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UROMITEXAN EV 15F 4ML 400MG/4M Produttore: BAXTER SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

UROMITEXAN 400 MG/4 ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Sostanze disintossicanti per trattamenti citostatici.

PRINCIPI ATTIVI

1 fiala da 4 ml contiene: mesna 400 mg.

ECCIPIENTI

Sodio edetato, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

Prevenzione delle lesioni tossiche delle vie urinarie provocate da ossazafosforine (ciclofosfamide, ifosfamide). Nel corso di terapia citostatica con Ifosfamide, dovrebbe essere sempre somministrato il farmaco. Quando viene somministrata ciclofosfamide, il medicinale dovrebbe essere impiegato sempre quando il citostatico e' somministrato sotto forma di bolo (dosi superiori a 10 mg/kg), ed anche nei pazienti ad alto rischio. Principali fattori di rischio sono: precedente radioterapia della piccola pelvi, fenomeni di cistite con precedente terapia con ifosfamide e ciclofosfamide o anamnesi di affezioni delle vie urinarie.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, ad altri composti tiolici o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

POSOLOGIA

Salvo diversa prescrizione, e' normalmente somministrato per via endovenosa ad una dose pari al 20% di quella delle ossazafosforine, al tempo zero (tempo della somministrazione di ossazafosforine) e successivamente a distanza di 4 e 8 ore. L'esperienza terapeutica nei bambini mostra che sarebbe piu' utile in casi individuali, somministrare ad intervalli piu' brevi (es. ogni 3 ore) [dose totale di Uromitexan = 60% della dose]. Con una terapia citostatica ad altissime dosi di ossazafosforine (es. prima del trapianto di midollo osseo) la dose totale puo' essere aumentata dal 120 al 160% della dose di ossazafosforine. Dopo lasomministrazione del 20% (in relazione alla dose totale di ossazafosforine) al tempo zero, la dose rimanente dovrebbe essere somministrata su un periodo di 24 ore tramite perfusione venosa continua. Come alternativa e' possibile una iniezione a bolo intermittente: negli adulti 3x 40% (ai tempi 0, 4 e 8 ore) o 4 x 40% (ai tempi 0, 3, 6 e 9 ore). Nei bambini, data la minzione piu' frequente, le iniezioni in bolo dovrebbero essere somministrate sempre ad intervalli di 3 ore (es. 20% ai tempi 0, 1, 3, 6, 9 e 12 ore). Come alternativa all'iniezione in bolo,sono possibili anche infusioni brevi della durata di 15 minuti. Con infusione continua di ifosfamide (Holoxan) e' meglio somministrare il farmaco al tempo zero dopo una prima iniezione a bolo (inizio dell'infusione, tempo 0) seguito da un'infusione con una dose fino al 100% di quella di ifosfamide, e continuare l'azione uroprotettiva nelle 6 - 12 ore successive alla conclusione dell'infusione di ifosfamide. I medicinali per uso parenterale prima della somministrazione devono essere ispezionati visivamente per verificare l'eventuale presenza di particolato o decolorazione. Qualora la soluzione sia decolorata, torbida o contenga particolato visibile, non deve essere utilizzata.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore ai 30 gradi C.

AVVERTENZE

Ipersensibilita': in pazienti con turbe del sistema immunitario a cuivenivano somministrate ciclofosfamide e il farmaco, sono state riportate con incidenza piu' alta rispetto ai pazienti neoplastici reazioni dovute ad ipersensibilita' quali reazioni cutanee e delle mucose, di varia estensione e gravita' (prurito, rash cutaneo, arrossamento, formazione di bolle, sindrome di Lyell, sindrome di Steven-Johnson), edema locale dei tessuti (edema orticarioide), congiuntivite, rari casi di caduta della pressione associati a disturbi della circolazione, aumentodella frequenza cardiaca sopra 100 battiti/minuto (tachicardia) e aumento della frequenza respiratoria (tachipnea) dovuti a gravi reazioni di ipersensibilita' (reazioni anafilattoidi), ipertensione, elevazionedel segmento ST, mialgia ed anche un temporaneo aumento dei valori dialcuni parametri della funzionalita' epatica (transaminasi). Si deve pertanto provvedere a proteggere il tratto urinario dei pazienti con turbe del sistema immunitario mediante somministrazione di mesna, valutando attentamente il rapporto rischio/beneficio e sempre sotto controllo medico. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilita' al mesna successivamente alla somministrazione di mesna come uroprotettore. Queste includono: reazioni cutanee caratterizzate da sintomi quali orticaria localizzata o generalizzata o altre forme di esantema, prurito, bruciore, angioedema e/o vampate. Inoltre sono stati segnalati gravi casi di bolle ed ulcerazione della pelle e reazioni alle mucose. Alcune reazioni erano considerate compatibili con la sindrome di Steven-Johnson, necrolisi epidermica tossica o eritema essudativo multiforme. Altrereazioni sembravano compatibili con una diagnosi di eritema fisso da farmaci. E' stata anche segnalata fotodistribuzione di rash. In alcunicasi le reazioni cutanee erano accompagnate da uno o piu' sintomi aggiuntivi: febbre; sintomi cardiovascolari (ipotensione, in alcuni casi segnalata come refrattaria ai fluidi, tachicardia, segni elettrocardiografici compatibili con perimiocardite); segnali compatibili con insufficienza renale acuta: sintomi polmonari (ipossia, distress respiratorio, broncospasmo, tachipnea, tosse, espettorato con sangue); tempo di protrombina (PT) e tempo di tromboblastina parziale (PTT) prolungati, esami di laboratorio che evidenziano segnali di coagulopatia intravascolare disseminata (DIC); anomalie ematologiche (leucopenia, eosinofilia, linfopenia, trombocitopenia, pancitopenia); aumento del livello degli enzimi epatici; nausea, vomito; dolore agli arti, artralgia, mialgia, malessere; stomatite; congiuntivite. Alcune reazioni si sono presentate come anafilassi. E' stata anche segnalata febbre accompagnata da,ad es., ipotensione ma non da manifestazioni cutaneee. Sono state segnalate reazioni gravi cosi' come minori con l'uso di mesna in regimi per il trattamento di patologie autoimmuni sistemiche gravi e tumori. Nella maggior parte dei casi, le reazioni si sono manifestate durante odopo il primo trattamento o dopo diverse settimane di esposizione a mesna. In altri casi la reazione iniziale e' stata osservata soltanto dopo diversi mesi di esposizione. In molti casi i sintomi sono apparsi il giorno dell'esposizione con una tendenza ad intervalli piu' brevi aseguito di esposizioni successive. In alcuni pazienti, la manifestazione e/o la gravita' della reazione sembrava variare in base al dosaggio somministrato. E' stata segnalata ricorrenza delle reazioni, in alcuni casi con una gravita' maggiore, in caso di esposizioni successive. Comunque, in alcuni casi, con la riesposizione non c'e' stata ricorrenza della reazione. Alcuni pazienti con anamnesi di una reazione hanno mostrato risultati positivi con risposta ritardata al test cutaneo. Comunque una reazione negativa ritardata non esclude ipersensibilita' a mesna. Alcuni pazienti hanno mostrato un risultato positivo con risposta immediata al test cutaneo indipendentemente da una precedente esposizione a mesna o da un'anamnesi di reazioni di ipersensibilita'; questo potrebbe essere correlato alla concentrazione della soluzione di mesna utilizzata per il test. Il medico prescrittore deve: essere a conoscenza della possibilita' di tali reazioni, che le reazioni possono peggiorare con la riesposizione e che in alcuni casi possono mettere a rischio la vita; sapere che le reazioni di ipersensibilita' a mesna risultano simili al quadro clinico della sepsi e, in pazienti con patologie autoimmuni, possono simulare un'esacerbazione della malattia di base. Composti tiolici: mesna e' un composto tiolico, cioe' un composto organico contenente un gruppo sulfidrilico (SH). I composti tiolici mostrano alcune somiglianze nel loro profilo delle reazioni avverse, inclusa la potenzialita' di provocare gravi reazioni cutanee. Non e' chiarose i pazienti che hanno presentato una reazione avversa a tali medicinali, risultino essere a maggior rischio di manifestare tali reazioni o reazioni simili con un altro composto tiolico. In ogni caso, nella valutazione dell'uso di un altro composto tiolico in tali pazienti, dovrebbe essere tenuta in considerazione la possibilita' di un rischio maggiore. A causa di possibili reazioni anafilattoidi assicurarsi che siano disponibili medicinali di emergenza. L'effetto protettivo si esplica solo a livello delle vie urinarie riducendo il rischio di cistite emorragica dovuta alla terapia con ossazafosforine. Tutte le altre misure precauzionali ritenute necessarie non sono influenzate dal suo impiego e pertanto devono essere mantenute in atto. La protezione del tratto urinario con il farmaco va comunque intrapresa solo dopo un'accurata analisi del rischio/beneficio e sempre sotto controllo medico. Non previene la cistite emorragica in tutti i pazienti. Pertanto e' necessario che un campione di urina sia esaminato per la presenza di ematuria(evidenza microscopica della presenza di globuli rossi) ogni giorno prima di intraprendere il trattamento con ossazafosforine. E' necessario mantenere una escrezione urinaria sufficiente come richiesto per il trattamento con ossazafosforine. In caso di ematuria durante una somministrazione del farmaco e ossazafosforine conforme alla posologia indicata, a seconda della gravita' dell'ematuria, si dovra' procedere allariduzione del dosaggio o all'interruzione del trattamento con ossazafosforine. Contiene approssimativamente 59 mg di sodio per 400 mg di mesna. Mesna e' impiegato quale agente protettivo dell'urotossicita' associata alle ossazafosforine. Pertanto, gli unici riferimenti relativi alla sicurezza ed efficacia di mesna nei pazienti pediatrici di eta' inferiore a 16 anni sono presenti nella letteratura medica pubblicata sull'impiego degli agenti antiblastici ossazafosforinici. Non sono disponibili studi clinici dedicati esclusivamente all'uso di mesna in pediatria.

INTERAZIONI

Gli effetti sistemici delle ossazafosforine non vengono modificati dal farmaco. Studi clinici hanno dimostrato che un sovradosaggio del medicinale non diminuisce la tossicita' acuta e subacuta, l'attivita' leucotossica e l'efficacia immunosuppressiva delle ossazafosforine. La somministrazione di ifosfamide e ciclofosfamide su animali affetti da varie tipologie di tumori ha inoltre dimostrato che il farmaco non influisce sulla efficacia antineoplastica di questi medicinali. Inoltre noninfluisce sull'attivita' antineoplastica di altri citostatici (ad es.doxorubicina, BCNU, metotrexato, vincristina) ne' sull'effetto terapeutico dei glicosidi digitalici. Interferenze con esami diagnostici: iltrattamento con il medicinale puo' dare origine a falsa positivita' al test dell'acetone (ad esempio con il test di Rothera, test per le urine a base di sodio nitroprusside, o strisce reattive N-Multistick) e a falsa positivita' o falsa negativita' al test dipstick (strisce reattive) per ematuria. La reazione cromatica per l'acetone e' amaranto invece di viola, e' meno stabile e sbiadisce immediatamente all'aggiuntadi acido acetico glaciale. E' consigliato l'esame microscopico per determinare la presenza di ematuria. Il trattamento con mesna puo' causare falsi positivi nel test di screening sulle urine per acido ascorbico a base di reagente di Tillman. In studi di farmacocinetica su volontari sani, i valori di creatinina fosfochinasi sierica (CPK) erano piu'bassi in campioni prelevati 24 ore dopo la somministrazione di mesna che in campioni precedenti alla somministrazione. Nonostante i dati disponibili siano insufficienti a determinare la causa di questo fenomeno, si potrebbe pensare ad una significativa interferenza con i tests enzimatici per CPK tiolodipendenti (es N-acetilcisteina).

EFFETTI INDESIDERATI

Sono stati riportati alcuni casi di ipersensibilita' parzialmente correlata ad organi quali diminuzione della conta piastrinica, reazioni cutanee e alle mucose, di varia estensione e gravita', edema locale deitessuti (edema orticarioide), congiuntivite, rari casi di caduta della pressione associati a disturbi della circolazione, aumento della frequenza cardiaca sopra 100 battiti/minuto (tachicardia) e aumento dellafrequenza respiratoria (tachipnea) dovuti a gravi reazioni di ipersensibilita' (reazioni anafilattoidi), ipertensione, elevazione del segmento ST, mialgia ed anche un temporaneo aumento dei valori di alcuni parametri della funzionalita' epatica (transaminasi). Sono stati riferiti rari casi di irritazione venosa nel punto di iniezione. Durante il trattamento e' difficile differenziare chiaramente questi effetti collaterali da quelli imputabili alle ossazafosforine come tali o all'impiego contemporaneo di altri farmaci. Studi clinici effettuati su pazienti di eta' superiore ai 65 anni non hanno rilevato reazioni avverse specifiche per questa eta'. Effetti indesiderati: molto comune (>= 1/10),comune (>= 1/100 - <1/10), non comune (>= 1/1.000 - <1/100), raro (>=1/10.000 - <1/1.000), molto raro <1/10.000), non noto. Infezioni ed infestazioni. Comune: faringite. Patologie del sistema emolinfopoietico. Comune: linfoadenopatia; molto raro: trombocitopenia (ipersensibilita'); non nota: pancitopenia, leucopenia, linfopenia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni dovute a ipersensibilita', reazioni anafilattoidi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: anoressia, sensazione di disidratazione. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia, incubi. Patologie del sistema nervoso. Molto comune: stordimento; comune: vertigini, sonnolenza, cefalea, parestesia, iperestesia, sincope, ipoestesia, disturbo dell'attenzione; non nota: convulsioni. Patologie dell'occhio. Comune: fotofobia, visione offuscata; molto raro: congiuntivite; non nota: edema periorbitale. Patologie cardiache. Comune: palpitazioni; molto raro: elevazione del segmento st, tachicardia; non nota: elettrocardiogramma anormale. Patologie vascolari. Comune: vampate; molto raro: disturbi della circolazione,ipotensione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, congestione nasale, dolore pleuritico, bocca secca, broncospasmo, dispnea, fastidio alla laringe, epistassi; molto raro: tachipnea; non nota: distress respiratorio, ipossia, diminuzione della saturazione di ossigeno, emottisi. Patologie gastrointestinali. Comune: nausea, vomito, diarrea, costipazione, coliche, dolori addominali, flatulenza, irritazione alle mucose, bruciore (substernale/e pigastrico), sanguinamento delle gengive; non nota: stomatite, bocca amara. Patologie epatobiliari. Comune: aumento delle transaminasi; non nota: epatite, aumento di parametri della funzionalita' epatica (gamma- glutamil transferasi, fosfatasi alcalina). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: rash; comune: iperidrosi; molto raro: reazioni cutanee e alle mucose, prurito, eritema, eritema multiforme, rash farmaco-indotto, arrossamento, ulcerazione e/oformazione di bolle/vescicole, sindrome di Lyell (necrolisi epidermica tossica), sindrome di Steven-Johnson, angioedema, eritema fisso da farmaci, rash con fotodistribuzione, orticaria, sensazione di bruciore, edema locale dei tessuti, edema orticarioide. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: artralgia, dolore alla schiena; molto raro: mialgia, dolore agli arti e alle articolazioni. Patologie renali e urinarie. Comune: disuria; non nota: insufficienza renale acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: reazioni nel punto d'infusione, prurito, rash; comune: febbre, brividi, sintomi influenzali reazioni nel punto d'infusione:, dolore, eritema, orticaria, gonfiore, dolore al torace, malessere; molto raro: debolezza, reazioni alle mucose, mancanza di energia, affaticamento; non nota: edema facciale, edema periferico, astenia reazioni nel punto d'infusione:, tromboflebite, irritazione. Esami diagnostici. Molto raro: diminuzione della conta piastrinica, aumento della frequenza respiratoria; non nota: risultati di laboratorio che suggeriscono coagulazione intravascolare disseminata, tempo di protrombina prolungato, tempo di tromboplastina parziale attivata prolungato. Tempo di onset: in questi studi alcuni soggetti hanno presentato gli eventi allaprima esposizione al mesna e altri dopo la seconda o la terza esposizione. In generale, lo spettro completo di sintomi presentati dal soggetto si sviluppano nell'arco di varie ore. Esperienza in caso di riesposizione: alcuni soggetti non hanno presentato ulteriori reazioni dopo gli eventi iniziali mentre altri hanno presentato un'esacerbazione degli eventi a seguito di ripetizione della somministrazione. Reazioni alsito di infusione: in alcuni soggetti che avevano presentato reazionicutanee locali al sito di infusione, la successiva esposizione al mesna ha portato ad eventi cutanei in altre zone. Reazioni cutanee/mucosali: a seguito della somministrazione di mesna sono state segnalate reazioni cutanee e mucosali. Tali reazioni includono rash, prurito, vampate, irritazione alle mucose, dolore pleuritico e congiuntivite. Circa un quarto dei soggetti con eventi, presentavano reazioni cutanee e/o alle mucose insieme ad altri sintomi avversi che includevano dispnea, febbre, cefalea, sintomi gastrointestinali, sonnolenza, malessere, mialgia e sintomi influenzali. Reazioni gastrointestinali: le reazioni gastrointestinali segnalate in soggetti sani a seguito della somministrazione di mesna includono nausea, vomito, diarrea, dolore addominale/coliche, dolore/bruciore epigastrico, costipazione e flatulenza. Effetto in- vivo sulla conta leucocitaria: in studi di farmacocinetica su volontari sani, la somministrazione di singole dosi di mesna e' stato comunemente associata ad una rapida (entro 24 ore) ed in alcuni casi notevole diminuzione della conta leucocitaria, generalmente reversibile entro una settimana dalla somministrazione. Non ci sono dati sufficienti per caratterizzare l'evoluzione nel tempo della conta leucocitaria nelcaso di somministrazione ripetuta per vari giorni. Effetto in-vivo sui livelli di fosforo sierico: in studi di farmacocinetica su volontarisani, la somministrazione di mesna per uno o piu' giorni e' stata in alcuni casi associata ad un moderato aumento temporaneo della concentrazione di fosforo sierico. Questi fenomeni dovrebbero essere tenuti inconsiderazione nell'interpretare i risultati di laboratorio.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Poiche' e' impiegato come uroprotettore nel corso di trattamento citostatico con ossazafosforine, il suo impiego durante la gravidanza e l'allattamento segue gli stessi criteri che si impiegano durante una terapia con citostatici. Non sono disponibili dati adeguati riferiti all'uso nel corso della gravidanza. Studi su animali non hanno evidenziatoeffetti embriotossici o teratogeni. Poiche' gli studi riproduttivi sugli animali non sono sempre in grado di prevedere la risposta nell'uomo, questo medicinale deve essere somministrato durante la gravidanza solo se strettamente necessario. Non e' noto se mesna o dimesna possanovenire escreti nel latte materno. Poiche' molti medicinali sono escreti nel latte materno e considerando la possibile insorgenza di reazioni avverse dovute ad Uromitexan nel neonato, sara' necessario decidere se sospendere l'allattamento o la somministrazione del medicinale, in base alle condizioni della madre. Il medico dovra' valutare attentamente i rischi potenziali ed i benefici per ogni specifica paziente primadi prescrivere mesna.

Codice: 025312024
Codice EAN:

Codice ATC: V03AF01
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  • Sostanze disintossicanti per trattamenti citostatici
  • Mesna
Temperatura di conservazione: non conservare al di sopra di +30 gradi
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 60 MESI
Confezionamento: FIALA

SOLUZIONE INIETTABILE

60 MESI

FIALA