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TALOXA 40CPR 600MG Produttore: MSD ITALIA SRL

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA LIMITATIVA

DENOMINAZIONE

TALOXA 600 MG COMPRESSE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sistema nervoso, antiepilettici.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa di Taloxa 600 mg contiene 600 mg di felbamato. Eccipiente(i) con effetti noti: ogni compressa di Taloxa 600 mg contiene 60 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Amido pregelatinizzato, cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, lattosio monoidrato, magnesio stearato.

INDICAZIONI

Felbamato non e' indicato come trattamento antiepilettico di prima scelta. L'uso di felbamato e' raccomandato nelle indicazioni di seguito riportate, dopo un'accurata valutazione del rapporto rischiobeneficio in relazione alla discrasia ematica, in particolar modo alla anemia aplastica ed alla grave epatotossicita'. Il rischio potenziale associatoall'uso di felbamato deve essere valutato nei confronti dell'assenza di trattamenti medici alternativi. Terapia aggiuntiva per il trattamento di adulti e bambini di eta' pari o superiore a 4 anni portatori di sindrome di Lennox-Gastaut e che siano refrattari a tutti gli altri medicinali antiepilettici. Un'accurata valutazione dell'efficacia di felbamato deve essere eseguita dopo 2 o 3 mesi di trattamento. Solo i pazienti che hanno ottenuto significativi miglioramenti clinici nelle convulsioni (per esempio una notevole riduzione nella frequenza delle convulsioni oppure nella loro gravita') durante tale periodo di tempo devono continuare il trattamento con felbamato (vedere paragrafo 4.4). I pazienti devono essere informati prima dell'inizio del trattamento deipotenziali rischi associati all'uso di felbamato (vedere paragrafo 4.4). I pazienti devono essere informati del fatto che l'uso di felbamato e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienze epatiche, entrambe condizioni potenzialmente fatali (vedere paragrafo 4.4).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Felbamato e' controindicato nei pazienti con: anamnesi di discrasia ematica o disfunzioni epatiche; ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.

POSOLOGIA

Felbamato deve essere usato solo sotto la sorveglianza di un neurologo oppure di un pediatra con esperienza nel trattamento dell'epilessia.Posologia. Sindrome di Lennox-Gastaut. Dosaggio negli adulti e negli adolescenti di eta' uguale o superiore a 14 anni. Terapia aggiuntiva con altri medicinali antiepilettici: felbamato somministrato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico puo' aumentare l'incidenza delle loro reazioni avverse caratteristiche (vedere paragrafo 4.5). Iniziare il trattamento con felbamato alla dose dai 600 mg/die ai 1.200 mg/die, suddivisa in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della somministrazione di felbamato, ridurre le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrate congiuntamente, inizialmente del 20-30%. La dose di felbamato puo' essere aggiustata con incrementi da 600 mg/die a 1.200 mg/die ad intervalli di circa una settimana fino ad un massimo di 3.600 mg/die suddivisi in 3 o 4 somministrazioni giornaliere. E' necessario considerare l'aggiustamento delle dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e valproato a seguito di incrementi della dose di felbamato. Tuttavia le interazioni sono dose-dipendenti e soggette a variabilita' individuale. Pertanto tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti devono basarsi non solo sulla concentrazione plasmatica allo steady-state, ma anche sulle osservazioni cliniche. Popolazionepediatrica. Dosaggio pediatrico. Bambini da 4 a 11 anni e adolescentida 12 a 14 anni. Terapia aggiuntiva con altri antiepilettici: felbamato in combinazione con carbamazepina, fenitoina, fenobarbital o acido valproico puo' aumentare l'incidenza delle loro caratteristiche reazioni avverse (vedere paragrafo 4.5). Iniziare il trattamento con felbamato alla dose di 7,5 mg/kg/die fino a 15 mg/kg/die, suddivisi in 2 o 3 somministrazioni. All'inizio della terapia con felbamato, ridurre la dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o acido valproico somministrati congiuntamente, inizialmente del 20-30%. Ad intervalli di almeno 1 settimana, la dose di felbamato puo' essere aggiustata con incrementi da 7,5 mg/kg a 15 mg/kg fino ad un massimo di 45 mg/kg/die (noneccedere la dose giornaliera di 3.600 mg/die) suddivisi in 3 o 4 somministrazioni. Con l'aumentare delle dosi di felbamato e' necessario considerare aggiustamenti della dose di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital e/o valproato. Tuttavia, le interazioni sono dose dipendenti e soggette a variabilita' individuale. Percio' tutti gli aggiustamenti delle dosi dei medicinali antiepilettici concomitanti non devono esserebasati esclusivamente sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state, ma anche su osservazioni cliniche. Uso pediatrico: la sicurezza el'efficacia di felbamato nei bambini di eta' inferiore ai 4 anni non sono state ancora stabilite. Popolazione geriatrica. Uso in pazienti geriatrici: basandosi sui dati clinici limitati in pazienti di eta' superiore a 65 anni trattati con felbamato, non sono necessarie restrizioni riguardo al trattamento dei pazienti anziani. Tuttavia, in generale, l'aggiustamento della dose nel paziente anziano deve essere cauto. Pazienti con compromissione renale. Dosaggio in pazienti con insufficienza renale: nei pazienti con valori di clearance della creatinina < 50ml/min., le dosi iniziali di felbamato devono essere dimezzate e il successivo aggiustamento della dose deve essere eseguito con cautela. Pazienti con compromissione epatica. Dosaggio in pazienti con disfunzione epatica: felbamato non deve essere usato in pazienti con (una storia di) disfunzione epatica dato il rischio di epatotossicita' (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore a 25 gradi C. Tenere il blister ben chiuso per proteggere il medicinale dall'umidita'. Tenere il blister nell'imballaggio esterno.

AVVERTENZE

Informazioni per i pazienti: prima di iniziare la terapia, i pazientidevono essere informati del fatto che l'uso di felbamato e' stato associato ad anemia aplastica e insufficienza epatica, entrambe condizioni potenzialmente fatali. Discrasie ematiche: in concomitanza con l'usodi felbamato sono stati riscontrati numerosi gravi effetti secondari di tipo ematologico, tra cui trombocitopenia, leucopenia, pancitopenia, anemia e anemia aplastica. La piu' grave di queste e' l'anemia aplastica, che e' stata fatale nel 30% dei casi. L'incidenza e' stata valutata all'incirca un caso su 4.000 pazienti trattati, che rappresenta unimportante incremento (100 volte maggiore) rispetto alla quota attesa(da 2 a 5 casi per un milione di persone all'anno). Di conseguenza, felbamato dovrebbe essere usato solo in pazienti con sindrome di Lennox-Gastaut refrattaria, quando non sono disponibili trattamenti medici alternativi. I casi di anemia aplastica sono stati osservati dai 2 ai 12 mesi dopo l'inizio del trattamento con felbamato. Tuttavia, il dannoalle cellule del midollo osseo che e' ritenuto essere il responsabiledell'aplasia puo' essere presente da settimane a mesi prima. Di conseguenza, anche i pazienti che hanno sospeso la terapia con felbamato permangono a rischio di sviluppo di anemia aplastica ancora per alcuni mesi dopo la sospensione del trattamento. Non e' ancora certo se il rischio di sviluppo dell'anemia aplastica cambi con la durata dell'esposizione. Percio', non puo' essere escluso che un paziente, che sia statotrattato con felbamato senza segni di anormalita' ematologiche per lunghi periodi di tempo, sia a rischio. Un emocromo completo con formulaleucocitaria deve essere effettuato prima dell'inizio del trattamentocon felbamato ed ogni 2 settimane durante il trattamento. Se il risultato dell'emocromo mostra neutropenia (neutrofili < 1.500/mm^3) e/o trombocitopenia (piastrine < 150.000/mm^3) felbamato deve essere sospesoe il paziente deve essere esaminato attentamente per una possibile anemia aplastica. Deve essere effettuato un accurato monitoraggio dei sintomi clinici quali ecchimosi, petecchie, sanguinamento o segni di infezione e/o anemia (stanchezza, debolezza, ecc.). Se questi sintomi sono presenti, deve essere effettuato immediatamente un emocromo completo. Epatotossicita': casi gravi di insufficienza epatica acuta (con esito fatale nel 30% dei casi) sono stati riportati in pazienti che assumevano felbamato. I test di funzionalita' epatica (AST, ALT, bilirubina)devono essere effettuati prima del trattamento con felbamato. I pazienti che presentano un anormale livello di funzionalita' epatica non devono essere trattati con felbamato. Durante il trattamento con felbamato, test di funzionalita' epatica devono essere effettuati ogni 2 settimane. I pazienti che sviluppano disfunzioni epatiche clinicamente significative devono sospendere il trattamento con felbamato. I pazienti che mostrano sintomi quali ittero, anoressia, nausea, vomito e dolori addominali devono effettuare immediatamente i test di funzionalita' epatica. Felbamato compresse contiene lattosio monoidrato. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per dose, cioe' essenzialmente "senza sodio". I pazienti devono essere ben idratati durante l'assunzione di felbamato, per ridurre le probabilita' di cristalluria, che e' stata riportata molto raramente. Ipersensibilita': felbamato deve essere utilizzato con cautela in pazienti che hanno dimostrato reazioni da ipersensibilita' ad altri carbamati. Reazioni da ipersensibilita' grave, compresishock anafilattico, sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi epidermica sono state riportate con la somministrazione di felbamato. Queste reazioni sono state osservate tipicamente da due a tre settimane dopo l'inizio del trattamento. I sintomi comprendevano rash, febbre, gonfiori delle mucose ed anafilassi, leucopenia, trombocitopenia, valori aumentati dei test di funzionalita' epatica, artralgia, mialgia e faringite. Nel caso di ipersensibilita' a felbamato, interrompere il trattamento ed iniziare una terapia sintomatica adatta. Interruzione di felbamato: i medicinali antiepilettici compreso felbamato generalmente non devono essere mai sospesi bruscamente a causa di un possibile aumento della frequenza delle crisi. Tuttavia, se la gravita' dell'evento(i) avverso(i) giustifica una sospensione immediata la si deve effettuare sotto un'attenta supervisione del medico. In pazienti in cui e' stato interrotto per grave(i) evento(i) avverso(i), felbamato non deve essere risomministrato. Aumento della frequenza delleconvulsioni: come descritto per altri medicinali antiepilettici, alcuni pazienti possono andare incontro ad un aumento della frequenza delle convulsioni o all'insorgenza di nuovi tipi di convulsioni (vedere paragrafo 4.8). Questi fenomeni possono essere la conseguenza di un sovradosaggio, di una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di un medicinale antiepilettico concomitante od un effetto paradosso. Casi diideazione e comportamento suicidari sono stati riportati nei pazientiin trattamento con medicinali antiepilettici nelle loro diverse indicazioni. Una meta-analisi di studi clinici controllati randomizzati verso placebo con medicinali antiepilettici ha, inoltre, evidenziato la presenza di un modesto incremento del rischio di ideazione e comportamento suicidario. Il meccanismo di tale rischio non e' stato stabilito ei dati disponibili non escludono la possibilita' di un incremento di rischio con felbamato. Pertanto i pazienti devono essere monitorati per eventuali segni di ideazione e comportamento suicidari ed in tal caso deve essere preso in considerazione un appropriato trattamento. I pazienti (e chi ne ha cura) devono essere istruiti ad avvertire il medico qualora emergano segni di ideazione o comportamento suicidari.

INTERAZIONI

Felbamato altera le concentrazioni plasmatiche di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico e/o dei loro metaboliti. Per ridurre la probabilita' di possibili reazioni indesiderate dovute ad interazioni farmacologiche, le dosi di carbamazepina, fenitoina, fenobarbital ed acido valproico devono essere ridotte come necessario, basandosi sulle osservazioni cliniche e se possibile sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state (vedere paragrafo 4.2). Effetti di felbamato su altri medicinali antiepilettici. Carbamazepina: felbamato diminuisce la concentrazione plasmatica di carbamazepina allo steadystate di circa il 25%, mentre si osservano livelli crescenti di carbamazepina epossido di circa il 50%. Fenitoina: felbamato inibisce la clearance difenitoina in modo dose-dipendente. La concentrazione plasmatica di fenitoina puo' aumentare dal 20% al 60%. Fenobarbital: felbamato alla dose di 1.200 mg BID aumenta l'AUC del fenobarbital del 25% circa. Acidovalproico: felbamato a dosi di 600 mg o 1.200 mg BID aumenta la concentrazione plasmatica allo steady-state di valproato in modo dose-dipendente, lineare. Con la dose inferiore di felbamato, la AUC e la concentrazione minima allo steady-state di valproato aumentavano rispettivamente del 28% e del 18%; questi valori aumentavano in modo proporzionale alla dose piu' elevata di felbamato. Clonazepam, oxcarbazepina, vigabatrin e lamotrigina: sebbene felbamato a dosi di 1.200 mg ogni 12 oreproduceva variazioni statisticamente significative nella farmacocinetica di clonazepam, lamotrigina e vigabatrin, queste modifiche erano minime e potevano non essere clinicamente rilevanti. Non e' stata osservata nessuna variazione della farmacocinetica del metabolita attivo monoidrossilato della oxcarbazepina. Poiche' una interazione farmacodinamica di felbamato con ognuno di questi medicinali non puo' essere esclusa, gli aggiustamenti posologici devono essere basati sempre su risposta clinica e tollerabilita'. Effetti di altri medicinali antiepilettici su felbamato. Carbamazepina/Fenitoina/Fenobarbital: quando carbamazepina o fenitoina vengono cosomministrati con felbamato, la riduzione nella concentrazione plasmatica allo steady-state di felbamato puo' avvicinarsi al 20%. La somministrazione contemporanea di fenobarbital provoca la riduzione del 35% delle concentrazioni minime di felbamato allo steady-state. Acido valproico: valproato sembra dotato di effetti minimi sulla clearance di felbamato; tuttavia in uno studio si sono rilevate concentrazioni minime allo steady-state di felbamato circa del 50% piu' elevate di quelle ottenute con felbamato in monoterapia. Interazioni fra felbamato e medicinali non-antiepilettici. Contraccettivi orali: felbamato riduceva del 42% l'AUC del gestodene e del 13% l'AUC dell'etinilestradiolo nelle donne trattate con un'associazione a basso dosaggio di contraccettivi orali. L'efficacia e la tollerabilita' di contraccettivi orali puo' essere alterata. Altre combinazioni non sono state studiate. Effetti di felbamato sul citocromo P450: e' stato dimostrato che il felbamato e' un substrato per CYP3A4 e CYP2E1, ma l'inibizione di queste vie di metabolizzazione minori non fa prevedere conseguenze sulla farmacocinetica.

EFFETTI INDESIDERATI

Felbamato e' associato ad un'aumentata incidenza di discrasie ematiche (vedere paragrafo 4.4), compresa l'anemia aplastica. Altri eventi avversi gravi di tipo ematologico includono rari casi di trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia o combinazioni delle stesse, inclusala pancitopenia. Alcuni di questi sono stati riportati come parte di una reazione di ipersensibilita' acuta (vedere paragrafo 4.4). Con l'uso di felbamato sono stati riportati alcuni casi di epatite grave, inclusa insufficienza epatica acuta con esito fatale (vedere paragrafo 4.4). Gli effetti indesiderati riportati durante gli studi clinici nei pazienti adulti trattati con felbamato come terapia aggiuntiva e considerati correlati alla terapia sono elencati nella tabella seguente, suddivisi per classe sistemica-organica e frequenza. Effetti indesideraticorrelati al trattamento: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, <1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili) (CIOMS III). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia, leucopenia, neutropenia, anemia, o loro combinazioni, compresa pancitopenia, discrasie ematiche(vedere paragrafo 4.4), compresa anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Raro: shock anafilattico (vedere paragrafo 4.4). Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: diminuzione di peso, anoressia; non comune: ipofosfatemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: difficolta' di parola, depressione, stupore, ansia. Patologie del sistema nervoso. Comune: insonnia, sonnolenza, atassia, capogiri, cefalea; raro: aumento della frequenza delle crisi epilettiche (vedere paragrafo 4.4). Patologie dell'occhio. Comune: diplopia, anomalie della visione. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dispepsia, dolore addominale, diarrea; molto raro: costipazione. Patologie epatobiliari. Molto raro: epatite grave, insufficienza epatica acuta (a volte con esito fatale) (vedere paragrafo 4.4). Patologie della cute e deltessuto sottocutaneo. Non comune: rash; raro: reazioni da ipersensibilita' (comprese sindrome di Stevens-Johnson, eruzioni cutanee bollose e necrolisi tossica epidermica) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Molto raro: cristalluria. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non comune: andatura anormale; comune: affaticamento. Popolazione pediatrica: nei pazienti pediatrici si sono osservati effetti indesiderati simili. Inoltre si sono osservate frequentemente infezioni delle vie aeree superiori. Tuttavia, la relazione con il trattamento non e' probabile. Segnalazione dellereazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioniavverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile: le donne in eta' fertile devono utilizzare adeguate precauzioni contraccettive durante il trattamento e fino ad 1 mese dopo la fine del trattamento (vedere paragrafo 4.5). Gravidanza: lasicurezza d'uso di questo medicinale in gravidanza non e' stata stabilita. Gli studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato alcun danno per il feto imputabile al felbamato, tuttavia si e' osservato passaggio placentare di felbamato (vedere paragrafo 5.3). Poiche' gli studi di riproduzione negli animali non sono sempre predittivi della risposta negli esseri umani, e data la potenziale soppressione del midollo osseo fetale e l'epatotossicita', felbamato non deve essere utilizzato in donne in eta' fertile che non utilizzano adeguate precauzioni contraccettive e nelle donne in gravidanza, a meno che nonsia strettamente necessario. Rischio correlato all'epilessia e ai farmaci antiepilettici in generale: alle donne in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessita' del trattamento con farmaci antiepilettici deve essere valutata quando una donna sta pianificando una gravidanza. Deve essere evitata l'interruzione improvvisa della terapia con farmaci antiepilettici nelle donne in trattamento per l'epilessia, in quanto cio' puo' portare alla comparsa improvvisa di crisi convulsive che possono avere gravi conseguenze per la donnae per il bambino non ancora nato. E' preferibile l'utilizzo della monoterapia alla dose minima efficace laddove possibile, poiche' la terapia multipla con farmaci antiepilettici puo' essere associata ad un rischio maggiore di malformazioni congenite rispetto alla monoterapia, a seconda degli antiepilettici associati. Allattamento: il felbamato viene escreto nel latte materno. Pertanto, a causa del potenziale rischiodi epatotossicita' e di soppressione del midollo osseo indotta da felbamato, nei bambini che ricevono latte materno, felbamato non deve essere somministrato a donne in allattamento. Fertilita': studi di riproduzione nei ratti e nei conigli non hanno evidenziato compromissione della fertilita' imputabile al felbamato.

Codice: 030822035
Codice EAN:

Codice ATC: N03AX10
  • Sistema nervoso
  • Antiepilettici
  • Altri antiepilettici
  • Felbamato
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi, al riparo dall'umidita'
Forma farmaceutica: COMPRESSE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE

60 MESI

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