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SUBUTEX 7CPR SUBLING 2MG Produttore: INDIVIOR ITALIA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

SUBUTEX COMPRESSE SUBLINGUALI

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Altri farmaci del sistema nervoso; farmaci usati nei disturbi da disassuefazione; farmaci usati nella dipendenza da oppioidi.

PRINCIPI ATTIVI

SUBUTEX 0,4 mg compresse sublinguali. Una compressa sublinguale contiene: buprenorfina cloridrato 0,432 mg equivalente a buprenorfina base 0,4 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato 29,626 mg. SUBUTEX 2 mg compresse sublinguali. Una compressa sublinguale contiene: buprenorfina cloridrato 2,16 mg equivalente a buprenorfina base 2 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato 47,94 mg. SUBUTEX 8 mg compresse sublinguali. Una compressa sublinguale contiene: buprenorfina cloridrato 8,64 mg equivalente a buprenorfina base 8 mg. Eccipienti con effetti noti: lattosio monoidrato 191,76 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Lattosio monoidrato , mannitolo, amido di mais, povidone K30, acido citrico, sodio citrato e magnesio stearato.

INDICAZIONI

Terapia sostitutiva nella dipendenza da oppiacei, all'interno di un trattamento medico, sociale e psicologico.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; grave insufficienza respiratoria, graveinsufficienza epatica (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.2), alcolismo acuto o delirium tremens (vedere paragrafi 4.2 e 4.4); trattamento contemporaneo con anti MAO (vedere paragrafo 4.5); soggetti di eta' inferiore ai 15 anni (vedere paragrafi 4.2 e 4.4); allattamento (vedere paragrafo 4.6).

POSOLOGIA

SUBUTEX compresse sublinguali deve essere utilizzato in adulti e ragazzi di eta' superiore ai 15 anni che abbiano espresso il consenso al trattamento della loro situazione di tossicodipendenza. Posologia. Precauzioni da prendere prima della somministrazione: prima di iniziare laterapia con SUBUTEX, il medico deve essere consapevole del profilo diagonista parziale della molecola di buprenorfina. La buprenorfina si lega ai recettori oppioidi mc e k e puo' precipitare i sintomi da astinenza nei pazienti dipendenti da oppiacei. Devono essere presi in considerazione il tipo di dipendenza da oppiacei (ovvero oppiacei a breve o a lunga durata d'azione), il lasso di tempo trascorso dall'ultima assunzione di oppiacei e il grado di dipendenza dagli oppiacei. Al fine di evitare la precipitazione dei sintomi da astinenza, deve essere intrapresa l'induzione con buprenorfina in presenza di sintomi oggettivi e chiari di astinenza, dimostrati per esempio da un punteggio che indica un'astinenza da lieve a moderata secondo la validata Scala Clinica per l'astinenza da oppiacei (COWS- Clinical Opioid Withdrawal Scale) (vedere paragrafo 4.4). Prima di iniziare la terapia si raccomanda l'esecuzione di test di funzionalita' epatica al basale e l'accertamento della presenza di epatite virale. Si raccomanda un regolare monitoraggio della funzionalita' epatica (vedere paragrafo 4.4). Fase di induzione: deve essere graduale, fino al raggiungimento della dose sostitutivaottimale e i diversi dosaggi disponibili (compresse da 0,4 mg a 8 mg), consentono questa gradualita'. Soggetti che si autosomministrano quotidianamente eroina: la buprenorfina e' un agonista/antagonista che sicomporta da antagonista se somministrato sotto l'effetto di un agonista puro, per cui deve essere somministrata quando compaiono i primi sintomi vegetativi di astinenza; diversamente la buprenorfina puo' di per se' indurre una sindrome di astinenza proporzionata allo stato di tolleranza del soggetto e quindi, all'ultima dose di eroina assunta. Soggetti in trattamento con metadone: 8 mg di buprenorfina hanno un'efficacia sostitutiva simile a quella di 30 mg di metadone. Prima di sostituire il metadone con la buprenorfina si consiglia di ridurre il dosaggio di metadone al di sotto dei 30 mg/die. Anche in questo caso, la prima somministrazione di buprenorfina deve avvenire in presenza dei primi sintomi vegetativi di astinenza da metadone. Diversamente la buprenorfina puo' di per se' indurre una sindrome di astinenza proporzionata allo stato di tolleranza del soggetto e quindi, all'ultima dose di metadone assunta. Aggiustamento della posologia e mantenimento: la dose di SUBUTEX deve essere incrementata progressivamente in base alla risposta clinica del singolo paziente e non deve eccedere la dose massima singola giornaliera di 32 mg. La dose viene modificata in base alla rivalutazione dello status clinico e psicologico del paziente. Riduzione della dose e termine del trattamento: dopo il raggiungimento di un soddisfacente periodo di stabilizzazione, la dose puo' essere ridotta gradualmente ad una dose di mantenimento inferiore; qualora giudicato appropriato, in alcuni pazienti il trattamento puo' essere interrotto. Ladisponibilita' in compresse sublinguali da 0,4, 2 e 8 mg permette un decremento della dose. I pazienti devono essere monitorati dopo il termine del trattamento con la buprenorfina a causa della possibilita' diricadute. Popolazioni speciali Pazienti anziani: la sicurezza e l'efficacia di buprenorfina nei pazienti anziani di eta' superiore ai 65 anni non sono state stabilite. Compromissione epatica: prima di iniziarela terapia si raccomanda l'esecuzione di test di funzionalita' epatica al basale e la verifica della presenza di epatite virale (vedere paragrafo 4.4). Sono stati trovati livelli plasmatici elevati di buprenorfina nei pazienti con compromissione epatica moderata e grave. I pazienti devono essere pertanto monitorati per segni e sintomi di tossicita' o sovradosaggio causato da un aumento dei livelli di buprenorfina. SUBUTEX compresse sublinguali deve essere usato con cautela nei pazienti con compromissione epatica moderata (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Nei pazienti con grave insufficienza epatica l'uso di buprenorfina e' controindicato (vedere paragrafo 4.3). Compromissione renale: generalmente non e' necessario modificare la dose di buprenorfina per pazienti con compromissione renale. Si raccomanda cautela nella somministrazionea pazienti con alterazioni della funzionalita' renale in quanto puo' essere richiesto un aggiustamento della dose (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di buprenorfina nei bambini di eta' inferiore ai 15 anni non sono state stabilite. SUBUTEX e' controindicato nei bambini di eta' inferiore ai 15 anni (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Dal momento che non ci sono dati disponibilinegli adolescenti (eta' compresa tra 15-18) i pazienti appartenenti aquesto gruppo di eta' devono essere monitorati piu' attentamente durante il trattamento. Modo di somministrazione: la somministrazione e' sublinguale. I medici devono avvisare i pazienti che la via sublingualee' la sola via efficace e sicura per la somministrazione di questo farmaco. La compressa deve essere tenuta sotto la lingua finche' non si dissolve completamente, cosa che in genere si verifica in 5-10 minuti.I pazienti non devono deglutire o consumare cibo o bevande finche' lacompressa non e' completamente dissolta. La dose e' costituita da compresse di SUBUTEX 0,4 mg, SUBUTEX 2 mg e SUBUTEX 8 mg, che possono essere posizionate sotto la lingua contemporaneamente o in due porzioni separate; la seconda porzione deve essere posizionata sotto la lingua immediatamente dopo la dissoluzione della prima.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura ambiente (fino a 30 gradi), in luogo secco.

AVVERTENZE

SUBUTEX compresse sublinguali e' raccomandato solo per il trattamentodella dipendenza da oppiacei. Il medico deve prestare attenzione al rischio di abuso e uso improprio (ad esempio la somministrazione endovenosa) soprattutto all'inizio del trattamento. Uso improprio, abuso e diversione: cosi' come accade per altri oppioidi, legali o illeciti, SUBUTEX puo' essere oggetto di uso improprio o di abuso. Alcuni dei rischi di uso improprio e abuso includono sovradosaggio, diffusione di infezioni virali di origine ematogena o infezioni localizzate e sistemiche, depressione respiratoria e danni epatici (vedere paragrafo 4.8). L'uso improprio di SUBUTEX da parte di qualcuno che non sia il paziente predestinato espone nuovi soggetti con dipendenza da droghe ad assumere la buprenorfina come droga d'abuso principale e cio' costituisce quindi un ulteriore rischio; cio' potrebbe verificarsi se il medicinale viene distribuito per uso illecito direttamente dal paziente predestinato oppure se il medicinale non viene salvaguardato dal furto. Il trattamento subottimale con SUBUTEX puo' provocare l'uso errato da parte del paziente, portando al sovradosaggio o all'abbandono del trattamento.Un paziente sottoposto a sottodosaggio con SUBUTEX puo' continuare a rispondere ai sintomi di astinenza non controllati ricorrendo all'automedicazione con oppioidi, alcol o altri sedativi ipnotici come le benzodiazepine. Per ridurre al minimo il rischio di uso improprio, abuso ediversione, i medici devono adottare le precauzioni appropriate nel prescrivere e dispensare SUBUTEX, ad esempio evitare di prescrivere piu' rinnovi in una fase precoce del trattamento, e svolgere visite di follow-up del paziente con un monitoraggio clinico adeguato alle esigenze del paziente. Sindrome da serotonina: la somministrazione concomitante di Subutex e di altri agenti serotoninergici, come gli inibitori delle monoaminossidasi (anti MAO), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) o gli antidepressivi triciclici puo' provocare la sindrome serotoninergica, un'affezione potenzialmente rischiosa per la vita (vedere paragrafo 4.5). Nel caso in cui sia clinicamente giustificato un trattamento concomitante con altri agenti serotoninergici, si consiglia un'attenta osservazione del paziente, in particolare all'inizio del trattamento e agli incrementi di dose. I sintomi della sindrome serotoninergica comprendono alterazioni dello stato mentale, instabilita' autonomica, anomalie neuromuscolari e/o sintomi gastrointestinali. Se si sospetta la sindrome serotoninergica, e' necessario considerare una riduzione della dose o una sospensione della terapia, a seconda della severita' dei sintomi. Depressione respiratoria: sono stati segnalati alcuni casi di decesso in seguito a depressione respiratoria quando la buprenorfina e' stata usata in associazione con le benzodiazepine (vedere paragrafo 4.5) o quando la buprenorfina non e' stata utilizzata in accordo con quanto riportato nel riassunto dellecaratteristiche di prodotto. Sono stati segnalati decessi anche in associazione alla somministrazione concomitante di buprenorfina e altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale (depressori del SNC) quali alcool e altri oppioidi (vedere paragrafo 4.5). Se la buprenorfina viene somministrata ad alcuni individui non dipendenti da oppioidi, che non tollerano gli effetti degli oppioidi, si puo' verificare depressione respiratoria potenzialmente fatale. La buprenorfina puo' causare depressione respiratoria grave, potenzialmente fatale in bambini chela ingeriscono accidentalmente. Proteggere i bambini dall'esposizioneaccidentale. Questo prodotto deve essere utilizzato con cautela in pazienti affetti da asma o insufficienza respiratoria (per es., malattiapolmonare ostruttiva cronica, cuore polmonare, riserva respiratoria ridotta, ipossia, ipercapnia, depressione respiratoria preesistente o cifoscoliosi, deviazione della colonna vertebrale che puo' portare a dispnea). I pazienti che presentano i fattori di rischio fisici e/o farmacologici sopra descritti devono essere monitorati e puo' essere presain considerazione una riduzione della dose. Rischio derivante dall'uso concomitante di medicinali sedativi (come benzodiazepine) o farmaci correlati: l'uso concomitante di SUBUTEX e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati puo' causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di questi medicinali sedativi deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni alternative di trattamento. Se viene presa la decisione di prescrivere SUBUTEX contemporaneamente a medicinali sedativi, deve essere usata la dose efficace piu' bassa, e la durata del trattamento deve essere la piu' breve possibile. I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda fortemente di informare i pazienti e chi si prende cura di loro di essere a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Disturbi respiratori legati al sonno Gli oppioidi possono causare disturbi respiratori legati al sonno, incluse l'apnea centrale del sonno (CSA) e l'ipossiemia correlata al sonno. L'uso di oppioidi aumenta il rischio di CSA in modo dose_dipendente. Nei pazienti che presentano CSA, prendere in considerazione la riduzione del dosaggio totale di oppioidi. Dipendenza: la buprenorfina e' un agonista parziale che si lega ai recettori mc (mu)- oppioidi e la somministrazione cronica produce dipendenza del tipo oppioide. Studi sugli animali, nonche' l'esperienza clinica, hanno dimostrato che la buprenorfina puo' produrre dipendenza, ma ad un livello inferiore rispetto a un agonista completo (ad es. la morfina). In genere la sindrome di astinenza e' piu' lieve rispetto a quella di un agonista completo, e puo' avere un'insorgenza ritardata. Si sconsigliauna brusca interruzione del trattamento, dal momento che puo' causareuna sindrome da astinenza la cui insorgenza puo' essere ritardata. Epatite, eventi epatici: sono stati riportati casi di danni epatici acuti in soggetti dipendenti da oppioidi, tanto nelle sperimentazioni cliniche quanto nelle segnalazioni post-marketing relative alle reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8). Lo spettro delle anomalie varia dall'aumento transitorio asintomatico delle transaminasi epatiche a segnalazioni di casi di epatite citolitica, insufficienza epatica, necrosi epatica, sindrome epatorenale, encefalopatia epatica e decesso.

INTERAZIONI

SUBUTEX deve essere usato con cautela quando somministrato con alcol:l'alcol incrementa l'effetto sedativo della buprenorfina, SUBUTEX nondeve essere assunto con bevande alcoliche e deve essere utilizzato con precauzione con farmaci contenenti alcol (vedere paragrafi 4.4, 4.7 e 4.8). SUBUTEX deve essere usato con cautela se somministrato insiemea farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati: l'uso concomitante di oppioidi e medicinali sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell'effetto depressore additivo sul SNC. La dose e la durata dell'uso concomitante devono essere limitate (vedere paragrafo 4.4). I pazienti devono essere strettamente monitorati quandotale associazione viene prescritta e questa associazione deve essere evitata laddove vi sia il rischio di abuso. I pazienti devono essere avvisati dell'estremo pericolo legato all'autosomministrazione di benzodiazepine non prescritte durante l'assunzione di questo medicinale e informati del fatto che l'uso di benzodiazepine in concomitanza con questo medicinale deve avvenire unicamente in base a una prescrizione (vedere paragrafi 4.4 e 4.8); medicinali serotoninergici, come gli inibitori delle monoaminossidasi (anti MAO), gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) o gli antidepressivi triciclici in quanto aumenta il rischio di sindrome serotoninergica, un'affezionepotenzialmente rischiosa per la vita (vedere paragrafo 4.4). Altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale: combinare farmaci depressori del sistema nervoso centrale con la buprenorfina aumenta la depressione del sistema nervoso centrale (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Il ridotto livello di attenzione puo' rendere pericoloso la guida dei veicoli e l'uso di macchinari (vedere paragrafo 4.7). Esempi di depressori del sistema nervoso centrale sono: altri derivati dell'oppio (ad esempio, metadone, analgesici e sedativi della tosse), alcuni antidepressivi, sedativi antagonisti dei recettori H 1, barbiturici, ansiolitici,neurolettici, clonidina e sostanze correlate; inibitori delle monoaminoossidasi (IMAO): in base a quanto accade con la morfina, e' possibile un'accentuazione degli effetti di altri oppiacei. Evitare la somministrazione contemporanea e nelle due settimane successive all'interruzione del trattamento con IMAO (vedere paragrafo 4.3); analgesici oppiacei: le proprieta' analgesiche di altri oppiacei quali il metadone e altri analgesici di livello III (idromorfone, ossicodone o fentanil) possono essere ridotte in pazienti trattati con buprenorfina per la dipendenza da oppiacei. Puo' essere difficile raggiungere un'adeguata analgesia quando viene somministrato un agonista completo degli oppioidi a pazienti trattati con buprenorfina. Per contro, deve essere considerata la possibilita' di sovradosaggio con dosi di agonisti completi, quali metadone o analgesici di III livello, superiori a quelle usuali, soprattutto quando si tenta di contrastare gli effetti dell'agonista parziale buprenorfina o quando i livelli plasmatici di buprenorfina stannodiminuendo. Pazienti con necessita' di analgesia e sottoposti a trattamento per dipendenza da oppiacei possono essere gestiti al meglio da team multidisciplinari che comprendano sia lo specialista per la terapia del dolore che quello per la dipendenza da oppiacei (vedere paragrafo 4.4, "Precipitazione della sindrome da astinenza da oppioidi"); Naltrexone: il naltrexone e' un antagonista degli oppioidi in grado di bloccare gli effetti farmacologici della buprenorfina. Per i pazienti dipendenti da oppioidi, in trattamento con buprenorfina, l'antagonista naltrexone puo' scatenare l'improvvisa comparsa di sintomi intensi e prolungati di astinenza da oppioidi. Per i pazienti in trattamento con naltrexone, gli effetti terapeutici attesi della somministrazione di buprenorfina possono essere bloccati dall'antagonista naltrexone. Inibitori del CYP3A4: uno studio di interazione di buprenorfina con ketoconazolo (un potente inibitore del CYP3A4) ha evidenziato un aumento del Cmax e dell'AUC (area sotto la curva) di buprenorfina (rispettivamentedel 50% e 70% circa) e, in misura inferiore, di norbuprenorfina. I pazienti in trattamento con buprenorfina devono essere attentamente monitorati. Puo' infatti rendersi necessaria una lenta riduzione della dose se farmaci inibitori del CYP3A4 (ad esempio inibitori delle proteasidi HIV, antibiotici macrolidi e azoli antifungini, gestodene, TAO) sono somministrati in concomitanza. Induttori del CYP3A4: l'uso concomitante degli induttori del CYP3A4 e della buprenorfina puo' ridurre le concentrazioni plasmatiche di buprenorfina, provocando potenzialmente un trattamento subottimale della dipendenza da oppiacei con buprenorfina. Si consiglia di monitorare con attenzione i pazienti in trattamentocon SUBUTEX, se vengono somministrati contemporaneamente tali induttori enzimatici (per es. fenobarbital, carbamazepina, fenitoina, rifampicina). La dose della buprenorfina o dell'induttore del CYP3A4 puo' dover essere aggiustata conseguentemente.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse da farmaco piu' comuni sono quelle correlate ai sintomi di astinenza (cioe' insonnia, cefalea, nausea e iperidrosi) e dolore. Di seguito si riassumono: le reazioni avverse osservate durantei principali studi clinici. La frequenza degli effetti collaterali elencati di seguito e' definita in base alla seguente convenzione: Moltocomune (>=1/10); Comune (>=1/100, <1/10); Non comune (>=1/1.000, <1/100); Raro (>=1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000). Le reazioni avverse piu' comunemente riportate durante la sorveglianza post commercializzazione. La frequenza degli eventi non riportati nei principali studi clinici non puo' essere stimata e viene definita come non nota. Le reazioni avverse del farmaco sono presentate secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA, nell'ordine concordato a livello internazionale in base al "preferred term" (termine preferito) e alla frequenza di segnalazione. Effetti indesiderati osservati nei principali studi clinici e/o durante la sorveglianza post-commercializzazione elencati per classe di sistema/organo. Infezioni ed infestazioni. Comune:bronchite, infezione, influenza, faringite, rinite. Patologie del sistema ematolinfopoietico. Comune: linfoadenopatie. Disturbi del sistemaimmunitario. Raro: ipersensibilità. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: perdita di appetito. Disturbi psichiatrici. Molto comune: insonnia; comune: irrequietezza, ansia, depressione, ostilità,nervosismo, paranoia, confusione, pensiero anormale; non comune: psicosi, euforia; raro: depersonalizzazione, allucinazioni; frequenza non nota: farmaco-dipendenza. Patologie del sistema nervoso. Molto comune:cefalea; comune: sedazione, capogiri/vertigini, ipertonia, emicrania,parestesia, sonnolenza, sincope, tremori; non comune: discorsi incoerenti; raro: mancanza di coordinazione muscolare, svenimento; frequenzanon nota: convulsioni. Patologie dell'occhio. Comune: disturbi della lacrimazione, midriasi; non comune: diplopia, anomalie visive, congiuntivite; frequenza non nota: miosi. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; non comune: cianosi; frequenza non nota: tachicardia, bradicardia. Patologie vascolari. Comune: vasodilatazione; raro: pallore; frequenza non nota: ipertensione, ipotensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: depressione respiratoria, tosse, sbadigli, dispnea; raro: apnea. Patologie renali ed urinarie. Non comune: ritenzione urinaria. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: tinnito. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune:dolore addominale, stipsi, diarrea, secchezza delle fauci, dispepsia,disturbi gastrointestinali, flatulenza, disturbi dentali, vomito. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: iperidrosi; comune: eruzione cutanea. Patologie del sistema muscoloscheletrico edel tessuto connettivo. Comune: artralgia, dolore alla schiena, dolore alle ossa, spasmi muscolari, mialgia, dolori al collo. Patologia dell'apparato riproduttivo e della mammella. Comune: dismenorrea. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: sindrome da astinenza, dolore; comune: astenia, dolore al petto, brividi di freddo, malessere, edema periferico, piressia; non comune: debolezza, affaticamento; frequenza non nota: sindrome da astinenza neonatale. Descrizione di reazioni avverse selezionate. Di seguitoe' riportato un riepilogo di altri eventi avversi post-commercializzazione considerati gravi o altrimenti significativi. In caso di abuso odi uso improprio per via endovenosa del farmaco: reazioni locali, talvolta settiche (ascesso, cellulite), epatite acuta potenzialmente grave, polmonite, endocardite e altre infezioni gravi (vedere paragrafo 4.4). Si e' verificata depressione respiratoria. Sono stati riportati decessi causati da depressione respiratoria, in particolare quando buprenorfina e' stata utilizzata in associazione alle benzodiazepine (vedere paragrafo 4.5) o quando la buprenorfina non e' stata utilizzata in accordo al riassunto delle caratteristiche del prodotto. Sono stati riportati decessi in associazione a somministrazione concomitante di buprenorfina e altri farmaci depressori del sistema nervoso centrale qualialcol o altri oppioidi (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). I segni e i sintomi piu' comuni di ipersensibilita' includono eruzioni cutanee, orticaria, prurito. Sono stati riportati casi di broncospasmo, depressione respiratoria, angioedema e shock anafilattico. Si sono verificati casi di aumento delle transaminasi epatiche, epatite, epatite acuta, epatite citolitica, ittero, sindrome epatorenale, encefalopatia epatica e necrosi epatica (vedere paragrafo 4.4). E' stata riportata una sindrome neonatale da astinenza da droga fra i neonati di donne che avevano assunto buprenorfina durante la gravidanza. La sindrome puo' essere piu' lieve e piu' prolungata di quella determinata da agonisti completi a breve durata d'azione dei recettori mc degli oppioidi. La natura della sindrome puo' variare in base al passato da tossicodipendente della madre (vedere paragrafo 4.6). Sono stati riportati casi di allucinazione, ipotensione ortostatica, ritenzione urinaria e vertigine (vedere paragrafo 4.4.). Segnalazione delle reazioni avverse sospette: la segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: non ci sono sufficienti dati nell'uomo per valutare la sicurezza di buprenorfina quando somministrata durante la gravidanza. Buprenorfina deve essere usata durante la gravidanza solo se il possibile beneficio terapeutico giustifica i possibili rischi per il feto. Verso la fine della gravidanza, dosi elevate di buprenorfina possono indurre depressione respiratoria nel neonato anche dopo un periodo di somministrazione breve. La somministrazione prolungata di buprenorfina da parte della madre durante gli ultimi tre mesi di gravidanza puo' provocare sindrome da astinenza nel neonato (ad esempio, ipertonia, tremoreneonatale, agitazione neonatale, mioclono o convulsioni). La sindromesi manifesta in genere da alcune ore a vari giorni dopo la nascita (vedere paragrafo 4.8). A causa della lunga emivita di buprenorfina, deve essere preso in considerazione il monitoraggio neonatale per parecchi giorni al termine della gravidanza per prevenire il rischio di depressione respiratoria o della sindrome da astinenza nei neonati. Allattamento: come evidenziato negli studi sui ratti, la buprenorfina puo' potenzialmente inibire la secrezione o la produzione di latte. Inoltre, poiche' la buprenorfina viene secreta nel latte materno, l'allattamento e' controindicato (vedere paragrafo 4.3). Fertilita': gli studi sugli animali hanno mostrato tossicita' a livello della funzione riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il potenziale rischio per l'uomo non e' noto.

Codice: 033791029
Codice EAN:

Codice ATC: N07BC01
  • Sistema nervoso
  • Altri farmaci del sistema nervoso
  • Farmaci utilizzati nei disturbi da dipendenza
  • Farmaci utilizzati nella dipendenza da oppioidi
  • Buprenorfina
Temperatura di conservazione: non superiore a +30 gradi, in luogo asciutto
Forma farmaceutica: COMPRESSE SUBLINGUALI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE SUBLINGUALI

24 MESI

BLISTER OPACO