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QUINAPRIL ID EG 14CPR20+12,5MG Produttore: EG SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

QUINAPRIL IDROCLOROTIAZIDE EG 20 MG + 12,5 MG COMPRESSE RIVESTITE CONFILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

ACE-inibitori e diuretici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa contiene 20 mg di quinapril (come quinapril cloridrato) e 12,5 mg di idroclorotiazide. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: magnesio carbonato, pesante; calcio idrogeno fosfato; amido pregelatinizzato (mais); croscarmellosa sodica; magnesio stearato. Film di rivestimento: idrossipropilcellulosa, ipromellosa,titanio diossido (E171), macrogol 400, ossido di ferro giallo (E 172), ossido di ferro rosso (E 172).

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione essenziale. Questa combinazione a dose fissa e' indicata per i pazienti nei quali la pressione sanguigna non risulta adeguatamente controllata dalla monoterapia con il quinapril.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Quinapril/idroclorotiazide e' controindicato in: secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati nel paragrafo 6.1. Pazienti con anamnesi di angioedema correlato ad un precedente trattamento con ACE inibitori o ipersensibilita' a qualsiasi altroACE-inibitore. Pazienti con edema angioneurotico ereditario/idiopatico. Pazienti con ostruzione dinamica dell'efflusso del ventricolo sinistro. Pazienti con anuria o con disfunzione renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min). Pazienti con ipersensibilita' ad altri farmaci sulfamidico-derivati. Pazienti con compromissione epatica grave. L'uso concomitante di Quinapril Idroclorotiazide EG con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare VFG < 60 ml/min/1.73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Uso concomitantecon terapia a base di sacubitril/valsartan. Quinapril Idroclorotiazide EG non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e4.5).

POSOLOGIA

Posologia. Prima della somministrazione di Quinapril IdroclorotiazideEG si raccomanda la titolazione della dose dei singoli componenti. Seopportuno dal punto di vista clinico, si puo' prendere in considerazione il passaggio diretto dalla monoterapia all'associazione fissa. La dose abituale di mantenimento e' di 10 mg di quinapril e 12,5 mg di idroclorotiazide una volta al giorno, al mattino. La dose puo' essere aumentata ad intervalli di almeno 3 settimane. La dose massima e' di 20 mg di quinapril e 25 mg di idroclorotiazide. Terapia diuretica precedente. Puo' accadere che alla somministrazione della prima dose dell'associazione fissa faccia seguito la comparsa di ipotensione sintomatica;cio' e' piu' probabile in pazienti che, per effetto di una terapia diuretica gia' in atto, presentano deplezione volemica e/o salina. In questi pazienti la terapia con diuretici deve essere interrotta 23 giorni prima di iniziare la terapia con la combinazione fissa. Qualora cio'non fosse possibile, il trattamento deve essere iniziato con una doseda 5 mg di quinapril in monoterapia. Compromissione renale. Nei pazienti con clearance della creatinina compresa fra 30 e 60 ml/min, le dosi dei singoli componenti devono essere titolate separatamente con particolare cautela prima di passare all'associazione fissa. La dose dell'associazione fissa deve essere tenuta piu' bassa possibile. L'associazione fissa e' controindicata nei pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min), vedere paragrafo 4.3. Anziani. Negli anziani le dosi individuali di ogni singolo componente devono essere titolate con particolare attenzione prima di passare alla associazione fissa. La dose della associazione fissa deve essere mantenuta piu' bassa possibile. Popolazione pediatrica. L'efficacia e sicurezza d'uso nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. Percio' l'uso nei bambini ed adolescenti non e' raccomandato. Modo di somministrazione. Per uso orale.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Stenosi aortica e della valvola mitralica/cardiomiopatia ipertrofica.Come per altri ACE-inibitori, quinapril/idroclorotiazide deve essere somministrato con cautela ai pazienti con stenosi della valvola mitralica ed ostruzione all'efflusso del ventricolo sinistro, come nella stenosi aortica o nella cardiomiopatia ipertrofica. In casi rilevanti dalpunto di vista emodinamico non si deve somministrare la combinazione a dose fissa. Reazioni di ipersensibilita'. Reazioni di ipersensibilita' possono verificarsi in pazienti con o senza anamnesi di asma bronchiale o di allergia, ad esempio, porpora, fotosensibilita', orticaria, vasculite necrotizzante, distress respiratorio inclusa polmonite ed edema polmonare, reazioni anafilattiche. Ipotensione sintomatica. Quinapril/idroclorotiazide puo' causare ipotensione sintomatica, di solito non piu' frequentemente di due farmaci in monoterapia. L'ipotensione sintomatica si osserva raramente nei pazienti con ipertensione non complicata. In pazienti ipertesi trattati con quinapril, l'insorgenza di ipotensione e' piu' probabile che si verifichi in pazienti con deplezione volemica conseguente per esempio a terapia diuretica, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito, o che presentano grave ipertensione renina-dipendente (vedere paragrafo 4.5 e 4.8). Quinapril/idroclorotiazidedeve essere usato con cautela nei pazienti sottoposti a terapia concomitante con altri agenti antipertensivi. Il componente tiazidico di quinapril/idroclorotiazide puo' potenziare l'azione di altri farmaci antipertensivi, in particolare farmaci ganglionici o bloccanti adrenergici periferici. Gli effetti antipertensivi della componente tiazidica possono essere aumentati nei pazienti post-simpatomimeticizzati. Se si verifica ipotensione, il paziente deve essere posto in posizione supinae, se necessario, deve essergli somministrata soluzione fisiologica tramite infusione endovenosa. Una risposta ipotensiva transitoria non costituisce una controindicazione ad ulteriori somministrazioni. Tuttavia, in tal caso si deve prendere in considerazione l'assunzione di dosi inferiori di quinapril o di qualsiasi terapia diuretica concomitante. In pazienti con insufficienza cardiaca, associata o meno a insufficienza renale, la terapia con ACE inibitori per l'ipertensione puo' causare un calo eccessivo della pressione sanguigna, che puo' essere associato con oliguria, azotemia e, in rari casi, con insufficienza renale acuta e di morte in questi pazienti. E' molto probabile che questo accada in quei pazienti con insufficienza cardiaca di grado molto grave, come dimostrato dall'uso di dosi elevate di diuretici dell'ansa, iponatriemia o compromissione della funzionalita' renale. In pazienti ad aumentato rischio di ipotensione sintomatica, l'inizio della terapia deve essere attentamente monitorato da personale medico. I pazienti devono essere attentamente monitorati per le prime due settimane di trattamento ed anche ogni volta che si aumenta il dosaggio. Simili considerazioni devono essere fatte per quei pazienti con ischemia cardiaca o malattia cerebrovascolare nei quali una caduta eccessiva della pressione sanguigna puo' dare luogo ad un infarto del miocardio o ad un accidente cerebrovascolare. Insufficienza cardiaca/malattie cardiache. Come conseguenza dell'inibizione del sistema renina- angiotensina-aldosterone, i cambiamenti della funzione renale possono essere previsti in soggetti sensibili. In pazienti con grave insufficienza cardiaca la cui funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina-aldosterone, il trattamento con quinapril, puo' essere associato ad oliguria e/o progressiva azotemia e raramente insufficienza renale acuta e/o morte. Tosse. A seguito dell'assunzione di ACE-inibitori e' stata riferita la comparsa di tosse. Questa tosse e' tipicamente secca, persistente e si risolve alla sospensione del trattamento. Nella diagnosi differenziale della tosse si tenga presente la tosse indotta dagli ACE-inibitori. Patologie renali. Quinapril/idroclorotiazide deve essere usato con cautela nei pazienti con patologia renale. In gravi malattie renali i tiazidici possono causare azotemia e compromissione renale moderata (clearance della creatinina 1020 ml/min); i tiazidici sono generalmente inefficaci in tali pazienti, e gli effetti di un dosaggio ripetuto possono essere cumulativi (vedere paragrafo 4.3). Nonvi e' adeguata esperienza in pazienti con compromissione renale grave(clearance della creatinina <10 ml/min). Prima del trattamento con ACE-inibitori, stenosi dell'arteria renale deve essere esclusa in pazienti con trapianto renale. L'emivita di quinaprilato e' prolungata cosi'come scende la clearance della creatinina. I pazienti con una clearance della creatinina < 60 ml/min richiedono un dosaggio iniziale piu' basso di quinapril (vedere paragrafo 4.2). Il dosaggio iniziale di talipazienti deve essere aggiustato gradualmente, aumentato in base alla risposta terapeutica e la funzione renale deve essere attentamente monitorata, anche se gli studi iniziali non indicano che quinapril produce un ulteriore deterioramento della funzione renale. In tali pazienti,la normale pratica clinica prevede il monitoraggio di routine del potassio e della creatinina. In studi clinici in alcuni pazienti ipertesicon stenosi bilaterale dell'arteria renale o con una stenosi dell'arteria di un solo rene, che sono stati trattati con ACE-inibitori, sono stati riscontrati aumenti dell'urea ematica e della creatinina sierica. Questo si verifica con una maggiore probabilita' nei pazienti con insufficienza renale. Tali aumenti sono stati quasi sempre reversibili con l'interruzione degli ACE inibitori e/o della terapia diuretica. Se e' presente anche ipertensione renovascolare, c'e' un aumentato rischio di grave ipotensione ed insufficienza renale. In questi pazienti, iltrattamento deve essere iniziato sotto stretto controllo medico con basse dosi e titolazione accurata della dose. Poiche' il trattamento con diuretici puo' essere un fattore che contribuisce alle disfunzioni di cui sopra, si deve interrompere la loro somministrazione e la funzionalita' renale deve essere controllata durante le prime settimane della terapia con quinapril/idroclorotiazide. Alcuni pazienti con ipertensione o insufficienza cardiaca senza nessuna apparente malattia renale preesistente hanno sviluppato aumenti di azoto ureico nel sangue e della creatinina sierica (> 1,25 volte rispetto al limite normale), di solito minori e transitori, specialmente quando il quinapril e' stato somministrato in concomitanza con un diuretico. Aumenti dell'azoto ureico ematico e della creatinina sierica sono stati osservati nel 2% e 2% rispettivamente in pazienti ipertensivi in monoterapia con quinapril enel 4% e 3% rispettivamente in pazienti in terapia con quinapril/idroclorotiazide.

INTERAZIONI

I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco delsistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE- inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina IIo aliskiren, e' associato ad una maggiore frequenza di eventi avversiquali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1).Medicinali che aumentano il rischio di angioedema. L'uso concomitantedi ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Tetracicline e altri medicinali che interagiscono con il magnesio. A causa dellapresenza di carbonato di magnesio nella formulazione che forma un complesso chelato con tetraciclina, questo medicinale riduce l'assorbimento di tetraciclina in somministrazione concomitante del 28-37%. La somministrazione concomitante con tetracicline deve essere evitata. Questa interazione deve essere considerata in caso di co-prescrizione del medicinale e la tetraciclina. Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio o sostituti del sale contenenti potassio. Sebbeneil potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in alcuni pazienti trattati con quinapril si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatori del potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possono determinare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare quinapril in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto che trimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di quinapril coni farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. Ciclosporina. Durante l'uso concomitante di ACE-inibitori e ciclosporina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Eparina. Durantel'uso concomitante di ACE-inibitori ed eparina si puo' manifestare iperkaliemia. Si raccomanda il monitoraggio del potassio sierico. Altri diuretici. Quinapril/idroclorotiazide contiene un diuretico. L'uso concomitante di un altro diuretico puo' avere un effetto additivo. Inoltre, i pazienti in trattamento con diuretici, in particolare quelli che sono volume e/o sodio depleti, si puo' verificare una riduzione eccessiva della pressione arteriosa all'inizio della terapia, o con dosaggioaumentato di un ACE-inibitore (vedere paragrafo 4.4). I diuretici solfonammidici devono essere assunti almeno un'ora prima o da quattro a sei ore dopo l'assunzione di questi farmaci. Altri agenti antipertensivi. Ci puo' essere un effetto additivo o di potenziamento quando quinapril/idroclorotiazide e' associato ad altri farmaci antipertensivi, come nitrati o vasodilatatori. Chirurgia/anestesia. Anche se non sono disponibili dati per indicare che vi e' un'interazione tra quinapril e agenti anestetici che provoca ipotensione, si deve usare cautela quando i pazienti sottoposti ad intervento chirurgico maggiore o anestesia poiche' gli ACE-inibitori hanno dimostrato di bloccare la formazione di angiotensina II secondaria alla liberazione compensatoria di renina. Questo puo' portare a ipotensione che puo' essere corretta mediante espansione della volemia (vedere paragrafo 4.4). I tiazidici possono ridurre la risposta arteriosa alla noradrenalina. In chirurgia d'urgenza agenti pre-anestetici e anestetici devono essere somministrati in dosi ridotte. I tiazidici possono aumentare la risposta ai miorilassanti non-depolarizzanti (es. tubocurarina cloruro). Antidepressivi triciclici/antipsicotici. L'uso concomitante di alcuni antidepressivi triciclicied antipsicotici con ACE-inibitori puo' dare luogo ad una ulteriore riduzione della pressione sanguigna. Puo' verificarsi ipotensione ortostatica (vedere paragrafo 4.4). Simpaticomimetici. I simpaticomimetici possono ridurre gli effetti antipertensivi degli ACE-inibitori. Litio.Generalmente il litio non deve essere somministrato con diuretici. I diuretici riducono la clearance renale del litio e aggiungono un rischio alto di tossicita' da litio. Aumento dei livelli sierici di litio esintomi di tossicita' da litio sono stati riportati in pazienti trattati con litio e in terapia concomitante con ACE inibitori a causa dell'effetto perdita di sodio di questi agenti. Con quinapril/idroclorotiazide, il rischio di tossicita' del litio puo' essere aumentato. Quinapril/idroclorotiazide deve essere somministrato con cautela ed e' raccomandato un frequente monitoraggio dei livelli sierici di litio. Corticosteroidi, ormone adrenocorticotropo (ACTH), amfotericina B (parenterale), carbenoxolone, o lassativi stimolanti. E' stata osservata un'intensificata deplezione degli elettroliti, in particolare ipopotassiemia.Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei (FANS), incluse dosi di acido acetilsalicilico >= 3 g. In alcuni pazienti, la somministrazione di farmaci anti-infiammatori non steroidei puo' ridurre l'effetto diuretico,natriuretico e antipertensivo dei diuretici risparmiatori di potassioe diuretici tiazidici e puo' aumentare l'effetto antipertensivo degliACE-inibitori. Pertanto, quando quinapril/idroclorotiazide e farmaci anti-infiammatori non steroidei sono somministrati contemporaneamente i pazienti devono essere attentamente controllati per stabilire se viene ottenuto l'effetto desiderato di quinapril/idroclorotiazide. Inoltre, e' stato riportato che i FANS e gli ACE inibitori esercitano un effetto additivo sull'aumento del potassio sierico, mentre la funzionalita' renale puo' diminuire. Questi effetti sono inizialmente reversibilie si verificano specialmente in pazienti con funzionalita' renale compromessa. Raramente, puo' verificarsi insufficienza renale acuta, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa, quali pazienti anziani o disidratati. Allopurinolo, agenti citostatici e immunosoppressivi, corticosteroidi sistemici o procainamide La somministrazione concomitante con ACE inibitori puo' portare ad un aumento del rischio di leucopenia. Alcol, barbiturici e narcotici. Puo' verificarsi un potenziamento dell'ipotensione ortostatica. Farmaci associati a torsioni di punta. A causa del potenziale rischio di ipokaliemia, si deve procedere con cautela quando idroclorotiazide e' somministrato con farmaci quali glicosidi digitalici o agenti associati a torsione di punta, ad esempio, alcuni antiaritmici o alcuni antipsicotici.

EFFETTI INDESIDERATI

Durante il trattamento con quinapril, altri ACE-inibitori o idroclorotiazide sono stati osservati i seguenti effetti indesiderati con le frequenze seguenti: molto comune (>= 1/10), comune (>= 1/100, < 1/10), non comune (>= 1/1.000, < 1/100), raro (>= 1/10.000, < 1/1.000), molto raro (< 1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Infezioni ed infestazioni. Comune: bronchite, infezione del tratto respiratorio superiore, faringite, rinite;non comune: infezione virale, infezione del tratto urinario, sinusite, tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi);non nota: cancro cutaneo non melanoma (carcinoma basocellulare e carcinoma a cellule squamose). Patologie del sistema emolinfopoietico. Nonnota: agranulocitosi, anemia emolitica infinito, neutropenia, trombocitopenia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattica. Patologie endocrine. Non nota: Sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico (SIADH). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: iperkaliemia, gotta, iperuricemia, iponatremia; non comune: alterata tolleranza al glucosio. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: stato confusionale, depressione, nervosismo. Patologie del sistema nervoso. Comune: capogiri, cefalea, sonnolenza; non comune: attacco ischemico transitorio, sincope, parestesia, disgeusia; raro: disturbi dell'equilibrio; non nota: accidente cerebrovascolare. Patologie dell'occhio. Non comune: ambliopia; molto raro: visione offuscata; non nota: effusione coroidale, glaucoma acuto ad angolo chiuso, miopia acuta. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigini, tinnito. Patologie cardiache. Comune: angina pectoris, tachicardia, palpitazioni; non comune: infarto del miocardio; non nota: aritmia. Patologie vascolari. Comune: vasodilatazione;non comune: ipotensione; non nota: ipotensione ortostatica. Patologierespiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse; non comune: dispnea, gola secca; raro: polmonite eosinofila, ostruzione delle vie aeree superiori causata da angioedema che puo' essere fatale; molto raro: sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) (vedere paragrafo 4.4); non nota: broncospasmo. Patologie gastrointestinali. Comune: vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale, nausea; non comune: flatulenza, bocca secca; raro: stipsi, glossite; molto raro: ileo, angioedema dell'intestino tenue; non nota: pancreatite. Patologie epatobiliari. Non nota: epatite, ittero (colestatico). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: alopecia, reazioni di fotosensibilita',prurito, rash, angioedema, iperidrosi; raro: disturbi della cute possono essere associati a piressia, dolore muscolare e articolare (mialgia, artralgia, artrite), infiammazione vascolare (vasculite), dermatitepsoriasiforme, titolazione ANA-positivo, aumenti SR, eosinofilia e leucocitosi; molto raro: orticaria; non nota: necrolisi epidermica tossica, eritema multiforme, dermatite esfoliativa, pemfigo, porpora, sindrome di Stevens Johnson, psoriasi, psoriasi aggravata. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: dolore allaschiena, mialgia; non comune: artralgia; non nota: lupus eritematoso sistemico. Patologie renali e urinarie. Non comune: compromissione renale, proteinuria; non nota: nefrite tubulo interstiziale. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: disfunzione erettile. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza, astenia, dolore al petto; non comune: edema generale, piressia, edema periferico; non nota: sierosite. Esami diagnostici. Comune: aumento della creatinina ematica, aumento dell'ureaematica *; non nota: aumento del colesterolo nel sangue, aumento dei trigliceridi nel sangue, diminuzione dell'ematocrito, aumento degli enzimi epatici, aumento della bilirubina nel sangue, aumento anticorpi antinucleo, aumento del tasso di sedimentazione dei globuli rossi nel sangue. * Tali aumenti sono piu' probabili in pazienti in terapia concomitante con diuretici rispetto a quelli in monoterapia con quinapril. Questi aumenti osservati spesso svaniscono col proseguimento della terapia. Infinito. Nei pazienti con una carenza congenita di G-6-PDH, sono stati segnalati singoli casi di anemia emolitica. Risultati clinici di laboratorio, vedere paragrafo 4.4: elettroliti sierici, acido uricosierico, glucosio, magnesio, calcio, funzionalita' paratiroidea e test ematologici. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Cancro cutaneo non melanoma. Sulla base dei dati disponibili provenienti da studi epidemiologici, e' stata osservata un'associazione tra HCTZ e NMSC, correlata alla dose cumulativa assunta (vedere anche i paragrafi 4.4. e 5.1). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. ACE-inibitori: l'utilizzo degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'utilizzo degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo e il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Un'evidenza epidemiologica non e' risultata conclusiva relativamente al rischio di teratogenicita' in seguito ad esposizione agli ACE inibitoridurante il primo trimestre di gravidanza; comunque un minimo aumento del rischio non puo' essere escluso. A meno che la continuazione con la terapia con un ACE inibitore non sia ritenuta necessaria, alle pazienti che pianificano una gravidanza il trattamento deve essere cambiatocon un antiipertensivo alternativo che abbia un profilo di sicurezza dimostrato per l'utilizzo in gravidanza. Quando viene accertata una gravidanza, il trattamento con gli ACE inibitori deve essere immediatamente sospeso e, se appropriato, deve essere iniziata una terapia alternativa. E' noto che l'esposizione durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza alla terapia con ACE inibitori induce fetotossicita' nell'uomo (diminuzione della funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienzarenale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se l'esposizione agli ACE inibitori e' necessaria, si raccomanda dal secondo trimestre di gravidanza una ecografia di controllo della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri hanno assunto ACE inibitori devono essere tenuti sotto stretta osservazione per evidenziare ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Il quinaprilato, che attraversa laplacenta, e' stato eliminato con un certo beneficio clinico dalla circolazione neonatale mediante dialisi peritoneale, e puo' in teoria essere eliminato mediante trasfusione. Idroclorotiazide: vi e' una esperienza limitata con idroclorotiazide durante la gravidanza, soprattutto durante il primo trimestre. Gli studi su animali sono insufficienti. L'idroclorotiazide attraversa la placenta. Sulla base del meccanismo d'azione farmacologica dell'idroclorotiazide il suo utilizzo durante il secondo e terzo trimestre puo' compromettere la perfusione feto-placentare e puo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, disturbi dell'equilibrio elettrolitico e trombocitopenia. L'idroclorotiazide nondeve essere utilizzato per edema gestazionale, ipertensione gestazionale o preeclampsia a causa del rischio di ridotto volume plasmatico e ipoperfusione placentare, senza un effetto benefico sul decorso della malattia. L'idroclorotiazide non deve essere utilizzato per l'ipertensione essenziale nelle donne in gravidanza se non in rare situazioni incui non puo' essere utilizzato alcun altro trattamento. Allattamento.Quinapril: dati limitati di farmacocinetica dimostrano concentrazionimolto basse nel latte umano (vedere paragrafo 5.2). Anche se queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso di Quinapril Idroclorotiazide EG durante l'allattamento non e' raccomandato per i neonati prematuri e per le prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non vi e' sufficiente esperienza clinica. Nel caso di un bambino piu' grande, si puo' prendere in considerazione l'uso di Quinapril Idroclorotiazide EG in una donna che allatta se questo trattamento e' necessarioper la madre e il bambino viene tenuto sotto osservazione per eventuali effetti negativi. Idroclorotiazide: l'idroclorotiazide viene escreto nel latte materno in piccole quantita'. I tiazidici in dosi elevate che provocano diuresi intensa possono inibire la produzione di latte. L'uso di Quinapril Idroclorotiazide EG durante l'allattamento non e' raccomandato. Se Quinapril Idroclorotiazide EG e' usato durante l'allattamento, le dosi devono essere piu' basse possibili.

Codice: 037228069
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA06
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Quinapril e diuretici
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

24 MESI

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