CEFOTAXIMA EG IM 1FL 1G+F 4ML Produttore: EG SPA
- FARMACO MUTUABILE
- RICETTA MEDICA RIPETIBILE
DENOMINAZIONE
CEFOTAXIMA EG 1 G/4 ML POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE PER USO INTRAMUSCOLARE
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Antimicrobici generali per uso sistemico, altri antibatterici beta-lattamici, cefalosporine.
PRINCIPI ATTIVI
Un flaconcino di polvere contiene: cefotaxima sodica 1,048 g (corrispondenti ad 1 g di cefotaxima). Per l'elenco completo degli eccipienti,vedere paragrafo 6.1.
ECCIPIENTI
1 fiala solvente contiene: lidocaina cloridrato monoidrato, acqua perpreparazioni iniettabili.
INDICAZIONI
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da germi Gramnegativi "difficili" o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai piu' comuni antibiotici.In dette infezioni il prodotto trova indicazione, in particolare: neipazienti defedati e/o immunodepressi. E' indicato, inoltre, nella profilassi delle infezioni chirurgiche.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' gia' nota alle cefalosporine. Pazienti con storia diipersensibilita' alla cefotaxima e/o ad uno qualsiasi degli eccipienti di Cefotaxima EG. Possono esserci reazioni allergiche crociate tra penicilline e cefalosporine (vedere paragrafo 4.4). Anamnesi positiva di ipersensibilita' alla lidocaina o ad altri anestetici locali di tipoamidico. Blocco cardiaco in assenza di pace-maker. Insufficienza cardiaca severa. Somministrazione endovenosa. Neonati di eta' inferiore ai30 mesi.
POSOLOGIA
La dose e la via di somministrazione vanno scelte a seconda del tipo di infezione, della sua gravita', del grado di sensibilita' dell'agente patogeno, delle condizioni e del peso corporeo del paziente. La durata del trattamento con cefotaxima varia a seconda della risposta terapeutica; la terapia dovrebbe comunque essere continuata almeno fino a 3giorni dopo lo sfebbramento. Adulti: la posologia di base e' di 2 g al giorno (1 g ogni 12 ore) da somministrare per via intramuscolare. Senecessario, puo' essere aumentata a 3-4 g, riducendo opportunamente l'intervallo tra le somministrazioni a 86 ore. Si raccomanda di non miscelare la cefotaxima con soluzioni di sodio bicarbonato. Pazienti particolarmente sensibili possono lamentare dolore dopo iniezione intramuscolare; per il trattamento di questi soggetti si consiglia l'impiego, fino a 2 volte al giorno, di un solvente contenente lidocaina cloridrato monoidrato soluzione 1% (fatta eccezione per i soggetti ipersensibili alla lidocaina). Questa soluzione va impiegata solo per via intramuscolare e quindi si deve assolutamente evitare la somministrazione endovasale. Bambini: al di sotto dei 12 anni si possono somministrare 50-100 mg/kg, da suddividere in 2-4 somministrazioni giornaliere. In alcuni casi estremamente gravi ed in pericolo di vita sono state raggiunteanche dosi di 200 mg/kg/die senza segni di intolleranza. Nel prematuro la posologia non dovrebbe superare i 50 mg/kg/die dato che la funzionalita' renale non e' ancora pienamente sviluppata. Il solvente contenente lidocaina cloridrato monoidrato non va impiegato nei bambini al di sotto dei 12 anni, nei quali la somministrazione intramuscolare va effettuata con la soluzione in sola acqua per preparazioni iniettabili.
CONSERVAZIONE
Conservare nel contenitore originale per tenere il medicinale al riparo dalla luce.
AVVERTENZE
Come con altri antibiotici, l'uso di cefotaxima, specialmente se prolungato, puo' provocare la proliferazione di microorganismi non-sensibili. E' essenziale valutare periodicamente le condizioni del paziente. Se durante la terapia si verifica una superinfezione devono essere adottate misure appropriate. Reazioni anafilattiche. Nei pazienti trattati con cefotaxima sono state riportate reazioni gravi incluse reazioni di ipersensibilita' con esito fatale (vedere paragrafi 4.3 e 4.8). Se si verifica una reazione di ipersensibilita' il trattamento deve essere interrotto. Prima di iniziare la terapia con cefotaxima e' necessaria un'anamnesi accurata al fine di evidenziare precedenti reazioni di ipersensibilita' a cefotaxima, cefalosporine, penicillina o altri farmaci. Prove cliniche e di laboratorio hanno evidenziato parziale allergicita' crociata fra penicillina e cefalosporine. L'uso della cefotaximae' assolutamente controindicato nei soggetti con una precedente anamnesi di ipersensibilita' di tipo immediato alle cefalosporine. Poiche' esiste allergia crociata tra le penicilline e le cefalosporine, l'uso di queste ultime deve essere effettuato con estrema cautela nei soggetti sensibili alla penicillina. Alcuni pazienti hanno presentato reazioni gravi (inclusa l'anafilassi) ad entrambi i farmaci. La cefotaxima deve essere, pertanto, somministrata con cautela a quei pazienti che hanno presentato reazioni d'ipersensibilita' di tipo 1 alla penicillina.Ai pazienti che hanno presentato forme di allergia, specie ai farmaci, si devono somministrare con cautela gli antibiotici, compreso la cefotaxima. In caso di reazione allergica si deve interrompere la terapiaed istituire trattamento idoneo (amine vasopressorie, antiistaminici,corticosteroidi) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza. Reazioni cutanee gravi. Reazioni avverse cutanee gravi (SCAR), tra cui pustolosi esantematica acuta generalizzata (AGEP), sindrome di Stevens-Johnson (SJS), necrolisi epidermica tossica (TEN), reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS), che possono essere pericolose per la vita o fatali, sono state segnalate dopo l'immissione in commercio in associazione al trattamento con cefotaxima. Al momento della prescrizione i pazienti devono essere informati in merito ai segni e ai sintomi di reazioni cutanee. Se si manifestano segni e sintomi riconducibili a queste reazioni, la somministrazione di cefotaxima deve essere immediatamente sospesa. Se il paziente ha sviluppato AGEP, SJS, TEN o DRESS con l'uso di cefotaxima, il trattamento con quest'ultima non deve essere riavviato e deve essere definitivamente interrotto. Nei bambini, la manifestazione di un'eruzione cutanea puo' essere scambiata per l'infezione sottostante o un processo infettivo alternativo, e i medicidevono prendere in considerazione la possibilita' di una reazione a cefotaxima nei bambini che sviluppano sintomi di eruzione cutanea e febbre durante la terapia con cefotaxima. Patologie associate al Clostridium difficile (ad es. colite pseudomembranosa). Una diarrea, particolarmente grave e/o persistente, che si manifesta in corso di trattamentoo nelle prime settimane successive al trattamento, puo' essere sintomatica della malattia associata al Clostridium difficile (CDAD). La CDAD puo' variare come intensita' da lieve a rischiosa per la vita; la forma piu' grave e' la colite pseudomembranosa. Casi di colite pseudomembranosa sono stati descritti in concomitanza all'uso di cefalosporine (ed altri antibiotici a largo spettro). La diagnosi di questa rara ma possibile condizione fatale puo' essere confermata con l'endoscopia e/o un esame istologico. E' importante considerare questa diagnosi nei pazienti che manifestano diarrea durante o dopo la somministrazione di cefotaxima. Se si sospetta una diagnosi di colite pseudomembranosa si deve interrompere immediatamente il trattamento con cefotaxima e deve essere iniziata subito un'appropriata terapia antibiotica specifica. La malattia da Clostridium difficile puo' essere favorita dalla stasi fecale. Non devono essere somministrati farmaci che inibiscono la peristalsi. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora del colon e puo' consentire la crescita di clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una tossina prodotta dal Clostridium difficile e' la causa principale della colite associata alla terapia antibiotica. Casi lievi di colite possono regredire con l'interruzione del trattamento. Si consiglia la somministrazione di soluzioni di elettroliti e di proteine quando si manifestano casi di colite di media o grave entita'. Se la colite non regredisce con l'interruzione del trattamento o se e' grave, bisogna somministrare vancomicina per via orale, che rappresenta l'antibiotico di scelta in caso di colite pseudomembranosacausata dal Clostridium difficile . Reazioni ematologiche. Durante iltrattamento con cefotaxima, specialmente quando somministrata per lunghi periodi, possono svilupparsi leucopenia, neutropenia e piu' raramente agranulocitosi. Per cicli di trattamento superiori ai 7-10 giorni,la conta dei globuli bianchi deve essere monitorata, e in caso di neutropenia, si deve interrompere il trattamento. Sono stati riportati alcuni casi di eosinofilia e trombocitopenia, rapidamente reversibili dopo sospensione del trattamento. Sono stati riportati anche casi di anemia emolitica (vedere paragrafo 4.8). Precauzioni per la somministrazione. Durante la sorveglianza post-marketing del farmaco sono state segnalate, in pochissimi pazienti che avevano ricevuto la somministrazione endovenosa rapida di cefotaxima attraverso un catetere venoso centrale, aritmie che possono mettere il paziente in pericolo di vita. Il tempo consigliato per l'iniezione o l'infusione deve essere seguito (vedere paragrafo 4.2). Vedere il paragrafo 4.3 per le controindicazioni relative alle formulazioni che contengono lidocaina. Effetti sulle analisi di laboratorio. Come con altre cefalosporine, in alcuni pazienti trattati con cefotaxima il test di Coombs ha dato esito positivo. Questo fenomeno puo' interferire con le prove di agglutinazione del sangue.La somministrazione delle cefalosporine puo' interferire con alcune prove di laboratorio, causando falsi positivi della glicosuria con i metodi condotti con agenti riducenti non specifici (di Benedict, Fehling, "Clinitest)". Questo fenomeno non si verifica quando si utilizzano un metodo specifico della glucosioossidasi. Le cefalosporine di III generazione, come altre betalattamine, possono indurre resistenza microbica e tale evenienza e' maggiore verso organismi opportunisti, specialmente Enterobacteriaceae e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e probabilmente associando tra loro piu' betalattamine.
INTERAZIONI
La cefotaxima non deve essere miscelata con antibiotici ed altri farmaci. Antibiotici aminoglicosidici e diuretici: come altre cefalosporine, la cefotaxima puo' potenziare gli effetti nefrotossici di farmaci nefrotossici come gli aminoglicosidi o i diuretici potenti (ad es. furosemide). In questi pazienti la funzione renale deve essere monitorata (vedere paragrafo 4.4). L'impiego contemporaneo di aminoglicosidi, associazione che "in vitro" da' origine ad effetto sinergico od almeno additivo, puo' essere indicato in infezioni particolarmente gravi: i dueantibiotici vanno comunque somministrati in siringhe separate; in questi casi e' raccomandato il controllo costante della funzionalita' renale. In corso d'infezione da Pseudomonas aeruginosa puo' essere indicato associare alla cefotaxima un altro antibiotico anch'esso attivo neiconfronti di questo particolare agente patogeno. Uricosurici: il probenecid interferisce con il passaggio tubulare renale delle cefalosporine ritardando l'escrezione ed aumentando la concentrazione plasmatica.Il probenecid aumenta cosi' l'esposizione alla cefotaxima di circa 2 volte e riducendo la clearance renale di circa la meta' a dosi terapeutiche. A causa dell'elevato indice terapeutico di cefotaxima, non e' necessario alcun aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalita' renale nella norma. Un aggiustamento posologico puo' essere necessario nei pazienti con compromissione della funzionalita' renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.2).
EFFETTI INDESIDERATI
Con le cefalosporine gli effetti indesiderati sono essenzialmente limitati a disturbi gastrointestinali e, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La possibilità di comparsa di questi ultimi è maggiorein individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria. Infezioni e infestazioni. Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: superinfezione (vedere paragrafo 4.4). Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): leucopenia, eosinofilia, trombocitopenia; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: neutropenia, agranulocitosi (vedere paragrafo 4.4), anemia emolitica. Disturbi del sistema immunitario. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): reazione di Jarisch-Herxheimer; non nota(la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: reazioni anafilattiche, angioedema,broncospasmo, shock anafilattico. Patologie del sistema nervoso. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): convulsioni (vedere paragrafo 4.4); non nota (la frequenza non puòessere definita sulla base dei dati disponibili) *: cefalea, capogiri, encefalopatia (ad es. alterazione della coscienza, movimenti anomali) (vedere paragrafo 4.4). Patologie cardiache. Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: per somministrazione ev: aritmia conseguente ad una infusione rapida in bolo attraverso un catetere venoso centrale. Patologie gastrointestinali. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): diarrea; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: nausea, vomito, dolore addominale, colite pseudomembranosa (vedere paragrafo 4.4). Patologie epatobiliari. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): aumento dei livelli degli enzimi epatici, (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT, fosfatasialcalina) e/o bilirubina; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: epatiti* (talvolta con ittero). Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): rash, prurito, orticaria; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica, reazione al farmaco con eosinofilia e sintomi sistemici (DRESS) (vedere paragrafo 4.4). Patologie renali e urinarie. Non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): diminuzione della funzione renale/aumento della creatinina(specialmente quando prescritto con aminoglicosidi), transitorio aumento dell'azoto ureico; non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) *: nefrite interstiziale. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di Somministrazione. Molto comune (>= 1/10): per somministrazione im: dolore nel sito di iniezione; non comune (da >= 1/1.000 a < 1/100): febbre, per la somministrazione ev: reazioni infiammatorie nel sito di iniezione, incluse flebiti/tromboflebiti; non nota (la frequenza non può essere definita sulla basedei dati disponibili) *: per somministrazione im con solvente contenente lidocaina: reazioni sistemiche alla lidocaina. * Esperienza di post-marketing. Reazione di Jarisch-Herxheimer. Durante i primi giorni ditrattamento della borreliosi può svilupparsi una reazione di Jarisch-Herxheimer. La comparsa di uno o più dei seguenti sintomi è stata riportata dopo alcune settimane di trattamento della borreliosi: rash cutaneo, prurito, febbre, leucopenia, aumento dei livelli degli enzimi epatici, difficoltà di respirazione, disturbi articolari. Patologie epatobiliari. È stato osservato l'aumento dei livelli degli enzimi epatici (ALAT, ASAT, LDH, gamma-GT e/o fosfatasi alcalina) e/o bilirubina. Queste anomalie di laboratorio possono raramente superare anche di due volte il limite superiore dell'intervallo di normalità, compatibile con un modello di danno epatico, di solito colestatico e molto spesso asintomatico. Altre patologie gastrointestinali: anoressia, glossite e pirosi gastrica. Il manifestarsi di diarree gravi e prolungate è stato messo in relazione con l'impiego di diverse classi di antibiotici. In tale evenienza si deve considerare la possibilità di una colite pseudomembranosa. Nel caso che l'indagine colonscopica ne confermi la diagnosi, l'antibiotico in uso deve essere sospeso immediatamente e si deve instaurare trattamento con vancomicina per via orale. I farmaci inibitori della peristalsi sono controindicati. Altre reazioni segnalate sono state: indurimento e fragilità nel sito di iniezione: senso di costrizione toracica, vaginite da Candida, agitazione, confusione, astenia, sudorazione notturna. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversasospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo http://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza. La sicurezza della cefotaxima non e' stata stabilita nella gravidanza umana. Studi condotti su animali non hanno evidenziato effetti dannosi diretti o indiretti riguardo una tossicita' riproduttiva. Non ci sono tuttavia studi adeguati e ben controllati in donne in gravidanza. La cefotaxima attraversa la barriera placentare. Pertanto, la cefotaxima non deve essere usata in gravidanza a meno che il beneficio previsto non superi i potenziali rischi. Allattamento. La cefotaxima passa nel latte materno umano. Non si possono escludere effetti sulla flora intestinale fisiologica del bambino allattato al seno che portano a diarrea, colonizzazione da parte di funghi simili al lievito e sensibilizzazione del bambino. E' pertanto necessario decidere se interrompere l'allattamento o interrompere la terapia, tenendo conto dei benefici dell'allattamento al seno per il bambino e dei benefici della terapia per la madre.
Codice: 035441017
Codice EAN:
- Antimicrobici generali per uso sistemico
- Antibatterici per uso sistemico
- Altri antibatterici beta-lattamici
- Cefalosporine di terza generazione
- Cefotaxima
Forma farmaceutica
POLVERE E SOLVENTE PER SOLUZIONE INIETTABILE
Scadenza
24 MESI
Confezionamento
FLACONE