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PROPAFENONE RATIO 30CPR 150MG Produttore: RATIOPHARM ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

PROPAFENONE RATIOPHARM 150 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Terapia cardiaca, antiaritmici, classe I e III.

PRINCIPI ATTIVI

Una compressa rivestita con film di 150 mg contiene: principio attivo: propafenone cloridrato: 150 mg (equivalente a propafenone base: 135,552 mg). Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Amido di mais, copovidone, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, silice colloidale anidra, ipromellosa, titanio diossido, macrogol 6000.

INDICAZIONI

Prevenzione e trattamento di tachicardie e tachiaritmie ventricolari e sopraventricolari, compresa la sindrome di W.P.W., quando associate a sintomi disabilitanti.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

- Ipersensibilita' al principio attivo (propafenone cloridrato), ad altre sostanze strettamente collegate dal punto di vista chimico o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Sindrome diBrugada nota. - Cardiopatia strutturale significativa come: - episodio di infarto miocardico negli ultimi tre mesi; - insufficienza cardiaca manifesta; - insufficienza cardiaca congestizia incontrollata in cuil'output del ventricolo sinistro e' minore del 35%; - shock cardiogeno, ad eccezione di quello provocato da aritmia; - grave bradicardia sintomatica; - gravi disturbi preesistenti della conduzione dell'eccitamento a livello senoatriale, atrioventricolare ed intraventricolare; - disfunzione del nodo del seno, difetti di conduzione atriale (sindromebradicardia-tachicardia), blocco atrioventricolare di secondo grado odi grado maggiore, blocco di branca, o blocco distale in assenza di un pacemaker artificiale; - marcata ipotensione. - Disturbi manifesti del bilancio elettrolitico (ad es. disturbi del metabolismo del potassio). - Gravi pneumopatie ostruttive. - miastenia grave; - Generalmente controindicato in gravidanza (vedere paragrafo 4.6). - Controindicato durante l'allattamento (vedere paragrafo 4.6). - E' controindicata la somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e ritonavir (vedere paragrafo 4.5).

POSOLOGIA

La posologia dovra' essere come riportato di seguito, a meno di variazioni apportate dal medico. Posologia: la dose deve essere adattata alle esigenze individuali dei pazienti. Adulti: per il trattamento iniziale e quello di mantenimento, la dose giornaliera consigliata e' di 450 - 600 mg (una compressa da 150 mg, tre o quattro volte al giorno). Occasionalmente puo' essere necessario un aumento della dose giornaliera fino a 900 mg (due compresse da 150 mg tre volte al giorno). Questa dose giornaliera puo' essere superata solamente in casi eccezionali sotto stretto controllo cardiologico. Questi dosaggi si riferiscono a pazienti con peso corporeo di circa 70 Kg. Le dosi giornaliere dovranno essere ridotte proporzionalmente per pazienti con peso corporeo inferiore. La dose individuale di mantenimento dovra' essere determinata sotto controllo specialistico cardiologico comprendente ripetute valutazioni elettrocardiografiche e rilievi della pressione arteriosa (fase diaggiustamento posologico). Non devono essere effettuati aumenti di dosaggio fino a che il paziente non abbia assunto il trattamento per 3 -4 giorni. Se la durata dell'intervallo QRS e' prolungata di oltre il 20% o l'intervallo QT corretto per la frequenza e' prolungato oppure in caso di blocco AV di 2. o 3. grado, la dose dovra' essere ridotta o sospesa fino alla normalizzazione del tracciato elettrocardiografico. Popolazioni speciali. Anziani: complessivamente non sono state osservate differenze in termini di sicurezza o di efficacia tra i pazienti anziani. Tuttavia non puo' essere esclusa una maggiore sensibilita' di alcuni soggetti piu' anziani, pertanto, questi pazienti devono essere attentamente monitorati. In pazienti anziani o in pazienti con significativa compromissione della funzione ventricolare sinistra (LVEF < 35%)o una malattia strutturale miocardica, il trattamento con Propafenoneratiopharm 150 mg compresse rivestite con film, cosi' come per altri farmaci antiaritmici, deve essere iniziato gradualmente e con particolare cautela in piccole dosi incrementali, ponendo speciale controllo durante la fase iniziale del trattamento. Lo stesso vale per la terapiadi mantenimento. Qualsiasi aumento di dosaggio, che potrebbe essere richiesto, deve essere iniziato dopo almeno 5 - 8 giorni di trattamento. Insufficienza epatica/renale: in pazienti con compromissione della funzionalita' epatica e/o renale, le usuali dosi terapeutiche possono portare ad accumulo. Tali soggetti possono comunque essere controllati in maniera soddisfacente con Propafenone ratiopharm 150 mg compresse rivestite con film con un monitoraggio ECG e la determinazione della concentrazione plasmatica di propafenone (vedere paragrafo 5.2). Modo disomministrazione: per via del loro sapore amaro e per via dell'effetto anestetizzante locale del principio attivo, le compresse devono essere inghiottite intere, non succhiate o masticate con sufficiente liquido (es. un bicchiere di acqua), a stomaco pieno. Propafenone ratiopharm e' indicato per la terapia orale di mantenimento e per la prevenzione di recidive.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

In pazienti anziani e pazienti con grave danno miocardico, il dosaggio deve essere particolarmente prudente e graduale durante la fase di titolazione. E' essenziale valutare dal punto di vista elettrocardiografico e clinico ogni paziente cui venga somministrato propafenone cloridrato prima e durante la terapia allo scopo di determinare se la risposta al propafenone cloridrato sia tale da giustificare un uso continuativo. Dopo somministrazione di propafenone puo' rivelarsi la Sindrome di Brugada oppure possono essere provocate alterazioni dell'elettrocardiogramma (ECG) simili al Brugada nei portatori precedentemente asintomatici della sindrome. Una volta iniziata la terapia con propafenone deve essere eseguito un ECG per escludere alterazioni indicative della Sindrome di Brugada. Propafenone cloridrato puo' peggiorare la miastenia grave. Nel trattamento della fibrillazione atriale parossistica, nel passaggio da fibrillazione atriale a flutter atriale, si puo' verificare lo sviluppo di una conduzione al ventricolo di 2:1 o 1:1, con unaconsequenziale frequenza ventricolare molto rapida (es. > 180 battitiper minuto) (vedere paragrafo 4.8). La frequenza e la soglia di sensibilita' dei pace-makers possono subire alterazioni durante la terapia con propafenone. Percio' il funzionamento dei pace-makers dovra' essere opportunamente modificato e controllato di conseguenza. Come con altri farmaci antiaritmici di classe IC, nei pazienti affetti da cardiopatia strutturale significativa si possono piu' facilmente manifestare gravi eventi avversi, pertanto, propafenone cloridrato e' controindicato in questi pazienti (vedere paragrafo 4.3). In caso di pregresso infarto miocardico, l'uso di propafenone deve essere limitato al trattamento delle aritmie ventricolari che mettono in pericolo la vita del paziente. In pazienti che presentano una alterata funzionalita' epatica o renale, puo' verificarsi accumulo di farmaco con la somministrazione di dosi terapeutiche di propafenone. Tuttavia, sotto costante controlloelettrocardiografico, questi pazienti possono essere trattati con propafenone a dosi ridotte. Propafenone cloridrato deve essere utilizzatocon cautela nei pazienti con ostruzione delle vie aeree (asma) a causa dell'attivita' beta-bloccante. Somministrare con cautela in pazienticon broncopneumopatia ostruttiva poiche' l'attivita' beta-bloccante del propafenone puo' aumentare le resistenze delle vie respiratorie. Propafenone ratiopharm contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioe' essenzialmente "senza sodio".

INTERAZIONI

In caso di impiego contemporaneo di anestetici locali (per esempio durante l'impianto di pace-makers, interventi chirurgici od odontoiatrici) nonche' di altri farmaci che determinano un effetto inibitorio sulla frequenza cardiaca e/o sulla contrattilita' (per esempio beta-bloccanti, antidepressivi triciclici) deve essere tenuta in considerazione la possibilita' di un potenziamento degli effetti collaterali di propafenone. Sono stati riscontrati aumenti dei livelli plasmatici di propanololo, metoprololo, desipramina, ciclosporina e digossina a seguito della somministrazione contemporanea di questi farmaci con propafenone. In un caso, in seguito alla somministrazione addizionale di propafenone cloridrato la concentrazione plasmatica di teofillina e' raddoppiata. Ad ogni segno di sovradosaggio delle rispettive sostanze, devono essere determinate le appropriate concentrazioni plasmatiche e deve essere eseguita una riduzione della dose se necessario. Un aumento della concentrazione plasmatica di propafenone e' stata riscontrata durante trattamento simultaneo con principi attivi che ne inibiscono il metabolismo bloccando gli isoenzimi CYP2D6, CYP1A2, CYP3A4 es. cimetidina, chinidina o chetoconazolo, eritromicina e succo di pompelmo. Quando propafenone viene somministrato con inibitori di questi enzimi, i pazienti devono essere attentamente monitorati e la dose modificata di conseguenza. La somministrazione concomitante di propafenone cloridrato e fenobarbital o rifampicina (induttori del CYP3A4) puo' attenuare l'attivita' antiaritmica di propafenone cloridrato, a causa di una riduzione della concentrazione plasmatica di propafenone cloridrato. Gli anticoagulanti orali (es. fenprocumone, warfarin) possono interagire con propafenone, con conseguente potenziamento dell'effetto anticoagulante. Si raccomanda quindi di controllare accuratamente i parametri della coagulazione di quei pazienti trattati contemporaneamente con anticoagulantiorali e propafenone, poiche' quest'ultimo puo' potenziare l'efficaciadi tali farmaci causando un aumento del tempo di protrombina. Le dosidi questi medicinali devono essere modificate, se necessario. La co-somministrazione del propafenone con farmaci metabolizzati dal CYP2D6 (come la venlafaxina) puo' causare un aumento dei livelli di questi farmaci. Il propafenone e' controindicato in co-somministrazione a 800 - 1200 mg/die di ritonavir per il potenziale aumento delle concentrazioni plasmatiche (vedere paragrafo 4.3). La terapia di combinazione di amiodarone e propafenone puo' avere effetti sulla conduzione e sulla ripolarizzazione cardiaca e condurre ad anomalie potenzialmente pro-aritmiche. Possono essere richiesti degli aggiustamenti posologici per entrambi i composti sulla base della risposta terapeutica. L'uso concomitante del propafenone e della lidocaina non hanno evidenziato effetti sulla farmacocinetica. Tuttavia, la co-somministrazione del propafenone e della lidocaina in infusione endovenosa ha riportato un aumento del rischio di eventi avversi, associati alla lidocaina, sul sistema nervoso centrale. Si richiede un attento monitoraggio della risposta alla terapia con propafenone durante la co-somministrazione con fenobarbitale/o rifampicina. La somministrazione contemporanea di propafenone cloridrato e fluoxetina nei soggetti con estesa metabolizzazione incrementa i valori di C max e AUC del S propafenone del 39 e 50% e di C max ed AUC del R propafenone del 71 e 50% rispettivamente. L'uso concomitante con SSRI, come la fluoxetina e la paroxetina puo' provocare un aumento del livello plasmatico di propafenone. Basse dosi di propafenone possono essere sufficienti per provocare la risposta terapeutica desiderata. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi d'interazionesolo negli adulti. Non e' noto se l'entita' delle interazioni nell'eta' pediatrica e' simile a quella negli adulti.

EFFETTI INDESIDERATI

All'interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse sonoriportate in ordine decrescente di gravita', quando la gravita' puo' essere valutata. Riepilogo del profilo di sicurezza: le piu' frequentie molto comuni reazioni avverse correlate alla terapia con propafenone sono: capogiri, disturbi della conduzione cardiaca e palpitazioni. Il seguente elenco include le reazioni avverse riportate negli studi clinici e nell'esperienza post-marketing. Per la valutazione degli effetti indesiderati sono utilizzate le seguenti categorie di frequenza: Molto comune (>= 1/10) Comune (>= 1/100, < 1/10) Non comune (>= 1/1.000,< 1/100) Raro (>= 1/10.000, < 1/1.000) Molto raro (< 1/10.000) Non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili) Patologie del sistema emolinfopoietico Non comune: trombocitopenia. Raro: leucopenia, granulocitopenia, che sono reversibili dopo interruzione della terapia con propafenone cloridrato, agranulocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Raro: anticorpi antinucleo aumentati. Non nota: ipersensibilita'^1. ^1 Potrebbero manifestarsi colestasi, malattia del sangue ed eruzione cutanea. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: appetito ridotto. Disturbi psichiatrici. Comune: ansia, disturbo del sonno; non comune: affaticamento mentale, disturbo mentale, agitazione, incubo; non nota: stato confusionale. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: capogiro^2; comune: parestesie cefalea, disgeusia, sincope; non comune: disturbo extrapiramidale, atassia;molto raro: sintomi crampo-simili a seguito di sovradosaggio; non nota: convulsioni, irrequietezza. ^2 Escluso vertigine. Patologie dell'occhio. Comune: visione offuscata. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Comune: vertigine. Patologie cardiache. Molto comune: disturbo di conduzione cardiaca^3, palpitazioni; comune: bradicardia sinusale, bradicardia, tachicardia, flutter atriale, tachicardia ventricolare, aritmia^4 , insufficienza cardiaca^5; raro: fibrillazione ventricolare; non nota: frequenza cardiaca ridotta. ^3 Compreso blocco senoatriale, blocco atrioventricolare e blocco intraventricolare. ^4 Propafenone puo'essere associato ad effetti proaritmici che si manifestano come un aumento della frequenza cardiaca (tachicardia) o fibrillazione ventricolare. Alcune di queste aritmie possono essere pericolose per la vita e possono richiedere rianimazione per evitare un esito potenzialmente fatale. ^5 Puo' verificarsi un aggravamento della preesistente insufficienza cardiaca. Patologie vascolari. Comune: ipotensione, ipotensione ortostatica (in particolare nei pazienti anziani con compromissione della funzionalita' del miocardio). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea nei pazienti con tendenza al broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: conati di vomito, sazieta' precoce, stipsi, dolore addominale, bocca secca, diarrea, vomito, nausea,sapore amaro e ipoestesia orale, soprattutto a seguito di un alto dosaggio iniziale; non comune: distensione dell'addome, flatulenza. Non nota: disturbo gastrointestinale. Patologie epatobiliari Comune: funzione epatica anormale^6 . Non comune: ittero ed epatite. colestasi (comesintomo di reazione allergica/iperergica). Non nota: traumatismo epatocellulare. ^6 Questo termine comprende alterazione dei test di funzionalita' epatica, quali aspartato aminotransferasi aumentata, alanina aminotransferasi aumentata, gamma-glutamiltransferasi aumentata e fosfatasi alcalina aumentata. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Non comune: reazioni cutanee allergiche (ad esempio, eritema, prurito, eruzione cutanea, orticaria). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: sindrome simil-lupoide. Patologiedell'apparato riproduttivo e della mammella; non comune: disfunzione erettile; raro: concentrazione di spermatozoi diminuita (in seguito a somministrazione ad alte dosi di propafenone cloridrato), che sono reversibili dopo interruzione del trattamento. Poiche' il trattamento conpropafenone cloridrato puo' essere di vitale importanza, questo medicinale non puo' essere sospeso senza consultare il medico a causa del verificarsi di questo effetto indesiderato. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: dolore toracico, astenia, stanchezza, piressia. In rare occasioni, particolarmente con elevate dosi iniziali, si e' verificato gonfiore gastrointestinale ed in pazienti anziani e' stata occasionalmente osservata distonia posturale. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazionedel medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non esistono studi adeguati e ben controllati sulle donnein gravidanza. Propafenone deve essere assunto in gravidanza solo se il potenziale beneficio giustifica il potenziale rischio per il feto. E' noto che propafenone cloridrato sia in grado di superare la barriera placentare nell'uomo. La concentrazione del propafenone nel cordone ombelicale risulta essere circa il 30% di quella nel sangue materno. Durante la gravidanza la prescrizione di Propafenone-ratiopharm deve essere effettuata nei casi di riconosciuta ed effettiva necessita', sotto diretto controllo medico. Allattamento: non vi sono studi riguardanti l'escrezione del propafenone nel latte materno. Dati limitati inducono a ritenere che propafenone possa essere escreto nel latte materno. Propafenone deve essere usato con cautela nelle mamme che allattano. Amotivo dei potenziali gravi effetti indesiderati sul neonato, il medico dovrebbe decidere se fare interrompere l'allattamento o l'impiego del farmaco, considerando l'importanza di quest'ultimo per la madre.

Codice: 034123012
Codice EAN:

Codice ATC: C01BC03
  • Sistema cardiovascolare
  • Terapia cardiaca
  • Antiaritmici, classe i e iii
  • Antiaritmici, classe ic
  • Propafenone
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

60 MESI

BLISTER