Cercafarmaco.it

SELEPARINA 6SIR 0,8ML 7600UI Produttore: ITALFARMACO SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SELEPARINA SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antitrombotici - derivati dell'eparina.

PRINCIPI ATTIVI

Siringa preriempita da 0,3 ml contiene il seguente principio attivo: nadroparina calcica 2.850 u.i. Antixa. Siringa preriempita da 0,4 ml contiene il seguente principio attivo: nadroparina calcica 3.800 u.i. Antixa. Siringa preriempita da 0,6 ml contiene il seguente principio attivo: nadroparina calcica 5.700 u.i. Antixa. Siringa preriempita da 0,8 ml contiene il seguente principio attivo: nadroparina calcica 7.600 u.i. Antixa. Siringa preriempita da 1 ml contiene il seguente principio attivo: nadroparina calcica 9.500 u.i. Antixa. Per l'elenco completodegli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Calcio idrossido soluzione o acido cloridrico diluito, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Profilassi delle trombosi venose profonde (TVP) in chirurgia generalee in chirurgia ortopedica. Trattamento delle trombosi venose profonde. Prevenzione della coagulazione in corso di emodialisi. Trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Nadroparina e' controindicata nei casi di: ipersensibilita' al principio attivo nadroparina, all'eparina o ai suoi derivati, comprese altreeparine a basso peso molecolare, o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; anamnesi positiva per trombocitopenia con nadroparina (vedere anche paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego); sanguinamento attivo o aumentato rischio emorragico legati a disturbi dell'emostasi, ad eccezione della coagulazione intravascolare disseminata non indotta da eparina; lesioni organiche a rischio di sanguinamento (come ulcera peptica in fase attiva, retinopatie, sindrome emorragica); accidenti cerebrovascolari emorragici; endocardite infettiva acuta; insufficienza renale grave (clearance della creatinina <30 ml/min) in pazienti che ricevono trattamento per trombosi venosa profonda, angina instabile e infarto del miocardio non-Q; nefropatie e pancreopatie gravi, ipertensione arteriosa grave, traumi cranioencefalici gravi nel periodo postoperatorio; il flacone multidose contiene alcool benzilico e quindi non deve essere usato nei bambini di eta' inferiore ai tre anni; l'anestesia loco-regionale per procedure di chirurgia elettiva e' controindicata in quei pazienti che ricevono eparina a basso peso molecolare per uso terapeutico.

POSOLOGIA

Posologia: si deve porre particolare attenzione alle istruzioni per il dosaggio, specifiche per differenti marchi di eparina a basso peso molecolare, in quanto per ciascuna eparina a basso peso molecolare vengono usati sistemi di misura differenti per esprimere le dosi (Unita' omg). Pertanto nadroparina non deve essere usata in modo intercambiabile con altre eparine a basso peso molecolare nel corso del trattamento. Nadroparina non va somministrata per via intramuscolare. La somministrazione di nadroparina nel periodo di tempo prossimo ad una anestesiaspinale/epidurale o ad una iniezione lombare spinale deve seguire specifiche raccomandazioni (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni di impiego"). Tecnica di iniezione sottocutanea: quando nadroparina e' somministrata per via sottocutanea, l'iniezione deve essere praticata nella cintura addominale anterolaterale o posterolaterale,alternando il lato destro ed il sinistro. La coscia puo' essere un sito alternativo. Per evitare perdite di soluzione nell'utilizzo di siringhe preriempite, non si deve espellere la bolla d'aria dalla siringa prima di eseguire l'iniezione. L'ago deve essere introdotto interamente, perpendicolarmente e non tangenzialmente, nello spessore di una plica cutanea realizzata tra il pollice e l'indice dell'operatore. La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell'iniezione. Al termine dell'iniezione non strofinare la cute, ma operare una modica pressione sulla sede. In caso di posologia adattata al peso del paziente si aggiusta il volume da somministrare portando il pistone sulla tacca desiderata tenendo la siringa in posizione verticale. Per le siringhe dotate di sistema di sicurezza di protezione dell'ago: le siringhe preriempite sono dotate di un sistema di sicurezza per prevenire punture accidentali da ago dopo l'iniezione. Al termine dell'iniezione, mantenendo il pistone a fine corsa, estrarre l'ago dal sito di iniezione e, orientandolo lontano da se stessi e da eventuali altre persone, premere nuovamente sul pistone con fermezza per attivare il sistema di sicurezza: il manicotto di protezione coprira' automaticamente l'ago e simultaneamente si udra' un "clic" a conferma dell'attivazione del sistema disicurezza. Profilassi delle trombosi venose profonde Somministrazioneper via sottocutanea In chirurgia generale: Un'iniezione per via sottocutanea di 0,3 ml (2.850 U.I. antiXa) 2-4 ore prima dell'intervento. Successivamente ogni 24 ore per almeno 7 giorni; in tutti i casi si deve continuare la profilassi per tutto il periodo a rischio e almeno fino alla ripresa della deambulazione del paziente. In chirurgia ortopedica: La posologia, che consiste in un'unica iniezione sottocutanea quotidiana, deve essere adattata in funzione del peso del paziente, secondo i dati sottostanti. Un'iniezione preoperatoria di 38 U.I. antiXa/kg12 ore prima dell'intervento, una postoperatoria 12 ore dopo la fine dell'intervento, quindi un'iniezione quotidiana fino al 3. giorno postoperatorio incluso; 57 U.I. antiXa/kg/die a partire dal 4. giorno postoperatorio. La durata del trattamento e' di almeno 10 giorni; in tuttii casi si deve continuare la profilassi per tutto il periodo a rischio e almeno fino alla ripresa della deambulazione del paziente. A titolo di esempio e in funzione del peso del paziente le posologie da somministrare sono le seguenti. Chirurgia ortopedica. 12 ore prima, 12 ore dopo l'intervento e poi una volta al giorno fino al terzo giorno postoperatorio incluso. Peso corporeo: < 50 kg. Volume da iniettare: 0,2 mlcorrispondenti a 1900 u.i. Antixa. Peso corporeo: 50 - 69 kg. Volume da iniettare: 0,3 ml corrispondenti a 2850 u.i. Antixa. Peso corporeo:>= 70 kg. Volume da iniettare: 0,4 ml corrispondenti a 3800 u.i. Antixa. Dal quarto giorno postoperatorio in avanti. Peso corporeo: < 50 kg. Volume da iniettare: 0,3 ml corrispondenti a 2850 u.i. Antixa. Peso corporeo: 50 - 69 kg. Volume da iniettare: 0,4 ml corrispondenti a 3800 u.i. Antixa. Peso corporeo: >= 70 kg. Volume da iniettare: 0,6 ml corrispondenti a 5700 u.i. Antixa. 0,1 ml di nadroparina contengono 950 U.I. antiXa. Trattamento delle trombosi venose profonde. Somministrazione per via sottocutanea: un'iniezione ogni 12 ore per 10 giorni alla dose di circa 92,7 U.I. antiXa/kg. A titolo di esempio e in funzione del peso del paziente le posologie da somministrare sono le seguenti. Trattamento delle trombosi venose profonde. Un'iniezione due volte al giorno per 10 giorni. Peso corporeo: < 50 kg. Volume per iniezione: 0,4ml corrispondenti a 3800 u.i. Antixa. Peso corporeo: 50-59 kg. Volumeper iniezione: 0,5 ml corrispondenti a 4750 u.i. Antixa. Peso corporeo: 60-69 kg. Volume per iniezione: 0,6 ml corrispondenti a 5700 u.i. Antixa. Peso corporeo: 70-79 kg. Volume per iniezione: 0,7 ml corrispondenti a 6650 u.i. Antixa. Peso corporeo: 80-89 kg. Volume per iniezione: 0,8 ml corrispondenti a 7600 u.i. Antixa. Peso corporeo: >= 90 kg. Volume per iniezione: 0,9 ml corrispondenti a 8550 u.i. Antixa.Se non ci sono controindicazioni, iniziare appena possibile una terapia oraleanticoagulante. Non si deve interrompere il trattamento con nadroparina prima di aver raggiunto l'INR (International Normalised Ratio) richiesto. La conta piastrinica deve essere monitorata durante tutto il corso del trattamento con nadroparina (vedere paragrafo 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Prevenzione della coagulazione in corso di emodialisi. Somministrazione per via intravascolare: nella prevenzione della coagulazione in corso di circolazione extracorporea durante emodialisi. In quei pazienti che non presentano rischio emorragico e per una seduta di una durata inferiore o uguale a 4 ore, praticareall'inizio della seduta un'iniezione, nell'accesso arterioso, di una dose unica, valutata in funzione del peso del paziente, dell'ordine di64,6 U.I. antiXa/kg. A titolo di esempio e in funzione del peso del paziente. Prevenzione della coagulazione in corso di emodialisi. Peso corporeo: < 50 kg. Volume di nadroparina per seduta: 0,3 ml corrispondenti a 2850 u.i. Antixa. Peso corporeo: 50-69 kg. Volume di nadroparinaper seduta: 0,4 ml corrispondenti a 3800 u.i. Antixa. Peso corporeo: >= 70 kg. Volume di nadroparina per seduta: 0,6 ml corrispondenti a 5700 u.i. Antixa. Se necessario la dose sara' adattata caso per caso in funzione del paziente e delle condizioni tecniche di dialisi. Per i soggetti che presentano un aumentato rischio emorragico le sedute di dialisi potranno essere effettuate utilizzando una dose ridotta della meta'. Per sedute di una durata superiore a 4 ore e' possibile somministrare un'ulteriore dose ridotta. Per le sedute di dialisi successive, senecessario, la dose puo' essere adattata in base all'effetto osservato inizialmente.

CONSERVAZIONE

Non vi sono particolari precauzioni per la conservazione.

AVVERTENZE

Trombocitopenia indotta da eparina: a causa della possibilita' di trombocitopenia indotta da eparina, la conta piastrinica deve essere monitorata durante tutto il corso del trattamento con nadroparina. Sono stati riportati rari casi di trombocitopenia, occasionalmente grave, chepuo' essere associata a trombosi arteriosa o venosa. Si deve prenderein considerazione tale diagnosi nelle seguenti situazioni: trombocitopenia; qualsiasi riduzione significativa del livello delle piastrine (30-50% in confronto al valore basale); peggioramento della trombosi iniziale, in corso di terapia; trombosi che si presenta durante il trattamento; coagulazione intravascolare disseminata. In questi casi il trattamento con nadroparina deve essere interrotto. Tali effetti sono probabilmente di natura immuno-allergica e, nel caso di un primo trattamento, sono stati riportati principalmente tra il quinto ed il ventunesimo giorno di terapia, ma possono comparire anche molto piu' precocemente in caso di anamnesi positiva per trombocitopenia indotta da eparina. In caso di anamnesi positiva per trombocitopenia comparsa con il trattamento con eparina (sia standard che a basso peso molecolare), si puo' prendere in considerazione, se necessario, il trattamento con nadroparina. In tali casi, un attento monitoraggio clinico e la verifica della conta piastrinica devono essere effettuati almeno una volta al giorno. Se compare trombocitopenia, il trattamento deve essere immediatamente sospeso. Quando la trombocitopenia compare con l'uso di eparina (standard o a basso peso molecolare), deve essere presa in considerazione la sostituzione con un anti-trombotico di una classe differente. Secio' non fosse possibile, ma comunque fosse necessaria la somministrazione di eparina, si puo' prendere in considerazione la sostituzione con un'altra eparina a basso peso molecolare. In tali casi, il monitoraggio della conta piastrinica deve essere effettuato almeno giornalmente ed il trattamento deve essere sospeso non appena possibile, in quanto sono stati descritti casi di trombocitopenia iniziale che continuavadopo la sostituzione (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). I testdi aggregazione piastrinica in vitro sono solo di limitato valore nella diagnosi di trombocitopenia indotta da eparina. Nadroparina deve essere somministrata con cautela nelle situazioni seguenti, che possono essere associate ad un aumento del rischio di emorragia: insufficienzaepatica; ipertensione arteriosa grave; storia clinica di ulcera peptica o di altre lesioni organiche a rischio di sanguinamento; malattie vascolari della corioretina; durante il periodo post-operatorio a seguito di chirurgia cerebrale, del midollo spinale o dell'occhio, e nei traumi cranici. Insufficienza renale: e' noto che nadroparina e' principalmente escreta attraverso i reni, il che da' luogo ad una maggiore esposizione alla nadroparina per i pazienti affetti da insufficienza renale (vedere paragrafo 5.2 Proprieta' farmacocinetiche - Insufficienza renale). I pazienti con funzionalita' renale compromessa presentano unmaggior rischio di sanguinamento e devono essere trattati con cautela. L'eventuale riduzione del dosaggio nei pazienti con una clearance della creatinina compresa tra 30 ml/min e 50 ml/min, deve essere basata sulla valutazione clinica, da parte del medico, del rischio individuale di sanguinamento rispetto al rischio di tromboembolismo (vedere paragrafo 4.2 Posologia e modo di somministrazione). Anziani: si raccomanda di verificare la funzionalita' renale prima di iniziare il trattamento (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). Iperkaliemia: l'eparina puo' sopprimere la secrezione surrenalica di aldosterone con conseguente iperkaliemia, particolarmente in quei pazienti con livelli elevati di potassio plasmatico, o a rischio di aumento dei livelli di potassio plasmatico, come i pazienti affetti da diabete mellito, insufficienza renale cronica, acidosi metabolica pre-esistente o che assumono farmaci che possono causare iperkaliemia (per esempio inibitori dell'enzima che converte angiotensina (ACE-inibitori), farmaci antinfiammatori nonsteroidei (FANS)). Sembra che il rischio di iperkaliemia aumenti in relazione alla durata della terapia, ma in genere esso e' reversibile. Nei pazienti a rischio si deve monitorare il potassio plasmatico. Anestesia spinale/epidurale, puntura spinale lombare e farmaci concomitanti: nei pazienti sottoposti ad anestesia spinale o epidurale l'uso di eparina a basso peso molecolare puo' essere raramente associato ad ematomi, che possono portare ad una paralisi prolungata o permanente. Il rischio di ematomi spinali/epidurali e' aumentato da cateteri epiduralia permanenza o dall'uso concomitante di altri farmaci che possono influenzare l'emostasi, come gli antinfiammatori non-steroidei (FANS), gli inibitori dell'aggregazione piastrinica o altri anticoagulanti. Il rischio risulta inoltre aumentato da traumi o da punture epidurali o spinali ripetute. Pertanto, il ricorso concomitante ad un blocco neuroassiale e ad una terapia anti-coagulante deve essere deciso dopo aver stabilito con attenzione il bilancio rischio/beneficio individuale nellesituazioni seguenti: nei pazienti gia' trattati con anticoagulanti, ibenefici di un blocco neuroassiale devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi; nei pazienti in cui si prevede di ricorrere a chirurgia elettiva con blocco neuroassiale, i benefici della terapiaanticoagulante devono essere attentamente valutati in confronto ai rischi. Nel caso di pazienti sottoposti a puntura spinale lombare, anestesia spinale o anestesia epidurale, devono intercorrere 12 ore tra l'iniezione di nadroparina a dosi profilattiche e l'inserimento o la rimozione del catetere o dell'ago spinale/epidurale ed almeno 24 ore nel caso di iniezione di nadroparina a dosi di trattamento, tenendo conto delle caratteristiche del prodotto e del profilo del paziente. Per i pazienti con insufficienza renale si devono prendere in considerazione intervalli di tempo maggiori. La dose successiva non va somministrata fino a quando non siano trascorse almeno 4 ore. La risomministrazione di nadroparina deve essere ritardata fino a quando la procedura chirurgica e' stata completata. I pazienti devono essere frequentemente controllati per individuare segni e sintomi di alterazioni neurologiche, come dolore epidurale, deficit sensoriali e motori degli arti inferiori (intorpidimento e debolezza), disfunzione intestinale e/o vescicale. Se si nota una compromissione neurologica, e' necessario un trattamentod'urgenza. Gli operatori sanitari devono essere preparati ad individuare tali segni e sintomi. I pazienti devono essere avvisati di informare immediatamente un medico o un operatore sanitario se si verifica uno qualsiasi dei suddetti sintomi.

INTERAZIONI

Nadroparina deve essere somministrata con cautela nei pazienti che ricevono agenti anti-coagulanti orali, (gluco-) corticosteroidi sistemici e destrani. Quando si inizia la terapia anti-coagulante orale nei pazienti che ricevono nadroparina, il trattamento con nadroparina deve essere continuato fino a che l'International Normalised Ratio (INR) si sia stabilizzato sul valore richiesto. Salicilati, antinfiammatori non-steroidei e farmaci anti-aggreganti piastrinici: nella profilassi o nel trattamento di disturbi tromboembolici venosi e nella prevenzione della coagulazione durante l'emodialisi, l'uso concomitante di aspirina, di altri salicilati, di FANS e di agenti antiaggreganti piastrinici non e' raccomandato, in quanto tali farmaci possono aumentare il rischio di emorragia. Quando tali combinazioni non possono essere evitate, si raccomanda di monitorare attentamente i parametri clinici e biologici. Negli studi clinici per il trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q, nadroparina e' stata somministrata in associazione ad aspirina fino ad una dose massima di 325 mg al giorno di acido acetilsalicilico (vedere paragrafi 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). Associazioni sconsigliate. Acido acetilsalicilico ed altri salicilati (per via generale): aumento del rischio di emorragia (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da salicilati). Utilizzare altre sostanze per un effetto antalgico o antipiretico. In caso di trattamento dell'angina instabile e dell'infarto miocardico non-Q, nadroparina deve essere somministrata in associazione ad acido acetilsalicilico ad una dose massima di 325 mg/die (vedere paragrafi 4.2 Posologia e modo di somministrazione e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni di impiego). FANS (per via generale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica ed aggressione della mucosa gastroduodenale da farmaci antinfiammatori non steroidei). Se non e' possibile evitare l'associazione, istituire un'attenta sorveglianza clinica e biologica. Ticlopidina: aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica da ticlopidina). E' sconsigliata l'associazione a forti dosi di eparina: l'associazione a basse dosi di eparina (eparinoterapia preventiva) richiede un'attenta sorveglianza clinica e biologica. Altri antiaggreganti piastrinici (clopidogrel, dipiridamolo, sulfinpirazone, ecc.): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzione piastrinica). Associazioni che necessitano di precauzioni d'uso. Anticoagulanti orali: potenziamento dell'azione anticoagulante. L'eparina falsa il dosaggio del tasso di protrombina. Al momento della sostituzione dell'eparina con gli anticoagulanti orali: rinforzare la sorveglianza clinica e biologica (tempo di Quick espresso in INR); per controllare l'effetto degli anticoagulanti orali effettuare il prelievo prima della somministrazione di eparina nel caso questa sia discontinua o, di preferenza, utilizzare un reattivo non sensibile all'eparina. A causa del tempo di latenza necessario affinche' l'anticoagulante orale sia pienamente efficace, si deve continuare il trattamento con eparina fino a quando l'INR si sia stabilizzato nel range terapeutico (compreso tra 2 e 3). Glucocorticoidi (via generale): aggravamento del rischio emorragico proprio della terapia con glucocorticoidi (mucosa gastrica, fragilita' vascolare), a dosi elevate o in trattamento prolungato superiore a dieci giorni. L'associazione deve essere giustificata; potenziare la sorveglianza clinica. Destrano (via parenterale): aumento del rischio emorragico (inibizione della funzionepiastrinica). Adattare la posologia dell'eparina in modo da non superare una ipocoagulabilita' superiore a 1,5 volte il valore di riferimento, durante l'associazione e dopo la sospensione di destrano. In caso di somministrazione contemporanea di acido ascorbico, antistaminici, digitale, penicilline e.v., tetracicline o fenotiazine si puo' avere una inibizione dell'attivita' del farmaco.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse sono elencate di seguito per sistema, organo, classe e frequenza. Le reazioni avverse sono state classificate in accordo alla classificazione sistemica organica e secondo la convenzione sulla frequenza: molto comune >=1/10, comune da >=1/100 a <1/10, non comune da >=1/1000 a <1/100, raro da >=1/10000 a <1/1000, molto raro <1/10000, non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune:manifestazioni emorragiche in vari siti (inclusi casi di ematoma spinale), piu' frequenti in pazienti con altri fattori di rischio (vedere 4.3 Controindicazioni e 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego); raro: trombocitopenia (inclusa quella indotta da eparina) (vedere 4.4 Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego), trombocitosi. Molto raro: eosinofilia, reversibile in seguito ad interruzione del trattamento. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita' (compreso angioedema e reazioni cutanee), reazione anafilattoide. Patologie del sistema nervoso Non nota: cefalea. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: iperkaliemia reversibile correlata alla soppressione, indotta da eparina, della secrezione di aldosterone, in particolare nei pazienti a rischio (vedere 4.4 Avvertenze Speciali e precauzioni d'impiego). Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi, in genere transitorio. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Molto raro: priapismo. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: rash, orticaria, eritema, prurito. Molto raro: necrosi cutanea, normalmente al sito di iniezione, preceduta da porpora o placche eritematose infiltrate o dolenti con o senza segni generali (vedere paragrafo 4.4.Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego). Patologie sistemiche e condizioni relative alla sededi somministrazione. Molto comune: ematoma nel sito dell'iniezione. In alcuni casi si puo' notare la comparsa di noduli fissi che non sono indice di un incistamento di eparina. Generalmente questi noduli scompaiono dopo alcuni giorni. Comune: reazione nel punto di iniezione; raro: calcinosi nel punto di iniezione. La calcinosi e' piu' frequente nei pazienti con produzione anormale di fosfato di calcio, cosi' come inalcuni casi di insufficienza renale cronica. Segnalazione delle reazioni avverse. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quantopermette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell'Agenzia Italiana del Farmaco. Sito web: http://www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sosp etta-reazione-avversa.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: gli studi nell'animale non hanno evidenziato alcuna attivita' teratogena o fetotossica. Tuttavia, esistono solo dati clinici limitati riguardanti il passaggio di nadroparina attraverso la placenta nelle donne in gravidanza. Pertanto l'uso di nadroparina in gravidanzanon e' consigliato, a meno che i benefici terapeutici superino i possibili rischi. Allattamento: le informazioni sull'escrezione di nadroparina nel latte materno sono limitate. Le attuali conoscenze indicano che, per effetto delle dimensioni molecolari delle eparine a basso pesomolecolare e dell'inattivazione gastrointestinale, il passaggio nel latte materno e l'assorbimento per via orale da parte del lattante e' verosimilmente trascurabile. Tuttavia, come precauzione, alle madri cheallattano e che ricevono nadroparina, deve essere consigliato di non allattare. Fertilita': non esistono studi clinici sull'effetto di nadroparina sulla fertilita'.

Codice: 026738082
Codice EAN:

Codice ATC: B01AB06
  • Sangue ed organi emopoietici
  • Antitrombotici
  • Eparinici
  • Nadroparina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: SIRINGA

SOLUZIONE INIETTABILE

36 MESI

SIRINGA