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SABRIL OS GRAT 50BUST 500MG Produttore: SANOFI SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SABRIL 500 MG GRANULATO PER SOLUZIONE ORALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Vigabatrin.

ECCIPIENTI

Povidone K30 (E1201).

INDICAZIONI

Trattamento in associazione con altri medicinali antiepilettici per pazienti con epilessia parziale resistente con o senza generalizzazionesecondaria e cioe' in quei pazienti in cui tutte le altre associazioni siano risultate inadeguate o non siano state tollerate; monoterapia nel trattamento di spasmi infantili (Sindrome di West).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al vigabatrin o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati.

POSOLOGIA

Il trattamento con il farmaco puo' essere iniziato solo da uno specialista in epilettologia, neurologia o neurologia infantile. Il follow-up deve essere organizzato sotto il controllo di uno specialista in epilettologia, neurologia o neurologia infantile infantile. Il medicinalee' destinato alla somministrazione orale una o due volte al giorno e puo' essere assunto prima o dopo i pasti. Se il controllo dell'epilessia non e' migliorato in maniera clinicamente significativa dopo un periodo di trattamento adeguato, la somministrazione di vigabatrin non deve essere continuata. Vigabatrin deve essere gradualmente sospeso sotto rigoroso controllo medico. Adulti: l'efficacia massima si manifesta generalmente in un intervallo di 2-3 g/die. Una dose iniziale di 1 g/die deve essere aggiunta al regime terapeutico attuale dei pazienti conmedicinali antiepilettici. La dose giornaliera deve essere poi titolata con incrementi di 0,5 g ad intervalli settimanali, a seconda della risposta clinica e della tollerabilita' del farmaco. La dose massima raccomandata e' di 3 g/die. Non esiste alcuna correlazione diretta fra la concentrazione plasmatica e l'efficacia del farmaco. La durata dell'effetto del medicinale dipende dal tasso di resintesi della GABA-transaminasi anziche' dalla concentrazione plasmatica del farmaco. >>Popolazione pediatrica. Epilessia parziale resistente: la dose iniziale raccomandata nei neonati, bambini e adolescenti e' di 40 mg/kg/die. Le dosi di mantenimento raccomandate in rapporto al peso corporeo sono le seguenti. Peso 10-15 kg: 0,5-1 g/die; 15-30 kg: 1-1,5 g/die; 30-50 kg: 1,5-3 g/die; > 50 kg: 2-3 g/die. Non si deve superare la dose massima raccomandata in ciascuna delle categorie. Monoterapia per gli spasmi infantili (Sindrome di West): la dose iniziale raccomandata e' di 50 mg/kg/die che puo' essere titolata nel corso di una settimana, se necessario. Sono state usate con una buona tollerabilita' dosi fino a 150 mg/kg/die. Anziani e pazienti con compromissione renale: dato che vigabatrin viene eliminato attraverso il rene, si deve usare cautela quando si somministra il farmaco a persone anziane e, piu' in particolare, a pazienti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min. Si deveprendere in considerazione un aggiustamento della dose o della frequenza di somministrazione. Questi pazienti possono rispondere ad una dose di mantenimento inferiore. I pazienti devono essere tenuti sotto controllo per accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione o confusione.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.

AVVERTENZE

Tranne che per il trattamento degli spasmi infantili, non iniziare ilfarmaco come monoterapia. Sono stati segnalati difetti del campo visivo con elevata prevalenza in pazienti trattati con vigabatrin. L'insorgenza generalmente si verifica dopo un periodo che varia da mesi ad anni di terapia con il vigabatrin. Il grado di restrizione del campo visivo puo' essere grave, il che puo' avere conseguenze pratiche per il paziente. La maggior parte dei pazienti con difetti confermati dalla misurazione del campo visivo (perimetria) era priva di sintomi. Quindi questo effetto indesiderato puo' essere riconosciuto in maniera attendibile solo mediante perimetria sistematica che di solito e' possibile solo in pazienti con eta' dello sviluppo di oltre 9 anni. L'elettroretinografia puo' essere utile, impiegarla solo in adulti che non siano ingrado di collaborare con la perimetria o in soggetti molto giovani. Idati attualmente disponibili fanno ritenere che i difetti del campo visivo siano irreversibili anche dopo la sospensione di vigabatrin. Nonpuo' essere escluso un peggioramento dei DCV dopo la sospensione del trattamento. Non e' raccomandato l'uso del vigabatrin in pazienti con difetti del campo visivo preesistenti clinicamente significativi. Sottoporre i pazienti ad un esame di screening sistematico a intervalli regolari per diagnosticare difetti del campo visivo. Gli esami del campovisivo devono continuare a intervalli di 6 mesi per l'intera durata del trattamento. In base ai dati disponibili, l'andamento abituale e' costituito da una restrizione concentrica del campo visivo di entrambi gli occhi, che generalmente e' piu' marcata a livello nasale che a livello temporale. Nel campo visivo centrale (entro 30. di eccentricita'), si osserva spesso un difetto nasale anulare. Tuttavia i DCV segnalati in pazienti trattati con vigabatrin andavano da lievi a gravi. I casi gravi sono potenzialmente invalidanti. I dati disponibili fanno ritenere che il DCV sia irreversibile anche dopo sospensione di vigabatrin. Non puo' essere escluso un peggioramento dei DCV dopo la sospensionedel trattamento. I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che non meno di un terzo dei pazienti trattati con vigabatrinpresenti DCV. I pazienti di sesso maschile possono essere esposti a un rischio maggiore dei pazienti di sesso femminile. In questo studio e' stata evidenziata una possibile relazione tra il rischio di difetti del campo visivo e l'esposizione prolungata al vigabatrin, sia in termini di dose giornaliera (da 1 g a piu' di 3 g), sia in termini di durata del trattamento (il massimo e' durante i primi tre anni). La perimetria statica e' il metodo preferito per riconoscere i difetti del campo visivo associati al vigabatrin. In base ai dati disponibili, il primo potenziale oscillatorio e le risposte di flicker a 30 Hz dell'elettroretinogramma sembrano correlate a un DCV associato a vigabatrin. Queste risposte sono ritardate e ridotte al di la' dei limiti normali. Queste modificazioni non sono state osservate in pazienti trattati con vigabatrin senza DCV. Se si osserva una restrizione del campo visivo durante il follow-up, occorre considerare una sospensione graduale del vigabatrin. Se si decide di continuare il trattamento, occorre considerare un follow-up piu' frequente (perimetria) per riconoscere la progressione del difetto o difetti che mettano in pericolo la vista del paziente. Non impiegare il vigabatrin in concomitanza con altri farmaci retinotossici. Popolazione pediatrica: la perimetria e' raramente possibile in bambini di eta' inferiore a 9 anni nell'eta' dello sviluppo. Attualmente non esiste alcun metodo affermato per diagnosticare o escludere difetti del campo visivo in bambini in cui non si possa eseguire una perimetria standardizzata. Se il metodo rivela una risposta normale del campo visivo centrale, ma una risposta periferica assente, il rapporto rischio/beneficio del vigabatrin deve essere passato in rassegna e bisogna considerare una sospensione graduale del farmaco. La presenza della visione periferica non esclude la possibilita' che si sviluppiun DCV. L'elettroretinografia puo' essere utile, ma impiegarla solo in bambini di eta' inferiore ai 3 anni. Si consiglia di tenere sotto stretta osservazione i pazienti trattati con il vigabatrin per accertareeventuali effetti avversi sulla funzione neurologica. Poco dopo l'inizio del trattamento sono stati descritti rari rapporti di sintomi encefalopatici. I fattori di rischio di sviluppo di queste reazioni comprendono una dose iniziale piu' elevata di quella raccomandata, un aumento della dose piu' rapida di quella raccomandata e insufficienza renale. Questi eventi erano reversibili dopo una riduzione della dose o dopola sospensione di vigabatrin. Sono stati segnalati casi di risonanza magnetica cerebrale anormale, in particolare nei bambini piccoli, trattati per spasmi infantili con alte dosi di vigabatrin. Allo stato attuale il significato clinico di questi risultati non e' noto. In pazienti trattati per spasmi infantili sono stati segnalati disordini del movimento che comprendono distonia, discinesia e ipertonia. Se durante iltrattamento si presentano nuovi disordini del movimento, considerare la riduzione della dose o una graduale interruzione del trattamento. In alcuni pazienti si possono verificare un aumento della frequenza delle convulsioni o la comparsa di nuovi tipi di convulsioni con il vigabatrin. Questi fenomeni possono essere anche la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un trattamento antiepilettico concomitante o di un effetto paradosso. Un'improvvisa sospensione puo' determinare convulsioni di rimbalzo. Nel caso di sospensione del trattamento, si consiglia una graduale riduzione della dose nel corso di un periodo di 2-4 settimane. Usare il vigabatrin con cautela in pazienti con anamnesi di psicosi, depressione o problemi comportamentali. Eventi psichiatrici sono stati riferiti durante il trattamento con il vigabatrin. Questi eventi si sono verificati in pazienti con e senza un'anamnesi psichiatrica e, di solito, erano reversibili quando le dosi di vigabatrin venivano ridotte o gradualmente sospese. Sono stati segnalati casi di idea e comportamento suicida. Dato che il vigabatrin viene eliminato per via renale, usare cautela in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 60 ml/min e in pazienti anziani. Tenere questi pazienti sotto stretta sorveglianza per accertare eventuali effetti indesiderati, come sedazione e confusione.

INTERAZIONI

Dato che vigabatrin non viene metabolizzato ne' si lega alle proteinee non e' un induttore di enzimi del citocromo P450 che metabolizzano i farmaci, sono improbabili interazioni con altri medicinali. Tuttavia, durante studi clinici controllati, e' stata osservata una graduale riduzione del 16-33% delle concentrazioni plasmatiche di fenitoina. La natura esatta di questa interazione non e' attualmente chiara, ma, nella maggior parte dei casi, e' improbabile che abbia un significato terapeutico. Le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenobarbitale valproato di sodio sono state anch'esse monitorate durante studi clinici controllati e non e' stata riconosciuta alcuna interazione clinicamente significativa. Vigabatrin puo' determinare una diminuzione dell'attivita' plasmatica misurata dell'alanin-aminotransferasi (ALT) e, in misura minore, dell'aspartato-aminotransferasi (AST). E' stato riferito che l'entita' della soppressione dell'ALT variava fra il 30 ed il100%. Pertanto questi test epatici possono essere inaffidabili dal punto di vista quantitativo in pazienti che assumevano vigabatrin. Vigabatrin puo' aumentare la quantita' di aminoacidi nell'urina probabilmente determinando un test falso-positivo per certi disturbi metabolici genetici rari (ad es. la presenza nell'urina di acido alfa-amino-adipico).

EFFETTI INDESIDERATI

Sono stati segnalati frequentemente difetti del campo visivo da lievia gravi in pazienti trattati con il vigabatrin. I casi gravi sono potenzialmente invalidanti. La comparsa avviene di solito dopo mesi o anni di terapia con il vigabatrin. I dati riuniti in pool di studi di prevalenza fanno ritenere che non meno di un terzo dei pazienti trattati con il vigabatrin sviluppi difetti del campo visivo. Circa il 50% dei pazienti in studi clinici controllati ha avuto effetti indesiderati durante il trattamento con vigabatrin. Negli adulti, essi erano per la maggior parte a carico del sistema nervoso centrale, ad esempio: sedazione, stordimento, stanchezza e diminuita capacita' di concentrazione. Tuttavia, nei bambini e' frequente l'eccitazione o l'agitazione. L'incidenza di questi effetti indesiderati e' generalmente piu' elevata all'inizio del trattamento e diminuisce con l'andar del tempo. Come avviene con altri antiepilettici, alcuni pazienti possono avere un aumento della frequenza di convulsioni, compreso lo " status epilepticus " (stato epilettico), con vigabatrin. I pazienti con convulsioni miocloniche possono essere particolarmente soggetti a questo effetto. In casi rari possono verificarsi mioclono di nuova insorgenza ed esacerbazione del mioclono esistente. Di seguito vengono elencati gli effetti indesiderati classificati secondo la loro frequenza, usando la seguente convenzione: molto comune: (>=1/10); comune (da >=1/100 a <1/10); non comune (da >=1/1000 a <1/100); raro (da >=1/10.000 a <1/1000); molto raro (<1/10.000); non nota. Patologie del sistema emolinfopoietico Comune: anemia. Disturbi psichiatrici. Comune: agitazione, aggressivita', nervosismo, depressione, reazioni paranoidi; non comune: ipomania, mania, disturbi psicotici; raro: tentato suicidio; molto raro: allucinazioni. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: sonnolenza; comune: disordini del linguaggio, cefalea, capogiri, parestesia, disturbi dell'attenzione e compromissione della memoria, compromissione mentale (disturbi del pensiero), tremori; non comune: coordinazione anormale (atassia); raro: encefalopatia; molto raro: neurite ottica; non nota: sono stati segnalati casi di risonanza magnetica cerebrale anormale. Sono statisegnalati disturbi del movimento che comprendono distonia, discinesiae ipertonia, sia da soli che associati a risonanza magnetica anormale. Patologie dell'occhio. Molto comune: difetti del campo visivo; comune: visione offuscata, diplopia, nistagmo; raro: patologie retiniche (come atrofia periferica della retina); molto raro: atrofia ottica. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash; raro: angioedema, orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: artralgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: fatica; comune: edema, irritabilita'. Esami diagnostici. Comune: aumento di peso. Sono state segnalate reazioni psichiatriche durante la terapia con il vigabatrin. Queste reazioni si sono manifestate in pazienti con o senza anamnesi psichiatrica e sono risultate, di solito, reversibili con la riduzione o la sospensione graduale del vigabatrin. La depressione e' risultata una reazione psichiatrica comune negli studi clinici ma raramente ha richiesto l'interruzione del vigabatrin. Nelle prime fasi del trattamento con il vigabatrin, sono stati descritti rari casi di sintomi encefalopatici come sedazione marcata, stupore e confusione associati a un'attivita' aspecifica a onde lente nell'elettroencefalogramma. Tali reazioni sisono dimostrate completamente reversibili dopo la riduzione della dose o la sospensione del vigabatrin. Dati di laboratorio indicano che iltrattamento con il vigabatrin non conduce a tossicita' renale. Sono state osservate diminuzioni nei valori di ALT e AST, tali diminuzioni sono considerate essere il risultato dell'inibizione di queste aminotransferasi da parte del vigabatrin. >>Popolazione pediatrica. Disturbi psichiatrici. Molto comune: eccitazione, agitazione. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Rischio correlato all'epilessia e ai medicinali antiepilettici in generale: nella prole di donne trattate con antiepilettici la prevalenza di malformazioni e' due o tre volte maggiore rispetto alla popolazionegenerale. Quelle riportate piu' frequentemente sono labioschisi, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia puo' essere associata ad un maggiore rischio di malformazioni congeniterispetto alla monoterapia, pertanto e' importante praticare la monoterapia ogni volta che sia possibile. Deve essere fornito un consiglio specialistico a tutte le pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che sono in eta' fertile. Deve essere rivalutata la necessita' di un trattamento antiepilettico quando una paziente pianifica una gravidanza. Non si deve interrompere improvvisamente una terapia antiepilettica efficace quando una paziente entra in gravidanza, poiche' il peggioramento della malattia puo' essere dannoso sia per la madre che per il feto. Rischio correlato al vigabatrin: sulla base dei dati ottenuti da gravidanze esposte al vigabatrin, disponibili da segnalazioni spontanee, sono stati segnalati risultati anormali (anomalie congenite o aborto spontaneo) nella prole delle madri che hanno assunto il vigabatrin. Non si puo' trarre alcuna conclusione definitiva per stabilire se vigabatrin determini un maggior rischio di malformazioni se assunto durante la gravidanza a causa dei dati limitati e della presenza di concomitanti medicinali antiepilettici. Studi negli animali hanno mostrato tossicita' riproduttiva. Il medicinale non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna richiedano un trattamento con vigabatrin. Esiste una quantita' limitata di informazioni sulla possibile comparsa di difetti del campo visivo in bambiniche siano stati esposti a vigabatrin in utero. Vigabatrin viene escreto nel latte materno umano. Non ci sono informazioni sufficienti suglieffetti di vigabatrin nei neonati/infanti. Si deve decidere se interrompere l'allattamento o interrompere/astenersi dalla terapia con il farmaco considerando il beneficio dell'allattamento per il bambino e il beneficio della terapia per la donna. Studi sulla fertilita' nei rattinon hanno mostrato nessun effetto sulla fertilita' maschile e femminile.

Codice: 027443047
Codice EAN:

Codice ATC: N03AG04
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Derivati degli acidi grassi
  • Vigabatrin
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: GRANULATO PER SOLUZIONE ORALE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BUSTINA/BUSTA SINGOLA

GRANULATO PER SOLUZIONE ORALE

36 MESI

BUSTINA/BUSTA SINGOLA