CARBAMAZEPINA EG OS FL250ML 2% Produttore: EG SPA
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
CARBAMAZEPINA EG
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antiepilettici.
PRINCIPI ATTIVI
Carbamazepina.
ECCIPIENTI
Compresse 200 - 400 mg: cellulosa microcristallina; sodio carbossimetilcellulosa; silicio colloidale diossido; magnesio stearato. Compressea Rilascio Prolungato 200 - 400 mg: Silicio colloidale diossido; etilcellulosa; copolimero di acido metacrilico; cellulosa microcristallina; croscaramellosio sodico; talco; magnesio stearato. Rivestimento della compressa: idrossipropilmetilcellulosa; olio di ricino; polioxil-40-idrogenato; ossido di ferro rosso (E 172); ossido di ferro giallo (E172); titanio diossido; talco. Sospensione orale 2%. 100 ml di sospensione contengono: polietilenglicol 1000 monostearato; cellulosa microcristallina e sodio carbossimetilcellulosa; idrossipropilcellulosa; sorbitolo70% non cristallizzato; sodio saccarinato; metil p-idrossibenzoato;propil p-idrossibenzoato; acido sorbico; propilen glicole; gusto caramello; acqua purificata quanto basta a 100 ml.
INDICAZIONI
Compresse: epilessie (psicomotorie o temporali, grande male, forme miste, crisi focali). Nevralgie essenziali del trigemino. Mania. Sospensione: stati convulsivi dell'infanzia; epilessie con le stesse caratteristiche delle Compresse (psicomotorie o temporali, grande male, forme miste, crisi focali). Di norma il medicinale non agisce sul piccolo male (assenze). In qualche caso e' stata riferita una occasionale intensificazione degli accessi in pazienti affetti da forme di assenza atipica.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' verso i componenti o ad antidepressivi triciclici; anomalie nella conduzione atrioventricolare; precedenti di depressione midollare o di porfiria intermittente. Si eviti assolutamente la contemporanea somministrazione di inibitori delle monoaminossidasi (IMAO); frapporre un intervallo di almeno 15 giorni dopo una terapia con IMAO prima di iniziare la somministrazione del farmaco. Generalmente controindicato in gravidanza e allattamento. Prima di decidere di iniziare il trattamento, i pazienti di origine cinese di etnia Han o di origine Tailandese dovrebbero, quando possibile, effettuare uno screening per HLA-B*1502 poiche' questo tipo di allele e' fortemente predittivo per una correlazione di rischio della grave sindrome di Stevens-Johnson indotta da carbamazepina.
POSOLOGIA
Le compresse o la sospensione (il flacone deve essere agitato prima dell'uso) possono essere assunte prima, durante o dopo i pasti con un po' di liquido. Le compresse a rilascio controllato (sia intere che spezzate a meta') devono essere ingerite, senza masticare, con un po' di liquido. La sospensione e' particolarmente adatta per quei pazienti che hanno difficolta' ad inghiottire le compresse o che richiedono un attento adeguamento della posologia. In virtu' delrilascio controllato della carbamazepina, le compresse a rilascio prolungato possono essere assunte 2 volte al giorno. Poiche' la stessa dose di carbamazepina sospensione produce picchi plasmatici piu' alti rispetto a quelli di una compressa, si raccomanda di iniziare con dosi basse e di aumentarle lentamente onde evitare l'insorgenza di effetti collaterali. Nel caso incui sia necessario passare da una terapia con compresse ad una con losciroppo, si consiglia di somministrare la stessa quantita' di mg al giorno, ma con somministrazioni piu' ravvicinate (ad esempio tre volteal giorno per lo sciroppo al posto di due volte al giorno per le compresse). Nel caso in cui si voglia passare dalle compresse normali a quelle a rilascio prolungato, l'esperienza clinica dimostra che il dosaggio della forma a rilascio prolungato puo' necessitare un aumento. Neipazienti anziani il dosaggio di carbamazepina deve essere individuatocon cura. Epilessia: dove possibile carbamazepina deve essere somministrata in monoterapia. Il trattamento deve essere iniziato con basse dosi giornaliere, che devono essere aumentate lentamente fino all'ottenimento dell'effetto ottimale. Dopo aver ottenuto un buon controllo delle crisi, il dosaggio puo' essere diminuito molto gradualmente fino alminimo livello efficace. La determinazione delle concentrazioni plasmatiche puo' aiutare a trovare la posologia ottimale particolarmente nel trattamento in associazione. Quando la carbamazepina viene aggiunta ad una terapia antiepilettica preesistente, bisogna farlo gradualmente, mantenendo la terapia iniziale e aggiustando il dosaggio, ove necessario, degli altri antiepilettici. Adulti: dose iniziale 100-200 mg 1-2volte al giorno, poi aumentare lentamente fino a raggiungere la dose ottimale, che si aggira generalmente sui 400 mg 2-3 volte al giorno. In alcuni pazienti il dosaggio richiesto puo' essere di 1600-2000 mg algiorno. >>Bambini. Dose giornaliera consigliata nei bambini per il trattamento dell'epilessia (10-20 mg/kg di peso corporeo, pro die). Menodi 1 anno: 100 - 200 mg (=1-2 misurini di sospensione); da 1 a 5 anni: 200 - 400 mg (=2 x 1-2 misurini di sospensione); da 6 a 10 anni: 400- 600 mg (=2 x 2-3 misurini di sospensione); da 11 a 15 anni: 600 - 1000 mg (=3 x 2-3 misurini di sospensione). Si consiglia di ripartire un dosaggio dai 200 mg o piu', in 2-3 somministrazioni al giorno. Nei bambini di circa 4 anni si raccomanda una dose da 20 a 60 mg/die, aumentata da 20 a 60 mg ogni 2 giorni. Per i bambini sopra i 4 anni la terapia puo' essere iniziata con 100 mg/die ed aumentata di 100 mg settimanalmente. Nevralgie del trigemino: aumentare lentamente la dose iniziale di 200-400 mg al giorno fino alla scomparsa della sintomatologia dolorosa (in genere 200 mg 3 o 4 volte al giorno); quindi, ridurla fino a raggiungere la dose minima efficace. Nelle persone anziane e nei malati particolarmente sensibili, iniziare con 100 mg 2 volte al giorno. Mania: la posologia varia dai 400 mg ai 1600 mg al giorno, generalmente si somministrano 400 - 600 mg al giorno suddivisi in 2-3 dosi. Nel trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente stabilita dal medico che dovra' valutare una eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
CONSERVAZIONE
Conservare le compresse e la sospensione a temperatura ambiente.
AVVERTENZE
La terapia deve essere condotta sotto controllo medico. Di norma la carbamazepina non agisce sul piccolo male (assenze). In qualche caso e'stata riferita una occasionale intensificazione degli accessi in pazienti affetti da forme di assenza atipica. Sono stati riportati casi dianemia aplastica e agranulocitosi associati all'uso di carbamazepina.E' stato valutato un rischio di circa 4,7 persone per milione ogni anno per l'agranulocitosi e di 2 persone per milione ogni anno per l'anemia aplastica. Nel corso del trattamento con carbamazepina si puo' verificare una diminuzione temporanea o persistente del numero delle piastrine e globuli bianchi. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, questi effetti sono temporanei e non sono segnali di inizio di anemia aplastica o di agranulocitosi. Tuttavia, si consiglia un esame completo delsangue, incluse piastrine, reticolociti e ferro sierico. Alcune autorita' sanitarie, come linee guida, suggeriscono di eseguire le analisi del sangue una volta alla settimana durante il primo mese di trattamento, mensilmente per i successivi 5 mesi, quindi 2 - 4 volte all'anno. Se durante il trattamento si osservano valori decisamente bassi di globuli bianchi o piastrine, devono essere tenuti sotto stretto controlloi parametri ematici del paziente. Carbamazepina deve essere sospesa al comparire di una depressione midollare. Con l'uso di carbamazepina sono state segnalate le seguenti reazioni cutanee potenzialmente letali: sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e necrolisi epidermica tossica (TEN). I pazienti devono essere informati riguardo i segni e i sintomi e monitorati attentamente per le reazioni cutanee. Il piu' alto rischio di insorgenza di SJS e TEN si ha nelle prime settimane di trattamento.Se si verificano i sintomi o i segni di SJS o TEN (per esempio rash cutaneo progressivo spesso con vesciche o lesioni della mucosa) il trattamento con carbamazepina deve essere sospeso. I migliori risultati nella gestione della SJS e della TEN si ottengono con una diagnosi precoce e l'immediata interruzione della terapia con qualsiasi farmaco sospetto. Una precoce sospensione e' associata ad una migliore prognosi. Se il paziente ha sviluppato SJS o TEN con l'uso di carbamazepina, carbamazepina non deve essere piu' riutilizzato in questo paziente. Carbamazepina deve essere utilizzata con cautela in pazienti con attacchi misti, che includono anche assenze atipiche, dal momento che, in questi casi, all'uso e' stato associato un aumento della frequenza di comparsa di convulsioni generalizzate. In caso di peggioramento degli attacchi, la terapia con carbamazepina deve essere sospesa. I pazienti devonoessere informati sui primi sintomi di tossicita' e sui potenziali problemi neurologici, cosi' come sulle reazioni epatiche o dermatologiche. Se dovessero comparire sintomi come febbre, gola infiammata, rash, ulcere in bocca, fragilita' capillare, petecchie o emorragie purpuree, il paziente deve comunicarlo immediatamente al suo medico curante. In pazienti con anamnesi di danni epatici, cardiaci o renali, effetti collaterali ematologici ad altri farmaci, o a precedenti cicli di terapiacon carbamazepina, il farmaco deve essere prescritto solo dopo aver valutato il rapporto rischio-beneficio e sotto stretto controllo. Particolarmente in pazienti con disturbi del fegato e negli anziani trattati cronicamente con carbamazepina, devono essere effettuati controlli periodici della funzionalita' epatica. La somministrazione di carbamazepina deve essere sospesa immediatamente nei casi di aggravata disfunzione epatica. Si raccomanda di eseguire periodicamente un'analisi completa delle urine. Deboli reazioni cutanee sono generalmente transitoriee non pericolose, solitamente scompaiono in pochi giorni o settimane,sia durante il corso del trattamento che con dosaggi piu' bassi; tuttavia i pazienti devono essere strettamente controllati durante la terapia. Carbamazepina ha mostrato una debole attivita' anticolinergica; pertanto, i pazienti affetti da elevata pressione oculare devono esserestrettamente controllati durante la terapia. Nei pazienti anziani nonbisogna dimenticare la possibilita' di attivazione di una psicosi latente, con confusione o agitazione. Sono riportati casi isolati di infertilita' maschile e/o di anormale spermatogenesi. La causa non e' stata stabilita. Sono state segnalate perdite ematiche in donne che assumono contraccettivi orali; la sicurezza dei contraccettivi orali puo' essere compromessa dall'uso di carbamazepina. Sebbene la correlazione tra dose di carbamazepina, livelli plasmatici ed efficacia clinica-tollerabilita' sia piuttosto debole, il controllo dei livelli plasmatici puo' essere utile nelle seguenti condizioni: rilevante aumento della frequenza degli attacchi, in gravidanza, nei bambini e adolescenti, nei casi di sospetta tossicita', quando si stanno somministrando piu' farmaci. Se il trattamento con carbamazepina deve essere interrotto bruscamente, il cambiamento con un nuovo preparato antiepilettico deve esserefatto con un'adeguata copertura farmacologica. Preparazioni a base diHypericum perforatum non dovrebbero essere assunte in contemporanea con medicinali contenenti carbamazepina a causa del rischio di un decremento dei livelli plasmatici e di diminuzione dell'efficacia terapeutica di carbamazepina. Negli individui di origine cinese di etnia Han o tailandese, e' stato dimostrato che la positivita' per HLA-B*1502 e' fortemente correlata con il rischio di sviluppare una reazione cutanea grave, conosciuta come Sindrome di Stevens- Johnson (SJS), in caso di trattamento con carbamazepina. Quando possibile, questi pazienti dovrebbero essere sottoposti ad uno screening per questo allele prima di iniziare il trattamento con carbamazepina. Se questi pazienti risultano positivi al test, il trattamento con la carbamazepina non dovrebbe essere iniziato, a meno che le altre alternative terapeutiche non siano praticabili. I pazienti testati che sono risultati negativi per HLA- B*1502 sono a basso rischio di insorgenza di Stevens-Johnson (SJS), sebbene tale reazione possa ancora verificarsi anche se molto raramente. Al momento, a causa della mancanza di dati, non e' noto se tutti gli individui di discendenza sud-est asiatica siano a rischio. La positivita' per l'allele HLA-B*1502 non e' stata associata alla SJS nella popolazione caucasica.
INTERAZIONI
Dato l'effetto induttivo della carbamazepina sul sistema enzimatico epatico della monossigenasi, si puo' avere una diminuzione dei livelli plasmatici e anche una inattivazione di certi farmaci che sono metabolizzati da questo sistema. Il dosaggio dei seguenti farmaci deve essereadattato ai requisiti clinici: clobazam, clonazepam, etosuccimide, primidone, acido valproico, alprazolam, corticosteroidi, ciclosporina, digossina, doxiciclina, felodipina, aloperidolo, imipramina, metadone, contraccettivi orali (si consiglia l'uso di metodi alternativi), teofillina, anticoagulanti orali. I livelli plasmatici della fenitoina possono essere sia innalzati che abbassati dalla carbamazepina; raramente la carbamazepina ha innalzato i livelli di mefenitoina. I seguenti farmaci innalzano i valori plasmatici di carbamazepina: eritromicina, troleandomicina, isoniazide, verapamil, diltiazem, destropropossifene, viloxazina, fluoxetina, acetazolamide, donazolo; nicotinamide (negli adulti solo ad alte dosi). Dal momento che aumentati livelli plasmatici di carbamazepina possono causare effetti collaterali, il dosaggio di carbamazepina va adattato ed i livelli plasmatici monitorati. La concomitante somministrazione di carbamazepina e isoniazide aumenta l'epatotossicita' indotta dall'isoniazide. La somministrazione di carbamazepinae litio o metoclopramide oppure carbamazepina e tranquillanti maggiori puo' aumentare gli effetti collaterali neurologici. I livelli plasmatici di carbamazepina possono essere ridotti da: fenobarbitale, fenitoina, primidone, teofillina e, sebbene i dati siano parzialmente contraddittori, anche da clonazepam e acido valproico. D'altra parte acido valproico e primidone innalzano i livelli plasmatici del metabolita farmacologicamente attivo cbz- 10,11- epossido; il dosaggio di carbamazepina deve essere di conseguenza adattato. La somministrazione concomitante di carbamazepina con alcuni diuretici puo' portare ad una iponatriemia sintomatica. La carbamazepina puo' antagonizzare l'effetto dei rilassanti muscolari non depolarizzanti; il loro dosaggio deve essere aumentato ed i pazienti strettamente controllati per evitare un ripristino del blocco neuromuscolare troppo rapido. L'isotretinoina altera la biodisponibilita' e/o la clearance della carbamazepina e del cbz- 10,11-epossido; i livelli plasmatici della carbamazepina devono essere controllati. Carbamazepina, come altri farmaci psicoattivi, puo' ridurre la tollerabilita' all'alcool; e' quindi consigliabile per il paziente astenersi dal consumo di alcool. I livelli sierici di carbamazepina possono essere ridotti dalla somministrazione contemporanea di preparazioni a base di Hypericum perforatum. Cio' a seguito dell'induzione degli enzimi responsabili del metabolismo dei farmaci da parte di preparazioni a base di Hypericum perforatum che, pertanto non dovrebbero essere somministrate in concomitanza con carbamazepina. L'effetto di induzione puo' persistere per almeno 2 settimane dopo l'interruzione del trattamento con prodotti a base di Hypericum perforatum. Se un paziente sta assumendo contemporaneamente prodotti a base di Hypericum perforatum i livelli ematici di carbamazepina devono essere controllati e la terapia con prodotti a base di Hypericum perforatum deve essere interrotta. I livelli ematici di carbamazepina potrebbero aumentare con l'interruzione dell'assunzione di Hypericum perforatum. Il dosaggio di carbamazepina potrebbe necessitare di un aggiustamento.
EFFETTI INDESIDERATI
Il medicinale e' generalmente ben tollerato purche' vengano rispettate le direttive posologiche. Talvolta, soprattutto all'inizio del trattamento, o se la dose iniziale e' troppo alta, o nei pazienti anziani, si possono verificare effetti collaterali a carico del SNC, del trattogastrointestinale e raramente reazioni cutanee. Gli effetti collaterali correlati alla dose solitamente scompaiono in pochi giorni, spontaneamente o dopo temporanea riduzione del dosaggio. Gli effetti collaterali sul SNC possono essere espressione di un sovradosaggio o di fluttuazioni significative dei livelli plasmatici. In questi casi si suggerisce di controllare i livelli plasmatici e di abbassare la dose giornaliera e/o di suddividerla in 3-4 dosaggi. Sono stati riportati casi di diminuzione della densita' minerale ossea, osteopenia, osteoporosi e fratture in pazienti in terapia a lungo termine con il farmaco. Il meccanismo mediante il quale carbamazepina influenza il metabolismo osseo non e' stato identificato. A livello del SNC si possono verificare i seguenti effetti indesiderati. Neurologici: vertigini, atassia, sonnolenza, affaticamento; occasionalmente cefalea, diplopia, disturbi dell'accomodazione; raramente movimenti anormali involontari dei segmenti scheletrici, nistagmo; in casi isolati disturbi oculomotori e della parola, neuriti periferiche, parestesie, debolezza muscolare e sintomi paretici. Psichiatrici: in casi isolati allucinazioni (visive o acustiche), depressione, perdita di appetito, agitazione, comportamento aggressivo, confusione, attivazione di psicosi. Cutanei: occasionalmente occorrono reazioni allergiche tipo orticaria, che possono talvolta essere importanti. Raramente, dermatite esfoliativa, eritrodermia e lupus eritematosus simile. Frequenza molto rara: gravi reazioni avverse cutanee(SCARs) come la sindrome di Stevens-Johnson (SJS) e la necrolisi epidermica tossica (TEN) sono state segnalate. In casi isolati si puo' verificare alterazione della pigmentazione cutanea, porpora, prurito, acne, sudorazione, perdita dei capelli, necrolisi epidermica tossica, fotosensibilita', eritema multiforme e nodoso. Ematici: leucopenia, eosinofilia occasionale, trombocitopenia, leucocitosi, linfoadenopatia; casi isolati di agranulocitosi, anemia aplastica, aplasia dei globuli rossi, anemia megaloblastica, porfiria intermittente acuta, reticolocitosi, carenza di acido folico, possibilita' di anemia emolitica. Epatici:si sono verificati innalzamento delle gamma-GT, clinicamente irrilevanti; occasionalmente innalzamento della fosfatasi alcalina, raramente delle transaminasi; raramente ittero, epatiti colestatiche, parenchimali o di tipo misto; in casi isolati epatiti granulomatose. Tratto gastrointestinale: nausea, vomito; occasionalmente secchezza delle fauci; raramente diarrea o costipazione e in casi isolati dolori addominali, glossiti, stomatiti. Reazioni di ipersensibilita': raramente febbre, rash cutanei, vasculiti, linfoadenopatia, disturbi linfoma simili, artralgia, leucopenia, eosinofilia, epato- splenomegalia e alterazione deitests di funzionalita' epatica; meningite asettica con mioclono, eosinofilia periferica, reazioni anafilattiche. Si consiglia l'interruzione del trattamento qualora si verificassero tali reazioni di ipersensibilita'. Sistema cardiovascolare: raramente si presentano disturbi della conduzione cardiaca. In casi isolati bradicardia, aritmia, blocco A-V con sincope, collasso, insufficienza cardiaca congestizia, ipertensione o ipotensione, aggravamento della arteriopatia coronarica, tromboflebite, tromboembolia. Sistema endocrino e metabolico: occasionalmenteedema, ritenzione idrica, aumento del peso corporeo, iponatriemia e riduzione dell'osmolarita' plasmatica dovuta ad un'azione simile all'ADH, che puo' portare in casi isolati ad intossicazioni da acqua accompagnata da vomito, letargia, cefalea, confusione mentale. Attenzione neldistinguere la confusione, vertigini, nausea e cefalea indotti dall'intossicazione da acqua dagli effetti indesiderati relativi al SNC od aquello gastrointestinale. In casi isolati ginecomastia e galattorrea,alterazione dei parametri funzionali della tiroide, disturbi del metabolismo osseo, che possono portare all'osteomalacia, livelli elevati di colesterolo e trigliceridi. Sistema urogenitale: in casi isolati possono occorrere nefriti interstiziali e disturbi renali, cosi' come segni di disfunzione renale, pollachiuria, ritenzione urinaria, disturbi sessuali, impotenza. Organi di senso: in casi isolati alterazione del gusto, congiuntiviti, opacita' del cristallino, iperacusia, tinnito. Sistema muscolo-scheletrico: in casi isolati artralgia, dolori muscolari o crampi. Tratto respiratorio: in casi isolati ipersensibilita' polmonare caratterizzata da febbre, dispnea, polmonite.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Alle pazienti che potrebbero iniziare una gravidanza o che siano in eta' fertile deve essere fornita una consulenza specialistica. La necessita' del trattamento antiepilettico deve essere rivalutata quando la paziente pianifica una gravidanza. Il rischio di difetti congeniti e' aumentato di un fattore da 2 a 3 volte nella prole di madri trattate con un antiepilettico, quelli piu' frequentemente riportati sono labbroleporino, malformazioni cardiovascolari e difetti del tubo neurale. La politerapia con farmaci antiepilettici puo' essere associata con un rischio piu' alto di malformazioni congenite della monoterapia. Percio' e' importante che si pratichi la monoterapia ogni volta che sia possibile. Non si deve praticare una brusca interruzione della terapia antiepilettica per il pericolo di una ripresa di attacchi epilettici che potrebbe avere gravi conseguenze sia per la madre che per il bambino. La carbamazepina passa nel latte materno (circa 25-60% della concentrazione plasmatica). Il beneficio dell'allattamento al seno deve essere ben valutato contro il rischio, seppure remoto, di possibili effetti collaterali sul neonato (es. eccessiva sonnolenza). E' stato segnalato un caso di grave reazione di ipersensibilita' in un bambino allattato da madre in trattamento con il medicinale.
Codice: 033878051
Codice EAN:
- Sistema nervoso
- Antiepilettici
- Derivati della carbossamide
- Carbamazepina
Forma farmaceutica
SOSPENSIONE ORALE
Scadenza
60 MESI
Confezionamento
FLACONE