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REOFLUS SC 10FSIR 0,5ML12500UI Produttore: S.F. GROUP SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

REOFLUS SOLUZIONE INIETTABILE PER USO SOTTOCUTANEO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antitrombotico.

PRINCIPI ATTIVI

REOFLUS 5000 si presenta come una siringa preriempita contenente 5000U.I. di Eparina calcica (purificata da EDTA) in soluzione da 0,2 ml. REOFLUS 12.500 si presenta come una siringa preriempita contenente 12.500 U.I. di Eparina calcica (purificata da EDTA) in soluzione da 0,5 ml. Eccipienti con effetti noti: per l'elenco completo degli eccipientivedere paragrafo. 6.1.

ECCIPIENTI

Eccipiente: acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Profilassi del tromboembolismo arterioso e venoso; trattamento del tromboembolismo venoso e arterioso.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

L'eparina calcica non deve essere usata in pazienti: con accertata ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipientielencati al paragrafo 6.1.; con grave trombocitopenia o disturbi accompagnati da diatesi emorragica; con patologie epatiche, renali o pancreatiche gravi; nei quali i test di coagulazione non possano essere condotti ad appropriati intervalli (esclusivamente per i dosaggi terapeutici); con coagulazione intravasale disseminata (CID) attribuibile a trombocitopenia indotta da eparina; con accidenti cerebrovascolari emorragici; con lesioni organiche a rischio di sanguinamento, quali ulcere gastriche e/o intestinali, emorragia cerebrale, aneurisma, neoplasia cerebrale; con trauma o interventi chirurgici al sistema nervoso centrale, agli occhi o alle orecchie; con retinopatia o emorragia del corpo vitreo; con endocardite infettiva. L'anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva e' controindicata nei pazienti che ricevono eparina a dosi anticoagulanti. In presenza di lesioni organiche ad elevato rischio di sanguinamento l'uso di eparina andra' valutato nellospecifico contesto clinico considerando il rapporto rischio-beneficionel singolo caso.

POSOLOGIA

Posologia. Profilassi del tromboembolismo arterioso e venoso. Profilassi perioperatoria: dose iniziale di 5.000 UI per via sottocutanea 2 hprima dell'intervento seguita da 5.000 UI ogni 8-12 ore per almeno 7 giorni o fino a quando il paziente non riprende la deambulazione. Profilassi in pazienti non chirurgici: la stessa dose si utilizza in caso di profilassi in pazienti non chirurgici ad alto rischio. La scelta disomministrazione ogni 8 o 12 ore deve tenere in considerazione il rischio tromboembolico ed il rischio di sanguinamento del singolo paziente. Monitoraggio: non e' richiesto un monitoraggio di routine. Trattamento del tromboembolismo arterioso e venoso. Dose di mantenimento: iniezione intermittente sottocutanea: dose iniziale di 333 U.I/kg seguita da 250 UI/Kg ogni 12 h (range 10.000 UI-20.000 UI) o 8000-10000 UI ogni 8 h. Monitoraggio: quando si somministra eparina calcica a dose anticoagulante, il dosaggio deve essere determinato sulla base di test della coagulazione. Il test piu' comunemente usato e' il tempo di tromboplastina parziale attivato (aPTT). L'aPTT dei pazienti in trattamento deve essere mantenuto ad un valore pari a 1.5-2.5 volte i valori normali. Si raccomanda un monitoraggio regolare dei valori di aPTT, possibilmente su base giornaliera. Se i test di coagulazione sono al di sopra dell'intervallo terapeutico o se si verificano emorragie, la dose deveessere ridotta o, se del caso, l'eparina deve essere sospesa (vedere paragrafo 4.4). Popolazioni speciali. Popolazione pediatrica. Profilassi del tromboembolismo arterioso e venoso: non sono disponibili raccomandazioni circa la posologia. Trattamento del tromboembolismo arterioso e venoso: 250 UI/kg ogni 12 ore per via sottocutanea. Monitoraggio: quando si somministra eparina calcica a dose anticoagulante, il dosaggio deve essere aggiustato sulla base dei valori di aPTT. I bambini piu' piccoli possono richiedere dosaggi e velocita' di infusione piu' elevati per ottenere livelli di anticoagulazione e prolungamenti del aPTTuguali a quelli di bambini di eta' maggiore. Anziani: possono essere necessari dosaggi piu' bassi, a causa di un aumentato rischio di sanguinamento. Monitoraggio: quando si somministra eparina calcica a dose anticoagulante, le dosi devono essere adeguate in accordo ai valori di aPTT. Modo di somministrazione: mediante iniezione per via sottocutanea. Poiche' gli effetti di eparina calcica sono a breve termine, la somministrazione mediante infusione endovenosa o iniezione sottocutanea e' da preferirsi rispetto all'iniezione endovenosa intermittente.

CONSERVAZIONE

Nessuna.

AVVERTENZE

Tracciabilita': al fine di migliorare la tracciabilita' dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministratodevono essere chiaramente registrati. Si deve prestare particolare attenzione nei seguenti casi: sospette neoplasie con tendenza all'emorragia; alcolismo cronico; pazienti anziani: puo' essere necessaria una riduzione della dose, particolarmente nelle donne che sono a maggior rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.2); pazienti con anamnesi di reazioni da ipersensibilita' all'eparina a basso peso molecolare; pazienti a rischio di emorragia (vedere paragrafo 4.3). Le emorragie possonoverificarsi in qualunque distretto dell'organismo. Un inspiegabile calo dell'ematocrito, una caduta della pressione arteriosa, o qualsiasi altro segno o sintomo non attribuibile ad altre cause deve far sospettare un evento emorragico. L'eparina deve essere usata con estrema cautela in patologie nelle quali vi sia rischio di emorragie. Alcune di tali condizioni sono: cardiovascolari: endocardite batterica sub-acuta, ipertensione non controllata dalla terapia anti- ipertensiva. Ematologiche: sindromi emofiliche o carenza di fattori della coagulazione; trombocitopenia; trombocitopatie; alcune porpore vascolari emorragiche (tipo malattia di Rendu-Osler). Gastrointestinali: ulcera peptica; esofagiti o gastriti erosive; malattia infiammatoria intestinale in fase attiva; drenaggio continuo dello stomaco o del piccolo intestino. Chirurgiche: durante o immediatamente dopo: rachicentesi o anestesia spinaleo interventi chirurgici maggiori a carico del cervello, della colonnavertebrale o dell'occhio. Epatiche: malattie epatiche con alterazionidei parametri della coagulazione e/o varici esofagee o gastropatia daipertensione portale a rischio emorragico elevato. Altre: minaccia d'aborto; durante il ciclo mestruale; periodo post-parto; trattamento concomitante con farmaci fibrinolitici o anticoagulanti orali, con farmaci inibitori dell'aggregazione piastrinica, con farmaci antinfiammatori non-steroidei e/o antagonisti del recettore della glicoproteina IIb/IIIa (vedere paragrafo 4.5). In ogni caso di emorragia minore la terapia eparinica andra' interrotta ed in caso di emorragia maggiore l'eparina ancora in circolo andra' neutralizzata mediante somministrazione di protamina (vedere paragrafo 4.9). Occorre fare attenzione ed evitareil rischio di lesioni in pazienti sottoposti a terapia con eparina. Iperpotassiemia: l'eparina puo' sopprimere la secrezione surrenale di aldosterone, causando iperpotassiemia. Fattori di rischio sono rappresentati dal diabete mellito, dall'insufficienza renale cronica, da una preesistente acidosi metabolica, da elevati livelli di potassio prima del trattamento, da una terapia concomitante con farmaci che aumentano i livelli plasmatici di potassio e dall'uso di eparina a lungo termine(vedere paragrafo 4.5). Nei pazienti a rischio, i livelli plasmatici di potassio devono essere misurati prima di iniziare la terapia con eparina e ad intervalli regolari durante il trattamento, in particolare se la terapia viene somministrata per piu' di 7 giorni. Test di Coagulazione: quando si somministra eparina a dosi anticoagulanti, il dosaggio deve essere regolato effettuando frequenti test di coagulazione. Sei risultati dei test di coagulazione sono al di sopra dell'intervalloterapeutico o se si verificano emorragie, la dose deve essere ridottao, se del caso, l'eparina deve essere sospesa. (vedere paragrafo 4.2). Data l'azione transitoria della eparina, le prove di emocoagulazionetorneranno entro i limiti di norma nel giro di poche ore. Trombocitopenia da eparina (HIT): la trombocitopenia e' una complicazione nota della terapia con eparina calcica e puo' comparire da 4 a 10 giorni dopol'inizio del trattamento, ma anche prima in caso di precedente HIT. Nel 10 -20% dei pazienti puo' comparire una lieve trombocitopenia (conta piastrinica maggiore di 100,000/ mm^3), che puo' restare stabile o regredire, anche se la somministrazione di eparina viene proseguita. Inalcuni casi invece (dallo 0,3 al 3% dei casi) si puo' determinare unaforma piu' grave (trombocitopenia da eparina di II tipo), immunomediata, caratterizzata dalla formazione di anticorpi contro il complesso eparina-fattore piastrinico 4. In questi pazienti si possono svilupparenuovi trombi associati con trombocitopenia (HITT), derivanti dall'irreversibile aggregazione di piastrine indotta dall' eparina, la cosiddetta "sindrome del trombo bianco". Tale processo puo' portare a gravi complicazioni tromboemboliche come necrosi cutanea, cancrena delle estremita', che puo' rendere in alcuni casi necessaria l'amputazione, infarto miocardico, embolia polmonare, ictus e a volte morte. Percio', la somministrazione di eparina calcica deve essere interrotta oltre che per comparsa di piastrinopenia, anche se il paziente sviluppa una nuovatrombosi o un peggioramento di una trombosi precedente. La prosecuzione della terapia anticoagulante, per la trombosi per la quale era stato iniziato il trattamento in corso, per un suo peggioramento o per la comparsa di un nuovo fenomeno trombotico, deve essere intrapresa, doposospensione dell'eparina, con un anticoagulante alternativo. In questi casi l'impiego di eparine a basso peso molecolare e' rischioso per la possibile cross-reattivita', cosi' come l'immediata introduzione della terapia anticoagulante orale (descritti casi di peggioramento dellatrombosi). Quindi una trombocitopenia di qualunque natura deve essereattentamente monitorata. Se la conta piastrinica scende al di sotto di 100,000/mm^3, o se si verifica trombosi ricorrente, l'eparina calcica deve essere sospesa immediatamente. La conta piastrinica deve essereeffettuata nei pazienti che ricevono un trattamento con eparina per piu' di 5 giorni e il trattamento deve essere interrotto immediatamentein caso di trombocitopenia La HIT o la HITT possono manifestarsi finoa diverse settimane dopo l'interruzione della terapia; pertanto i pazienti che manifestano trombocitopenia o trombosi dopo l'interruzione del trattamento devono essere valutati per il manifestarsi di HIT o HITT. Nel caso in cui queste condizioni siano sospette o confermate, interrompere la terapia ed utilizzare un trattamento anticoagulante alternativo.

INTERAZIONI

Anticoagulanti orali: l'eparina calcica a dosaggio anticoagulante puo' prolungare lievemente il tempo di protrombina (incremento di circa 0,5 dell'INR). Bisogna considerare questo aspetto nella valutazione di tale parametro, soprattutto quando si procede ad embricazione della terapia eparinica con quella anticoagulante orale. Si raccomanda grande attenzione clinico-laboratoristica (valutazione frequente di PT e aPTT) in caso di uso combinato di eparina non frazionata a dosi anticoagulanti con questi farmaci. Antiaggreganti piastrinici, fibrinolitici ed altri medicinali associati a rischio di sanguinamento: l'acido acetilsalicilico, i farmaci antinfiamatori non steroidei (fenilbutazone, ibuprofene, indometacina, ketorolac, diclofenac), i farmaci con effetto antiaggregante piastrinico (ticlopidina clopidogrel, sulfinpirazone), lecefalosporine (cefaclor, cefixime, ceftriaxone, cefamandolo, cefoperazone) il destrano, il dipiridamolo, l'idrossiclorochina, i farmaci fibrinolitici (streptochinasi,urochinasi, alteplase), i derivati cumarinici, gli antagonisti del recettore per la glicoproteina IIb/IIIa (eptifibatide, abciximab), l'epoprostenolo o altri farmaci che interferiscono con l'aggregazione piastrinica (principale difesa emostatica del paziente eparinizzato) possono indurre sanguinamento e devono essere utilizzati con molta cautela nei pazienti trattati con eparina, soprattutto se a dosi anticoagulanti. Nitroglicerina per via endovenosa: la somministrazione endovenosa di nitroglicerina puo' provocare un'attenuazione significativa dell'effetto dell'eparina (riduzione del tempo di tromboplastina parziale aPTT). In seguito alla sospensione della somministrazione di nitroglicerina, puo' verificarsi un aumento improvviso dell'aPTT. Nei pazienti sottoposti ad infusione concomitante di nitroglicerina sono richiesti uno stretto monitoraggio dell'aPTT e l'aggiustamento della dose di eparina. Farmaci che aumentano i livelli sierici di potassio: e' richiesto un monitoraggio medico particolarmente attento in caso di uso concomitante di farmaci che aumentano i livelli siericidi potassio quali ACE-inibitori, sartani, diuretici risparmiatori di potassio, sali di potassio, beta-bloccanti (vedere paragrafo 4.4). Altre interazioni: digitale, tetracicline, nicotina, glucocorticoidi, penicilline, fenotiazine, antistaminici possono parzialmente ridurre l'azione anticoagulante dell'eparina. Test di funzionalita' tiroidea: durante la terapia con eparina, i test di funzionalita' tiroidea possono risultare alterati (ad es. falsi livelli elevati di T3 e T4) (vedere paragrafo 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: non e' stata finora dimostrata alcuna specifica tossicita' dell'eparina. Elenco delle reazioni avverse:le reazioni avverse riportate durante gli studi clinici o l'esperienza successiva alla commercializzazione sono riportate nell'elenco sottostante, suddivise per SOC (Classificazione Sistemico-Organica) secondoMedDRA e frequenze. La frequenza delle reazioni avverse e' classificata come segue: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non nota: trombocitopenia eparino-indotta non immunitaria (conta delle piastrine 100.000-150.000/mcl) senza trombosi, trombocitopenia indotta dall'eparina (conta delle piastrine < 100.000/mcl o rapida diminuzionenella conta delle piastrine <50% del valore basale) con trombosi arteriosa e venosa o embolia, coagulazione intravascolare disseminate, emorragia, aumentata aggregazione piastrinica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: irritazione in sede di iniezione, eritema, dolore lieve, ematoma o ulcera in sede di iniezione. Disturbi del sisitema immunitario. Non nota: ipersensibilità (brividi, piressia, orticaria, asma, rinite, lacrimazione aumentata, nausea e vomito, prurito e bruciore ai piedi, ipotensione, vasospasmo, shock). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non nota: osteoporosi (dopo somministrazione terapeutica), patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non nota: necrosi cutanea, alopecia, ematoma, petecchie, porpora. Patologie endocrine. Non nota: ipoaldosteronismo, iperkaliemia, acidosi metabolica (in particolare nei pazienti con danno renale e diabete mellito). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iperlipidemia (di rimbalzo alla sospensione della terapia). Disturbi neurologici. Non nota: amnesia, emorragia cerebrale, ematoma intracranico extradurale, ematoma subdurale spinale non traumatico, emorragia ventricolare. Patologie epatobiliari. Non nota: epatotossicità. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non nota: broncospasmo, edema polmonare, emopneumotorace. Patologie gastrointestinali. Non nota: melena. Esami diagnostici. Non nota: aumento delle transaminase, aumento dei livelli di ft3 e ft4. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Non nota: priapismo. Descrizione di reazioni avverse selezionate: Trombocitopenia indotta da eparina: nei pazienti non sensibilizzati, la riduzione del numerodelle piastrine inizia generalmente 6-14 giorni dopo l'inizio del trattamento. Nei pazienti sensibilizzati, invece, avviene entro alcune ore. L'effetto anticoagulante dell'eparina puo' essere ridotto (tolleranza all'eparina). Emorragia: e' stata riferita emorragia in particolaredalla pelle, dalle mucose, dalle ferite e dai tratti gastrointestinale e genito-urinario. L'emorragia e' la principale complicanza che si puo' verificare durante il trattamento con eparina, in particolar modo alle dosi anticoagulanti. Tempi di coagulazione al di sopra dell'intervallo terapeutico o emorragie minori durante la terapia possono esserein genere risolti riducendo il dosaggio o, se del caso, sospendendo temporaneamente il farmaco. Sanguinamento gastro-enterico o urinario durante la terapia anticoagulante possono indicare la presenza di una sottostante lesione occulta. Il sanguinamento puo' avvenire in qualsiasidistretto dell'organismo ma certe specifiche complicazioni emorragiche potrebbero essere difficili da individuare: a) emorragia surrenalica, con conseguente insufficienza surrenalica acuta e' stata descritta durante la terapia anticoagulante. Percio' il trattamento va interrottose il paziente sviluppa segni e sintomi di insufficienza surrenalica acuta; b) emorragia ovarica (corpus luteum) si e' sviluppata in donne in eta' fertile in terapia anticoagulante a lungo o a breve termine; c) emorragie retroperitoneali. In ogni caso di emorragia maggiore la terapia eparinica dovra' essere interrotta e l'eparina ancora in circoloandra' neutralizzata mediante somministrazione di protamina (vedere paragrafo 4.9). Reazioni avverse in sede di iniezione: irritazione in sede di iniezione, eritema, lieve dolore, ematoma o ulcera possono seguire ad una somministrazione sottocutanea di eparina. Queste complicazioni sono molto piu' comuni dopo somministrazione intramuscolare, per cui quest'ultimo uso e' assolutamente da evitare, anche occasionalmente(vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: ci si aspetta che frequenza, tipo e severita' delle reazioni avverse nella popolazione pediatrica siano le stesse che negli adulti. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazionireazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'eparina non attraversa la barriera placentare. Non vi sono state segnalazioni che colleghino la somministrazione di eparina durante la gravidanza a malformazioni. Ciononostante, l'innocuita' di impiego in gravidanza non e' stata completamente stabilita. In mancanzadi dati sicuri, la decisione di usare eparina in gravidanza deve essere presa dopo una attenta valutazione del rapporto rischio beneficio nelle singole circostanze. Allattamento: l'eparina non e' escreta nel latte materno. Fertilita': non ci sono dati disponibili relativi all'effetto di eparina sulla fertilita' umana.

Codice: 031126055
Codice EAN:

Codice ATC: B01AB01
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Eparinici
  • Eparina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: SIRINGA

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

SIRINGA