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VINCRISTINA PFIZER EV 2MG 2ML Produttore: PFIZER ITALIA SRL

  • FARMACO DI CLASSE C
  • USO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

VINCRISTINA PFIZER ITALIA 1MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE PER USO ENDOVENOSO

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antineoplastico, alcaloide della vinca.

PRINCIPI ATTIVI

Ogni flaconcino da 1 ml contiene 1 mg di vincristina solfato. Ogni flaconcino da 2 ml contiene 2 mg di vincristina solfato. Ogni flaconcinoda 5 ml contiene 5 mg di vincristina solfato. Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Mannitolo, sodio idrossido, acido solforico, acqua per preparazioni iniettabili.

INDICAZIONI

In associazione ad altri agenti chemioterapici la vincristina solfatoe' indicata per il trattamento della leucemia acuta e dei linfomi maligni, tra i quali il morbo di Hodgkin, il linfosarcoma e il reticolosarcoma.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

1. Vincristina Pfizer Italia e' controindicata nei pazienti con ipersensibilita' al principio attivo, agli alcaloidi della Vinca e/o al mannitolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; 2. Pazienti affetti dalla forma demielinizzante della sindrome di Charcot-Marie-Tooth non devono essere trattati con la vincristina solfato;3. La vincristina solfato non deve essere somministrata a pazienti che ricevono radioterapia che includa l'area epatica; 4. Gravidanza e allattamento con latte materno; 5. Infezioni batteriche in atto; 6. La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafo 4.4).

POSOLOGIA

La somministrazione deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (ev), in genere ad intervalli settimanali e da personale esperto nella somministrazione di vincristina solfato. La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte delpaziente (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Vincristina Pfizer Italia viene somministrata seguendo differenti schemi posologici ed in combinazione con vari altri farmaci. Poiche' il range fra i livelli terapeutici e quelli tossici e' ristretto e la risposta e' variabile, il dosaggio deve sempre essere attentamente adattato alle esigenze individuali delpaziente. Estrema cautela deve essere applicata nel calcolare e somministrare la dose di vincristina solfato poiche' un sovradosaggio puo' avere effetti gravi o fatali (vedere paragrafo 4.9). La dose calcolatadi vincristina solfato in soluzione iniettabile deve essere somministrata SOLO in una vena o per iniezione endovenosa in bolo (ev push) o per infusione endovenosa (ev), secondo il protocollo di trattamento, e sotto costante monitoraggio dei segni di stravaso. Iniezione endovenosa in bolo (ev push): l'iniezione diretta in vena (ev push) o in un catetere/ago puo' essere completata in circa un minuto. Infusione endovenosa: l'iniezione di vincristina solfato diluita puo' essere infusa tramite un contenitore di plastica flessibile (ad es.: sacca per infusione) o nel deflussore di un'infusione endovenosa in corso di normale soluzione salina o glucosata, secondo quanto piu' adatto al paziente (vedere paragrafo 6.2). Si raccomanda di somministrare la soluzione in 5-10 minuti dopo la diluizione in una sacca per infusione da 50 ml (50 mldi cloruro di sodio o altro diluente compatibile). Dopo la somministrazione, la vena deve essere sciacquata accuratamente. Si deve prestareattenzione per evitare lo stravaso che puo' causare ulcerazioni locali. Nel bambino: la dose normale di vincristina solfato e' di 1,5 - 2,0mg/m^2 di superficie corporea. Nei bambini di peso corporeo inferiorea 10 kg, la dose e' di 0,05 mg/kg/settimana. Nell'adulto: la dose normale di vincristina solfato e' di 0,4 - 1,4 mg/m^2 di superficie corporea. Nell'anziano: uso come nell'adulto. Casi in cui e' necessario modificare lo schema posologico. Pazienti con: ostruzione biliare; neuropatie pre-esistenti; disfunzioni epatiche. Nei pazienti con valori di bilirubina diretta superiore a 3 mg/100 ml, la dose di vincristina solfato deve essere immediatamente ridotta del 50% (vedere paragrafo 4.4).Prima dell'iniezione, controllare la posizione dell'ago. Se si evidenziasse gonfiore o si verificasse lo stravaso del farmaco, sospendere l'iniezione/infusione e somministrare la dose rimanente in un'altra zona e adottare adeguate terapie locali (infiltrazione con jaluronidasi oapplicazione di impacchi caldi) per ridurre sia il danno ai tessuti che il rischio di cellulite. Quando impiegata in combinazione con la L-asparaginasi, la vincristina solfato deve essere somministrata 12-24 ore prima dell'enzima, al fine di ridurre la tossicita'. La vincristinasolfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale. Istruzioni per la preparazione e l'uso: come per tutti gli altri agenti antineoplastici, Vincristina Pfizer Italia deveessere maneggiata da personale addestrato, in un'area appositamente designata (preferibilmente in una cappa a flusso laminare adeguata a trattare composti citotossici). Il personale dovra' indossare maschera eguanti di protezione e in caso di contatto accidentale della soluzione con pelle o mucose, l'area interessata deve essere immediatamente lavata con abbondante acqua e sapone. Si raccomanda che farmaci citotossici, quali la vincristina solfato, non vengano maneggiati da personalefemminile in stato di gravidanza. Si raccomanda l'uso di siringhe Luer-Lock. E' preferibile utilizzare aghi a foro largo per minimizzare lapressione e la possibile formazione di gas. Al fine di ridurre il rischio di errori fatali di medicazione dovuti ad una via di somministrazione errata, e' fortemente raccomandato di diluire la vincristina solfato in un contenitore di plastica flessibile piuttosto che in una siringa. La minibag deve essere etichettata in modo ben visibile come di seguito indicato "solo per uso endovenoso - fatale se somministrato peraltre vie" (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Le siringhe contenenti vincristina solfato devono essere etichettate, con la dicitura "solo per uso endovenoso - fatale se somministrato per altre vie". Le siringhe preparate estemporaneamente, contenenti vincristina solfato devono essereconfezionate in un involucro etichettato, che riporta la dicitura " Non rimuovere l'involucro fino al momento dell'iniezione. Solo per uso endovenoso - fatale se somministrato per altre vie". Gli oggetti utilizzati per la preparazione di soluzioni di Vincristina Pfizer Italia o adibiti alla raccolta di rifiuti organici, devono essere eliminati in sacchetti di politene con doppia chiusura ed inceneriti a 1.100 gradi C. Procedura da seguire in caso di versamento della soluzione: in casodi versamento della soluzione, e' necessario limitare l'accesso nell'area interessata. Il personale dovra' indossare due paia di guanti (gomma latex), una maschera respiratoria, un camice di protezione ed occhiali di sicurezza. Limitare lo spargimento della soluzione rovesciata utilizzando materiale assorbente, ad esempio carta, segatura o ghiaia assorbente (per animali). E' possibile utilizzare anche una soluzione di sodio idrato al 5%. Il materiale assorbente utilizzato ed eventualialtri scarti devono essere raccolti, messi in contenitori di plastica, sigillati ed etichettati in maniera appropriata. I rifiuti citotossici devono essere considerati pericolosi o tossici e muniti di etichetta riportante in modo chiaro la seguente dicitura: "rifiuti citotossicida incenerire a 1.100 gradi C". I rifiuti devono essere inceneriti a 1.100 gradi C per almeno 1 secondo. Ripulire l'area dove si e' verificato il versamento con abbondante acqua.

CONSERVAZIONE

Conservare e trasportare in frigorifero (fra +2 gradi C e +8 gradi C)in confezionamento integro. Non congelare. Tenere il contenitore nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

AVVERTENZE

Somministrazione: deve essere effettuata esclusivamente per via endovenosa (vedere paragrafo 4.2). La vincristina solfato non deve essere somministrata per via intramuscolare, sottocutanea o intratecale. La somministrazione intratecale della vincristina solfato solitamente provoca la morte del paziente (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Trattamento di emergenza per accidentale somministrazione intratecale. In questi casi, l'immediata rimozione del liquido cefalorachidiano ed il lavaggio con soluzione di Ringer Lattato o con altre soluzioni non sono state sufficienti a prevenire la paralisi ascendente ed il decesso del paziente. In un singolo caso, verificatosi in un paziente adulto, si e' potutaarrestare la progressione della paralisi ed ottenere un qualche ripristino della funzione motoria, eseguendo immediatamente dopo l'accidentale somministrazione intratecale il seguente trattamento: 1. Rimozionedella maggior quantita' possibile del liquido cefalorachidiano. 2. Lavaggio dello spazio subaracnoideo con 150 ml/h di soluzione Ringer Lattato per infusione continua tramite catetere collocato nel ventricolo cerebrale laterale. Il liquido e' stato rimosso per via lombare. Il lavaggio e' stato continuato in attesa di poter disporre di plasma fresco congelato. 3. Infusione di 75 ml/h di una soluzione Ringer Lattato contenente 25 ml di plasma fresco per 1 L, tramite catetere posizionatonel ventricolo cerebrale laterale e rimozione per via lombare; la velocita' di infusione viene aggiustata in modo da mantenere il livello delle proteine nel liquido cefalorachidiano sui 150 mg/dl. 4. Somministrazione di 10 g di acido glutammico per via endovenosa per 24 ore seguita da 500 mg tre volte al giorno per os per 1 mese. Il ruolo dell'acido glutammico in questo trattamento e' incerto e puo' non essere essenziale. La vincristina solfato e' molto irritante e puo' causare gravi reazioni a seguito di stravaso del farmaco. Se cio' si verificasse, l'iniezione deve essere interrotta immediatamente e la parte rimanente del farmaco deve essere iniettata in un'altra vena. Una infiltrazione locale con jaluronidasi e l'applicazione di impacchi caldi nella zona del versamento possono favorire il riassorbimento del farmaco e minimizzare il danno ai tessuti. Benche' a seguito di terapia con la vincristina solfato la leucopenia sia poco probabile, sia il paziente che il medico devono attentamente controllare che non insorgano segni di complicazioni infettive. In caso si verifichino tali complicazioni, e' necessario riconsiderare la situazione prima di somministrare ulteriori dosi di vincristina solfato. Carcinogenicita', Mutagenicita' ed Effetti sulla fertilita': prove di laboratorio condotte "in vivo" ed "in vitro" non hanno dimostrato in modo definitivo il potere mutageno della vincristina solfato. Nell'uomo non sono stati condotti studi per verificare gli effetti sulla fertilita', a seguito dell'impiego di vincristinasolfato come singolo farmaco per il trattamento di patologie maligne.Evidenze cliniche indicano che in pazienti di entrambi i sessi in eta' postpuberale sottoposti a trattamenti polichemioterapici, comprendenti la vincristina solfato, si possono manifestare azoospermia e amenorrea. In alcuni pazienti, ma non in tutti, tali eventi regrediscono molti mesi dopo il completamento della terapia chemioterapica. Quando lo stesso trattamento e' effettuato in pazienti in eta' prepuberale, e' molto meno probabile che l'azoospermia e l'amenorrea siano di tipo permanente. I pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico con la vincristina solfato in associazione con farmaci antitumorali noti per essere carcinogenici hanno sviluppato tumori secondari maligni. Non e' stato stabilito quale sia il ruolo svolto dalla vincristina solfato nel determinare lo sviluppo di tali neoplasie. In uno studio di durata limitata, condotto somministrando la vincristina solfato per via intraperitoneale a ratti e topi, non ci fu evidenza di carcinogenicita'. Precauzioni di impiego: Vincristina Pfizer Italia deve essere somministrata esclusivamente sotto il costante controllo di un medico esperto in terapie con agenti citotossici e solamente nel caso in cui i potenziali benefici del farmaco siano superiori ai possibili rischi. Devono esseredisponibili attrezzature adeguate al trattamento di eventuali complicazioni. Nefropatia da acido urico: a seguito di somministrazione di vincristina solfato, sono stati riportati casi di nefropatie acute da acido urico. Neurotossicita': questo effetto collaterale della vincristina solfato puo' essere aumentato dall'uso concomitante di altri agentineurotossici, dalla terapia radiante del midollo spinale, da malattieneurologiche o nei pazienti anziani. La vincristina solfato non oltrepassa in maniera adeguata la barriera ematoencefalica; quindi, nei casi in cui il sistema nervoso centrale e' interessato dal processo leucemico, puo' essere necessario ricorrere ad altri agenti chemioterapici o schemi di terapia alternativi. Disturbi epatici: in caso di alteratafunzionalita' epatica o di ittero, il dosaggio dovra' essere modificato, poiche' la vincristina solfato viene metabolizzata a livello epatico ed escreta nella bile. Disturbi respiratori: sindrome da sofferenzarespiratoria e' stata riportata a seguito della somministrazione degli alcaloidi della Vinca, in combinazione con la mitomicina-C. L'insorgenza della dispnea puo' avvenire da pochi minuti a parecchie ore dopo la somministrazione dell'alcaloide della Vinca e puo' manifestarsi sino a due settimane dopo l'ultima dose di mitomicina-C. Si puo' manifestare dispnea progressiva che richiede una terapia a lungo termine. Il trattamento con la vincristina solfato deve essere sospeso. Tossicita' ematologica: la granulocitopenia che si manifesta a seguito del trattamento con vincristina solfato e' verosimilmente inferiore rispetto a quella osservata con vinblastina e con altri agenti oncolitici. Uno studio sugli effetti indesiderati associati alla soluzione iniettabile divincristina solfato nei gruppi di tutte le eta' mostra che solitamente risulta essere dose-limitante la tossicita' neuromuscolare, piuttosto che la tossicita' sul midollo osseo. Tuttavia, a causa della possibile comparsa di granulocitopenia, sia il medico che il paziente devono prestare attenzione ad eventuali segni di complicanze infettive. Sebbene una granulocitopenia preesistente non rappresenta necessariamente una controindicazione alla somministrazione di vincristina solfato, la comparsa di granulocitopenia durante il trattamento richiede un'attenta valutazione prima della somministrazione della dose successiva.

INTERAZIONI

L'allopurinolo puo' aumentare l'incidenza di depressione del midollo osseo, provocata da agenti citotossici. La neurotossicita' della vincristina solfato si puo' sommare a quella di altri farmaci attivi a livello del sistema nervoso periferico. Poiche' i meccanismi delle normalidifese dell'organismo possono essere soppressi dal trattamento con lavincristina solfato, l'uso concomitante di vaccini a virus vivo puo' potenziare la replicazione del virus, puo' aumentare le reazioni avverse del vaccino e/o puo' diminuire la risposta anticorpale del pazienteal vaccino stesso. Anche la risposta anticorpale del paziente nel sopprimere il vaccino puo' essere ridotta. L'immunizzazione di tali pazienti deve essere effettuata con estrema precauzione, solo dopo un'accurata valutazione del quadro ematologico e con il consenso del medico che effettua la terapia con la vincristina solfato. L'intervallo di tempo che intercorre tra la sospensione del farmaco che determina l'immunosoppressione e il ripristino della capacita' da parte del paziente di rispondere al vaccino, dipende da parecchi fattori e si puo' stimare che esso vari da 3 mesi a 1 anno. E' stato riportato che la contemporanea somministrazione orale od endovenosa di fenitoina e combinazioni dichemioterapia antineoplastica che includevano la vincristina solfato riducono i livelli plasmatici dell'anticonvulsivante ed aumentano l'attivita' epilettica. L'aggiustamento del dosaggio deve essere basato sul monitoraggio dei livelli plasmatici. Il contributo della vincristinasolfato a questa interazione non e' certo. L'interazione puo' essere determinata da un ridotto assorbimento di fenitoina e da un aumento del tasso del suo metabolismo ed eliminazione. Nei soggetti trattati in combinazione con la mitomicina-C si sono manifestati casi di dispnea edi broncospasmo grave. Queste reazioni possono verificarsi da pochi minuti ad alcune ore dopo la somministrazione di vincristina solfato e fino a due settimane dopo quella della mitomicina-C (vedere paragrafo 4.4). a. Radioterapia: quando la chemioterapia viene somministrata in combinazione con la radioterapia, l'uso di vincristina solfato deve essere posticipato fino a quando la radioterapia non e' stata completata. b. Inibitori/induttori dell'isoenzima CYP 3A4: deve essere esercitata cautela nei pazienti che assumono in concomitanza farmaci in grado di inibire/indurre il citocromo P-450, in modo particolare nell'isoforma CYP 3A4 o nei pazienti con disfunzione epatica (vedere paragrafo 4.2). La somministrazione concomitante di vincristina solfato e itraconazolo o fluconazolo (noto inibitore della medesima via metabolica) e' stata associata alla comparsa precoce e/o a una maggiore gravita' degli effetti indesiderati neuromuscolari; induttori come l'erba di San Giovanni devono essere somministrati con cautela. c. Antipsicotici: evitare l'uso concomitante di farmaci citotossici e clozapina (aumento del rischio di agranulocitosi). d. Nifedipina: la nifedipina riduce la clearance renale e cellulare della vincristina solfato e puo' determinare un aumento della tossicita' associata alla vincristina solfato (neuropatia, delirio, attacchi epilettici). e. Glicosidi cardiaci: i farmaci citotossici riducono l'assorbimento della digossina in compresse. Sebbene non sia stato studiato ne' in vitro ne' in vivo , il voriconazolo puo' aumentare la concentrazione plasmatica degli alcaloidi della vinca inclusa la vincristina solfato e puo' portare a neurotossicita'. Pertanto, si raccomanda di valutare un aggiustamento del dosaggio di vincristina solfato. Si raccomanda che le soluzioni di vincristina solfatosiano mantenute ad un pH compreso fra 3,5 e 5,5. Pertanto, la vincristina solfato non deve essere miscelata con nessun altro liquido eccetto che soluzione fisiologica o glucosata.

EFFETTI INDESIDERATI

Le reazioni avverse che si manifestano nel corso della somministrazione di vincristina solfato, sono in genere reversibili e direttamente proporzionali alla dose. Le reazioni avverse segnalate sono elencate diseguito secondo la classificazione per sistemi e organi e la categoria di frequenza stabilite da MedDRA. Le categorie di frequenza sono definite mediante la seguente convenzione: molto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto comune: trombocitopenia ^a, anemia; non nota: granulocitopenia, neutropenia febbrile, leucopenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazione anafilattica ^b, angioedema ^b, rash eedema. Patologie endocrine. Non nota: inappropriata secrezione di ormone antidiuretico ^c. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Molto comune: iponatriemia, diminuzione dell'appetito; non nota: disidratazione, iperuricemia. Patologie del sistema nervoso ^d. Molto comune: paralisi del nervo peroneale ^e, parestesia; non comune: coma; non nota: ipostesie, convulsioni frequentemente associate ad ipertensione nell'adulto, nei bambini convulsioni seguite da coma, paralisi, convulsioni ^f, paresi multiple dei nervi cranici ^g, perdita della sensibilita', areflessia, nevralgia, dolore alle ghiandole salivari, lesione nervosa, nistagmo, atassia, disturbi dell'equilibrio, disturbi della deambulazione, capogiri, cefalea. Dolori neuritici, difficolta' motorie, perdita di riflessi tendinei profondi, paralisi flaccida dei piedi, manifestazioni a carico dei nervi cranici (tra cui paresi isolate, paralisi della muscolatura). La muscolatura extraoculare e laringea sono i distretti piu' frequentemente interessati, dolori mascellari, faringei, della ghiandola parotide, ossei, lombari, degli arti e muscolari. Patologie dell'occhio. Non nota: cecita' transitoria, atrofia ottica ^h. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non nota: sordita' ^i, vertigini. Patologie cardiache. Non nota: ischemia cardiaca: angina pectoris e/o modificazione transitoria del tracciato ECG infarto miocardico ^j,coronaropatia ^j. Patologie vascolari. Non nota: ipotensione, ipertensione. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dolore orofaringeo; non nota: sindrome da stress respiratorio acuto, broncospasmo, dispnea acuta, dispnea progressiva. Patologie gastrointestinali. Molto comune: stipsi ^k, dolore addominale, emesi, nausea; comune:ileo paralitico ^l, diarrea; non nota: perforazione intestinale, necrosi gastrointestinale, ulcerazioni buccali, anoressia, perdita di peso. Patologie epatobiliari. Non nota: epatopatia veno- occlusiva ^m. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Molto comune: alopecia; non nota: eruzione cutanea ^b. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Molto comune: mialgia, osteoalgia; comune:dolore mascellare; non nota: atrofia muscolare, dolore alle estremita', dorsalgia, dolori faringei, della ghiandola parotide, ossei lombari, degli arti e muscolari, anche gravi, paralisi flaccida dei piedi, perdita dei riflessi tendinei profondi. Patologie renali e urinarie. Comune: ritenzione urinaria ^n; non nota: nefropatia da acido urico, poliuria, disuria, atonia vescicale, iperuricemia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Non nota: febbre cefalea, reazione nel sito di iniezione. Esami diagnostici. Molto comune: calo ponderale. ^a Se presente all'inizio del trattamento, la trombocitopenia potrebbe effettivamente migliorare prima che si manifesti remissione midollare. ^b Segnalata in pazienti trattati con vincristina solfato nell'ambito di una chemioterapia polifarmacologica. ^c Manifestatasi con elevata escrezione urinaria di sodio in presenza di iponatriemia, patologia renale o surrenalica, ipotensione e disidratazione. ^d Spesso dose limitanti. ^e Si manifesta con piede cadente e andatura steppante. ^f Frequentemente accompagnate da ipertensione. ^g In particolare a carico dei muscoli extraoculari e laringei. ^h Accompagnata acecita'. ^i Temporanea o permanente. ^j Segnalati in correlazione a trattamenti polichemioterapici comprendenti vincristina solfato quando somministrati a pazienti pretrattati con irradiazione mediastinica. ^kLa stipsi puo' manifestarsi con ritenzione fecale nel tratto superiore del colon e all'esame obiettivo il retto puo' risultare vuoto. ^l L'ileo paralitico puo' verificarsi in particolare nei bambini. Tale condizione si dimostrera' reversibile interrompendo temporaneamente la somministrazione di vincristina solfato e intervenendo con un trattamentosintomatico. ^m In particolare nei bambini. ^n Se possibile, l'assunzione di altri medicinali noti per causare ritenzione urinaria (in particolare nei pazienti anziani) deve essere sospesa nei primi giorni successivi alla somministrazione di vincristina solfato. Tra le manifestazioni piu' comuni vi e' l'alopecia; tra quelle piu' fastidiose vi sonoi disturbi neuromuscolari. Somministrando la vincristina solfato in dosi uniche settimanali, le reazioni avverse (leucopenia, dolori neuritici, stitichezza) sono di breve durata (meno di sette giorni) e diminuiscono o scompaiono riducendo la dose. Invece esse tendono ad aumentare somministrando la stessa dose in modo frazionato. Gli altri sintomi (alopecia, perdita della sensibilita', parestesie, difficolta' alla deambulazione, andatura steppante, atassia, perdita dei riflessi tendinei profondi ed atrofie muscolari) possono persistere piu' a lungo ed eventualmente durare per tutta la terapia, pero' tendono a scomparire circa sei settimane dopo la sospensione della terapia, ma la disfunzionesensorio-motoria generalizzata puo' aggravarsi continuando il trattamento. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Donne in eta' fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile enelle pazienti di sesso femminile: le donne in eta' fertile devono essere informate della necessita' di evitare una gravidanza durante il trattamento con vincristina solfato. A causa del potenziale di genotossicita', teratogenicita' ed embriotossicita', si deve consigliare alle pazienti di sesso femminile in eta' fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 7 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato. A causa del potenziale digenotossicita', si deve consigliare ai pazienti di sesso maschile conpartner di sesso femminile in eta' fertile di utilizzare misure contraccettive altamente efficaci durante il trattamento e per almeno 4 mesi dopo l'ultima dose di vincristina solfato. Gravidanza: la vincristina solfato puo' determinare danno fetale se somministrata a donne in stato di gravidanza, sebbene non ci siano studi adeguati e ben controllati. In diverse specie animali, la vincristina solfato puo' indurre effetti teratogeni ed embrioletalita' con dosi che non sono tossiche per l'animale gravido. Le donne in eta' fertile devono utilizzare adeguatimetodi contraccettivi durante il trattamento e per un determinato periodo dopo di esso (vedere "Donne in eta' fertile/Contraccezione nei pazienti di sesso maschile e nelle pazienti di sesso femminile") e la somministrazione della vincristina solfato deve essere effettuata solo nei casi in cui i potenziali benefici superino i rischi di tale terapia. Se la terapia con la vincristina solfato viene effettuata durante lagravidanza, o la paziente rimane gravida durante la terapia, la paziente deve essere avvertita dei potenziali rischi per il feto. Allattamento: non e' noto se la vincristina solfato venga escreta nel latte materno. A causa del rischio di reazioni avverse gravi dovute alla vincristina solfato nei bambini che vengono allattati, si deve consigliare alla madre di non allattare durante il trattamento con la vincristina solfato e per 1 mese dopo l'ultima dose di trattamento oppure interrompere il trattamento durante l'allattamento, tenendo conto dell'importanza del farmaco per la madre. Fertilita': sulla base di report clinici,la fertilita' maschile e femminile potrebbe essere compromessa (vedere paragrafo 4.4). Prima del trattamento si raccomanda di informare gliuomini e le donne sulla preservazione della fertilita'.

Codice: 033329020
Codice EAN:

Codice ATC: L01CA02
  • Farmaci antineoplastici ed immunomodulatori
  • Citostatici
  • Alcaloidi derivati da piante ed altri prodotti naturali
  • Alcaloidi della vinca ed analoghi
  • Vincristina
Temperatura di conservazione: da +2 a +8 gradi, al riparo dalla luce, non congelare
Forma farmaceutica: SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: FLACONE

SOLUZIONE INIETTABILE

24 MESI

FLACONE