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VECLAM RM 7CPR RIV 500MG RM Produttore: MALESCI SPA IST.FARMACOBIOL.

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

VECLAM RM 500 MG COMPRESSE A RILASCIO MODIFICATO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antibatterici generali per uso sistemico, macrolidi.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni compressa a rilascio modificato contiene principio attivo: claritromicina 500 mg; eccipienti con effetti noti: lattosio 115 mg e sodio15,3 mg. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Nucleo della compressa: acido citrico anidro, sodio alginato, sodio ecalcio alginato, lattosio, povidone K30, acido stearico, magnesio stearato, talco. Rivestimento della compressa: macrogol 400, ipromellosa,macrogol 8000, diossido di titanio, giallo di chinolina (E-104 lacca di alluminio), acido sorbico.

INDICAZIONI

Deve essere tenuta in considerazione la guida ufficiale sull'uso appropriato degli agenti antibatterici. Veclam e' indicato negli adulti e negli adolescenti di eta' superiore ai 12 anni. Trattamento di infezioni causate da patogeni sensibili alla claritromicina. Infezioni del tratto rino-faringeo (tonsilliti, faringiti), dei seni paranasali. Infezioni del tratto respiratorio inferiore: bronchiti, polmoniti batteriche e polmoniti atipiche. Infezioni della pelle: impetigine, erisipela, follicolite, foruncolosi e ferite infette.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo, agli antibiotici della classe dei macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo6.1. Somministrazione concomitante di claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti medicinali: astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina, dal momento che possono indurre un prolungamento dell'intervallo QT ed aritmie cardiache, inclusa tachicardia ventricolare,fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Somministrazione concomitante di claritromicina con ticagreloro ranolazina. Somministrazione concomitante di claritromicina ed alcaloidi dell'ergot (ergotamina o diidroergotamina), perche' puo' condurre a tossicita' da segale cornuta (vedere paragrafo 4.5). Somministrazione concomitante di claritromicina e midazolam per uso orale (vedere paragrafo 4.5). La co-somministrazione di claritromicina e lomitapide e' controindicata (vedere paragrafo 4.5). La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con pregresso prolungamento dell'intervallo QT (prolungamento dell'intervallo QT, congenito o acquisito, documentato) o aritmia cardiaca ventricolare, inclusa torsione di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). La claritromicina non deve essere somministrata contemporaneamente agli inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine), che sono estensivamente metabolizzati dal CYP3A4 (lovastatina o simvastatina), a causa dell'aumentato rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi (vedere paragrafo 4.5). La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con disturbi elettrolitici (ipokaliemia o ipomagnesiemia, a causa del rischio di prolungamento dell'intervallo QT). La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti che soffrono di grave insufficienza epatica associata a danno renale. Come con altri potenti inibitori dell'enzima CYP3A4, la claritromicina non deve essere usata in concomitanza con colchicina (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). Dal momento che la dose giornaliera pari a 500 mg non puo' essere ridotta, Veclam compresse a rilascio modificato e' controindicato in pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min. Per questo gruppo di pazienti possono essere utilizzate tutte le altre forme farmaceutiche.

POSOLOGIA

Posologia: la dose raccomandata negli adulti e negli adolescenti oltre i 12 anni di eta' e' di 1 compressa al giorno da assumere durante i pasti. Nei casi di infezioni piu' gravi, il dosaggio puo' essere aumentato fino a 2 compresse da 500 mg a rilascio modificato al giorno da assumere in un'unica somministrazione. La durata di trattamento e' 5 - 14 giorni, ad esclusione del trattamento per la polmonite acquisita incomunita' e la sinusite che richiedono 6 - 14 giorni. Popolazioni speciali. Popolazione pediatrica: nei bambini con meno di 12 anni di eta', l'uso di Veclam Compresse a rilascio modificato non e' raccomandato.In tal caso usare Veclam 125 mg/5 ml granulato per sospensione orale o Veclam 250 mg/5 ml granulato per sospensione orale in flacone munitodi cucchiaio o di siringa-dosatrice. Pazienti con compromissione renale: in pazienti affetti da insufficienza renale con un valore della clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min, il dosaggio di claritromicina deve essere dimezzato, ad es. 250 mg una volta al giorno, o 250 mg due volte al giorno nelle infezioni gravi. In questi pazienti il trattamento non deve essere prolungato per piu' di 14 giorni. Dal momento che la compressa non puo' essere suddivisa e la dose di 500 mg al giorno non puo' essere ridotta, la compressa a rilascio modificato nondeve essere somministrata a questa popolazione di pazienti (vedere paragrafo 4.3). Modo di somministrazione: uso orale. Le compresse devonoessere ingerite intere.

CONSERVAZIONE

Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

AVVERTENZE

La claritromicina non deve essere prescritta a donne in gravidanza senza un'attenta valutazione del rischio/beneficio, in particolare durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.6). Come con altri antibiotici l'uso prolungato di claritromicina puo' provocare l'insorgenza di sovrainfezioni da batteri resistenti e da miceti che richiedono l'interruzione del trattamento e l'adozione di idonee terapie. E' necessario porre attenzione in quei pazienti che manifestano grave insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2). Con l'uso di claritromicina sono stati riportati casi di disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.8) inclusi enzimi epatici aumentati, danno epatocellulare e/o epatite colestatica, con o senza ittero. Questa disfunzione epatica puo' essere grave ed e' solitamente reversibile. Sono stati riportati casi fatali di insufficienza epatica e solitamente sono stati associati a gravi malattie di base o trattamenti concomitanti. Si deve raccomandare alpaziente di interrompere il trattamento e contattare il proprio medico nel caso si presentassero segni e sintomi di malattia epatica, come anoressia, ittero, urine scure, prurito o dolore addominale. Con l'usodi quasi tutti gli antibatterici, inclusi i macrolidi, sono stati segnalati casi di colite pseudomembranosa, con un intervallo di gravita' compreso tra il moderato e il rischioso per la vita. Sono stati segnalati casi di diarrea da Clostridioides difficile (CDAD) con l'uso dellamaggior parte degli antibatterici, compresa la claritromicina, che puo' variare dalla diarrea moderata alla colite fatale. Il trattamento con agenti antibatterici altera la normale flora batterica intestinale,che puo' condurre ad una proliferazione eccessiva del C. difficile. In tutti i pazienti che, in seguito all'assunzione di antibiotici, lamentino episodi di diarrea, si deve valutare l'eventuale presenza di CDAD (diarrea da Clostridioides difficile). Questi pazienti devono esseresottoposti ad un'attenta anamnesi poiche' e' stato segnalato che il CDAD si puo' presentare nel corso dei due mesi che seguono l'assunzionedi agenti antibatterici. Quindi la sospensione del trattamento con claritromicina deve avvenire senza tener conto dell'indicazione terapeutica. Deve essere effettuato un test microbico e iniziato un trattamento adeguato. Va evitata la somministrazione di agenti antiperistaltici.Essendo la claritromicina metabolizzata ed escreta principalmente a livello epatico, particolare cautela deve essere posta nella somministrazione del farmaco a pazienti con funzionalita' epatica ridotta, nei soggetti con danno renale di grado moderato o severo e negli anziani (oltre 65 anni). Colchicina: sono stati riportati casi post-marketing ditossicita' da colchicina con l'uso concomitante di colchicina e claritromicina, specialmente in pazienti anziani, alcuni dei quali si sono verificati in pazienti con insufficienza renale. Sono stati riportati decessi in alcuni di questi pazienti (vedere paragrafo 4.5). La somministrazione concomitante di claritromicina e colchicina e' controindicata (vedere paragrafo 4.3). Si raccomanda attenzione nella somministrazione concomitante di claritromicina e triazolobenzodiazepine, come triazolam e midazolam iniettabile o oromucosale (vedere paragrafo 4.5). Si raccomanda attenzione nella somministrazione concomitante di claritromicina e altri medicinali ototossici. E' quindi consigliabile un monitoraggio periodico della funzionalita' vestibolare e uditiva durante edopo il trattamento. Eventi cardiovascolari: e' stato osservato, in pazienti trattati con macrolidi inclusa la claritromicina (vedere paragrafo 4.8), il prolungamento dell'intervallo QT che riflette gli effetti sulla ripolarizzazione cardiaca che comporta un rischio di sviluppo di aritmia cardiaca e torsioni di punta. A causa dell'aumentato rischio di prolungamento dell'intervallo QT e di aritmie ventricolari (incluse torsioni di punta), l'uso di claritromicina e' controindicato: in pazienti che assumono astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina; nei pazienti con ipokaliemia; e in pazienti con anamnesi diprolungamento dell'intervallo QT o aritmia cardiaca ventricolare (vedere paragrafo 4.3). Inoltre la claritromicina deve essere usata con cautela nei seguenti casi: pazienti con malattia coronarica, grave insufficienza cardiaca, disturbi della conduzione o bradicardia clinicamente rilevante; pazienti che stanno assumendo contemporaneamente altri medicinali associati a prolungamento dell'intervallo QT diversi da quelli controindicati. Studi epidemiologici che valutavano il rischio di esiti cardiovascolari avversi con i macrolidi hanno mostrato risultati variabili. Alcuni studi osservazionali hanno identificato un raro rischio a breve termine di aritmia, infarto miocardico e mortalita' cardiovascolare associato ai macrolidi, tra cui la claritromicina. Durante laprescrizione della claritromicina si devono bilanciare questi risultati con i benefici del trattamento. Polmonite: in previsione dell'emergente resistenza dello Streptococcus pneumoniae ai macrolidi, e' importante effettuare un test di sensibilita' prima di prescrivere la claritromicina per il trattamento delle polmoniti comunitarie. Nelle polmoniti nosocomiali la claritromicina deve essere somministrata in combinazione con antibiotici addizionali appropriati. Infezioni della cute e dei tessuti molli di intensita' da lieve a moderata: queste infezioni sono molto spesso provocate da Staphylococcus aureus e Streptococcus pyogenes, i quali possono entrambi essere resistenti ai macrolidi. Quindi e' necessario effettuare un test di sensibilita'. Nei casi in cui non possano essere utilizzati antibiotici betalattamici (ad es. allergie), e' preferibile utilizzare altri antibiotici, come clindamicina. Attualmente i macrolidi giocano un ruolo fondamentale solo nelle infezioni della cute e dei tessuti molli, come quelle causate da Corynebacterium minutissimum, acne vulgaris, erisipela e in quelle situazioni in cui non puo' essere instaurata una terapia a base di penicillina.

INTERAZIONI

L'uso dei seguenti medicinali e' assolutamente controindicato a causadei potenziali gravi effetti dovuti alla loro interazione farmacologica. Astemizolo, cisapride, domperidone, pimozide e terfenadina: elevati livelli di cisapride sono stati riscontrati in pazienti che assumevano contemporaneamente cisapride e claritromicina. L'assunzione concomitante ha dato luogo a intervallo QT prolungato, aritmie cardiache inclusa tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione dipunta. Effetti simili sono stati osservati in pazienti che assumevanocontemporaneamente claritromicina e pimozide (vedere paragrafo 4.3). In letteratura e' riportato che i macrolidi alterano il metabolismo della terfenadina aumentandone i livelli che occasionalmente sono stati associati ad aritmie cardiache, quali QT prolungato, tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsione di punta (vedere paragrafo 4.3). In uno studio su 14 volontari sani, la concomitante somministrazione di claritromicina e terfenadina ha portato ad un incremento di due-tre volte del livello sierico del metabolita acido della terfenadina e ad un prolungamento dell'intervallo QT che non ha portato a nessun effetto clinico rilevabile. Effetti simili sono stati associati con la somministrazione concomitante di astemizolo ed altri macrolidi. Alcaloidi dell'ergot: alcune segnalazioni post-marketing indicano che la co-somministrazione di claritromicina ed ergotamina o diidroergotamina e' stata associata a tossicita' acuta da ergot (ergotismo) caratterizzata da vasospasmo ed ischemia delle estremita' e di altri tessuti, incluso il sistema nervoso centrale. E' controindicata la concomitantesomministrazione di claritromicina e alcaloidi dell'ergot (vedere paragrafo 4.3). Midazolam orale: quando il midazolam e' stato somministrato in concomitanza alla claritromicina in compresse (500 mg due volte al giorno), l'AUC del midazolam e' risultata aumentata di 7 volte in seguito alla somministrazione di midazolam per via orale. La somministrazione concomitante di midazolam orale e claritromicina e' controindicata (vedere paragrafo 4.3). Inibitori della HMG-CoA riduttasi (statine): e' controindicato l'uso concomitante di claritromicina e lovastatina o simvastatina (vedere paragrafo 4.3) in quanto queste statine sono estensivamente metabolizzate dal CYP3A4 e il trattamento concomitante con claritromicina ne aumenta la concentrazione plasmatica, la quale aumenta il rischio di miopatia, inclusa la rabdomiolisi. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi in pazienti che assumevano claritromicina contemporaneamente a queste statine. Se il trattamento con claritromicina non puo' essere evitato, la terapia con lovastatina o simvastatinadeve essere sospesa durante il trattamento. Deve essere prestata attenzione quando si prescrive claritromicina con statine. In situazioni dove l'uso concomitante di claritromicina e statine non puo' essere evitato, si raccomanda di prescrivere la dose piu' bassa registrata di statine. Puo' essere valutata la possibilita' di utilizzare una statina che non sia dipendente dal metabolismo dell'enzima CYP3A (ad es. fluvastatina). I pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia. Effetti di altri medicinali sulla claritromicina: i medicinali che inducono il CYP3A (ad es. rifampicina, fenitoina, carbamazepina,fenobarbitale, erba di San Giovanni) possono indurre il metabolismo della claritromicina. Questo porta a dei livelli sub-terapeutici di claritromicina con riduzione dell'efficacia terapeutica. Inoltre, puo' essere necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche dell'induttore del CYP3A, che possono aumentare a causa dell'inibizione del CYP3A da parte della claritromicina (vedere anche il foglio illustrativo dell'inibitore del CYP3A somministrato). La concomitante somministrazione di rifabutina e claritromicina ha determinato un aumento dei livelli sierici della rifabutina, una diminuzione dei livelli sierici della claritromicina associati ad un maggiore rischio di uveite. E' stato accertato o si sospetta che i seguenti medicinali influenzino le concentrazioni di claritromicina circolante; puo' essere necessario procedere adun aggiustamento del dosaggio di claritromicina o puo' essere presa in considerazione l'eventualita' di un ricorso a terapie alternative. Efavirenz, nevirapina, rifampicina, rifabutina e rifapentina: i0 medicinali che risultano essere forti induttori del metabolismo del citocromo P450 come l'efavirenz, la nevirapina, la rifampicina, la rifabutina e la rifapentina possono accelerare il metabolismo della claritromicina e di conseguenza abbassare i livelli plasmatici della claritromicina, aumentando al contempo i livelli plasmatici del 14-OH-claritromicina, un metabolita che risulta anche attivo dal punto di vista microbiologico. Poiche' le attivita' microbiologiche della claritromicina e del 14-OH-claritromicina sono differenti per batteri diversi, l'effetto terapeutico previsto puo' essere annullato nel corso della somministrazione concomitante di claritromicina e di induttori enzimatici. Etravirina: l'esposizione alla claritromicina e' stata ridotta dall'etravirina; tuttavia, la concentrazione del metabolita attivo, 14-OH-claritromicina, e' aumentata. Dal momento che la 14-OH-claritromicina ha ridotto l'attivita' contro il Mycobacterium Avium Complex (MAC), puo' essere alterata l'attivita' complessiva nei confronti di questo patogeno, quindi per il trattamento del MAC e' necessario valutare delle alternativealla claritromicina. Fluconazolo: la somministrazione concomitante di200 mg di fluconazolo al giorno e di una dose pari a 500 mg di claritromicina due volte al giorno a 21 volontari sani ha determinato aumenti della concentrazione minima basale media di claritromicina (C min) edell'area sotto la curva (AUC) pari al 33% ed al 18%, rispettivamente. Le concentrazioni basali del metabolita attivo, la 14-OH-claritromicina, non sono state influenzate in maniera significativa dalla somministrazione concomitante di fluconazolo. Non e' necessario procedere ad alcun aggiustamento del dosaggio di claritromicina.

EFFETTI INDESIDERATI

a. Riassunto del profilo di sicurezza: le piu' frequenti e comuni reazioni avverse correlate alla terapia a base di claritromicina sia per i pazienti adulti che per i pazienti pediatrici sono dolore addominale, diarrea, nausea, vomito e perversione del gusto. Questi eventi avversi sono di solito di media intensita' e sono coerenti con il profilo di sicurezza noto per gli antibiotici macrolidici (vedere paragrafo b del paragrafo 4.8). Non c'e' una differenza significativa nell'incidenza di tali reazioni avverse gastrointestinali durante gli studi clinici, tra pazienti con o senza infezioni da micobatteri pre-esistenti. b. Elenco delle reazioni avverse: le reazioni avverse segnalate durante gli studi clinici e l'esperienza post-marketing relative alla claritromicina compresse a rilascio immediato, granulato per sospensione orale,polvere e solvente per soluzione per infusione e compresse a rilasciomodificato. Le reazioni avverse considerate possibilmente correlate alla claritromicina sono riportate per tipologia di organo e frequenza,in accordo alla seguente convenzione: comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1000, < 1/100); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). In ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in base ad un ordine di gravita' decrescente, nei casi in cui quest'ultima puo' essere definita. Infezioni ed infestazioni. Non comune: cellulite infettiva, infezione da candida, infezione della vagina; non nota*: colite pseudomembranosa, erisipela. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: leucopenia; on nota*: agranulocitosi, trombocitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazione anafilattoide, ipersensibilita'; non nota*: reazione anafilattica, angioedema. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: anoressia, appetito ridotto. Disturbi psichiatrici. Comune: insonnia; non comune: ansia; non nota*: disturbo psicotico,stato confusionale2, depersonalizzazione, depressione, disorientamento, allucinazione, sogni anormali, mania. Patologie del sistema nervoso. Comune: disgeusia, cefalea, perversione del gusto; non comune: perdita di coscienza, discinesia, capogiro, sonnolenza2, tremore; non nota*: convulsione, ageusia, parosmia, anosmia, parestesia. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: vertigine, udito compromesso, tinnitus; non nota*: perdita dell'udito. Patologie cardiache. Non comune: arresto cardiaco, fibrillazione atriale, extrasistoli, palpitazioni;non nota*: torsione di punta, tachicardia ventricolare, fibrillazioneventricolare. Patologie vascolari. Comune: vasodilatazione; non nota*: emorragia. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.non comune: asma, embolia polmonare. Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea1, vomito, dispepsia, nausea1, dolore addominale1; non comune: esofagite, gastrite, stomatite, glossite, costipazione, bocca secca, eruttazione, flatulenza; non nota*: pancreatite acuta, alterazione del colore della lingua, alterazione del colore dei denti. Patologie epatobiliari. Non nota*: insufficienza epatica, ittero epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: eruzione cutanea, iperidrosi; non comune: dermatite bollosa, prurito, orticaria; non nota*: reazioni avverse cutanee severe (scar) ad esempio, pustolosi esantematica acuta generalizzata (agep), sindrome di stevens- johnson, necrolisi tossica epidermica, eruzione da farmaci con eosinofilia e sintomi sistemici (dress)), acne. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: rigidita' muscoloscheletrica; non nota*: rabdomiolisi**1, miopatia. Patologie renali e urinarie. Non nota*: insufficienza nella funzione renale, nefrite interstiziale, cromaturia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Molto comune: flebite in sede di iniezione; comune: dolore insede di iniezione, infiammazione in sede di iniezione; non comune: astenia. Esami diagnostici. Comune: prove di funzionalita' epatica anormali; non comune: rapporto albumine/globuline anormale, prolungamento dell'intervallo qt del tracciato elettrocardiografico, alanina amminotrasferasi aumentata, aspartato amminotrasferasi aumentata, creatinina ematica aumentata, urea ematica aumentata; non nota*: aumento del rapporto internazionale normalizzato, tempo di protrombina prolungato. *Dalmomento che queste reazioni sono state riportate in maniera volontaria da una popolazione di una grandezza indefinita, non e' sempre possibile fare una stima reale della frequenza o stabilire un rapporto di causa-effetto con l'esposizione del medicinale. Si stima che l'esposizione del paziente sia superiore ad un miliardo di giorni di trattamento del paziente con claritromicina **In alcuni dei casi di rabdomiolisi riportati la claritromicina era stata somministrata contemporaneamente a statine, fibrati, colchicina o allopurinolo. ^1 Vedere paragrafo a).^2 Vedere paragrafo c). c. Descrizione di reazioni avverse selezionate: in alcuni dei casi di rabdomiolisi riportati, la claritromicina erastata somministrata in concomitanza a statine, fibrati, colchicina o allopurinolo (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Sono stati riportati casi post-marketing di interazione farmacologica ed effetti sul Sistema Nervoso Centrale (SNC) (ad es. sonnolenza e confusione) con l'uso concomitante di claritromicina e triazolam. Si suggerisce di monitorare il paziente nel caso aumentassero gli effetti farmacologici a livello del SNC (vedere paragrafo 4.5). Sono stati riportati rari casi di compresse a rilascio modificato di claritromicina nelle feci, la maggior parte dei quali si sono verificati in pazienti con alterazioni anatomiche (incluso ileostomia o colostomia) o disturbi della funzionalita' gastrointestinale con tempo di transito gastrointestinale ridotto. In diversi casi, residui di compressa si sono verificati nel contesto della diarrea. Per quei pazienti ai quali si e' verificata la presenza di residuidi compressa nelle feci e nessun miglioramento nella propria condizione, e' raccomandato il passaggio a una diversa formulazione di claritromicina (es. sospensione orale) o ad altro antibiotico.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: on e' stata valutata la sicurezza dellan claritromicina per l'utilizzo nelle donne in stato di gravidanza. Sulla base dei risultati ottenuti da studi su animali e dall'esperienza nell'uomo, non puo' essere esclusa la possibilita' di effetti dannosi sullo sviluppo embrio-fetale. Alcuni studi osservazionali che hanno valutato l'esposizione alla claritromicina durante il primo e il secondo trimestre hanno riportato un aumento del rischio di aborto spontaneo rispetto all'assenza di uso di antibiotici o all'uso di altri antibiotici durante lo stesso periodo. Gli studi epidemiologici disponibili sul rischio di gravimalformazioni congenite con l'uso di macrolidi, compresa la claritromicina, durante la gravidanza forniscono risultati contrastanti. Di conseguenza non e' raccomandato l'uso in gravidanza senza un'attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio. Allattamento: non e' stata valutata la sicurezza della claritromicina per l'utilizzo durante l'allattamento. La claritromicina e' escreta nel latte materno in piccole quantita'. E' stato stimato che un neonato allattato esclusivamente al seno riceverebbe circa l'1,7% della dose materna di claritromicina aggiustata per il peso. Fertilita': studi condotti sul ratto, non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti nocivi sulla fertilita' (vedere paragrafo 5.3).

Codice: 027529130
Codice EAN:

Codice ATC: J01FA09
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Macrolidi, lincosamidi e streptogramine
  • Macrolidi
  • Claritromicina
Temperatura di conservazione: nessuna particolare condizione di conservazione
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO MODIFICATO
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: BLISTER OPACO

COMPRESSE RIVESTITE RILASCIO MODIFICATO

36 MESI

BLISTER OPACO