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ZINADIUR 14CPR RIV 10MG+12,5MG Produttore: ERREKAPPA EUROTERAPICI SPA

  • FARMACO MUTUABILE
  • RICETTA MEDICA RIPETIBILE

DENOMINAZIONE

ZINADIUR COMPRESSE RIVESTITE CON FILM

CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA

Inibitore dell'enzima di conversione dell'angiotensina e diuretico.

PRINCIPI ATTIVI

Compresse da 5 mg + 6,25 mg: benazepril cloridrato 5 mg; idroclorotiazide 6,25 mg. Compresse da 10 mg + 12,5 mg: benazepril cloridrato 10 mg; idroclorotiazide 12,5 mg. Compresse da 20 mg + 25 mg: benazepril cloridrato 20 mg; idroclorotiazide 25 mg. Eccipiente con effetto noto: lattosio monoidrato, olio di ricino idrogenato. Per l'elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.

ECCIPIENTI

Olio di ricino idrogenato; lattosio monoidrato; crospovidone; ipromellosa; macrogol 8000; talco; titanio diossido. Solo ZINADIUR 10 mg + 12,5 mg e 20 mg + 25 mg: ferro ossido rosso.

INDICAZIONI

Trattamento dell'ipertensione arteriosa.

CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR

Ipersensibilita' nota al benazepril, all'idroclorotiazide o ad uno qualsiasi degli eccipienti di ZINADIUR. Ipersensibilita' nota a ogni altro ACE inibitore o ad altri derivati della sulfonamide. Precedenti di edema angioneurotico associato a terapia con ACE inibitori. Anuria, grave insufficienza renale (clearance della creatinina < 30 ml/min) ed insufficienza epatica. Ipopotassiemia refrattaria, iposodiemia, iperuricemia sintomatica. Secondo e terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.4 e 4.6). L'uso concomitante di ZINADIUR con medicinali contenenti aliskiren e' controindicato nei pazienti affetti da diabete mellito o compromissione renale (velocita' di filtrazione glomerulare GFR < 60 ml/min/1.73 m^2) (vedere paragrafi 4.5 e 5.1). Uso concomitante con terapia a base di sacubitril/valsartan. ZINADIUR non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere anche paragrafi 4.4 e 4.5).

POSOLOGIA

Terapia di prima scelta: la dose iniziale di ZINADIUR consigliata perpazienti con ipertensione lieve o moderata e' di 5 mg + 6,25 mg una volta al giorno. Se la pressione arteriosa non e' controllata con questo dosaggio, si puo' aumentare la dose fino a 20 mg + 25 mg una volta al giorno, ad intervalli di 3/4 settimane. In pazienti con ipertensionegrave o difficile da controllare va valutata l'opportunita' di somministrare 20 mg + 25 mg di ZINADIUR 2 volte al giorno. Se la riduzione della pressione arteriosa e' comunque inadeguata, si puo' somministrareun ulteriore farmaco antipertensivo, ma non e' opportuno associare unaltro diuretico. Terapia di seconda scelta: i pazienti che non rispondono adeguatamente alla monoterapia con ACE inibitori o con idroclorotiazide o un altro diuretico tiazidico, possono ottenere una significativa riduzione pressoria con ZINADIUR. A pazienti in terapia con 10 (o 20) mg di benazepril una volta al giorno possono essere somministrati 10 mg +12,5 mg (o 20 mg + 25 mg) di ZINADIUR una volta al giorno. I pazienti in terapia con 25 o 50 mg di idroclorotiazide, una volta al giorno, dovrebbero iniziare la terapia con 10 mg + 12,5 mg di ZINADIUR, aggiustando successivamente il dosaggio in caso di necessita'. In tali pazienti la terapia col diuretico dovrebbe essere sospesa almeno 3 giorni prima dell'inizio del trattamento con ZINADIUR. I pazienti in cui la pressione arteriosa sia adeguatamente controllata con la somministrazione di 25 mg di idroclorotiazide al giorno, ma che manifestino una significativa perdita di potassio, possono ottenere un controllo pressorio simile, ma senza interferenze sul bilancio elettrolitico, assumendo 5 mg + 6,25 mg di ZINADIUR. Cio' nonostante e' bene tenere sotto controllo i livelli di potassio (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"). Terapia di sostituzione: ZINADIUR puo' sostituire una terapia attuata mediante combinazione libera di benazepril e idroclorotiazide. Nel caso che con la combinazione libera si sia gia' ottenuta una adeguata diminuzione pressoria, al paziente potra' essere somministrata una dose di ZINADIUR contenente la stessa quantita' di benazepril assunta in precedenza. Insufficienza renale e pazientianziani: nel corso degli studi clinici non sono state osservate differenze di efficacia o sicurezza tra pazienti anziani o giovani trattaticon ZINADIUR. A pazienti con una clearance della creatinina > 30 ml/min. (creatinina sierica < di 3 mg/dl o 265 mol/l circa) possono esseresomministrate le usuali dosi di ZINADIUR, aggiustando il dosaggio a seconda della risposta clinica. Nei pazienti anziani e/o in quelli con insufficienza renale lieve (clearance della creatinina = 30-60 ml/min.) il dosaggio deve essere determinato attentamente (vedere paragrafo 5.2 "Proprieta' farmacocinetiche"). In pazienti con grave insufficienzarenale (clearance della creatinina <= 30 ml/min), quando sia necessaria una terapia con diuretici, e' preferibile l'impiego di un diureticodell'ansa, piuttosto che tiazidico, in associazione con benazepril. In pazienti con grave insufficienza renale non e' quindi raccomandato l'uso di ZINADIUR (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"). Bambini: non sono state determinate la tollerabilita'e l'efficacia di ZINADIUR nei bambini.

CONSERVAZIONE

Conservare a temperatura non superiore a 25 gradi C. Conservare nellaconfezione originale. Tenere il medicinale fuori dalla portata e dalla vista dei bambini.

AVVERTENZE

Avvertenze. Reazioni anafilattoidi e simili: i pazienti in terapia con ACE inibitori, compreso il benazepril, possono manifestare una varieta' di reazioni indesiderate, alcune delle quali gravi, probabilmente dovute all'influenza esercitata dagli ACE inibitori sul metabolismo dieicosanoidi e polipeptidi, compresa la bradichinina endogena. Ipersensibilita'/angioedema: con l'impiego di ACE inibitori, compreso il benazepril, sono stati riportati casi di angioedema al volto, labbra, lingua, glottide e laringe. In tali casi, il trattamento con ZINADIUR deveessere immediatamente sospeso, deve essere istituita un'adeguata terapia ed il paziente va tenuto in osservazione fino a completa e certa risoluzione dei sintomi. Nei casi in cui l'edema sia limitato al viso ealle labbra, la condizione si risolve generalmente senza una particolare terapia o con l'impiego di antistaminici. L'angioedema associato ad edema laringeo puo' essere fatale. Quando siano coinvolte lingua, glottide, o laringe, si deve subito istituire un'idonea terapia (per es.0,3-0,5 ml di adrenalina in soluzione 1:1000 per via sottocutanea) e/o attuare misure atte ad assicurare la pervieta' delle vie aeree. Si e' osservato che l'incidenza di angioedema in corso di terapia con ACE inibitori e' superiore nei pazienti neri di origine africana rispetto a quelli di altre razze. L'uso concomitante degli ACE-inibitori e di sacubitril/valsartan e' controindicato in considerazione dell'aumento del rischio di angioedema. Il trattamento con sacubitril/valsartan non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di ZINADIUR. Il trattamento con ZINADIUR non deve essere iniziato prima che siano trascorse almeno 36 ore dall'ultima dose di sacubitril/valsartan (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). L'uso concomitante di ACE-inibitori e racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin puo' determinare un aumento del rischio di angioedema (rigonfiamento delle vie aeree o della lingua, associato o meno a difficolta' respiratorie) (vedere paragrafo 4.5). Occorrecautela nell'iniziare la terapia con racecadotril, inibitori di mTOR (come sirolimus, everolimus, temsirolimus) e vildagliptin in un paziente che sta gia' assumendo un ACE-inibitore. Reazioni anafilattoidi in corso di desensibilizzazione: due pazienti in trattamento con ACE inibitori, sottoposti a terapia di desensibilizzazione con veleno di imenotteri (da pungiglione di vespe/api), hanno manifestato reazioni anafilattoidi potenzialmente fatali. Queste reazioni sono state evitate sospendendo temporaneamente gli ACE inibitori. Reazioni anafilattoidi collegate all'uso di membrane: in pazienti trattati con ACE inibitori e dializzati con membrane ad alto flusso, sono state osservate reazioni anafilattoidi. Tali reazioni sono state riportate anche in pazienti sottoposti ad aferesi delle lipoproteine a bassa densita' mediante assorbimento con destrano solfato. Ipotensione sintomatica: come con altri ACE inibitori, in rari casi e' stata osservata ipotensione sintomatica, tipicamente in pazienti con deplezione salina o di volume, risultato di un trattamento prolungato con diuretici, dieta iposodica, dialisi, diarrea o vomito. Il volume e/o la deplezione salina devono essere corretti prima di iniziare la terapia con ZINADIUR. ZINADIUR deve essere usato con cautela nei pazienti che assumano contemporaneamente altri antipertensivi. La componente tiazidica di ZINADIUR puo' potenziare l'effetto degli altri farmaci antipertensivi. In caso di ipotensione e' opportuno porre il paziente in posizione supina e, se necessario, somministrare per infusione endovenosa una normale soluzione salina. Il trattamento con ZINADIUR puo' essere continuato quando la pressione arteriosa ed il volume siano ritornati a valori normali. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave la terapia con ACE inibitori puo' causare eccessiva ipotensione che puo' accompagnarsi ad oliguria e/oprogressivo aumento dell'azotemia e, raramente, insufficienza renale acuta. In questi pazienti la terapia con ZINADIUR deve essere iniziatasotto stretta sorveglianza medica e i pazienti devono essere attentamente seguiti nelle prime 2 settimane di trattamento e quando venga aumentata la dose di farmaco. Compromissione della funzionalita' renale: ZINADIUR deve essere usato con cautela in pazienti con malattie renali. In tali pazienti i tiazidici possono accelerare l'aumento dell'azotemia e gli effetti di dosi ripetute possono essere cumulativi. In pazienti predisposti possono verificarsi variazioni della funzionalita' renale quando il sistema renina-angiotensina venga inibito dal benazepril. In pazienti con insufficienza cardiaca congestizia grave, in cui la funzionalita' renale puo' dipendere dall'attivita' del sistema renina-angiotensina, la terapia con ACE inibitori (compreso il benazepril) puo' essere associata ad oliguria, e/o progressivo aumento dell'azotemiae, raramente, a insufficienza renale acuta. In un piccolo studio condotto su pazienti ipertesi con stenosi dell'arteria renale unilaterale o bilaterale, il trattamento con benazepril era associato ad un aumento dell'azotemia e della creatinina sierica. Tali aumenti erano reversibili con la sospensione del trattamento con benazepril o diuretico o entrambi. In tali pazienti, trattati con ZINADIUR, la funzionalita' renale deve essere controllata durante le prime settimane di trattamento.In alcuni pazienti ipertesi, senza apparenti preesistenti disturbi vascolari renali, si sono osservati valori elevati di azotemia e creatininemia (generalmente lievi e transitori), in caso di trattamento con benazepril, particolarmente se associato ad un diuretico. In questi casi puo' essere necessaria una riduzione del dosaggio di ZINADIUR. Nei pazienti ipertesi e' quindi sempre opportuno valutare la funzionalita' renale (vedere paragrafi 4.3 "Controindicazioni" e 4.2 "Posologia e modo di somministrazione").

INTERAZIONI

Diuretici risparmiatori del potassio, integratori di potassio e sostituti del sale contenenti potassio. Sebbene il potassio sierico si mantenga generalmente nei limiti della norma, in lcuni pazienti trattati con ZINADIUR si puo' sviluppare iperkaliemia. I diuretici risparmiatoridel potassio (come spironolattone, triamterene o amiloride), gli integratori di potassio o i sostituti del sale contenenti potassio possonodeterminare aumenti significativi del potassio sierico. Occorre esercitare la debita cautela anche nel somministrare ZINADIUR in concomitanza con altri agenti che aumentano il potassio sierico, come trimetoprim e cotrimoxazolo (trimetoprim/sulfametoxazolo), in quanto e' noto chetrimetoprim agisce da diuretico risparmiatore del potassio come l'amiloride. L'associazione di ZINADIUR con i farmaci sopra citati non e' pertanto raccomandata. Se e' indicato l'uso concomitante, occorre esercitare la debita cautela e monitorare frequentemente il potassio sierico. In pazienti in terapia con ACE inibitori (incluso benazepril) e litio sono stati riportati aumento dei livelli sierici di litio e sintomidi tossicita' da litio. Poiche' la clearance renale del litio e' ridotta dai tiazidici e' presumibile che il rischio di tossicita' da litioaumenti ulteriormente quando un diuretico tiazidico venga somministrato contemporaneamente ad un ACE inibitore, come si verifica nella terapia con ZINADIUR. E' opportuno quindi usare cautela nella somministrazione contemporanea dei due farmaci ed e' necessaria una frequente verifica dei livelli sierici di litio. In rari casi l'assunzione concomitante di un ACE inibitore (incluso benazepril) ed insulina o antidiabetici orali puo' causare ipoglicemia. Tali pazienti comunque vanno informati riguardo a possibili reazioni ipoglicemiche e dovrebbero effettuare controlli. I tiazidici (incluso l'idroclorotiazide) potenziano l'effetto dei derivati del curaro e degli ipotensivi (per esempio guanetidina, metildopa, betabloccanti, vasodilatatori, calcio antagonisti, ACE inibitori). L'effetto ipopotassiemico dei diuretici (incluso l'idroclorotiazide) puo' essere aumentato da corticosteroidi, ACTH, amfotericina e carbenoxolone (vedere anche paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego" e il paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati"). L'ipopotassiemia o l'ipomagnesiemia, che possono verificarsi come effetti collaterali dei tiazidici, favoriscono l'insorgenza di aritmie cardiache indotte da digitale (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego" e il paragrafo 4.8 "Effetti indesiderati"). I tiazidici (incluso l'idroclorotiazide) possono alterare la tolleranza al glucosio. Puo' essere necessario riadattare il dosaggio dell'insulina e degli antidiabetici orali. La somministrazione contemporanea di farmaci antinfiammatori non steroidei puo' diminuire l'effetto diuretico, natriuretico ed antipertensivo dei tiazidici. In alcuni pazienti l'effetto antipertensivo degli ACE inibitori puo' essere ridotto in caso disomministrazione contemporanea con indometacina. In uno studio clinico controllato l'indometacina non ha influenzato l'effetto antipertensivo del benazepril. In presenza di resine a scambio anionico, l'assorbimento dell'idroclorotiazide e' ridotto. Dosi singole di colestiramina o colestipolo legano l'idroclorotiazide e riducono il suo assorbimentodal tratto gastrointestinale fino all'85% e al 43% rispettivamente. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici puo' aumentarel'incidenza di reazioni di ipersensibilita' all'allopurinolo e puo' ridurre l'escrezione renale di farmaci citotossici (per es. ciclofosfamide, metotrexate) e puo' potenziarne gli effetti mielosoppressori. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici (compreso idroclorotiazide) puo' aumentare il rischio di effetti collaterali provocatidall'amantadina e puo' aumentare l'effetto iperglicemico del diazossido. La biodisponibilita' dei diuretici di tipo tiazidico puo' essere aumentata da agenti anticolinergici (per es. atropina, biperidene), probabilmente a causa della ridotta motilita' gastrointestinale e velocita' di svuotamento dello stomaco. La somministrazione contemporanea di diuretici tiazidici e di vitamina D o di sali di calcio puo' potenziare l'aumento del calcio sierico. La somministrazione contemporanea con ciclosporina puo' aumentare il rischio di iperuricemia e complicazionidi tipo gottoso. In letteratura sono stati segnalati casi di anemia emolitica in corso di terapia associata con idroclorotiazide e metildopa. L'assunzione concomitante di carbamazepina e idroclorotiazide puo' causare iponatremia. Tali pazienti comunque vanno informati riguardo apossibili reazioni iponatremiche e dovrebbero effettuare controlli. Co-somministrazione con FANS: quando ACE inibitori (compreso ZINADIUR) sono somministrati simultaneamente con farmaci anti-infiammatori non steroidei (per es. inibitori selettivi della Cox 2, acido acetil salicilico a partire da 325 mg/die e FANS non selettivi), si puo' verificareun'attenuazione dell'effetto anti-ipertensivo. L'uso concomitante di ACE inibitori (compreso ZINADIUR) e FANS puo' portare ad un aumentato rischio di peggioramento della funzione renale che comprende possibileinsufficienza renale acuta ed aumento dei livelli del potassio sierico specialmente in pazienti con pre-esistente compromessa funzione renale. La combinazione deve essere somministrata con cautela specialmentenegli anziani. I pazienti devono essere adeguatamente idratati e deveessere preso in considerazione il monitoraggio della funzione renale all'inizio della terapia concomitante. I dati degli studi clinici hanno dimostrato che il duplice blocco del sistema renina-angiotensina-aldosterone (RAAS) attraverso l'uso combinato di ACE-inibitori, antagonisti del recettore dell'angiotensina II o aliskiren, e' associato ad unamaggiore frequenza di eventi avversi quali ipotensione, iperpotassiemia e riduzione della funzionalita' renale (inclusa l'insufficienza renale acuta) rispetto all'uso di un singolo agente attivo sul sistema RAAS (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 5.1). Medicinali che aumentano il rischio di angioedema: l'uso concomitante di ACE-inibitori e sacubitril/valsartan e' controindicato poiche' aumenta il rischio di angioedema (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).

EFFETTI INDESIDERATI

Gli effetti indesiderati sono classificati per sistemi e organi, in ordine di frequenza (numero di pazienti per i quali e' atteso il verificarsi della reazione), utilizzando le seguenti categorie: molto comune(>=1/10); comune (>=1/100, < 1/10); non comune (>=1/1.000, <1/100); raro (>=1/10.000 a < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili). ConZINADIUR si verificano gli stessi effetti collaterali riscontrati conl'uso di benazepril o idroclorotiazide. Tali effetti, generalmente lievi e transitori, sono i seguenti. Disturbi del sistema immunitario. Raro: angioedema, edema delle labbra e/o del viso (vedere paragrafo 4.4"Reazioni anafilattoidi e simili") Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Raro: ipopotassiemia. Molto raro: iposodiemia. Patologie del sistema nervoso. Comune: cefalea, capogiri, affaticamento. Raro: sonnolenza, insonnia, nervosismo, vertigini, ansia, parestesie. Molto raro: tinnito. Patologie cardiache. Comune: sintomi ortostatici. Raro: ipotensione sintomatica. Patologie vascolari. Comune: palpitazioni. Raro: dolore toracico. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: tosse, sintomi a carico del tratto respiratorio. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestinali aspecifici. Raro: diarrea, stipsi, nausea, vomito, dolore addominale. Molto raro: disgeusia. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: rash, rossore, prurito, fotosensibilita'. Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Raro: artralgia, artrite, mialgia, dolori muscolo-scheletrici. Patologie renali e urinarie. Comune: urinazionefrequente. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: affaticamento. Esami diagnostici. Raro: aumento dell'uricemia, dell'azotemia e della creatinina sierica (reversibilicon la sospensione della terapia). Queste variazioni possono verificarsi con maggiore probabilita' in pazienti con stenosi dell'arteria renale (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze"). In pazienti in terapia con 20mg + 25 mg di ZINADIUR o con dosi superiori sono stati osservati lievi aumenti dell'azotemia (BUN) e della creatinina sierica, reversibili con la sospensione del trattamento (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego"). In alcuni studi clinici e' stata notata una leggera riduzione del potassio sierico medio e solo nello 0,2% dei pazienti trattati con ZINADIUR si e' verificata ipopotassiemia (piu' di 0,5 mmol/l sotto i valori normali). In pazienti in terapia conZINADIUR sono stati anche segnalati iposodiemia, elevata uricemia e diminuzione di emoglobina. Benazepril Maggiori dati di farmacovigilanzasono disponibili sull'uso di benazepril in monoterapia e/o di altri ACE inibitori; sono stati pertanto riportati anche i seguenti effetti indesiderati. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molto raro: trombocitopenia (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze - Agranulocitosi/Neutropenia"), anemia emolitica. Non nota: agranulocitiosi, neutropenia. Disturbi del sistema immunitario. Non nota: reazioni anaffilattoidi. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non nota: iperkaliemia. Patologie cardiache. Raro: angina pectoris, aritmie. Molto raro: infarto miocardico. Patologie gastrointestinali. Molto raro: pancreatite. Non nota: angioedema del piccolo intestino. Patologie epatobiliari. Raro: epatite (prevalentemente colostatica), ittero colostatico (vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze"). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Raro: pemfigo. Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson. Non nota: aggravamento della psoriasi. Patologie renali e urinarie. Molto raro: peggioramento della funzionalita' renale. Idroclorotiazide L'idroclorotiazide e' stata largamente impiegata per parecchi anni, a volte a dosi superiori a quelle contenute in ZINADIUR. In pazienti trattati con diuretici tiazidici in monoterapia, compresa l'idroclorotiazide, sono statiriportati i seguenti effetti indesiderati: Patologie del sistema emolinfopoietico. Raro: trombocitopenia, a volte con porpora. Molto raro: leucopenia, agranulocitosi, depressione del midollo osseo, anemia emolitica. Non nota: anemia aplastica. Disturbi del sistema immunitario. Molto raro: reazioni di ipersensibilita'. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Comune: perdita dell'appetito. Non nota: iperglicemia,glicosuria, peggioramento dello stato metabolico nei pazienti diabetici (Vedere paragrafo 4.4 "Avvertenze speciali e precauzioni d'impiego").

GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO

Gravidanza. ACE inibitori: l'uso degli ACE inibitori non e' raccomandato durante il primo trimestre di gravidanza (vedere paragrafo 4.4). L'uso degli ACE inibitori e' controindicato durante il secondo ed il terzo trimestre di gravidanza (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). L'evidenza epidemiologica sul rischio di teratogenicita' a seguito dell'esposizione ad ACE inibitori durante il primo trimestre di gravidanza non ha dato risultati conclusivi; tuttavia non puo' essere escluso un piccolo aumento del rischio. Per le pazienti che stanno pianificando una gravidanza si deve ricorrere a trattamenti antipertensivi alternativi, con comprovato profilo di sicurezza per l'uso in gravidanza, a meno che non sia considerato essenziale il proseguimento della terapia con un ACE inibitore. Quando viene diagnosticata una gravidanza, il trattamento con ACE inibitori deve essere immediatamente interrotto e, se appropriato, si deve iniziare una terapia alternativa. E' noto che nella donna l'esposizione ad ACE inibitori durante il secondo ed il terzo trimestreinduce tossicita' fetale (ridotta funzionalita' renale, oligoidramnios, ritardo nell'ossificazione del cranio) e tossicita' neonatale (insufficienza renale, ipotensione, iperkaliemia) (vedere paragrafo 5.3). Se dovesse verificarsi un'esposizione ad un ACE inibitore dal secondo trimestre di gravidanza, si raccomanda un controllo ecografico della funzionalita' renale e del cranio. I neonati le cui madri abbiano assunto ACE inibitori devono essere attentamente seguiti per quanto riguardal'ipotensione (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Idroclorotiazide: c'e' limitata esperienza con idroclorotiazide durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre. Gli studi sugli animali sono insufficienti. Idroclorotiazide attraversa la placenta. In base al suo meccanismo d'azione l'uso di idroclorotiazide durante il secondo e terzo trimestre di gravidanza puo' compromettere la perfusione feto placentare epuo' causare effetti fetali e neonatali come ittero, alterazioni del bilancio elettrolitico e trombocitopenia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'edema gestazionale, l'ipertensione gestazionale o la preeclampsia a causa del rischio di riduzione del volume plasmatico e di ipoperfusione placentare senza un effetto benefico sul decorso della malattia. Idroclorotiazide non deve essere usata per il trattamento dell'ipertensione in donne in gravidanza eccetto chein rare situazioni dove nessun altro trattamento potrebbe essere usato. Allattamento. Benazepril: limitati dati di farmacocinetica dimostrano concentrazioni molto basse nel latte materno (vedere paragrado 5.2). Sebbene queste concentrazioni sembrano essere clinicamente irrilevanti, l'uso di ZINADIUR in allattamento non e' raccomandato per i neonati pretermine e nelle prime settimane dopo il parto, a causa del rischio ipotetico di effetti cardiovascolari e renali e perche' non c'e' abbastanza esperienza clinica. Nei neonati piu' grandi, se ritenuto necessario per la madre, ZINADIUR puo' essere assunto durante l'allattamento, ma in questo caso il neonato deve essere seguito per la possibile comparsa di effetti avversi. Idroclorotiazide: idroclorotiazide viene escreta nel latte materno in piccole quantita'. I diuretici tiazidici ad alte dosi provocano intensa diuresi che puo' inibire la produzione di latte. L'uso di ZINADIUR durante l'allattamento al seno non e' raccomandato. Se ZINADIUR viene assunto durante l'allattamento, le dosi devono essere mantenute ai livelli piu' bassi possibili.

Codice: 028193011
Codice EAN:

Codice ATC: C09BA07
  • Sistema cardiovascolare
  • Sostanze ad azione sul sistema renina-angiotensina
  • Ace inibitori, associazioni
  • Ace inibitori e diuretici
  • Benazepril e diuretici
Temperatura di conservazione: non superiore a +25, conservare il prodotto nella confezione originale
Forma farmaceutica: COMPRESSE RIVESTITE DIVISIBILI
Scadenza: 24 MESI
Confezionamento: BLISTER

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24 MESI

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