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ZENGAC IV OS 1FL 1000MG Produttore: FISIOPHARMA SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ZENGAC POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE ENDOVENOSAE PER USO ORALE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Altri antibatterici, antibatterici glicopeptidici.

PRINCIPI ATTIVI

ZENGAC 500 mg Polvere per concentrato per soluzione per infusione endovenosa e per uso orale: ogni flaconcino contiene 500 mg di vancomicina (cloridrato) equivalenti a 500.000 IU di vancomicina. ZENGAC 1 g Polvere per concentrato per soluzione per infusione endovenosa e per uso orale: ogni flaconcino contiene 1000 mg di vancomicina (cloridrato) equivalenti a 1.000.000 IU di vancomicina. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Non presenti.

INDICAZIONI

Somministrazione per via endovenosa: Vancomicina e' indicata in tuttii gruppi di eta' per il trattamento delle seguenti infezioni (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1): infezioni complesse della pelle e dei tessuti molli (cSSTI); infezioni ossee e delle articolazioni; polmonite comunitaria acquisita (CAP); polmonite nosocomiale (HAP), compresa polmonite associata ai sistemi di ventilazione (VAP); endocardite infettiva;meningite batterica acuta; batteriemia che si verifica in associazione a, o si sospetta che sia associata a una qualsiasi delle infezioni elencate sopra. Vancomicina e' anche indicata in tutti i gruppi di eta'per la profilassi antibatterica perioperatoria in pazienti che sono ad alto rischio di sviluppare endocardite batterica quando si sottopongono a procedure chirurgiche importanti. Somministrazione orale: Vancomicina e' indicata in tutti i gruppi di eta' per il trattamento delle infezioni da Clostridium difficile (CDI) (vedere paragrafi 4.2, 4.4 e 5.1). E' necessario fare riferimento alle linee guida ufficiali sull' uso appropriato degli agenti antibatterici.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1 (vedere paragrafo 4.4). Vancomicina non deve essere somministrata per via intramuscolare a causa del rischio di necrosi nella sede di somministrazione.

POSOLOGIA

Dove appropriato, vancomicina deve essere somministrata in combinazione con altri agenti antibatterici. Somministrazione per via endovenosa: la dose iniziale deve essere basata sul peso corporeo totale. I successivi aggiustamenti della dose devono essere basati sulle concentrazioni sieriche per ottenere le concentrazioni terapeutiche stabilite. Deve essere tenuta in considerazione la funzione renale per le dosi successive e per l'intervallo di somministrazione. Pazienti di eta' pari osuperiore a 12 anni: la dose raccomandata e' 15-20 mg/kg di peso corporeo ogni 8-12 h (non deve superare 2 g per dose). In pazienti gravemente malati puo' essere usata una dose iniziale di 25-30 mg/kg di peso corporeo per facilitare la possibilita' di ottenere rapidamente la concentrazione sierica minima stabilita. Infanti e bambini da un mese fino a 12 anni di eta' La dose raccomandata e' 10 -15 mg/kg di peso corporeo ogni 6 ore (vedere paragrafo 4.4). I neonati a termine (dalla nascita fino a 27 giorni di eta') e i neonati prematuri (dalla nascita alla data prevista della nascita piu' 27 giorni): per stabilire il regimedi dosaggio per i neonati, deve essere chiesto il parere di un medicoesperto nella cura dei neonati. Un possibile modo di dosare la vancomicina nei neonati e' illustrato nella seguente tabella (vedere paragrafo 4.4): PMA (settimane): <29; dose (mg/kg): 15; intervallo di somministrazione (h): 24. PMA (settimane): 29-35; dose (mg/kg): 15; intervallo di somministrazione (h): 12. PMA (settimane): >35; dose (mg/kg): 15;intervallo di somministrazione (h): 8. PMA: eta' post-mestruale [(tempo trascorso dal primo giorno dell'ultimo ciclo mestruale e la nascita(eta' gestionale) piu' il tempo trascorso dopo la nascita (eta' post-natale)]. Profilassi perioperatoria dell'endocardite batterica in tutti i gruppi di eta': la dose raccomandata e' una dose iniziale di 15 mg/kg prima dell'induzione dell'anestesia. In base alla durata dell'intervento, puo' essere richiesta una seconda dose di vancomicina. Durata del trattamento: la durata suggerita del trattamento e' mostrata nellatabella sottostante. In ogni caso, la durata del trattamento deve essere aggiustata in base al tipo e alla gravita' dell'infezione e della risposta clinica individuale. Infezioni complesse della pelle e dei tessuti molli. Non necrotizzante. Durata del trattamento: 7 - 14 giorni;necrotizzante. Durata del trattamento: 4 - 6 settimane*. Infezioni ossee e delle articolazioni. Durata del trattamento: 4 - 6 settimane **.Polmonite comunitaria. Durata del trattamento: 7 - 14 giorni. Polmonite nosocomiale, compresa polmonite associata ai sistemi di ventilazione. Durata del trattamento: 7 - 14 giorni. Endocardite infettiva. Durata del trattamento: 4 - 6 settimane ***. Meningite batterica acuta. Durata del trattamento: 10 - 21 giorni. * Continuare fino quando non sia necessario ulteriore debridement, il paziente sia migliorato clinicamente e il paziente sia senza febbre da 48 - 72 ore. ** Nel caso di infezioni articolari periprotesiche devono essere presi in considerazione periodi piu' lunghi di trattamento di soppressione orale con gli antibiotici indicati. *** La durata e la necessita' di terapia combinata e'basata sul tipo di valvola e di organismo. Popolazioni particolari. Anziani: possono essere necessarie dosi di mantenimento piu' basse a causa della riduzione della funzione renale correlata all'eta'. Compromissione renale: nei pazienti pediatrici e adulti con compromissione renale, deve essere presa in considerazione la possibilita' di una dose iniziale seguita da livelli sierici minimi di vancomicina, invece di unregime di dosaggio programmato, in particolare in pazienti con grave compromissione renale o in quelli sottoposti a terapia renale sostitutiva (RRT), a causa dei molti fattori variabili che possono compromettere i livelli di vancomicina in tali pazienti. Nei pazienti con insufficienza renale lieve o moderata, la dose iniziale non deve essere ridotta. Nei pazienti con grave insufficienza renale, e' preferibile prolungare l'intervallo di somministrazione piuttosto che somministrare dosigiornaliere piu' basse. Deve essere posta particolare considerazione alla somministrazione concomitante di medicinali che possono ridurre la clearance della vancomicina e/o potenziare i suoi effetti indesiderati (vedere paragrafo 4.4). La vancomicina e' scarsamente dializzabile mediante emodialisi intermittente. Tuttavia, l'uso di membrane ad altoflusso e della terapia renale sostitutiva continua (CRRT) aumenta la clearance della vancomicina e richiede generalmente un dosaggio sostitutivo (di solito dopo la sessione di emodialisi in caso di emodialisi intermittente). Adulti: aggiustamenti della dose in pazienti adulti possono essere basati sul tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) mediante la seguente formula: Uomini: [Peso (kg) x 140 - eta' (anni)]/ 72 x creatinina sierica (mg/dl); donne: 0.85 x valore calcolato dalla formula precedente. La dose iniziale abituale per i pazienti adultie' 15 - 20 mg/kg che puo' essere somministrata ogni 24 ore in pazienti con clearance della creatinina tra 20 e 49 ml/min. Nei pazienti con compromissione renale grave (clearance della creatinina inferiore a 20ml/min) o in quelli in terapia renale sostitutiva, la tempistica appropriata e la quantita' di dosi successive dipende in gran parte dalla modalita' di RRT e deve essere basata sui livelli minimi di vancomicina sierica e sulla funzione renale residua (vedere paragrafo 4.4). In base alla situazione clinica, puo' essere presa in considerazione la possibilita' di ritardare la dose successiva per aspettare i risultati dei livelli di vancomicina. Nei pazienti gravemente malati con insufficienza renale, la dose di carico iniziale (25 - 30 mg/kg) non deve essere ridotta. Popolazione pediatrica: gli aggiustamenti della dose nei pazienti pediatrici con eta' pari o superiore ad 1 anno, possono esserebasati sul tasso di filtrazione glomerulare stimato (eGFR) mediante la formula di Schwartz rivista: eGFR (mL/min/1.73m^2) = (altezza in cm x 0.413)/creatinina sierica (mg/dl) eGFR (mL/min/1.73m^2) = (altezza in cm x 36.2/creatinina sierica (mcmol/L). Per i neonati e gli infanti con meno di 1 anno di eta', deve essere richiesto il parere di un esperto, poiche' la formula di Schwartz non e' pertinente per loro. Le raccomandazioni orientative di dosaggio per la popolazione pediatrica sono mostrate nella tabella sottostante che segue gli stessi principi deipazienti adulti.

CONSERVAZIONE

Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Dopo ricostituzione, i flaconcini possono essere conservati in frigorifero, a temperatura compresa fra +2 gradi C e +8 gradi C per 14 giorni senza significativa perdita di potenza.

AVVERTENZE

Reazioni di ipersensibilita': Sono possibili reazioni di ipersensibilita' serie e saltuariamente fatali (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). In caso di reazioni di ipersensibilita', il trattamento con vancomicina deve essere interrotto immediatamente e devono essere iniziate le adeguate misure di emergenza. In pazienti che ricevono vancomicina per un periodo piu' prolungato o insieme ad altri medicinali che possono provocare neutropenia o agranulocitosi, la conta leucocitaria deve essere monitorata ad intervalli regolari. Tutti i pazienti che ricevono vancomicina devono sottoporsi a studi ematologici periodici, analisi delle urine, test di funzionalita' epatica e renale. Vancomicina deve essere usata con cautela nei pazienti con reazioni allergiche alla teicoplanina, poiche' puo' verificarsi ipersensibilita' incrociata, compreso shockanafilattico fatale. Spettro di attivita' antibatterica: Vancomicina ha uno spettro di attivita' antibatterica limitato agli organismi Gram-positivi. Non e' indicata per l'uso come agente singolo per il trattamento di alcuni tipi di infezioni a meno che l'agente patogeno sia gia' stato documentato e sia noto per essere sensibile o ci sia un sospetto forte che gli agenti patogeni piu' probabili siano sensibili al trattamento con vancomicina. L'uso razionale di vancomicina deve tener presente lo spettro di attivita' batterico, il profilo di sicurezza e l'adeguatezza della terapia antibatterica standard per trattare il singolo paziente. Ototossicita' E' stata segnalata ototossicita', che puo' essere transitoria o permanente (vedere paragrafo 4.8) in pazienti conprecedente sordita', che hanno ricevuto dosi endovenose eccessive, o che ricevono un trattamento concomitante con un'altra sostanza che provoca ototossicita' quale un amminoglicoside. La vancomicina deve ancheessere evitata in pazienti con precedente perdita dell'udito. La sordita' puo' essere preceduta da tinnito. L'esperienza con altri antibiotici suggerisce che la sordita' puo' essere progressiva nonostante la cessazione del trattamento. Per ridurre il rischio di ototossicita' i livelli ematici devono essere determinati periodicamente e si raccomanda di eseguire test periodici della funzione uditiva. Gli anziani sono particolarmente sensibili al danno acustico. Il monitoraggio della funzione vestibolare e uditiva negli anziani deve essere eseguito durantee dopo il trattamento. L'uso concomitante o sequenziale di altre sostanze ototossiche deve essere evitato. Reazioni correlate all'infusione: la somministrazione in bolo rapido (cioe' nel corso di alcuni minuti) puo' essere associata ad ipotensione esagerata (compreso shock e, raramente, arresto cardiaco), risposte simil-istaminiche e rash maculopapulare o eritematoso ("sindrome dell'uomo rosso" o "sindrome del collorosso"). Vancomicina deve essere infusa lentamente in una soluzione diluita (da 2.5 a 5.0 mg/ml) ad una velocita' non maggiore di 10 mg/mine per un periodo non inferiore a 60 minuti per evitare reazioni correlate all'infusione rapida. L'interruzione dell'infusione generalmente porta ad una brusca interruzione di queste reazioni. La frequenza delle reazioni correlate all'infusione (ipotensione, vampate, eritema, orticaria e prurito) aumenta con la somministrazione contemporanea di agenti anestetici (vedere paragrafo 4.5). Questo puo' essere ridotto somministrando vancomicina mediante infusione in almeno 60 minuti, prima dell'induzione dell'anestesia. Gravi reazioni avverse cutanee (SCAR): gravi reazioni avverse cutanee (SCAR) inclusa sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) e pustolosi esantematica acutageneralizzata (AGEP), che puo' essere pericolosa per la vita o fatale, sono state riportate in associazione al trattamento con vancomicina (vedere paragrafo 4.8). La maggior parte di queste reazioni si e' verificata entro pochi giorni e fino a otto settimane dall'inizio del trattamento con vancomicina. Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati dei segnali e dei sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Se compaiono segnali e sintomi indicativi di queste reazioni, la vancomicina deve essere sospesa immediatamente edeve essere considerato un trattamento alternativo. Se il paziente hasviluppato una SCAR con l'uso di vancomicina, il trattamento con vancomicina non deve essere ripreso in nessun momento. Reazioni correlate alla sede di somministrazione: in molti pazienti che ricevono vancomicina per via endovenosa, si puo' verificare dolore e tromboflebite che sono occasionalmente gravi. La frequenza e la gravita' della tromboflebite possono essere ridotti al minimo mediante la somministrazione lenta del prodotto come soluzione diluita (vedere paragrafo 4.2) e cambiando regolarmente le sedi di infusione. L'efficacia e la sicurezza di vancomicina non sono state stabilite per le vie di somministrazione intratecale, intralombare e intraventricolare. Nefrotossicita': la vancomicina deve essere usata con cura in pazienti con insufficienza renale,compresa anuria, poiche' la possibilita' di sviluppare effetti tossici e' molto maggiore in presenza di alte concentrazioni ematiche prolungate. Il rischio di tossicita' e' aumentato da alte concentrazioni ematiche o da terapia prolungata. E' indicato un monitoraggio regolare dei livelli di vancomicina durante terapie ad alte dosi e per l'uso a piu' lungo termine, particolarmente in pazienti con disfunzione renale ocompromessa capacita' uditiva, nonche' in caso di somministrazione contemporanea di sostanze rispettivamente nefrotossiche o ototossiche (vedere paragrafi 4.2 e 4.5). Disturbi agli occhi: la vancomicina non e'autorizzata per l'uso intracamerale o intravitreale, inclusa la profilassi dell'endoftalmite. Vasculite emorragica retinica occlusiva (HORV), inclusa la perdita permanente della vista, sono state osservate in singoli casi in seguito all'uso intracamerale o intravitreale di vancomicina durante o dopo un intervento di cataratta. Popolazione pediatrica: le raccomandazioni correnti del dosaggio intravenoso per la popolazione pediatrica, in particolare per bambini con meno di 12 anni di eta' puo' portare a livelli di vancomicina sotto-terapeutici in un numero alto di bambini. Tuttavia, la sicurezza del dosaggio aumentato di vancomicina non e' stata valutata in modo opportuno e non possono esseregeneralmente raccomandate dosi maggiori di 60 mg/kg/giorno.

INTERAZIONI

Devono essere evitati trattamenti contemporanei o susseguenti, topicio sistemici, di altri farmaci oto-e/o nefrotossici (amminoglicosidi, amfotericina B, bacitracina, cisplatino, colistina, polimixina B, piperacillina / tazobactam) con la vancomicina, particolarmente in pazienti con ipoacusia ed insufficienza renale preesistenti all'inizio del trattamento (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione contemporanea divancomicina ed anestetici e' stata associata ad eritema cutaneo, arrossamento istamino-simile e reazioni anafilattoidi. La somministrazionecontemporanea di vancomicina e agenti bloccanti neuromuscolari puo' potenzialmente aumentare l'azione di blocco neuromuscolare.

EFFETTI INDESIDERATI

Riassunto del profilo di sicurezza: le reazioni avverse piu' comuni sono flebite, reazioni pseudo-allergiche e vampate della parte superiore del corpo ("sindrome del collo rosso") in relazione all'infusione endovenosa troppo rapida di vancomicina. L'assorbimento della vancomicina dal tratto gastrointestinale e' trascurabile. Tuttavia nell'infiammazione grave della mucosa intestinale, soprattutto in combinazione con insufficienza renale, possono comparire reazioni avverse che si verificano quando la vancomicina e' somministrata per via parenterale. In associazione al trattamento con vancomicina sono state riportate reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), inclusa la sindrome di Stevens-Johnson(SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) e pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP) (vedere paragrafo 4.4). Elenco tabulato delle reazioni avverse: nell'ambito di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine di gravita' decrescente. Le reazioni avverse elencate di seguito sono definite usando la seguente convenzione MedDRA e la banca dati della classe organo sistemica: molto comune (>=1/10); comune (da >=1/100, < 1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000 a <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: neutropenia reversibile, agranulocitosi, eosinofilia, trombocitopenia, pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Raro: reazioni di ipersensibilita', reazioni anafilattiche. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Non comune: perdita di udito transitoria o permanente; raro: vertigini, tinnito, capogiro. Patologie cardiache. Molto raro: arresto cardiaco. Patologie vascolari. Comune: diminuzione della pressione sanguigna; raro: vasculite. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: dispnea, stridore. Patologie gastrointestinali. Raro: nausea; molto raro: enterocolite pseudomembranosa; non nota: vomito, diarrea. Patologie della pelle e del tessuto sottocutaneo. Comune: vampate della parte superioredel corpo ("sindrome dell'uomo rosso"), esantema e infiammazione della mucosa, prurito, orticaria; molto raro: dermatite esfoliativa, sindrome di Stevens-Johnson, dermatosi bollosa a IgA lineare, Necrolisi epidermica tossica (TEN); non nota: eosinofilia e sintomi sistemici (sindrome DRESS), AGEP (Pustolosi eritematosa generalizzata acuta). Patologie renali e urinarie. Comune: insufficienza renale, manifestata principalmente da aumento di creatinina sierica o di urea sierica; raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta; non nota: necrosi tubulare acuta. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: flebite, arrossamento della parte superiore del corpo e del viso; raro: febbre da farmaco, tremito, dolore e spasmi muscolari del torace e nei muscoli della schiena. Descrizione di reazioni avverse al farmaco selezionate: neutropenia reversibile che iniziageneralmente una settimana o piu' dopo l'inizio della terapia endovenosa o dopo la dose totale di piu' di 25 g. Durante o subito dopo l'infusione rapida, possono verificarsi reazioni anafilattiche/anafilattoidi compreso respiro sibilante. Le reazioni diminuiscono quando la somministrazione e' interrotta, generalmente tra 20 minuti e 2 ore. Vancomicina deve essere infusa lentamente (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). La necrosi si puo' verificare dopo iniezione intramuscolare. Il tinnito, che probabilmente precede l'insorgere della sordita', deve essere considerato un'indicazione per interrompere il trattamento. L'ototossicita' e' stata principalmente segnalata in pazienti a cui vengono somministrate dosi alte, o in coloro in trattamento concomitante con altri medicinali ototossici quali amminoglicoside, o in coloro che hanno una riduzione preesistente della funzione renale o uditiva. Popolazione pediatrica: il profilo di sicurezza e' generalmente coerente tra i pazienti in eta' pediatrica ed adulti. E' stata descritta nefrotossicita' nei bambini, generalmente in associazione ad altri agenti nefrotossici comegli amminoglicosidi. Segnalazione delle reazioni avverse sospette: lasegnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Non vi e' sufficiente esperienza sulla sicurezza della vancomicina assunta durante la gravidanza nelle donne. Studi di tossicita' riproduttiva sugli animali non suggeriscono effetti sullo sviluppo dell'embrione o del feto o nel periodo gestazionale (vedere paragrafo 5.3). Tuttavia, la vancomicina diffonde rapidamente attraverso la placenta e vienedistribuita nel sangue del cordone ombelicale, non si puo' escludere un rischio potenziale relativo all'ototossicita' e alla nefrotossicita' embrionale e neonatale. Pertanto la vancomicina deve essere usata ingravidanza solo se necessario e solo dopo una attenta valutazione delrischio/beneficio. Allattamento: la vancomicina e' escreta nel latte materno. Si consiglia cautela quando il farmaco e' somministrato a donne in allattamento a causa delle potenziali reazioni avverse nel lattante (disturbi della flora intestinale con diarrea, colonizzazione di funghi e possibili reazioni di sensibilizzazione). Se l'assunzione del farmaco e' necessaria, si deve considerare la decisione di interrompere l'allattamento.

Codice: 034634028
Codice EAN:

Codice ATC: J01XA01
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antibatterici per uso sistemico
  • Altri antibatterici
  • Antibatterici glicopeptidici
  • Vancomicina
Temperatura di conservazione: non superiore a +25 gradi
Forma farmaceutica: POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE E SOLUZIONE ORALE
Scadenza: 36 MESI
Confezionamento: FLACONE

POLVERE PER CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE E SOLUZIONE ORALE

36 MESI

FLACONE