaggi pediatrici non sono applicabili al diazossido orale. La durata del trattamento con Proglicem varia in base all'indicazione. Nel caso di tumori maligni che provocano ipoglicemia il trattamento puo' durare indefinitamente. L'ipoglicemia dei bambini e dei ragazzi puo' regredire spontaneamente, per quanto non possa essere predetta l'eta' in cui cio'avverra'. E' utile il ricovero ad intervalli regolari di questi pazienti per cercare di ridurre la dose di diazossido e per tentare di rendere piu' agevole la terapia, cosa che deve essere naturalmente attuatasotto stretto controllo medico. In caso di mancata risposta terapeutica entro 2-3 settimane il medicinale deve essere sospeso. Modo di somministrazione: Proglicem dovrebbe, per quanto possibile, essere somministrato dopo i pasti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

AVVERTENZE

I pazienti trattati con Proglicem devono essere mantenuti sotto stretto controllo clinico. Nei casi in cui e' indicata la terapia continua con Proglicem capsule si devono eseguire regolarmente gli esami ematologici onde poter escludere alterazioni del quadro leucocitario e dellepiastrine, oltre al controllo periodico della glicemia, della glicosuria e della chetonuria. Occorre tener presente gli effetti del diazossido sul sistema emopoietico e sui livelli sierici di acido urico. Periodicamente devono essere effettuati esami del sangue per le anomalie ematologiche (Vedere paragrafo "Effetti indesiderati"). La proprieta' antidiuretica del diazossido puo' comportare una significativa ritenzione dei fluidi, che nei pazienti con compromessa riserva cardiaca puo' sfociare in una insufficienza cardiaca congestizia. Sono stati riferiti ketoacidosi e coma iperosmolare non chetonico in pazienti trattati con dosi raccomandate di Proglicem nel corso di patologie concomitanti.Una diagnosi ed un trattamento tempestivi sono essenziali. Raramente l'ipopotassiemia rappresenta un problema, anche se il diazossido vieneassociato ad un diuretico tiazidico. Le prove sugli animali fanno ritenere che la deplezione potassica possa ridurre l'effetto iperglicemizzante. La ritenzione dei liquidi risponde bene, in genere, all'uso contemporaneo di un diuretico benzotiodiazinico orale: poiche' i diuretici potenziano l'azione iperglicemizzante del diazossido, in questi pazienti si deve attuare una riduzione proporzionale della dose di Proglicem. Pazienti nefropatici: nei pazienti con insufficienza renale si ha un allungamento della emivita plasmatica del medicinale e la necessita' di ridurre opportunamente il dosaggio. In tali pazienti e' richiestoanche il controllo degli elettroliti sierici. Anziani: non sono disponibili specifiche informazioni sull'uso del diazossido negli anziani. Popolazione pediatrica: nei bambini si deve inoltre procedere alla valutazione della crescita e dello sviluppo osseo e psichico. In un lattante si e' verificata cataratta transitoria unitamente a coma iperosmolare, cessati con la correzione dell'iperosmolarita'. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficitdi Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.

INTERAZIONI

Il diazossido, per l'elevato legame sieroproteico, puo' spiazzare altre sostanze, come la bilirubina, la cumarina e derivati, elevandone i livelli ematici. Questo e' da tener presente durante il trattamento con diazossido particolarmente nei neonati con iperbilirubinemia. Durante il trattamento con diazossido per via orale puo' essere richiesta una riduzione del dosaggio degli anticoagulanti. Puo' inoltre aversi accentuazione dell'effetto iperglicemizzante ed iperuricemizzante dei tiazidici ed altri diuretici potenti e dell'effetto antiipertensivo di altri medicinali. L'uso contemporaneo di difenilidantoina puo' ridurne l'effetto anticonvulsivante. La somministrazione contemporanea di tiazidi, o di altri potenti diuretici usati comunemente, puo' potenziare gli effetti iperglicemici e iperuricemici del diazossido. Gli effetti iperglicemizzanti sono pure potenziati in presenza di ipokaliemia. L'iperglicemia indotta dal diazossido e' reversibile con la somministrazione di insulina o tolbutamide. L'inibizione del rilascio di insulina da parte del diazossido e' antagonizzato da medicinali alfabloccanti. Glieffetti iperglicemici e iperuricemici del diazossido ostacolano la valutazione corretta di questi stati metabolici.

EFFETTI INDESIDERATI

Comuni e gravi: ritenzione idrosodica, che in genere risponde al trattamento diuretico, e' il piu' frequente negli adulti, e puo' sfociare in una insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti con compromessariserva cardiaca. Effetti indesiderati con frequenza non nota ma gravi: chetoacidosi diabetica e coma non chetonico iperosmolare possono instaurarsi molto rapidamente. Altri effetti indesiderati comuni: ipertricosi, specie nelle donne, che si manifesta sotto forma di peli lanuginosi alla parte superiore del viso, alla schiena e agli arti, e che, di norma, regredisce dopo sospensione del medicinale. La comparsa di ipertricosi non dovrebbe indurre a sospendere la terapia quando i benefici effetti del medicinale assumono importanza vitale. Patologie gastrointestinali. Comuni: anoressia, nausea, vomito, dolori addominali, perdita transitoria del senso del gusto; non comuni: diarrea; rari: ileo.Patologie cardiovascolari. Comuni: tachicardia, palpitazioni ed ipotensione, che puo' aumentare con la concomitante somministrazione di diuretici tiazidici, iperuricemia di solito asintomatica; rari: dolore toracico; frequenza non nota: ipertensione transitoria. E' stata notata anche ipertensione polmonare in lattanti, neonati e bambini; nella maggior parte dei casi segnalati l'ipertensione polmonare e' migliorata dopo l'interruzione del diazossido. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comuni: trombocitopenia con o senza porpora che in genere richiede la interruzione della terapia (Vedere paragrafo "Avvertenze specialie precauzioni d'impiego"), neutropenia, di solito transitoria; frequenza non nota: eosinofilia, riduzione dell'emoglobina/ematrocrito, sanguinamento eccessivo, diminuzione delle IgG. Patologie epatorenali. Frequenza non nota: aumento della SGOT, fosfatasi alcalina e dell'azotemia, diminuzione della clearance della creatinina, sindrome nefrosica reversibile, diminuzione della minzione, ematuria, albuminuria. Patologie del sistema nervoso. Comuni: capogiro, sintomi extrapiramidali, cefalea, debolezza; frequenza non nota: ansia, insonnia, polinevrite, parestesia, prurito, malessere, sonnolenza. Patologie dell'occhio. Comuni:turbe del visus; frequenza non nota: cataratta transitoria, emorragiasubcongiuntivale, scotoma ad anello, diplopia, lacrimazione. Patologie del tessuto muscoloscheletrico e della cute. Frequenza non nota: candidiasi cutanea, eruzione cutanea, herpes, invecchiamento delle ossa, caduta dei capelli. Patologie sistemiche. Comuni: iperglicemia e glicosuria che richiedono la riduzione del dosaggio, onde evitare il progressivo instaurarsi di diabete chetoacidosico e coma iperosmolare (vedere paragrafo 4.9); frequenza non nota: febbre, linfoadenopatia. Altri effetti indesiderati. Rari: pancreatite acuta; frequenza non nota: gotta, necrosi pancreatica, galattorrea, ingrossamento di noduli al seno, ginecomastia. Sono stati riferiti anche i seguenti effetti indesiderati, sebbene lo stato del paziente abbia talvolta reso difficile stabilire quale effetto indesiderato sia veramente ascrivibile al medicinale.Comuni: reazioni dermatologiche (esantema da medicamenti, fotosensibilizzazione); frequenza non nota: osteodistrofia, cardiomegalia. Popolazione pediatrica. Comuni e gravi: ritenzione idrosodica, che in genererisponde al trattamento diuretico, e' il piu' frequente nei bambini piccoli e puo' sfociare in un'insufficienza cardiaca congestizia nei pazienti con compromessa riserva cardiaca. Altri effetti indesiderati comuni: ipertricosi, specie nei bambini, che si manifesta sotto forma dipeli lanuginosi alla parte superiore del viso, alla schiena e agli arti, e che, di norma, regredisce dopo sospensione del medicinale. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite l'Agenzia Italiana del Farmaco, sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Proglicem non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna rendano necessario il trattamento con diazossido. Vedere paragrafo 4.3. Allattamento: non vi sonodati riguardanti l'escrezione di diazossido nel latte materno. Il rischio di eventi avversi per i neonati/lattanti non puo' essere escluso.Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia con Proglicem tenendo in considerazione il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Fertilita': vedere paragrafo 5.3.

Codice: 023060027
Codice EAN:

Codice ATC: V03AH01
  • Vari
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  • Farmaci per il trattamento dell'ipoglicemia
  • Diazossido
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

CAPSULE RIGIDE

24 MESI

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