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ZERIT 56CPS 40MG Produttore: BRISTOL-MYERS SQUIBB SRL

  • FARMACO OSPEDALIERO

DENOMINAZIONE

ZERIT CAPSULE RIGIDE

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Antivirali per uso sistemico, nucleosidi e nucleotidi inibitori dellatrascrittasi inversa.

PRINCIPI ATTIVI

Zerit 15 mg capsule rigide: ciascuna capsula rigida contiene 15 mg distavudina. Eccipienti con effetti noti: ciascuna capsula rigida contiene 80,84 mg di lattosio anidro. Ciascuna capsula rigida contiene 40,42 mg di lattosio monoidrato. Zerit 20 mg capsule rigide: ciascuna capsula rigida contiene 20 mg di stavudina. Eccipienti con effetti noti: ciascuna capsula rigida contiene 121,30 mg di lattosio anidro. Ciascunacapsula rigida contiene 60,66 mg di lattosio monoidrato. Zerit 30 mg capsule rigide: ciascuna capsula rigida contiene 30 mg di stavudina. Eccipienti con effetti noti Ciascuna capsula rigida contiene 121,09 mg di lattosio anidro. Ciascuna capsula rigida contiene 60,54 mg di lattosio monoidrato. Zerit 40 mg capsule rigide Ciascuna capsula rigida contiene 40 mg di stavudina. Eccipienti con effetti noti: ciascuna capsula rigida contiene 159,06 mg di lattosio anidro. Ciascuna capsula rigida contiene 79,53 mg di lattosio monoidrato. Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Contenuto della capsula: lattosio, magnesio stearato, cellulosa microcristallina, sodio amido glicolato. Involucro della capsula: gelatina,ferro ossido colorante (E172), silicio diossido, sodio laurilsolfato,titanio diossido (E171). Inchiostro nero contenente Shellac: glicole propilenico, acqua depurata, potassio idrossido, ferro ossido (E172).

INDICAZIONI

Zerit e' indicato in combinazione con altri farmaci antiretrovirali per il trattamento di pazienti adulti e pediatrici (di eta' superiore ai 3 mesi) infetti dal virus HIV solo quando gli altri antiretrovirali non possono essere utilizzati. La durata del trattamento con Zerit deve essere limitata al tempo piu' breve possibile (vedere paragrafo 4.2).

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Co-somministrazione con didanosina a causa di potenziali eventi gravi e/o che mettono a rischio la vita in particolare acidosi lattica, anomalie della funzionalita' epatica, pancreatite e neuropatia periferica (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

La terapia deve essere instaurata da un medico esperto nel trattamento dell'infezione da HIV (vedere anche paragrafo 4.4). Per i pazienti che iniziano la terapia con Zerit, la durata deve essere limitata al tempo piu' breve possibile seguita dal passaggio ad una terapia alternativa appropriata ogni qualvolta cio' sia possibile. I pazienti che rimangono in trattamento con Zerit devono essere valutati frequentemente epassati ad una terapia alternativa appropriata ogni qualvolta cio' sia possibile (vedere paragrafo 4.4). Posologia. Adulti: il dosaggio raccomandato per l'uso orale e'. Peso del paziente: < 60 kg; dosaggio di zerit: 30 mg due volte al giorno (ogni 12 ore). Peso del paziente: >= 60 kg; dosaggio di zerit: 40 mg due volte al giorno (ogni 12 ore). Popolazione pediatrica. Adolescenti, bambini e prima infanzia al di sopradei 3 mesi di età: il dosaggio orale raccomandato e'. Peso del paziente: < 30 kg; dosaggio di zerit: 1 mg/kg due volte al giorno (ogni 12 ore) dosaggio per adulti. Peso del paziente: >= 30 kg; dosaggio di zerit: 1 mg/kg due volte al giorno (ogni 12 ore) dosaggio per adulti. La formulazione in polvere di Zerit deve essere usata nei bambini di eta'inferiore ai tre mesi. I pazienti adulti che hanno problemi a deglutire le capsule devono chiedere al loro medico circa la possibilita' di passare alla formulazione in polvere di questo medicinale. Si veda il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto della formulazione in polvere. Aggiustamenti del dosaggio. Neuropatia periferica: se si manifestano sintomi di neuropatia periferica (generalmente caratterizzata da parestesia persistente, formicolio, o dolore ai piedi e/o alle mani) (vedere sezione 4.4), bisogna considerare il passaggio del paziente ad una terapia alternativa. Nei rari casi nei quali non e' appropriato, si puo' prendere in considerazione una riduzione del dosaggio della stavudina, tenendo sotto stretto controllo i sintomi di neuropatia periferica e mantenendo una soddisfacente soppressione virologica. I possibili benefici dovuti ad una riduzione del dosaggio in ogni caso devono essere bilanciati in confronto ai rischi che possono derivare da questemisure (concentrazioni intracellulari inferiori). Popolazioni speciali. Anziani: Zerit non e' stato studiato in modo specifico nei paziential di sopra dei 65 anni di eta'. Insufficienza epatica: non e' necessario alcun iniziale aggiustamento di dosaggio. Insufficienza renale: sono raccomandati i seguenti dosaggi. 26-50 ml/min. Peso del paziente: < 60 kg; dosaggio di zerit (secondo la clearance della creatinina): 15mg due volte al giorno. Peso del paziente: >= 60 kg; dosaggio di zerit (secondo la clearance della creatinina): 20 mg due volte al giorno. <= 25 ml/min (compresi i pazienti in dialisi*). Peso del paziente: < 60 kg; dosaggio di zerit (secondo la clearance della creatinina): 15 mgogni 24 ore. Peso del paziente: >= 60 kg; dosaggio di zerit (secondo la clearance della creatinina): 20 mg ogni 24 ore. * I pazienti in emodialisi devono assumere Zerit al termine della seduta di emodialisi, ed alla stessa ora nei giorni di non dialisi. Dato che l'escrezione urinaria e' anche la principale via di eliminazione della stavudina nei pazienti pediatrici, la clearance della stavudina puo' risultare alterata nei pazienti pediatrici con disfunzione renale. Sebbene non ci siano dati sufficienti a raccomandare uno specifico aggiustamento del dosaggio di Zerit in questa popolazione di pazienti, si deve considerare una riduzione della dose e/o un aumento dell'intervallo tra le somministrazioni proporzionale alla riduzione del dosaggio per i pazienti adulti. Non ci sono raccomandazioni sul dosaggio per i pazienti pediatricicon meno di 3 mesi di eta' e con compromissione renale. Modo di somministrazione: per un assorbimento ottimale, Zerit deve essere assunto astomaco vuoto (cioe' almeno 1 ora prima dei pasti), ma se cio' non fosse possibile, puo' essere assunto con un pasto leggero. Zerit puo' anche essere somministrato aprendo con attenzione la capsula rigida e mescolandone il contenuto con il cibo.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura inferiore a 25 gradi C. (blister in alluminio/aclar). Non conservare a temperatura superiore ai 30 gradi C. (flaconi in HDPE). Conservare nella confezione originale.

AVVERTENZE

Sebbene una efficace soppressione virale con la terapia antiretrovirale ha dimostrato di ridurre notevolmente il rischio di trasmissione sessuale, un rischio residuo non puo' essere escluso. Si devono prendereprecauzioni per prevenire la trasmissione in accordo con le linee guida nazionali. La terapia con stavudina e' associata a numerosi effettiindesiderati gravi, come acidosi lattica, lipoatrofia e polineuropatia, alla cui base e' presente un potenziale meccanismo di tossicita' mitocondriale. Dati questi rischi potenziali, per ogni paziente deve essere fatta una valutazione beneficio-rischio e deve essere attentamenteconsiderato un antiretrovirale alternativo (vedere sotto ed al paragrafo 4.8 Acidosi lattica, Lipoatrofia e Neuropatia periferica ). Acidosi lattica: con l'uso di stavudina e' stata riportata acidosi lattica di solito associata a epatomegalia e steatosi epatica. Sintomi precoci (iperlattatemia sintomatica) includono sintomi non gravi a carico dell'apparato digerente (nausea, vomito e dolore addominale), malessere non specifico, perdita di appetito, perdita di peso, sintomi respiratori(respirazione rapida e/o profonda) o neurologici (inclusa debolezza muscolare). L'acidosi lattica presenta elevata mortalita' e puo' essereassociata a pancreatite, insufficienza epatica, insufficienza renale,o paralisi motoria. L'acidosi lattica si manifesta generalmente dopo alcuni o diversi mesi di trattamento. Il trattamento con stavudina deve essere interrotto in caso di iperlattatemia sintomatica e acidosi metabolico/lattica, epatomegalia progressiva, o rapido innalzamento dei valori di aminotransferasi. Deve porsi attenzione nel somministrare stavudina a pazienti (specialmente se donne obese) con epatomegalia, epatite od altri noti fattori di rischio di patologia epatica e steatosi epatica (inclusi certi medicinali e alcol). Pazienti con infezione concomitante da epatite C e trattati con interferone alfa e ribavirina possono costituire una categoria a rischio speciale. Pazienti ad alto rischio devono essere seguiti attentamente (vedere anche sezione 4.6). Epatopatie: sono stati riportati casi di epatite o insufficienza epatica, talora fatali. La sicurezza e l'efficacia della stavudina nei pazienti con significative patologie epatiche di base non sono state dimostrate. Il rischio di reazioni avverse gravi e potenzialmente fatali a carico del fegato e' aumentato nei pazienti con epatite cronica B o C trattati con terapia antiretrovirale di combinazione. In caso di terapia antivirale concomitante per epatite B o C, fare anche riferimento alle informazioni specifiche per queste specialita' medicinali. I pazienti con una preesistente disfunzione epatica, inclusa l'epatite cronicaattiva, hanno un'aumentata frequenza di alterazioni della funzione epatica durante la terapia antiretrovirale di combinazione e devono essere controllati secondo la pratica standard. In presenza di segni di deterioramento dell'epatopatia in questi pazienti, si deve prendere in considerazione la sospensione o l'interruzione del trattamento. In casodi rapido aumento dei livelli delle transaminasi (ALT/AST, aumenti superiori a 5 volte i limiti superiori della norma), dovra' essere presain considerazione l'interruzione della terapia con Zerit e qualunque medicinale potenzialmente epatotossico. Lipoatrofia :a causa della tossicita' mitocondriale, il trattamento con stavudina ha dimostrato di causare la perdita di grasso sottocutaneo, che e' piu' evidente nel viso, arti e glutei. In studi clinici randomizzati e controllati su pazienti mai sottoposti a trattamento, si e' sviluppata lipoatrofia clinicain una maggiore proporzione di pazienti trattati con stavudina in confronto ad altri nucleosidi (tenofovir o abacavir). Mediante scansioni "Dual energy x-ray absorptiometry" (DEXA) e' stata dimostrata una perdita generalizzata di grasso agli arti nei pazienti trattati con stavudina in confronto all'aumento di grasso agli arti o nessun cambiamento nei pazienti trattati con altri NRTI (abacavir, tenofovir o zidovudina). Nel tempo, l'incidenza e la gravita' della lipoatrofia sono cumulative con i regimi terapeutici contenenti stavudina. Negli studi clinici, il passaggio dalla stavudina ad altri nucleosidi (tenofovir o abacavir) ha portato ad aumenti del grasso negli arti con miglioramento da modesto a nullo della lipoatrofia clinica. Dati i rischi potenziali dell'uso di Zerit, incluse lipoatrofia, per ogni paziente deve essere fatta una valutazione beneficio-rischio e deve essere attentamente considerato un antiretrovirale alternativo. I pazienti trattati con Zerit devono essere frequentemente esaminati ed interrogati sui sintomi di lipoatrofia. Quando si evidenziano tali segni, si deve considerare l'interruzione della terapia con Zerit. Peso e parametri metabolici: durantela terapia antiretrovirale si puo' verificare un aumento del peso e dei livelli ematici dei lipidi e del glucosio. Tali cambiamenti potrebbero in parte essere correlati al controllo della malattia e allo stiledi vita. Per i lipidi, in alcuni casi vi e' evidenza di un effetto del trattamento, mentre per l'aumento di peso non esiste un'evidenza forte che lo correli a un trattamento particolare. Per il monitoraggio dei livelli dei lipidi ematici e del gluscosio si fa riferimento alle linee guida stabilite per il trattamento dell'HIV. I disturbi del metabolismo lipidico devono essere gestiti in maniera clinicamente appropriata. Neuropatia periferica: fino al 20% dei pazienti trattati con Zeritsviluppera' una neuropatia periferica, spesso avente inizio dopo alcuni mesi di trattamento. I pazienti con precedenti di neuropatia o con altri fattori di rischio (per esempio, alcol, medicinali come l'isoniazide) sono particolarmente a rischio. I pazienti devono essere controllati per i sintomi (parestesia persistente, formicolio o dolore ai piedi/alle mani) e se tali sintomi sono presenti, si deve passare ad una terapia alternativa (vedere paragrafo 4.2 e, sotto, Associazioni non raccomandate ). Pancreatite: i pazienti con precedenti di pancreatite presentavano un'incidenza di circa il 5% di ricomparsa della malattia durante il trattamento con Zerit, rispetto a circa il 2% nei pazienti senza tali precedenti. I pazienti ad elevato rischio di pancreatite o quelli che assumono prodotti noti per essere in grado di causare pancreatite devono essere attentamente monitorati per i sintomi di tale condizione. Sindrome da riattivazione immunitaria: in pazienti affetti da HIV con deficienza immunitaria grave al momento della istituzione della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a patogeni opportunisti asintomatici o residualie causare condizioni cliniche serie, o il peggioramento dei sintomi.

INTERAZIONI

La combinazione di stavudina con didanosina e' controindicata poiche'entrambi i farmaci mostrano un alto rischio di tossicita' mitocondriale (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Dal momento che la stavudina e' attivamente escreta dai tubuli renali, sono possibili interazioni con altrifarmaci attivamente escreti per la stessa via, ad es. con trimetoprim. Tuttavia, non si e' osservata alcuna interazione farmacocinetica clinicamente rilevante con lamivudina. La zidovudina e la stavudina sono fosforilate dall'enzima cellulare (timidina chinasi), che fosforila preferenzialmente la zidovudina, diminuendo percio' la fosforilazione della stavudina alla forma attiva trifosfato. Percio' la zidovudina non e' raccomandata per l'uso in combinazione con la stavudina. Gli studi in vitro indicano che l'attivazione della stavudina e' inibita dalla doxorubicina e dalla ribavirina ma non da altri farmaci usati nell'infezione da HIV che sono similarmente fosforilati (p.e. didanosina, zalcitabina, ganciclovir e foscarnet), comunque, la co-somministrazione di stavudina con doxorubicina o ribavirina deve essere effettuata con cautela. L'influenza della stavudina sulla cinetica della fosforilazione degli analoghi nucleosidici diversi dalla zidovudina non e' stata studiata. Non si sono osservate interazioni clinicamente significative della stavudina o della stavudina piu' la didanosina con il nelfinavir. La stavudina non inibisce le principali isoforme del citocromo P450 CYP1A2, CYP2C9, CYP2C19, CYP2D6 e CYP3A4; percio' e' improbabile che si verifichino interazioni clinicamente significative con medicinali metabolizzati attraverso queste vie. Dato che la stavudina non e' legata alle proteine, non si pensa possa influenzare la farmacocinetica di medicinali legati alle proteine. Non ci sono stati studi specifici di interazione con altri medicinali. Popolazione pediatrica Sono stati effettuati studi di interazione solo negli adulti.

EFFETTI INDESIDERATI

Sommario del profilo di sicurezza: la terapia con stavudina e' associata a numerose reazioni avverse gravi, come acidosi lattica, lipoatrofia e polineuropatia, alla cui base e' presente un potenziale meccanismo di tossicita' mitocondriale. Dati questi rischi potenziali, per ognipaziente deve essere fatta una valutazione beneficio-rischio e deve essere attentamente considerato un antiretrovirale alternativo (vedere paragrafo 4.4 e sotto). In meno dell'1% dei pazienti che assumono stavudina in combinazione con altri antiretrovirali sono stati riportati casi di acidosi lattica, talvolta fatali, di solito associati a grave epatomegalia e steatosi epatica (vedere paragrafo 4.4). Raramente e' stata riportata debolezza motoria in pazienti sottoposti a terapia antiretrovirale di combinazione contenente Zerit. Molti di questi casi si sono verificati nell'ambito di iperlattatemia sintomatica o di sindromedell'acidosi lattica (vedere sezione 4.4). L'evoluzione della debolezza motoria puo' simulare la sintomatologia clinica della sindrome di Guillain-Barre' (inclusa l'insufficienza respiratoria). I sintomi possono persistere o peggiorare dopo l'interruzione della terapia. Con l'uso di stavudina e' stata riportata epatite o insufficienza epatica, chein alcuni casi e' risultata fatale (vedere sezione 4.4). Nei pazientitrattati con stavudina in combinazione con altri antiretrovirali e' stata comunemente riportata lipoatrofia (vedere paragrafo 4.4). Neuropatia periferica e' stata osservata negli studi clinici di combinazione con Zerit e lamivudina piu' efavirenz; la frequenza dei sintomi neurologici periferici e' stata del 19% (6% da moderata a grave) con una frequenza di interruzione del 2% dovuta a neuropatia. I pazienti generalmente hanno mostrato la risoluzione dei sintomi dopo la riduzione del dosaggio o l'interruzione della terapia. E' stata riportata pancreatite, a volte fatale, fino al 2-3% dei pazienti coinvolti in studi cliniciin monoterapia (vedere paragrafo 4.4). E' stata riportata pancreatitein < 1% dei pazienti trattati con Zerit in studi di terapia combinata. Sommario tabellare delle rezioni avverse Di seguito sono elencate lereazioni avverse, di moderata o maggioreseverita', con almeno una possibile relazione al regime di trattamento (secondo l'attribuzione dell'investigatore) riportate in 467 pazienti trattati con Zerit in combinazione con lamivudina e efavirenz in due studi clinici randomizzati edin uno studio di follow-up a lungo termine ( follow-up : mediana di 56 settimane con un range fino a 119 settimane). Inoltre sono elencate le reazioni avverse osservate dopo la commercializzazione associate a trattamento antiretrovirale contenente stavudina. La frequenza delle reazioni avverse elencate di seguito e' stabilita dalla seguente convenzione: molto comune (>= 1/10); comune (>= 1/100, < 1/10); non comune (>= 1/1.000, < 1/100); raro (>= 1/10.000, < 1/1.000) o molto raro (< 1/10.000). All'interno di ciascuna classe di frequenza gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravita'. Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: anemia* molto raro: trombocitopenia*, neutropenia*. Patologie endocrine. Non comune: ginecomastia. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: lipoatrofia**, iperlattatemia asintomatica; non comune: acidosi lattica (in alcuni casi con debolezza motoria), anoressia; raro: iperglicemia*; molto raro: diabete mellito*. Disturbi psichiatrici. Comune: depressione; non comune: ansia, labilità emotiva. Patologie del sistema nervoso. Comune: sintomi neurologici periferici, inclusa neuropatia periferica, parestesie e neurite periferica; vertigini; alterazioni dell'attivita' onirica; cefalea; insonnia; disturbi del pensiero; sonnolenza; molto raro: debolezza motoria* (più spesso riportata in caso di iperlattatemia sintomatica o della sindrome da acidosi lattica). Patologie gastrointestinali. Comune: diarrea, dolore addominale, nausea, dispepsia; non comune: pancreatite, vomito. Patologie epatobiliari. Non comune: epatite o ittero; raro: steatosi epatica*; molto raro: insufficienza epatica*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, prurito; non comune: orticaria. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non comune: artralgia, mialgia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: stanchezza; non comune: astenia. * Reazioni avverse osservate dopo la commercializzazione in associazione a trattamenti antiretrovirali contenenti stavudina** Vedere sezione Descrizione di reazioni avverse selezionate per maggiori dettagli. Descrizione di reazioni avverse selezionate Sindrome da riattivazione immunitaria: in pazienti affetti da HIV con deficienzaimmunitaria grave al momento dell'inizio della terapia antiretrovirale di combinazione (CART), puo' insorgere una reazione infiammatoria a infezioni opportunistiche asintomatiche o residuali. Sono stati riportati anche disturbi autoimmuni (come la malattia di Graves e l'epatite autoimmune); tuttavia il tempo di insorgenza registrato e' piu' variabile e questi eventi possono verificarsi anche molti mesi dopo l'iniziodel trattamento (vedere paragrafo 4.4). Lipoatrofia : il trattamento con stavudina ha dimostrato di causare la perdita di grasso sottocutaneo, che e' piu' evidente nel viso, arti e glutei. L'incidenza e la gravita' della lipoatrofia sono legate all'esposizione cumulativa e puo' spesso non essere reversibile quando il trattamento con stavudina e' interrotto. I pazienti che ricevono Zerit devono essere regolarmente esaminati e interrogati per i segni di lipoatrofia. Qualora si riscontritale sviluppo, il trattamento con Zerit non deve essere continuato (vedere sezione 4.4). Parametri metabolici : durante la terapia antiretrovirale, il peso ed i livelli ematici dei lipidi e del glucosio possono aumentare (vedere sezione 4.4). Osteonecrosi: casi di osteonecrosi sono stati riportati soprattutto in pazienti con fattori di rischio generalmente noti, con malattia da HIV in stadio avanzato e/o esposti perlungo tempo alla terapia antiretrovirale di combinazione (CART). La frequenza di tali casi e' sconosciuta (vedere sezione 4.4). Alterazionidei test di laboratorio : le alterazioni dei test di laboratorio riportate in questi due studi ed in uno studio in corso di follow-up hannoincluso rialzi delle ALT (> 5 volte i limiti superiori della norma) nel 3%, delle AST (> 5 volte i limiti superiori della norma) nel 3%, della lipasi (>= 2,1 volte i limiti superiori della norma) nel 3% dei pazienti nel gruppo di trattamento Zerit. Nel 5% dei pazienti in trattamento con Zerit e' stata riportata neutropenia (< 750 cell/mm^3), nel 2% e' stata riportata trombocitopenia (piastrine < 50.000/mm^3) e in < 1% bassi livelli di emoglobina (< 8 g/dl).

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza: Zerit non deve essere usato durante la gravidanza, se nonin caso di assoluta necessita'. L'esperienza clinica nelle donne incinte e' limitata, ma sono state riportate anomalie congenite ed aborti.Nello studio AI455-094 di prevenzione della trasmissione dalla madre al bambino, condotto in Sud Africa, sono state incluse 362 coppie madre-figlio. Donne incinte mai trattate in precedenza sono state arruolate nello studio alla 34^a -36^a settimana di gravidanza ed hanno ricevuto terapia antiretrovirale fino al parto. Profilassi antiretrovirale, con gli stessi farmaci somministrati alla madre, e' stata somministrata al neonato entro 36 ore dal parto e per le successive 6 settimane. Nei bracci di studio con stavudina, i neonati sono stati trattati per 6settimane con stavudina 1 mg/kg BID. Il periodo di follow-up ha coperto fino alle 24 settimane di eta'. Le coppie madre-figlio sono state randomizzate in modo da ricevere sia stavudina (N= 91), che didanosina (N= 94), che stavudina + didanosina (N= 88) o zidovudina (N= 89). 95% intervallo di confidenza per la trasmissione materno fetale: 5,4-19,3%(stavudina); 5,2-18,7% (didanosina); 1,3-11,2% (stavudina + didanosina) e 1,9-12,6% per la zidovudina. Dati preliminari di sicurezza da questo studio, (vedere anche sezione 4.8), hanno dimostrato un aumento della mortalita' dei bambini nel gruppo di trattamento stavudina + didanosina (10%) rispetto ai gruppi in trattamento con stavudina (2%), didanosina (3%) o zidovudina (6%), con una maggiore incidenza di bambini nati morti nel gruppo stavudina + didanosina. Non sono stati raccolti in questo studio dati sul livello di acido lattico sierico. Comunque, in donne in gravidanza in trattamento con una combinazione di didanosina e stavudina con o senza altra terapia anti-retrovirale e' stata riportata acidosi lattica, talvolta fatale (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Tossicita' embrio-fetale e' stata osservata solo negli animali esposti ad alti dosaggi. Studi preclinici hanno dimostrato il passaggio della stavudina attraverso la placenta (vedere sezione 5.3). Finche' non siano disponibili dati ulteriori, Zerit deve essere usato in gravidanza solo dopo opportune considerazioni; non ci sono informazioni sufficienti per raccomandare Zerit nella prevenzione della trasmissione dell'HIVda madre a figlio. Allattamento: si raccomanda che donne infette dall'HIV non allattino al seno in alcun caso al fine di evitare la trasmissione del virus. I dati disponibili sull'escrezione di stavudina nel latte materno non sono sufficienti per determinare il rischio nel bambino. Studi sui ratti in allattamento hanno mostrato che la stavudina e'escreta nel latte materno. Percio', le madri devono essere avvisate di interrompere l'allattamento al seno prima di assumere Zerit. Fertilita': non e' stata rilevata evidenza di infertilita' nei ratti ad elevati livelli di esposizione (fino a 216 volte quella osservata alla doseclinica raccomandata).

Codice: 032803088
Codice EAN:

Codice ATC: J05AF04
  • Antimicrobici generali per uso sistemico
  • Antivirali per uso sistemico
  • Antivirali ad azione diretta
  • Nucleosidi e nucleotidi inibitori della transcrittasi invers
  • Stavudina
Temperatura di conservazione: inferiore a +25 gradi, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: CAPSULE RIGIDE
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

CAPSULE RIGIDE

24 MESI

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