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SOLUMEDROL IM EV FL 1G+F15,6ML Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

SOLU MEDROL POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Corticosteroidi sistemici, glucocorticoidi.

PRINCIPI ATTIVI

1 flaconcino di liofilizzato da 2 ml contiene il principio attivo: metilprednisolone sodio succinato 165,72 mg, equivalenti a metilprednisolone 125 mg. 1 flaconcino di liofilizzato da 7,8 ml contiene il principio attivo: metilprednisolone sodio succinato 662,88 mg, equivalenti ametilprednisolone 500 mg. 1 flaconcino di liofilizzato da 15,6 ml contiene il principio attivo: metilprednisolone sodio succinato 1325,77 mg, equivalenti a metilprednisolone 1000 mg. Eccipienti con effetti noti: Solu Medrol 500 mg/7,8 ml contiene 70,2 mg di alcool benzilico in 7,8 ml di solvente, equivalente a 9 mg/ml. Solu Medrol 500 mg/7,8 ml contiene 58,3 mg di sodio in ogni flaconcino. Solu Medrol 1000 mg/15,6 ml contiene 140,4 mg di alcool benzilico in 15,6 ml di solvente, equivalente a 9 mg/ml. Solu Medrol 1000 mg/15,6 ml contiene 116,8 mg di sodio in ogni flaconcino. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Solu Medrol 125 mg/2 ml. Polvere: sodio bifosfato; sodio fosfato. Solvente: acqua per preparazioni iniettabili. Solu Medrol 500 mg/7,8 ml e1000 mg/15,6 ml. Polvere: sodio bifosfato; sodio fosfato. Solvente: alcool benzilico (E1519); acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Disordini endocrini. Insufficienza adrenocorticale acuta (l'idrocortisone o il cortisone sono i farmaci di scelta: l'aggiunta di mineralcorticoidi puo' essere necessaria, soprattutto quando sono usati gli analoghi sintetici). Malattie del collagene: durante una riacutizzazione ocome terapia di mantenimento in particolari casi di Lupus eritematosus sistemico. Alterazioni dermatologiche: a. pemfigo; b. eritema multiforme grave (Sindrome di Stevens-Johnson); c. dermatite esfoliativa. Stati allergici. Controllo di condizioni allergiche gravi o inabilitantinon rispondenti alla terapia tradizionale, in caso di: a. asma bronchiale; b. dermatite da contatto; c. malattia da siero; d. reazioni di ipersensibilita' ai farmaci; e. edema angioneurotico, orticaria, shock anafilattico (in aggiunta all'adrenalina). Malattie gastrointestinali:colite ulcerosa (terapia sistemica o come clistere ritentivo o a goccia per far superare al paziente una fase particolarmente critica dellamalattia), ileite segmentaria. Stati edematosi: per indurre la diuresi o la remissione della proteinuria nella sindrome nefrosica senza uremia o di tipo idiopatico o dovute a lupus eritematosus sistemico. Sistema nervoso centrale: edema cerebrale da tumore primario o metastaticoe/o associato a terapia chirurgica o radiante, riacutizzazioni della sclerosi multipla, lesioni acute del midollo spinale. Il trattamento deve iniziare entro 8 ore dal verificarsi del trauma. Affezioni neoplastiche. Trattamento palliativo di: leucemie e linfomi negli adulti, leucemia acuta dell'infanzia. Terapia palliativa dei tumori in fase moltoavanzata. Solu Medrol puo' anche essere usato nelle seguenti condizioni: a. neurodermite generalizzata; b. febbre reumatica acuta; c. shockgrave emorragico, traumatico, chirurgico: nei casi di shock grave, l'uso di Solu Medrol endovena puo' aiutare nel ripristino della situazione emodinamica. La terapia corticosteroidea non deve essere considerata come sostituzione dei metodi standard per combattere lo shock, ma esperienze recenti indicano che l'uso concomitante di dosi massive di corticosteroidi, insieme ad altre misure terapeutiche, puo' aumentare l'indice di sopravvivenza; d. ustioni esofagee: in caso di ustioni esofagee dovute ad ingestione di agenti caustici, la terapia corticosteroidea ha diminuito l'incidenza di aderenze e di morbilita'. Per esplicarela loro azione i corticosteroidi devono essere somministrati entro 48ore dalla avvenuta ustione. Uno steroide a rapida azione come Solu Medrol puo' essere somministrato insieme a fluidi e antibiotici, quale trattamento iniziale. Dopo esofagoscopia la somministrazione del farmaco puo' essere interrotta in pazienti che non presentano ustioni. Il trattamento di quei pazienti con danno esofageo devono continuare con metilprednisolone acetato iniettabile o compresse, se tollerato, piu' antibiotici e drenaggio; e. prevenzione della nausea e del vomito associati a chemioterapia antitumorale; f. terapia adiuvante nelle gravi pneumopatie da Pneumocystis jiroveci in soggetti affetti da A.I.D.S.: la somministrazione deve essere effettuata entro 24 ore dall'inizio del trattamento antimicrobico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Solu Medrol e' inoltre controindicato: in pazienti con infezioni micotiche sistemiche; nell'utilizzo per somministrazione intratecale; nell'utilizzo per somministrazione per via epidurale; in bambini prematuri, nei neonati e nei bambini sotto i tre anni di eta' (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione di vaccini vivi, vivi attenuati e' controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi.

POSOLOGIA

Posologia: la dose deve essere stabilita in considerazione della condizione clinica da trattare e della sua gravita'. Si raccomanda di usare la dose minima efficace e per il minor tempo possibile. Il trattamento deve essere adattato alla risposta osservata e il mantenimento deveessere stabilito con una titolazione graduale che consente di ottenere una risposta clinica adeguata. In caso di trattamento a lungo termine il medicinale deve essere sospeso gradualmente (vedere paragrafo 4.4). Terminato il trattamento di emergenza, considerare l'uso di una formulazione iniettabile ad azione piu' lunga o di una formulazione orale. In caso di trattamento con alte dosi, la dose raccomandata di Solu Medrol e' 30 mg/kg, somministrata per via endovenosa in un intervallo di almeno 30 minuti. La dose puo' essere ripetuta ogni 4-6 ore nell'arco di 48 ore. Il trattamento con dosi elevate deve essere continuato fino a stabilizzazione delle condizioni cliniche; tuttavia, non deve essere protratto oltre le 48-72 ore. L'utilizzo di dosi elevate a breve termine puo' determinare l'insorgenza di ulcera peptica; pertanto, si raccomanda l'associazione di un trattamento profilattico (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Episodi di riacutizzazione di lupus eritematoso sistemico e stati edematosi causati da glomerulonefrite o nefrite lupica: siraccomanda una somministrazione endovenosa pulsata di 250-1000 mg al giorno per 1-3 giorni. In caso di riacutizzazione di stati patologici o in assenza di risposta alle terapie standard si raccomandano i seguenti boli endovenosi. Sclerosi multipla: 1 g al giorno per via endovenosa per 3-5 giorni. Lesioni acute del midollo spinale: il trattamento deve essere iniziato entro le 8 ore dal trauma con un bolo di 30 mg/kg da somministrare nell'arco di 15 minuti, seguito da un intervallo di 45 minuti e da un'infusione di mantenimento di 5,4 mg/kg per ora durante le successive 23 ore. La scelta del trattamento deve essere fatta caso per caso, con un attento bilancio del rischio/ beneficio, e facendoriferimento alle Linee Guida ufficiali. E' inoltre necessario un rigoroso monitoraggio del traumatizzato, visto l'alto rischio di tossicita' legato all'elevata dose di metilprednisolone somministrata. Terapia palliativa nel tumore in fase molto avanzata: la dose raccomandata e' 125 mg al giorno; e' necessario valutare attentamente caso per caso ilricorso ad un trattamento di breve durata. Profilassi della nausea e del vomito associati a chemioterapia lievemente o moderatamente emetizzante: 125-250 mg di Solu Medrol, anche in associazione con una fenotiazina, un'ora prima della chemioterapia. Seguono una seconda dose di Solu Medrol al momento della chemioterapia ed una finale da somministrare prima della dimissione. Profilassi della nausea e del vomito associati a chemioterapia altamente emetizzante: 250 mg di Solu Medrol associato a 1-2,5 mg di droperidolo o 1,5-2 mg/kg di metoclopramide un'ora prima della chemioterapia. Seguono una seconda dose di Solu Medrol al momento della chemioterapia ed una finale da somministrare prima delladimissione. In ogni caso si raccomanda la brevita' di trattamento. Terapia adiuvante della polmonite da Pneumocystis jiroveci grave nei pazienti con A.I.D.S.: 0,5 mg/kg ogni 6 ore per 10 giorni. La somministrazione deve avvenire entro 72 ore dall'inizio della terapia antimicrobica. Per le altre indicazioni la dose iniziale e' 10-40 mg di metilprednisolone a seconda della gravita' della condizione clinica da trattare. In caso di condizioni acute e gravi possono essere necessarie dosi piu' elevate. In tali evenienze e' fortemente raccomandata la brevita' di trattamento. La dose iniziale deve essere somministrata per via endovenosa nell'arco di piu' minuti. Le dosi successive possono essere somministrate per via endovenosa o intramuscolare; la scelta della via di somministrazione deve tenere conto della condizione da trattare e della risposta ottenuta. La terapia corticosteroidea e' una terapia adiuvante e non sostitutiva della terapia convenzionale. Qualora, durante il trattamento di una malattia cronica, si nota una remissione, il medicinale deve essere sospeso (vedere paragrafo 4.4). Popolazione pediatrica: nei bambini di eta' superiore ai 3 anni la dose deve essere guidata, piuttosto che dall'eta' e dal peso, dalla gravita' della condizione da trattare e dalla risposta ottenuta. La dose non deve essere inferiore a 0,5 mg/kg al giorno. Il dosaggio deve essere ridotto gradualmente nel caso in cui il trattamento e' stato prolungato per piu' giorni. Modo di somministrazione: Solu Medrol puo' essere somministrato mediante iniezione endovenosa, intramuscolare, per fleboclisi e attraversopompa di infusione. In caso di emergenza, preferire la via di somministrazione endovenosa. Per le istruzioni sulla ricostituzione e diluizione del medicinale prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.

CONSERVAZIONE

Solu Medrol 125 mg/2 ml, 500 mg/7,8 ml e 1000 mg/15,6 ml: non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Per le condizioni di conservazione dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

AVVERTENZE

Dal momento che l'insorgenza di effetti indesiderati e' in rapporto al dosaggio e alla durata del trattamento, e' necessario valutare attentamente tali fattori in ogni singolo paziente. In corso di terapia si suggerisce di ridurre gradualmente la posologia allo scopo di trovare la piu' bassa dose di mantenimento (vedere paragrafo 4.2). Effetti immunosoppressivi/Aumentata suscettibilita' alle infezioni: i corticosteroidi possono aumentare la suscettibilita' alle infezioni, possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare infezioni intercorrenti; valutare l'opportunita' di istituire un'adeguata terapia antibiotica. Puo' verificarsi una diminuzione della resistenza e incapacita' di localizzare l'infezione durante il trattamento con corticosteroidi. Infezioni causate da virus, batteri, funghi, protozoi e organismi elmintici in ogni parte del corpo possono essere associate all'uso dei corticosteroidi da soli o in associazione ad altri agenti immunosoppressori che hanno effetto sull'immunita' cellulare, umorale e sulla funzione neutrofila. Queste infezioni possono essere lievi, ma anche gravi ed in alcuni casi fatali. All'aumentare delle dosi di corticosteroidi aumenta il tasso di incidenza delle infezioni. Persone trattate con farmaci immunosoppressori sono piu' suscettibili alle infezioni rispetto ad individui sani. Varicella e morbillo,ad esempio, possono avere un decorso piu' serio o anche fatale in bambini non immuni o in adulti sottoposti a terapia con corticosteroidi. La somministrazione di vaccini vivi o attenuati e' controindicata in pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi. Diminuendo la risposta immunitaria, il metilprednisolone puo' aumentare gli effetti indesiderati dei vaccini viventi, fino ad arrivare allo sviluppo di malattie dovute alla disseminazione virale. Vaccini morti o inattivi possono essere somministrati a pazienti che ricevono dosi immunosoppressive di corticosteroidi, sebbene la risposta a questi vaccini puo' essere diminuita. In pazienti che ricevono dosi non-immunosoppressive di corticosteroidi possono essere intraprese particolari procedure di immunizzazione. Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo. Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa dei rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale. La somministrazione di corticosteroidi puo' ridurre o abolire la risposta aitest cutanei. L'impiego di Solu Medrol nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide e' usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare. Se i corticosteroidi sono somministrati inpazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, e' necessaria una stretta sorveglianza in quanto si puo' verificare una riattivazione della malattia in particolare nei pazienti immunocompromessi nei quali deve essere valutata l'opportunita' di una terapia antitubercolare. In questi pazienti deve inoltre essere considerata la possibilita' di attivazione di altre infezioni latenti. Durante una terapia prolungata, deve essere istituita una copertura chemioprofilattica. Si sono verificati casi di sarcoma di Kaposi in pazienti trattati con corticosteroidi. L'interruzione del trattamento puo' portare a regressione della malattia. Effetti sul sistema immunitario: possonoverificarsi reazioni allergiche. Poiche' si sono avuti rari casi di reazioni cutanee e reazioni anafilattiche/anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti alla anamnesi allergico ai medicinali. Effetti sul sistema endocrino: nei pazienti in terapia con corticosteroidi sottoposti a stress inusuale, e' indicato un aumento del dosaggio di corticosteroidi ad azione rapida prima, durante e dopo la situazione di stress. Dosi farmacologiche di corticosteroidi somministrati per periodi prolungati possono condurre a soppressione del sistema ipotalamo- pituitario-surrenalico (HPA) (insufficienza corticosurrenale secondaria). Il grado e la durata dell'insufficienza corticosurrenale secondaria sono variabili nei pazienti e dipendono dalla dose, frequenza, tempo di somministrazione e durata della terapia con glucocorticoidi. Questo effettopuo' essere minimizzato con una terapia a giorni alterni. Inoltre, l'interruzione brusca del trattamento con glucocorticoidi puo' portare all'insufficienza corticosurrenale acuta con un esito fatale. L'insufficienza corticosurrenale secondaria indotta dal farmaco puo' essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio. Questo tipo di insufficienza relativa puo' persistere per mesi dopo l'interruzione della terapia; pertanto, se il paziente e' oggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale. Una "sindrome da astinenza" da steroidi apparentemente non correlataa insufficienza corticosurrenalica, puo' verificarsi anche dopo l'interruzione improvvisa di glucocorticoidi. Questa sindrome comprende sintomi quali: anoressia, nausea, vomito, letargia, mal di testa, febbre,dolori articolari, desquamazione, mialgia, perdita di peso e/o ipotensione. Questi effetti si pensa siano dovuti al cambiamento repentino della concentrazione di glucocorticoidi, piuttosto che bassi livelli dicorticosteroidi. Dato che i glucocorticoidi possono causare o aggravare la sindrome di Cushing, la loro somministrazione deve essere evitata nei pazienti con la malattia di Cushing. Nei pazienti con ipotiroidismo, l'effetto dei corticosteroidi e' aumentato. Metabolismo e nutrizione: i corticosteroidi, incluso il metilprednisolone, possono aumentare i livelli di glucosio nel sangue, peggiorare un diabete preesistentee predisporre al diabete mellito i pazienti sottoposti a terapia prolungata con corticosteroidi. Disturbi psichiatrici: i corticosteroidi possono provocare disturbi psichiatrici quali euforia, insonnia, sbalzid'umore, cambiamenti di personalita', depressione grave fino a evidenti manifestazioni psicotiche. Inoltre, una instabilita' emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi che in tal caso vanno somministrati solo nei casi di effettiva necessita' e sotto stretta sorveglianza. Steroidi per uso sistemico possono causare reazioni avverse di tipo psichiatrico potenzialmente severe. I sintomi si manifestano tipicamente dopo pochi giorni o settimane dall'inizio del trattamento.

INTERAZIONI

Il metilprednisolone e' un substrato dell'enzima del citocromo P450 (CYP) ed e' principalmente metabolizzato dall'enzima CYP3A4. L'enzima CYP3A4 e' l'enzima dominante della piu' abbondante sottofamiglia CYP nel fegato dell'uomo adulto. Questo catalizza la 6beta-idrossilazione degli steroidi, passaggio fondamentale nel metabolismo di fase I sia peri corticosteroidi di sintesi che per quelli endogeni. Molte altre sostanze sono substrati del CYP3A4, alcune delle quali (cosi' come altri farmaci) hanno dimostrato di alterare il metabolismo dei glucocorticoidi per induzione (up-regolazione) o inibizione dell'enzima CYP3A4. Inibitori del CYP3A4: i medicinali che inibiscono l'attivita' del CYP3A4 generalmente diminuiscono la clearance epatica e aumentano la concentrazione plasmatica dei medicinali substrato del CYP3A4, tra cui il metilprednisolone. In presenza di un inibitore del CYP3A4 puo' essere necessario titolare la dose di metilprednisolone per evitare tossicita' dasteroidi. Induttori del CYP3A4: i medicinali che inducono l'attivita'del CYP3A4 generalmente aumentano la clearance epatica, generando unadiminuzione della concentrazione plasmatica dei medicinali substrato del CYP3A4. La co-somministrazione puo' richiedere un aumento della dose di metilprednisolone per ottenere gli effetti attesi. Substrati delCYP3A4: in presenza di un altro substrato del CYP3A4 la clearance epatica del metilprednisolone puo' essere alterata, con la conseguente necessita' di aggiustamento della dose. E' possibile che gli effetti indesiderati associati all'uso della singola sostanza si verifichino maggiormente se i farmaci sono co-somministrati. Effetti di mediazione nonCYP3A4 dipendenti: altre interazioni o effetti che possono verificarsi con il metilprednisolone sono descritti di seguito. Il seguente elenco fornisce una lista e la descrizione delle interazioni e degli effetti piu' comuni o clinicamente importanti che si possono verificare conil metilprednisolone. Effetti ed interazioni di medicinali e sostanzecon il metilprednisolone. Antibatterico. Isoniazide: inibitore del CYP3A4. Vi e' anche un potenziale aumento dell'effetto del metilprednisolone sul tasso di acetilazione e la clearance di isoniazide. Antibiotico, antitubercolare. Rifampicina: induttore del CYP3A4. Anticoagulanti(orali): l'effetto del metilprednisolone sugli anticoagulanti orali e' variabile. Sono stati riportati casi in cui gli effetti degli anticoagulanti sono risultati aumentati o ridotti se somministrati contemporaneamente ai corticosteroidi. Pertanto l'indice di coagulazione deve essere monitorato per mantenere l'effetto anticoagulante atteso. Anticonvulsivanti. Carbamazepina: induttore (e substrato) del CYP3A4. Anticonvulsivanti. Fenobarbital, fenitoina: induttori del CYP3A4. Anticolinergici. Bloccanti neuromuscolari: i corticosteroidi possono influenzarel'effetto degli anticolinergici. 1) e' stata osservata una miopatia acuta in caso di somministrazione contemporanea di alte dosi di corticosteroidi e anticolinergici, quali i bloccanti neuromuscolari (vedere paragrafo 4.4). 2) e' stato riportato antagonismo degli effetti bloccanti neuromuscolari di pancuronio e vecuronio in pazienti che prendevanocorticosteroidi. Questo tipo di interazione e' possibile con tutti i bloccanti neuromuscolari di tipo competitivo. Anticolinesterasici: glisteroidi possono ridurre gli effetti degli anticolinesterasici nella miastenia grave. Antidiabetici: poiche' i corticosteroidi possono aumentare le concentrazioni di glucosio nel sangue, puo' essere richiesta una modifica posologica dei farmaci antidiabetici. Antiemetici. Aprepitant, fosaprepitant: inibitori (e substrati) del CYP3A4. Antifungini. Itraconazolo, ketoconazolo: inibitori (e substrati) del CYP3A4. Antivirali. Inibitori delle proteasi dell'HIV: inibitori (e substrati) del CYP3A4. 1) gli inibitori delle proteasi dell'HIV, quali l'indinavir e ritonavir, possono aumentare le concentrazioni plasmatiche dei corticosteroidi. 2) i corticosteroidi possono indurre il metabolismo degli inibitori delle proteasi dell'HIV diminuendone le concentrazioni plasmatiche. Promotori farmacocinetici. Cobicistat: inibitore del CYP3A4. Inibitori dell'aromatasi. Aminoglutetimide: l'aminoglutetimide provoca soppressione surrenalica che puo' esacerbare le alterazioni endocrine causate da una prolungata terapia con glucocorticoidi. Bloccanti del canale del calcio. Diltiazem: inibitore (e substrati) del CYP3A4. Contraccettivi orali. Etinilestradiolo/noretindrone: inibitore (e substrati) del CYP3A4. Succo di pompelmo: inibitore del CYP3A4. Immunosoppressori.Ciclosporina: inibitori (e substrati) del CYP3A4. 1) l'uso concomitante di metilprednisolone e ciclosporina determina l'inibizione del reciproco metabolismo, questo puo' causare aumento delle concentrazioni plasmatiche dell'uno o di entrambi i farmaci. Pertanto e' possibile che,eventi avversi associati all'uso di ciascuna sostanza somministrata singolarmente, si possano verificare piu' facilmente in caso di co- somministrazione dei due farmaci. 2) sono stati segnalati casi di convulsioni nel trattamento contemporaneo con ciclosporina e metilprednisolone. Immunosoppressori. Ciclofosfamide, tacrolimus: substrati del CYP3A4. Antibiotici macrolidi. Claritromicina, eritromicina: inibitori (e substrati) del CYP3A4. Antibiotici macrolidi. Troleandomicina: inibitoredel CYP3A4. Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS). Aspirina adalte dosi (acido acetilsalicilico): 1)puo' verificarsi un aumento dell'incidenza di sanguinamento gastrointestinale e ulcerazioni nel caso di assunzione contemporanea di corticosteroidi e FANS. 2) in caso di somministrazione di dosi elevate di aspirina, il metilprednisolone puo'aumentarne la clearance, il che puo' determinare la diminuzione dei livelli sierici dei salicilati. L'interruzione del trattamento con metilprednisolone puo' provocare l'aumento dei livelli sierici dei salicilati, che potrebbe causare un aumentato rischio di tossicita' da salicilati. Agenti riduttori di potassio: quando i corticosteroidi vengono somministrati in concomitanza con gli agenti riduttori di potassio (peresempio, diuretici), i pazienti devono essere strettamente monitoratiper lo sviluppo di ipopotassiemia. E' possibile anche un aumento del rischio di ipopotassiemia con l'uso concomitante di corticosteroidi con amfotericina b, xantine, o beta2-agonisti. L'assunzione concomitantedi troleandomicina, eritromicina o ketoconazolo puo' aumentare gli effetti del farmaco. L' effetto del metilprednisolone puo' essere aumentato anche dalla somministrazione di metotrexato. Il metilprednisolone,inoltre, puo' far precipitare crisi miasteniche in presenza di farmaci anticolinesterasici (neostigmina, piridostigmina).

EFFETTI INDESIDERATI

Con le vie di somministrazione controindicate intratecale/epidurale sono state segnalate le seguenti reazioni avverse: aracnoidite, disfunzione gastrointestinale/vescicale, cefalea, meningite, paraparesi/paraplegia, convulsioni, disturbi sensoriali. La frequenza di queste reazioni avverse non e' nota. In corso di terapia corticosteroidea, specialmente se intensa e prolungata, possono insorgere alcuni fra i seguenti effetti indesiderati. Infezioni ed infestazioni. Frequenza sconosciuta: infezioni, infezioni opportunistiche, peritonite ^#. Patologie del sistema emolinfopoietico. Frequenza sconosciuta: leucocitosi. Disturbi del sistema immunitario. Frequenza sconosciuta: ipersensibilita' al farmaco, reazione anafilattoide o anafilattica. Patologie endocrine. Frequenza sconosciuta: aspetto cushingoide, ipopituitarismo, sindrome da astinenza steroidea. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Frequenza sconosciuta: acidosi metabolica, ritenzione di sodio, ritenzionedi fluidi, alcalosi ipokaliemica, dislipidemia, alterata tolleranza al glucosio, aumentato fabbisogno di insulina (o di ipoglicemizzanti orali nei diabetici), lipomatosi, aumento dell'appetito (che si puo' tradurre in un aumento di peso). Disturbi psichiatrici. Frequenza sconosciuta: disturbi affettivi (tra cui umore depresso, euforia, instabilita' affettiva, dipendenza psicologica, ideazione suicidaria), disturbi psicotici (compresi mania, delirio, allucinazioni, schizofrenia), disturbi mentali, cambiamenti della personalita', stato confusionale, ansia, sbalzi d'umore, comportamento anormale, insonnia, irritabilita'. Patologie del sistema nervoso. Frequenza sconosciuta: lipomatosi epidurale, aumento della pressione intracranica (con papilledema [ipertensioneendocranica benigna]), convulsioni, amnesia, disturbi cognitivi, vertigini, cefalea. Patologie dell'occhio. Frequenza sconosciuta: corioretinopatia, cataratta, glaucoma, esoftalmo, visione offuscata (vedere anche il paragrafo 4.4.). Patologie dell'orecchio e del labirinto. Frequenza sconosciuta: vertigini. Patologie cardiache. Frequenza sconosciuta: insufficienza cardiaca congestizia (in pazienti sensibili), aritmiecardiache. Patologie vascolari. Frequenza sconosciuta: eventi trombotici, ipotensione o ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Frequenza sconosciuta: embolia polmonare, singhiozzo. Patologie gastrointestinali. Frequenza sconosciuta: ulcera peptica (con possibile perforazione ed emorragia da ulcera peptica), perforazione intestinale, emorragia gastrica, pancreatite, esofagite ulcerativa, esofagite, distensione addominale, dolore addominale, diarrea, dispepsia,nausea e vomito. Patologie epatobiliari. Frequenza sconosciuta: epatite, aumento degli enzimi epatici (aumento dell'alanina-aminotransaminasi, aumento della aspartato-aminotransaminasi). Patologie della cute edel tessuto sottocutaneo. Frequenza sconosciuta: angioedema, irsutismo, petecchie, ecchimosi, atrofia della cute e degli annessi cutanei, eritema, iperidrosi, strie cutanee, eruzioni cutanee, prurito, orticaria, acne, assottigliamento e fragilita' della cute, iperpigmentazione oipopigmentazione; ascessi sterili. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Frequenza sconosciuta: debolezza muscolare, mialgia, miopatia, atrofia muscolare, osteoporosi, osteonecrosidella testa del femore e dell'omero, frattura patologica, artropatie neuropatiche, artralgia, ritardo della crescita, fragilita' ossea. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Frequenza sconosciuta: irregolarita' mestruali. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Frequenza sconosciuta: difficolta' di cicatrizzazione, edema periferico affaticamento, malessere, reazioneal sito di iniezione. Esami diagnostici. Frequenza sconosciuta: aumento della pressione intraoculare, diminuita tolleranza ai carboidrati, diminuita concentrazione di potassio nel sangue, aumento di calcio nelle urine, aumento della fosfatasi alcalina ematica, aumento di urea nel sangue, soppressione di reazioni ai test cutanei*. Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura. Frequenza sconosciuta: frattura da compressione vertebrale. Rottura del tendine (in particolare del tendine di Achille). * Non MedDRA PT. ^# La peritonite puo' essere il segno o sintomo primario di una patologia gastrointestinale come perforazione, ostruzione o pancreatite (vedere paragrafo 4.4). Segnalazionedelle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Fertilita': i corticosteroidi hanno mostrato di ridurre la fertilita'negli studi sugli animali. (vedere paragrafo 5.3). Gravidanza: alcunistudi condotti nell'animale da laboratorio hanno mostrato che i corticosteroidi, somministrati alle madri ad alte dosi, possono indurre malformazioni fetali (vedere paragrafo 5.3). Dal momento che non sono stati eseguiti studi adeguati sulla riproduzione umana con l'uso di metilprednisolone, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario, alla piu' bassa dose possibile e dopo un'accurata valutazione dei benefici rispetto al rischio potenziale per la madre ed il feto. Alcuni corticosteroidi attraversano facilmente la placenta. Uno studio retrospettivo ha trovato un aumentodi incidenza di basso peso alla nascita nei bambini nati da madri in trattamento con corticosteroidi. I bambini nati da madri trattate con dosi elevate di corticosteroidi durante la gravidanza devono essere tenuti sotto controllo e devono essere valutati i segni di insufficienzasurrenale, anche se l'insufficienza surrenalica neonatale sembra essere rara nei bambini che sono stati esposti in utero ai corticosteroidi. Casi di cataratta sono stati osservati in bambini nati da madri trattate con corticosteroidi a lungo termine durante la gravidanza. Solu Medrol 500 mg/7,8 ml e 1000 mg/15,6 ml contengono alcool benzilico comeconservante. L'alcool benzilico puo' superare la placenta (vedere paragrafo 4.4). Non sono noti effetti dei corticosteroidi sul travaglio esul parto. Allattamento: i corticosteroidi sono escreti nel latte materno. I corticosteroidi presenti nel latte materno possono ritardare la crescita e interferire con la produzione dei glucocorticoidi endogeni nei lattanti. Poiche' non sono disponibili studi adeguati sulla riproduttivita' nell'uomo per l'uso di glucocorticoidi, questo farmaco deve essere somministrato alle madri che allattano solo se il beneficio della terapia supera il potenziale rischio per il bambino. Nelle donne in stato di gravidanza e nelle donne che allattano al seno il medicinale deve essere somministrato nei casi di effettiva necessita' sotto ildiretto controllo del medico. Solu Medrol 500 mg/7,8 ml e 1000 mg/15,6 ml contengono alcool benzilico come conservante. (vedere paragrafo 4.4).

Codice: 023202068
Codice EAN:

Codice ATC: H02AB04
  • Preparati ormonali sistemici,escl.ormoni sessuali e insuline
  • Corticosteroidi sistemici
  • Corticosteroidi sistemici, non associati
  • Glicocorticoidi
  • Metilprednisolone
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE