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SERACTIL 30CPR RIV 400MG Produttore: NEOPHARMED GENTILI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SERACTIL COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Prodotti antiinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'acido propionico.

PRINCIPI ATTIVI

Seractil 300 mg compresse rivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg di dexibuprofene. Seractil 400 mg compresserivestite con film: ogni compressa rivestita con film contiene 400 mgdi dexibuprofene. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1

ECCIPIENTI

Nucleo compressa: ipromellosa, cellulosa microcristallina, carmellosacalcica, silice colloidale anidra, talco. Rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), triacetina, talco, macrogol 6000.

INDICAZIONI

Seractil e' indicato negli adulti per il:trattamento sintomatico del dolore e dell'infiammazione associati ad osteoartrite; trattamento sintomatico acuto del dolore durante il periodo mestruale (dismenorrea primaria); trattamento sintomatico di altre forme di dolore lieve o moderato come il dolore muscolo-scheletrico e il dolore dentale.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Dexibuprofene non deve essere somministrato nei pazienti: con ipersensibilita' al dexibuprofene, a qualsiasi altro FANS o a uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; in cui sostanze con analogomeccanismo d'azione (per es. acido acetilsalicilico o altri FANS) possono scatenare attacchi di asma, broncospasmo, rinite acuta o causare polipi nasali, orticaria o edema angioneurotico; con anamnesi di emorragia o perforazione gastrointestinale, correlate a pregressa terapia con FANS; con attiva o con anamnesi di ulcera peptica/emorragica ricorrente (due o piu' episodi distinti di dimostrata ulcerazione o sanguinamento); con disturbi ematopoietici non chiariti; con emorragia cerebrovascolare o con altre emorragie in corso; con morbo di Crohn attivo o con colite ulcerosa attiva; con insufficienza cardiaca grave (IV classe NYHA), (vedere paragrafo 4.4); con disfunzione renale grave (VFG<30 ml/min); con grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea oinsufficiente assunzione di liquidi); con funzionalita' epatica gravemente compromessa; durante l'ultimo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

Posologia: il dosaggio deve essere aggiustato in funzione della gravita' del disturbo e dei sintomi accusati dal paziente. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della dose minima efficace per la durata di trattamento piu' breve possibile per controllare isintomi (vedere paragrafo 4.4). La dose singola massima e' 400 mg, ladose massima giornaliera e' 1200 mg di dexibuprofene. Le compresse da400 mg possono essere divise in due dosi uguali. La compressa deve essere posizionata su una superficie rigida e premuta con i due indici ocon i pollici per dividerla. Osteoartrite: la dose giornaliera raccomandata e' di 600-900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. La dose giornaliera puo' essere aumentata fino a 1200 mg di dexibuprofene, in pazienti con sintomatologia acuta o in corso di riacutizzazione. Dismenorrea: viene raccomandata una dose giornaliera da 600 a 900 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni, per esempio 400 mg due volte al giorno o 300 mg due o tre volte al giorno. Dolore lieve o moderato: la dose giornaliera raccomandata e'di 600 mg di dexibuprofene, suddivisa fino a tre somministrazioni. Serisulta necessario, in pazienti affetti da dolore acuto (per es. in seguito ad avulsione chirurgica di denti) la dose di dexibuprofene puo'essere temporaneamente aumentata sino a 1200 mg al giorno. Popolazione pediatrica: non sono stati condotti studi sull'uso di dexibuprofene nei bambini e negli adolescenti (< 18 anni). La sicurezza e l'efficacia non sono state stabilite per cui non e' raccomandato in queste fascedi eta'. Anziani: negli anziani non sono necessarie particolari modifiche dei dosaggi descritti. Tuttavia, e' opportuna una valutazione e una riduzione della dose individuale a causa dell'aumentata suscettibilita' degli anziani alle reazioni avverse del tratto gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Disfunzione epatica: pazienti con disfunzione epatica lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte e devono essere strettamente controllati. Disfunzione renale: pazienti con disfunzione renale lieve o moderata devono iniziare la terapia a dosi ridotte. Modo di somministrazione: le compresse rivestite con film possono essere assunte a stomaco pieno o vuoto (vedere paragrafo 5.2). In genere i FANS (farmaci antiinfiammatori non steroidei) vengono preferibilmente assunti dopo i pasti per ridurre l'irritazione gastrointestinale, particolarmente nel caso di impiego prolungato. Tuttavia e' prevedibile in alcuni pazienti una latenza nell'insorgenza dell'effetto terapeutico se le compresse vengono assunte con i pasti o immediatamente dopo i pasti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.

AVVERTENZE

Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso della piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di trattamento che occorre per controllare i sintomi (vedere paragrafo 4.2 e rischi gastrointestinali e cardiovascolari di seguito riportati). Si consiglia cautela nei pazienti: con lupus eritematoso sistemico e malattia mista del tessuto connettivo in quanto vi e' un aumentato rischio di meningite asettica (vedere paragrafo 4.8); con disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ad es. porfiria acuta intermittente); con anamnesi di disturbi gastrointestinali o malattie infiammatorie intestinali croniche (colite ulcerosa e morbo di Crohn) (vedere paragrafo 4.8); con ipertensione e/o insufficienza cardiaca da lieve a moderata poiche' sono stati segnalate ritenzione idrica ed edema in associazione con la terapia con FANS; con insufficienza renale poiche' la funzionalita' renale puo' ulteriormente deteriorarsi (vedere paragrafi 4.3 e 4.8); con disfunzione epatica (vedere paragrafi 4.3 e 4.8); direttamentedopo interventi chirurgici importanti; con rinite allergica, polipi nasali o disturbi respiratori ostruttivi cronici, poiche' c'e' un aumento del rischio direazioni allergiche. Questi possono verificarsi come attacchi asmatici (cosi' detta asma da analgesici), edema di Quincke oorticaria. Altri FANS: l'uso concomitante di dexibuprofene deve essere evitato con altri FANS inclusi gli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2. Anziani: i pazienti anziani presentano un aumento della frequenza di reazioni avverse ai FANS specialmente perforazioni ed emorragie gastrointestinali che possono essere fatali (vedere paragrafo 4.2). Rischi gastrointestinali: emorragia gastrointestinale, ulcerazione e perforazione, che possono risultare fatali, possono insorgere durante il trattamento con qualsiasi FANS, con o senza sintomi di preavviso o precedente storia di eventi gastrointestinali gravi. Il rischio di emorragia, ulcerazione o perforazione gastrointestinali aumenta con l'aumentare del dosaggio del FANS, in pazienti con storia di ulcera, specialmente se complicata da emorragia o perforazione (vedereparagrafo 4.3), alcolismo e negli anziani. Questi pazienti devono iniziare il trattamento impiegando la dose minima. L'uso concomitante di agenti protettori (per es. misoprostolo o inibitori della pompa protonica) deve essere considerato in questi pazienti, cosi' pure in quei pazienti che assumono basse dosi di acido acetilsalicilico, o di altri farmaci che possono aumentare il rischio di eventi gastrointestinali (vedere di seguito e paragrafo 4.5). Pazienti con storia di tossicita' gastrointestinale specialmente negli anziani, devono segnalare qualsiasi sintomo addominale (specialmente emorragia gastrointestinale), in particolare nelle fasi iniziali del trattamento. Si raccomanda particolare cautela inpazienti che assumono farmaci concomitanti che potrebbero aumentare il rischio di ulcerazione o emorragia, come i corticosteroidi orali, gli anticoagulanti orali o parenterali (ad es. eparina o suoi derivati, antagonisti della vitamina K come acenocumarolo o warfarin e non antagonisti della vitamina K come rivaroxaban, apixaban o dabigatran), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o gli agenti antiaggreganti piastrinici come l'acido acetilsalicilico (vedere paragrafo 4.5). Quando si verificano emorragie o ulcerazioni gastrointestinali in pazienti che assumono dexibuprofene, il trattamento deve essere sospeso. Si raccomanda particolare cautela nella somministrazione dei FANS, nel caso di soggetti con anamnesi di malattie gastrointestinali infiammatorie (colite ulcerativa, morbo di Crohn) poiche' tali condizioni potrebbero essere esacerbate (vedere paragrafo 4.8). Ipersensibilita': cosi' come con altri FANS, possono comparire reazioni allergiche,ivi comprese reazioni anafilattiche/anafilattoidi, anche senza precedente esposizione al farmaco. Molto raramente si verificano gravi reazioni acute di ipersensibilita' (ad es. shock anafilattico). La terapia deve essere interrotta dopo la comparsa dei primi segni di una reazione di ipersensibilita' dopo l'assunzione di ibuprofene. In base alla sintomatologia, procedure mediche adeguate devono essere eseguite da personale specializzato. Disturbi respiratori: un broncospasmo puo' essere precipitato in pazienti affetti da o con anamnesi di asma bronchialeo malattie allergiche. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari: unadeguato monitoraggio e opportune istruzioni sono necessarie per pazienti con anamnesi positiva di ipertensione e/o insufficienza cardiaca congestizia da lieve a moderata, poiche' sono stati riscontrati ritenzione di liquidi ed edema in associazione al trattamento con FANS. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, specialmente ad alte dosi (2400 mg al giorno) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non suggerisconoche basse dosi di ibuprofene (es. <= 1200 mg al giorno) siano associate a un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi. Sebbene visiano pochi dati relativamente al rischio trombotico arterioso associato a dexibuprofene, e' ragionevole presumere che il rischio associatoalla somministrazione di dexibuprofene in dosi elevate (1200 mg al giorno) sarebbe comparabile a quello associato alla terapia con ibuprofene in dosi elevate (2400 mg al giorno). I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca congestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, malattia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare devono essere trattati con dexibuprofene solodopo attenta considerazione e si devono evitare dosi elevate (1200 mgal giorno).

INTERAZIONI

L'informazione di questa sezione e' basata sulla precedente esperienza con dexibuprofene e altri FANS. In generale i FANS devono essere usati con cautela se somministrati in concomitanza con altri farmaci che possono aumentare il rischio di ulcera o sanguinamento gastro-intestinale o di compromissione della funzionalita' renale. Non e' raccomandato l'uso contemporaneo con: Altri FANS e salicilati (acido acetilsalicilico come antidolorifico): l'uso contemporaneo con altri FANS, inclusigli inibitori selettivi della cicloossigenasi-2 deve essere evitato, poiche' la somministrazione simultanea di differenti FANS puo' incrementare il rischio di ulcere gastro-intestinali e di emorragie (vedere paragrafo 4.4). Acido acetilsalicilico (come trattamento antiaggregantepiastrinico): la somministrazione concomitante di dexibuprofene e acido acetilsalicilico non e' generalmente raccomandata a causa del potenziale aumento di effetti indesiderati. Dati sperimentali suggeriscono che l'ibuprofene puo' inibire competitivamente l'effetto dell'acido acetilsalicilico a basse dosi sull'aggregazione piastrinica quando i duefarmaci vengono somministrati contemporaneamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di questi dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibilita' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nessun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito a un uso occasionale di ibuprofene (vedere paragrafo 5.1). Non essendovi dati disponibili per dexibuprofene, e' ragionevole presumere che un'interazione simile possa esistere tra dexibuprofene (=S(+)-ibuprofene) (che e' l'enantiomero farmacologicamente attivo di ibuprofene) e acido acetilsalicilico a basse dosi. Precauzioni: antiipertensivi (ACE inibitori,beta-bloccanti o antagonisti dei recettori dell'angiotensina II) e diuretici: i FANS possono ridurre l'effetto di questi farmaci. In alcuni pazienti con funzione renale compromessa (ad es. in pazienti disidratati o in pazienti anzianicon funzionalita' renale compromessa) la co-somministrazione di ACE-inibitori, beta-bloccanti o antagonisti recettoriali dell'angiotensina II e di agenti che inibiscono la cicloossigenasi puo' causare un ulteriore deterioramento della funzionalita' renale, compresa insufficienzarenale acuta, che e' generalmente reversibile. Pertanto, l'associazione deve essere somministrata con cautela, specialmente nelle persone anziane. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deve essere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale dopo l'inizio della terapia concomitante e successivamente con cadenza regolare. I diuretici possono aumentare il rischio di nefrotossicita' dei FANS. Ciclosporina, tacrolimus, sirolimus e antibiotici aminoglicosidici:il trattamento concomitante con FANS puo' aumentare il rischio di nefrotossicita', dovuto alla riduzione della sintesi di prostaglandine nel rene. Durante il trattamento concomitante, la funzionalita' renale deve essere strettamente controllata, specialmente negli anziani. Corticosteroidi: aumentato rischio di ulcera o emorragia gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Anticoagulanti: i FANS possono potenziare gli effetti degli anticoagulanti come eparina o suoi derivati, antagonistidella vitamina K come acenocumarolo o warfarin, e degli anticoagulanti orali di tipo non antagonisti della vitamina K come rivaroxaban, apixaban o dabigatran (vedere paragrafo 4.4). Digossina, fenitoina, litio: l'uso concomitante di dexibuprofene con preparazioni di digossina, fenitoina o preparazioni a base di litio puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. E' necessario il monitoraggio dei livelli sierici di litio, il monitoraggio dei livelli sierici di digossina e si raccomanda il monitoraggio dei livelli sierici di fenitoina. Metotrexato: i FANS inibiscono la secrezione tubulare di metotrexato e possono verificarsi determinate interazioni metaboliche con conseguente riduzione della clearance del metotrexato. La somministrazione di compresse di dexibuprofene entro 24 ore prima o dopo la somministrazione di metotrexato puo' portare ad un aumento concentrazione di metotrexato e ad un aumento dei suoi effetti tossici. Quindi, deve essere evitato l'uso concomitante di FANS e alte dosi di metotrexato. Inoltre,il potenzialedi rischio di interazioni nel trattamento con basse dosi di metotrexato deve essere preso in considerazione, specialmente nei pazienti con funzionalita' renale compromessa. Nel trattamento combinato, la funzionalita' renale deve essere monitorata. Sulfoniluree: studi clinici hanno dimostrato interazioni tra FANS e antidiabetici (sulfoniluree). Sebbene non siano state definite interazioni tra ibuprofene o dexibuprofene e sulfoniluree, come precauzione durante l'uso concomitante si raccomanda il controllo dei valori glicemici. Antibiotici chinolonici: glistudi sugli animali mostrano che i FANS possono aumentare il rischio di convulsioni associato agli antibiotici chinolonici. I pazienti che assumono FANS e i chinoloni possono avere un rischio maggiore di sviluppare convulsioni. Inibitori del CYP 2C9: la co-somministrazione di dexibuprofene con inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizione al dexibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), e' stata osservata una aumentata esposizione al S(+)-ibuprofene di circa l'80-100%. Si deve prendere in considerazione la riduzione della dose di dexibuprofene quando vengonoco-somministrati con potenti inibitori del CYP2C9, in particolare quando alte dosi di dexibuprofene vengono somministrate con voriconazolo o fluconazolo. Antiaggreganti piastrinici e inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs): aumentato rischio di sanguinamento gastrointestinale (vedere paragrafo 4.4). Diuretici risparmiatori del potassio: l'uso concomitante di ibuprofene e di diuretici risparmiatori del potassio puo' causare iperkaliemia (si raccomanda il controllo dei livelli plasmatici di potassio).

EFFETTI INDESIDERATI

a. Riepilogo del profilo di sicurezza: l'esperienza clinica ha mostrato che il rischio di effetti indesiderati indotti dal dexibuprofene e'largamente paragonabile a quelli dell'ibuprofene racemo, vedere ancheparagrafo 5.1. I piu' frequenti effetti collaterali sono di natura gastrointestinale. Possono manifestarsi ulcere peptiche, perforazione o sanguinamento gastrointestinale, talvolta fatali, specialmente nei pazienti anziani (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati sono per lo piu' dose-dipendenti e variano da individuo a individuo, in particolare il rischio di insorgenza di effetti indesiderati gastrointestinali dipende dal range di dosaggio e dalla durata del trattamento. Infezioni e infestazioni. Molto raro: è stata descritta l'esacerbazione diinfiammazioni correlate all'infezione (ad es. Sviluppo di fascite necrotizzante) in coincidenza con l'uso di fans1; patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: patologie ematopoietiche (anemia, leucopenia, trombocitopenia, pancitopenia, agranulocitosi)2; disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di ipersensibilità come orticaria, prurito, porpora ed esantema come attacchi di asma (con possibile calo della pressione sanguigna)3, angioedema; molto raro: gravi reazioni generali da ipersensibilità. Possono variare da edema facciale, gonfiore della lingua, della laringe interna, con costrizione delle vie aeree, respiro corto, tachicardia e calo della pressione sanguigna a shock potenzialmente letale. Asma aggravata3. Disturbi psichiatrici. Noncomune: ansia; raro: reazioni psicotiche, depressione, confusione, allucinazioni; patologie del sistema nervosa. Comune: disturbi del sistema nervoso centrale come cefalea, capogiro, insonnia, agitazione, irritabilità o sonnolenza, vertigini, stanchezza; molto raro: meningite asettica4. Patologie dell'occhio. Non comune: disturbi visive; raro: ambliopia tossica. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito; raro: udito compromesso. Patologie cardiache. Molto raro: edema, palpitazioni, insufficienza cardiaca, infarto del miocardio5. Patologie vascolari. Molto raro: ipertensione arteriosa, vasculite. Patologie gastrointestinali. Molto comune: disturbi gastrointestinali come dolore addominale, nausea, dispepsia, diarrea, flatulenza, costipazione,dolore epigastrico, vomito e lievi perdite di sangue gastrointestinale che possono causare anemia in casi eccezionali6; comune: ulcere gastrointestinali, a volte con sanguinamento e perforazione (vedere paragrafo 4.4), melena, ematemesi, stomatite ulcerosa, colite, riacutizzazione dell'infiammazione intestinale (vedere paragrafo 4.4), complicanze dei diverticoli del colon (perforazione, fistola); non comune: gastrite; molto raro: esofagite, pancreatite, restringimento intestinale. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: eruzioni cutanee; molto raro: eritema multiforme, alopecia, reazioni di fotosensibilità, reazioni bollose inclusa la sindrome di stevens-johnson, necrolisi tossica epidermica acuta (sindrome di lyell); non nota: reazione da farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome di dress), pustolosi esantematica generalizzata acuta(agep). Patologie respiratorie,toraciche e mediastiniche. Non comune: rinite; molto raro: broncospasmo (prevalentemente nei pazienti asmatici); patologie renali e urinarie. Non comune: sviluppo di edema, specialmente in pazienti con ipertensione arteriosa o insufficienza renale, sindrome nefrotica, nefrite interstiziale che può essere associata a insufficienza renale; raro: danno al tessuto renale (necrosi papillare) e elevata concentrazione di urea nel sangue; aumento della concentrazione di acido urico nel sangue. Patologie epatobiliari. Raro: cambiamenti nelle funzioni epatiche (generalmente reversibili); molto raro: disfunzione epatica, danno epatico, specialmente nell'uso a lungo termine, insufficienza epatica, epatite acuta e ittero. ^(1-6) Vedere il sotto paragrafo c (descrizione dialcune delle reazioni avverse) per ulteriori informazioni. c. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. ^1Descrizione di infezioni e infestazioni: Questa reazione avversa e' probabilmente associata al meccanismo d'azione dei FANS. Se si verificano o peggiorano i segni di un'infezione durante l'uso di Seractil, si raccomanda al paziente di rivolgersi immediatamente ad un medico. Deve essere valutato se esiste un'indicazione per una terapia antinfettiva/antibiotica. In casi eccezionali, possono verificarsi gravi infezioni cutanee e complicazioni deitessuti molli durante un'infezione da varicella. ^2Descrizione di patologie del sistema emolinfopoietico: i primi segni di disturbi ematopoietici sono: febbre, mal di gola, ulcere superficiali della bocca, sintomi simil-influenzali, sintomi di grave stanchezza, sanguinamento nasale e cutaneo. In tali casi, il paziente deve essere avvisato di sospendere immediatamente il medicinale, di evitare qualsiasi automedicazione con analgesici o antipiretici e di consultare un medico. ^3Descrizione dei disturbi del sistema immunitario: se si verificano reazioni diipersensibilita' con eruzioni cutanee e prurito, nonche' attacchi di asma, il paziente deve essere istruito di informare immediatamente un medico e a non assumere piu' Seractil in questo caso. Se dovesse verificarsi uno qualsiasi dei sintomi gravi legati a reazioni generali di ipersensibilita', che potrebbe verificarsi anche dopo la prima dose, consultare immediatamente un medico. ^4 Descrizione della meningite asettica: il meccanismo patogenico della meningite asettica farmaco-indotta non e' completamente compreso. Tuttavia, i dati disponibili sulla meningite asettica correlata ai FANS suggeriscono una reazione di ipersensibilita' (dovuta a una relazione temporale tra la somministrazione del medicinale e la scomparsa dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento). Da notare che sono stati osservati casi isolati di sintomi dimeningite asettica (come torcicollo, cefalea, nausea, vomito, febbre o disorientamento) durante il trattamento con ibuprofene, in pazienti con pre-esistenti malattie autoimmuni (come il lupus eritematoso sistemico malattia mista del tessuto connettivo).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' esercitare effetti negativi sulla gravidanza e/o sullo sviluppo embriofetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un aumentato rischio di aborto spontaneo, malformazioni cardiache e gastroschisi in seguito all'uso di inibitori della sintesi di prostaglandine nelle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aumenta da meno dell'1% fino a circa 1,5%. Si pensa che il rischioaumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la somministrazione di inibitori della sintesi di prostaglandine ha mostrato di provocare un aumento della perdita pre e post-impianto e di mortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento di incidenza di varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato segnalato in animali trattati con inibitori della sintesi delle prostaglandine durante il periodo organogenetico (vedereparagrafo 5.3). Durante il primo e il secondo trimestre di gravidanza i FANS devono essere somministrati solo se strettamente necessario. Se si ricorre ai FANS nel primo e secondo trimestre di gravidanza, deve essere utilizzata la piu' bassa dose efficace e per la piu' breve durata possibile di trattamento. Nell'ultimo trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine possono esporre il feto a: tossicita' cardiopolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare), disfunzione renale che puo' progredire verso l'insufficienza renale con oligoidroamniosi, ed esporre la madre ed il neonato, al termine della gravidanza, a: possibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggregante che puo' manifestarsi anche a dosi molto basse, inibizione delle contrazioni uterine e ritardo o prolungamento del travaglio. Conseguentemente, dexibuprofene e' controindicato durante il terzotrimestre di gravidanza. Allattamento: ibuprofene presenta un trascurabile passaggio nel latte materno. L'allattamento e' possibile con dexibuprofene, se il dosaggio utilizzato e' basso ed il periodo di trattamento e' breve. Fertilita': farmaci che inibiscono la ciclossigenasi/sintesi di prostaglandine possono compromettere la fertilita' in modo reversibile e quindi non sono raccomandati in donne che cercano di concepire. Nelle donne che presentano difficolta' a concepire o che si stanno sottoponendo a esami per l'infertilita', si deve considerare la sospensione della terapia con dexibuprofene.

Codice: 034765154
Codice EAN:

Codice ATC: M01AE14
  • Sistema muscolo-scheletrico
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici
  • Farmaci antiinfiammatori ed antireumatici non steroidei
  • Derivati dell'acido propionico
  • Dexibuprofene
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI

36 MESI

BLISTER