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TRIZIVIR 60CPR 300+150+300MG Produttore: VIIV HEALTHCARE SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

TRIZIVIR 300 MG/150 MG /300 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per uso sistemico, antivirali per il trattamento dell'infezione da HIV, associazioni.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa rivestita con film contiene 300 mg di abacavir (come solfato), 150 mg di lamivudina e 300 mg di zidovudina. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato (tipo A), magnesio stearato. Rivestimento della compressa: OpadryGreen 03B11434 contenente: ipromellosa, titanio biossido, polietilen glicole, lacca di alluminio di color indaco-carminio, ossido di ferro giallo.

INDICAZIONI

Trizivir e' indicato per il trattamento di soggetti adulti con infezione da Virus dell'Immunodeficienza Umana ( Human Immunodeficiency Virus , HIV) (vedere paragrafi 4.4 e 5.1). Questa combinazione fissa sostituisce i tre componenti (abacavir, lamivudina e zidovudina) usati separatamente alle medesime dosi. Si raccomanda che il trattamento venga iniziato con abacavir, lamivudina e zidovudina separatamente per le prime 6-8 settimane (vedere paragrafo 4.4). La scelta di questa combinazione fissa dovrebbe essere basata non solo sul criterio di potenziale aderenza ma prevalentemente sull'efficacia attesa e sui rischi correlati ai tre analoghi nucleosidi. La dimostrazione del beneficio di Trizivir si basa soprattutto sui risultati degli studi effettuati nel trattamento di pazienti mai trattati o moderatamente trattati con antiretrovirali, con malattia non avanzata. Nei pazienti con alta carica virale (>100.000 copie/mL) la scelta della terapia necessita di attenta considerazione (vedere paragrafo 5.1). Nel complesso, la soppressione virologica con questo regime di tre nucleosidi potrebbe essere inferiore a quella ottenuta con altre terapie multiple tra cui in particolare inibitori della proteasi potenziati o inibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, quindi l'impiego di Trizivir deve essere considerato solo in circostanze particolari (ad esempio co-infezione con tubercolosi). Prima di iniziare il trattamento con abacavir, deve essere eseguito uno screening per la presenza dell'allele HLA-B*5701 in ogni paziente affetto da HIV, a prescindere dalla razza (vedere paragrafo 4.4).Abacavir non deve essere utilizzato nei pazienti in cui sia nota la presenza dell'allele HLA-B*5701.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Vedere paragrafi 4.4 e 4.8. Pazienti conmalattia renale all'ultimo stadio. A causa del principio attivo zidovudina, Trizivir e' controindicato nei pazienti con marcata neutropenia(<0,75 x 10^9 /l) oppure con livelli molto bassi di emoglobina (<7,5 g/dl o 4,65 mmol/l) (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

Posologia: la terapia deve essere iniziata da un medico con esperienza nella gestione dell'infezione da HIV. La dose raccomandata di Trizivir negli adulti (18 anni e oltre) e' di una compressa due volte al giorno. Trizivir puo' essere assunto con o senza cibo. Nei casi in cui sirenda necessaria la sospensione della terapia con uno dei principi attivi di Trizivir o una riduzione della dose, sono disponibili preparazioni separate di abacavir, lamivudina e zidovudina. Popolazioni speciali. Compromissione renale: mentre non e' necessario alcun aggiustamento della dose di abacavir in pazienti con disfunzione renale, i livellidi lamivudina e zidovudina sono aumentati nei pazienti con compromissione renale a causa della ridotta clearance (vedere paragrafo 4.4). Pertanto, poiche' possono essere necessari aggiustamenti della dose, si raccomanda di utilizzare preparazioni separate di abacavir, lamivudinae zidovudina nei pazienti con compromissione renale severa (clearancecreatinina <=30 mL/min). Il medico e' invitato a fare riferimento ai singoli Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali. Trizivir non deve essere somministrato a pazienti con malattia renale all'ultimo stadio (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Compromissione epatica: Abacavir e' principalmente metabolizzato dal fegato. Nei pazienti con compromissione epatica moderata o severa non ci sono dati clinici disponibili, pertanto, l'uso di Trizivir non e' raccomandato a menoche non sia ritenuto necessario. Nei pazienti con compromissione epatica lieve (Child-Pugh score 5-6) e' richiesto uno stretto controllo, incluso il monitoraggio dei livelli plasmatici di abacavir, se fattibile (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Anziani: attualmente non sono disponibili dati di farmacocinetica nei pazienti di eta' superiore ai 65 anni.Tuttavia e' consigliata speciale attenzione in questa classe di eta' a causa delle modifiche associate all'eta' stessa come la diminuita funzionalita' renale e le alterazioni dei parametri ematologici. Popolazione pediatrica: la sicurezza e l'efficacia di Trizivir non sono statestabilite negli adolescenti e nei bambini. Nessun dato e' disponibile. Aggiustamenti della dose nei pazienti con reazioni avverse ematologiche: possono rendersi necessari aggiustamenti nella posologia di zidovudina se i livelli di emoglobina scendono al di sotto di 9 g/dl o 5,59mmol/l o la conta dei neutrofili scende al di sotto di 1,0 x 10^9 /l (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Poiche' non e' possibile l'aggiustamentodella posologia di Trizivir devono essere usate preparazioni separatedi abacavir, lamivudina e zidovudina. Il medico e' invitato a fare riferimento ai singoli Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto di questi medicinali.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Le avvertenze speciali e le precauzioni relative ad abacavir, lamivudina e zidovudina sono incluse in questo paragrafo. Non ci sono ulteriori avvertenze e precauzioni relative all'associazione Trizivir. Reazioni di ipersensibilita' (vedere anche paragrafo 4.8): Abacavir e' associato ad un rischio di reazioni di ipersensibilita' (HSR) (vedere paragrafo 4.8) caratterizzate da febbre e/o rash con altri sintomi che indicano un coinvolgimento multi-organico. Le HSR sono state osservate conabacavir, alcune delle quali erano pericolose per la vita e in rari casi ad esito fatale, quando non gestite in maniera appropriata. Il rischio che si verifichi una HSR ad abacavir e' elevato nei pazienti con test positivo per la presenza dell'allele HLA-B*5701. Tuttavia, HSR adabacavir sono state riportate con una frequenza minore nei pazienti che non possiedono questo allele. Pertanto, deve sempre essere rispettato quanto segue: la presenza o meno dell'allele HLA-B*5701 deve esseresempre confermata prima di iniziare la terapia. Trizivir non deve maiessere iniziato nei pazienti con positivita' per la presenza dell'allele HLA-B*5701, nemmeno nei pazienti con negativita' per l'allele HLA-B*5701 che hanno avuto una sospetta HSR ad abacavir in un precedente regime terapeutico contenente abacavir (ad esempio Kivexa, Ziagen, Triumeq); se si sospetta una HSR, Trizivir deve essere interrotto immediatamente , anche in assenza di allele HLA-B*5701. Un ritardo nella sospensione del trattamento con Trizivir dopo l'insorgenza di ipersensibilita' provoca una reazione pericolosa per la vita; dopo l'interruzione del trattamento con Trizivir per motivi di sospetta HSR, Trizivir o qualsiasi altro medicinale contenente abacavir (ad esempio Kivexa, Ziagen, Triumeq) non devono mai piu' essere ripresi; la riassunzione di medicinali contenenti abacavir dopo una sospetta HSR ad abacavir puo' provocare un'immediata ricomparsa dei sintomi entro poche ore. La ricomparsa dei sintomi e' generalmente piu' grave della presentazione inizialee puo' includere ipotensione pericolosa per la vita e morte; per evitare la riassunzione di abacavir, i pazienti che vanno incontro ad una sospetta HSR devono essere istruiti di eliminare le compresse rimanenti di Trizivir. Descrizione clinica di HSR ad abacavir: l'HSR ad abacavir e' stata ben caratterizzata nel corso degli studi clinici e durantel'esposizione post marketing. I sintomi generalmente insorgevano entro le prime sei settimane (tempo mediano di insorgenza 11 giorni) dall'inizio del trattamento con abacavir, anche se tali reazioni possono insorgere in qualsiasi momento durante il corso della terapia. Quasi tutte le HSR ad abacavir avranno febbre e/o rash. Altri segni e sintomi che sono stati osservati come parte della HSR ad abacavir sono descritti in dettaglio nel paragrafo 4.8 (Descrizione delle reazioni avverse selezionate), inclusi sintomi respiratori e gastrointestinali. E' importante sottolineare che tali sintomi possono condurre ad una diagnosi errata di HSR come patologia respiratoria (polmonite, bronchite, faringite), o gastroenterite. I sintomi correlati all'HSR peggiorano con il prosieguo della terapia e possono essere pericolosi per la vita. Questi sintomi generalmente si risolvono dopo la sospensione di abacavir. Raramente pazienti che hanno interrotto abacavir per ragioni diverse dai sintomi dell'HSR sono andati incontro a reazioni pericolose per la vita entro qualche ora dalla ripresa della terapia con abacavir (vedereparagrafo 4.8 Descrizione delle reazioni avverse selezionate). La riassunzione di abacavir in tali pazienti deve essere fatta in un ambiente dove sia disponibile un pronto intervento medico. Acidosi lattica: con l'uso di zidovudina e' stata riportata acidosi lattica di solito associata ad epatomegalia e steatosi epatica. Sintomi precoci (iperlattatemia sintomatica) che includono sintomi non gravi a carico dell'apparato digerente (nausea, vomito e dolore addominale), malessere non specifico, perdita di appetito, perdita di peso, sintomi respiratori (respirazione accelerata e/o profonda) o sintomi neurologici (compresa debolezza motoria). L'acidosi lattica presenta un'alta mortalita' e puo' essere associata a pancreatite, insufficienza epatica o insufficienza renale. L'acidosi lattica e' stata in genere osservata sia dopo i primimesi di trattamento sia dopo molti mesi. Il trattamento con zidovudina deve essere interrotto in caso di comparsa di iperlattatemia sintomatica e acidosi metabolica/lattica, epatomegalia progressiva o rapido incremento dei livelli di aminotransferasi. Si deve prestare cautela nel somministrare zidovudina a pazienti (in particolare donne obese) conepatomegalia, epatite o altri noti fattori di rischio di malattia epatica e steatosi epatica (compresi alcuni medicinali e alcool). I pazienti con infezione concomitante da epatite C e trattati con alfa interferone e ribavirina possono essere ad alto rischio. I pazienti con aumentato rischio devono essere attentamente seguiti. Disfunzione mitocondriale dopo esposizione in utero: gli analoghi nucleosidici e nucleotidici possono influire sulla funzione mitocondriale a livelli variabili,piu' pronunciati con stavudina, didanosina e zidovudina. Ci sono state segnalazioni di disfunzione mitocondriale in neonati HIV negativi esposti, in utero e/o dopo la nascita, ad analoghi nucleosidici; queste riguardavano prevalentemente regimi terapeutici contenenti zidovudina.Le principali reazioni avverse riportate sono disturbi ematologici (anemia, neutropenia) e disturbi del metabolismo (iperlattatemia, iperlipasemia). Questi eventi sono stati spesso transitori. Raramente sono stati riportati disordini neurologici ad insorgenza tardiva (ipertonia,convulsioni, comportamento anormale). Non e' noto attualmente se talidisordini neurologici sono transitori o permanenti. Questi risultati devono essere tenuti in considerazione per qualsiasi bambino esposto in utero ad analoghi nucleosidici e nucleotidici che presenta manifestazioni cliniche severe di eziologia non nota, in particolare manifestazioni neurologiche. Questi risultati non modificano le attuali raccomandazioni nazionali di usare una terapia antiretrovirale nelle donne in gravidanza al fine di prevenire la trasmissione verticale dell'HIV. Lipoatrofia: il trattamento con zidovudina e' stato associato con la perdita del grasso sottocutaneo che e' stato collegato alla tossicita' mitocondriale. L'incidenza e la gravita' della lipoatrofia sono legate all'esposizione cumulativa. Questa perdita di grasso che risulta piu' evidente nel viso, negli arti e nei glutei, puo' non essere reversibilequando si passa ad un regime terapeutico privo di zidovudina. I pazienti devono essere regolarmente valutati per i segni di lipoatrofia durante la terapia con zidovudina e con medicinali contenenti zidovudina (Combivir e Trizivir).

INTERAZIONI

Trizivir contiene abacavir, lamivudina e zidovudina, pertanto qualsiasi interazione identificata con questi singoli componenti riguarda Trizivir. Gli studi clinici hanno mostrato che non vi sono interazioni clinicamente significative tra abacavir, lamivudina e zidovudina. Abacavir e' metabolizzato dagli enzimi UDP-glucuroniltransferasi (UGT) e dall'alcool deidrogenasi; la somministrazione concomitante di induttori oinibitori degli enzimi UGT o di composti eliminati attraverso l'alcoldeidrogenasi potrebbe alterare l'esposizione ad abacavir. Zidovudina e' per la maggior parte metabolizzata dagli enzimi UGT; la somministrazione concomitante di induttori o inibitori degli enzimi UGT potrebbe alterare l'esposizione a zidovudina. Lamivudina e' eliminata per via renale. La secrezione renale attiva di lamivudina nell'urina avviene attraverso i trasportatori dei cationi organici ( organic cation transporter - OCT); la somministrazione concomitante di lamivudina con inibitori OCT puo' aumentare l'esposizione a lamivudina. Abacavir, lamivudina e zidovudina non sono metabolizzati in maniera significativa dagli enzimi del citocromo P 450 (come il CYP3A4, CYP2C9 o CYP2D6) e non inducono nemmeno tale sistema enzimatico. Lamivudina e zidovudina non inibiscono gli enzimi del citocromo P450. Abacavir mostra un limitato potenziale di inibire il metabolismo mediato dal CYP3A4 e in vitro ha dimostrato di non inibire gli enzimi CYP2C9 o CYP 2D6. Studi in vitro hanno dimostrato che abacavir puo' potenzialmente inibire il citocromo P450 1A1 (CYP1A1). Pertanto, vi e' un ridotto potenziale di interazioni con gli inibitori della proteasi antiretrovirale, con i non nucleosidi e altri medicinali metabolizzati dai principali enzimi P 450 . Studi d'interazione sono stati condotti solo negli adulti. L'elenco di seguito riportato non deve essere considerato esaustivo ma e' rappresentativo delle classi studiate. Medicinali antiretrovirali. Didanosina/abacavir, didanosina/lamivudina, didanosina/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Stavudina/abacavir; stavudina/lamivudina; stavudina/zidovudina: associazione non raccomandata. Medicinali antinfettivi. Atovaquone/abacavir; atovaquone/lamivudina; atovaquone/zidovudina (750 mg due volte al giorno con il cibo /200 mg tre volte al giorno): poiche' i dati disponibili sono limitati il significato clinico non e' conosciuto. Claritromicina/abacavir; claritromicina/lamivudina;claritromicina/zidovudina (500 mg due volte al giorno/100 mg ogni 4 ore): somministrazione separata di trizivir e claritromicina di almeno 2 ore. Trimetoprim/sulfametossazolo (co-trimossazolo)/abacavir; trimetoprim/sulfametossazolo (co-trimossazolo)/lamivudina (160 mg/800 mg unavolta al giorno per 5 giorni/300 mg singola dose); trimetoprim/sulfametossazolo (co-trimossazolo)/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose di trizivir, a meno che il paziente non abbia insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2). Qualora venga richiesta la somministrazione concomitante con co-trimossazolo, si raccomanda che i pazienti siano monitorati clinicamente. Alte dosi di trimetoprim/sulfametossazolo per il trattamento della polmonite da pneumocystis jirovecii (pcp) e della toxoplasmosi non sono state studiate e devono essere evitate. Antifungini. Fluconazolo/abacavir; fluconazolo/lamivudina; fluconazolo/zidovudina (400 mg una volta al giorno/200 mg tre volte al giorno): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' della zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Antimicobatterici. Rifampicina/abacavir: dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento della dose. Rifampicina/lamivudina; rifampicina/zidovudina (600 mg una volta al giorno/200 mg tre volte al giorno): dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento della dose. Anticonvulsivanti. Fenobarbital/abacavir; fenobarbital/lamivudina; fenobarbital/zidovudina: dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento della dose. Fenitoina/abacavir; fenitoina/lamivudina; fenitoina /zidovudina: dati insufficienti per raccomandareun aggiustamento della dose. Monitoraggio delle concentrazioni di fenitoina. Acido valproico/abacavir; acido valproico /lamivudina; acido valproico /zidovudina (250 mg o 500 mg tre volte al giorno/100 mg tre volte al giorno): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Antistaminici (antagonisti dei recettori h2 dell'istamina). Ranitidina/abacavir; ranitidina/lamivudina; ranitidina/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Cimetidina/abacavir; cimetidina/lamivudina; cimetidina/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Citotossici. Cladribina/lamivudina: pertanto, l'uso concomitante di lamivudina con cladribina non e' raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Oppioidi. Metadone/abacavir (da 40 a 90 mg una volta al giorno per 14 giorni/600 mg singola dose, poi 600 mg due volte al giorno per 14 giorni): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Metadone/lamivudina; metadone/zidovudina (da 30 a 90 mg una volta al giorno/200 mg ogni 4 ore): aggiustamenti del dosaggio di metadone sono improbabili nella maggior parte dei pazienti; talvolta puo' essere richiesta una ri-titolazione di metadone. Retinoidi. Composti retinoidi (ad esempio isotretinoina)/abacavir; composti retinoidi (ad esempio isotretinoina)/lamivudina; composti retinoidi (ad esempio isotretinoina)/zidovudina: dati insufficienti per raccomandare un aggiustamento delladose. Uricosurici. Probenecid/abacavir; probenecid/lamivudina; probenecid/zidovudina (500 mg quattro volte al giorno/2 mg/kg tre volte al giorno): poiche' sono disponibili solo dati limitati il significato clinico non e' conosciuto. Controllo dei segni di tossicita' di zidovudina (vedere paragrafo 4.8). Varie. Etanolo/abacavir (0,7 g/kg singola dose/600 mg singola dose); etanolo/lamivudina; etanolo/zidovudina: non e' necessario alcun aggiustamento della dose. Sorbitolo soluzione (3,2 g, 10,2 g, 13,4 g)/ lamivudina: quando possibile, evitare la co-somministrazione cronica di trizivir con medicinali contenenti sorbitolo o altri poli-alcoli ad azione osmotica o alcoli monosaccaridici (per esempio xilitolo, mannitolo, lactitolo, maltitolo). Prendere in considerazione un monitoraggio piu' frequente della carica virale dell'hiv-1 qualora la co-somministrazione cronica non possa essere evitata. Riociguat/abacavir: potrebbe essere necessario ridurre la dose di riociguat. Consultare il riassunto delle caratteristiche del prodotto di riociguatper le raccomandazioni sul dosaggio.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: sono state riportate reazioni avverse durante la terapia per la malattia da HIV con abacavir, lamivudina e zidovudina, da sole o in associazione. Poiche' Trizivir contiene abacavir, lamivudina e zidovudina, si possono attendere reazioni avverse associate a questi composti. Riassunto tabulare delle reazioni avverse riportate con i singoli principi attivi Le reazioni avverse riportate con abacavir, lamivudina e zidovudina sono elencate di seguito. Esse sono riportate per organo, apparato/sistema e frequenza assoluta. Lefrequenze sono definite come molto comune (>1/10), comune (>1/100 a <1/10), non comune (>1/1000 a <1/100), raro (>1/10.000 a <1/1000), molto raro (<1/10.000). Si deve porre particolare attenzione per escluderela possibilita' di una reazione di ipersensibilita' ogni qualvolta simanifesti ciascuno di questi sintomi. Reazioni avverse riportate con i singoli componenti di Trizivir. Abacavir. Importante: per le informazioni sull'ipersensibilita' ad abacavir, vedere le informazioni di seguito in descrizione delle reazioni avverse selezionate ipersensibilita' ad abacavir. Disturbi del sistema immunitario. Comune: ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia; molto raro: acidosi lattica. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea; raro: pancreatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash (senza sintomi sistemici); molto raro: eritema multiforme, sindrome di stevens-johnson e necrolisi epidermica tossica. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: febbre, stato di torpore, affaticamento. Lamivudina. Importante: per le informazioni sull'ipersensibilita' ad abacavir, vedere le informazioni di seguito in descrizione delle reazioni avverse selezionate ipersensibilita' ad abacavir. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: neutropenia, anemia (entrambe talvolta gravi), trombocitopenia; molto raro: aplasia eritrocitaria pura. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto raro: acidosi lattica. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, insonnia; molto raro: neuropatia periferica (parestesie). Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, sintomatologia nasale. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, dolore addominale, diarrea; raro: aumenti dell'amilasi sierica, pancreatite. Patologie epatobiliari. Non comune: transitori aumenti degli enzimi epatici (ast, alt); raro: epatite. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, alopecia. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia,disturbi muscolari; raro: rabdomiolisi. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento, malessere, febbre. Zidovudina. Importante: per le informazioni sull'ipersensibilita' ad abacavir, vedere le informazioni di seguito in descrizione delle reazioni avverse selezionate ipersensibilita' ad abacavir. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: anemia, neutropenia e leucopenia; non comune: trombocitopenia e pancitopenia con ipoplasia midollare; raro: aplasia eritrocitaria pura; molto raro: anemia aplastica. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: anoressia, acidosi lattica in assenza di ipossiemia. Disturbi psichiatrici. Raro: ansia, depressione. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: cefalea;comune: vertigini; raro: insonnia, parestesie, sonnolenza, perdita diconcentrazione mentale, convulsioni. Patologie cardiache. Raro: cardiomiopatia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Non comune: dispnea; raro: tosse. Patologie gastrointestinali. Molto comune: nausea; comune: vomito, dolore addominale e diarrea; non comune: flatulenza; raro: pigmentazione della mucosa orale, disgeusia, dispepsia, pancreatite. Patologie epatobiliari. Comune: innalzamenti dei livelli ematici degli enzimi epatici e della bilirubina; raro: disturbi epatici come grave epatomegalia con steatosi. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune: rash e prurito; raro: pigmentazione delleunghie e della pelle, orticaria e sudorazione. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: mialgia; non comune: miopatia. Patologie renali e urinarie. Raro: pollachiuria. Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: ginecomastia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: malessere; non comune: febbre, algie diffuse e astenia; raro: brividi, dolore toracico e sindrome simil-influenzale. Molte delle reazioni avverse riportate nella tabella di seguito si verificano comunemente (nausea, vomito, diarrea, febbre, stato di torpore, rash) nei pazienti con ipersensibilita' ad abacavir. Pertanto, i pazienti con unoqualsiasi di questi sintomi devono essere attentamente controllati per la presenza di tale ipersensibilita' (vedere paragrafo 4.4). Molto raramente sono stati riportati casi di eritema multiforme, sindrome di Stevens - Johnson o necrolisi epidermica tossica senza poter escludereun'ipersensibilita' ad abacavir. In tali casi i medicinali contenentiabacavir devono essere definitivamente sospesi. Descrizione delle reazioni avverse selezionate. Ipersensibilita' ad abacavir: i segni e i sintomi di questa HSR sono elencati di seguito. Questi sono stati identificati sia dagli studi clinici sia dalla farmacovigilanza post-marketing. Quelli riportati in almeno il 10% dei pazienti con una reazione di ipersensibilita' sono evidenziati in grassetto. Quasi tutti i pazienti che sviluppano reazioni di ipersensibilita' avranno febbre e/o rash(generalmente maculopapulare o orticarioide) come parte della sindrome, tuttavia reazioni si sono manifestate senza rash o febbre. Altri sintomi principali includono sintomi gastrointestinali, respiratori o sistemici come stato di torpore e malessere. Cute: rash (generalmente maculopapulare o orticarioide). Tratto gastrointestinale: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, ulcerazioni della bocca. Tratto respiratorio: dispnea, tosse, mal di gola, sindrome da distress respiratorio nell'adulto, insufficienza respiratoria. Varie: febbre, stato di torpore, malessere, edema, linfoadenopatia, ipotensione, congiuntivite, anafilassi. Neurologia/psichiatria: cefalea, parestesia. Ematologia: linfopenia. Fegato/pancreas: alterazione dei test di funzionalita' epatica,epatite, insufficienza epatica. Apparato muscoloscheletrico: mialgia,raramente miolisi, artralgia, creatina fosfochinasi elevata. Urologia: creatinina elevata, insufficienza renale. I sintomi correlati a questa HSR peggiorano con il prosieguo della terapia e possono essere pericolosi per la vita e in rari casi sono stati ad esito fatale.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: come regola generale, quando si decide di usare un agenteantiretrovirale per il trattamento dell'infezione da HIV nelle donne in gravidanza e di conseguenza per ridurre il rischio di trasmissione verticale dell'HIV al neonato, devono essere presi in considerazione idati sull'impiego negli animali cosi' come l'esperienza clinica nelledonne in gravidanza. Nel caso specifico, l'impiego di zidovudina nelle donne in gravidanza con successivo trattamento dei bambini appena nati ha mostrato di ridurre il tasso di trasmissione materno-fetale dell'HIV. Non ci sono dati sull'uso di Trizivir in gravidanza. Una quantita' moderata di dati su donne in gravidanza trattate con i singoli principi attivi abacavir, lamivudina e zidovudina in associazione indicanoche non vi e' alcuna tossicita' a livello di malformazioni (piu' di 300 esiti di esposizione dal primo trimestre di gravidanza). Una grandequantita' di dati su donne in gravidanza trattate con lamivudina o zidovudina indicano che non vi e' alcuna tossicita' a livello di malformazioni (piu' di 3000 esiti di esposizioni dal primo trimestre di gravidanza di cui oltre 2000 esiti riguardavano esposizioni sia a lamivudina sia a zidovudina). Una quantita' moderata di dati (piu' di 600 esitidal primo trimestre di gravidanza) indicano che non vi e' alcuna tossicita' a livello di malformazioni con l'uso di abacavir. Il rischio dimalformazioni e' improbabile nell'uomo sulla base della menzionata moderata quantita' di dati. I principi attivi di Trizivir possono inibire la replicazione del DNA cellulare, zidovudina ha dimostrato di essere cancerogena per via transplacentare in uno studio nell'animale e abacavir ha mostrato di essere cancerogeno in modelli di studio negli animali (vedere paragrafo 5.3). La rilevanza clinica di queste osservazioni non e' conosciuta. Per le pazienti con infezione concomitante da epatite che vengono trattate con medicinali contenenti lamivudina come Trizivir e che successivamente iniziano una gravidanza, deve essere presa in considerazione la possibilita' di una recidiva dell'epatite legata alla sospensione di lamivudina. Disfunzione mitocondriale: gli analoghi nucleosidici e nucleotidici sia in vivo che in vitro hanno dimostrato di causare un grado variabile di danno mitocondriale. Sono stati riportati casi di disfunzione mitocondriale in neonati HIV-negativi esposti agli analoghi nucleosidici in utero e/o dopo la nascita (vedere paragrafo 4.4). Allattamento: Abacavir e i suoi metaboliti sono escreti nel latte delle femmine di ratto che allattano. Abacavir e' anche escreto nel latte materno umano. Sulla base di piu' di 200 coppie madre/figlio in trattamento per l'HIV, le concentrazioni sieriche di lamivudina nei lattanti allattati al seno da madri in trattamento per l'HIV sono molto basse (meno del 4% delle concentrazioni sieriche materne) e progressivamente diminuiscono a livelli non rilevabili quando i lattanti allattati al seno raggiungono le 24 settimane di eta'. Non esistonodati disponibili sulla sicurezza di abacavir e lamivudina quando somministrati a bambini di eta' inferiore a tre mesi. Dopo somministrazione di una singola dose di 200 mg di zidovudina a donne con infezione daHIV, la concentrazione media di zidovudina era simile nel latte materno e nel siero. Si raccomanda che le madri con infezione da HIV non allattino con latte materno i loro bambini in nessun caso al fine di evitare la trasmissione dell'HIV. Fertilita': studi negli animali hanno dimostrato che ne' abacavir, ne' lamivudina ne' zidovudina hanno effetti sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3). Zidovudina ha mostrato di non interferire sul numero, sulla morfologia e sulla motilita' degli spermatozoi nell'uomo.

Codice: 034947022
Codice EAN:

Codice ATC: J05AR04
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antivirali per uso sistemico
  • Antivirali ad azione diretta
  • Antivirali per il trattamento delle infezioni da hiv, assoc.
  • Zidovudina, lamivudina e abacavir
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

COMPRESSE RIVESTITE

24 MESI

BLISTER